Le vacanze invernali
stavano per finire, ancora tre giorni e sarebbe ricominciata la scuola, quanto
avrei rimpianto le mattine in cui oziavo nel letto!
Quel giorno era il tre di gennaio, due giorni dopo quella paurosa esperienza a
Rapallo come inaugurazione al nuovo anno.
Avevamo da poco finito di mangiare allo Spizzico del centro divertimenti
Fiumara e come da programma eravamo arrivati alla stazione per prendere il
treno che ci avrebbe portati a Pegli, su richiesta
speciale di Katia perché voleva mettere a tappeto
Marco, poiché a Rapallo nonostante la dura lotta, non c’era riuscita.
Ma sta di fatto che era da circa un’ ora che ero seduta su quel treno in compagni
di Simona, Matteo e Manuel(tre dei miei cinque grandi amici), quando bastavano
venti minuti neanche di treno per raggiungere la spiaggia di Pegli!!
Ma dico io…possibile che delle vacanze invernali non mi rimangono che ricordi
di TRENI?!
-Chissà dove sono andati a finire Katia e Marco?-
chiese Simona.
-Mah, cosa vuoi che ne sappia io?-le risposi priva di voglia poiché eravamo
appena tornate dalla ‘ricerca dei due sperduti’.
-Eeeeh! Chissà che stanno facendo ora!-disse Matteo
che come sempre pensava a tutt’ altro… e mai a cose
serie per davvero.
-Matteo, è impossibile.- sottolineai tutta seria, in
quel periodo era decisamente impossibile che tra quei due possa succedere
qualcosa.
-Ma dai, si sono pure imboscati chissà dove!-disse Manuel che faceva l’
accoppiata con Matteo.
-Cielo…!-e il mio commento sulla loro immensa semplicità cerebrale.
Nel frattempo, in fondo al treno, i miei due grandi amici si erano di nuovo
cimentati in un discorso che avrebbe creato altri problemi.
-Insomma, tu dici che sono io il problema?-disse Katia.
-Sì, cioè, voglio dire, io sono sicuro di quel che provo, tu per niente. Se noi
due non arriviamo da nessuna parte è proprio colpa tua.- disse Marco.
-Ma io…non so…forse NON voglio arrivare da nessuna parte…-
-Senti…-
-No! Aspetta…lo so che io sono indecisa quanto vuoi, ma ci devo pensare, ok?-
-Sì, però pensaci! Mi sembra sempre di più che tu neanche ci pensi e quindi ci
trasciniamo dietro questa situazione.-
-Sono solo dubbiosa…- "Sempre di più…e non ci sto capendo più niente…"
-Però se tu fai un primo passo, ti tiro un calcio in mezzo alle gambe, capito?-lo
minacciò.
-Ugh…violenta come sempre, eh? Tranquilla che non lo
faccio.-
-Uffa! Non sei per niente coraggioso…se provi forse…-
-Ma se tu mi hai appena detto che…-
-Infatti, ma tu sei così coraggioso che neanche tenti…-
-Guarda che se voglio lo faccio! Solo che ora…-
-Dillo che non hai il coraggio di fare niente!-
-Senti un po’…!-
-Allora fallo se ne hai il coraggio!-lo sfidò.
Marco si avvicinò così tanto che ancora pochi millimetri e l’ avrebbe baciata,
mentre lei non si era neanche mossa.
Ma in quel momento il cellulare di lei squillò.
Chi li aveva interrotti ero io…e come facevo a sapere che la situazione era
delicata? All’ epoca pensavo pure che era un’ eventualità impossibile!
-Che c’è?-Katia aveva risposto proprio con un tono ‘felice’,
eh?
-Ehm…volevamo avvisarvi che scenderemo a Nervi, quindi scendete quando
arriveremo a Nervi, ok?-
-Capito, ciao ciao.- e riattaccò.
-Dobbiamo scendere a Nervi.- communicò Katia a Marco.
-Ah…ok.-
E quella volta era finita così.
Ma nella mente di Katia erano sorti mille dubbi.
Perché non si era scansata? Perché non aveva avuto nessuna reazione? Possibile
che lui, ma LUI le potesse piacere?
"Impossibile! Non può piacermi…"era sempre così che liquidava quei
pensieri, insieme a tutti i suoi dubbi.
Ma tutti quei dubbi piantavano sempre qualcosa nel suo cuore, che presto avrebbe scoperto che conseguenza
avrebbero portato…