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Autore: Viandante88    11/03/2009    4 recensioni
Siamo sempre alle prese con i nostri amici Cullen, solo che la storia è un tantino diversa! Una nuova protagonista alla scoperta della sua vita e del suo passato, dovrà fare i conti con la sua diversità!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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27: PAPA'...?


Una volta atterrate Eve prese a noleggio una macchina, una semplice Ford Fiesta nera, e ci dirigemmo verso un albergo, a circa
un'ora di distanza da li, almeno per come guidava lei. Raggiungemmo poi una piccola cittadina.
Mi si presentava di fronte un paesaggio molto bello, situato su una montagna, per arrivarci attraversammo non pochi tornanti!
C'erano poche case e ancor meno negozi, tutto il resto era occupato da boschi, foreste e prati a dispersione.
Chissà se era da queste parti il luogo dove aveva...
Evelin interruppe i miei pensieri.
"Si, è qui Naya, se è questo che ti stai domandando" mi disse sorridendo continuando a guardare la strada.
"Te lo si leggeva in faccia che lo volevi sapere. Sbaglio forse?" domandò seria.
"Ehm, no.. no affatto. Volevo sapere proprio questo. Quindi è in questo paese?" domandai sempre più impaziente e agitata.
"Non proprio qui in questo punto però. Dall'albergo in cui alloggeremo sono circa 9 ore di cammino.."
Poi si girò verso di me: " per un comune umano ovviamente!" e mi sorrise:
Come ti ho già detto quella zona è stata chiusa, quindi era impossibile trovare qualcosa di più vicino." Concluse.
Quindi per noi erano circa dieci minuti di strada, pensai tra me.
Non potevo crederci che tra poche ore sarei stata sulle tracce di mio padre. Un padre che credevo scomparso da tempo,
ma che invece poteva essere ancora vivo.
Tutto ciò mi rendeva felice ma anche timorosa. Avevo timore di cosa realmente mi sarei trovata davanti.

Arrivammo in albergo, una struttura non molto grande a conduzione familiare.
Era di un bel rosso accesso, con il tetto marrone scuro, e un carinissimo giardino che circondava il tutto.

"Ben arrivate signorine!" Ci venne incontro all'ingresso una signora parlando sotto voce in un inglese non perfetto ma comunque comprensibile.
Anche qui tutto già prenotato...
"La ringrazio molto. Ci scusi per l'ora signora." Evelin sapeva decisamente come comportarsi, mi chiedevo se l'avesse imparato in orfanotrofio...
"Oh ma figuratevi! Sarete stanche. Prego da questa parte vi accompagno alla vostra camera." esclamò la donna cortese.
Era una signora normalissima. Sul metro e cinquanta cinque forse, non troppo giovane. Aveva i capelli castano scuro tirati indietro con una fascia,
e indossava una gonna non molto larga che le arrivava alle ginocchia, con sopra una semplice camicietta bianca e delle pantofole ai piedi.
Per arrivare alle scale che conducevano ai piani superiori dovemmo passare dalla sala ritrovo o sala tv, come la chiamavano, abbastanza grande,
nella quale si trovavano dei ragazzi un pò più grandi di me che giocavano a carte e bevevano guardando la televisione.
Non sembravano casinisti, bensì rispettosi, comunque quando li passammo accanto si voltarono tutti, ragazze comprese, lasciandosi scappare
parole di apprezzamento, senza però cadere nel volgare.

La nostra camera si trovava al secondo piano.
"Bene signorine vi lascio la vostra chiave. Spero farete una buona permanenza qui da noi. Se avete bisogno di qualsiasi cosa chiamatemi pure,
basta che premiate sul telefono il numero due, chiedete pure di Vittoria, che poi sarei io!" esclamò sorridendo.
La ringraziammo ed entrammo in stanza.
Era molto accogliente. C'era giusto l'indispensabile.
Due letti singoli con dei copriletti blu, ognuno con accanto il suo comodino di un marrone scuro, sui quali erano state messe delle abat-jour e un telefono,
poi c'era un grosso armadio a due ante sempre dello stesso colore, e un piccolo tavolino con su dei fogli e delle penne.
In fondo alla stanza si notava un semplice bagno con doccia.
La cosa però che più mi piaque fu il balcone, non era molto grande, ed era anche un pò sporco, ma il panorama era incantevole.
Le montagne illuminate da una grande luna circondata da milioni di stelle.
' Chissà se Edward ora starà guardando lo stesso cielo...' pensai.



"Molto bene, dovremmo essere a Firenze tra circa due ore emmezza!" Esclamò Alice impaziente di arrivare.
"Speriamo non sia già troppo tardi.." Edward le rispose preoccupato sempre girato verso il piccolo finestrino, con lo sguardo assorto .
"Ma cosa dici Ed? Tu che ti arrendi così facilmente? Ricordati che Naya è in gamba, e sono sicuro che saprà cavarsela da sola,
se pur sbagliando lo ha dimostrato decidendo di andarsene senza dirci nulla, e scommetto che lo ha fatto solo per proteggerci.
Devi avere fiducia in lei." Jasper trovava sempre le parole giuste.
Edward si girò verso di lui mostrando un sorriso:
"Hai ragione fratello. Grazie." disse poggiandoli una mano sulla spalla.




Quella notte dormì solo per un paio d'ore. Mi sentivo troppo agitata, e le dieci ore di sonno sull'aereo non mi aiutavano.
"Naya cara, va bene per te se partiamo di qui per le cinque? Meglio non attendere troppo, potremmo non trovarlo.."
mi chiese la zia improvvisamente staccando gli occhi dalla sua rivista.
Io annuì. Avevo un nervosismo tale addosso, non riuscivo nemmeno a parlare. Tra poco ci saremmo avviate.
"Senti Eve, se non lo dovessimo trovare, cosa accadrebbe?" le chiesi io, senza però voltarmi, ma con lo sguardo verso il balcone, dal quale
si intravedeva una bellissima luna incantatrice.
Lei si alzò, posando il giornale sul comodino si avvicinò al telefono:
"La decisione in quel caso sarà solo tua Naya. Starebbe a te decidere se tornare a casa oppure proseguire il viaggio con me alla sua ricerca.
Ma vedrai che andrà TUTTO BENE." disse alzando la cornetta in un tono troppo sicuro.
Non sembrava un incoraggiamento, ma più una certezza. Mi domandai se ci fosse qualcosa di cui mi tenesse all'oscuro.
"Si, mi scusi per il disturbo sono la signora della stanza 8, mi chiedevo se fosse possibile avere un succo di frutta e un cornetto tra un paio d'ore,
partiremo di buon ora e vorrei far fare colazione alla ragazza prima, se non è un problema.."
In effetti avevo un certo langurino, ma perchè aveva così fretta di andare? Dava l'impressione di essere abbastanza impaziente...




"Edward è inutile che tieni il muso come un bambino, sai beissimo che non potevamo fare altrimenti! Non abbiamo nessun indizio su dove possano essere,
dobbiamo attendere, per quanto possa essere fastidioso..." disse Alice in tono irritato.
Poi si sedette sulla poltrona, e provò nuovamente a vedere qualcosa.
"Ma perchè attendere in un albergo! Ora dovremmo essere per le strade a cercarla, e non stare fermi a far niente!" rispose Ed sempre più agitato.
"Hai ragione, ma sai benissimo che siamo comunque vicino al territorio nemico, dobbiamo muoverci con cautela fratello, per quanto possa
essere ridicolo non possiamo rischiare. Questo paesino è circondato da montagne, il sole sorgerà sul tardi, per cui abbiamo il tempo di uscire senza
problemi, dopo di che prenderemo la macchina affittata e la cercheremo ovunque. Vedrai che la troveremo.."
Esclamò Jas con convinzione, non voleva che finissero col litigare, la calma in un momento come quello era essenziale.
"E' ovvio che la troverò!" Affermò Edward più deciso che mai.



"Molto bene. Allora sei pronta mia cara? Si parte.." Esclamò Evelin con particolare entusiasmo.
"Si, abbastanza.." risposi io con insicurezza. Non mi sarei sentita mai abbastanza pronta per un momento del genere!
"Andiamo allora..." mi tenne aperta la porta invitandomi ad uscire.
"Andiamo..."
Lasciai in camera tutte le mie cose, ad esclusione della mia mini fotografia che misi in tasca senza farmi notare, era importante per me averla,
e poteva essermi di aiuto.
Una volta usciti dall'albergo ci recammo in un piccolo sentiero per escursionisti sulla sua sinistra , sul quale per non rischiare camminammo normalmente,
potevano benissimo esserci delle persone.
Ci impiegammo quasi due ore.
Arrivate ad un certo punto sviammo tra gli immensi alberi.
"Naya, ora si comincia  a correre. Tra pochi chilometri incontreremo una recinzione, da li in poi potremmo essere sicure di non incontrare nessuno.
Tutto chiaro?" mi domandò con tono sempre più eccitato.
Io invece ero sempre più confusa.
"Ok." risposi solamente.
Prendemmo quindi a correre, e dopo poco cominciai a vedere la recinzione che, ovviamente, attraversammo senza difficoltà.
Corremmo per altri 70-80 chilometri più o meno, tutti in salita, poi improvvisamente Evelin si bloccò. Sul suo volto un sorriso soddisfatto:
"Siamo arrivate cara. Guarda.."
Mi girai e seguendo la sua indicazione notai a pochi metri da noi delle torri in rovina. Il cuore cominciò a battermi velocissimo.
Mio padre poteva davvero essere li?...

Avevo gli occhi spalancati dalla sorpresa, e mi resi conto che fino a quel momento avevo creduto pochissimo alle parole di quella donna,
ora però cominciava ad essere tutto più chiaro. Mi aveva detto la verità.

"Nayade tu controlla all'interno io faccio un giro qui intorno. Se hai bisogno chiamami d'accordo?"
Nemmeno il tempo di rispondere che era già andata via.
Presi un bel respiro, e mi incamminai verso quelle rovine.
Arrivata ad un apertura guardai dentro ma non vidi nessuno. Quel posto era davvero ridotto male.
Occupato da erba altissima, mattoni e pezzi di pietra, polvere e spazzatura. Possibile che mio padre potesse essersi fermato li?
Entrai per controllare meglio, la paura ora era salita.
"Ehm.. c'è.. nessuno?" domandai incerta. Anche se ero più che convinta che se fosse stato così sicuramente non mi avrebbe risposto.
Andando avanti, inoltrandomi sempre più al suo interno notai sopra la mia testa quello che secoli fa doveva essere stato un piano superiore e del quale ora rimaneva
solo un pezzo di pavimento.
Decisi di saltarci sopra.
"O mio dio..." mi allontanai istintivamente. Non molto lontano da me si trovavano una decima di carcasse di animali.. dissanguati,
alcuni dei quali erano morti DA POCO.
Allora forse si trovava davvero li! Scesi nuovamente e mia avviai verso l'apertura per andare ad avvisare Eve, ma non riuscì ad arrivarci.
Qualcosa o qualcuno mi colpì alla nuca con una potenza inaudita, caddi sul colpo a pancia in giù.
Vicino al mio viso vidi avvicinarsi dei piedi.. alzai leggermente lo sguardo, almeno per quanto potevo e sentì una risata.
Vedevo sfocato ma potevo chiaramente distinguere i capelli nero corvino di quella persona, un uomo...
No, non uno qualunque.
"Pa-papà? " Feci appena in tempo a sussurrare, dopo di che persi i sensi.



"Ragazzi!" urlò Alice improvvisamente seduta sul sedile posteriore della Seat Leon dai finestrini oscurati.
"Ho visto.. ho visto qualcosa!!"
Edward frenò improvvisamente..
"PARLA ALICE! PARLA!".





RINGRAZIAMENTI:
*Grazie mille bella95! Spero di aver placato in parte la tua curiosità, anche se forse te ne ho messa altra..perdon! comunque grazie per le tue
 recensioni, sono felice che mi segui così tanto! Fammi sapere che ne pensi di questo!
*Grazie ishizu!! Devo dire che qualcosa hai intuito, comunque sei sulla strada quasi giusta! Presto lo scoprirai! Spero ti piaccia anche questoooo!
*Grazie pacci! Tra poco anche Naya gliene vorrà dare tante ma tante... ma non voglio anticipare nulla..! Spero tanto ti sia piaciuto!
*Grazie tante DiNozzo323! Mi fa piacere che mi recensisci sempre, ti ringrazio tanto! E sono contenta che la parte del guardiano ti sia piaciuta,
 io mi sono divertita a scriverla! Per quanto riguarda l'aereo io non ci sono mai andata, quindi ho scritto un pò a tentoni a dire il vero! hehe
 Conto sul fatto che ti piacerà anche questo! Grazie!

 Ringrazio poi tutti voi che leggete!
 Premetto che non sono mai stata in Toscana, ho usato un tantino l'immaginazione! Quindi chiedo SCUSA nel caso abbia scritto cose inesistenti!
 Comunque spero vi coinvolgerà anche questo capitolo come i precedenti! GRAZIE DAVVERO!
 Baci!
  
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