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Autore: risakoizumi    07/01/2016    4 recensioni
La mia breve vita è stata un susseguirsi di momenti di gioia e infelicità.
La sofferenza è quella che ricordo meglio e che è stata al centro delle mie giornate per lungo tempo.
Una volta ero soltanto l’ex ragazza di Sam dal cuore spezzato e che nessuno sopportava.
Adesso mi sento una persona diversa.
Sono più forte, sento che niente può distruggermi. Sono padrona della mia vita. La triste e collerica ragazza di La Push si è trasformata in una persona nuova.
Osservo il ragazzo che sta in piedi accanto a me. I suoi occhi sembrano sorridermi, come sempre.
"Sei pronta?" mi chiede, prendendomi per mano.
"Sì". Ricambio la sua stretta sicura e familiare.
Il momento è arrivato, ma non ho paura. Santo cielo, sono Leah Clearwater! Dovrebbero essere loro ad avere paura di me!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leah Clearweater, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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No, non sono morta! E' l'ispirazione che fa sempre i capricci durante gli ultimi mesi dell'anno! Mi dispiace molto. 
Non manca molto alla fine di questa storia. Grazie a chiunque la segue ancora, nonostante i continui ritardi :)
Ps Felice anno nuovo a tutti!
 
L’allenamento di Karen è duro e lei non ha pietà per nessuno. Il suo grande piano consiste nel fare in modo che Emma estenda il suo scudo su tutti i licantropi e su tutti i succhiasangue dotati dei doni più forti, così la sta facendo esercitare fino allo sfinimento per poterci riuscire. Anzi, secondo Karen dovrebbe estenderlo proprio su tutti, eccetto i neonati di Clara, ma è alquanto improbabile che accada. Per lei è essenziale, innanzitutto, che venga esteso su Alex, in modo che tutti i licantropi sotto lo scudo possano trasformarsi senza aver bisogno della Luna Piena. Poi c’è il potente Nikolai: se lui si trovasse sotto lo scudo di Emma chiunque potrebbe avere il dono di bloccare un nemico. Nathan, il licantropo con il viso butterato, è in grado di controllare la temperatura delle cose e delle persone; la bellissima Ygritte può diventare temporaneamente invisibile; Joanne, una donna alta e bionda, simile a una vichinga, è in grado di riprodurre un dono toccandone il possessore; Rick, un ragazzo dai capelli neri e dagli occhi a mandorla, riesce a rendere completamente sordo chiunque. La lista continua, con tanti preziosi membri, senza contare che abbiamo dalla nostra parte anche i doni dei Cullen, che ce la stanno mettendo tutta: da quando hanno scoperto il piano di Karen e i numerosi talenti del suo esercito sembrano ogni giorno più ottimisti e stanno considerando la possibilità di radunare dalla nostra parte tutti i vampiri che sono venuti l’ultima volta che abbiamo sfiorato la battaglia contro i Volturi. I mutaforma di Sam cercano di limitare i contatti con i licantropi e con i Cullen al minimo indispensabile. La casa dei Cullen è diventata una specie di base per ognuno di noi, anche se io mi rifiuto di dormire lì: certe abitudini sono troppo radicate per abbandonarle, persino ora che sono più simile a loro rispetto a prima. Preferisco stare da sola nella mia camera, a casa di Charlie; inoltre le ore di sonno che mi occorrono sono drasticamente calate.
I licantropi usano casa dei Cullen come se fosse la propria. E’ una fortuna che non ci siano anche Clara e i suoi succhiasangue: un esercito di neonati nei paraggi sarebbe la ciliegina sulla torta.
<< Stai migliorando, Leah >>.
La voce di Karen mi arriva dalle spalle mentre combatto contro Rosalie. Nonostante tutto, non mi dispiace il fatto di non sentire più l’odore nauseabondo dei vampiri.
<< Grazie >> rispondo, secca. Il mio odio nei suoi confronti non è affatto diminuito.
<< Sai, questa nuova immortalità ti dona. Sembri molto sicura di te >>.
<< Non puoi dire di avermi conosciuto granché prima di trasformarmi >> ribatto, quasi ringhiando.
<< Certo che sì, so tutto di te. Una povera ragazza scaricata dal suo amato fidanzato per cause sovrannaturali, diventata poi lei stessa un essere sovrannaturale e strambo; in seguito scappa di casa come una codarda per imbattersi in un gruppo di licantropi di uno dei quali si innamora il quale, però, la lascia per sua moglie. Piuttosto patetico, non credi? >>.
Intorno a me alcuni smettono di allenarsi per osservarci. E’ evidente che Karen mi sta provocando.
Dopo qualche istante di tensione in cui immagino di azzannarla e staccarle la testa dal collo, decido di parlare. << Beth è molto brava a farsi gli affari degli altri >>. Il mio tono è così cordiale che io stessa mi stupisco. Quella maledetta si diverte a scavare nella testa della gente.
<< Beth è anche molto brava a uccidere >>.
<< Anche io lo sono >>.
<< Non vorrei che morissi. Sei molto rara >>.
<< Karen, sarebbe meglio che tornassimo ad allenarci >> dice Carlisle, avvicinandosi.
<< Certo, amico mio. Volevo solo fare quattro chiacchiere con Leah. Ehi ma che succede? Perché alcuni si sono fermati? Tutti al lavoro, adesso! >>.
Licantropi, succhiasangue e mutaforma riprendono a combattere.
Karen torna a fissarmi, sorridendo. << Alex ha fatto un buon lavoro con te >>. E se ne va.
<< Certo che è strana >> mormora Rosolie, così piano che stento a udirla. Si sta sistemando i capelli biondi.
<< Continuiamo >>.
<< Non mi sei mai stata molto simpatica, sai >>.
<< La cosa è reciproca. Non siamo qui per socializzare, sbrighiamoci >>.
Al tramonto ci dirigiamo a casa Cullen come sempre, separandoci dai mutaforma. Siamo tutti molto affamati. Edward torna nella sua casa in mezzo alla foresta con Renesmee e Jacob li accompagna. Rosalie, Esme e Jasper decidono di andare a caccia. I licantropi si appropriano della cucina, cercando qualcosa da mangiare, aiutati dai restanti Cullen.
<< Leah, dovresti venire con noi >> dice una voce alle mie spalle, mentre me ne sto in disparte in un angolo del giardino della casa.
Mi giro, guardando il volto di Jasper con le sue innumerevoli cicatrici. Stento a credere che mi stia parlando, di solito nessuno di loro mi rivolge la parola.
<< Dove? >> chiedo, scortese.
Jasper scrolla le spalle. << A caccia. E’ un’idea di Carlisle. Magari ti fa bene un po’ di sangue >>.
Strabuzzo gli occhi e l’ira si fa strada in me. << Io non sono uno schifoso succhiasangue >> sbotto.
Jasper inarca un sopracciglio.
Mi rendo conto che sto esagerando: se una parte di me alla sola idea del sangue inorridisce, un’altra parte, quella nuova,pensando al sangue prova un lieve bruciore alla gola.
La mia ira a poco a poco diminuisce.
<< Preferisco il cibo umano >> dico.
So cos’è questa improvvisa calma: è il maledetto potere del succhiasangue.
<< Dovresti provare: Renesmee dice che il sangue è molto più nutriente del cibo >> mormora Jasper, sorridendo.
Gli lancio un’occhiataccia. Come osa paragonarmi a quell’odioso mostriciattolo? Tuttavia mi sento troppo tranquilla per azzannarlo alla gola.
<< Leah verrà con voi >> si intromette Alex, avvicinandosi. Lo guardo, aggrottando le sopracciglia e sentendo un leggero rossore al volto. Da quando lui e sua moglie non stanno più insieme – e da quando gli ho chiaramente detto di amarlo - Alex ha cercato di allontanarsi un po’ da me (per schiarirsi le idee) e questa cosa mi fa infuriare. Lo capisco, ma mi fa infuriare.
<< Ti ringrazio ma so decidere da sola >> dico, brusca.
<< Non sei più un mutaforma >>.
<< Questo lo so benissimo ormai! >>.
<< Allora vai e dimostralo >>.
<< Non devo dimostrare niente a nessuno >>.
<< State ricominciando con un altro dei vostri interminabili battibecchi? >> chiede Jasper.
<< Leah, allora vieni con noi? >>. Esme si avvicina, sorridendomi timidamente.
Ingoio la rispostaccia che stavo per dare. Non so più nemmeno perché fossi arrabbiata … mi sento confusa.
<< Certo >> rispondo, sentendomi una stupida.
Alex fa l’occhiolino a Jasper. Quel maledetto! E’ già diventato amicone dei Cullen. Carlisle poi passa un sacco di tempo con lui, cercando di costruire un rapporto; di conseguenza Alex ha già socializzato con tutti i Cullen.
<< Allora andiamo >> dice Esme, immettendosi nella foresta.
Rosalie la segue.
<< Se ucciderò qualcuno lo avrete voi sulla coscienza >> sbotto, seguendo le due succhiasangue.
Sento Jasper alle mie spalle.
Non posso credere che lo stia facendo davvero.
La caccia non va così male. La mia prima preda è un alce: li ho sempre cacciati quando ero un mutaforma. Succhiare il sangue dell’animale è così facile e naturale che mi sembra di averlo sempre fatto. Con mia grande mortificazione è persino meglio di mangiarne la carne da lupo. La seconda preda è un orso e la terza un altro alce. Mentre il sangue caldo mi scende lungo il collo sento la parte umana di me abbandonarmi. Quando sono circa a metà del mio pasto, smetto improvvisamente. Mi sembra tutto troppo surreale: sono a caccia con dei succhiasangue Cullen. Queste mani sporche di sangue, sono mie? Per tutto il tempo non faccio che chiedermi chi sia diventata, piuttosto che cosa. Può qualcuno cambiare così tanto le cose in cui crede?
 
Quando torniamo nell’ “accampamento Cullen” molti licantropi stanno già dormendo: alcuni dentro casa, altri fuori, dentro delle tende. Questo branco sa adattarsi. Karen, Thomas e Carlisle stanno discutendo al piano di sopra: li sento. La discussione è sempre la stessa. Karen vorrebbe che attaccassimo Volterra, Carlisle, invece, vorrebbe che combattessimo dove avremmo dovuto combattere quando i Volturi sono venuti per Renesmee. Thomas è d’accordo con Carlisle.
<< Come farai a portare tutta questa gente a Volterra? >> chiede Thomas.
“Gente” non mi sembra il termine appropriato per descrivere il nostro gruppo variopinto.
<< Siamo esseri sovrannaturali, non abbiamo bisogno di chissà quali mezzi >>.
<< I licantropi hanno bisogno di riposare >> dice Carlisle.
<< E riposeremo. Stai forse dicendo che non possiamo farcela perché non siamo forti quanto voi? >>.
<< Sono sicuro che Carlisle non intendeva dire quello. I Volturi potrebbero scoprire il nostro piano da un momento all’altro. Siamo numerosi e attiriamo l’attenzione >>.
<< Non ci importa se ci scoprono, vogliamo solo che muoiano. E poi Alice non li sta tenendo d’occhio? >> ribatte Karen.
<< Sì >>.
Il fatto che Karen sia disposta a parlare con Carlisle e Thomas e a considerare le loro opinioni mi stupisce. Jacob e Sam prendono spesso parte a queste discussioni, ma è soprattutto Carlisle quello di cui Karen sembra fidarsi.
I tre Cullen che erano con me si dirigono aggraziatamente verso casa: sembra che siano stati a fare una passeggiata piuttosto che a una brutale battuta di caccia.
I miei vestiti sono sporchi e c’è del sangue sparso qua e là. Credo di dover fare una doccia.
<< Leah, sei un disastro! >> dice Beatrix, avvicinandosi a me.
Le sorrido, sentendomi a disagio e in imbarazzo. << Lo so >>.
<< Com’è andata la prima caccia? >>.
<< Non saprei >>.
<< Non riesco nemmeno a immaginare quello che stai provando a causa di tutti questi cambiamenti >> mormora, dispiaciuta.
Scrollo le spalle. << Immagino di doverci convivere >>.
<< So che sei appena tornata ma … ti andrebbe di fare due passi? >>.
<< Certo. Devo tornare a casa, vieni con me? >>.
<< Ti faccio compagnia >>.
Ci allontaniamo da quel luogo affollato.
<< Come stai? >> mi chiede.
<< Bene >> rispondo automaticamente.
<< Non devi mentire con me. Ho sempre pensato che fossimo amiche. Ci odi per quello che abbiamo causato alla tua famiglia? >>.
<< Assolutamente no! Non è colpa vostra >>.
<< Mi dispiace, Leah. Non so nemmeno io come siamo potuti finire in questa situazione >>. Beatrix sospira.
<< Un anno fa pensavo che non potesse andare peggio di com’era, e invece … >>.
<< Il segreto è concentrarsi sui lati positivi >>.
<< Forse moriremo combattendo contro i Volturi a causa di una pazza: cosa c’è di positivo in questo? >>.
<< Forse riusciremo a farcela >>.
<< Ho notato che molti iniziano a pensare che sconfiggerli non sia poi così impossibile >>.
<< Non sei d’accordo? >>.
<< Onestamente non lo so. Non sono ancora sicura di riuscire a sopravvivere in quanto ibrido, figurati a una guerra >>.
<< I licantropi di Karen sono molto forti. Inoltre Carlisle vuole chiedere aiuto ad altri potenti succhiasangue. Non dimenticare che abbiamo anche i neonati di Clara e i mutaforma >>.
<< Lo so, ma stiamo parlando dei Volturi: ci sarà un motivo se finora non sono mai stati sconfitti. Inoltre credo che stiamo iniziando a dare troppo nell’occhio >>.
<< Su questo hai ragione. Tutti continuano a discutere se sia meglio andare a Volterra o restare qua ma credo che alla fine non avremo molta scelta >>.
<< Ho come l’impressione che moriranno anche molti umani >>.
<< Speriamo di riuscire a tenerli al sicuro >>.
Passeggiamo ancora, in silenzio. E’ molto strano perché di solito Beatrix è molto loquace.
Senza nemmeno accorgermene, arrivo a casa di Charlie – la mia nuova casa. Alzo lo sguardo verso la finestra della mia stanza.
<< Sputa il rospo >> dico, spostando lo sguardo verso la mia amica.
Sospira. << Sono preoccupata. Non solo per la guerra e per tutto quello che stiamo passando, ma anche per te. E per Alex >>.
<< Non è il momento adatto per lasciarsi coinvolgere da questioni sentimentali >>.
<< Non sappiamo se ci resta molto tempo. Forse moriremo tutti e il mio unico pensiero, in questi giorni, è quello di voler passare il maggior tempo possibile con le persone che amo: la mia famiglia e Edgar. Non vorresti anche tu? >>.
Allargo le braccia. << Tutte le persone che conosco e a cui tengo si trovano in questo maledetto posto, quindi lo sto facendo >>.
<< Leah … tu e Alex, voi due vi state evitando. Perché? >>.
<< Non ci stiamo evitando >> dico quando invece so che è così.
<< Alex e Emma non stanno più insieme, quindi che cosa aspetti? >>.
<< Che cosa aspetto? Ho detto cosa provo a Alex, ma lui si è allontanato da me. Che cosa dovrei fare? Tormentarlo? Supplicarlo? Ho pur sempre il mio orgoglio >>.
<< L’orgoglio ti ruberà del tempo da passare con l’uomo che ami >>.
Quasi ringhio. << Non posso strisciare ai suoi piedi ogni volta che sua moglie sparisce >>.
<< Lui ti ama, è così evidente! Non vuole stare con sua moglie! Perché né tu né lui riuscite a capirlo? Il suo matrimonio è finito! Voglio bene a Emma ma riesco anche a essere obiettiva >>.
<< Alex la ama! >>.
<< Forse, ma non nel modo in cui dovrebbe >>.
<< Beatrix: che cosa vuoi? >> chiedo, spazientita.
<< Sto solo cercando di aiutarvi >>.
<< Forse non abbiamo bisogno del tuo aiuto! >> le urlo.
Beatrix non batte ciglio.
<< Scusami, non volevo urlarti contro >>.
<< Va tutto bene, forse ho oltrepassato il limite >>.
<< Ci sono tante cose a cui pensare e il mio rapporto con Alex non mi sembra una priorità in questo momento >> ribadisco. << Stiamo per marciare contro i Volturi >>.
<< Vi vedo infelici e mi dispiace >>. Beatrix mi abbraccia e poi va via.
Entro a casa. Il profumo umano del mio patrigno penetra nelle mie narici, allettando la mia parte vampiresca che io sopprimo. Charlie è seduto sul divano e sta sfogliando un album fotografico: scorgo il volto di Bella in quelle foto.
Per la prima volta, vedendo il volto triste di Charlie, desidero che la vampira sia ancora viva. Desidero poter tornare indietro per aiutarla e impedirle di uccidere Emily: se non l’avesse fatto non ci troveremmo in questa situazione. Da quella famosa sera, si sono succeduti una serie di eventi che ci hanno portato a tutto questo.
<< Leah, sei rientrata >> mi saluta Charlie, chiudendo l’album. Nonostante abbia un aspetto orribile, non si lascia turbare.
<< Sì. Mamma è qui? >>.
<< E’ alla riserva, a una riunione degli anziani che dura da un po’ >>.
La riserva da cui mi hanno bandito. Mi rabbuio.
<< Vado a fare la doccia e a riposare un po’ >> dico, salendo le scale.
In cinque minuti mi faccio la doccia, togliendo il sangue incrostato dal mio corpo. Poi indosso una tuta e mi sdraio sul letto della mia stanza. Vorrei poter chiudere gli occhi e dormire ma il mio cervello è fin troppo attivo. Dopo qualche minuto sento Seth rincasare: sale le scale e bussa alla mia porta.
<< Entra >> gli dico.
La porta si apre e appare il viso preoccupato di Seth.
Si chiude la porta alle spalle e si avvicina a me.
<< L’allenamento è faticoso, vero? >>.
<< Abbastanza >>.
Si siede sulla sedia della scrivania.
<< Va tutto bene? >> chiede, fissandomi.
<< A parte il fatto che sono diventata un mostro e che stiamo per lanciarci in una probabile missione suicida, sì, va tutto bene >>.
<< Com’è andata la caccia oggi? >>.
<< Credo che sia stato uno dei momenti peggiori della mia vita. Mi sono sentita dilaniata in due ed è stato terribile >>.
<< Hai solo ucciso degli animali, l’hai fatto anche quando eri una mutaforma >>.
<< Quando ero un mutaforma non li uccidevo per il sangue. Sono diventata una succhiasangue … io che ne ero il nemico. Io che mi ritiravo disgustata dai Cullen, sono andata a caccia con loro >>.
<< A volte si cambia idea. A me i Cullen sono sempre piaciuti >>.
<< Non ho cambiato idea su di loro, continuano a non piacermi e continuo a provare disgusto verso quello che rappresentano, così come ormai lo provo per me >> mormoro.
<< Quello che ti è capitato è orribile ma non puoi continuare a odiare ciò che sei per l’eternità. Concentrati sui lati positivi come ti ha insegnato Alex >>.
<< Lo so, sono una piagnucolona e mi lamento ma a volte credo davvero che la sfortuna si stia accanendo con me. Non solo ho attirato qui una licantropa pazza che mi ha fatto diventare così, ma ho perso anche Alex >>.
<< Lascia stare quel babbeo >> sbotta Seth.
<< Credevo ti piacesse >>.
<< Infatti mi piace, ma non puoi pretendere che lo difenda dopo che ti ha fatto soffrire >>.
<< Che fratellino iperprotettivo >> lo prendo in giro, sorridendo con affetto.
<< Se è tanto stupido da lasciarsi sfuggire una come te non preoccuparti: il mondo è pieno di persone, troverai qualcun altro e sarà lui a rimpiangerlo >>.
<< Se sopravvivremo >>.
<< Se sopravvivremo >> ribadisce.
<< Non sei di ronda? >>.
<< Non stanotte. Sai, manchi a tutti nel branco >>.
Sbuffo.
<< Manca qualcuno che risponda a tono a Quil >>.
Rido.
<< Ehi, quelli sono mostruosi canini vampireschi? >>.
Gli lancio un’occhiataccia e gli tiro un cuscino. << Non scherzare >>.
<< Dovresti considerare l’idea di farli limare, sai >>.
<< Tu fatti trapiantare il cervello >>.
Seth mi ritira il cuscino addosso. Mi alzo e inizio a prenderlo a cuscinate. Mio fratello si difende, sghignazzando.
<< Ecco qual è l’arma del potente e raro ibrido tra un licantropo e un succhiasangue! Un cuscino! >> mi prende in giro.
Rido anche io: nonostante tutto Seth sa come mettermi di buon umore.
Sento la macchina di mia madre sfrecciare per la strada e fermarsi davanti casa nostra.
Seth e io fermiamo la nostra battaglia con i cuscini e scendiamo in soggiorno. Sento i passi della mamma lungo gli scalini del portico. Apre la porta: il suo viso è stanco.
<< Mamma >> la saluto. Come Charlie, anche lei ha un ottimo profumo che sa di cibo per una parte di me.
<< Ciao, tesoro >>.
Dà un bacio a ciascuno di noi – anche a me, forse a volte dimentica che non sono più un mutaforma. Poi corre subito in cucina a preparare la cena. Pensando alla cena mi torna in mente la caccia e quasi rabbrividisco. La seguiamo in cucina.
<< Com’è andata la giornata? >> chiede.
<< Il solito sai, con quella svitata di Karen >>.
<< La gente inizia a fare domande >> aggiunge Charlie. << Avvengono cose strane nella foresta. Ci sono stati degli avvistamenti >>.
<< Purtroppo è inevitabile >> dice Seth. << Temo il momento in cui ci sarà la prossima luna piena >>.
<< Abbiamo parlato anche di questo al consiglio >>.
<< Come mai hai fatto così tardi? >> chiede Charlie a mia madre.
Mia madre mi lancia delle occhiate nervose. << Ho dovuto aiutare >>.
<< Chi? >> chiede Charlie.
<< Forse è meglio parlarne dopo >>.
<< Che succede, mamma? >> sbotto.
Sospira. << D’accordo, non voglio  nasconderti nulla. E’ nato il bambino di Sam >>.
Sam. Sua moglie. Il bambino.
<< Mi fa piacere. Sta bene? >>.
<< Sì >> risponde mia madre, osservando la mia reazione tranquilla.
<< Almeno un po’ di gioia in questi giorni tristi, no? >>.
<< Ehm, sì. Tesoro, credevo che la cosa ti avrebbe ferito >>.
<< Oh no, va tutto alla grande >> dico. << Adesso, se non vi dispiace, vorrei andare a prendere un po’ d’aria >>.
<< Leah, aspetta … >>.
<< Ci vediamo dopo >>.
Corro in soggiorno e poi esco, sbattendo la porta alle mie spalle. Chissà se l’ho rotta.
Sento le parole di Seth. << Lasciala andare >>.
 
Sam ha avuto un figlio. Non fa molto male, dopotutto.
Solo un pochino, una vecchia ferita che a volte si riapre. Quel farabutto mi ha spezzato il cuore, quindi è normale che sia furiosa. Inoltre, in questo periodo, sono particolarmente vulnerabile a certe notizie. Corro per la foresta sperando di non incontrare nessuno: voglio solo stare un po’ da sola. Apprezzo la velocità con cui ormai riesco a correre in forma umana: un aspetto positivo su cui mi concentro spesso. Sento l’odore della pioggia, gli animali che scappano, spaventati dal mio passaggio. Non voglio pensare più a nulla, non voglio più soffrire. Le lacrime iniziano a scendere lungo le mie guance: è positivo perché mi ricorda che non sono un vero e proprio vampiro. Vorrei che Sam soffrisse quanto me, vorrei che gli venisse strappato tutto. Vorrei che gli anziani, che mi hanno escluso dal luogo in cui sono cresciuta, morissero tutti. L’immagine dei loro corpi privi di vita nella mia mente mi dà grande soddisfazione. All’improvviso sento l’odore di un gruppo di umani; saranno circa venti, forse sono in campeggio. Cosa accadrebbe se mi nutrissi di loro? Penserebbero ancora tutti che sono sempre la solita Leah, quella che ama difendere gli umani dai cattivi? Quasi senza farci caso decido di farlo, proprio come qualche ora prima. La caccia è aperta. Sono a due chilometri da loro quando la pioggia cade dal cielo, cancellando le loro scie, che diventano sempre più deboli. L’acqua che cade sui miei capelli e sul mio viso sembra farmi rinsavire, così mi fermo e mi accascio contro un albero. Le lacrime si mescolano alle gocce d’acqua. Ogni rumore della foresta si trasforma in un’unica frase che rimbomba nella mia testa: Leah, sei un mostro! Leah, sei un mostro! Leah, sei un mostro! Sto così fin quando un rumore di passi mi mette in allerta.
<< Leah, stai bene? >> chiede una voce.
Alex si materializza di fronte a me. Vorrei dirgli che sto bene per farlo andare via, perché lui non fa che contribuire al mio tormento interiore. Tuttavia non posso mentire. Non a lui.
<< No >>, rispondo.
 
 
   
 
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