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Autore: Jashin99    04/01/2016    2 recensioni
Il karma, si sa, a volte gioca brutti scherzi, e Naruto e Sakura dovranno, loro malgrado, accorgersene quando si sveglieranno l'uno nel corpo dell'altra; e da qui partono i guai... Riusciranno a tornare alla normalità, a resistere alle tentazioni e soprattutto a sopravvivere a quelle due nuove vite?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Naruto camminava a testa bassa, con la schiena curva, sporco e bagnato, i vestiti trasparenti incollati alle curve che in un altro momento lo avrebbero fatto eccitare, soffiando larghi sospiri.

Era esausto.

Svoltò l'angolo.




Sakura si muoveva a scatti, più tesa di un fascio di nervi, piena di botte e contusioni, i capelli sparati in aria e i vestiti neri e laceri.

Era a pezzi.

Svoltò l'angolo.




PUM

-Ahi, che male!- Esclamò Sakura, rialzandosi.

-La cosa ha un che di familiare...- Fece Naruto.

-Ehi! Naruto!-.

-Uh? Sakura-chan! Dov'eri finita? E CHE È SUCCESSO AL MIO BELLISSIMO CORPO, DATTEBAYO???-.

Infatti era pieno di ustioni.

-Ti basti sapere che... MA CHE HAI FATTO AL MIO DI CORPO???-.

Difatti era sporco di chissàcosa.

-È colpa di quella psicopatica di Ino!- Si scusò lui: -Non mi ero mai reso conto di quanto fosse fastidiosa...-.

-Non dirlo a me... comunque cavolo se Lee picchia forte! Ma lo fa ogni giorno o cosa?-.

-Ogni giorno, ogni giorno...-.

GROWL

Naruto si massaggiò lo stomaco.

-Mmm... Sakura-chan, io ho fame! Andiamo da Ichiraku?-.

-NON IN QUELLO STATO!!!-.

GROWL

-Io sono d'accordo con te, Sakura-chan, ma il mio... cioè il tuo stomaco no!- E Naruto scappò via.

-Aspetta! Ahi! Torna indietro! Ahi!- Ogni movimento per Sakura era un dolore.

Ma poi pensò che in realtà era Naruto a sentire dolore.

Perciò, con uno scatto, seguì il compagno.

Lo trovò seduto al Chiosco del Ramen, davanti a una scodella fumante.

Sembrava corrucciato.

-Beh? Che fai, non mangi?-.

-È strano: mangiare il ramen non mi eccita come al solito.-.

Sakura scoppiò a ridere: -Ahahah! Che ti aspettavi? Per le mie papille gustative il ramen non è nulla di speciale!-.

-Uffa!- Sbuffò triste Naruto.

-Ma ora che ci penso...- Sakura afferrò la ciotola: -Anch'io ho fame!-.

Si scolò tutto il ramen.

-DELIZIOOOOOOSOOOOOOOO!!!-.

-Il mio ramen...- Gemette Naruto.

Teuchi si fece avanti: -Volete altro?-.

Naruto alzò la mano: -In realtà io...-.

-No, grazie!- Lo interruppe Sakura: -Siamo a posto! Ecco i soldi...-.

Teuchi prese il denaro che lei gli porgeva.

Naruto era senza parole: -Cosa? Ma... ma... ma io ho ancora fame! E QUEI SOLDI SONO I MIEI!!!-.

Ma né Teuchi né Sakura lo ascoltavano, anzi, questa lo prese per il braccio e lo trascinò via.




Sakura si fermò in mezzo a una stradina deserta.

Naruto si liberò dalla presa di Sakura: -Sakura-chan! Ma che ti prende?-.

Sakura si girò, sorridente: -Non potevo urlare di dolore nel chiosco, giusto?-.

-Urlare di...-.

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!! CHE MALE!!! BRUCIA TUTTO!!!-.

Poi si calmò: -Bene; ora che abbiamo mangiato...-.

-Solo tu hai mangiato, dattebayo!-.

-...possiamo concentrarci sul vero problema.-.

-E cioè?-.

-SIAMO L'UNO NEL CORPO DELL'ALTRA!!! QUESTO NON TI DICE NIENTE, SHANNARO???-.

-Ah, quel problema...-.

-E COS'ALTRO???-.

-Mmm... io pensavo al fatto che avessi mangiato...-.

-E CHE RAZZA DI PROBLEMA SAREBBE???-.

-È un problema perché alle tre devo partecipare alla competizione del “Miglior Mangiatore di Ramen di Konoha”!-.

Sakura ripensò alle parole di Naruto della sera prima: -Allora è per questo che digiunavi?-.

-Esattottebayo!-.

-Mmm... capisco, tuttavia...-.

Sakura si bloccò.

-OH, NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!-.

Naruto si sturò le orecchie: -E ora che ti prende, dattebayo?-.

Sakura era praticamente immobile con un viso che non aveva niente da invidiare all'Urlo di Munch, e Naruto aveva il sospetto che non fosse a causa delle ustioni, anche perché sembrava essersi appena ricordata di qualcosa di importante.

-MI SONO RICORDATA DI QUALCOSA DI IMPORTANTE!!!-.

Appunto.

-Stai calma, Sakura-chan, che sarà mai...-.

-L'ESAME DI MEDICINA!!!-.

-Non promette bene...-.

-ALLE TRE C'È IL MIO ESAME DA CUI DIPENDE IL MIO FUTURO!!!-.

Sakura si distese e iniziò a dare pugni e calci a terra, disperata.

-BUAHAHAHAHAH! SONO FREGATA!!!-.

-Ehi! Anch'io sono nei guai, cosa credi?-.

Sakura lo guardò furibonda: -MA CHI SE NE FREGA DI UNA STUPIDA GARA DI ABBUFFATE!!!-.

-Guarda che è importante per me!-.

Sakura ritrovò la calma: -Va bene, va bene! Allora, andiamo a casa a cambiarci e poi ci ritroviamo di nuovo qui!-.

-Ok, prima a casa mia o a casa tua?-.

-Non c'è tempo! Ognuno a casa dell'altro!-.

Naruto sorrise malevolo.

-NON CI PROVARE!!!-.

-Uff, ho capito, ho capito, stai calmattebayo...-.




-...e certo, come no!- Ridacchiò Naruto, accingendosi a svestirsi.

La madre di Sakura non era in casa, quindi si era evitato una sfuriata sulle sue condizioni; e ora eccolo in piedi, davanti alla doccia, nel corpo di Sakura, che tra poco sarebbe stato tutto suo.

Con un sorriso quasi malvagio si levò gli slip, rimanendo in mutandine.

Rosa, a pallini, con un fiocchetto, strettissime, quasi aderenti.

“Fantastico!!! Potrei rimanere qui per sempre!!!” E in effetti rimase per un bel po' piegato in avanti a guardarle estasiato; ma poi si rese conto che sacrilegio avrebbe compiuto nel fermarsi lì: così si rimise in piedi e si sfilò la maglietta, che gettò via.

Si mise davanti allo specchio, ritrovandosi a fissare una Sakura in intimo che, mani sui fianchi, guardava davanti a sé con aria compiaciuta.

-Allora, Sakura, niente in contrario se sbircio un po', giusto?-.

Cambiò posizione, rannicchiandosi e mordicchiandosi un dito.

-No, ti prego, fai pure... sì gentile, non farmi del male...- Supplicò con gli occhioni.

Si rimise come prima.

-Non temere, Sakura-chan! Mi prenderò io cura del tuo corpo!-.

-Sì, però...-.

-Sta' tranquilla! Non sentirai quasi niente!- E, con un violento strappo, si levò la biancheria, rimanendo nudo.

Si immobilizzò a guardarsi allo specchio per qualche secondo, poi si buttò all'indietro, colto da una fortissima emorragia nasale che per poco non lo uccise; riuscì a stento a rimanere in piedi e a tornare a osservare il capolavoro.

Come descrivere il corpo nudo di Sakura? Oh, il seno aveva qualcosa di meraviglioso, come aveva già notato la grandezza non era una pecca, anzi, dava un che di... umile, di inferiore, di qualcosa che poteva afferrare e considerare suo, tutto suo, solo suo, e quanto voleva che lo fosse! Quelle due piccole sfere appuntite lo allettavano come ciotole di ramen fumanti, e ramen sembravano, galleggiavano succose e palpitanti nel brodo bollente del sudore che stillavano, due cipolline rosse che pulsavano seguendo il suo battito cardiaco, che più le guardava più aumentava, sempre di più, e loro con lui, e la fame con loro, alla fine non resistette, prese quella destra e la addentò con forza; impossibile dire se fu più il dolore o il piacere, ma non si fermò, e gli piacque succhiarla e assaporarla deliziosa tra i denti.

Quando alla fine, ancora in preda all'eccitazione, lo sguardo gli scivolò verso il basso, spalancò la bocca e la mammella gli scivolò via.

Abbassò lentamente le mani e le appoggiò delicatamente in mezzo alle gambe, sfiorando il sottile strato di peluria che gli solleticò le dita.

Oh.

Mio.

Dio.

Affondò un poco le dita fino a toccare la pelle, allora con i polpastrelli disegnò un cerchio attorno all'altro cerchio, e subito fu attraversato da uno spasmo di solletico godimento che lo costrinse boccheggiare al cielo, invocando qualche divinità che non aveva mai pregato prima.

-Ah!-.

Le guance di Sakura si attizzarono e le sue palpebre si gonfiarono: come poteva quel semplice gesto avergli procurato una simile reazione? E perché voleva provarla ancora?

Decise di assecondare quel folle desiderio, ma questa volta spinse a fondo, dentro la carne dai bordi bagnati.

-Kyah!!!-.

Ritrasse subito la mano, sdraiandosi a terra, ansimando; si mise le mani alle tette e si palpò con foga, una volta, ma abbastanza forte da rimettersi seduto.

Ah, che gioia! Che soddisfazione! Che eccitazione!!! Ma davvero Sakura poteva farlo ogni giorno???

Quando fu in doccia, a osservare allo specchio il “suo” corpo bagnato, a gustare ogni sua curva, ogni sua perfezione che luccicava tra le gocce d'acqua, dovette trattenersi dal cadere preda dei suoi istinti più erotici, che però in alcuni momenti lo dominarono, e mentre in quei momenti si palpava e si toccava urlando al cielo, ancora si corrucciava su come quella ragazza non capisse quanto fosse fortunata.




-Wow.-.

Che bestia! Che portento! Che... che cazzo!

Così pensa Sakura mentre, testa bassa e mutande abbassate, indugia con le mani se fare quello che non avrebbe mai pensato di fare o rimanere lì a fissare e basta; ma rimanere lì a fissare sarebbe un crimine contro ciò che vuol dire essere una ragazza, quindi abbandona ogni scrupolo e lo afferra con forza.

È lungo, ma immagina sia nella media, e caldo, bollente, a dir la verità è un po' molliccio, ma questo solo per il primo secondo, poi inizia ad alzarsi e a indurirsi come un sasso.

In realtà ha sempre pensato che certe cose le avrebbe fatte solo con Sasuke-kun, ma la tentazione è troppo forte, e non ha alcuna intenzione di fermarsi.

Così profana quell'attività a lei estranea, e accidenti se le piace, lo sente pompare il corpo di piacere, la sua pancia si alza e si contrae a ritmo, e lei inizia ad ansimare, ma ancora non si ferma, è troppo bello! È stimolante, in tutti i sensi, è assuefante, ne vuole ancora, è soddisfacente, perché ne ottiene ancora.

Solo allora vede che, dietro a quella specie di serpente storto, c'è qualcos'altro: due sfere pelose che penzolano e dondolano ipnotiche, le sfiora e quelle sussultano, chissà cosa succederebbe se le stringesse... no, ha l'impressione che è meglio non provarci, così, dopo essere rimasta a farle ciondolare un paio di volte, ritorna a concentrarsi su quella cordicella salsicciosa, che intanto si sta facendo più rigida, come se la canapa fosse diventata ferro; ma lo strato di pelle è ancora morbido, e riprende a farlo scivolare in alto e in basso, in altro e in basso...

-Mmm... sì... mmm...- Con quei versi alla bocca si sposta nella doccia e accende l'acqua, senza riuscire a smettere; poi, quando il suo corpo inizia a bagnarsi e le prime gocce toccano terra, si ritrova fulminata e alza le mani al cielo, gridando.

Cos'è, cos'è, cos'è??? Cos'era stato quello???

Si siede e socchiude le palpebre, tirando lunghi respiri, l'acqua le appiccica i capelli alla fronte, che per la prima volta nella sua vita arrivano a coprirle gli occhi.

Oh, come aveva potuto perdersi una cosa del genere fino ad allora?




Quando i due ninja si ricontarono, si guardarono imbarazzati, ed entrambi capirono ciò che l'altro aveva fatto; arrossirono, poi Naruto prese la parola e spezzò il silenzio.

-Uhm... allora... pensavo che forse siamo sotto l'effetto di un genjutsu...-.

-Ecco... in realtà ho già controllato, ma niente... anche se...- Sakura aggrottò la fronte e Naruto la guardò incuriosito.

-...c'è una cosa strana: non riesco a usare la Trasformazione.-.

-Ah sì? Io invece...- Naruto compose alcuni sigilli e si trasformò in sé stesso, poi tornò normale, cioè tornò Sakura.

-Non capisco perché tu ci riesca e io no...- Borbottò Sakura.

-Comunque non pensare di partecipare alla sfida! Mi farai ingrassare!-.

Naruto la rassicurò con un gesto della mano: -Stai tranquilla! Con il tuo stomaco non resisterei oltre il primo piatto!-.

Sakura si massaggiò il mento.

-Né io posso usare il tuo corpo per il mio esame...-.

Rimasero a discutere a lungo sul da farsi, ma nessuno dei trovò una possibile soluzione; l'unica cosa che venne in mente a Naruto era una storia che gli aveva raccontato una volta il Terzo Hokage sul karma, che ogni tanto si divertiva a scambiare i corpi di persone per un tempo indeterminato, se esse litigavano per stupidi motivi.

-Ma allora è davvero colpa tua!- Sbraitò la ragazza.

-E anche tua, per litigare ci vogliono due persone! …oh, accidenti! Sono le 2.45!- Esclamò Naruto, guardando il sole, una cosa che gli aveva insegnato il Terzo.

-COSA???- Sakura iniziò a piangere: -COME FACCIAMO??? NON POSSO SALTARE QUELL'ESAME!!!-.

Naruto guardò preoccupato Sakura.

Era davvero disperata.

Deglutì un boccone amaro, e riuscì a prendere una decisione difficile: -E allora non lo salterai!-.

-Uh?- Sakura si fece raggiante: -Hai una soluzione?-.

-Sì!-.

-E quale?-.

-Parteciperò io all'esame!-.

Per Sakura fu come precipitare dalle nuvole su massi acuminati.

-O.O Stai scherzando?-.

Naruto era serissimo: -Assolutamente no!-.

Sakura cadde all'indietro a gambe all'aria.

-Sono rovinata!-.

-Non avere paura, Sakura-chan, la forza dell'amore è con me! Ma tu promettimi di andare alla gara al posto mio!- Detto questo, Naruto scappò via.

Sakura si rialzò: -Naruto!- ma il ragazzo non la sentì.

Sakura sospirò: -Ormai la mia vita è finita: tanto vale abbuffarsi...- e, mogia, si diresse verso il chiosco.

   
 
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