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Autore: dirdobv    08/01/2016    2 recensioni
Se vi dicessero che potrete rincontrare la persona per cui avete perso la testa fra 24 anni, cosa pensereste? Sicuramente che è un'attesa troppo lunga; questo perchè siamo esseri umani. Ma per un vampiro che ha davanti a sè l'eterna giovinezza cosa sono 24 anni? Si dice che il tempo curi le ferite, ma cosa può fare con una promessa d'amore? Può cancellarla, o può proteggerla in attesa che venga mantenuta?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Caroline\Klaus
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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✳️ CAROLINE ✳️


Non saprei spiegare esattamente come sia nato in me il desiderio di viaggiare. E' successo un giorno, all'improvviso; mi sono ritrovata sola, in una casa troppo grande ma che allo stesso tempo era diventata soffocante come una prigione, e ho realizzato che poteva essere giunto per me il momento di fare tutto quello che fino ad allora non mi era stato permesso, per un motivo o per un altro.

In soli due giorni ho prenotato un volo di sola andata per Madrid, ho affidato la casa alle cure della signora Collins (donna meticolosa nella pulizia e nella precisione quasi quanto me), ho salutato Bonnie e ho chiamato Josie e Lizzie per avvertirle che avevo deciso di fare un viaggio; ovviamente avevo parlato solo con Josie, perchè Lizzie come sempre da quando andava al college era irraggiungibile e le avevo dovuto lasciare un messaggio in segreteria telefonica. Quindi ho preso le valige e sono partita.

Bonnie l'ha definita "crisi di mezza età"; ebbene, sono un vampiro di 43 anni con un corpo da diciassettenne e sto attraversando una crisi di mezza età.

All'inizio era una cosa troppo assurda per pensare che fosse vera, ma ripensandoci bene potrebbe essere la meno assurda che mi sia successa in tutti questi anni.

Da allora ho visitato le più belle città europee, perfino troppe per essere ricordate tutte; sono stata in Giappone, Turchia, Emirati Arabi, Egitto... Poi sono tornata in America e adesso mi trovo su un taxi che mi sta portando nella tappa finale del mio viaggio prima di tornare a casa, nella città del jazz, del Mardi Gras... E dei Mikaelson.

New Orleans mi aveva sempre affascinato; chiunque la descriveva come una delle città più suggestive del mondo e molti anni fa l'avrei messa sicuramente fra i cinque possibili luoghi in cui sposarmi. Fin dai primi momenti in cui progettavo il viaggio mi ero ripromessa di visitarla, ma sapevo che ormai da tempo quella città era diventata la dimora degli Originali e l'idea di imbattermi in loro, in uno di loro in particolare, mi ha fatto rimandare quella visita fino a oggi.

In fondo New Orleans è una città grande, popolosa e meta di numerosi turisti; probabilmente nessuno farà caso alla mia presenza nel breve soggiorno che mi aspetta.

Scendo dal taxi e mi guardo attorno.

Così è questo il quartiere francese.

Non si sbagliano a definirla una delle città più suggestive del mondo: mi trovo a New Orleans da meno di dieci minuti e ne sono già affascinata. Passeggio per le strade del quartiere e sono circondata da cibo, musica, arte e cultura, ci sono persone di ogni età ed etnia e tutti sembrano così contenti...

Mi troverò bene qui.

Ero troppo presa dal contemplare New Orleans in tutta la sua bellezza da non aver nemmeno domandato al tassista un posto in cui poter alloggiare; le valige piene di vestiti cominciano a pesare troppo anche per me che ho la forza da vampiro.

"Scusa", mi avvicino a una ragazza che sta pulendo un tavolino fuori da un bar, "sapresti indicarmi un albergo nelle vicinanze?"

"Uno è proprio qui di fronte" - mi volto nella direzione indicatami e osservo l'edificio con tende blu e bianche recanti la scritta Royal Sonesta Hotel - "un altro si trova là, a Bienville Street; più avanti, girando a destra ti trovi su Conti Street e anche lì vedrai un hotel. Ce ne sono molti dentro e fuori del quartiere francese, in questo periodo sono solitamente pieni di prenotazioni a causa del Carnevale, ma sono sicura che riuscirai a trovare un posto".

Mentre prendevo nota mentalmente delle sue indicazioni, non avevo potuto fare a meno di notare che quella ragazza non aveva odore. Mi spiego meglio: profumava ma oltre alla forte fragranza alla vaniglia la sua pelle non emanava alcun odore...

Un vampiro che lavora in un bar non l'avevo ancora visto...

Nel frattempo la ragazza aveva ripreso a pulire il tavolino, ma dopo poco, notando la mia esitazione, si rivolge nuovamente a me: "Posso portarti qualcosa mentre decidi cosa fare?"

Mi siedo e ordino un succo di frutta.

"Ecco a te il succo", torna posando un bicchiere sul tavolo, "e questo lo offre la casa" continua porgendomi una seconda tazza.

Non faccio in tempo a chiedere cosa sia; all'improvviso sono completamente catturata dal suo contenuto, la mia vista si acuisce, sento la pelle bruciare come se fossi finita nella lava incandescente di un vulcano, l'olfatto è inebriato da un inconfondibile odore metallico: sangue.

"Benvenuta a New Orleans," stupita e affamata, guardo la ragazza; lei accenna un sorriso: "Mi chiamo Camille, ma puoi chiamarmi Cami".



Hello sweethearts...

Prima di tutto mi chiamo Erika e ammetto di non essere una scrittrice assidua di fan fiction. Perchè una fan fiction Klaroline? Perchè penso che i Klaroline siano stati una delle coppie (anche se Klaus e Caroline non sono mai stati davvero una coppia, purtroppo aggiungerei) più belle e interessanti che Julie Plec ci abbia offerto, e di cui ahimè tanto facilmente ci ha privato. Siccome nel presente sembra impossibile che i due possano trovare un modo per riunirsi, perchè non nel futuro? Se siete arrivati a leggere fino a qua mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, saprò se vale la pena continuare; ringrazio già chi lo farà.

A presto, E.

  
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