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Autore: Beneath_Your_Beautiful_    06/01/2016    0 recensioni
Cosa si è in grado di fare per amore?
Mentire fino ad un punto tale da risultare sinceri?
O dire una verità così estremamente dolorosa e agghiacciante?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Triangolo
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I wrote a song for Lou and I

Se ne stava nella sua stanza, affacciato a quella minuscola finestra. Avrebbe preferito una stanza in una mansarda, più vicina al cielo; o gli bastava anche un balcone o una terrazza, aveva bisogno delle stelle. E questa volta non per calmarsi, per urlare o piangere, per riempire qualche buco nero dentro di sé. No, adesso avrebbe voluto vedere le stelle per ricordare certi momenti, certe meraviglie, che ricordava già ma a cui voleva dare uno sfondo. Perché aveva sempre pensato che se la meraviglia fosse Louis, quale sfondo migliore di un cielo stellato? Perché le stelle gli ricordavano Louis. Gli ricordavano quanto più grande di lui fossero i sentimenti che provava per quel ragazzo, proprio come troppo grandi erano le stelle. E gli ricordavano la stella che Louis era, il modo in cui sapeva brillare, senza che lui chiedesse nulla in cambio, il mondo si fermava a guardarlo. No anzi, il mondo non era capace di vederlo ma Louis brillava, Harry lo sentiva, anche se quello stesso mondo che ammirava in stasi aveva rubato quella luce. Nonostante ciò Louis continuava a brillare, senza mai fallire, facendo nascere nuovi mondi all’interno di Harry, nuova vita.

Harry aveva pensato tantissimo a come tutto fosse finito con Louis. Non sapeva dire neanche quando o come, ma era finito. Era finito se per fine di intendeva non dover rubare più niente, né baci né amore, se si intendeva non doversi più porre un freno, se voleva dire non soffocare una risata, non chiedere al cuore di smettere di battere per il semplice motivo che stava battendo per quel ragazzo. Tutto era finito se si intendeva poter fare esplodere ogni emozione dentro di sé davanti agli occhi di Louis, raccogliere piccoli pezzi di felicità ad ogni suo sorriso, e amarlo amarlo amarlo e ancora amarlo senza dire mai basta, senza credere che fosse sbagliato. Perché ormai Harry e Louis sono quelli che sono fuori dal palcoscenico. Lì sopra tutti sanno quanto mentono ma non fanno più fatica, perché è normale. Perché si amano e finchè sapranno di potersi amare, qualsiasi posto, qualsiasi momento andrà bene. Per il loro amore, strano strambo pazzo e folle che sia, va bene qualsiasi tempo e qualsiasi attesa.

È un amore malato? Forse si, ma è felicità e allora che importa, si chiede Harry.

È molto meglio di tutte le sofferenze passate, di tutti i dolori a cui è andato incontro. Perché Harry ormai sa, e anche Louis lo sa, che qualsiasi cosa ci sia davanti alle telecamere è solo un’ombra, un’eco lontana di quello che loro due sono davvero. E non fa paura, forse perché non hanno più obblighi o costrizioni l’uno nei confronti dell’altro e perché hanno trovato un modo per amarsi. A modo loro, ma un modo per amarsi.

Ed Harry scriverà sempre di lui e Louis, perché quel ragazzo è in ogni suo respiro e in ogni suo sorriso, ed era ovvio che fosse anche in ogni sua parola, sussurrata o urlata che sia.

Come quando Louis –Just a little bit of your heart, just a little bit of your heart, just a little bit of your heart is all I want..- canticchia entrando nella stanza. Apre la porta con lo sguardo abbassato ed Harry si gira a guardarlo e gli sorride. Gli sorride e piangerebbe, perché capisce quanto lo ama. E sa che anche Louis lo ama quando alza lo sguardo e lo vede. Lo vede sotto la luce della luna, i suoi occhi brillanti, le fossette che non si nascondono, lo vede e le sue guance si tingono di rosso. Perché anche se è inutile nascondere che Louis sa a memoria tutte le canzoni che Harry ha scritto, e anche se per Harry è inutile nascondere l’emozione che gli riempie gli occhi e il cuore ogni volta, sono talmente abituati a trattenere le parole e i respiri e gli sguardi davanti ai riflettori, che si dimenticano quasi di non esserlo più, anche quando sono in camera loro. Ma è normale, è normale per Harry avere amici in giro per il mondo e preferire Los Angeles e le feste e le sfilate e le ragazze per amiche; ed è normale per Louis uscire con i suo amici più cari, rimorchiare qualcuno di qua e di là e bere, bere fino a sentire la testa girare e le risate che non vogliono smettere di echeggiare nell’aria e nella sua testa.

Ed è normale che Louis guardi Harry con quella dolcezza e quella tenerezza che gli riserva fin dalla prima volta in cui l’azzurro ha incontrato il verde; ed è normale per Harry vedere Louis come la persona con cui passerebbe tutta la vita.

-Continua a cantare- sussurra Harry, perché sentire Louis che canta le parole che lui ha scritto per il ragazzo dagli occhi azzurri è una delle sensazioni più belle e appaganti che Harry abbia mia provato.

-The fact that we can sit right here and say goodbye means we’ve already won. The necessity for apologies, between you and me, baby there’s none- canticchia lievemente Louis, in un sussurro acuto, mentre si avvicina al minore e le loro fronti si toccano, mentre la luna li guarda.

- If tomorrow you won't be mine, won't you give it to me one last time?- Harry si avvicina all’orecchio del ragazzo, sussurrandogli quelle parole, mentre Louis tiene gli occhi chiusi.
Sanno entrambi quanto quelle due canzoni siano il loro ultimo sigillo, appena concordato.

Sono successe tante, troppe cose in questo ultimo periodo, ma non hanno mai dubitato del loro amore. Si può dubitare di una persona o di un’idea, ma come si può dubitare di qualcosa che ti nasce dentro e non ti lascia più? In ogni modo, stanno provando a non nascondere i loro sentimenti e farlo vuol dire stare meglio.

Non ci sono più urla, non c’è più ragione e torto, non c’è più paura e dolore, no, solo amore. Perché ci stanno provando ora come non mai, a viversi ed amarsi.

Perché se lo meritano, e nessun oceano, nessuna sfilata, nessuna donna, nessuno potrà dividerli.

Perché finchè Harry saprà che in Inghilterra Louis lo starà aspettando mentre vive, anche lui vivrà.
Perché finchè Louis saprà che dall’altro capo del mondo Harry lo renderà partecipe di ogni sua avventura mentre vive, anche lui vivrà.

Perché ognuno di loro si è preso la libertà di essere chi preferisce essere, nel rispetto l’uno dell’altro e nell’amore che provano.

E Harry non può dire di non essere rimasto deluso e Louis non può dire di non essere geloso, ma non possono, semplicemente non riescono a smettere di amarsi e di guardarsi con quegli occhi che ormai si appartengono, e con quegli sguardi che ormai sono rivolti l’uno verso quello dell’altro.
Sempre, in ogni circostanza.

Perché non è colpa loro se sono inevitabilmente costretti e spinti a guardarsi. Lo sentono, dentro di loro. Qualcosa spinge e ad ogni parola, ad ogni frase, ad ogni risata e anche ad ogni sussurro, gli occhi di Louis non smetteranno mai di cercare quelli di Harry e in essi rimanere incastrati. E poi sorridere, sorridere finchè gli occhi chiari non diventano fari, e le rughette ai lati sono la cornice di un quadro vecchio ma non ancora lacerato dal tempo e il sorriso non può fare altro che attraversargli il viso da una gota all’altra.

Qualcosa spinge e ad ogni frase seguita da una risata, ad ogni stupidaggine fatta da quel ragazzo, ad ogni affermazione intelligente, ad ogni respiro, gli occhi di Harry non smetteranno mai di cercare quelli di Louis e in essi perdersi e ritrovarsi. Perché per Harry ogni gesto e ogni pensiero di Louis sono come un porto in cui approdare, mentre cerca di rendere il suo volto impassibile ma il suo cuore esplode beandosi di quella voce.

Ed Harry guarderà sempre Louis come la persona che deve proteggere e salvare, che può proteggerlo e salvarlo.
E Louis guarderà sempre Harry come l’uomo che ormai è diventato, l’uomo spesso più maturo di lui, il ragazzo di cui lui si è innamorato e l’uomo di cui continua ad esserlo.

-Che stavi facendo?- sussurra Louis, con la voce roca, mentre piega il collo al contatto delle labbra di Harry con la sua pelle. Una risata lo scuote e arriva al cervello di Harry e poi al cuore, che continua a baciare lievemente la pelle liscia del maggiore, gli respira sopra e ne respira il profumo.

-Harry… Har..- Louis gli prende il viso fra le mani e lo allontana lievemente, e deve utilizzare tutta la forza che ha in corpo perché le labbra di Harry lo stanno portando con sé, in Paradiso, avide e gli manca quasi il respiro. Ma non gli importa molto di respirare quando Harry, ancora con gli occhi chiusi in precedenza, si stacca dal suo collo ma si fionda sulle sue labbra. E le sente, Louis sente le labbra morbide del ragazzo che vengono a contatto con le sue e sente tutto e niente.

Tutto e niente.

E dio, come gli mancavano! Pagherebbe per avere quel lieve contatto almeno una volta al giorno, ma sa che non può comprare Harry, né la sua bellezza, né la sua naturalezza, perché è libero,è dannatamente libero.

Libero come dovrebbe essere il loro amore.

-Stavo pensando a.. stavo scrivendo e mi chiedevo cosa farai mentre… mentre sarò a St Barth, a capodanno e a Natale e per il tuo compleanno…
-Mmh- mugugna Louis, ancora fra le labbra di Harry, che parla soffiandoci sopra con il suo fiato caldo che sa di chewing gum alla menta.

Interrompono quel contatto e le loro fronti di toccano nuovamente, le loro mani che si stringono come lucchetti e si intrecciano come catene mentre si accarezzano come sospiri. E si incontrarono in posti in cui erano stati e in cui amavano rifugiarsi sempre: i cieli e i prati dei loro occhi.

-Kendall?- La voce di Louis sembra quella di un bambino che ha appena perso il suo giocattolo preferito. –Si, lo sai… Ne avevamo parlato no? E poi con te ci sarà Danielle e Oli e Stan…
-Si, ma non ci sarai tu..- lo interrompe Louis. E non vuole comportarsi così, ma Harry sa che Louis ne ha bisogno e che ha bisogno di essere rassicurato.
-Io ci sono sempre Lou. Io sono sempre qui…- e poggia le loro mani intrecciate sul petto di Louis, sul cuore, che abbassa lo sguardo e le vede. Quell’incontro bellissimo, quel contatto indissolubile.
-Ti chiamerò per farti gli auguri- Harry alza lo sguardo –anzi, facciamo un videochiamata e canterò per te e ti comprerò così tanti regali che mi serviranno così tanti bagagli che sembrerò un facchino. E tu festeggerai con la tua famiglia Lou, passerai del tempo con i tuoi fratelli…
-E berrò, berrò berrò berrò fino a sentirmi male e finchè twitter parlerà di me. E vedrai questi hastags perché passerò come una persona triste che si ubriaca perché tu non ci sei. Ma tu non preoccuparti, lo sai che sono un ubriacone no?
-Mentre sembrerà che io stia flirtando con Kendall quando è più lesbica di me e fa tante belle cose con Cara.
Ridono entrambi a quelle affermazioni. Perché sanno che  finirà davvero così, ma si conoscono abbastanza da non entrare in iperventilazione.
-Ti manderò talmente tante foto che diventerai quasi geloso-
Lo guarda negli occhi e ride di gusto, Harry.
-Ah, caro, non c’è bisogno. Ci penseranno i paparazzi, il nostro menagement e qualche rivista inglese o americana, darlin’…-
-Mmh, hai proprio ragione.
Ridono di nuovo, mentre Louis si allontana da quel corpo così vicino e si butta nel letto, con un tonfo sordo.
Harry rimane per un attimo perplesso, ma poi guarda quell’angelo e poi guarda fuori dalla finestra, e vede la luna.
-Tu guarda sempre la luna, ovunque sei, che tu sia ubriaco o lucido. Guarda la luna perché la starò guardando pure io!
-E se volessi ritrovarti di giorno?- domanda Louis, mettendo su il broncio e alzandosi sui gomiti per vedere meglio la figura di Harry che si staglia davanti la finestra, illuminata dalla luce lunare, come fosse un miraggio.
-Camminerai nel vento..

Ed Harry non sta scherzando. No, è serio e Louis dietro di lui sorrise, si copre gli occhi e si lascia cadere all’indietro perché è felice. Lo è davvero.
Può essere tutto così semplice ormai? Così semplice?

-Scriverai altre canzoni per me?-
Silenzio. Louis guarda il soffitto, ed è una domanda seria la sua.

-Facciamo un gioco!- Annuncia Harry, voltandosi verso il ragazzo disteso e battendo le mani mentre i suoi occhi di accendono di una luce divertita.
Si avvicina al letto e si butta su di esso, schiacciando Louis che emette un verso stridulo prima di –Har.. Harry non.. non resp.. respiro..-.
Harry si sistema meglio sul corpo di Louis e alleggerisce il peso che grava adesso sul maggiore mettendosi sui gomiti.
Louis sorride, sorride e basta. Lo guarda e sorride perché ha un ragazzo bellissimo, non solo esteriormente ma soprattutto nell’animo e nella mente.
Harry è brillante.

-Quindi… Tomlinson…
Harry posa le sue labbra morbide su quelle sottili di Louis, le morde, le lecca e poi si allontana.
-Dicevo.. Dobbiamo dire una frase di una canzone che abbiamo scritto a testa..
Si avvicina sussurrando all’orecchio del maggiore e gli morde il lobo.
-Com.. come stabiliamo i turni?- La voce di Louis trema, il suo corpo trema sotto il peso di quello di Harry, a causa di quel contatto così
-Ci penso io..- Dice semplicemente l’altro, mentre ferma il suo sguardo su Louis e Non può esistere una persona più dannata e bella di lui, ma allo stesso tempo così angelica, dio!
Gli lascia due baci sugli occhi chiusi.

-Comincio io…- Harry tiene il viso di Louis fra le sue grandi mani, i gomiti vicini ai suoi lineamenti delicati. Louis apre gli occhi mentre Harry è dannatamente vicino alle sue labbra e sussurra con la sua voce bassa e calda.

-I promised one day I’ll bring you back a star. I caught one and it burned a hole in my hand-
Un bacio sul naso all’insù e Louis capisce che è il suo turno.

- When you're lost, you'll find a way, I'll be your light. You will never feel like you're alone, I'll make this feel like home-
Occhi negli occhi. Blu nel verde.

- They don’t know how special you are, they don’t know what you’ve done to my heart..
-
They can say anything they want ‘cause they don’t know about us.-
Continua Louis e sorridono mentre Harry gli regala un altro bacio e si perdono. Si perdono per un po’ perché qualcosa spinge nel petto e un po’ più giù e le braccia di Harry non reggono più e –Lasciati andare- sussurra Louis ed Harry lo accoglie pienamente quell’invito.
Si rannicchia su Louis, stringe la maglia del ragazzo fra le sue mani, affonda il viso nel suo petto e ne respira il profumo. Respira davvero. E sente. Sente il cuore di Louis pompare velocissimo mentre richiede sangue al corpo, mentre sembra voler uscire dal petto. E Louis gli passa le dita fra i capelli, giocando con quelle ciocche che non sono più ricci, ed Harry si sente davvero a casa.

-I’ll always hold on ‘cause you make me strong-
Le loro mani si intrecciano, si danno calore, e Louis le guarda e Può esistere qualcosa di più perfetto? pensa.
E tutto in lui urla, brividi lo scuotono e salgono su per la spina dorsale perché Harry è così vicino e non ha mai smesso di fargli quell’effetto. E ingoia bile, mentre no, il suo corpo non può e non deve reagire così. Non adesso.
Ma forse Harry gli legge nel pensiero, perché si sposta e si mette nel letto, stretto accanto a lui e Louis in un primo momento è deluso. Ma loro sono lì, le loro mani sono lì e i loro occhi si incontrano e Louis lo legge, il desiderio di Harry che preme per venire fuori. Lo legge nei suoi occhi, lo sento in basso e lo percepisce nelle parole che sussurra dopo, quasi affaticato.

- You know I wanna be the one who hold you when you sleep. I just want it to be you and I forever so come on baby, be with me so happily-
Si perdono e si ritorvano in quello scambio di vita ed emozioni. Ed Harry sa che Louis ha barato, perchè non era il suo turno e per questo si muove, ancora, di nuovo, si nasconde nel collo del maggiore e lo bacia. Lo bacia piano, in modo estenuante, perché lui è bravo in questo.
E poi scende.
Scende con le mani, lungo il petto, si insinua sotto la maglia del giovane e gliela sfila, gliela sfila mentre bara anche lui.

- You’re all I want so much it’s hurting-
E sa che quella frase non trasuderà tanto desiderio come quando la canta Louis, ma quel desiderio lo sente premere, fra le sue gambe e fra quelle del suo ragazzo. Ma lui aspetta, aspetta mentre lo vuole. Lo vuole con tutto se stesso.
Ed è un colpo basso, molto basso perché Louis sente di stare perdendo la vita e la salute mentale. Perché quelle parole pronunciate dalla sua voce!

-Not even the Gods above can separate the two of us-
E la voce di Louis è tremendamente spezzata, perchè o sta morendo o sta scoprendo cosa significa vivere. Perché Harry lo sta baciando, piano, lentamente, troppo lentamente, sullo stomaco, delineando il contorno dei tatuaggi e baciando. Lievemente.
Ed è estenuante e Louis vorrebbe urlare e Brutto bastardo! pensa.

-You know I can’t fight the feeling and every night, I’m feeling right now I wish you were here with me-
Ed è questo il peggio. Perchè Louis si sente bruciare e non solo perchè lo vuole il suo corpo ma perchè sente quelle parole fin sotto la pelle. Le sente sue. Ogni frase di ogni canzone è un’esperienza, è dolore e amore e loro le stanno rivivendo, tutte quante.
Ed Harry lo capisce e sa che nessuno dei due riuscirà più ad emettere un solo fiato. E fanculo alla pazienza e alle sue tecniche di tortura. Si fionda fra le labbra di Louis e le trova pronte ad accoglierlo. Le loro lingue si scontrano e i loro gusti si mischiano mentre vivono, o forse muoiono.

Harry comincia a lavorare sulla patta del pantaloni di Louis, riprende la posizione precedente e si mette sopra di lui. Con un gesto veloce gli sfila quegli skinny maledetti. Ed è costretto a sollevarsi. Maledetti!
Gli servono due secondi, due secondi della loro vita per concentrarsi a capire il tesoro che ha fra le mani. Ed è suo, suo, solamente suo! E vorrebbe urlarlo al mondo, ma forse no, si dice, perché potrebbero rubarglielo e non vuole.
Harry congiunge i piedi di Louis, li racchiude fra le sue mani e sono freddi, freddi mentre li bacia e Louis arriccia le dita e ride, ride a causa del solletico ed Harry continuerebbe se non percepisse il piacere anche in quella risata.
Ed è bellissimo, bellissimo.
Il minore passa le sua grandi mani sulle gambe di Louis e poi passa alle cosce così toniche e sode. Ne accarezza l’interno mentre si rimette sul letto, in ginocchio davanti al ragazzo che per fargli spazio piega le gambe.
Harry gli sfila i boxer, prende un preservativo e del lubrificante dal cassetto (facendo uno sforzo immane), indossa l’uno e passa l’altro lungo tutto il suo membro.

Louis è pronto, lo sta aspettando.

Respira, respira, respira.

Harry sente il respiro forte di Louis che lo sta solo aspettando, mentre lo guarda con quell’azzurro che adesso è un po’ più blu.

You’ve got the stars in your eyes, invade la mente di Louis mentre osserva Harry prepararsi e pensa di non avere voluto niente così tanto nella sua vita come vuole Harry in ogni istante di questa vita.
Il più piccolo si lecca le dita e ne inserisce uno nell’apertura del maggiore cercando di allargare i muscoli tesi del ragazzo. Si protende verso di lui mentre infila il secondo dito e comincia a sforbiciare. È impaziente ma cerca di fare piano, mentre sente l’erezione di Louis spingere.
Gli basterebbe guardarlo negli occhi, adesso, per venire. E si dimenticherebbe cos’è l’autocontrollo. Ma Louis gli occhi li ha chiusi. Forse per vivere meglio il momento, forse per la sua stessa paura, forse per precauzione.
Ed Harry non è proprio sicuro che quell’immagine possa evitargli di lasciarsi andare completamente, lo sente. Perché ama vedere quei lineamenti così delicati adesso contratti.
E osserva il viso del ragazzo mentre lentamente avvicina il suo membro nell’apertura ormai pronta di Louis ed entra in lui, piano, lentamente.
E questa volta non è estenuante, è piacevole.

Louis spalanca gli occhi, sorpreso, totalmente preso da quel misto di dolore e piacere. Come sono lui ed Harry, com’è il loro amore. Dolore e piacere.
E l’anima di Harry si perde in quel viso e in quello mentre il suo corpo si perde nel corpo di Louis.

I’ve been idolizing the light in your eyes, gli invade la mente dinnanzi a quell’immagine.

Louis lo sente, sente che Harry si sta totalmente prendendo cura di lui, come ha sempre fatto. Sente come lo sta rispettando e percepisce tutto l’amore che c’è nei loro corpi. E non vuole pensare a niente, niente, se non al fatto che Harry è sopra di lui, è dentro di lui, è in ogni suo lembo di pelle, in ogni respiro e lo sarà sempre, sempre.

Perché non è mai riuscito a sentirsi bene come con Harry, perché mentre il piacere continua a  spingere e lui cerca di resistere, mentre le sue labbra pronunciano quelle cinque lettere, sa di appartenergli.

-Harry…
Sussurra e sa che con lui è bene anche nel male.

Adesso il minore prende anche l’erezione dell’altro fra la sua mano mentre l’altra è poggiata sulla coscia di Louis e fa combaciare il ritmo sempre più veloce del suo bacino con quello della mano. Ed Harry non permetterebbe mai a Louis di soddisfare il suo piacere da solo, non in sua presenza, non quando c’è lui che può farlo, non quando possono sentirsi unite, insieme, un’unica cosa.

E sentono i loro corpi unirsi e perdersi, confondersi e ritrovarsi.
E vengono mentre sussurrano l’uno il nome dell’altro.
Louis in Harry ed Harry in Louis.
Sempre.

Harry si rannicchia nuovamente sul corpo del maggiore, entrambi sfiniti ma pieni e completi. Perché non è mai troppo sesso e poco amore.
C’è un equilibrio, un punto di incontro che lega i loro sentimenti, le loro emozioni, dove loro si confondono e nel quale limbo vivono.
E non sentono freddo, nudi, mentre la luna li osserva.
Ed Harry alza il volto, mentre Louis apre gli occhi e solo un’ultima frase riecheggiano nel loro essere.

-For your eyes only, I’ll show you my heart. For when you’re lonely and forget who you are..
-I’m missing a half of me, when we’re apart.




Spazio Boo!
Quindi quindi quindi... questi Larry mi appassionano sempre di più e qualche pensiero si trasforma in parole, a volte. E ritorno dopo tempo...
A presto, J xx
  
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