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Autore: Layla    04/01/2016    1 recensioni
Leah è la dottoressa dei Pierce The Veil, ama Mike Fuentes da anni, ma proprio quando lei decide che è arrivato il momento di dichiararsi lui inizia una relazione con Alysha Nett.
Lei scappa e, ascoltando il consiglio dell'amico Jacky Vincent, diventa medico dei Falling In Reverse.
Ma la fuga non risolve nessuno dei suoi problemi e sarà chiaro quando le due band dovranno fare un tour insieme.
Leah dovrà fare i conti con i suoi sentimenti e decidere chi vuole veramente: Ronnie o Mike.
Asia è la merchgirl dei Falling in Reverse, da sempre innamorata di Jacky riesce a vivere con lui una notte di passione che porterà a delle conseguenze. Asia vuole scappare, riuscirà a capire che non è la cosa giusta?
Delilah è la nuova dottoressa dei Pierce The Veil. Stringe amicizia con Ronnie, ma quando le cose si faranno serie vorrà scappare. Riuscirà a non farlo e ad affrontare le sue paure?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Fuentes, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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17)Good girls,  bad guys.

 
Delilah p.o.v.

 
Oggi è una serata tranquilla.
Mike è uscito con Leah, Liz e Vic si stanno coccolando sul divano, Sofia e Tony stanno guardando insieme un film nel loro bunk e Viviana e Jaime sono andati a fare un giro in città.
Sto facendo un solitario quando il mio cellulare si mette a squillare, io inarco un sopracciglio, chi diavolo mi chiama a quest’ora?
“Pronto?”
“Meine Schatz! Meine prinzessin”
“Nonno! Che bello sentirti, come stai?”
“Oh, benissimo!
Riesco ancora a pisciare e a fare la spesa da solo, anche se la saponetta del piano di sotto lava sempre il suo dannato pianerottolo quando esco, vuole vedermi morto.”
Io trattengo una risata.
“Forse se la chiamassi Ester invece di saponetta smetterebbe di attentare alla tua vita.”
“Prinzessin, è lo scopo della sua vita farmi fuori, ma io resisto.
Non ti ho chiamato per questo, comunque.
Il mio amico Hans mi ha mostrato una certa cosa.”
Immaginando che sia un qualche relitto militare dell’esercito tedesco non mi preoccupo.
“Cosa? Un elmo?
Una Luger?
Nonno, non hai bisogno di una pistola! Basta il tuo fucile, non vorrai metterti nei guai con la polizia?”
“No, mi ha mostrato delle foto sul computer di sua nipote che ti ritraggono con un tizio pieno di tatuaggi di nome Ronnie Radke. Ho cercato notizie su di lui e non mi piace che ti ronzi intorno. Ha già una figlia, una donna che sarà sempre la madre di sua figlia e – peggio ancora – è stato in carcere per omicidio e ha delle denunce per maltrattamenti.”
Io sospiro, non credevo che mio nonno diventasse tecnologico tutto d’un colpo, l’ho lasciato qualche mese fa che a malapena sapeva accendere un computer.
“Nonno, è stato in carcere, ma non ha ucciso nessuno. Era presente al momento all’omicidio, l’ha ucciso un suo amico, lui è finito in carcere perché non rispettava le condizioni della libertà vigilata.”
“È un tossico.”
“Ha smesso, te lo posso assicurare. Mi accorgerei se si facesse e per quanto riguarda le accuse di violenza sono state ritirate e con me è sempre correttissimo.”
Proprio in questo momento si apre la porta del pullman e Ronnie entra, io gli faccio un cenno di saluto.
“Schatz, cosa succede?”
“Nulla, nonno. È solo arrivato Ronnie.”
“Passamelo, almeno risolvo la questione.”
“Va bene, ma non fare il nazista.”
Passo lo smartphone a Ronnie e mimo la parola “mio nonno.”, lui annuisce.
“Pronto.”
Pausa.
“No, non si preoccupi. Non ho intenzione di…
Sono state ritirate, era lei a essere pazza, glielo giuro.
Ho già pagato il mio debito con la giustizia e sono sobrio, non mi drogo. Lo faccio per mia figlia, per non darle un padre tossico.
Non si preoccupi.
No, stia tranquillo.”
Mi ripassa il telefono.
“Tutto a posto, nonno?”
“Sì, prinzessin. Buonanotte.”
Chiudo la chiamata e guardo Ronnie con aria dispiaciuta.
“Cosa ti ha detto?”
“Di non trattarti male o mi avrebbe sparato con il suo fucile, come avrebbe dovuto fare con tuo padre anni fa. Mi ha chiesto delle accuse di maltrattamento e di omicidio.
Ah, mi ha detto che non vuole un drogato come fidanzato della sua prinzessin e mi ha ripetuto che se mi fossi comportato mi avrebbe ridotto il culo a un colabrodo.
 Tizio davvero singolare tuo nonno.”
Io mi passo una mano sul volto.
“Scusalo, sono la sua unica nipote femmina – quella che ha cresciuto lui – e sente di dovermi proteggere.”
“Lo capisco, anche io non vorrei un tizio come me attorno a Willow, ma spero di essere riuscito a convincerlo delle mie buone intenzioni.
Se non ci fossi riuscito ti toccherà rimuovermi le pallottole dal culo.”
“Oh, Cristo, no!
Come mai sei venuto qui?”
“Volevo passare un po’ di tempo con te, Luna.
Ti va se facciamo un giro a Portland?”
“È un appuntamento o una cosa tra amici?”
“Può essere entrambe le cose, dipende da te.”
Il mio cuore salta un battito.
“Oh, ok.
Lasciami mettere qualcosa di decente e arrivo!”
Mi metto un vestito nero, le calze, un paio di anfibi e la giacca di pelle nera, afferro la borsa e lo raggiungo nella zona relax. Lui sta tranquillamente chiacchierando con Vic e Liz, che hanno deciso di smettere di fare i fidanzatini per un attimo.
“Sono pronta.”
Lui mi guarda e mi sorride.
“Allora andiamo, buona serata, ragazzi.”
“Buona serata anche a te, Ronnie.
Trattala bene.”
“Non ti preoccupare.”
Usciamo e lui ridacchia.
“È la serata delle ramanzine, prima tuo nonno, poi Vic.”
Si dirige verso l’ultima macchina lasciata libera, io lo seguo e mi siedo sul sedile passeggeri, lui si mette a quello di guida e accende la macchina.
“Hai un’idea su dove andare?”
“Sì, ma non voglio dirtela. Voglio che sia una sorpresa, Luna.
A proposito, cosa vuol dire prinzessin?”
“Principessa, è tedesco.”
“Grazie mille.”
Lui guida tranquillo verso il centro fischiettando, ma senza rispondere alle mie domande sulla nostra destinazione. A un certo punto si ferma e scende dalla macchina, dall’altra parte della strada c’è un’entrata in legno in stile giapponese: due sottili colonne e il tetto.
“Che posto è questo?”
“È il Japanese Garden di Portland. C’è anche un giardino cinese, ma penso che Mike e Leah siano andati lì e sarebbe stato poco carino interromperli.
Andiamo.”
Entriamo e seguiamo il sentiero, intorno a noi c’è un tripudio di alberi contorti e rivestiti di rosso per l’autunno, statue e lanterne che illuminano  il tutto.
Il sentiero si snoda tra il verde decorato dai colori dell’autunno, i laghetti che costeggiamo, le scale e le cascate. Ci sono anche vari ponti che percorriamo in silenzio, io sono troppo impegnata ad ammirare il panorama e solo Dio sa cosa stia pensando Ronnie ora.
C’è persino un giardino zen fatto di rocce e sabbia.
Una meraviglia, un oasi di pace in cui rifugiarsi, ma anche una destinazione piuttosto romantica, la prova sta nella sua mano che stringe la mia.
Mi ha presa per mano nel punto panoramico sul lago e non mi ha più mollata e la cosa non mi dispiace.
Ci fermiamo davanti a un edificio in stile giapponese, io guardo curiosa Ronnie che non ha perso per un attimo il suo sorriso con la solita sfumatura ironica.
“Che posto è questo?”
“Una sala da the, vieni entriamo.”
Io annuisco ed entro con lui che sceglie un tavolo con vista sul lago, ordiniamo entrambi del the verde.
“Ti è piaciuto il posto?”
“Oh, è stato meraviglioso! Hai scelto la stagione giusta, gli alberi accesi dai colori dell’autunno sono così belli e poetici. Ti fanno sentire in pace con il mondo.
Grazie per avermi mostrato questa meraviglia.”
“Sono felice che ti sia piaciuta, aspetta di provare il the. Sembra di bere il vero the verde giapponese.”
“Sei stato in Giappone?”
“Una volta. Abbiamo visto molto poco, ma è stato davvero bello e non nego che mi piacerebbe tornarci. I fans sono gentili e rispettosi.”
“Sogno di andare in Giappone da quando ero piccola. Io e mio nonno abbiamo visto un documentario sul Giappone e mi sono innamorata di quel paese.”
“Forse potresti venire con me la prossima volta.”
Io arrossisco violentemente.
“Non ti sembra di correre troppo?
Non che non voglia venire con te perché mi stai antipatico o cose simili, solo che non è troppo presto?”
“No, prinzessin.”
Prinzessin detta da lui sembra la parola più bella del mondo.
A interrompere questo momento romanticamente imbarazzante arriva la cameriera con le nostre ordinazioni e io accetto volentieri questa pausa.
Bevo immediatamente un sorso di the ed è buonissimo, non so come sia il vero the giapponese, ma questo è il the migliore che abbia mai bevuto in vita mia.
“Ti piace?”
“Sì, è ottimo.
Dio, ti amo per avermelo fatto provare!”
Quando capisco cosa ho detto la mia faccia diventa di fiamma.
“Cioè, non è che ti ami in quel senso, è solo un modo di dire. Sai, quando sai davvero entusiasta o ammiri quello che fa una persona glielo dici, ma non  in modo romantico, è…”
Lui appoggia un dito sulle mie labbra.
“È ok, va bene.
Ho capito cosa intendevi, ma un giorno ti strapperò quelle parole.”
“Cosa?”
“Hai capito bene, Luna.
Cosa ne diresti di uscire con me domani?
È l’ultimo giorno libero prima del concerto.”
Io divento improvvisamente seria.
“Solo se sarai sincero con me, rispondendo a una domanda semplice. Sono una sostituta di Leah?
Lo fai per dimostrarle che puoi trovare subito un’altra ragazza dopo di lei?
Ti ho difeso con mio nonno, ma ciò non significa che lui abbia torto: sei tu il cattivo ragazzo e io lo so benissimo.”
“Delilah..”
“Ronnie.”
“Va bene, sarò sincero. No, non voglio sostituire Leah, se avessi voluto farlo avrei trovato una ragazza che le somigliasse in qualche modo, non totalmente diversa da lei.
E, no, non voglio dimostrare a Leah che posso trovarmi una ragazza quando voglio. Tu mi fai un effetto strano, Luna, con te non riesco a fare lo stronzo, alla mia maniera sto cercando di fare il serio.
So che ho una brutta reputazione, ma questa volta – davvero – non ho cattive intenzioni.”
Io rimango in silenzio.
“Va bene.”
“Va bene cosa?”
“Verrò a un appuntamento con te domani.”
Lui sorride e mi stringe una mano tra le sue.
“Grazie mille della possibilità, Luna.
Ci vediamo domani alle otto e mezza allora.”
Finiamo di bere il the.
Accettare la sua proposta mi sembra allo stesso tempo la cosa più giusta e più sbagliata che potessi fare.
Farlo è stato come salire su un treno senza freni, sperando che non si schianti, ma il gioco vale la dannata candela.

 
Il giorno dopo mi sveglio prestissimo e passo in rassegna il mio guardaroba.
Non ho nulla di elegante o di carino, ma non pensavo certo che sarei andata a un appuntamento durante il tour, una dimenticanza idiota che è totalmente da me.
Disperata vado da Sofia e le chiedo un vestito, lei socchiude un attimo gli occhi come a studiarmi e poi annuisce.
“Sì, ho quello che per te.”
Poco dopo arriva con in mano un abito nero mediamente corto e aderente. Ha le maniche lunghe, ma mi lascia le spalle scoperte, a parte le maniche il vestito è lavorato come se fosse a righe che qualcuno avesse pazientemente cucito insieme.
“Sofia, io lì non ci entro!”
“Stronzate! Provalo.”
Io sospiro e me lo provo, incredibilmente – pur essendo quasi una seconda pelle – mi sta benissimo.
“Oh.”
“Cosa ti dicevo?
Ho un buon occhio e con questo il signor Radke lo stendi!”
“Come no. Chissà cosa ci troverà in me…
Non sono una delle sue solite ragazze bellissime.”
“Forse è per questo che gli piaci, perché hai cervello.”
Io borbotto qualcosa su come sono un’idiota di prima categoria e lei sbuffa.
“Sarai anche un’idiota, ma quando Asia ha avuto quella crisi sei stata tu a risolverla.
Smettila di sottovalutarti e preparati per bene a questo appuntamento.”
Io sospiro e mi faccio una lunga doccia, mi raso, spalmo di creme e piastro i miei capelli rosa, perché ho scelto questo colore assurdo?
Mi sembra di essere una specie di barbie alternativa e mi sento a disagio, è passato tanto tempo da quando qualcuno mi ha chiesto di uscire e non è finita bene. Nessuno vuole avere a che fare con una stramboide come me per troppo tempo, ecco perché temo che anche lui si stanchi rapidamente di me e si cerchi una ragazza più adatta a lui.
Mi siedo sul letto in accappatoio e guardo l’abito che mi ha dato Sofia, mi vergogno a indossarlo. Viviana mi becca in questo stato e mi guarda senza capire.
“Che c’è, Delilah?
Pensi che quel vestito si metterà da solo sul tuo corpo?”
“Mi sento a disagio a indossarlo e poi penso che Ronnie si stancherà presto di me.”
“Non vedo perché.”
“Sono una nullità, brutta rispetto alle sue ragazze precedenti.”
“Non dire così, sei una bella ragazza e sei diversa perché non metti in mostra il tuo corpo, ma il tuo cervello. Cerca di stare calma.”
Io annuisco, per niente convinta.
Adesso che ci penso mi sembra tutto una grande fregatura.
“Io non ci vado a quell’appuntamento, secondo me c’è sotto qualche fregatura!”
Viviana guarda il suo ragazzo e Tony in cerca di aiuto.
“Delilah, è un po’ che vi sentite e che trascorrete insieme del tempo quando potete. Ti ha mai dato l’impressione di fare finta?”
Mi chiede paziente.
“No, ma… Non è lui che canta il fatto che le brave ragazze non dovrebbero stare con i cattivi ragazzi, perché loro vogliono cambiarli e loro solo scopare. La morale è che le brave ragazze dovrebbero lasciare stare i cattivi ragazzi e io sono una brava ragazza e lui, beh, è il cattivo ragazzo per eccellenza.”
“È solo una canzone, non dovresti dargli troppo peso.”
“Ma l’ha scritta lui.”
“Ok, ma i cattivi ragazzi si possono redimere. Tony ne è l’esempio vivente.”
Io guardo il chitarrista che è seduto tranquillo e gioca con il suo cappellino a disagio.
“Mi prendi in giro?
Tony, un cattivo ragazzo?
In quale universo parallelo?”
“Beh, l’anno scorso lo era. Sofia e Viviana te lo possono testimoniare.”
Viviana annuisce con energia.
“Oh, sì. Era uno stronzo pronto a trattare male tutti.”
“Grazie, Vivi.”
“Dico la verità, devo ricordarti del casino che hai combinato con Sofia?
A momenti ci scappa il morto.”
Sofia spunta e annuisce.
“Sì, te lo confermo. Era uno stronzo epocale.
Poi ho, beh ecco, provato a uccidermi dopo che lui mi ha licenziato senza motivo si è calmato, si è dichiarato e ci siamo messi insieme. Ma prima…”
Alza gli occhi al cielo.
Io sono ancora dubbiosa.
“Ok, allora prendi Mike come esempio.”
“Chi nomina il mio nome invano?”
Urla il batterista facendo la sua comparsa insieme a Vic e Liz.
“Non sei Dio.”
Lo rimbecca Jaime.
“Lo so, ma ci stava troppo.
In ogni caso cosa volete da me?”
“Di’ a Delilah che una brava ragazza può domare un cattivo ragazzo.
“È raro, ma può succedere. A me è successo con Leah, prima di lei hai visto come ero, no?”
“Alysha ha molte corna infatti e io non voglio fare la stessa fine.
No, io a questo appuntamento non ci vado.”
“Non ci sto capendo un cazzo.”
Mormora Vic.
“Beh, lei non vuole più andare all’appuntamento con Ronnie perché teme che lui la stia prendendo in giro e voglia una sola cosa da lei.”
“Oh, ma non si deve preoccupare.”
Dice sereno lui.
“Come mai?
È perché sono troppo brutta?”
Lui mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite.
“No, ma cosa c’entra?
Voi ragazze siete complicate! Semplicemente ho fatto una chiacchierata con lui per capire che intenzione avesse. Lo sanno tutti che fama ha e un medico con il cuore spezzato non lo volevo, quindi l’ho obbligato a sputare tutta la verità.”
“E?”
“Gli piaci davvero o non ti avrebbe invitata.”
“Vic, ti vedo poco a fare il padrino della situazione, sicuro che non stai scherzando?”
Domando, leggermente scettica.
“No, fidati. L’ho fatto davvero.”
“Sul serio, Delilah. Lui è più protettivo di quello che dimostra.”
Mi dice ridendo la ragazza dai capelli lilla, io li guardo tutti, non ancora del tutto convinta.
La mia paura è forte, ma forse è comprensibile quando sei cresciuta con un nonno che non faceva altro che maledire tuo padre per la sua fuga e tua madre per il su egoismo. Lasciarmi a lui a cinque anni per fare la giornalista a Londra e non tornare mai indietro, nemmeno per Natale o per il mio compleanno, lasciano dei buchi affettivi.
Ho paura di essere abbandonata.
Di nuovo.
Ho paura che Ronnie si comporti come le due figure più importanti della mia vita, ma non posso rimanere in eterno paralizzata dal passato.
“Va bene.”
“Va bene, cosa?”
“Probabilmente è come dite voi, andrò a quell’appuntamento.”
Mi sorridono tutti in maniera incoraggiante, ma dentro di me c’è ancora un piccolo grumo di paura.
Ed è quello che devo combattere.

 Angolo di Layla

Grazie a Nico_Ackerman per la recensione, spero che questo capitolo ti piaccia. Delilah s sta facendo prenere dalle pare e chissà come andrà il loro appuntamento. Buon anno.

   
 
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