Helena dovette aspettare più di un mese prima del suo compleanno e
più i giorni passavano più diventava impaziente. Severus era talmente sicuro
che la lettera da Hogwarts sarebbe arrivata che Helena gli aveva creduto dando
per scontato che sarebbe arrivata la mattina del suo dodicesimo compleanno. Ma
quando il 30 Luglio si svegliò di buon ora e scese le scale di corsa in cucina
trovò solo gli zii che la abbracciarono e le fecero gli auguri. Niente gufi.
Niente lettere. Gli zii le avevano regalato un computer portatile che
desiderava da tempo. Helena ringraziò entrambi e si mise a leggere le
istruzioni mentre faceva colazione. In realtà la sua mente era impegnata in
tutt’altro. Perché non era arrivata? Forse era troppo presto? Forse Severus si
sbagliava lei non era una strega e non avrebbe ricevuto nessuna lettera.
Quest’idea la rese talmente triste che non appena finì la colazione salì in
camera sua e si abbandonò sul letto. La mattina trascorse tranquilla e senza
novità sul fronte postale. Quando Severus venne a cercarla non si stupì che
ancora non avesse ricevuto nulla.
-Te l’ho detto sicuramente manderanno qualcuno per spiegarlo ai
tuoi zii vedrai che verranno. – disse sicuro Severus- e se non fosse così giuro
che andrò io stesso da quel Silente a dirgliene quattro.
Le parole di Severus la tirarono un po’ su di morale e non fece
quasi caso allo sguardo torvo che Petunia lanciò a loro. Con l’arrivo della
sera e nessun cambiamento il morale di Helena sprofondò di nuovo nell’angoscia.
Gli zii non sapevano cosa pensare e associarono il suo comportamento alla fase
adolescenziale. Anche Petunia era più gentile nei suoi confronti, anche se le
sue supposizioni si erano rivelate corrette non voleva farlo pesare alla cugina
delusa.
Così quando suonarono alla porta Helena andò ad aprire senza
entusiasmo convinta che fosse un’altra vicina venuta a farle gli auguri. Ma
quando apri la porta si ritrovò davanti un uomo decisamente strambo. Alto con
una lunga barba bianca indossava un lungo abito molto simile ad una vestaglia e
portava un piccolo paio di occhiali a mezzaluna sul naso rotto. I suoi occhi
erano di un limpido azzurro del colore del cielo d’estate. Helena non appena lo
vide si chiese se non fosse un po’ cresciuto per vestirsi in costume e se
sapesse che erano ancora a luglio e mancavano mesi ad Halloween. Ma qualcosa in
quegli occhi la fermarono nell’esprimere le sue perplessità.
-Salve- la salutò cortese.
-Salve-rispose Helena - stava cercando qualcuno?
-Sì, la famiglia Evans abita qui?
-Sì-rispose Helena sorpresa che cercasse proprio loro.
-Ah, bene-sorrise l’uomo-tu devi essere Helena?
L’immenso stupore di Helena per la comparsa di quello strano
individuo si accrebbe nel sapere che la conosceva mentre lei non l’aveva mai
visto. Di sicuro sene sarebbe ricordata. Nel frattempo anche gli zii si erano
avvicinati alla porta per vedere chi fosse e quando si ritrovarono davanti a
questo insolito ospite credettero di essere davanti ad un matto fuggito da un
manicomio.
-Possiamo essergli utili? -disse cortese il signor Evans mettendosi
tra l’uomo ed Helena.
-Sì, mi chiamo Albus Silente e sono il preside della scuola di
magia e stregoneria di Hogwarts vorrei parlare con lei e sua moglie riguardo all’ammissione
alla scuola di Helena Potter.
Il signor Evans annuì e invitò lo sconosciuto ad entrare. Helena
non capiva gli zii sapevano di Hogwarts e si aspettavano quella visita? Silente
entrò porse la mano al signore a signora Evans che lo fecero accomodare in
salotto. Petunia rimase di stucco quando lo vide e non riuscì ad articolare
parola quando la salutò. Silente si sedette su di una poltrona vicino al camino
e anche gli altri sedettero. Helena si sedette vicino al bracciolo del divano.
-Prima di affrontare l’argomento per cui sono qui voglio fare tanti
auguri a te Helena per il tuo dodicesimo compleanno-disse guardandola fissa
negli occhi.
-Ehm, grazie-rispose Helena imbarazzata.
-Possiamo offrirle del qualcosa da bere, signor Silente?-chiese la
signora Evans.
-Un tè lo prenderei con piacere, grazie- rispose Silente con un
sorriso. E la zia si diresse verso la cucina.
-Allora- riprese sempre guardando Helena- questa è per te.
E estrasse dalla tasca una lettera che le porse. Helena la aprì e vi
trovò la lettera di convocazione per Hogwarts tale e quale a quella che aveva
ricevuto Severus.
-Perdonami se non è arrivata prima ma volevo portartela personalmente-si
scuso Silente.
-Quindi anche Helena è stata ammessa a quella scuola come sua
madre- disse la signora Evans portando il vassoio col tè e porgendo una tazza a
Silente.
-Mia madre? Mia madre è andata ad Hogwarts?-chiese Helena stupita.
Perché non glielo avevano mai detto?
-Che cosa le avete raccontato di lei?- chiese Silente smettendo di
guardare Helena e rivolgendosi agli zii.
-Solo quello che potevamo dirle secondo quello che c’era scritto
nella lettera- disse la zia.
-Potrei vedere questa lettera?- chiese Silente.
La signora Evans si alzò e uscì dal salotto, vi ritornò poco dopo
con una busta un po’ ingiallita che porse a Silente. La lesse attentamente
osservato da tutti i presenti ad Helena sembrò di vedere per un momento uno
scintillio nei suoi occhi. Ma questi sembravano non rivelare nessuna emozione.
Dopo averla letta la ripose nella sua busta. Anche Helena avrebbe voluto
leggerla, perché non le avevano detto di questa lettera gli zii? Ma non ebbe il
tempo di esporre le sue domande che Silente ricominciò a parlare:
-Beh avete fatto un ottimo lavoro-rivolgendosi agli Evans e poi
guardando Helena- sei stata ammessa alla scuola di Hogwarts la stessa scuola
che ha frequentato tua madre che come te era una strega. Non c’è bisogno che ti
dica niente della scuola perché scommetto che il tuo amico Severus Piton ti
avrà già spiegato tutto.
Cosa? Come faceva a sapere di Severus? E sua madre? Una strega?
-Conosceva mia madre?-chiese Helena
-Certo, era una delle più dotate streghe che avessi mai conosciuto.
Molto dotata. Era impossibile non notarla anche perché era molto bella. Tu le
somigli davvero molto.-disse Silente con un sorriso.
-La conosceva bene? Forse lei sa chi è il padre di Helena?-chiese
la signora Evans.
-Eravamo molto amici certo ma non mi ha mai confidato di provare
dei sentimenti per qualcuno. Era molto riservata e credo che in fondo se non
l’ha detto mai ha nessuno significa che non era importante.-rispose Silente.
-Come è morta? Se era una strega non può essere morta in un
incidente.-disse Helena con un misto di rabbia e rancore nella voce. Silente
sembrò accorgersi di questo perché la guardò attentamente negli occhi ma non
per rimproverarla ma più per osservarla.
-La magia non può salvarti quando è destino che tu muoia. Tua madre
è morta davvero in un incidente la notte del 31 Luglio.-le rispose con un
sguardo dolce.
Sua madre era morta il giorno dopo la sua nascita, il giorno dopo
che l’aveva abbandonata. Silente si rivolse agli Evans per dare ad Helena il
tempo di riprendersi dalle nuove notizie.
-Spero che non abbiate niente in contrario se Helena frequenta
Hogwarts?- chiese.
-No, certo- rispose la signora Evans.
-Bene, dovrà prendere l’espresso a Londra, ma se permettete un
amico potrà accompagnarla e per comprare ciò che le occorre per la scuola potrà
aiutarla la Signora Piton.
-Va bene- risposero gli Evans.
-Perfetto, a questo punto penso che sia ora di andare.- disse e si
alzò. Anche tutti gli altri si alzavano per accompagnarlo alla porta ma Helena
non lo fece. Non voleva che se ne andasse non dopo aver saputo che conosceva
sua madre. Aveva tante cose da chierdergli e rimase seduta in segno di
protesta. Silente la guardò negli occhi e sorrise. Le si avvicinò e si abbassò
in modo d’essere alla sua stessa altezza. E poi le disse:
-è giusto che tu sappia di tua madre- e le porse la lettera che
fino ad allora aveva tenuto tra le mani, e poi agiunse:- non avercela con loro
se non ti hanno detto niente.
Si alzò e si diresse verso la porta. Helena rimase lì con la
lettera in mano e una domanda che le frullava per la testa, poi scattò in piedi
e andò alla porta che la zia stava per chiudere.
-Professor Silente!- gridò. Silente che stava per varcare il
cancello si girò sorpreso. Helena lo raggiunse e gli disse:-Lei sa perché mia
madre mi ha …- non riuscì a finire la frase perché la parole gli morirono in
gola. Ma Silente capì cosa voleva dire e guardadola dolcemente le disse serio:
-Lei non ti ha abbandonato, non tutti i bambini che vengono
lasciati dalla madre si possono dire abbandonati, molte volte non si ha scelta.
Non so dirti perché tua madre lo fece ma una cosa posso dirtela lei ti amava
davvero tanto.- e sorridendo aggiunse - Beh, ci rivedremo a settembre.-e se ne
andò. E prima che Helena potesse aprire bocca era già sparito.