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Autore: starmoon    07/01/2016    2 recensioni
L'aeroporto è pieno di passeggeri, tra i tanti una famiglia entra velocemente dalla porta di vetro dell'ingresso. Emma Swan corre veloce verso la biglietteria, dietro di lei Killian Jones cammina con un passo più moderato, trascinando con se due grossi trolley. Emma appoggia le braccia sul bancone prendendo dalla borsa i soldi per i biglietti. La ragazza da dietro il bancone osserva la donna muoversi con velocità. Emma da i soldi dopo averli contati.
Emma: quattro biglietti per Storybook
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Broken Heart

Liam apre gli occhi azzurri. L'ospedale emana un odore forte, mette a fuoco la vista, nota una figura bionda, è Liz. No, guarda meglio, le assomiglia, i capelli biondi lo hanno confuso, è Emma. Sbatte più volte le palpebre cercando di fare mente locale, si trova indietro nel tempo, in luoghi in cui ha già vissuto. Si guarda intorno mentre Emma si avvicina al ragazzo, sicuramente ha molte domande da porgergli. Ha un viso premuroso, la ricordava così, erano secoli che non vedeva il suo volto. Un macigno allo stomaco gli si forma prima di poter dire qualsiasi cosa, non sa con quale coraggio potrebbe rivelare determinate cose, forse non dovrebbe farlo, ma visto che è indietro quanto vale cambiare le cose in meglio. Si mette a sedere, non sopporta l'aria degli ospedali, nemmeno da piccolo poteva tollerarla. Emma è proprio di fronte a lui, dal suo sguardo il moro capisce che nemmeno lei sa proprio da dove iniziare a parlare. Sembra decisamente fuori dal suo campo, la situazione. Liam sorride, in un momento l'espressione spaesata di Liz appare sul suo volto, il sorriso gli muore in gola quando ricorda il motivo per cui è li. Sospira prendendo un bel po' di aria. 

Liam: suppongo che hai molte domande

Emma annuisce, non ha ben chiaro come deve comportarsi, per fortuna il ragazzo sembra sapere il fatto suo. 

Emma: tu mi conosci?

Liam fa un mezzo sorriso, gli viene spontaneo, vorrebbe dirgli il motivo per cui la conosce così bene, ma si ritira prima di rischiare di dire troppo, ci sono cose nel futuro a cui non vuole rinunciare per niente al mondo. Emma si muove di scatto, abbassa il capo verso i suoi jeans cercando qualcosa nella tasca destra. Tira fuori l'anello. Liam sente il cuore battere all'impazzata, non si era nemmeno reso conto di averlo perso, era troppo abituato a portarlo sempre al dito. 

Emma: dal modo in cui lo guardi sembra una cosa veramente importante 

Liam lo prende tra le mani, riesce a percepirlo, riesce a sentire ancora il calore, sorride felice di sapere che l'amore che prova per lui è ancora li, rinchiuso in quel filo d'oro. I suoi occhi celesti si illuminano, Emma non può fare a meno di pensare che con chiunque fosse spostato dovesse avere un sentimento molto forte, potente. Si siede sulla sedia bianca che ogni camera ha, attendendo che sia lui a prendere l'iniziativa. 

Liam: non mi ero reso conto di averlo perso 

Emma sorride, è incantata da questo amore che non conosce, in un certo senso è famigliare, lei per Hook è scesa fino negli inferi per riprenderselo, i suoi hanno sempre fatto l'impossibile per ritrovarsi. Liam lo infila al dito, ripromettendosi di non perderlo mai più. Guarda Emma, ripensa alla piccola Liz, quella che ha visto la sera prima, ci sono tante cose che le deve ancora dire, ma adesso Emma deve sapere tutto. 

Liam: quello che sta per succedere cambierà le cose per sempre, il mondo in pace che avete avuto fin ora non esisterà più, Storybook non esisterà più 

Emma si alza dalla sedia, quelle parole erano come tante pugnalate, il mondo per cui aveva combattuto per tutta la vita sarebbe sparito? non riusciva a credere ai suoi occhi. 

Liam: la magia più o meno sta per tornare, non so dirti di preciso il momento, è successo piano piano 

Liam cerca di ricordare, ha passato tanti anni nella foresta incantata che non ricorda bene il passato, anche se certe cose non potrà mai più dimenticarle. 

Emma: come so che non menti?

Liam: una persona mi ha detto che tu hai un dono, riesci a capire quando una persona mente, allora, sto mentendo?

Liam la guarda, uno sguardo totalmente sincero, Emma ne è sicura, è la cosa la terrorizza, spera ancora che lui stia mentendo, almeno le sue parole non sarebbero vere. 

Liam: se non vuoi che tutto vada distrutto c'è una persona che deve morire 

Emma spalanca gli occhi, uccidere non è mai stato una sua opzione, era qualcosa al di fuori dal suo animo. Ma gli occhi di Liam nascondevano un dolore che lei non conosceva. Mordendosi il labbro alza lo sguardo verso di lui, ha paura quasi a chiederglielo. 

Emma: le mie figlie…

Liam: sono vive 

Liam lo dice in un sussurro, quasi a non sapere dire veramente ciò che è successo in futuro. Sposta il suo sguardo sulla donna. 

Liam: devi farmi uscire da qua

 

 

Liz si siede a tavola, Eve è seduta di fianco a lei, agli occhi dei genitori sembra essere tornati ad un paio di anni fa. Emma ha un aria vagamente confusa, Liz ogni tanto le lancia un occhiata, mentre silenziosamente fa colazione con il latte e i cereali, la sua colazione preferita, Eve invece opta per dei tost caldi. Killian si gode il momento, non importa quanti cattivi possano arrivare, nessuno può rubargli quei piccoli momenti in famiglia, sono la cosa più importante che ha, si volta d'istinto verso sua moglie, la vede tesa e lo preoccupa, Emma scuote il capo, sa già che Hook le dirà di non preoccuparsi, ma lei non può smettere di pensarci. Le gemelle sembrano conversare tranquillamente, come se tutto quel periodo a litigare non fosse mai esistito, ma i due genitori sanno che ci saranno ancora molte sfide per le loro ragazze. Questo sabato ci sarà la festa, Eve sta già fantasticando su cosa mettere per il ballo. Lizzie non è molto propensa ad andare, stranamente ha paura di andarci, non vuole tornare ad essere l'unica esclusa, ma ha fatto una promessa ai ragazzi, sospira bevendo l'ultimo sorso di latte caldo e  fumante. 

L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze. Jackson è seduto sulle scalinate, non ama particolarmente la scuola, ma sa che è importante, soprattutto per sua madre, vuole darle il meglio, renderla orgogliosa di lui. Con le piccole cuffie alle orecchie guarda il paesaggio, la canzone gli sembra perfetta per iniziare la serata. Scrive sul blocchetto alcune rime, lo fa spesso, intorno ci disegna dei mostriciattoli scarabocchiando. Connor si siede accanto a lui, era talmente preso dalla musica che non si era accorto che l'amico era arrivato. Ma Connor fa dei segnali per farsi vedere, Jackson abbassa il volume della musica, senza togliere le cuffie. 

Connor: buongiorno 

Jackson: scusa stavo ascoltando questo 

Jackson da una cuffia all'amico, Connor annuisce, sicuramente è del suo stesso parere. 

Connor: la vuoi fare come apertura?

L'amico dai capelli a spazzola annuisce convinto, si distrae non appena vede arrivare Layla che lo guarda ancora infastidita per l'altro giorno, si è sentita presa in giro. 

Liz: hey 

Connor e Jackson alzano gli occhi, per tutta la giornata precedente la ragazza era sparita, ma almeno Jackson sapeva che stava meglio, Connor invece non aveva avuto sue notizie. Neal arriva dietro di loro, Liz lo guarda, sicuramente ci sono tante cose che si devono dire e Neal sinceramente non sa come spiegarle senza rivelarle la verità più grande, la loro verità. 

Liam sistema i libri nel suo armadietto, ha ancora al testa frastornata, credeva che fosse tutto un sogno, ma poi si è reso conto della realtà. Sospira richiudendo l'anta. Sente un profumo familiare, non sa spiegare come lo conosce, si volta lentamente, Liz passa nel corridoio insieme a Jackson, i due sono ormai inseparabili. I due si guardano, Liam non sa cosa pensare, ogni volta che la vede, sembra che la vede per la prima volta, non può fare a meno di guardare i suoi occhi chiari. I suoi pensieri vengono distratti da Eve, la ragazza è di fronte a lui, ha un enorme sorriso dolce sul volto, Liam già sa cosa vuole, con Eve è facile capire i suoi desideri, Liam sorride ammaliante. 

Liam: immagino vuoi andare al ballo?

Liam si muove seguito dalla ragazza, lei è decisamente elettrizzata, Liam di meno, ha ancora in mente tutto quello che è successo la sera prima. Ma lo farà, è nella sua natura, non le rovinerà la festa per il suo malumore. 

La lezione è abbastanza leggera, Eve riesce a sopportarla tranquillamente, soprattutto con la testa altrove, sta già pensando a cosa mettere, sicuramente qualcosa di blu, le piace risaltare gli occhi. Hanna seduta accanto a lei è tesa, nella sua testa ci sono solo le preoccupazioni per la festa, deve tutto andare alla perfezione altrimenti la sua reputazione come presidentessa andrà a rotoli, batte il piede cercando di mantenere una postura corretta da seduta, Eve sposta il capo di lato distratta dal rumore del piede che batte. Vorrebbe dirle qualcosa, ma non sa nemmeno come interagire con lei, è come avere di fronte un muro enorme. 

Neal e Liz sono soli, le lezioni sono finite, i due sono nella classe di quest'ultima, la bionda è seduta su uno dei banchi, attende che lo zio dica qualcosa. 

Neal: inutile che ti menta raccontandoti una balla sul motivo per cui ero li, inutile che ti dica che non ne so niente, non mentirei a te 

Neal la guarda negli occhi, vuole che capisce che lui è sincero, sopratutto con lei a cui ci tiene davvero di più di quello che poteva pensare, non è una semplice nipote, è un'amica. E' chiaramente una cosa che non sa come gestire. 

Liz: eri li con tutti loro, in questa città sta succedendo qualcosa vero?

Neal annuisce, la guarda con il volto serio, un espressione che non aveva mai visto, forse corrucciata, imbronciata, ma non aveva mai visto un espressione tanto seria sul suo volto chiaro. 

Neal: però non sta a me dirti questo se vuoi sapere la verità sai da chi devi andare 

Liz non risponde, lo sa benissimo, non ha bisogno nemmeno di chiedere, l'immagine dei suoi genitori è nitida nella sua mente. 

 

 

Regina e Emma sono da Granny's, poche persone presenti e una leggera musica in sottofondo, aiutava a rilassare i nervi. 

Regina: Hood passa a prendermi tra poco cosa dovevi dirmi di tanto urgente 

Regina la guarda con i suoi occhi scuri e scrutatori. 

Emma: ho parlato con il ragazzo 

La voce di Emma è roca, spezzata, come a non voler parlare, conosce troppo bene Regina, lei non ci penserebbe un attimo a fare fuori la minaccia, sempre se trovassero un modo. Ma Regina ha imparato a conoscere gli stati d'umore della salvatrice, sa quando non le vuole dire qualcosa. Alza la mani in segno di resa. 

Regina: non faccio niente senza approvazione 

Emma stringe la tazza che ha davanti, ormai non fa altro che bere caffè. 

Emma: dobbiamo uccidere qualcuno o il nostro futuro è segnato 

Regina non è sorpresa, dopo anni di salvataggi e piani questo forse era uno dei meno assurdi progettati dagli eroi della storia. 

 

 

Liz trascina verso i bagni la gemella, Eve ha predicato per tutto il tragitto, non ha idea di cosa Elizabeth le voglia dire, ma sembra parecchio decisa, infatti richiude la porta del bagno e controlla che non ci sia nessuno. Elizabeth si comporta in modo strano, non da lei, sembra nervosa, agitata, solitamente è Eve quella che si comporta in questo modo. 

Eve: stiamo giocando alle spie?

Liz: ti sarai accorta anche tu che in questa città qualcosa non va?

Eve: beh la maggior parte della gente si comporta in modo strano 

Liz: appunto sospetto che mamma e papà ci stiano nascondendo qualcosa e qualcosa non banale 

Eve corruccia la fronte, non capisce dove la gemella vuole andare a parare. 

Liz cammina lungo il corridoio, vuole delle risposte e le vuole subito, Eve cerca di farla ragionare, non può marinare la scuola, hanno ancora due ore pomeridiane. Eve incontra Liam e lo guarda cercando aiuto con lo sguardo. Liam si imbatte in Liz, non sa perché deve fermarla, ma dallo sguardo preoccupato di Eve non preannuncia nulla di buono. Liz si blocca, sbattendo con il petto del ragazzo, si sposta subito, non riesce a non arrossire, ci prova. Ultimamente Liam le provoca questo effetto destabilizzante e non vuole provarlo, non ora che lui e sua sorella stanno insieme, non ora che il rapporto con lei sta andando bene, sta migliorando. Scuote il capo riprendendo a camminare frenetica, vuole anche un po' scappare da li, da lui. Liam rimane immobile, sente addosso il profumo di vaniglia della ragazza, così diverso da quello pizzicante e sensuale di Eve. Si decide chiamandola. 

 

https://www.youtube.com/watch?v=qXGvOOeB7x4

 

Liam: Hey 

Liz si volta, non sapendo cosa voglia, Eve e di fianco a lui. Liam la guarda, uno sguardo strano, sembra un po' confuso anche lui. 

Eve: aspetta ancora la fine delle lezioni poi ci parleremo insieme 

La voce di Eve li riporta entrambi alla realtà. 

Liz: per una volta Eve ho bisogno che tu stia dalla mia parte 

Eve la guarda, non era mai successo che Liz le chiedesse aiuto, che le chiedesse di partecipare, che si imponesse in modo così forte in qualcosa in cui crede. Senza esitare va verso la sorella, Liam le guarda allontanarsi, chiaramente confuso, i suoi pensieri sono tutti sotto sopra, ma è felice di vederle così unite, così vicine. 

I pomeriggi sono sempre tranquilli, Emma e Killian hanno già discusso sul da farsi e l'uomo non ha esitazioni, mentre la moglie ancora si chiede se sia la cosa giusta. Il giardino era poco curato, in fondo stavano li solo da qualche settimana era normale che non se ne prendessero cura come si deve, soprattutto con tutte le cose che stanno succedendo. I due sono seduti sulle sedie di legno poste suo portico, c'è ne anche una a dondolo, quella che usavano per addormentare le gemelle da piccole, Emma la guarda malinconica, le ricorda ancora perfettamente, ogni lineamento, ogni gesto, ricorda tutto di loro. 

Liz: mamma 

Emma sposta lo sguardo alzandosi dalla sedia, quel tono di voce duro, fermo. Killian la guarda, capisce subito che qualcosa è successo. I due genitori si avvicinano alle gemelle, sono di fronte a loro. C'è un momento di tensione. Liz vorrebbe chiederlo subito, ma è come se la voce non le uscisse dalle corde vocali, una strana paura si fa spazio in lei. 

Eve: abbiamo bisogno che ci raccontate la verità, tutta la verità

Eve in gesto istintivo prende la mano di Liz, la bionda la guarda confusa, la stringe a se, come quando erano piccole, unite. I genitori si guardano in faccia preoccupati, speravano che questo giorno non sarebbe mai arrivato, ma sapevano che prima o poi le cose sarebbero diventate troppo grandi da nascondere, anche con ogni sforzo possibile. I quattro si trovavano nella cucina, il posto più frequentato ormai. Era diventato quel luogo di passaggio ogni mattina, dove tutti si ritrovavano per fare colazione e per cenare. Emma inizia a raccontare, è difficile per lei spiegare perché è la Salvatrice, raccontare che ognuno delle persone che conoscono sono speciali, sono diverse dal resto del mondo, anche loro in un modo diverso sono speciali. Liz guarda suo padre, Hook, non crede a ciò che sente, ciò che le raccontano, è tutto troppo surreale, ma qualcosa la spinge a crederci, sarà stato l'arrivo dell'altro Liam, sarà che per tutta la vita si è sentita diversa in qualche modo dagli altri. Ma ci crede, come Eve, è come un fattore naturale, un percorso che fa parte di loro, il problema fondamentale e che i loro genitori hanno mentito, ad entrambe. 

Eve: sei la figlia di biancaneve?

Eve si alza dalla sedia, deve metabolizzare la cosa, riesce a stento a pronunciare quella frase, Liz invece li guarda basita, shoccata. 

 

 

Il Liam del futuro guarda la finestra di quella casa vuota, Emma gli ha promesso il via libera a meno che lui le raccontasse tutto, ma le cose dovevano succedere piano piano. Gli ha portato dei vestiti di questo mondo, gli mancavano un po' quei jeans e le felpe, una cosa che non esisteva dall'altro lato. Si guarda allo specchio, non ha più quell'aria regale che lo caratterizzava, per un momento è solo un uomo. Sorride pensando alla vita che avrebbe avuto con lei in questo mondo, avrebbero avuto quella villetta con prato che lei sognava tanto, quei bambini bellissimi che fantasticava la sera prima di dormire, avrebbe avuto quel piccolo albero di ciliegio proprio sotto la sua finestra, per sentirne il profumo ogni mattina. Avrebbe avuto quel sole filtrare in cucina illuminando ogni colazione per iniziare la giornata con il buon umore. Avrebbero avuto anche quella macchina per famiglie, avrebbero avuto una vita perfetta se solo non gli avessero strappato via ogni cosa, ogni possibilità di vivere sereni senza dolori. Si affaccia alla finestra, si sente osservato, ma sospira quando non vede nessuno. Si guarda di nuovo in quello specchio alto, ovale, alzando di poco la maglia può vedere la cicatrice della spada, per un momento aveva pensato di morire, di non rivedere più il suo volto. Liz esce dalla porta di casa, le cose che le hanno appena rivelato l'hanno scombussolata e non poco, Eve la raggiunge, ma non la segue, la bionda non si è accorta nemmeno della sua presenza. La vede camminare lungo il vialetto del quartiere, cammina frenetica. Liz cammina senza sapere di preciso dove andare, dove fermarsi, forse non vuole nemmeno fermarsi, vuole solo camminare, aspettare che le cose tornino alla normalità, aspettare di tornare a New York, dove le cose almeno erano stabili. 

Liz alza lo sguardo, è nel piano centro di Storybook, Belle sta entrando nella sua libreria, la guarda per un secondo, sembra vacillare, ma poi la donna la saluta con un sorriso e un accenno alla mano. Liz non può fare altre che capire a quale personaggio e affibbiato il suo nome. Poi collega i pezzi, se Belle era quella Belle, di sicuro il padre di Jackson doveva essere la bestia, ma la bestia dov'era? Tutto non ha più un senso logico e lei si sente disorientata, è una di quelle persone che non crede se vede, una che mette sempre la logica prima del cuore, la mente prima di tutto, ma in questo caso non c'è niente che la mente possa elaborare, non c'è una soluzione logica. Granny's non è lontano, infatti è la prima tappa che lei decide di fare, si ferma davanti alla vetrata, Ruby sta servendo alcuni tavoli, suo marito invece è dietro il bancone, Liz nota che la pancia di Ruby è leggermente gonfia, non ci aveva fatto caso prima che lei aspettasse un bambino, era troppo distratta dalla band. In fondo erano umani, amavano, vivevano come loro, semplicemente non venivano da questo mondo, non era la loro casa. Liz si ferma immobile davanti alla vetrata, realizza che quel mondo è reale quanto il suo, è vero, in fondo ogni racconto ha sempre una sua parte di verità. 

Hanna: entri o lascia passare gli altri?

Liz si volta di colpo, era la prima volta che sentiva la sua voce, inevitabilmente si chiedeva di chi fosse la figlia, chi fosse lei nel mondo delle fiabe. Hanna la guarda, non capisce perché la fissi in questo modo. 

Hanna: cos'è il gatto ti ha mangiato la lingua?

Liz: scusa Dio non so che ci faccio io qui 

Liz sposta la testa di lato confusa, non sa nemmeno lei quello che sta dicendo. Hanna la vede nervosa, leggermente sconvolta. 

Hanna: senti non sono brava nei rapporti con le persone, non che me ne freghi qualcosa, ma se vuoi…puoi parlarmene 

Liz la guarda corrucciando la fronte, forse però parlare con una persona che non conosce è la soluzione migliore, non riuscirebbe ad aprirsi con la sua famiglia. 

Le due ragazze sono sedute ai tavolini interni, Ruby porta sul tavolo due tazze fumanti di cioccolata calda, Hanna non sa cosa deve dire di preciso, a parte Layla che la conosce da quando era piccola non ha effettivamente amici, forse per via del suo carattere sempre schivo e diffidente. Liz guarda il liquido scuro, a quelle movenze che sono chiaramente di Emma. Alza lo sguardo incerta sul da farsi, ma orami è li e quanto vale tirare fuori quello che pensa. 

Liz: i miei mi hanno detto da dove venite…veniamo 

Liz scuote il capo correggendosi, Hanna alza di poco la testa capendo il motivo del suo comportamento. Beve un sorso di cioccolata, la sua bevanda invernale preferita, diversamente da quello che sembra adora zuccherarla molto. 

Hanna: ti sconvolge tanto come cosa? credo che qualche accenno avresti dovuto averlo avvertito venendo qui 

Liz: una cosa è un accenno un'altra è scoprire che tuo padre è uncino e tua madre è una salvatrice eroina 

Liz scuote nuovamente il capo, come segno di rifiuto, Hanna sorride, raro per lei, ma lo fa. 

Hanna: beh almeno non sei la figlia della regina cattiva e Robin Hood 

Liz la guarda spalancando gli occhi, un sorriso divertito si allarga sul volto. 

Liz: Robin Hood?

Hanna: già ho anche un fratello da parte sua, ma per adesso è partito per il primo anno di collage credo che sia quello che frequenta tuo fratello 

Liz: Henry?

Hanna annuisce confermando. 

Liz: non lo sento da un po' 

Liz beve un sorso malinconica, era da un po' che non pensava a suo fratello, poi realizza che anche lui sa di questa storia, anzi forse è il motore portante. 

Liz: l'ultima volta che l'ho visto è stato in estate aveva gli esami quindi era abbastanza indaffarato è un tipo molto deciso in quello che fa

Hanna: il mio invece è un vero e proprio orsacchiotto gommoso, non nel senso di grasso, ma ha un carattere dolce e zuccherato oserei dire 

Liz: che carattere è zuccherato? 

Le due scoppiano in una risata rumorosa, si guardano intorno tappandosi la bocca. 

Liz non si era mai sentita in sintonia con una ragazza, non aveva mai parlato con qualcuna in un modo così liberamente, nonostante Eve fosse sempre nel suo cuore, non era lo stesso, Eve era sua sorella, molte cose non poteva dirgliele. Dalla vetrata si vede entrare una figura, è Liam, quello di questo tempo. Liz smette di ridere di colpo, ogni volta che lo vede le fa uno strano effetto, un qualcosa che non vuole e non deve provare. Liam le fa un sorriso per salutarla e poi va verso uno dei tavolini pieni di gente. Hanna guarda lo sguardo con cui Liz lo guarda, non ama molto le cose romantiche e sdolcinate, ma quello sguardo era diverso da quello che vedi in TV, era reale. 

Hanna: ti sei cacciata in un bel casino eh?

Liz: cosa?

Hanna: Liam…tua sorella e tu 

Liz: io? no no  no io e loro no non c'entro nulla 

Hanna: se ne sei convinta 

Hanna fa spallucce tornado a bere dalla sua tazza rossa. 

Liam si siede vicino Tom, il suo migliore amico, i ragazzi sono tutti concentrati in qualche conversazione futile. Liam si volta verso Liz, la guarda, in un modo che nemmeno se ne rende conto. 

 

 

Emma entra in camera delle gemelle, c'è solo Eveline sdraiata sul suo letto. Ha uno sguardo pensieroso, un po' distratto. La madre si siede ai piedi del letto mentre la figlia si alza con il busto sedendosi di fronte a lei. 

Eve: perché non ce lo avete mai detto? insomma Henry lo sa

Emma: Henry a causa di ciò ha rischiato la sua vita molto volte, non volevo che succedesse lo stesso a voi due 

Eve: sono la nipote di biancaneve? 

Eve non può fare a meno che sorridere, è una cosa entusiasmante se la si prende con leggerezza. Ma una parte di lei ancora stenta a crederci. 

Eve: Liz non è ancora tornata vero?

Emma scuote il capo avvicinandosi alla figlia, permettendole di appoggiare il capo sulla sua spalla. 

Emma: tornerà presto, lei torna sempre 

Il telefono di Eve si illumina, un messaggio da Liz: sto bene torno per cena. Eve sorride così come sua madre, Emma conosce benissimo le sue bambine, anche se non lo da spesso a vedere si preoccupa per ogni cosa. 

 

Elizabeth, quella del futuro, guarda dall'alto dell'orologio tutta Storybook, la guarda quasi con malinconia, il vestito nero si trascina in mezzo alla polvere, ma non sembra importarle. Le unghie di un rosso scarlatto, forte, come il suo rossetto. Guarda lei da giovane, quando era piena di speranze e sogni, ricorda bene quel giorno, ricorda cosa verrà adesso e cosa starà per arrivare in futuro. Guarda Hanna, la forte ragazza che ha conosciuto quel giorno. La bionda si volatilizza nel nulla, di lei resta solo un alone nero nell'orologio che piano piano svanisce con lei. 

 

Liz e Hanna camminano lungo la strada, era diverso anche per Hanna questo nuovo approccio. Con Liz parlava liberamente di cose futili, cose che aldilà dei suoi pensieri non esprimeva mai. Moda, ragazzi, vestiti, erano argomenti inutili per lei, ma Liz aveva un modo tutto suo per spiegare le cose, non perdeva tempo a guardare cose era In o no, lei le diceva solo quello che le piaceva, era diretta, abbastanza sicura dei suoi gusti, forse questo è quello che le accomuna davvero. Hanna guarda le vetrina, come organizzatrice è costretta a partecipare al ballo scolastico, anche se non vuole andarci. Liz si ferma di colpo, quel vestito blu era perfetto per Hanna, lo stesso colore dei suoi occhi, che non erano propriamente celesti, erano un colore più elettrico, quasi vivo. 

Liz: hai già un vestito per il ballo?

Hanna: credevo non ti importasse molto

Liz: mia sorella ci andrà con Liam e per adesso ci stiamo riavvicinando quindi mi trascinerà quanto vale essere presentabili no 

Hanna fa spallucce entrando nel negozio, guidata dalla bionda. 

Liz prende il vestito, lo da in mano ad Hanna indicandole, girando le mani, dove si trovasse il camerino. 

Hanna: stai scherzando? è troppo appariscente

Liz: l'unica cosa appariscente è la tua negatività 

Liz spinge piano piano la ragazza verso il camerino, ignorando le parole di Hanna di replica. 

 

https://www.youtube.com/watch?v=9ifR2A9Afbk

 

Le luci gialle danno il tocco finale alla palestra. Hanna guarda le decorazioni con stupore, non aveva visto nel tutto il suo lavoro, non riesce a crederci di aver realizzato lei qualcosa di così bello e perfetto. Gli occhi blu riflettono le luci nell'aria. Una voce la distrae. Neal avanza verso di lei, rimane un attimo fermo a guardare il suo vestito, solo ora Hanna si rende conto che nessuno l'aveva mai vista con un abito del genere, lungo, scende morbido, senza spalline e con il corpetto a forma di cuore con qualche leggero strass, per una sera si sentiva bellissima. Neal era invece con uno smoking semplice, Hanna non glielo direbbe mai, ma gli sta benissimo. 

Neal: verso che ora faremo una pausa io e la band? 

Hanna sospira, tornando alla realtà, per un momento aveva pensato che stesse per dirle qualcosa di diverso, non sa perché si aspettasse diversamente. 

Hanna: canterete fino alle nove da li in poi siete liberi 

Hanna fa un sorriso forzato mentre Neal le sorride entusiasta, è felice di avere la serata libera dopo. Si sposta allontanandosi, poi si ferma di colpo voltandosi verso la ragazza, come se si fosse dimenticato di dirle qualcosa, Hanna lo guarda scettica aspettandosi una nuova domanda. Alza le sopracciglia impaziente visto che il ragazzo non accenna a parlare. Lo vede mordersi il labbro inferire e poi aprire bocca. Ma le parole che escono sono tutt'atro che una domanda, lui se ne va allontanandosi da lei, ma le sue parole le rimbombano ancora in testa. Quel "sei bellissima" si sono incise nella sua mente, si sente avvampare anche se non vuole, si porta la mano istintivamente al cuore, non credeva che potesse andare così veloce, era quasi innaturale per lei. Si sente afferrare le spalle da dietro, sobbalza spaventata e ancora intontita. Si volta di scatto per vedere chi è il suo "aggressore". Si sorprende di vedere Elizabeth così elettrizzata, poi riconosce quello sguardo, Lizzie ha chiaramente sentito e visto tutto. Si sente avvampare nuovamente, mentre la nuova amica ridacchia divertita, in un modo che non è quasi da lei, ma il rossore sulle guance di Liz nasconde altro che due risate, chiaramente non è in piena forma, Hanna nota il drink che ha in mano. 

Liz: ci credi che mi sono dovuta cambiare dieci volte?

Liz si muove non smettendo di ridere, Hanna la trascina verso la parte meno confusionaria della palestra, quella vicino all'albero di natale. 

Hanna: hai bevuto?

Liz: questo? credi ci sia dell'alcool? ohh ora capisco 

Liz avvicina il bicchiere divertita, Hanna prende il bicchiere tra le mani, sa benissimo chi ha messo l'alcool nel ponch, sospira non può farci niente, ma di sicuro non sarà lei ad avere problemi con il preside. Hanna guarda verso la porta principale, Liam e Eve stanno entrando, lei ha un vestito molto simile al suo, a molto più chiaro. Inevitabilmente i quattro si scontrano e Eve non può fare altro che avvicinarsi per salutarle. Liam guarda Liz, non l'aveva mai vista vestita così, con quel vestito nero, un tubino stretto e ricamato, era corto, fin troppo corto si ritrovò a pensare. 

Eve: ciao ragazze 

Eve sorride, non le piace che Liz stia con altre persone, soprattuto ragazze, è possessiva nelle sue cose, ma cerca di fare uno sforzo. Liz guarda Liam, è perfetto, in quello smoking, la camicia che non può nascondere il fisico del ragazzo, gli occhi celesti di lui posati su di lei, poi lui li sposta, Liz guarda le mani dei due unite, una fitta al cuore che non può gestire. Eve guarda gli sguardi che si lanciano, ha un attimo di confusione, ma poi si accorge che Liz ha un bicchiere in mano e chiaramente non è nel meglio di se. Glielo prende dalle mani annusandolo. 

Eve: sei ubriaca Liz 

Liz porta l'indice alla mano con forza. 

Liz: shhhh Hanna può sentirti 

Poi scoppia in un'altra risata, Liam cerca di trattenersi, ma è davvero buffa in quelle condizioni, in una maniera dolce. 

Eve: avete messo dell'alcool dei drink?

Hanna: non guardare me sarà stato Tom, a modo suo vuole movimentare la serata 

Eve: ora mi sentirà 

Eve si allontana lasciando il suo ragazzo li. Liam la guarda alzando un sopracciglio, confuso. Hanna sorride divertita, è il momento di vendicarsi un po'. 

Hanna: vado a vedere se è tutto okay? me la tieni d'occhio un minuto?

 

https://www.youtube.com/watch?v=XUY7MiKBMco&spfreload=10

 

Liam non riesce a dire di no in quanto Hanna è già sparita tra la folla, rimane solo con Liz, la ragazza è appoggiata alla parete, non sembra essersi resa conto che è da sola con lui. Liam invece è pienamente cosciente della cose e diversamente dal normale non dovrebbe dargli problemi, in fin dei conti è solo la sorella della sua ragazza, anche se non ricorda nemmeno quando i due hanno iniziato a frequentarsi, è stato tutto così veloce che solo adesso realizza che probabilmente la bionda brilla che saluta le persone senza nemmeno conoscerle è sua cognata. Liam le si avvicina, prendendo delicatamente il suo braccio tirandola verso di se, ancora una volta viene investito da un profumo dolce, quasi gustoso, sospira ignorando i suoi sensi e concentrandosi su quello che deve fare, cioè portarla lontano da li, ha visto troppe occhiate dai ragazzi per lasciarla in balia di loro. Liz si ferma di colpo, si guarda un attimo spaesata e poi lo guarda, fissa, Liam non capisce cosa le sia preso, ma lo sguardo che ha Liz è diverso dalle altre volte che la vista, in questo momento non vede la ragazzina cocciuta o timida, vede una donna, bella, una ragazza che ha tutte le qualità per essere perfetta, ma in fondo lo è già, gliela detto una volta, una frase del genere, ma non si era reso conto di quanto avesse ragione in quelle parole. 

Liam: dovresti prendere un po' di aria fresca 

Lizzie annuisce, non ha il coraggio di dire niente, in un momento di lucidità si rende conto che il ragazzo ha il braccio intorno al suo e che la sta trascinando fuori dalla palestra, è imbarazzata, ma allo stesso momento felice e non deve esserlo, lui è sempre il ragazzo di sua sorella e lei non deve provare questi sentimenti per lui. 

Liz: mi dispiace io…io non posso venire 

Liz lo guarda, titubante persino lei della decisione appena presa, tutto il suo corpo la spingeva verso di lui, ma la sua mente, quel poco di lucidità che le era rimasta le imponeva di scappare da li, andare lontano da quei sentimenti che stanno crescendo sempre di più, fino a divorarla dentro. Liam la guarda, è deluso e sa che non dovrebbe esserlo, in fondo non ha detto nulla di strano, ma è come se in quelle parole ci fosse celato qualcosa, una frase non detta che lui capisce, coglie al volo. Liz fa un passo indietro, quel gesto significava tutto per Liam, era un po' come perderla. La ragazza si volta, ha il viso sconvolto, l'alcool le fa esternare i suoi sentimenti contro la sua volontà. 

Hanna: stai bene?

Liz non si era resa conto che aveva l'amica di fronte, annuisce, ma dentro si sente a pezzi, non era stata così la prima volte che si era innamorata, forse non era nemmeno amore, adesso lo percepisce quel vuoto al petto, una sensazione di inutilità e solitudine che non riesce a togliere dal petto. Alza lo sguardo verso la ragazza, Hanna la guarda senza dire nulla, non c'è niente da dire in questi casi, forse un abbraccio è l'unica cosa che serve veramente. Hanna lo fa, anche se non è da lei, abbraccia quella piccola ragazza triste. Era per questo che aveva sempre avuto paura dell'amore, di tutto ciò che rappresentava. 

Eveline nota Tom di spalle, si pavoneggia con due ragazza, forse qualche anno più grande di lui. La mora lo costringe a voltarsi prendendolo da un braccio, Tom la guarda scocciato. 

Tom: cosa vuoi? ho da fare 

Tom indica con il capo le ragazze, ma loro ridacchiando si allontanano. Eve fa un sorriso soddisfatto. 

Eve: si ti vedo molto occupato ad importunare le ragazze 

Tom: se non hai niente di importante da dirmi vorrei godermi la serata 

Eve lo guarda imbestialita, non sopporta che qualcuno le rivolga in quel modo la parola. 

Eve: hai messo tu l'alcool nel ponch?

Nel viso di Tom si allarga un sorriso divertito, anzi elettrizzato. 

Tom: almeno così la gente si scioglie un po' 

Eve: ti rendi conto che per colpa tua mia sorella è ubriaca fradicia?

Tom scoppia a ridere, una risata divertita che irrita ancora di più la giovane ragazza. 

Eve: che diavolo ridi?

Tom: lo avvertita che c'era dell'alcool, le andava bene, forse dovresti smetterla di farle da balia, sa badare a se stessa meglio di quanto tu creda

 

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Tom diventa serio in volto, non capisce perché ha questo strano atteggiamento con lei. Eve non si capacita di come il ragazzo la tratti sempre male, sempre con tono dispregiativo. Lo guarda allontanarsi verso Liam, il ragazzo è solo, Liz non c'è, si spaventa non vedendola con lui e la cerca con lo sguardo. Ma Liz è vicino al palco, ascolta la canzone cantata da Neal, vicino a lei c'è Hanna, quella ragazza che per tutto il tempo le è stata vicino, quella di cui Liz le ha parlato, quella che ultimamente sta prendendo posto nel cuore di Liz. Eve la guarda, è spaventa che prenda il suo di posto, per anni era sempre stata certa che nonostante i litigi, i silenzi, l'odio, ma lei sarebbe sempre rimasta li, la sua Lizzie, la bambina sorridente che la amava con tutta se stessa, ma le sue certezze piano piano iniziano a vacillare, Lizzie non è più una bambina, ha i suoi sentimenti, i suoi modi di pensare, ha i suoi piaceri e dispiaceri, ha la sua vita, che da anni ormai non è al passo con quella di Eveline. 

Liam: cosa stai facendo?

Liam segue lo sguardo di Eve, uno strano senso di angoscia si fa largo in lui quando vede che sta guardando Lizzie. Guarda Eve, deve distrarre la mente, deve fare qualcosa, in fondo Eve è bella, intelligente, sexy, cosa vorrebbe di più? Guardandola si rende conto della diversità che ha davanti, è bella a sua modo e lui non può che essere felice di stare accanto ad una ragazza come lei. Le sorride sincero, con questi pensieri per la testa. 

Liam: balliamo?

Eve lo guarda sorpresa, pensava che non glielo avrebbe mai chiesto per tutta la serata, eppure, eccolo li, di fronte a lei, con quello smoking meraviglioso a chiederle di danzare. La ragazza sorride porgendogli la mano. 

 

Neal finalmente smette di cantare, per un ora di fila non ha fatto una pausa, ma adesso è libero per tutta la serata. Jackson scende dal palco, la prima cosa che nota è Layla che prende il ponch come fosse acqua fresca, lui mira invece al buffe, i due sono uno di fianco all'altro, lei non gli rivolge la parola, Jack nota subito quanto sia permalosa, gli scappa una risata e lei lo guarda male, si volta per andarsene, ma barcolla. Jackson la prende prima che possa cadere a terra e fare una figuraccia. Layla lo guarda diventando tutta rossa in volto, scappa via lasciandolo solo, Jackson confuso torna al buffe, c'è davvero di tutto. Connor porge delle tartine ad una Liz con ancora dei segni dell'alcool, ma non evidenti come prima, in fondo la serata sta finendo. Si siede accanto a lei nelle scale per salire sul palco, ormai vuoto. 

Connor: ho visto che ti sei divertita questa sera 

Liz: alcool, tutto merito suo 

Liz porta l'indice vicino la testa facendolo ruotare, per intensificare il significato della frase. 

Connor: non hai ballato

Liz: qualcuno me la chiesto, ma non ricordo nemmeno il loro volto 

Connor si alza, porgendogli la mano. 

Connor: la serata è quasi finita, non vuoi andare a casa senza il tuo ballo 

Liz alza gli occhi verdi verso di lui, confusa prende la mano, in fondo non c'è nulla di male in un ballo, sono solo amici. Con un balzo Elizabeth scende dallo scolino e prende la mano di Connor, il ragazzo la guida verso la pista. Neal nota la scena, qualcosa non lo convince, Eve se ne accorge pure, a differenza di Liam che prova uno strano impeto di spaccare la faccia a Connor, lei è felice, la vede danzare divertendosi, più che un ballo è una strana danza di non sa nemmeno lei che genere, ma la scena che ha di fronte la rende felice, si volta entusiasta verso il suo ragazzo, ma lui non sta guardando lei, guarda i due che ballano, il suo sguardo non è per nulla felice. Eve sente come un secchio d'acqua gelata in testa, qualcosa di così evidente e palese che per una come lei è colpo durissimo, era sempre stata sicura di piacere, di venire prima delle altre. Liam si volta scuotendo il capo verso di lei. 

Liam: facciamo un giro 

Eve annuisce, stranamente non dice niente, lui ha pur sempre scelto lei, qualcosa deve pur valere e Liz non glielo porterebbe mai via. Si volta indietro per un'ultima volta guardando la sorella. 

 

 

Liam, quello del futuro, guarda il frigorifero semivuoto, Emma gli aveva portato qualcosa per durare in questi giorni, non sapeva di preciso quanto sarebbe durato in questo tempo, non sapeva nemmeno sa sarebbe tornato a casa sua, se avrebbe rivisto la sua famiglia. Prende un piatto già preparato, non era mai stato un ottimo cuoco, cosa che non di poteva dire invece di Emma, negli anni aveva affinato quella abilità. Il campanello suona, non si aspettava che sarebbe tornata così presto, si stringe in quello che sembra un pigiama, anche se un pezzo di tuta e una T-shirt non si può chiamare decisamente così, non per come è ormai abituato. Apre la porta sicuro di trovarsi di fronte Emma. Ma le ciocche rosse che escono dal cappello di lana non si addicono proprio ad Emma. Belle avanza, non chiede nemmeno il permesso per entrare, agitata si volta verso il ragazzo. 

Belle: è venuta da me 

Liam è confuso, non si aspettava di vedere Belle, Elizabeth era andata da lei, per quale motivo, cosa voleva cambiare dal passato? Gli occhi del ragazzo si allargano leggerete, poi tutto diventa chiaro, il piano della donna era chiaro come il sole, come aveva fatto a non pensarci prima? era tutto iniziato in quel momento, tutto in quel periodo, tutte le perdite erano iniziate adesso. 

Liam: come sai di me?

Belle: loro si fidano di me 

Liam: sei dalla parte di Elizabeth?

Belle resta in silenzio per una manciata di secondi, il cuore che le batte a mille, non sa neanche lei in cosa si sta immischiando, ma non può restare ferma a guardare, questa volta non può lasciare che se ne occupino gli altri. 

Belle: ho bisogno che tu mi confermi quello che mi ha detto, devi dirmi se è la verità…conosco il giovane te da tanto tempo non ha mai mentito 

Liam si trova alle strette, ha paura di farle ancora del male, ma il viso triste e cupo di lui è una conferma alle parole dette da Elizabeth. Belle si porta la mano alla bocca istintivamente, le lacrime le escono spontanee, è una reazione naturale ad una notizia del genere. 

Liam: mi dispiace 

Belle lo guarda con le lacrime agli occhi, occhi di una madre che piange, per un attimo gli sembra di vedere sua madre, ma a differenza di queste erano lacrime di gioia. Il volto di Aurora sorridente è un pensiero che lo rende malinconico, gli manca quella donna piena di vita, la sua famiglia. In tutta la sua vita non aveva mai potuto ricordare il suo volto, quei capelli ramati raccolti in boccoli, quegli occhi chiari come i suoi. Poi il suo sguardo si rivolge nuovamente alla donna che ha di fronte a se. 

Belle: Liz…Elizabeth ha detto che c'è un modo per impedire tutto questo 

Liam guarda Belle decisamente contrario. 

Liam: se lo fa sarà un assassina 

Belle: non sembra importarle 

Liam scuote il capo frenetico, la conosce troppo bene, sa bene quanto nonostante tutto lei si stia logorando l'anima al solo pensiero di uccidere. 

Liam: no non posso permettere che le porti via anche l'umanità 

Belle: allora trova un'altro modo perché se dovessimo arrivare fino a quel punto credimi non esiterò un attimo a farlo io stessa 

 

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Belle lo guarda con gli occhi infuocati di una madre che protegge il suo piccolo, una leonessa inferocita. Liam rimane in silenzio, vuole proteggere l'animo di Liz, ma non può farlo da solo. Guarda l'anello che ha al dito, quel filo d'oro sottile, una promessa da mantenere a tutti i costi. Guarda la porta di casa aperta con decisione, non lascerà che le succeda qualcosa, che vada incontro ad un destino tanto oscuro, non una persona con la sua luce, con il suo buon cuore. Non lascerà che quella ragazzina che è stata tutto il tempo in ospedale con lui diventi un mostro spietato, senza cuore, che quel sorriso dolce sparisca per sempre dal suo volto, non la lascerà sprofondare nell'oblio. 

Liam: so che mi puoi sentire Liz, ti fermerò qualsiasi cosa hai in mente…non te lo lascerò fare, ti riporterò a casa, è una promessa 

Elizabeth che è dall'altra parte della strada sorride, un sorriso divertito, ma i suoi occhi sono tristi. 

Elizabeth: buonanotte Liam 

Liz si allontana nel buio, Liam guarda ancora fuori, non può vederla, lei sa benissimo usare i suoi trucchetti con la magia. Ma lui ne è convinto, ha portato lei Belle da lui, ha in mente qualcosa e deve fermarla. 

Liam ha appena lascialo Eveline a casa. Scende le scalinate del portico, ma si trova una Liz incappucciata dentro il suo cappotto che avanza verso la porta di casa, i due si fermano sorpresi, era come se il destino giocasse continuamente con loro. Liz abbozza ad un sorriso, ma Liam sembra arrabbiato, avanza verso il cortile lasciandola li da sola. Lizzie si sente ancora peggio, se prima era certa che almeno potevano essere amici adesso con quello sguardo truce aveva smontato anche questa illusione. 

Liz: perché ti comporti così?

Liam si ferma di colpo, non si aspettava che lei lo richiamasse. Si volta con ancora addosso quell'espressione furibonda. 

Liam: che vuoi che ti dica?

Liz: credevo fossimo amici? cosa è cambiato?

Liz respira a fatica a paura di sentire quello che uscirà dalla sua bocca. 

Liam: niente, non è successo niente, buonanotte Lizzie 

Liam si rivolta andando via, Liz lascia cadere le braccia lungo i fianchi, non sa proprio cosa pensare. Torna dentro con gli occhi lucidi, deve riprendersi, non può farsi vedere così in casa. Eve aveva assistito la scena dalla finestra, erano troppo occupati nella discussione per rendersi conto che lei li aveva visti. Chiude la tenda con un magone allo stomaco, il volto arrabbiato e triste, non si era resa conto di nulla fino ad ora, non aveva notato il modo in cui si guardano, come sua sorella arrossisce in sua presenza, non aveva notato il modo in cui lui la guarda. 

Liz: hey sei qui…davo a darmi una rinfrescata 

Eve: si sono appena arrivata 

Eve sorride, mascherando quel dolore che inizia a diventare opprimente, quel dubbio che non fa che rimbombare nella sua testa. Osserva la sorella entrare in bagno e lei non fa nulla, non le dice nulla, non sa cosa dire perché nemmeno lei sa che sta succedendo effettivamente. 

 

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Belle entra in casa sua, Jackson deve ancora rientrare, è sicura di trovarla li, in effetti è seduta proprio nel suo salotto, con aria elegante e sguardo criptico. Elizabeth si alza avvicinandosi all'albero di Natale, lo guarda spostando il capo verso la destra. 

Elizabeth: tipico di Jackson 

Elizabeth si volta verso la donna con un sorriso soddisfatto. La corona che ha in testa le da l'aria di una ninfa bellissima, ma il suo sguardo pieno di rabbia e odio non si addicono per niente al volto angelico che ha per natura. 

Elizabeth: hai avuto le tue conferme? mi hai aiutato anche in futuro…dovrei dire mi aiuterai ma non importa, allora?

Belle: vuoi uccidere il padre di mio figlio

Elizabeth: credimi in futuro non lo chiami con questo nome 

Elizabeth sembra quasi divertita dalla situazione. Si avvicina a Belle. 

Elizabeth: Liam come conferma non ti basta lo so, quindi ti ho portato un regalo 

Elizabeth muove le mani, una piccola nuvola nera appare portando una lettera che si poggia con delicatezza sulle mani bianche di Belle. 

Elizabeth: questa l'hai scritta tu

Belle la guarda, era proprio la sua scrittura, ed era indirizzata a lei stessa. 

Elizabeth: vuoi che Jackson muoia Belle?

Elizabeth sa benissimo quali tasti toccare. E' disposta a tutto per ottenere quello che vuole, niente gli porterà via ciò che è suo. 

Belle la guarda, solo sentire quella frase la faceva sprofondare in un dolore immenso, non osa immaginare come sia viverlo di persona, se Elizabeth e Laim avevano ragione questo avrebbe comportato che quel dolore sarebbe diventato molto più forte, Belle non può perdere Jackson, lui è il suo mondo, per lui ha rinunciato all'amore, quell'uomo che l'unica cosa di buono che ha lasciato dietro se è il figlio che dal primo momento lei ha imparato ad amare.

Belle: cosa devo fare?

Sul volto di Elizabeth si allarga un sorriso soddisfatto, la guarda divertita e entusiasta allo stesso momento. I suoi occhi chiari luccicano quasi, ma in fondo Liz sapeva benissimo che lei sarebbe stata dalla sua parte, la prima parte del piano è stata piuttosto facile, adesso veniva la parte difficile. 

 

 

 

 

 

 

 

  
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