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Autore: clairefraser    11/03/2009    3 recensioni
é una fan fiction con un nuovo personaggio ispirato a lily potter, gli altri personaggi sono gli stessi...non voglio anticipare nulla spero vi piaccia commentate!!!!
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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an incredible meeting

Helena dovette aspettare più di un mese prima del suo compleanno e più i giorni passavano più diventava impaziente. Severus era talmente sicuro che la lettera da Hogwarts sarebbe arrivata che Helena gli aveva creduto dando per scontato che sarebbe arrivata la mattina del suo dodicesimo compleanno. Ma quando il 30 Luglio si svegliò di buon ora e scese le scale di corsa in cucina trovò solo gli zii che la abbracciarono e le fecero gli auguri. Niente gufi. Niente lettere. Gli zii le avevano regalato un computer portatile che desiderava da tempo. Helena ringraziò entrambi e si mise a leggere le istruzioni mentre faceva colazione. In realtà la sua mente era impegnata in tutt’altro. Perché non era arrivata? Forse era troppo presto? Forse Severus si sbagliava lei non era una strega e non avrebbe ricevuto nessuna lettera. Quest’idea la rese talmente triste che non appena finì la colazione salì in camera sua e si abbandonò sul letto. La mattina trascorse tranquilla e senza novità sul fronte postale. Quando Severus venne a cercarla non si stupì che ancora non avesse ricevuto nulla.

-Te l’ho detto sicuramente manderanno qualcuno per spiegarlo ai tuoi zii vedrai che verranno. – disse sicuro Severus- e se non fosse così giuro che andrò io stesso da quel Silente a dirgliene quattro.

Le parole di Severus la tirarono un po’ su di morale e non fece quasi caso allo sguardo torvo che Petunia lanciò a loro. Con l’arrivo della sera e nessun cambiamento il morale di Helena sprofondò di nuovo nell’angoscia. Gli zii non sapevano cosa pensare e associarono il suo comportamento alla fase adolescenziale. Anche Petunia era più gentile nei suoi confronti, anche se le sue supposizioni si erano rivelate corrette non voleva farlo pesare alla cugina delusa.

Così quando suonarono alla porta Helena andò ad aprire senza entusiasmo convinta che fosse un’altra vicina venuta a farle gli auguri. Ma quando apri la porta si ritrovò davanti un uomo decisamente strambo. Alto con una lunga barba bianca indossava un lungo abito molto simile ad una vestaglia e portava un piccolo paio di occhiali a mezzaluna sul naso rotto. I suoi occhi erano di un limpido azzurro del colore del cielo d’estate. Helena non appena lo vide si chiese se non fosse un po’ cresciuto per vestirsi in costume e se sapesse che erano ancora a luglio e mancavano mesi ad Halloween. Ma qualcosa in quegli occhi la fermarono nell’esprimere le sue perplessità.

-Salve- la salutò cortese.

-Salve-rispose Helena - stava cercando qualcuno?

-Sì, la famiglia Evans abita qui?

-Sì-rispose Helena sorpresa che cercasse proprio loro.

-Ah, bene-sorrise l’uomo-tu devi essere Helena?

L’immenso stupore di Helena per la comparsa di quello strano individuo si accrebbe nel sapere che la conosceva mentre lei non l’aveva mai visto. Di sicuro sene sarebbe ricordata. Nel frattempo anche gli zii si erano avvicinati alla porta per vedere chi fosse e quando si ritrovarono davanti a questo insolito ospite credettero di essere davanti ad un matto fuggito da un manicomio.

-Possiamo essergli utili? -disse cortese il signor Evans mettendosi tra l’uomo ed Helena.

-Sì, mi chiamo Albus Silente e sono il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts vorrei parlare con lei e sua moglie riguardo all’ammissione alla scuola di Helena Potter.

Il signor Evans annuì e invitò lo sconosciuto ad entrare. Helena non capiva gli zii sapevano di Hogwarts e si aspettavano quella visita? Silente entrò porse la mano al signore a signora Evans che lo fecero accomodare in salotto. Petunia rimase di stucco quando lo vide e non riuscì ad articolare parola quando la salutò. Silente si sedette su di una poltrona vicino al camino e anche gli altri sedettero. Helena si sedette vicino al bracciolo del divano.

-Prima di affrontare l’argomento per cui sono qui voglio fare tanti auguri a te Helena per il tuo dodicesimo compleanno-disse guardandola fissa negli occhi.

-Ehm, grazie-rispose Helena imbarazzata.

-Possiamo offrirle del qualcosa da bere, signor Silente?-chiese la signora Evans.

-Un tè lo prenderei con piacere, grazie- rispose Silente con un sorriso. E la zia si diresse verso la cucina.

-Allora- riprese sempre guardando Helena- questa è per te.

E estrasse dalla tasca una lettera che le porse. Helena la aprì e vi trovò la lettera di convocazione per Hogwarts tale e quale a quella che aveva ricevuto Severus.

-Perdonami se non è arrivata prima ma volevo portartela personalmente-si scuso Silente.

-Quindi anche Helena è stata ammessa a quella scuola come sua madre- disse la signora Evans portando il vassoio col tè e porgendo una tazza a Silente.

-Mia madre? Mia madre è andata ad Hogwarts?-chiese Helena stupita. Perché non glielo avevano mai detto?

-Che cosa le avete raccontato di lei?- chiese Silente smettendo di guardare Helena e rivolgendosi agli zii.

-Solo quello che potevamo dirle secondo quello che c’era scritto nella lettera- disse la zia.

-Potrei vedere questa lettera?- chiese Silente.

La signora Evans si alzò e uscì dal salotto, vi ritornò poco dopo con una busta un po’ ingiallita che porse a Silente. La lesse attentamente osservato da tutti i presenti ad Helena sembrò di vedere per un momento uno scintillio nei suoi occhi. Ma questi sembravano non rivelare nessuna emozione. Dopo averla letta la ripose nella sua busta. Anche Helena avrebbe voluto leggerla, perché non le avevano detto di questa lettera gli zii? Ma non ebbe il tempo di esporre le sue domande che Silente ricominciò a parlare:

-Beh avete fatto un ottimo lavoro-rivolgendosi agli Evans e poi guardando Helena- sei stata ammessa alla scuola di Hogwarts la stessa scuola che ha frequentato tua madre che come te era una strega. Non c’è bisogno che ti dica niente della scuola perché scommetto che il tuo amico Severus Piton ti avrà già spiegato tutto.

Cosa? Come faceva a sapere di Severus? E sua madre? Una strega?

-Conosceva mia madre?-chiese Helena

-Certo, era una delle più dotate streghe che avessi mai conosciuto. Molto dotata. Era impossibile non notarla anche perché era molto bella. Tu le somigli davvero molto.-disse Silente con un sorriso.

-La conosceva bene? Forse lei sa chi è il padre di Helena?-chiese la signora Evans.

-Eravamo molto amici certo ma non mi ha mai confidato di provare dei sentimenti per qualcuno. Era molto riservata e credo che in fondo se non l’ha detto mai ha nessuno significa che non era importante.-rispose Silente.

-Come è morta? Se era una strega non può essere morta in un incidente.-disse Helena con un misto di rabbia e rancore nella voce. Silente sembrò accorgersi di questo perché la guardò attentamente negli occhi ma non per rimproverarla ma più per osservarla.

-La magia non può salvarti quando è destino che tu muoia. Tua madre è morta davvero in un incidente la notte del 31 Luglio.-le rispose con un sguardo dolce.

Sua madre era morta il giorno dopo la sua nascita, il giorno dopo che l’aveva abbandonata. Silente si rivolse agli Evans per dare ad Helena il tempo di riprendersi dalle nuove notizie.

-Spero che non abbiate niente in contrario se Helena frequenta Hogwarts?- chiese.

-No, certo- rispose la signora Evans.

-Bene, dovrà prendere l’espresso a Londra, ma se permettete un amico potrà accompagnarla e per comprare ciò che le occorre per la scuola potrà aiutarla la Signora Piton.

-Va bene- risposero gli Evans.

-Perfetto, a questo punto penso che sia ora di andare.- disse e si alzò. Anche tutti gli altri si alzavano per accompagnarlo alla porta ma Helena non lo fece. Non voleva che se ne andasse non dopo aver saputo che conosceva sua madre. Aveva tante cose da chierdergli e rimase seduta in segno di protesta. Silente la guardò negli occhi e sorrise. Le si avvicinò e si abbassò in modo d’essere alla sua stessa altezza. E poi le disse:

-è giusto che tu sappia di tua madre- e le porse la lettera che fino ad allora aveva tenuto tra le mani, e poi agiunse:- non avercela con loro se non ti hanno detto niente.

Si alzò e si diresse verso la porta. Helena rimase lì con la lettera in mano e una domanda che le frullava per la testa, poi scattò in piedi e andò alla porta che la zia stava per chiudere.

-Professor Silente!- gridò. Silente che stava per varcare il cancello si girò sorpreso. Helena lo raggiunse e gli disse:-Lei sa perché mia madre mi ha …- non riuscì a finire la frase perché la parole gli morirono in gola. Ma Silente capì cosa voleva dire e guardadola dolcemente le disse serio:

-Lei non ti ha abbandonato, non tutti i bambini che vengono lasciati dalla madre si possono dire abbandonati, molte volte non si ha scelta. Non so dirti perché tua madre lo fece ma una cosa posso dirtela lei ti amava davvero tanto.- e sorridendo aggiunse - Beh, ci rivedremo a settembre.-e se ne andò. E prima che Helena potesse aprire bocca era già sparito.

  
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