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Autore: floricienta    05/01/2016    4 recensioni
“Yuu-chan!”
Non era stato che un attimo.
Se fino ad un momento prima i suoi occhi azzurri si erano accesi di speranza vedendo Yuu determinato a lottare contro uno dei vampiri nobili, adesso si erano spenti e tramutati in disperazione alla vista dello stesso Yuu steso a terra in una pozza rossa.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Mikaela Hyakuya, Yūichirō Hyakuya
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buon anno a tutti! Questa è la mia prima storia in questo fandom, spero di aver fatto un buon lavoro! Di solito scrivo cose un po' più allegre di questa, ma quando ti vengono i flash non puoi ignorarli e devi scrivere, scrivere e scrivere xD Sarei molto felice se mi lasciaste un commento per farmi sapere come trovate questa piccola storia e ringrazio tutti quelli che lo faranno, che leggeranno, metteranno tra i preferiti ecc...
Buona lettura e preparate i fazzoletti!
Flor ^.^

 
MEANINGLESS WORLD
 

“Yuu-chan!”
Non era stato che un attimo.
Se fino ad un momento prima i suoi occhi azzurri si erano accesi di speranza vedendo Yuu determinato a lottare contro uno dei vampiri nobili, adesso si erano spenti e tramutati in disperazione alla vista dello stesso Yuu steso a terra in una pozza rossa.
Mika stava cercando di farsi largo tra gli umani che continuavano ad avanzare per annientare tutti i vampiri e ne uccise uno dopo l'altro. Finalmente aveva ritrovato Yuu e non aveva fatto in tempo a raggiungerlo per scappare insieme.
“Yuu-chan!” il suo grido gli raggelò il sangue, mentre un umano gli si parò davanti e dovette trafiggerlo con la propria spada da parte a parte.
Non è possibile!
Il suo sguardo era accecato di rabbia. Yuu non si muoveva, rimaneva inerme sul cemento ormai non più grigio.
Non può essere... Non deve essere...
Continuò a correre disperato verso il corpo del moro, disteso a faccia in giù, con la divisa strappata in più punti della schiena dai quali fuoriusciva un continuo flusso di sangue che andava a imbrattare il resto dei vestiti.
Improvvisamente sentì un dolore al braccio sinistro. Si voltò e vide un altro uomo che l'aveva colpito di striscio. Strinse i denti e con pochi colpi di spada riuscì a sconfiggerlo e a riprendere così la sua corsa verso Yuu.
I suoi occhi non riuscivano a spostarsi da quella sagoma, ma allo stesso tempo la sua mente era concentrata su quello che accadeva intorno a lui. Non gli era permesso di distrarsi, se non avesse raggiunto Yuu vivo, allora tutto quello sforzo sarebbe stato inutile.
Yuu-chan...
Ormai pochi metri lo separavano da lui e dovette uccidere l'ennesimo essere umano prima di annullare le distanze.
Si inginocchiò di fianco a Yuu e lo girò supino: un'ampia macchia di sangue si espandeva dal suo petto e gocciolava ancora fresca.
Mika ragionò in fretta.
Devo portarti via di qua.
Lo prese in braccio, raccolse la sua spada e cominciò a correre il più velocemente possibile, facendo ben attenzione di evitare qualsiasi scontro, avanzando per raggiungere uno dei tanti edifici abbandonati della zona dove potevano essere al sicuro dagli attacchi.

Mika poggiò il moro sul pavimento del palazzo in rovina e gli accarezzò una guancia.
È fredda.
Troppo fredda per un essere umano.
Il biondo si guardò le mani rosse, così come la propria divisa bianca totalmente imbevuta del sangue dell'altro. Inghiottì a vuoto e il suo respiro si fece affannoso tutto d'un tratto.
Cominciò ad annaspare mentre sentiva le lacrime pungergli ai lati degli occhi.
Non è vero...
“Yuu-chan...” lo percosse leggermente “Yuu-chan, svegliati...”
Lo colse un singhiozzo e si portò una mano alla bocca. L'odore del sangue impregnato su di essa gli diede la nausea e quasi gli venne un conato di vomito. Allontanò velocemente la mano dal suo naso e dalle sue labbra e riprese a scuotere il corpo statico di Yuu.
“Svegliati, ti prego...”
Un altro singulto seguì quella frase.
“Non mi abbandonare!” esclamò con un sussurro che percepì a malapena lui stesso.
È tutta colpa mia.
Il corpo del moro non dava alcun segnale di vita: il petto era immobile, la pelle ghiacciata e il suo cuore non pulsava.
“Non puoi essere morto.”
A quel punto non resistette più e scoppiò in un pianto miserabile. Grosse lacrime sgorgavano dai suoi occhi cristallini e finivano con il cadere sul collo e il viso di Yuu. La tristezza che albergava nel suo cuore in quel momento era incommensurabile. Aveva perso l'ultima persona appartenente alla sua famiglia, l'unico di cui gli importasse.
La persona per cui aveva sacrificato tutta la sua vita e che aveva giurato di proteggere.
Purtroppo era stato vano.
Tutto è andato così male.
I suoi gemiti rimbombavano nella stanza vuota, non riusciva neanche più a parlare.
Prese il cadavere di Yuu tra le braccia e lo strinse forte contro di sé, dondolando il corpo come per cullarlo mentre le lacrime non si arrestavano.
Se fossi arrivato prima... Anzi, se fossi rimasto con te fin dall'inizio, tutto questo non sarebbe mai accaduto. Avremmo potuto vivere liberi in questo schifoso mondo.
Mika gli baciò i capelli e immerse il viso in essi per respirare a fondo l'odore che emanavano e ancora poté percepire quel profumo, che gli era così famigliare da bambino, in fondo alle narici.
Ma insieme a te questo mondo non poteva che essere meraviglioso.
Dopo qualche minuto si tranquillizzò un minimo, anche se era continuamente colto da spasmi e le lacrime non avevano ancora finito di rigare le sue guance.
Non riusciva a credere che Yuu fosse morto, il suo cuore insisteva nell'affermare che non fosse così e che non poteva accettarlo.
Urlò.
La voce che gli uscì era agghiacciante, rabbiosa come una belva selvatica, disperata.
Riecheggiò e rimbalzò contro le pareti, ma Mika percepì l'urlo distante anni luce da quello spazio e quel tempo. Era solo un flebile suono ovattato ricoperto dal grido interiore della sua anima che lo martoriava e lo incolpava della morte di Yuu.
Che senso ha vivere ancora se non ci sei tu al mio fianco?
Poggiò nuovamente Yuu a terra, dopo avergli dato un bacio sulla guancia, e picchiò con ferocia il pugno sul pavimento.
Gemette leggermente per quel dolore fisico e si accarezzò appena le nocche ferite.
Seguì un altro urlo tormentato.
“Yuu-chan...” poggiò la fronte sulla sua, facendo ricadere delle ciocche di capelli biondi sul viso sporco dell'altro e qualche piccola lacrima gocciolò giù per la punta del naso “Scusami se non sono riuscito a salvarti.” la voce usciva fuori tremante e quasi irriconoscibile.
Si sentiva così male, che persino l'odore del sangue ormai non era che un qualcosa di lontano. Tutto quello che percepiva era il corpo freddo di Yuu e la sua mancanza.
Avrebbe tanto voluto vedere i suoi occhi verdi ancora una volta. Nella sua mente erano ben scolpiti e non voleva rovinare quel ricordo con lo sguardo vitreo che avrebbe sicuramente riscontrato se avesse incrociato gli occhi con lui.
Nulla ha più senso ormai...
Il suo braccio si spostò meccanicamente verso la spada di Yuu e strinse con forza l'impugnatura.
“Tranquillo Yuu-chan, ora sistemo tutto.”
Per la prima volta sorrise.
Si rimise in ginocchio, parlando alla spada.
“Demone, per favore, ascoltami.” un piccolo rantolo era presente nella sua voce “So che sei ancora rinchiuso qui dentro, anche se è morto il tuo padrone.”
Prese un respiro profondo, fissando per un attimo il volto del moro.
“Ti prego, uccidimi.”
Fece un altro sorriso mentre le lacrime solcavano ancora il proprio viso.
Sto tornando da te, Yuu-chan. In un mondo dove possiamo vivere insieme per sempre.
“Fammi raggiungere Yuu-chan, ovunque si trovi.”
Appoggiò nuovamente la spada per terra, tenendola comunque in mano, e avvicinò le proprie labbra a quelle del moro, soffiandoci sopra.
“Ti amo, Yuu.”
Lo baciò.
Premette leggermente le labbra su quelle ormai fredde e violacee dell'altro e rimase così per parecchi secondi.
Un mondo dove saremo liberi.
Impugnò l'elsa e voltò la punta contro il suo petto, all'altezza del cuore.
“Non sai quanto ti amo.”
Gli sorrise ancora e non discostò mai il suo sguardo dal ragazzo.
Sto venendo a dirtelo.
La spada tremò e un piccolo alone luminoso si accese intorno ad essa.
Mika si trafisse con un colpo secco, facendo uscire la lama dalla schiena e poi la gettò lontano con un ultimo sforzo.
Cadde su Yuu, con la testa sul suo petto e persino i capelli si tinsero di sangue. Anche il suo ora fuoriusciva copioso.
Mika era percosso dagli spasmi, ma non durò a lungo quel tormento.
Chiuse gli occhi e trovò la forza di stringere la mano di Yuu, mentre la vita lasciava il suo corpo.





 

  
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