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Autore: Geh__    05/01/2016    3 recensioni
« La vita della donna media Francese: nasci, cresci, impara a cucire, studia, impara ad essere una buona moglie, sposati, fai i figli, crescili e muori. Una bella pacchia, no? » chiese Arielle all'amica guardando tutte le dame nella sala.
«Fortuna che per te non è così, vero?»
Arielle pensò attentamente a quella domanda, e non sapeva se definirsi fortunata: lei aveva avuto la sorte di essere un'Assassina, ossessionata con la vendetta. Non era solo una Assassina, era una cacciatrice delle persone che gli avevano rovinato la vita, di persone introvabili.
«Già, una vera e propria fortuna» rispose bevendo un sorso di vino.
STORIA IN STATO DI REVISIONE
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arno Dorian, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Aver appreso che sono stati i Templari ad aver ucciso mia madre è stato più scioccante di quanto pensassi.
Come se il fatto in sé non lo fosse già abbastanza, si aggiunge anche il fatto che hanno tradito la sua fiducia, quella di mio padre, quella di André.
Come reagirà quando saprà che è stato tradito dal suo stesso Ordine? Non voglio nemmeno pensarci.
Avvisi anche Arno’
Cosa c’entra Arno con tutto questo? E’ stato soltanto un modo per minacciarmi o voleva intendere anche qualcos’altro?
«Arielle, ora ti farà un po’ male»
«Che devi fare?» chiedo al medico del covo.
«Devo ricucire, ma mi dispiace, credo ti rimarrà la cicatrice»
Inizia a ricucire e istintivamente ritraggo la gamba.
«Su, non essere stupida, ridammi la gamba!»
Mentre cerco di non urlare per il dolore, entra Armand, che resta a fissarmi. Prima quando ha visto la quantità di sangue che stavo perdendo stava quasi per svenire.
«Dobbiamo bloccare l’emorragia… dobb… Dio ma quant’è?»
«Non preoccuparti, noi donne siamo abituate a perdere grosse quantità di sangue…»
Armand inizia a sorridere istericamente.
«Dobbiamo scappare, sennò ci prendono e tu morirai dissanguata»
Poi sono svenuta io, ma preferisco non parlarne. Mi sono svegliata direttamente nell’infermeria.
«Smetteresti di guardarmi così? Sembra che io stia in fin di vita!»
«Scusami… comunque ti vogliono sù» e fa segno col dito verso sopra.
«Assolutamente no! Arielle ha bisogno di riposo!» esclama il medico.
«No no, ce la faccio. Posso andare»
Dopo avermi bendato la ferita e avermi dato un bastone per sorreggermi –il dolore è troppo forte e non riesco ad usare bene la gamba- e varie raccomandazioni su quando debba andare a cambiare la fasciatura, vado sopra nella sala del Consiglio con Armand.
Mi fanno sedere, e Quemar mi chiede «Cosa è successo per ridurti come una zoppa?» quanta docilità. Anche Arno, devo dire, che non si è curato di venire a vedere come stessi.
«C’è stata una… piccola complicazione» dico le ultime parole tutto d’un fiato, e piazzo un sorriso sulla faccia.
«Questo l’ho notato, Arielle. Racconta tutto»
«Il Templare che è scappato, si chiama Frank Rodriguez. E sapeva che saremmo andati ad ucciderli. E…» ma mi blocco, non so se dirgli la vicenda di mia madre. In fondo a loro cosa importa?
«E?» mi intima Quemar
«E… è stato lui ad uccidere mia madre»
«Cosa?» chiede Arno
«Ti prego, non farmelo ripetere»
«Ma tuo fratello non è un Templare? Perché uccidere la madre di un membro del tuo stesso Ordine? Perché uccidere un’innocente?» chiede il Maestro Beylier.
«Per averla uccisa deve aver avuto direttive dal suo Gran Maestro»
«Shay Patric Cormac»
Cormac.
 “Il figlio di Charles Dorian… che Cormagh sia maledetto…”  non disse Cormagh, bensì Cormac.
Charles Dorian fu ucciso…
Avvisi anche Arno
Non è possibile… il padre di Arno ucciso anche lui dai Templari?
«Il traditore» dice Beylier.
«Perché il traditore?»
«Mi stupisco che tu non lo sappia già. Cormac era un Assassino prima di diventare un Templare»
«Ma perché uccidere la madre di Arielle?» chiede Sophie Trenet
«E’ ovvio, no? » esclama Arno.
So già a cosa sto pensando.
«I traditori non vengono dimenticati» dice Arno.
«Mia madre era una traditrice. Ha sposato un Assassino, rinunciò all’ordine per il matrimonio»
«E ora Arielle, cosa penseresti di fare?» la domanda di Quemar spiazza tutti.
«Penso che dobbiamo donare la pace eterna a Frank Rodriguez e Shay Cormac, signore. E devo essere io a farlo»
Quemar annuisce e dice « Rodriguez era già uno dei nostri obiettivi. Ma Cormac… non sarà semplice uccidere il Gran Maestro. Ne parleremo domani, ora puoi andare»
              ***
«Ciao Annie, scusa l’orario ma devo parlare con mio padre. E’ molto urgente»
«Certo Arielle…» dice Annie sbadigliando, il suo sguardo si posa sulla mia gamba e dilata gli occhi «Cosa diavolo hai fatto alla gamba? Un bastone?»
«Lunga stor…» ma venga interrotta da Annie che mi abbraccia dicendo
«Povera bambina… è anche zoppa adesso…»
«Annie… va tutto bene… non sono zoppa… mi riprenderò»
Vado a svegliare mio padre e quando mi sveglia lancia un urlo.
«Papà?»
«Che… ah Arielle, sei tu. Mi sono spaventato. Cosa ci fai qui a quest’ora?» mi chiede sgranando gli occhi.
«Devo parlarti di una cosa molto importante»
«Andiamo nel mio studio»
Dopo aver preso posto e dopo che mio padre si sia acceso un sigaro, mi chiede «Allora. Di cosa devi parlarmi così urgentemente? E vorrei anche sapere cosa hai fatto alla gamba»
«La gamba è il risultato di un piccolo incidente sul lavoro. Il problema è chi me l’ha fatto... un Templare Americano, chiamato Frank Rodriguez. Ora devo chiederti una cosa: ricordi… quando due anni fa hai aiutato Arno con quelle ferite?»
«Sì»
«Ecco. E ti ricordi quello che mi dicesti ‘Che Cormagh sia maledetto’?»
«Sì. Ma… io non dissi Cormagh, dissi…»
«…Cormac» lo precedo io.
«Arielle, che cosa vuoi dirmi?»
«E’ stato Shay Cormac ad uccidere Charles Dorian, vero?»
Mio padre resta a fissarmi sbalordito dalla mie parole.
«Io… non lo so. Sono sempre stato convinto che sia stato lui, per innumerevoli prove. Ma noi Assassini non abbiamo mai avuto la certezza»
«Credo di aver trovato la certezza che cercavate» dico abbassando lo sguardo.
«Cosa? Arielle che hai fatto?»
«Frank Rodriguez, dopo avermi pugnalato alla gamba, ha citato la lettera, e dopo ha detto ‘Avvisi anche Arno’. Quindi stasera non solo ho scoperto che sono stati i Templari ad uccidere la mamma… ma ho scoperto che hanno ucciso anche Charles Dorian»
«Quindi sono stati loro» dice guardando fuori la finestra.
«Sì papà»
«Sai già cosa devi fare, Arielle. In certi casi la vendetta è ovvia»
«E con André?» dico guardando il quadro di famiglia che abbiamo fatto nel 1788. Io avevo dieci anni ed André quindici, mamma era come sempre bellissima e anche papà. Tutti e quattro felici.
«Deve essere informato, e non ho idea di come reagirà»
«Io lo so già. Uscirà da quel maledetto Ordine, e cercherà in tutti i modi di diventare un Assassino, disinteressandosi completamente al Credo. Vedrà la Confraternita come una via di vendetta»
«Come se aderisse all’ideologia Templare, o come se tu lo facessi con quella degli Assassini. Tu e tuo fratello siete stati costretti. Ad ogni modo, deve saperlo. Non è al sicuro, e nemmeno Victoire e Hillary lo sono. Nessuno lo è»
«Chiederò al Consiglio di mettere degli Assassini di guardia qui e a casa di André» dico alzandomi per andarmene.
«E’ una buona idea. E riguardo Arno… devi informare anche lui. E’ certo che sia stato Cormac ad uccidere Charles. Me lo ricordo… quel Frank Rodriguez, sempre dietro a Shay come un cagnolino, finché non diventò il suo braccio destro»
Dopo aver salutato mio padre e Annie, ancora molto preoccupata per la gamba, mi avvio verso casa di Arno.
Sbando diverse volte per il sonno e la gamba mi fa un gran male, ma devo parlargli stanotte. Non posso aspettare fino a domani. Devo vederlo.
Sono quasi arrivata… ma guardo la fasciatura ed è piena di sangue.
«Non fa niente. Ce la posso fare»
Arrivo fuori casa sua, busso diverse volte alla porta e finalmente viene ad aprirmi.
«Chi viene a que… Arielle?» mi chiede con gli occhi ancora chiusi per il sonno.
«Ciao… scusami… ma devo dirti una cosa… che avrei dovuto dire già da prima…» dico appoggiandomi alla porta, non riesco nemmeno a stare in piedi per il dolore.
«Ma stai sanguinando… e sei pallidissima. Vieni dentro»
Mi siedo sul divano e Arno mi fa stendere.
«Dobbiamo cambiarla …» dice guardando la fasciatura.
«No… lascia stare… prima devo parlarti»
Si siede anche lui e dice «Ti ascolto»
Gli racconto di tutto e alla fine resta a fissare il pavimento, come se fosse la cosa più interessante di questo mondo.
«Sei sicura?»
«Sì»
«Non… puoi fare così» esclama lui. Che cosa intende?
«Così come?»
«Dirmi queste notizie improvvisamente. Notizie di un avvenimento di molti anni fa…»
«E che dovevo fare? Non dirtelo?» dico alzandomi di scatto. La gamba… il sangue ora sta fuoriuscendo dalla fasciatura e la mia gamba si sta sporcando.
«Vendicandoci cosa cambierebbe? Tornerebbero? No Arielle, sono morti. Sono andati. Non torneranno più e noi non possiamo fare niente!» ora sta urlando… le sue parole fanno male.
«Vale a dire che lo farò da sola» e scappo cercando di non pensare alla gamba.
Sento Arno chiamarmi, ma non ho nessuna intenzione di fermarmi.
La testa mi gira sempre di più, all’improvviso perdo l’equilibrio e cado a terra.
La pioggia mi sta bagnando ma non ce la faccio ad alzarmi, è come se fossi in un mondo parallelo. Ho perso troppo sangue… mi stendo completamente a terra.
Non mi interessa di niente, voglio solo dormire.
«Che cavolo stai facendo?» mi chiede Arno incrociando le braccia.
«Lasciami stare… fammi svenire qui»
«L’ho sempre detto che sei completamente pazza» mi prende in braccio e inizia a correre verso casa sua.
«Ti odio…» gli dico con un filo di voce.
«Anche io»
Sorrido.
…dopo svengo, di nuovo.
                       ***
Apro gli occhi e non sono sorpresa per dove mi trovo.
Sono a casa di Arno, precisamente nel suo letto.
Sobbalzo perché credevo di essere sola, invece Arno è qui, con la sua solita tenuta da Assassino.
«Finalmente ti sei svegliata. Mangia, o sverrai di nuovo» mi dice porgendomi una tavoletta di cioccolato. Sentirne soltanto l’odore mi fa salire il voltastomaco e faccio un’espressione disgustata.
«E’ quella con le noccioline. Sei capace di mangiarne tre di fila e ora fai questa faccia?»
«Non ho fame…»
«Mangia» me lo ordina con fare di chi non vuol essere contraddetto, mi costringo a mangiare, e poi ricordo di mio fratello.
«André!» esclamo io saltando dal letto.
«E’ tutto apposto. Tuo padre se n’è occupato e Quemar ha mandato qualcuno di noi con Victoire e Hillary. Armand ha insistito per stare con Giselle… credo che a lui piaccia.»
Armand e Giselle sono una visione piuttosto strana insieme, ma credo che andrebbero d’accordo. Forse… non so se Giselle sopporterà il troppo parlare di Armand.
«Prima Giselle ti ha portato dei vestiti puliti, quindi preparati. Ci aspettano.»
Faccio un bagno, cambio la fasciatura e mi vesto. Rimetto la lama celata al braccio sinistro e mi sento di nuovo me stessa. Forse ieri sera se l’avessi avuta con me sarebbe andata diversamente… ma meglio non pensarci.
                   ***
«Spero che tu non prenda il vizio di svenire, Arielle. E rimettiti con la gamba, ci servi tutta intera» mi dice il Maestro Sophie ridendo.
All’improvviso bussano alla porta e entra Vivianne che dice «Signore, l’ospite è arrivato»
«Prego, fatelo entrare» risponde Quemar alzandosi.
L’ospite? Chi sarebbe? Credo di trovarmi al posto sbagliato al momento sbagliato.
Entra un uomo alto dalla pelle scura, credo che abbia almeno 45 anni. Il Maestro Beylier si alza e va ad abbracciarlo e lo chiama «Rà-Dòna-Ghèdon!»
Sgrano gli occhi per la stranezza del nome e mi giro verso Arno, che va anche lui a salutare l’ospite.
Ora è il turno di Quemar «Che piacere, averti qui»
«Non potevo non accettare il vostro invito»
Mi sento in imbarazzo perché non so che fare e resto a fissare il pavimento. Che belle mattonelle...
Ora purtroppo l’attenzione va su di me, Quemar mi presenta a Radnanorjnonon… qualunque sia il suo nome.
«Sono lieto di presentarti Arielle Roux»
«La figlia di Edgard?» mi chiede lui prendendomi la mano.
«Sì, piacere di conoscerla»
«Piacere mio. Io sono Connor Kenway»
Spalanco gli occhi.
Ratonhnhaké:ton.

 
 
 
 
SALVE!
Ecco qui il tredicesimo capitolo. Ovviamente spero vi sia piaciuto e chiedo una piccola recensione per sapere cosa ne pensate.
Entrano in scena Shay Cormac e… Connor Kenway! Eheh
Sinceramente uno dei miei sogni è un gioco con Arno che si vendica di Shay per il padre e che magari mettessero anche Connor in mezzo! Così, a caso.
Come sono carini Arno e Arielle che dicono di odiarsi? <3
Cioccolata con le noccioline. A chi non piace? A me troppo, e quindi ce l’ho messa ahahah
Che bel nome Radnanorjnonon, quando avrò un figlio lo chiamerò così. Ora vorrei porvi una domanda: voi come immaginate Arielle e Giselle (Giselle che poverella non ho mai descritto fisicamente... non ha una faccia sta ragazza! No, non è vero, in testa la tengo ben impiantata)? Io Arielle la immagino come un miscuglio tra Evie Frye e Emma Stone, già ahah
Al prossimo capitolo, fanciulli!
 
P.S: Sono finite le feste. Sono depressa.
  
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