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Autore: heykurt    05/01/2016    4 recensioni
Quando Blaine si rifiuta di tornare assieme a lui, Kurt si sente crollare il mondo addosso. Blaine, sentendosi in colpa, chiede dunque al suo migliore amico Sebastian di stare vicino a Kurt ed assicurarsi che stia bene. A malincuore, Sebastian accetta, ma non può immaginare che quel conforto permetterà ad entrambi di conoscersi meglio e rivalutarsi in modi che non avrebbero mai creduto possibili.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel, Santana Lopez, Sebastian Smythe
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 9


 


 


 

SOUNDTRACK
"Sleep" -
Azure Ray ( https://www.youtube.com/watch?v=1qrK6IxWu2Q )


 



 


 

Quando Kurt si sveglia si ritrova in una stanza inondata dalla luce e, rispetto ai giorni precedenti, sente di essere rilassato e di aver dormito più serenamente. E' così intontito da non rendersi nemmeno conto dove si trovi; ricorda solo di aver passato la giornata a pitturare con Sebastian e di essersi sdraiato distrutto sul divano e... Merda.

Ruota appena il capo e si ritrova il viso di Sebastian a pochi centimetri dal suo, realizzando finalmente di essersi addormentato lì e di aver passato la notte con lui. Sono entrambi coricati sul vecchio divano del West Side, stretti l'uno contro l'altro e Kurt lo sta avvolgendo con un braccio, stringendolo sulla vita. Sebastian ha il viso premuto contro la sua spalla con la bocca semi aperta e i capelli scompigliati. Kurt non vuole nemmeno sapere come siano finiti in quella posizione, coi corpi incollati tra loro e le gambe aggrovigliate. Il suo braccio destro schiacciato contro la maglietta di Sebastian incomincia a perdere sensibilità e il battito regolare dell'altro contro la sua pelle rende il tutto molto intimo.

L'ultima volta che si era svegliato con accanto qualcuno era stato con Blaine mesi prima e non si era mai reso conto fino a quel momento di quanto gli fosse mancata quella sensazione. Il respiro di Sebastian è caldo sul suo collo e il suo braccio è letteralmente arpionato al suo fianco, come se stesse stringendo un cuscino. Si sente in colpa a pensarlo e, anche se sa che non vuol dire tradire Blaine visto che non stanno più assieme, realizza che gli piace davvero quello che sta provando e non è poi così turbato che sia proprio Sebastian a stringerlo a sé. A dire il vero non è turbato per nulla, ma è troppo da ammettere anche a sé stesso.

Con un movimento cauto afferra il palmo della mano di Sebastian per riuscire a sgattaiolare giù dal divano senza svegliarlo, ma la presa del ragazzo è troppo stretta ed è certo che lo sveglierebbe con il minimo spostamento.

Anche se Sebastian ha acceso il riscaldamento la sera precedente, incomincia a sentire freddo e nemmeno il caldo corpo dell'amico riesce a riscaldarlo. Si gira ancora verso di lui, assicurandosi di non muovere la spalla e rimane per qualche secondo a fissare il volto del ragazzo assopito e si sofferma ad ammirarne ogni piccolo tratto. Ha un viso particolare, ma ora ai suoi occhi gli appare bellissimo, che rasenta quasi la perfezione e l'unica volta che aveva pensato una cosa simile era stato con Blaine, il che rende il tutto spaventoso. Quella semplice attrazione infatti si era trasformata in qualcosa di più e non vuole che succeda anche con Sebastian. Una parte di lui spera che si svegli e gli dica una delle sue solite odiose frasi per scacciare via quei pensieri, mentre l'altra spera che continui a dormire così può restare lì immobile contro il suo corpo a contemplarlo.

Kurt sposta appena la gamba e sfiora col piede quello di Sebastian, che subito emette un grugnito, chiaro segno che si sta per svegliare. Con l'unica mano libera, Kurt si sistema rapidamente i capelli dandosi dei buffetti sulle guance per prendere un po' di colore ed incrocia le dita per non avere profonde occhiaie come quasi ogni mattina.

Sebastian si lecca le labbra, strofinando la guancia contro la sua spalla, alzando poi la gamba destra fino a scavalcarlo. Kurt sente il bacino dell'altro premere contro il suo fianco e, contrariamente al giorno precedente, si sente avvampare quando nota che è eccitato. Sebastian tira su col naso, emettendo un suono gutturale, prima di aprire piano gli occhi e mettere a fuoco un Kurt spaventato ed imbarazzato.

“Buongiorno.” mugugna dandogli un bacio sulla spalla, richiudendo subito gli occhi ed avvolgendolo meglio sia con il braccio che con la gamba.

“Sebastian? Sono le sette di mattina.” constata guardando il suo vecchio orologio da polso “Devo tornare a casa, non voglio che mio padre si preoccupi.”

“Altri cinque minuti.” si lamenta sbadigliando.

“Tu puoi stare qui tutta la giornata per quanto mi riguarda, ma io devo tornare a casa quindi potresti-” cerca di togliersi il suo braccio di torno ma Sebastian non sembra intenzionato a staccarsi da lui “Per piacere Seb, ho assolutamente bisogno di una doccia e penso tu possa constatare lo stato in cui siamo ridotti.”

“Hummel sta zitto altri due secondi dannazione. La tua voce a quest'ora di mattina è peggio di un gesso sulla lavagna. Potresti essere persino vagamente sexy così, tutto sporco e trasandato, se non fosse per questa tua stridula vocina.”

Kurt fa un movimento brusco con la spalla per costringerlo ad aprire di nuovo gli occhi “Hai uno strano concetto di sexy.”

Sebastian ghigna togliendo il braccio dalla vita di Kurt e spostando la mano sul suo petto, posandosi poi sopra col mento per guardarlo negli occhi “Per una volta che ti faccio un semi-complimento hai pure da ridire? Non dirmi che ti metto ancora in imbarazzo, Hummel.”

“Beh, la tua erezione contro la mia gamba si.”

“Stai qui un altro po'.” gli ripete lui ignorando quello che gli ha detto “Cinque minuti e te ne vai.”

“E dovremmo restare così cinque minuti? Posso rimanere anche stando seduto e lontano da te.” ribatte freddo per fargli credere che non gli piaccia quel tipo di contatto anche se è sicuro che le sue guance lo stiano tradendo in quel momento.

Sebastian fa roteare gli occhi ed appoggia la guancia sui suoi pettorali, ignorandolo di nuovo “Sono come una lucertola; ho bisogno di un corpo caldo sotto di me ogni mattina altrimenti non digerisco.”

“Non abbiamo ancora fatto colazione.” gli fa notare Kurt.

“Io si, un'ora fa più o meno. Tu dormivi pesantemente e sono riuscito a fare tutto e a sgattaiolare di nuovo accanto a te senza che te ne accorgessi.” risponde passando la punta delle dita lungo il suo braccio.

Kurt inarca le sopracciglia ora decisamente a disagio “Che stai facendo? Sei ubriaco?” gli chiede preoccupato “Non posso credere che tu mi abbia fatto una ramanzina per un bacio sulla guancia ed ora ti stai-- ti stai-- ah!”

“Non lo sto mica facendo perché ti amo e voglio dei figli da te.” sbotta dandogli un buffetto sul fianco “So solo che sto bene come sto e non capisco perché tu debba rovinare tutto con i tuoi soliti commentini acidi da pre-ciclo.” continua alzandosi un poco col busto in modo da guardarlo ancora negli occhi “Sei tu che fai sembrare tutto strano, non io.”

“Io?! Beh, saremo anche amici ma... due amici non si avvinghiano così, né tantomeno hanno un'erezione contro la gamba dell'altro. E non si danno baci e carezze.”

“Non ti ho baciato. E non ti ho nemmeno accarezzato!” replica turbato.

“Già il bacio sulla spalla e le carezze di... mh, tre secondi fa me le sono sognate. E si può sapere perché non mi hai svegliato prima?! Potevamo fare colazione assieme e poi mi riaccompagnavi a casa.”

Sebastian sbuffa “Non lo so, credo di aver provato un briciolo di compassione. Hai lavorato tanto ieri ed eri davvero distrutto. Mi sentivo in colpa a svegliarti. Quando dormi e non rompi le palle sei anche una bella visione, quindi perché distruggerla facendoti alzare?”

“Mi stai dicendo che ti piaccio solo quando me ne sto zitto?!” ribatte ferito Kurt.

“Mh più o meno si.” risponde schiettamente Sebastian tornando a stringerlo come se fosse il cuscino “Tu piuttosto smettila di negare che ti dà fastidio perché non credo di essere l'unico eccitato al momento.” constata poi facendo scontrare appena i loro bacini.

Kurt sente le guance surriscaldarsi ed è felice nel vedere Sebastian ancora con gli occhi chiusi. Se avesse notato il suo colorito avrebbe sicuramente fatto commenti a riguardo ed è già abbastanza infastidito senza che si aggiungano ulteriori motivi per farlo uscire di testa. Quando realizza che Sebastian non si staccherà tanto presto da lui, decide di giocare la sua ultima carta a disposizione; alza un braccio e lo avvolge a sua volta, facendolo aderire al suo petto, ed appoggia le labbra sulla sua testa, accarezzandolo lungo il fianco con l'altra mano.

Sa per certo che Sebastian è restio a quel tipo di contatti a meno che non vengano da lui, perché sa di non avere il controllo della situazione ed è una cosa che non può permettergli. Però in quel momento non si muove e Kurt è stupito dal fatto che non gli faccia domande e non lo respinga. Non sa se quel suo comportamento sia dovuto a pura e semplice stanchezza e bisogno di un po' di calore umano, oppure se ci sia dell'altro, ma la risposta -come tutte d'altronde- lo spaventa.

Sebastian schiaccia ancora di più la guancia contro il suo petto emettendo un altro verso gutturale e lascia che Kurt lo stringa a sé. Per la prima volta da quando si conoscono sembra aver abbandonato ogni difesa e Kurt non avrebbe mai pensato che si sarebbe lasciato andare così.

“Ti senti solo?” ridacchia Kurt passando il dorso delle dita lungo la sua schiena, quasi istintivamente.

“No..?” risponde con non troppa convinzione Sebastian “Sto solo bene qui.” aggiunge beandosi del suo tocco. Quando si gira ancora, gli sorride sincero e Kurt sente che si sta sciogliendo; se si fosse trovato in piedi probabilmente le sue gambe sarebbero collassate, come se fossero fatte di gelatina. Il suo cuore batte all'impazzata e la sua gola è secca, così come le sue labbra. Le umidifica nervoso e, troppo confuso dalla situazione per pensare che si tratti di Sebastian, sente il desiderio di baciarlo. Le sue labbra sono a pochi centimetri dalle sue, gli basterebbe sporgersi un poco per poterle assaggiare, e non gli importa più di quello che può succedere o meno perché sente crescere dentro di lui un vero e proprio bisogno.

Si guardano per diversi secondi senza dire nulla, le loro mani posate le une sul corpo dell'altro ed è tutto così naturale e spontaneo che si sta trasformando in qualcosa di reale e pauroso allo stesso tempo.

Sebastian si muove un po' in avanti, fino ad appoggiare la fronte a quella di Kurt e a sfiorare i loro nasi, i respiri che improvvisamente si fondono assieme. Kurt non ha idea di come riesca a non fiondarsi sulle sue labbra, ma si preme comunque ancora di più contro il divano.

“Dovrei andare.” boccheggia di nuovo, la gola ormai completamente secca.

Sebastian abbozza un sorriso e senza insistere oltre, si alza da lui. Kurt viene subito investito dal freddo della stanza, non più protetto dal calore del corpo dell'amico. È tentato di afferrarlo per i fianchi e farlo ridistendere sopra sé, ma la sua parte razionale lo porta ad alzarsi a sua volta, fino a sedersi nell'angolino all'estremità del divano.

Sebastian lo sta fissando pensieroso, mordicchiandosi un'unghia “Possiamo fingere che non sia mai successo..?” chiede infine un po' preoccupato “Sono un po' ubriaco e-”

“Alle sette di mattina?” lo interrompe Kurt alzando un sopracciglio.

“Si ho bevuto quando dormivi.” inventa Sebastian facendosi piccolo piccolo sul suo posto “Te lo ripeto: possiamo fingere che non sia successo ed evitiamo l'argomento da qui fino all'eternità? Ti ringrazio.”

Kurt fa spallucce “Okay, ma sta di fatto che non sei ubriaco. E' la stessa scusa che hai usato ieri e non funziona, per la cronaca. Mi fa piacere avere le attenzioni di una ragazzo di tanto in tanto.” lo prende in giro, ma capisce di aver superato il limite quando Sebastian lo guarda in cagnesco.

“Hummel, il fatto che tu mi abbia fatto alzare così bruscamente ha inciso di molto sul mio umore, quindi vedi di non farmi irritare ancora di più.” commenta stropicciandosi gli occhi “Hai bisogno di un passaggio a casa comunque? Intanto scrivi a tuo padre e digli che ti ho rapito io per un giorno, vedrai che sarà comprensivo. Senza contare il fatto che mi sacrificherò per quella cena.”

“Allora ci vieni davvero? Pensavo scherzassi e lo dicessi solo per farmi lavorare!” esclama incredulo Kurt.

“Certo che ci vengo. Non perdo un'occasione per mangiare a sbafo e magari fare colpo su qualche cameriere carino. I camerini alle reception sono sempre ottimi per una sveltina.”

“Sei disgustoso.” commenta Kurt alzando gli occhi al cielo “Non posso credere di averti trovato attraente per un millesimo di secondo, prima.” aggiunge senza quasi rendersene conto.

Sebastian sembra di nuovo interessato alla conversazione e si sistema a gambe conserte, mettendosi in ascolto “Attraente?” gli chiede con un sorriso sghembo.

Kurt inspira ed espira lentamente cercando di mantenere il controllo “Sapevo che non avrei dovuto dirlo. Sento il tuo ego schiacciarci entrambi alle pareti da quanto si sta ingigantendo. Anche se l'ho pensato non significa niente.” cerca di rimediare.

Sebastian si alza e si avvicina a lui a passi decisi “Niente?”

“Devi ripetere a pappagallo tutto quello che dico? Non ti conviene provarci con me. Sono l'ex del tuo migliore amico.” gli fa presente indietreggiando un poco.

“Provarci?” ripete ancora ridendo “Non sono io che ti ho definito attraente.”

“Hai detto che sono sexy appena dieci minuti fa!”

“Ti ho detto di dimenticare quello che è successo prima. Non ero in me.” dice sbrigativamente “Non mi piaci Kurt, dico davvero. La tua compagnia non è poi così male infondo, ma non è niente di più di un'amicizia.” specifica continuando ad avanzare “Sei spigliato, intelligente, a modo tuo anche divertente e... si, sono stato bene ieri. E anche questa mattina.” sussurra quasi temendo che Kurt lo senta.

“Wow, hai dei sentimenti anche tu.” scherza Kurt e senza pensarci allunga il braccio ed afferra la sua mano, tenendo la testa bassa. Anche Sebastian volge gli occhi alle loro mani intrecciate e Kurt percepisce un certo nervosismo da parte sua perché si irrigidisce e il suo respiro si fa più pesante.

“Ecco, in questi casi non sei spiritoso.” commenta sfuggendo alla sua presa “Dai, andiamo. Ti porto a casa.” dice poi un po' distante, chiaro segno che non vuole continuare la conversazione.

Pochi minuti più tardi, quando Sebastian ferma il suo pick-up di fronte a casa sua, si salutano in modo freddo, senza nemmeno guardarsi negli occhi. Kurt non sa se quello che è successo al West Side possa aver influito nel creare quell'imbarazzo tra loro ma è sicuro che Sebastian non gli darà modo di discutere dell'accaduto.


 

*


 

Come aveva previsto, nei giorni successivi Sebastian si comporta come se nulla fosse successo e sembra più allegro del solito. A scuola lo saluta sempre, durante le ripetizioni del mercoledì è attento e partecipe -forse la sua maggiore concentrazione è dovuta al fatto che è l'ultimo mercoledì prima del tanto temuto test- e durante le sue lezioni di guida è paziente e ben disposto e Kurt riesce a fare tutta la via di casa sua senza che la macchina muoia (e per lui è un gran traguardo considerata la prima lezione fallimentare).

Il vero problema arriva la sera della cena. Kurt per tutto il giorno non ha fatto altro che pensare a cosa fare e cosa dire in presenza di suo padre. È pentito di aver chiesto a Sebastian di venire con loro perché non aveva ancora programmato nella sua testa una possibile conversazione tra loro tre senza che vi fossero imbarazzi.

Quando mancano pochi minuti all'arrivo di Sebastian, Kurt si sta ancora preparando, o meglio, sta ritoccando ogni dieci secondi il suo look, non soddisfatto del risultato. Indossa uno smoking molto elegante e un papillon nero (che gli aveva regalato Blaine); i capelli per la prima volta sono pettinati all'indietro senza una quantità eccessiva di gel ed ha passato del fondotinta per darsi un po' di colorito. Ha avvisato Sebastian di vestirsi elegante ma ha paura di vederlo arrivare in jeans e t-shirt giusto per rovinargli la serata.

Suo padre non ha una particolare simpatia per Sebastian visto come gliene aveva parlato Kurt in passato, ma gli ha promesso di fare buon viso a cattivo gioco. Kurt però è sicuro che, se gli darà una possibilità, si ricrederà presto su Sebastian (lui d'altronde lo ha fatto).


 

Sono le otto di sera quando Sebastian suona finalmente alla porta. Kurt prende un respiro profondo, dandosi prima un'altra rapida sistemata chiedendo un parere a suo padre, ed apre la porta. Il ragazzo di fronte a sé indossa uno smoking simile al suo, solo con un taglio appena differente sulla giacca, camicia bianca, cravatta nera e un cappotto lungo scuro che gli conferiscono un'aria decisamente elegante ed attraente. È così diverso dal solito stile di Sebastian che quasi non lo riconosce, ma ne rimane indubbiamente colpito.

“Ciao Hummel.” lo saluta, apparentemente entusiasta “Stai bene.” commenta squadrandolo da capo a piedi. Allunga una mano per raddrizzargli il papillon, leccandosi le labbra mentre gli lancia languidi sguardi “Sei sexy.” aggiunge poi facendogli l'occhiolino.

Kurt arrossisce appena, ma sa che tutti quei complimenti glieli sta facendo solo perché sa che c'è anche suo padre lì, altrimenti avrebbe senz'altro avuto qualcosa da ridire. “Anche tu stai bene.” dice infine abbozzando un sorriso e facendogli cenno di entrare.

Sebastian si schiarisce la voce, avanzando un po' insicuro verso l'ingresso del soggiorno. Alla sua vista Burt si alza dal divano, andandogli incontro con un sorriso che Kurt interpreta come 'lo faccio solo per te, figliolo'.

“Salve! Tu devi essere Sebastian Smythe, giusto?” lo saluta tendendogli la mano cordialmente.

Sebastian gliela stringe sfoggiando il suo solito sorriso accattivante e magnetico “Si, signore. E' un piacere conoscerla. Kurt mi ha parlato moltissimo di lei! Volevo solo ringraziarla per avermi invitato; è stato molto gentile.”

Burt sembra stupito dai modi garbati del ragazzo e corruga le sopracciglia, con un sorriso stranito impresso sul volto “Oh, non serve ringraziarmi. Per me e Kurt è un vero piacere. Sono felice che mio figlio passi così tanto tempo in tua compagnia.” cerca di mostrarsi gentile anche se non ha mai avuto una grande opinione di lui “Non fa altro che parlarmi di te.”

Kurt lo fulmina con gli occhi 1) perché non ne aveva mai davvero parlato con lui e 2) perché l'ego di Sebastian non ha di certo bisogno di essere nutrito ulteriormente “Papà.” lo richiama a disagio “Andiamo?”

Burt ride sotto i baffi indossando il cappotto “Vado a mettere in moto la macchina, chiudi tu.”

Kurt aspetta che suo padre sia uscito per prendere il cappotto a sua volta “E' inutile che mi guardi così. L'ha detto solo per essere gentile con te; non gliene ho mai parlato se è questo che credi.” mette subito in chiaro le cose cercando di infilare la seconda manica dell'indumento.

Sebastian interviene in suo aiuto e gli dà una mano a mettersi il cappotto e Kurt lo vede sporgersi verso il suo collo, mentre lo tiene stretto sulle spalle. Ruota un poco il viso per vedere cosa stia facendo, e lo fissa a bocca semi-aperta ritrovandoselo a pochi centimetri dalla sua faccia.

“Che fai?”

“E' nuovo questo profumo.” constata annusandogli il collo “Come si chiama?”

“Si chiama 'Avvicinati un altro poco e commetterò un omicidio'.” risponde acido Kurt, staccandosi da lui.

Sebastian fa un sorriso sghembo, divertito “Immagino tu arrossisca perché ti infastidisco.” commenta ironico aprendo la porta di casa “Dopo di lei, signore.” dice facendogli cenno col braccio di superarlo.

Kurt esce di casa, ignorando l'osservazione sul suo colorito rosso, seguito da Sebastian che si richiude la porta alle sue spalle. Kurt fa girare la chiave nella toppa e lo incenerisce con gli occhi quando nota che sta ancora sogghignando compiaciuto.

“Come sei arrivato qui?” gli chiede per cambiare argomento, visto che non vede nessun pick-up parcheggiato nella via “Ti ci hanno portato i tuoi?”

“No, mi ha accompagnato Travis, sai il capitano della squadra di football? Stavamo scopando a casa sua e quando mi sono reso conto che ero tremendamente in ritardo l'ho supplicato di portarmi qui. Ovviamente non gli ho detto che tu abiti qui perché sarebbe stato troppo imbarazzante dover interrompere la nostra sessione di sesso per uscire con te. Gli ho detto solo che avevo una cena importante.”

“Travis è gay?!” esclama Kurt che è l'unica parte del discorso che ha colto.

“Beh, quando era inginocchiato davanti a me o quando urlava il mio nome mentre lo facevamo mi sembrava piuttosto gay.” ride Sebastian.

“Ecco, puoi evitare di parlarne in macchina con mio padre? Te lo chiedo per piacere.” lo scongiura Kurt avvicinandosi alla vecchia Chevrolet. Entrambi entrano nei posti retrostanti e Burt li guarda dallo specchietto retrovisore facendogli un sorriso.

C'è un momento di silenzio scomodo prima che Burt parli e rompa il ghiaccio “Allora Sebastian. Da quanto esci con Kurt?”

A quella domanda a Kurt va di traverso e Sebastian deve dargli dei colpetti sulla schiena per non farlo soffocare. Sebastian invece sembra divertito e decide di stare al gioco di Burt “Qualche settimana.”

“Lo sapevo!” esclama l'uomo “Mio figlio non mi dice mai niente, ma io le capisco certe cose.”

“Non capisci un bel niente!” replica acido Kurt “Non lo ascoltare, gli piace scherzare. Non stiamo assieme, siamo solo compagni di scuola. E tu!” si volta verso Sebastian furioso “Vedi di non farmi imbarazzare ulteriormente!”

Sebastian non riesce a contenere una risata alla quale si aggiunge Burt “Si vergogna.” continua a scherzare, ma il padre di Kurt sembra prenderlo sul serio.

Kurt non vuole che pensi che siano una coppia anche perché l'idea di doversi comportare come fidanzati di fronte a suo padre lo mette estremamente a disagio. Vorrebbe tirare un pugno a Sebastian e togliergli quel sorriso strafottente dalla faccia, ma il ragazzo -noncurante del fatto che sia visibilmente irritato- intreccia la mano con la sua e la allunga fino alle sue labbra per dargli un bacio sulle nocche.

“Che diavolo stai facendo.” dice a denti stretti “Smettila.”

Sebastian appoggia la fronte al finestrino per non doverlo guardare negli occhi e lo ignora come suo solito, continuando a tenerlo per mano anche dopo i vari tentativi di Kurt di liberarsi. Alla fine, troppo stanco per continuare, Kurt si lascia andare e si accascia con la schiena sul sedile ed accarezza col pollice l'indice di Sebastian. Il ragazzo non si scompone come aveva pensato e si lascia accarezzare, sempre con lo sguardo fisso sulla strada.

Quando arrivano al ristorante Sebastian scende in tutta fretta dalla macchina per poter andare ad aprire lo sportello a Kurt e Burt rivolge ad entrambi uno sguardo stupito ed ammirato allo stesso tempo. Kurt sa bene che Sebastian sta facendo tutto solo per dare una buona impressione a suo padre, ma il fatto che sia servizievole gli dà una posizione di potere ed è una sensazione più unica che rara.

“Hummel..” dice porgendogli il suo braccio con aspettativa.

Kurt un po' titubante appoggia la mano nell'incavo tra il braccio e l'avambraccio dell'amico ed entrambi seguono suo padre fin dentro il ristorante. La sala è mille volte più grande di come l'aveva immaginata. Le pareti sono color crema e il soffitto è formato da diverse cupole dalle quali pendono lampadari a gocce che rendono la stanza luminosa ed accogliente. I tavoli sono circolari e ciascuno ospita dieci posti; sono coperti da tovaglie anch'esse color crema e apparecchiate con servizi di porcellana che avrebbero senz'ombra di dubbio fatto innamorare la signora Anderson.

“Merda.” commenta Sebastian fissando sbalordito la sala.

“Ma se vivi in una casa che farebbe invidia a Buckingham Palace!?” risponde interdetto Kurt “Non dirmi che rimani stupito per un ristorante!”

“Beh, non era il genere di posto che mi sarei aspettato da te. Credevo di ritrovarmi in qualche locale da quattro soldi onestamente.” ammette.

“Non è una cosa carina da dire.” borbotta Kurt offeso, mentre guarda suo padre raggiungere i suoi amici “Dai, seguimi. Andiamo a portare i cappotti nei guardaroba.” aggiunge poi afferrandolo per il lembo della manica.

Depositati i cappotti ritornano alla sala dove la gente è impegnata in concitate conversazioni. Alcuni sono già accomodati a tavola, mentre altri sono in piedi accanto al buffet e si stanno servendo del ponce. Suo padre è seduto al tavolo 10 e i posti sono già tutti occupati (tranne il suo e quello di Sebastian). Kurt riconosce alcuni colleghi di lavoro di suo padre e le loro compagne, ed è un po' agitato all'idea di presentare loro Sebastian.

“Vieni e non farmi fare figuracce. Te lo giuro su Dio Smythe, se provi a dire qualcosa di sconveniente te la farò pagare.”

“Mh, eccitante.” lo prende in giro Sebastian avvicinandosi per primo al tavolo dov'è seduto Burt, seguito subito da Kurt.

Quando i due si fermano di fronte al tavolo, gli sguardi degli altri presenti si alzano all'unisono verso di loro e Kurt d'istinto afferra la giacca di Sebastian, come a cercare un sostegno. Non sa esattamente cosa lo spaventi tanto ma l'idea di dovergli far conoscere una persona che fino a qualche settimana prima credeva di voler evitare come la peste, fa sembrare il tutto surreale.

“Salve..!” li saluta con tono timido forzandosi di sorridere.

“Kurt!” esclama la signora più vicino a lui alzandosi per dargli dei baci sulle guance “Quanto sei cresciuto! Non ci vediamo da circa due anni e sei diventato un uomo. Un bellissimo uomo, aggiungerei!”

Kurt abbassa gli occhi un po' in imbarazzo ma le sorride cercando di non perdere il controllo della situazione “E' un piacere rivederla.”

“Oh dammi del tu, tesoro.” dice dandogli un buffetto sulla spalla “E tu sei? Il famoso Blaine immagino.”

Kurt si irrigidisce, impallidendo, e Sebastian avvolge un braccio attorno alla sua vita per stargli vicino “No signora. Sebastian, Sebastian Smyhe.” si presenta tendendole la mano.

“Che fine ha fatto Blaine?” chiede un altro collega di suo padre che era solito passare per casa loro ed aveva più volte interrotto un momento intimo tra lui e Blaine sul divano.

Kurt scuote la testa, sospirando “Ci siamo lasciati settimane fa.”spiega sbrigativamente.

“Mi dispiace caro.” risponde sincero il collega di Burt, arricciando le labbra colpevole.

“E' tutto okay, sto bene.” finge un sorriso per non dover continuare a parlare del suo ex, senza che gli venga da piangere di fronte ad una decina di persone.

Sebastian lo stringe con più sicurezza e gli fa cenno di sedersi, lanciando un'occhiataccia al signore che aveva appena parlato anche se non poteva essere a conoscenza dei fatti. L'uomo però interpreta quello sguardo in una maniera diversa e tenta di rimediare “Ho fatto una figuraccia, mi dispiace.” inizia e Kurt alza un sopracciglio confuso “Non sapevo che lui fosse il tuo nuovo ragazzo.” aggiunge indicando Sebastian.

“NO!” grida quasi Kurt attirando l'attenzione di più persone vicino a loro “Ehm, quello che volevo dire è... che siamo solo amici. È stato così gentile da venire con me stasera visto che si era liberato il posto di Blaine. Non c'è nulla più di questo.” afferma con decisione versandosi del vino ancora prima di ricevere le prime portate “Ne avrò molto bisogno.” dice sottovoce all'amico.

“Se vuoi fingere, basta che me lo dici e pomiciamo.” ghigna Sebastian “Forse la smetteranno di nominare Anderson.”

“Non voglio pomiciare con te Seb. Non mi serve la nausea ancora prima di toccare cibo.”

Sebastian ride posando la mano sulla sua coscia, facendolo avvampare “Per una volta hai ragione.” sghignazza iniziando a massaggiargliela.

“Togli la mano o ti spezzo le dita.”

“Stai calmo Morgan Freeman, smettila di collezionare ossa.” replica Sebastian scherzosamente.


 

Per fortuna durante le prime due portate i colleghi di Burt non fanno ulteriori domande a Kurt su Blaine, ma sembrano tutti particolarmente interessati a Sebastian. Gli chiedono della sua famiglia, della scuola e soprattutto del suo rapporto con Kurt, come si sono conosciuti e come sono diventati così amici. Ovviamente Sebastian mette su un teatrino impeccabile, passando per il bravo ragazzo educato e gentile che non è. Esercita su tutti i presenti il proprio fascino e Kurt è sicuro che nel giro di due ore ne siano tutti innamorati.

Una parte di lui spera che le cose dette da Sebastian sul suo conto le pensi davvero e non siano soltanto parte della sceneggiata, perché è sicuro che quello che prova per lui non è realmente ricambiato. Non sono emozioni che potrebbe sentire ancora per Blaine, ma è comunque qualcosa di forte che gli fa provare palpitazioni e non sa (o meglio, non vuole) definire.

Quando vengono serviti i dessert la tensione che provava all'inizio si è allentata ed è riuscito ad inserirsi nei discorsi senza sentirsi fuori luogo o impacciato. Sia lui che Sebastian partecipano attivamente alle conversazioni di suo padre e i colleghi e Kurt è felice che Sebastian stia condividendo tutto quello assieme a lui; è come se avesse sempre fatto parte della sua vita e non vorrebbe più che si allontanasse. Anzi, ha addirittura paura che lo faccia, perché non è pronto a perdere un'altra persona importante.

“Grazie.” gli sussurra sporgendosi verso il suo orecchio mentre gli altri sono impegnati ad assaporare i favolosi dolci che gli hanno servito.

“Per che cosa?”

“Per essere qui con me. Forse pensi che sia stupido, ma significa molto. Non hai neanche la benché minima idea di quanto questo sia importante per me... Che tu mi stia vicino, intendo.” gli confessa infine stringendogli la mano sotto il tavolo.

Sebastian corruga la fronte, perplesso “Non devi ringraziarmi. Te l'ho detto, non può che essere un piacere per me mangiare a scrocco!” ridacchia “E credo che il cameriere biondino mi abbia lanciato qualche segnale prima, quando ci ha portato i dessert.”

“Cretino.” ride Kurt sciogliendo la presa “Lo conosco ed è felicemente fidanzato con una ragazza, spiacente deluderti. A proposito di dessert comunque... sentiamo com'è.” dice affondando il cucchiaino nella sua panna cotta. Sebastian ha ordinato una creme brulèe ed imita subito Kurt per assaggiarla ed entrambi si scambiando uno sguardo d'estasi, assaporando quelle delizie.

“Vuoi assaggiare?” gli chiede Sebastian allungando il cucchiaino verso la sua bocca.

“Posso?” replica stupito Kurt con un certo languorino.

“I mille ragazzi con cui sono stato non mi hanno passato malattie fin'ora, non sarà un po' di tua saliva a trasmettermi l'herpes.” dice serioso sporgendo un altro poco il cucchiaino.

Kurt lo guarda dal basso verso l'alto, lasciandosi poi imboccare. Anche il dolce di Sebastian è delizioso ed è tentato di ordinare una creme brulèe, finita la sua panna cotta. “Mh, buonissima.” commenta “Tu vuoi assaggiare il mio?”

“Suvvia Hummel, c'è troppa gente.” lo istiga ma, ricevendo un'occhiataccia, alza le mani in segno di resa “Pardonne moi, mon cheriè.”

Kurt sta per replicare quando la moglie di uno dei colleghi di suo padre lo interrompe “Siete davvero carini.” dice passando lo sguardo dall'uno all'altro, sognante “Burt, qui qualcuno nasconde qualcosa.”

“Non nascondiamo niente.” risponde di getto Kurt “C'è solo una bella amicizia, ve lo abbiamo detto.” cerca di mantenere il controllo ed essere educato.

“Kurt, caro,” continua un'altra signora che vedeva spesso all'officina di suo padre “perché è finita con Blaine? Sembravate molto affiatati.”

Kurt non vuole parlarne, ma non vuole nemmeno essere sgarbato “La nostra relazione si stava facendo davvero seria e si è spaventato. Punto.”

“Spaventato?” interviene un altro uomo “Da cosa?”

“Non lo so, lo chieda a lui.” sorride forzatamente Kurt cercando di stemperare la tensione “Non mi va di parlarne, scusate.”

“Si ma-”

“Ha detto che non gli va di parlarne.” lo interrompe brusco Sebastian incenerendolo con gli occhi.

L'uomo non sembra turbato dal suo tono e si apre in un sorriso a trentadue denti “E' la gelosia che parla. Eloise, tu sei più brava di me a capire questo genere di cose.”

“Gelosia? Signore, siamo amici.” ribadisce con sicurezza.

“Ma dimmi Kurt,” continua l'uomo ignorando Sebastian “non è che ti ha lasciato per le scarse prestazioni?” ride.

Burt si volta sconcertato verso il collega, che sembra ormai decisamente ubriaco e non del tutto cosciente di quello che sta dicendo “Roger! Come diavolo ti permetti di parlare così a mio figlio!?” lo rimprovera alterato.

“Che ho detto? Tanto qui mi pare si sia già consolato!”

“Siamo solo amici!” ripete Kurt, ignorando la battuta infelice sulle sue scarse prestazioni sessuali.

“Credo che il ragazzo sia sincero.” li interrompe il marito della prima donna che aveva parlato “Voglio dire, dopo Blaine non credo che potrebbe funzionare con una persona del suo rango. Non dimentichiamo che il suo amico qui è figlio di Robert Smythe.”

“Cosa vuole dire?” interviene ancora Sebastian stizzito.

“Non può funzionare tra due persone che provengono da due mondi così diversi, come appunto quello del signor Anderson. E' risaputo che la cosa non è destinata ad andare in porto. L'ho sempre pensato, Blaine non era altro che un figlio di papà che-”

“O forse” lo interrompe bruscamente Sebastian “non ha pensato che Blaine lo ha lasciato perché è un cretino che non si è reso conto della persona fantastica che aveva al suo fianco? Ed ora mi può dire che diamine c'entra il 'ceto sociale'!? Solo perché la mia famiglia è benestante non vuol dire che sono un figlio di papà con la puzza sotto il naso come lei, signore. Quello che Kurt ed io abbiamo non è comunque affar vostro e se mi deve giudicare solo per il nome della mia famiglia allora le suggerisco di chiudere la bocca prima di darle aria per sparare sentenze. Oh, gradirei inoltre che nessuno di voi nominasse più Anderson perché se non vi è stato abbastanza chiaro lui e Kurt si sono lasciati da poco ed è ancora un tasto dolente.” li zittisce prendendo la mano di Kurt sopra il tavolo e fissando il signore che lo aveva offeso con uno sguardo di sfida “Uh, e Roger? Non stiamo assieme, ma le posso assicurare che Kurt a letto è una bomba.”

Kurt si gira di scatto verso di lui, fissandolo a bocca aperta e il silenzio che è calato al loro tavolo rende il tutto più imbarazzante. Okay, forse il parere degli altri commensali è leggermente cambiato dopo questa sua uscita, ma Kurt è felice e sorpreso che lo abbia difeso con tanta sicurezza (anche se la battuta sui loro -immaginari- incontri di sesso se la sarebbe potuta risparmiare).

“Se volete scusarci.” sorride a tutti Sebastian tenendo ancora Kurt per mano “Ce ne andiamo. I sedili della macchina ci aspettano.”

Kurt sgrana gli occhi arrossendo e quando incrocia lo sguardo di suo padre è terrorizzato dal fatto che possa essere furioso con lui per aver portato con sé Sebastian, e invece constata che sta sorridendo ammirato. Pochi istanti dopo, infatti, si alza da tavola poggiando su di essa il tovagliolo che aveva sulle ginocchia.

“Buona serata.” si congeda seguendo il figlio con l'amico fuori dal ristorante.


 

“Deficiente del cazzo.” sbotta Sebastian estraendo una sigaretta dal pacchetto nel suo cappotto “Non sapevo che avere una famiglia benestante facesse di me una persona orrenda. Su tutto si può dire qualcosa, ma non su questo. Avrò anche mille difetti ma la mia famiglia non si deve permettere di toccarla.”

“Calmati, è un idiota. Era pure ubriaco, non era in sé.” cerca di tranquillizzarlo senza successo.

Burt si avvicina a loro e dà un colpo sulla spalla a Sebastian “Hai le palle, ragazzo. Mi dispiace che si siano comportati così. Li conosco, vedrò di risolvere la questione civilmente. Sono mortificato... Doveva essere una serata piacevole, l'aspettavo da così tanto tempo e hanno mandato tutto a- a--”

“Puttane.” completa la frase Sebastian.

“A puttane.” ripete Burt sghignazzando “Senti Sebastian, vuoi rimanere a dormire da noi stasera?”

A quella richiesta Kurt strabuzza gli occhi, andando nel panico. Può solo immaginare i commenti dell'amico sulla sua camera da letto e prega con tutto sé stesso che rifiuti l'offerta.

Sebastian osserva attentamente Kurt cercando di capire quello che sta pensando; infondo gli riesce facilmente. Quando è quasi sicuro al cento per cento che Kurt lo stia indirettamente supplicando di declinare l'invito, sorride insolentemente “Con molto piacere signor Hummel.”


 


 


 

N/A


 

Non ci crederete mai ma è successa una cosa simile ad una cena a cui ho partecipato. Purtroppo alcuni colleghi di mio zio si erano ubriacati ed avevano fatto delle uscite poco carine nei confronti di due ragazzi (che tra l'altro non stavano davvero assieme, anche se io li shippavo in segreto lol). Uno di loro era stato mollato da poco e questo signore fece quella battuta squallida che ho inserito nel capitolo e l'altro lo difese (non nel modo in cui lo ha fatto Seb ovviamente xD)

Visto che ormai sono a buon punto con la storia posso aggiornare tranquillamente due volte a settimana quindi ci vediamo sabato col prossimo capitolo!

Ringrazio ancora tutti per le recensioni :*

   
 
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