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Autore: Laky099    04/01/2016    9 recensioni
Il mondo, già devastato dalla terza guerra mondiale, si trova a vivere un ulteriore guerra volta al predominio religioso. Mentre gli scontri tra cristiani, islamici, buddisti, shintoisti, seguaci del dio Azatoth e di altre antiche religioni giungono al culmine, i leader di tutte le fazioni ricevono le istruzioni per compiere un rituale attraverso il quale evocare sulla terra il loro Dio, coinvolgendo gli dei in una guerra planetaria dalle proporzioni inaudite.
[La storia ha vari POV, che ruoteranno di capitolo in capitolo]
Genere: Azione, Dark, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 3 - Magdalene - Il Gran Rifiuto

 


-Esattamente, cosa vi porta ad avere la ridicola convinzione che io possa obbedirvi, patetici e blasfemi ingrati?- chiese Jesus.
Magdalene osservava i suoi occhi neri e profondi con la stessa apprensione con qui si guarda un bimbo malato. Comunque li si volesse vedere, da essi traspariva solamente un' emozione. Delusione. Erano occhi stanchi, severi, disillusi... Ma sopratutto delusi.
-Non oserei mai chiederle di obbedirci, mio signore. Io sono il suo servo, al massimo posso chiederle un'opinione- rispose il Gran Padre Anastasio - dico solo che, onde evitare la completa distruzione della sua parola noi...-
-Onde evitare?- gridò Jesus. La sua rabbia era incontenibile, tanto da alterare in clima. Con un solo grido il cielo sopra la cattedrale si rabbugliò ed un tuono fragoroso discese dal cielo, stordendo tutti i presenti privi di sangue divino -avevate la terra, il sole, la natura, i mari, gli oceani e degli splendidi corpi mortali clonati dal seme di mio padre a sua immagine e somiglianza. Dov'era quest'attenzione alle nostre parole, mentre distruggevate tutto questo?-
Magari fossero tutti ad immagine e somiglianza tua pensò Magdalene, impegnata più a frenare la libido che ad ascoltare.
-Lo sappiamo, mio signore, siamo stati dei vermi e...-
-Vermi?- lo interruppe di nuovo Jesus -i vermi sono il fondamento di questo pianeta, permettono alla terra di essere smossa ed alle piante di crescere. Come osi paragonarti ad una bestia tanto nobile e necessaria, bestemmiatore?-
Il Grande Padre Bianco sembrava sinceramente ferito dalle parole di Jesus, che parve notarlo. Il suo respiro rallentò e dal cielo un candido fascio di luce lo rivestì, facendo brillare le microscopiche gocce di sudore sulla sua fronte come rugiada al mattino.
-Scusaci- disse Anastasio con voce sommessa. Magdalene non ebbe più alcun dubbio sulla sua sincerità.
-Sono costretto a concederti il perdono. Anche se devo violentare me stesso per farlo- rispose Jesus con maggior calma -di che cosa stavi parlando prima?-
L'anziano prese un lungo sospiro, ma nonostante le parole di perdono non ebbe minimanente il coraggio di alzare lo sguardo.
-Nella Cerchia Centrale, ai tuoi tempi chiamata Gallia, il nostro esercito si scontrerà contro quello di Mohamed. Sono quasi sicuro che lui...-
-Si, lui sarà lì- annunciò Jesus, interrompendo per l'ennesima volta le parole del capo della chiesa -sarò lì anche io. Ci devo parlare-
-Come faremo ad andare lì, Jesus? Non è così vicino- fece notare Magdalene -forse dovremmo viaggiare da soli e recarci lì con più calma-
-Mio padre, mia gentil donzella, è onniscente ed onnipresente. Io non sono al suo livello, ma posso essere davvero in qualsiasi luogo, seppur non allo stesso momento- spiegò Jesus, porgendole la mano. Magdalene non se lo fece ripetere due volte e la afferrò con forza.
Quando la giovane riaprì gi occhi i due si ritrovarono nel pieno della Cerchia Centrale, dove una volta sorgeva una città chiamata Nizza. Di essa non era rimasto che un cumulo di macerie nel quale uomini armati di ogni tipo se ne stavano appostati in attesa di un assalto nemico. Era una guerra a campo libero, da sempre sinonimo di mattanza.
-Non avete più le armi da fuoco, vedo. Almeno una cosa decente in duecento anni l'avete fatta- notò Jesus, ma Magdalene lo smentì con voce amareggiata.
-Non farti illusioni. Il fatto è che non c'è più energia per alimentare le industrie che producevano le armi antiche... o "da fuoco", come le chiamavano loro. Nel bene o nel male anche quella era tecnologia-
Jesus strinse il pugno con rabbia. Per evitare di attirare l'attenzione si tirò su il cappuccio della tunica e proseguì nascondendosi tra le macerie per qualche metro, ma non riuscì che a percorrere qualche passo prima che un uomo a volto coperto gridasse qualcosa di incomprensibile. Nemmeno un istante dopo un dozzina di predoni islamici li assaltarono, armati di sciabole rovinate e pugnali.
-Dietro di me!- gridò Jesus a Magdalene che obbedì immediatamente, nascondendosi tra il muro ed il suo compagno.
Jesus aspettò la carica e, quando furono sufficiente vicini, un bagliore bianco illuminò la sua mano. Come per magia, in essa comparve quella che Magdalene riconobbe essere una  spada. Jesus la mise davanti a se ed un cerchio di fuoco tutto arse intorno alla ragazza che, spaesata, osservo colui che la stava proteggendo tracciare piccoli cerchi fiammeggianti intorno ai suoi nemici. Imponenti colonne di fuoco, tanto alte da lambire il cielo plumbeo della cerchia centrale, vorticarono tumultuosamente per poi sparire in un istante. Tutti e dodici i nemici, con qualche scottatura sul volto, caddero a terra con un tonfo secco.
-Stai bene Magdalene?- chiese Jesus con voce preoccupata - Non ti hanno colpita, vero?-
-N-No... tu li hai...-
-No- rispose seccamente Jesus -stanno bene, ma sarà meglio che evitino di passeggiare sotto il sole per almeno un mesetto. Ma si riprenderanno-
I due avanzarono ancora, cercando di mantenere un atteggiamento furtivo che, dopo aver sollevato dodici colonne di fuoco alte come il cielo, pareva anche abbastanza ridicolo. Jesus aveva ancora la spada in mano: era un claymore di colore blu opaco con l'elsa a cesto dorata. La definizione dei dettagli, dei simboli esoterici e delle decorazioni era tale che Magdalene finì col dover distogliere lo sguardo.
-Cos'è?- chiese curiosa. Ma a risponderle non fu Jesus.
-La spada di Mikael. Splendida come sempre- disse una voce maschile. A parlare era stato un uomo, poco più di un ragazzo, con tratti estremamente affilati ed una folta barba nera che si attorcigliava ispida sino ad un appuntito pizzetto, al quale era legato un piccolo anello dorato.
-Mohamed- disse Jesus, guardando il giovane negli occhi. Al suo fianco c'era una donna, il cui capo era contornato da un sottile velo azzurro che ben si intonava ai suoi occhi penetranti e misteriosi, di un azzurro tanto splendido da far impallidire il più meraviglioso degli zaffiri.
-Jesus- rispose lui, con tono cordiale -Non sai quanto sia contento di vederti-
-Avrei voluto conoscerti in altre circostanze- rispose lui alterato -chi ti ha evocato?-
-Lei si chiama Fatima, proprio come mia zia- disse indicando la ragazza -una persona davvero meravigliosa. Fatima, Jesus. Jesus, Fatima- La ragazza, per nulla ammaliata od intimidita, si inchinò rispettosamente di fronte al messia.
-Non sono in grado di esprimere quanto sia onorata di conoscerla- disse. Magdalene, nonostante non conoscesse una parola di arabo, capì in maniera chiara le parole della ragazza. Deve essere una sorta di telepatia pensò, ripromettendosi di chiedere chiarimenti in seguito.
-Tu sei il suo intercessore, suppongo- disse la ragazza rivolta a Magdalene stessa, che osservava con espressione incuriosita colui che la gente chiamava "Il Profeta".
-M-mi chiamo Magdalene- disse lei. Nell'udire quelle parole, Mohamed scoppiò in una sonora risata.
-Deve essere la giornata dei nomi profetici, oggi- disse, guardando Jesus dritto negli occhi -parlando d'altro. Nessuno di noi due è accompagnato dall'esercito, vedo. Anche tu ti sei dato alla macchia?-
-In che senso?-
-Noto che non sai tutta la storia. Sai cos'è successo quando i miei hanno usato Fatima per evocarmi? Mi hanno mostrato un tuo simbolo, la croce. E l'hanno bruciata. Al che mi sono lamentato. "Che diamine state facendo, in nome di Allah?" gli ho chiesto. Ma nulla. Mi hanno portato fuori e mi hanno detto che si stavano ammazzando fra di loro per decidere se avesse ragione Abu o Shiat, al che gli ho fatto notare che volevo bene ad entrambi e che ci si poteva venire incontro. Ma nulla. Poi alla fine ho visto un tizio che bruciava l'effige di tua madre, Jesus. Vedere lei, da sempre simbolo di purezza e candore venir bruciata... Non ce l'ho fatta più- una lacrima solitaria discese dai suoi occhi -che vadano all'inferno, io ci rinuncio. Gli umani sono un fallimento. Non ci voglio avere più nulla a che fare e spero solo che il più presto possibile Allah liberi me e Fatima da questo tormento-
-Non puoi andartene così!- obbiettò Jesus -possiamo costruire insieme qualcosa di nuovo. Possiamo ripartire da Fatima e da Magdalene, dare linfa al nuovo mondo!-
-Nuovo mondo eh? Tu non hai idea di cosa questo nuovo mondo che vai vaneggiando ha fatto a Fatima. In nome mio per giunta. L'umanità non ha futuro Jesus, e prima lo capirai prima smetterai di dolertene. Addio-
Una piccola piramide sorse da terra, inglobando al suo interno Moahmed e Fatima, che sparirono dalla visuale.
-La montagna è venuta da Maometto, infine- scherzò Jesus che, per la prima volta sorrise, seppur con una profonda amarezza.
-Io ho già visto quella ragazza- disse Magdalene poco dopo la sua scomparsa.
-Davvero? E dove?-
-Non lo so... magari è solo una mia impressione-
Magdalene non fece in tempo a finire la frase che un forte stridio le penetrò il cervello. La ragazza cadde a terra e per poco non perse i sensi. Sentiva la sua mente pulsare ed un rivolo di sangue scese dal suo naso fin dentro la sua piccola bocca, la quale percepì il suo ferreo sapore.
-Qualcuno ci sta chiamando!- esclamò Jesus -Dobbiamo andare- Non appena i due si sfiorarono per le dita, svanirono di lì.
Quando Magdalene aprì gli occhi, si ritrovò seduta al fianco del Messia su di una comoda poltrona di lino dorato. Era dentro una cupa stanza dalle pareti rosso cremisi, illuminata da una lunga sequela di torce appese al colonnato ionico di marmo bianco che reggeva l'imponente struttura. La cosa che più di qualunque altra attirò lo sguardo attento di Magdalene fu, tuttavia,  la lunga serie di affreschi ed opere a tema religioso proveniente da ogni dove e da ogni quando. Al confronto, la sua piccola collezione non era che un mucchio di pacchiani disegni da bambini o scatolette di plastica. Dopo pochi istanti alla sua destra comparve Mohamed con Fatima, che li salutarono con un cenno. In men che non si dica, la stanza si riempì e le varie divinità, con i rispettivi intercessori, fecero la loro apparizione intorno ad un grosso tavolo bianco forato al centro.
Magdalene riconobbe quasi tutti loro: Buddah, col suo fisico flaccido e l'aria pacifica, accompagnato da un monaco pelato dall'aspetto comicamente stereotipato. Nyarlatothep, che aveva la forma di un informe groviglio di carne e vermi con un orribile occhio iniettato di sangue al centro, con il suo intercessore, un uomo dall'espressione cupa, con i capelli neri tirati da una parte ed un sottilissimo strato di barba.
Amaterasu, la splendida donna la cui veste arancione copriva in parte il volto del suo intercessore, un uomo orientale dallo sguardo severo. Sakti, che faceva ondeggiare le sue quattro braccia con un movimento ipnotico accompagnata da una un uomo estremamente magro con una lunga barba bianca che gli scendeva lungo le vesti di seta bianca.
Coloro che la colpirono di più, tuttavia, furono gli ultimi due ad arrivare. Il loro aspetto era comicamente insensato: uno dei due pareva essere una persona normale il cui volto era nascosto sotto il cappuccio nero di una felpa, mentre l'altro era... una cipolla. Una cipolla con due grandi occhi,una bocca allegra e due fragili gambine nere con le quali correva avanti ed indietro sul tavolo, facendo baldoria ed attirando l'attenzione di tutti i presenti. Una volta accortosi che tutti lo stavano fissando, la cipolla diventò rossa. Letteralmente.
-S-scusate- disse con una vocina acuta ed imbarazzata -pensavo di esser solo...-
All'improvviso dal centro del grosso tavolino salì una piattaforma, sopra la quale comparve un uomo vestito in maniera estremamente elegante, almeno secondo i canoni dell' era del duemila. Stretta tra le sue braccia c'era una donna meravigliosa, con suadenti capelli rossi che le scivolavano delicatamente lungo il viso per poggiarsi poi sul suo abbondante seno, che ne deviava il corso che terminava attorcigliandosi maliziosamente attorno ai suoi fianchi magri. Il suo volto, smaliziato e conturbante, osservò i presenti con ardore e malizia.
Magdalene notò un lontano briciolo di ironia nel suo sguardo, come se sapesse qualcosa che nessun altro sapeva. L'uomo, dal canto suo, teneva testa alla magistrale bellezza della sua compagna: era un uomo magro e giovane, con biondi capelli lisci e perfettamente curati che lo assistevano nel suo perfetto portamento. Solo un piccolo ed attraente ciuffetto ribelle osava lottare contro questa cura, cercando di nascondere i suoi glaciali occhi verdi acqua.
-Buongiorno, miei cari- disse lui sorridendo -Io e mia moglie Lili siamo lieti di accogliervi nella nostra umile dimora-
-Chi diavolo sei tu?- gridò Amaterasu, il cui sguardo sembrava secernere follia.
-Chi sono io?- rispose l'uomo, ridendo con eleganza -io sono la luce-.


 

*Chi indovina l'identità la coppia alla fine vince un biscottino :D

**Vi lascio il link della mia pagina su FB, cosicchè possiate rimanere aggiornati su questa storia o su altre OS che scriverò in futuro. Se vi va di fare un salto... beh mi farebbe piacere (y) ---->   Laky099 EFP su Facebook

 

   
 
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