Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Life is a rollercoaster    03/01/2016    0 recensioni
Mi servono dei personaggi. E, cosa non meno importante, mi serve un protagonista. Voglio scrivere le storie di uomini ambiziosi, donne speranzose, ragazzi sognatori... qualcosa che faccia emozionare le persone, per capirci.
Ma mi servono dei personaggi. E, cosa non meno importante, mi serve un protagonista.

-
3° | One Shot nella serie Album di ricordi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Album di ricordi'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Henri Cartier-Bresson 





Cercasi storia con personaggi

 
 



 
Mi servono dei personaggi. E, cosa non meno importante, mi serve un protagonista. Voglio scrivere le storie di uomini ambiziosi, donne speranzose, ragazzi sognatori... qualcosa che faccia emozionare le persone, per capirci. 
Ma mi servono dei personaggi. E, cosa non meno importante, mi serve un protagonista.
Dunque, dunque, dunque... aspetta! Tu, fermo! Sì, sì, proprio tu, il biondino. Sto cercando di scrivere un libro, ma ho bisogno di personaggi interessanti e con una storia in grado di appassionare. Pensi di essere adatto?

Cosa?

Parlami di te.

Perché?

Non farmi perdere altro tempo, sai per caso quanto tempo serva per scrivere un libro come si deve? Be' evidentemente non lo sai, sei solo un ragazzo... comunque, devo verificare se sei il personaggio che cerco. Cosa fai nella vita?

Non lo so, mi devi descrivere tu.

Ah, sì... ma dammi una mano almeno. Cosa ti piace fare?

Mi piace cantare. Ho una bella voce. E so anche suonare la chitarra.

Ottimo. Tu sarai il figlio adolescente angosciato dal futuro.

Non è un po' troppo scontato così?

Lo renderemo speciale, vedrai. E poi cos'altro vorresti fare con quegli occhi spenti e disperati e con quel maglione sbrindellato? Di certo non potresti fare uno studente d'economia in giacca e cravatta e con un futuro già progettato.

Forse hai ragione. Se solo mi descrivessi così, allora potrei interpretare anche quella parte.

Ma che se ne fa la gente di un personaggio perfetto con una storia già scritta? Questo sì che sarebbe scontato.

Mmh.

Ora mi seve uno scenario. Uno sfondo su cui ambientare la tua storia disastrata. Pensiamo, pensiamo, pensiamo. Sei uno studente. Ti piace la musica. Sai cantare. Sei depresso?

Forse.

Bene, quindi sei anche depresso e... manca qualcosa. Una storia d'amore?

Scontato.

Allora una situazione scomoda. Una ragione per stravolgere gli schemi. Hai dei genitori?

Tutti hanno dei genitori.

Cavolo, hai ragione, e allora è fatta! Mi servono i tuoi genitori.

Eccoli!

Acconciature laccate, abiti di classe e, oh!, anche un cagnolino fra i piedi. Un quadretto perfetto dal quale scappare, non credi ragazzo?

Il mio nome è Vincenzo.

Ah, non me lo avevi detto prima.

Solo perché non avevi ancora deciso come chiamarmi.

Sta' zitto e fammi pensare. Dunque, vediamo... a te piacciono i cani?

Preferisco i gatti.

No, ho deciso che preferisci i cani, specialmente Osso, il cane che i tuoi genitori ti hanno regalato per i tuoi cinque anni. E' stato il tuo unico vero amico, il solo che ti ha sempre capito. E sei anche figlio unico.

Se lo dici tu...

Bene, bene, mi piace! Che musica suoni?

Metal, heavy metal, punk...

Nemmeno li conosco questi generi, io. E poi perché tutti in inglese?

Che ne so io.

Okay, okay, ho deciso: a te piace la musica acustica. Quella pura, senza troppi accompagnamenti. Soltanto la tua chitarra, la tua stanza e il tuo cane. E la tua voce.

D'accordo, ma i miei genitori?

I tuoi genitori non approvano la tua passione.

Perché no? In fondo a scuola ho buoni voti.

Sì, ma che c'entra, la scuola non giustifica sempre tutto. Sei costantemente chiuso in te stesso, lì in camera tua, a isolarti per la maggior parte del tempo. Dio, sei proprio noioso!

Non farmi la predica pure tu, mi bastano i miei genitori...

Ecco, lo vedi? Loro sono tipi euforici, sempre così solari, allegri, sorridenti e con la battuta pronta. A loro non piacciono i ragazzi come te.

E allora come diamine ci sono finito in questa famiglia?

Infatti sei stato adottato.

Io!?

Sì, tu. E' per questo che ti hanno sempre lasciato il tuo spazio ed è per questo che non vogliono pressarti troppo, ed è per questo che il tuo carattere è così... così... difficile.

Ed è anche per questo che sto sempre per i fatti miei. Perché mi hanno adottato.

No, tu non sai di essere stato adottato.

Come no? E allora perché me lo hai detto!?

Io non te l'ho detto.

Detto che cosa?

Nulla, nulla... oh, ma guarda: è appena arrivato Osso. Sai che è davvero un bel bastardino?

Lo so. Ho sempre trovato dolci quei suoi occhioni neri.

Ringraziami allora. Senza di me probabilmente avresti avuto un rottweiler aggressivo e per niente dolce.

Senza di te io non ci sarei nemmeno, quindi...

Quindi ringraziami e basta.

Ti ringrazio infatti.

Mi hai fatto perdere il filo della storia... allora, un ragazzo perso in se stesso, un cane con gli occhi dolci, i genitori con un grande segreto da svelare e...

E...?

E ora non so più come andare avanti.

Mio Dio, ma sei una scrittrice o no? Noi ci stiamo annoiando qui!

Voi andatevene, i genitori non sono ammessi in questo colloquio. Stavo parlando con vostro figlio Vincenzo.

Cosa gli hai detto!?

Nulla di così importante. Ma sappiate che conosco il vostro segreto, quindi fate molta attenzione.

Vincenzo non deve saperlo, altrimenti... altrimenti... non sappiamo cosa potrebbe fare. Potrebbe addirittura scappare! Sta sempre solo, abbiamo paura che un giorno ci possa lasciare, ma al tempo stesso non sappiamo come comportarci con lui!

Dovreste dirgli tutta la verità e accettare le conseguenze. E' grande e vegeto, sa badare a se stesso.

No, no, non sa badare a se stesso. Avrebbe già qualche idea per il futuro se sapesse badare a se stesso!

Dio, quanto siete stressanti con questo futuro... so che voi adulti siete preoccupati del futuro dei vostri figli perché è l'unica incertezza che più vi spaventa, ma sappiate che lo scopriranno da soli. Non è questa la parte più bella della gioventù? Avere poche certezze ed essere curiosi di averne di più passo dopo passo?

Lo sappiamo, ma teniamo molto a lui. E se dovesse scegliere la strada sbagliata?

Se lo avete educato a camminare sulla strada giusta, non lo farà.

Ne sei certa?

Ne sono assolutamente certa. L'ho visto nel suo sguardo. In realtà non è depresso, è semplicemente spaventato quanto voi da ciò che accadrà, ma al tempo stesso sa di non poterlo essere per non lasciarsi sfuggire gli anni più importanti della sua vita. Sta lottando con queste due paure, ma è normale per un adolescente. E' molto intelligente, solo che nessuno glielo ha mai detto.

Grazie per averci rassicurato.

Figuratevi. Fate la vostra parte e andate a dirglielo. Ditegli tutta la verità, lui vi amerà lo stesso.

Lo faremo. Tu invece cosa farai adesso?

Onestamente, non ne ho idea. Sono un po' confusa.

Se hai qualche problema, mio cugino è uno psicologo. Aspetta che te lo chiamo... Maurizio!

Chi è questo Maurizio? 

Salve, io sono Maurizio e se ha bisogno di me, sono qui per aiutarla a risolvere i suoi problemi.

Io non ho bisogno di uno psicologo per i miei problemi.

Dicono tutti così, ma nessuno conosce realmente la potenza della psiche umana. Allora mi dica: che problema l'affligge?

In questo momento il mio unico problema è lei.

Avanti, non sia così scortese! Prima aveva un dubbio o sbaglio?

Sono solo in pensiero per Vincenzo.

Non è solo questo il suo problema. Lo ha creato lei o sbaglio?

Allora forse sono solo un po' stanca. Sono le undici e venti di sera e domattina dovrò alzarmi presto.

Allora vada a dormire.

Non ci riesco.

Ah, lo vede? Un problema c'è sempre se il sonno non interviene per farla riposare dopo questa giornata intensa.

Più che altro non ne ho voglia.

E di cosa ha voglia?

Solo di terminare questo racconto.

Ah, è un racconto? Pensavo fosse più lungo, dannazione, prima lo aveva chiamato libro!

Lo so, ho cambiato idea.

Mi prometta che la prossima volta mi darà la parte del protagonista di un romanzo di almeno trecento pagine.

Non lo posso promettere. Sto già pensando a due libri da buttar giù e lei non fa parte di nessuno dei due.

Mi ritengo offeso.

Problemi suoi.

Io non ho problemi, sono uno psicologo!

Appunto, forse ne ha anche troppi.

Ma noi psicologi siamo addestrati a lasciar fuori dalle nostre vite i problemi dei nostri pazienti.

Siete comunque esseri umani. Non esistono eroi in questo mondo. Non nella realtà, per lo meno.

Ho capito qual è il suo problema: non ha fiducia, non ha speranza, specialmente nell'essere umano.

Che visione drastica... di speranza ne ho troppa, mi creda. Non ne ho per la conclusione di questo racconto, però.

Lo termini come più l'aggrada.

Allora lo faccio.

Certo, lo faccia, ma prima – la prego, la prego, la supplico – mi dia la parte del protagonista nella sua prossima opera!

Vada a chiederlo a qualcun altro. Non sono una vera scrittrice. Sarebbe patetico anche per lei.

Questa è decisamente bassa autostima...

Non ho problemi d'autostima! Se ne vada!

Okay, okay... ha trovato un modo per concludere?

Sono tentata dal chiuderla qui.

Allora lo faccia.

Sì. Lo faccio. Ma comunque non mi sembrerà un finale adeguato.

Lo faccia e basta, senza troppe domande. Riflettere fa bene, riflettere troppo è decisamente dannoso. E' solo una perdita di tempo, non lo vede? La vita non può essere sprecata! La passi a costruire sogni, a lavorare per ottenere ciò che vuole e poi... e poi... e poi potrebbe ritrovarsi ad essere uno psicologo che cerca di risolvere i problemi degli altri senza riuscire a risolvere in primis i propri problemi e con la disperata certezza che la mente umana non possa essere completamente guarita. E allora il mondo le potrebbe crollare addosso, perché in realtà tutto il lavoro fatto equivarrebbe a un bel niente e...
Oh, un secondo.
Sembra che io stia parlando da solo.
Sì, sto
decisamente parlando da solo.
Caspita.
Se mettere un punto finale a questo racconto è ciò che desidera, così sia.
Perché noi, comunque, restiamo nella sua testa.

 
 

 
A/N: Sì, sono tornata con questo breve racconto. Ancora una volta senza senso, ma dettagli.
Diciamo che sono cose che scrivo per il puro piacere di farlo, non pretendo che abbiano significati esistenziali, né tantomeno che risolvano quesiti irrisolvibili o che scavino nella psiche umana. 
Spero che siano semplicemente piacevoli da leggere.
Questo è esattamente il frutto di una notte insonne e con la sola voglia di scrivere qualcosa.
Così ho iniziato un dialogo nella mia testa con i personaggi che avrei potuto descrivere, ma non avevo idee, avevo solo voglia.
Ed ecco qui, questo è il risultato. E' praticamente una conversazione tra me e i miei personaggi.
Spero appreziate anche ciò che c'è dietro, con un sorriso sulle labbra.
Detto questo, vi saluto, ricordandovi che questa storia appartiene alla raccolta "Album di ricordi", ovvero una serie che continene racconti ispirati a fotografie di fotografi famosi. 
In questo caso, diciamo che è stato il contrario: avevo voglia di scrivere, poi ho visto questa foto e ho pensato "hey, tu potresti essere un personaggio!" e così ho scritto di quel ragazzo, immaginandolo come mio personaggio.
Niente di più, niente di meno. 

A presto e alla prossima gente, commentate!

Per qualsiasi domanda o chiarimento, potete sempre trovarmi sui social che vi ho proposto sul mio profilo. Risponderò a tutti.


Aria


 

Potete contattarmi sia con un messaggio privato qui su efp, che sui social network che trovate qui sotto:

Facebook

Twitter

Ask

 



 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Life is a rollercoaster