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Autore: Cronos22    04/01/2016    1 recensioni
Che cosa può succedere se uno strano essere si mostrasse a Beach city per la prima volta?
Quali segreti avvolgono il suo animo nascosto?
Ma in tutto questo egli non sarà mai da solo,sarà accompagnato nel suo viaggio da una fidata compagna,la quale presto capirà che il suo destino è molto più di essere una semplice pedina dell’universo.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pearl/Perla
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di una gemma'
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L’arrivo della tempesta
 
Erano passati diversi giorni e la costruzione della navicella spaziale procedeva senza impedimenti,con Peridot e Perla che vi lavoravano senza sosta affinchè la nave fosse pronta per il tempo prestabilito,mentre Steven si aggirava da solo per il castello alla ricerca di un qualche segno di Lance o Garnet,che sembravano spariti ormai da molto tempo senza lasciare traccia del loro passaggio,camminando pensieroso per le lunghe diramazioni del castello chiedendosi dove fossero andati,fino a quando nel suo lungo girovagare non entrò dentro l’hangar dell’edificio,dove le due gemme stavano costruendo senza fermarsi l’astronave che avrebbe portato tutti loro ad Homeworld.
Il bambino distratto dai suoi pensieri voltò il suo sguardo verso l’enorme e possente scheletro ferroso,notando estasiato la grandezza della nave,immaginandosi dentro di essa mentre la pilotava nello spazio profondo,perdendosi in quel suo sogno ad occhi aperti,ma venendo svegliato di soprassalto da un leggero scossone,che lo fece ritornare velocemente alla realtà,sospirando e voltandosi verso la fonte di quel tremolio,notando Perla dietro di lui che gli sorrideva leggiadramente con orgoglio nel vederlo così estasiato alla vista della nave spaziale.
-Vedo che ti piace-esclamò la gemma con orgoglio rivolgendo nuovamente il suo sguardo allo scheletro ferroso –anche se abbiamo appena cominciato,il risultato ottenuto è molto promettente-
-Lo credo-cominciò Steven con una lieve nota di entusiasmo –ma Peridot non è qui con te?-
-Sta cercando alcuni pezzi per completare alcuni componenti meccanici,ma sarà presto di ritorno-
-Perla-esclamò la giovane gemma con lo sguardo stranamente basso –sai dove sono Lance e Garnet?-
-Non lo so Steven-cominciò la gemma bianca chiudendo gli occhi –ma se Garnet aveva qualcosa da dire a Lance,sono sicura che non sia stata una cosa semplice-sospirando –penso sia un qualche tipo di missione segreta che quei due devono svolgere senza il nostro intervento…oppure preparare un piano prima della partenza,non so proprio cosa risponderti-aprendo gli occhi e sorridendo nuovamente –perché questa strana preoccupazione per Lance?
-Non lo so…mi sento pervaso da una strana sensazione che non mi lascia andare-toccandosi la pancia con entrambe le mani
-Sarà che sei preoccupato-aggiunse la ragazza poggiandogli una mano sulle spalle –so benissimo che quello che stiamo andando ad affrontare non sarà una cosa facile,ma puoi stare certo che andrà tutto bene-
-Se lo dici tu Perla,ci credo-disse il bambino sorridendo,dandogli un rapido abbraccio
-Ora che ne dici di andare a trovare Connie-cominciò la gemma bianca guardandolo negli occhi –e diverso tempo che non la senti potrebbe essere preoccupata-
-Penso proprio che una visita sia d’obbligo-esclamò il bambino ridendo mentre si allontanava da lei correndo –ci vediamo dopo-uscendo dall’hangar e dirigendosi a tutta velocità verso la piattaforma per il teletrasporto fuori dal castello,attraversando senza controllo tutto il corridoio in pochi secondi,arrivando in pochissimo tempo all’interno della sala del trono,dove sbatté senza accorgersene contro Sapphire,la quale cadde rovinosamente a terra.
Steven resosi conto di quello che aveva appena fatto,si avvicinò repentinamente verso il piccolo gioiello blu,tendendogli una mano per aiutarla a rialzarsi,la quale arrossendo improvvisamente accettò l’aiuto della giovane gemma,afferrando con dolcezza la mano che lentamente la stava aiutando a rialzarsi,cercando di evitare nel frattempo i suoi occhi luminosi,che la facevano fremere di passione in ogni momento in cui ne entrava in contatto.
-Sapphire stai bene?-domandò Steven guardandola in viso
-Si…sto bene-rispose con voce imbarazzata
-Scusami se prima ti ho urtato con violenza-
-No..non fa niente-esclamò lo gemma incrociando per un secondo il suo sguardo con quello Steven –dove stavi andando così di fretta?-
-Stavo andando a trovare Connie,vuoi venire con me che te la presento?-
-Ti ringrazio Steven,ma preferisco rimanere qui-sorridendo nervosamente
-Allora ci vediamo dopo-correndo verso l’uscita del castello,lasciando Sapphire da sola dentro la sala,mentre si toccava nervosamente la mano che in precedenza aveva toccato quella del bambino,sorridendo ed entrando verso uno degli innumerevoli corridoi
Nel frattempo Steven si dirigeva verso la piattaforma del teletrasporto,quando notò in lontananza sopra di esso un enorme rigonfiamento rosa voluminoso,che occupava tutta la piattaforma.
-LEONE-urlò in preda alla gioia,saltando addosso all’animale,che ricambiò facendogli le fusa –dove sei stato per tutto questo tempo? Mi hai fatto stare in pensiero-coccolando l’enorme leone rosa,il quale felice di vederlo lo fece salire sopra la sua groppa,con un colpo di testa
-Mi vuoi portare tu da Connie?-
-Raw-rispose il leone facendogli cenno con la testa,correndo velocemente per la prateria,eseguendo improvvisamente un ruggito sonico,che generò un portale roseo con condusse Steven ed il leone dinanzi ad una casa di periferia,avvolta dalla luce debole del tramonto.
La giovane gemma rosa emozionata nel poter rivedere finalmente dopo tanto tempo la sua amica,scese in sella dal suo leone,avvicinandosi lentamente verso la porta d’ingresso,bussando delicatamente con la mano sulla porta,che si aprì velocemente rivelando una ragazza scura di carnagione,che lo guardò con sguardo stupito ed incredulo,catapultandosi letteralmente verso di lui abbracciandolo forte.
-Steven-esclamò al ragazza in preda all’emozione –ti ho cercato in questi giorni,dove sei stato?-domandò cercando di trattenere le lacrime
-E’ una lunga storia Connie,ma se vuoi entro dentro e te la racconto-accarezzando la chioma scura della ragazza,la quale separandosi lentamente dall’abbraccio lo invitò ad entrare,facendolo accomodare sopra il divano del salone,offrendogli un succo di frutta,sedendosi repentinamente accanto a lui ed aspettando che egli cominci a raccontare cosa gli fosse successo durante quei giorni di assenza
Steven in quel momento cominciò a raccontare a Connie tutto quello che è accaduta in questo lungo periodo di tempo,raccontandogli ogni minimo particolare su tutto gli eventi verificatasi in passato,rivelando alla ragazza ogni dettaglio riguardante Lance e la sua intenzione di voler tornare a Homeworld.
Connie ascoltava sbalordita il racconto della giovane gemma,rimanendo sempre più incuriosita sulla descrizione di quello strano essere di nome Lance,che era apparso come un fulmine a ciel sereno nella vita del suo più caro amico,sconvolgendo ogni frammento della sua vita.
-Steven-cominciò Connie guardandolo negli occhi –sei davvero sicuro di voler andare ad Homeworld?-
-Si Connie-esclamò Steven con tono deciso,stringendo con forza la mano della ragazza –E’ il mio dovere di gemma-
-Ma tu non devi farlo per forza-esclamò la ragazza stringendogli forte la mano –io ti vorrei qui con me,non voglio vederti in un campo di battaglia a rischiare la vita per il volere di un folle-cercando di trattenere una lacrima,che lentamente rigò il suo viso atterrando sopra il palmo della mano del bambino
-Io non lo faccio per Lance-avvicinando il volto verso la ragazza –io lo faccio per te e per tutti gli esseri che abitano questo mondo-dandogli un bacio sulle labbra
In quell’istante Connie si sentì trasportare via da quel semplice atto,dimenticando ogni sua preoccupazione riguardo il fututo,pensando unicamente a quel bacio che la stava unendo a quel ragazzo che tanto amava,perdendosi in quelle labbra carnose,che gli stavano manifestando tutto l’amore e la passione che il ragazzo aveva per lei,accarezzandogli dolcemente con le mani i capelli e il viso,chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare dai soffici movimenti della lingua che accarezzavano la sua in un turbinio di emozioni,che non riusciva più descrivere.
Improvvisamente il ragazzino distaccò con lentezza le sue labbra da quelle di Connie,la quale lo guardava con occhi estasiati di piacere,accarezzandole con dolcezza la guancia con la mano,abbracciandola subito dopo.
-Promettimi che tornerai vivo ed intero-esclamò la ragazza stringendolo più forte che poteva
-Te lo prometto-
L’abbraccio dei due ragazzini sembrava durare in eterno,mai destinato a giungere ad una fine,quando improvvisamente quel momento di tenerezza venne interrotto da un violento botto che fece tremare le fondamenta della casa mettendo immediatamente in allarme i due bambini,i quali corsero velocemente verso la porta d’ingresso,aprendola di scatto trovando dinanzi ai loro occhi Lance con indosso la maschera sul viso,con in mano un lungo ed enorme falcione affilato a due lame e con il piede che poggiava violentemente sopra la testa del leone rosa,che appariva inerme e privo di sensi,con diverse ferite lungo il corpo che macchiavano di rosso il candido pelo color roseo.
La giovane gemma era scossa nel vedere una delle persone di cui si fidava aggredire senza motivo il suo amico animale,avanzando lentamente verso il ragazzo mascherato che senza muoversi aspettava immobile una reazione di Steven,tenendo impugno ancora nella sua mano destra l’enorme falce bilama alta quanto lui.
-Perché hai fatto del male al mio Leone?-domandò con voce incredula e scioccato e con le mani che gli tremavano per la rabbia
-Solamente per puro divertimento-rispose mettendosi a ridere successivamente senza controllo
-CHE COSA C’E’ DA RIDERE?-urlò Connie posizionandosi accanto a Steven –PERCHE’ GLI HAI FATTO DEL MALE?!-
-Voi umani…-sospiro il serafico tenendo stretta la falce in entrambe le mani –NON SAPETE MAI STARE AL VOSTRO POSTO-urlò catapultandosi verso la ragazzina con un poderoso fendente della sua arma,che venne faticosamente respinto da Steven,il quale evocò appena in tempo il suo scudo,proteggendo Connie da morte certa,facendo indietreggiare rovinosamente il serafico,che a causa dell’onda d’urto generata dall’impatto sbatté violentemente contro il muro della casa rialzandosi lentamente,non manifestando alcuna ferita o contusione,preparandosi per sferrare un ulteriore attacco contro i due ragazzini.
-PERCHE’ STAI FACENDO TUTTO QUESTO?-urlò istericamente il ragazzo –NON CAPISCO-
-Non c’è niente da capire amico mio-rispose camminando verso i due bambini con atteggiamento minaccioso –tu sei il figlio di Quarzo Rosa,discendente di quella traditrice che ha deluso le aspettative di molti che credevano in lei…ed è giusto che tu paghi con la vita per le sue colpe passate-scagliandosi nuovamente contro di lui,venendo fermato nuovamente dallo scudo roseo,che gli impediva di eliminare in modo sanguinoso e violento il suo avversario
-Tu sei il pass per essere reintegrato alla corte di Diamante Giallo,mio caro Steven-esclamò continuando ad eseguire numerosi fendenti,che lentamente stavano incrinando il suo scudo –ti porterò vivo o morto davanti a lei affinché tu possa essere sezionato e studiato per il bene di Homeworld,spaccando in quell’istante lo scudo di Steven,dandogli un calcio nello stomaco facendolo piegare su se stesso per il dolore –ora muori!-alzando al cielo la sua falce,pronto a finirlo da un momento all’altro,quando improvvisamente apparve un essere mascherato proveniente dall’alto,che con un pugno colpì violentemente al viso il serafico,mandando completamente in frantumi la sua maschera,sbalzandolo con forza contro il muro dell’abitazione,che a causa dell’urto subito s’incrinò vistosamente dietro la schiena poggiata del ragazzo,il quale ferito per il colpo inferto dall’essere mascherato,si alzò lentamente rivelando un viso rugoso,con un occhio metallico al posto del sinistro e con dei capelli neri opachi che cadevano sul suo volto,che gli coprivano parzialmente la fronte che presentava al centro una gemma multicolore e con una forma quasi indefinita.
-Chi sei?-domandò l’entità incappucciata puntandogli contro il dito –perché somigli parzialmente al generale Lance?-
-Questo non è il momento per le risposte mio caro protettore incappucciato-esclamò la strana creatura librandosi in volo,manifestando un ala scheletrica semi-meccanica di colore bianco,tenendosi il volto ricoperto di sangue –ci sarà un luogo è un tempo per tutto quello che vorrai sapere-mettendosi stranamente a ridere
-Cosa c’è da ridere?-
-E’ solo divertente il fatto che tutti si ostinino a proteggere quel bambino-allontanandosi sempre di più dal campo di battaglia,dando le spalle ai tre esseri sottostanti –NON E’ FINITA QUI,CI RIVEDREMO PRESTO-scomparendo nel cielo notturno ricoperto di stelle.
L’essere incappucciato sparito il falso Lance si voltò verso i due ragazzini visibilmente scossi e provati per lo scontro appena sostenuto,con Connie che cercava di aiutare Steven a rialzarsi,il quale era privo di forze dopo o violenti assalti di quella creatura,avvicinandosi inizialmente verso il leone dietro di loro con in mano una fiala contenente un liquido di colore violaceo,versando lentamente il contenuta sopra parte della pelliccia del leone,curando apparentemente le sue ferite.
Steven guardò con stupore il gesto che uno sconosciuto aveva compiuto nei loro confronti,salvandoli dal quel falso Lance e curando il suo leone,senza alcun motivo apparente.
Lo strano essere incappucciato finito con il leone si avvicinò verso i due ragazzini,rivelando quattro braccia e sollevandoli da terra,cullandoli con i suoi lunghi arti fin dentro casa di Connie,poggiandoli dolcemente sopra il divano.
-Perché ci hai aiutato?-domandò Connie incuriosita
-Non potevo permettere che voi due moriste per mano di un essere privo di onore-togliendosi il cappuccio,rivelando il suo volto ed accarezzando le teste dei due bambini con entrambe le mani,dove al centro del loro palmo erano poste le gemme di Rubino e Zaffiro
Steven resosi avendo notato qualcosa di freddo strofinargli la testa,afferrò rapidamente la mano dell’essere,guardando stupito la mano con al centro la gemma azzurra,prendendo anche l’altra di scatto vedendo che anche nell’altra vi era la presenza di una gemma di colore rosso.
-Garnet-esclamò Steven in preda all’emozione –ma tu non sei Garnet,il tuo aspetto è diverso…tu sei un’altra fusione?-
-Si-esclamò sorridendo la donna –Io sono Jhoira,fusione di Lance e Garnet-
-Lance fuso con Garnet-esclamò con due stelle che si materializzarono istantaneamente nei suoi occhi
-Ammetto che è stato strano all’inizio,ma poi è stato facile abituarsi-esclamò con uno strano cipiglio che avvolse completamente il suo volto –Steven,cosa voleva quell’essere da te?-
-Voleva consegnarmi a Diamante Giallo,affinché potesse essere reintegrato ad Homeworld-
-Capisco-esclamò la fusione aprendo lentamente l’occhio centrale posto al centro della fronte –mi dispiace fare questo,ma per il vostro bene eliminerò totalmente questo avvenimento dalle vostre menti-
-Aspetta…-esclamò Steven venendo interrotto da Jhoira che chiudendo i suoi due occhi,poggiò due delle sue quattro mani sopra le fronti dei ragazzi,facendo illuminare il suo occhio di una strana luce viola innaturale,generando attorno le sue due mani un flusso di energia che estrapolò velocemente il ricordo dello scontro dalla memoria dei due bambini sotto forma di bolle viola,che distrusse immediatamente con il potere del suo occhio,alzandosi successivamente in piedi ed uscendo dall’abitazione,lasciando i due bambini incoscienti sopra il soffice mobile.
-Non pensi che sia stata una mossa estrema quella che abbiamo appena compiuto-esclamò la fusione aprendo l’occhio sinistro che con l’iride viola
-Purtroppo se non vogliamo mettere a repentaglio la vita di quelli a cui teniamo,dobbiamo affrontare da soli questa minaccia,senza che nessuno s’intrometta-aprendo l’occhio destro con l’iride rossa
-Facciamo in modo da risolverla in fretta allora-esclamò chiudendo il terzo occhio,sparendo nel nulla all’interno della fitta oscurità generata dalla notte,che lasciò dietro di se unicamente un senso di pericolo e di terrore nascosto,che solo Jhoira era capace di udire in quella calma apparente.
 
Note dell’autore
Jhoira:Un essere simile a Lance,vedo che il nostro autore voglia mettere altra carne sul fuoco
Steven:Che significa mettere “altra carne sul fuoco”,l’ora di cena è già passata
Connie:Vuole soltanto dire che l’autore ha voluto aggiungere altro materiale al suo scritto
Io:No,in realtà voleva dire effettivamente che ho messo altra carne sul fuoco,qualcuno vuole bistecca
Connie:Spiritoso
Io:Cosa c’è?! Cerco di mettere un po’ di allegria in questo finale
Connie:Con battute scontate e prive di logica?!
Io:Si
Connie:…
Jhoira:Dai Connie dopotutto era divertente
Connie:Come un tacchino che fa le immersioni
Io:Vedi hai colto appieno il senso di questo piccolo spezzone dietro le quinte
Connie:Lasciamo stare
Io:Ma ora bando alle ciance,tu sei l’unica che ancora non ha chiuso neanche un capitolo
Connie:E Jhoira?!
Io:Lei lo farà un’altra volta
Connie:Ok,va bene basta che la finiamo presto con questa farsa
Steven:Ovviamente lo chiuderai insieme a me
Connie:Grazie Steven
Steven e Connie:Bene cari lettori e care lettrici,ci vediamo al prossimo entusiasmante capitolo
  
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