Bring me with you
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Appena aprii gli occhi, avevo la vista sfocata e un gran dolore alla testa, ma non mi ritrovavo sicuramente in ospedale.
-Si è svegliata- disse qualcuno. Misi a fuoco vedendo Caitlin affianco a me.
-Come ti chiami?- per qualche secondo tentennai, ma poi risposi.
-Clarissa- dissi alzandomi.
-Bene!- disse Caitlin guardando gli altri.
-Come ti senti?- mi chiese Iris, mentre Cisco e Barry mi guardavano preoccupati.
-Bene, credo. Mi fa male la testa- dissi strizzando gli occhi per il dolore.
-E’ normale, hai preso una botta. Meno male che sei riuscita ad arrivare in ospedale- mi disse sollevata Caitlin stringendomi la mano.
-Non ci sono proprio arrivata: la mia macchina è finita in acqua…- dissi divertita.
-E come…?- mi chiese Iris, sgranando gli occhi.
-Flash- dissi sorridendo.
-Non riuscivo a vedere la sua faccia e la sua voce sembrava modulata, forse per non farsi riconoscere- dissi guardando gli altri.
-L’importante è che stai bene- disse Barry sorridendomi, mentre prendeva la sua borsa.
-Barry ha ragione- disse Cisco, intento a mangiare.
-Il lavoro chiama, ciao- disse andandosene Barry, salutando tutti.
-Ti farò qualche altro accertamento, ok?- mi disse Caitlin sorridendomi. Annuii con in capo e rimasi lì.
-Sei libera!- mi disse Caitlin.
-Grazie ancora- dissi verso di lei, che lavorava al computer.
-Di nulla Clarissa- mi disse sorridendomi gentilmente.
-Sai per caso dov’è il laboratorio di Barry?- chiesi mordendomi il labbro, imbarazzata.
-Alla centrale- mi disse distrattamente.
-Grazie!- dissi correndo via.
-Ei Joe, dov’è Barry?- chiesi con l’affanno.
-Sopra, sta lavorando- mi disse indaffarato.
-Okay- dissi salendo le scale. Bussai alla porta aperta, catturando l’attenzione di Barry, che con i guanti in mano, armeggiava con una provetta.
-Entra pure Clarissa- mi disse sorridendomi, tornando poi al lavoro.
-Se ti disturbo vengo in un altro momento- dissi imbarazzata, continuando a tormentarmi il labbro.
-Non preoccuparti, posso fare più cose contemporaneamente- mi disse continuando a lavorare.
-Un altro caso?- chiesi, mentre vidi cartelle, impronte e provette.
-Sì, siamo pieni di casi- mi disse divertito.
-E’ un lavoro impegnativo, su questo non c’è dubbio- dissi a braccia conserte.
-Mi piace, questo facilita le cose- disse sicuro.
-Barry, disturbo?- disse qualcuno.
-No vieni pure Eddie- disse Barry voltandosi.
-Ti presento Clarissa- disse indicandomi.
-Piacere- dissi sorridendogli.
-Piacere mio- disse con un cenno del capo. Notai il distintivo sui suoi pantaloni.
-C’è un altro caso: sparatoria con rapina a mano armata- disse facendogli segno.
-Ah…mmh si, vengo subito- disse lasciando tutto e andando via con Eddie.
-Ci vediamo!- disse salutandomi con la mano.
Iniziava a sembrare strano il fatto che venisse rapito così tanto spesso…forse è per colpa del lavoro. Ritornai al mio computer, per scrivere dell’accaduto di ieri sera e pubblicarne anche la foto.
-Clarissa, volevo complimentarmi del duro lavoro che stai svolgendo- mi disse il direttore.
-La ringrazio- dissi soddisfatta di me e del mio lavoro.
Se ne andò, così finii di scrivere e pubblicai la foto, sorridendo davanti allo schermo come una scema. Il telefono squillò e subito risposi.
-Pronto?- dissi rispondendo.
-Clarissa sono Joe, ho un caso risolto di Flash, t’interessa?- mi chiese.
-Arrivo!- dissi felice. Cercai le chiavi della macchina, ma mi ricordai che era in fondo all’acqua, così presi un taxi.
-Joe, senti, siccome ieri sera per colpa di un inseguimento di una vostra volante la mia macchina ora galleggia con i pesci, puoi fare qualcosa a riguardo?- dissi con sarcasmo.
-Non preoccuparti. Oggi pomeriggio vai con Barry all’autofficina- disse facendomi l’occhiolino, per poi passarmi un fascicolo.
-Qui ci sono scritti i dettagli della vicenda di ieri sera, buon lavoro e non ti scordare che Barry verrà a prenderti.- mi disse andando via.
Andai dritta a casa, per leggere i fascicoli e iniziare a scrivere qualcosa, ma proprio non mi veniva nulla da scrivere.
Il campanello della porta suonò e mi fiondai ad aprire.
-Ciao. Disturbo?- Barry, sorridente come sempre, si stringeva nella giacca con le mani in tasca.
-No, entra pure. Stavo cercando di scrivere, ma non credo sia giornata- dissi sconsolata. Mi fermò poggiando le mani sulle mie spalle, ruotando e facendomi ritrovare davanti a lui.
-Fai un gran respiro e svuota la mente. Quando sarà, riuscirai a scrivere qualcosa. Io credo in te- mi disse abbozzando un sorriso. Respirai a pieni polmoni chiudendo poi gli occhi.
-Grazie- dissi sentendomi più leggera.
-Andiamo?- chiese indicando con il capo l’uscita.
-Sì- dissi sicura.
-C’è l’imbarazzo della scelta- dissi guardando tutte le auto.
-Per le spese non ti devi preoccupare, Joe mi ha detto che se ne occuperà la polizia visto l’incidente…-mi disse guardandosi intorno.
-Sai come posso contattare Flash?- chiesi senza pensare.
-Perché?- domandò curioso.
-Voglio ringraziarlo a dovere- dissi ricordandomi della sera precedente.
-Non so proprio come puoi fare…può darsi che venga lui da te, che ne sai?-
-Non credo. Sarà un tipo impegnato- dissi divertita.
-Sicuramente- disse ridacchiando Barry.
-Credo questa vada bene- dissi verso Barry, che si affiancò a me e con un sorriso compiaciuto annuì. Eravamo in macchina e ormai era sera.
-Vivi da sola?- chiese interrompendo il silenzio.
-Prima vivevo con il mio fidanzato, ma dopo l’esplosione dell’acceleratore di particelle, si comportava in maniera strana e dopo una furiosa litigata andò via di casa…-
-L’hai più rivisto?- mi chiese.
-No- dissi secca.
-Puoi fermarti al bar? Devo vedere un attimo Iris-
-Certo- dissi accostando. Uscii dalla macchina per aspettare e vidi qualcuno avvicinarsi a me.
-Cla…Clarissa- disse con una voce molto bassa e roca.
-Chi…chi sei?- chiesi iniziando ad avere paura.
-Sono io- mi disse per poi alzare il capo.
-Tom?- dissi quasi non riconoscendolo.
-Clarissa poss…chi è lui?- mi chiese Barry avvicinandosi a me.
-E’ il mio ex-ragazzo- dissi perplessa. Ero incredula.
-E’ il tuo nuovo fidanzato?- mi chiese Tom urlando, guardandoci male.
-No è…-
-Non mentirmi!- disse urlando.
Una specie di aura intorno a lui iniziò a crescere e la butto con il suo pugno contro il cassonetto vicino a noi, facendo scattare l’allarme a tutte le macchine.
Corse via, senza dire una parola, sparendo di nuovo.
-E’ un meta-umano- mi disse Barry.
-Clarissa?- mi disse scuotendomi il braccio.
-Dobbiamo andare agli S.T.A.R. Labs- disse mettendomi in macchina e sfrecciando via. In poco tempo eravamo davanti all’edificio, nell’ascensore.
-Barry! Cosa ci fai qui?- chiese preoccupata Caitlin, affiancata da Cisco, alla scrivania.
-Ho trovato un meta-umano- disse avvicinandosi a loro.
-Nome?- chiese Caitlin verso Barry.
-Tom… Tom Hunt- dissi risvegliandomi dalla trans, avvicinandomi a Caitlin, che annuì e cercò il nome nel database.
-E’ lui?- chiese lei, mostrandomi la foto di Tom.
-Sì…-dissi con tono basso.
-Tutto bene?- mi chiese Cisco, appoggiando una mano sulla mia spalla. Annuii poco convinta.
-Vedete cosa potete trovare. Vieni, Clarissa- mi disse Barry, facendomi allontanare dalla postazione.
-Se posso…da quanto stavate insieme?- mi chiese, mentre camminavamo nel corridoio.
-Quasi due anni- dissi stringendomi nella giacca.
-Mi spiace- disse con tono triste, Barry.
-Flash. Risolverà la situazione- mi disse sorridente.
-Devo parlargli- dissi correndo via.
-Aspetta!- gridò Barry, ma io ero già in ascensore.
Camminai per strada, iniziando a cercare ovunque, ma niente: poi vidi una scia arancione seguita da dei fulmini e il vento scompigliarmi i capelli.
Mi voltai e lo vidi.
-Flash- dissi subito avvicinandomi.
-Stai bene?- mi chiese alzando una mano, come a fermarmi.
-Sì. Devi aiutarmi- dissi subito.
-Ti ascolto-
-C’è un meta-umano…il mio ex-ragazzo- dissi guardando altrove. In pochi secondi fu vicino a me.
-Lo troverò, vedrai- disse per poi correre via.
ANGOLO SCRITTRICE: Salve! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Aspetto vostre recensioni!
Flash
-Si è svegliata- disse qualcuno. Misi a fuoco vedendo Caitlin affianco a me.
-Come ti chiami?- per qualche secondo tentennai, ma poi risposi.
-Clarissa- dissi alzandomi.
-Bene!- disse Caitlin guardando gli altri.
-Come ti senti?- mi chiese Iris, mentre Cisco e Barry mi guardavano preoccupati.
-Bene, credo. Mi fa male la testa- dissi strizzando gli occhi per il dolore.
-E’ normale, hai preso una botta. Meno male che sei riuscita ad arrivare in ospedale- mi disse sollevata Caitlin stringendomi la mano.
-Non ci sono proprio arrivata: la mia macchina è finita in acqua…- dissi divertita.
-E come…?- mi chiese Iris, sgranando gli occhi.
-Flash- dissi sorridendo.
-Non riuscivo a vedere la sua faccia e la sua voce sembrava modulata, forse per non farsi riconoscere- dissi guardando gli altri.
-L’importante è che stai bene- disse Barry sorridendomi, mentre prendeva la sua borsa.
-Barry ha ragione- disse Cisco, intento a mangiare.
-Il lavoro chiama, ciao- disse andandosene Barry, salutando tutti.
-Ti farò qualche altro accertamento, ok?- mi disse Caitlin sorridendomi. Annuii con in capo e rimasi lì.
-Sei libera!- mi disse Caitlin.
-Grazie ancora- dissi verso di lei, che lavorava al computer.
-Di nulla Clarissa- mi disse sorridendomi gentilmente.
-Sai per caso dov’è il laboratorio di Barry?- chiesi mordendomi il labbro, imbarazzata.
-Alla centrale- mi disse distrattamente.
-Grazie!- dissi correndo via.
-Ei Joe, dov’è Barry?- chiesi con l’affanno.
-Sopra, sta lavorando- mi disse indaffarato.
-Okay- dissi salendo le scale. Bussai alla porta aperta, catturando l’attenzione di Barry, che con i guanti in mano, armeggiava con una provetta.
-Entra pure Clarissa- mi disse sorridendomi, tornando poi al lavoro.
-Se ti disturbo vengo in un altro momento- dissi imbarazzata, continuando a tormentarmi il labbro.
-Non preoccuparti, posso fare più cose contemporaneamente- mi disse continuando a lavorare.
-Un altro caso?- chiesi, mentre vidi cartelle, impronte e provette.
-Sì, siamo pieni di casi- mi disse divertito.
-E’ un lavoro impegnativo, su questo non c’è dubbio- dissi a braccia conserte.
-Mi piace, questo facilita le cose- disse sicuro.
-Barry, disturbo?- disse qualcuno.
-No vieni pure Eddie- disse Barry voltandosi.
-Ti presento Clarissa- disse indicandomi.
-Piacere- dissi sorridendogli.
-Piacere mio- disse con un cenno del capo. Notai il distintivo sui suoi pantaloni.
-C’è un altro caso: sparatoria con rapina a mano armata- disse facendogli segno.
-Ah…mmh si, vengo subito- disse lasciando tutto e andando via con Eddie.
-Ci vediamo!- disse salutandomi con la mano.
Iniziava a sembrare strano il fatto che venisse rapito così tanto spesso…forse è per colpa del lavoro. Ritornai al mio computer, per scrivere dell’accaduto di ieri sera e pubblicarne anche la foto.
-Clarissa, volevo complimentarmi del duro lavoro che stai svolgendo- mi disse il direttore.
-La ringrazio- dissi soddisfatta di me e del mio lavoro.
Se ne andò, così finii di scrivere e pubblicai la foto, sorridendo davanti allo schermo come una scema. Il telefono squillò e subito risposi.
-Pronto?- dissi rispondendo.
-Clarissa sono Joe, ho un caso risolto di Flash, t’interessa?- mi chiese.
-Arrivo!- dissi felice. Cercai le chiavi della macchina, ma mi ricordai che era in fondo all’acqua, così presi un taxi.
-Joe, senti, siccome ieri sera per colpa di un inseguimento di una vostra volante la mia macchina ora galleggia con i pesci, puoi fare qualcosa a riguardo?- dissi con sarcasmo.
-Non preoccuparti. Oggi pomeriggio vai con Barry all’autofficina- disse facendomi l’occhiolino, per poi passarmi un fascicolo.
-Qui ci sono scritti i dettagli della vicenda di ieri sera, buon lavoro e non ti scordare che Barry verrà a prenderti.- mi disse andando via.
Andai dritta a casa, per leggere i fascicoli e iniziare a scrivere qualcosa, ma proprio non mi veniva nulla da scrivere.
Il campanello della porta suonò e mi fiondai ad aprire.
-Ciao. Disturbo?- Barry, sorridente come sempre, si stringeva nella giacca con le mani in tasca.
-No, entra pure. Stavo cercando di scrivere, ma non credo sia giornata- dissi sconsolata. Mi fermò poggiando le mani sulle mie spalle, ruotando e facendomi ritrovare davanti a lui.
-Fai un gran respiro e svuota la mente. Quando sarà, riuscirai a scrivere qualcosa. Io credo in te- mi disse abbozzando un sorriso. Respirai a pieni polmoni chiudendo poi gli occhi.
-Grazie- dissi sentendomi più leggera.
-Andiamo?- chiese indicando con il capo l’uscita.
-Sì- dissi sicura.
-C’è l’imbarazzo della scelta- dissi guardando tutte le auto.
-Per le spese non ti devi preoccupare, Joe mi ha detto che se ne occuperà la polizia visto l’incidente…-mi disse guardandosi intorno.
-Sai come posso contattare Flash?- chiesi senza pensare.
-Perché?- domandò curioso.
-Voglio ringraziarlo a dovere- dissi ricordandomi della sera precedente.
-Non so proprio come puoi fare…può darsi che venga lui da te, che ne sai?-
-Non credo. Sarà un tipo impegnato- dissi divertita.
-Sicuramente- disse ridacchiando Barry.
-Credo questa vada bene- dissi verso Barry, che si affiancò a me e con un sorriso compiaciuto annuì. Eravamo in macchina e ormai era sera.
-Vivi da sola?- chiese interrompendo il silenzio.
-Prima vivevo con il mio fidanzato, ma dopo l’esplosione dell’acceleratore di particelle, si comportava in maniera strana e dopo una furiosa litigata andò via di casa…-
-L’hai più rivisto?- mi chiese.
-No- dissi secca.
-Puoi fermarti al bar? Devo vedere un attimo Iris-
-Certo- dissi accostando. Uscii dalla macchina per aspettare e vidi qualcuno avvicinarsi a me.
-Cla…Clarissa- disse con una voce molto bassa e roca.
-Chi…chi sei?- chiesi iniziando ad avere paura.
-Sono io- mi disse per poi alzare il capo.
-Tom?- dissi quasi non riconoscendolo.
-Clarissa poss…chi è lui?- mi chiese Barry avvicinandosi a me.
-E’ il mio ex-ragazzo- dissi perplessa. Ero incredula.
-E’ il tuo nuovo fidanzato?- mi chiese Tom urlando, guardandoci male.
-No è…-
-Non mentirmi!- disse urlando.
Una specie di aura intorno a lui iniziò a crescere e la butto con il suo pugno contro il cassonetto vicino a noi, facendo scattare l’allarme a tutte le macchine.
Corse via, senza dire una parola, sparendo di nuovo.
-E’ un meta-umano- mi disse Barry.
-Clarissa?- mi disse scuotendomi il braccio.
-Dobbiamo andare agli S.T.A.R. Labs- disse mettendomi in macchina e sfrecciando via. In poco tempo eravamo davanti all’edificio, nell’ascensore.
-Barry! Cosa ci fai qui?- chiese preoccupata Caitlin, affiancata da Cisco, alla scrivania.
-Ho trovato un meta-umano- disse avvicinandosi a loro.
-Nome?- chiese Caitlin verso Barry.
-Tom… Tom Hunt- dissi risvegliandomi dalla trans, avvicinandomi a Caitlin, che annuì e cercò il nome nel database.
-E’ lui?- chiese lei, mostrandomi la foto di Tom.
-Sì…-dissi con tono basso.
-Tutto bene?- mi chiese Cisco, appoggiando una mano sulla mia spalla. Annuii poco convinta.
-Vedete cosa potete trovare. Vieni, Clarissa- mi disse Barry, facendomi allontanare dalla postazione.
-Se posso…da quanto stavate insieme?- mi chiese, mentre camminavamo nel corridoio.
-Quasi due anni- dissi stringendomi nella giacca.
-Mi spiace- disse con tono triste, Barry.
-Flash. Risolverà la situazione- mi disse sorridente.
-Devo parlargli- dissi correndo via.
-Aspetta!- gridò Barry, ma io ero già in ascensore.
Camminai per strada, iniziando a cercare ovunque, ma niente: poi vidi una scia arancione seguita da dei fulmini e il vento scompigliarmi i capelli.
Mi voltai e lo vidi.
-Flash- dissi subito avvicinandomi.
-Stai bene?- mi chiese alzando una mano, come a fermarmi.
-Sì. Devi aiutarmi- dissi subito.
-Ti ascolto-
-C’è un meta-umano…il mio ex-ragazzo- dissi guardando altrove. In pochi secondi fu vicino a me.
-Lo troverò, vedrai- disse per poi correre via.
ANGOLO SCRITTRICE: Salve! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Aspetto vostre recensioni!
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