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Autore: Addison_for_life    05/01/2016    2 recensioni
Possono due persone lasciarsi, dimenticarsi, ritrovarsi e reinmamorarsi?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Addison Montgomery Sheperd, Derek Sheperd, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Derek entrò nell’ascensore. Era stanco, non aveva dormito affatto quella notte, aveva passato le ore a chiedersi cosa lo spingesse a stare con Rose. Insomma, l’infermiera non aveva niente che non andasse, era dolce, carina e simpatica, ma lui era sicuro di volere quello? Usciva da due relazioni incredibilmente impegnative e difficili, non c’era da stupirsi che volesse solamente rilassarsi, ma tra Rose e Meredith, o Addison, c’erano milioni di anni luce di distanza. Nessun paragone. E Meredith era tecnicamente perfetta per lei. E continuava a lasciarsela scappare. Eppure credeva di non aver mai smesso di essere innamorato di lei. E adesso lei gli aveva proposto quel progetto sperimentale. Che era una genialata, tra l’altro. Non poteva certo dirle di no, oltre a ferirla di nuovo avrebbe anche perso un’occasione unica per la ricerca. 

Rose non era niente di questo, era solo un’infermiera, a detta di Mark con niente di particolare (e ringraziava il cielo che al migliore amico non piacesse la fidanzata, dati i precedenti) e Derek non era neanche certo di provare seriamente qualcosa per lei. La verità era che non era più certo di niente. Una volta aveva anche cercato di baciare Addison. Tanti mesi prima, quando lei era partita per LA, e Meredith lo aveva lasciato. In seguito aveva dato la causa di quel gesto proprio  a ciò, ma la verità era che in quel momento era stato sincero con lei come non lo era da tanto. Ora per l’ex moglie non provava assolutamente niente (tanto affatto, ovviamente, e un’amicizia indissolubile, ma niente dal punto di vista amoroso), e le volte in cui le pensava erano sempre più rare. Le loro strade si erano separate, non era colpa ne di uno ne dell’altra, e aggrapparsi ai ricordi faceva solo male. E poi, si ricordò, stava con Rose, non avrebbe dovuto pensare neanche a Meredith, figurarsi a Addison. Si ripassò mentalmente cosa avrebbe dovuto fare quel giorno. Allora, al mattino doveva togliere tumore al cervello di un certo signor Smith, poi nel pomeriggio aveva il primo intervento sperimentale con Meredith. Basta. Eppure in un angolino del cervello stava suonando un allarme, come se si stesse dimenticando qualcosa di importante. Forse aveva un appuntamento co Rose? Si appuntò di chiedere a Mark se gli avesse mai parlato di qualcosa di simile. Neanche farlo apposta, in quel momento l’amico entrò nell’ascensore. Dopo essersi salutati, arrivò subito al punto cruciale.

-Ehm, Mark, non è che per caso ti ricordi se ho un appuntamento con Rose oggi?

-Che è, devo farti anche da segretario adesso? No, non mi sembra, ma non ci giurerei. Ribadisco, non sono il tuo segretario.

-Lo so, ma ho come l’impressione di starmi dimenticando di qualcosa…

-Hai l’intervento sperimentale con Meredith…

-Quello lo so. Magari è solo una sensazione…

-Se fai una figura delle tue con qualcuno non è colpa mia.

-Non sono io quello che faccio figure.

-Ti dimentichi sempre degli appuntamenti con Rose.

-Scommetto che non ti ricordi il nome della tipo con cui sei andato a letto ieri sera.

 -Quello è normale.

-Non è normale.

-Anche Meredith non si ricordava il tuo nome, la prima volta.

-E’ stata una svista. Era ubriaca.

-Anch’io ero ubriaco.

-Sono stato al bar con te fino a tardi. E quando te ne sei andato con quella Jen eri tutto tranne che ubriaco.

-Si chiamava Jen?

-SI. Io so i nomi delle infermiere con cui lavoro.

-Non ti ricordavi di Rose, però.

-Ok, siamo pari.

Proprio in quell’istante la porta si riaprì ed entrarono proprio Jen e Rose. Mark sembrò non so come  ricordarsi di qualcosa di molto importante.

-Io devo andare a dare un’occhiata al mio innesto di pelle, ci vediamo dopo Derek. Signore…

Con quella affermazione il campanello nel cervello del neurochirurgo riprese a squillare, interrotto però da Jen che cercava disperatamente di rincorrere Mark.

Lui e la fidanzata scoppiarono a ridere. Dopo aver detto a Rose che la voleva in sala per il tumore, scese finalmente dall’ascensore e si mise in cerca di Meredith. Dove parlarle del progetto. La trovò in corridoio, bella come al solito. Si salutarono e parlarono per qualche minuto,ma lui non fece caso più di tanto a quel che diceva. La sensazione di starsi dimenticando di qualcosa si faceva ogni secondo più intensa, e non riusciva semplicemente a scacciarla. Pensò di chiedere a Meredith se si ricordasse di qualcosa di importante che sarebbe accaduto quel giorno, ma poi lasciò perdere, infatti con la ragazza non si confidava più da molto tempo. E magari si stava dimenticando che si dovevano vedere a pranzo o da Joe dopo il turno, e non sarebbe stato carino chiederglielo. Inoltre, se così fosse stato, sicuramente ne avrebbe parlato con Mark. Che cos’è che aveva detto prima di essere rincorso da Jen? Se se ne fosse ricordato, probabilmente aveva anche scoperto che c’era di tanto urgente da distrarlo mentre parlava con Meredith, cosa più unica che rara.

-Derek, ma mi stai ascoltando, almeno?

-Eh, si scusami ero soprappensiero. Che stavi dicendo?

-Il progetto sperimentale..

-An si scusami. Allora, sei pronta?

-In realtà ti ho appena fatto la stessa domanda, comunque si, certo che si

-Bene, anch’io.

-Si può sapere che cos’hai?
-Non lo so neanche io, a dire il vero, mi sembra di starmi scordando di qualcosa..

-Per il progetto sperimentale?

-Forse, non lo so. E’ una sensazione che si fa sempre più forte… se mi viene in mente te lo dico, credimi.

-Va bene. Ripassiamo un attimo l’intervento di oggi?

-Con piacere.

-Sicuro che non ci sia qualcosa che ti sfugge per il progetto sperimentale? Tipo cha potremmo usare qualcosa di troppo dannoso per il cervello o cose simili?

-Si, per lo meno spero di si.

-No Derek francamente pensi possa essere una buona idea?

-Sono certo che è una buona idea, Meredith. E’un ottima idea, sul serio.

-Sicuro sicuro sicuro?

-Sicuro sicuro sicuro.

Si sorrisero. Derek guardò l’ex fidanzata in maniera strana. Nemmeno lui riusciva a capire che provasse per lei. Stavano cominciare a ripassare il progetto passo per passo quando furono interrotti da Rose.

-Hei Derek quanto ci vuole per il tuo intervento di stamattina?

-Non più di un’ora, spero, perché?

-Sloan mi vuole in sala con lui questo pomeriggio e.. scusami devo andare!- Disse sentendo il familiare suono del cercapersone

-Come mai Sloan ti vuole in sala con lui?- Chiese l’uomo all’ombra dell’infrmiera, ovviamente senza aspettarsi una risposta.

-Che c’è non sei geloso vero?

-Macchè… solamente fino a questa mattina non la sopportava.

-E’ il tuo migliore amico e lei è le tua…fidanzata… mi sembra giusto che voglia conoscerla un po’ A proposito non è che ti stai scordando di un appuntamento con Rose?

-Spero di no… Ho già chiesto a Mark e non si ricorda di niente di simile detto da parte mia… 

-Ok… stavamo dicendo…

-Il progetto.

-An si.

Ne parlarono per all’incirca una decina di minuti, e appena finito piombarono in uno strano silenzio

-Ti sei ricordato che cos’è che ti assilla?

-No, affatto. Magari è solo una sensazione

-No perché l’ultima volta che avevo una strana sensazione sono finita con le mani sopra ad una bomba inesplosa

-Me ne ricordo bene e starò attento a non fare cose simili

-Stai attento a non iniettare il virus sbagliato nel cervello del nostro paziente

-Ok. Quello sarebbe anche peggio di una bomba

-Probabilmente te la tirerei dietro, la bomba

-Hei non sono sicurissimo che il progetto funzioni… cioè sono sicuro che funzionerà ma magari non oggi

-Va bene

-Dico solo, non farti troppe illusioni

-E’ un intervento sperimentale mai provato prima. Ci stanno degli insuccessi

-Non rimanerci troppo male quindi se qualcosa va storto

-Va bene. Sono i rischi del mestiere, giusto?

-Giusto

-Bene.. 

-Che c’è?

-Dovremmo stringerci la mano, da ottimi colleghi

-Va bene, ok

Lui allungò la sua mano, e lei la prese con una stretta salda, solida, sicura, che sapeva di entusiasmo ma anche di prudenza.

All’improvviso, quando si erano appena separati e lui si stava voltando per andarsene, senti Meredith esclamare: -Addison!

E, di rimando, un -Meredith!

Derek si voltò automaticamente, anche se non ce n’era bisogno, avrebbe riconosciuto quella voce a chilometri di distanza. Per lo meno aveva dato una risposta a quel trampanellio che lo assillava. Ma, dannazione, come aveva fatto a dimenticarsi che Addison doveva venire in visita a Seattle? Era da giorni che Mark, la Hahn e Richard continuavano a parlarne. “Eh si, caro Derek” pensò “Stai proprio perdendo colpi!”

Note dell'Autrice
Ecco qui un nuovo capitolo, questa volta derekcentrico. 
Ammetto io stesse che il capitolo non è il massimo, anzi, ma ne avevo bisogno per spiegare le sensazoni di Derek (che non voglio spoilerarvi troppo ma... potrebbe essere previsto un cambiamento... più di così non posso dire)... 
A proposito, il capitolo è ambientato alcuni mesi dopo il primo, quando Addie torna a Seattle per un intervento... a parte alcuni pezzi totalmente frutto della mia fantasia, si rifà alle sceneggiature originali per parte della storia e per le sensazioni di Derek...
Spero che possiate apprezzare comunque il capitolo e.. un bacione!

   
 
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