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Autore: barb_s91    09/01/2016    1 recensioni
A volte ritornano.. Ma sarà davvero sempre così? Gli amori, quelli veri, sono destinati a ritornare o è solo un'illusione?
Beatrice ritorna a New York dopo tre anni, in vista del matrimonio di sua cugina. Sapeva in cuor suo che avrebbe dovuto rivivere il suo passato, o quantomeno doveva farne i conti.
Cosa succederà quando si troverà di fronte al suo passato? riuscirà a lottare per il vero amore, o scapperà come è abituata a fare?
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Un libro non si ama per il numero delle sue pagine, ma dall'intensità di ognuna di esse.

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" Central Park, 31 Dicembre 2016.

«Ci siamo rincorsi per anni, ci siamo trovati e amati senza restrizioni. Ci siamo persi, senza mai dimenticarci, e poi ci siamo ritrovati e rincorsi di nuovo, senza rendercene nemmeno conto. Abbiamo tentato invano di ignorarci, di non stare insieme, ma è stato tutto inutile. Perché noi siamo destinati ad esistere, a coesistere, e non può esserci una vita se non stiamo insieme, perché le nostre anime, quando ci siamo incontrati, si sono unite, fino a fondersi. Io non esisto senza di te, senza il tuo amore»

Beatrice aveva seguito tutte le indicazioni di quel bigliettino che aveva trovato quella mattina accanto a lei, nel letto dove aveva riposato. Era andata a Central Park, davanti al laghetto che ricordava alla perfezione, quello stesso laghetto dove aveva passato con Harry momenti indimenticabili. E Harry era proprio lì ad attenderla, e le stava parlando, senza esitazione alcuna, la guardava negli occhi e lei, che amava perdersi nei suoi magnetici occhi verdi, quel giorno non lo fece, perché le parole che stava dicendo sentiva fossero più importanti di qualsiasi altra cosa.

«Per tutti questi motivi - continuò Harry dopo aver fatto una pausa, nella quale aveva chiuso le mani di lei nelle sue - Beatrice Grimaldi, vuoi passare tutto il resto della tua vita con me?».

«Ci devo pensare» rispose lei sorridendo, perché la sua risposta non aveva bisogno di parole, la risposta era scritta nei suoi occhi fissi dentro quelli di Harry.

«Ti prometto che ogni giorno della nostra vita verremo qui - continuò lui sorridendo di rimando - In questo preciso posto, anche alla stessa ora se necessario, e ogni giorno ci metteremo uno davanti all'altro, promettendoci che il nostro amore non passerà mai. Non basteranno i litigi, il tempo che passa e lo spazio tra di noi a farti uscire dal mio cuore, perché tu sei il mio cuore stesso, Bea. Per questo, ti ripeto, vuoi diventare mia moglie?».

«Si» rispose Bea con le lacrime agli occhi, suggellando il loro patto amore con uno dei loro baci, quelli che riescono a togliere il fiato, mentre Harry accarezzava le due cose più importanti della sua vita, la sua futura moglie e il frutto essenziale del loro amore.

Pochi mesi dopo nacque una bellissima bambina di nome Ginevra. Aveva gli stessi colori del padre, anche i suoi erano di quel verde marino in cui Bea amava perdersi. I lineamenti fini ed eleganti, però, li aveva ereditati tutti dalla mamma, quel nasino piccolo e quella rosea bocca carnosa su cui Harry amava poggiare le sue labbra.

Gin, così si faceva chiamare, crebbe in una famiglia felice, dove l'amore, nonostante i momenti di tristezza e sconforto, non era mai passato. L'amore di Bea e Harry non era mai finito, ma era cambiato, era cresciuto e maturato. Non pensavano più al passato, erano concentrati sul presente e focalizzati sul futuro, progettavano una vita insieme, fino alla fine.

Loro erano la prova che l'amore, quello vero, esiste. Esiste davvero quell'amore che nonostante tu provi a scacciarlo, resta inciso nel tuo cuore. L'amore vero non è quello tutto rose e fiori, quello in cui va sempre 'Tutto bene', il vero amore è quel tipo di amore che viene continuamente messo alla prova, come se ogni volta dovesse essere riconfermato dal destino, per sempre, esattamente come era successo a loro. La loro vita insieme non era perfetta, non mancano futili litigi, e nemmeno le grandi e dolorose discussioni, ma c'era sempre un bacio o una parola che li rendeva inseparabili, che li rendeva infiniti.

Si, perché il loro amore più che vero era infinito e, ogni giorno, rinnovavano la promessa che si erano fatti trent'anni prima. 

Ancora oggi, Bea e Harry si scambiavano e loro promesse, ogni giorno, nello stesso posto in cui avevano deciso di condividere il resto della loro vita insieme.

Fine."

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Ginevra alzò gli occhi dal libro che ormai conosceva a memoria.

Fin da quando era piccola, sua mamma, proprio come faceva ora con sua figlia Aria, le raccontava ogni sera quella storia. Teneva in mano la stessa copia da cui sua mamma gliela leggeva, e ormai apparteneva a lei; le pagine ormai ingiallite dall'età, l'odore della carta sempre impressa in ognuna della pagina, la facevano sentire a casa, al sicuro.

Avrebbe potuto recitare a memoria ogni capitolo, ognuna delle pagine, ed ogni singola parola, ma raccontarlo avrebbe fatto perdere quel senso di vissuto, che invece era l'aspetto che Ginevra adorava di più.

Si accorse, solo quando la parola 'Fine' riempiva l'ultima pagina, che sua figlia si era addormentata.

Non avrebbe mai immaginato di poter amare così tanto, così intensamente, di essere capace di amare qualcuno in modo così assoluto, eppure si ritrovava lì, a guardare quel piccolo angelo dormire beato. Ogni sera restava a guardarla per qualche minuto, assaporando ogni suo respiro, e beandosi dei sorrisi inconsapevoli donati da sogni che avrebbe tanto voluto scoprire.

Chissà cosa avrebbe mai potuto sognare una bambina di quattro anni, cosa riempiva il suo cuore, cosa potesse desiderare.

La studiava ogni sera, accorgendosi dei piccoli cambiamenti che faceva giorno dopo giorno, i capelli pieni di metodi boccoli, pian piano sempre più lunghi, la bocca carnosa leggermente aperta, le sue lunghe ciglia castane. E ogni sera si chiedeva come avesse mai potuto creare un essere così meravigliosamente perfetto, più perfetto di una bambola di porcellana.

Quando fu certa che Aria si fosse definitivamente addormentata, Ginevra si alzò dalla sua sedia a dondolo, cercando di fare meno rumore possibile, accese la piccola lucetta da notte a forma di cuore e, dopo aver spento l'abat-jour,  chiuse la porta della camerata dietro di lei. Scese le scale, senza riuscire a smettere di pensare a sua figlia, e all'amore che provava per lei.

Quando aveva scoperto il sentimento che provava per Christian, pensava di non essere capace di amare qualcuno più di lui. L'amore che provava per quel ragazzo la riempiva, la investiva totalmente ed incondizionatamente, ma quando aveva stretto per la prima volta Aria tra le sue braccia, stanche dal parto estenuante, si era resa conto di avere tra le braccia quell'amore che ti completa, quell'amore con cui sei certo convivrai per il resto della tua vita, quell'amore infinito, perché sua figlia aveva rubato una parte del suo cuore, che avrebbe vissuto sempre con quella piccola creatura.

Aria si era rubata la parte più bella e pura del suo cuore, la parte migliore di lei, quella parte incontaminata che vedeva ogni volta che i suoi occhi color cielo entravano in contatto con i suoi.

Il vocio allegro, proveniente dalla piccola veranda sul retro di casa sua, la distrasse dai suoi pensieri, e le comparve un flebile sorriso in volto. Amava la sua famiglia, e amava quelle serate d'estate, tutti insieme in cerchio, a parlare di banalità, che riempivano però il suo cuore di gioia. Era stata una bambina fortunata, sempre accerchiata dall'amore, e sperava in cuor suo che sua figlia avrebbe vissuto come lei stessa aveva fatto, ma sapeva anche che il futuro era inaspettato, e non poteva prendere cosa sarebbe potuto accadere domani.

Era certa che l'amore tra lei e Christian era forte, solido e vero, proprio come quello che leggeva ogni sera a sua figlia, quello di Bea e Harry, ed era certa che scalfire quel tipo d'amore, dopo aver superato così tante avversità, era estremamente difficile.

Si fermò in cucina, a sistemare gli ultimi piatti sporchi, così da potersi godere poi a pieno la sua famiglia.

«Il piccolo angelo si è addormentato?».

Christian aveva fatto il suo ingresso in cucina, sentendo il rumore proveniente dalla cucina, e non aveva resistito all'idea di rivedere sua moglie, perché nonostante anni insieme, ogni volta che i suoi occhi si posavano su di lei, anche dopo pochi minuti, era come innamorarsi per la prima volta di lei, di un amore sempre più forte e intenso, ogni volta più della precedente.

«Si, e non mi sono nemmeno resa conto quanto tempo abbia impiegato a farlo» e Christian sorrise al pensiero di sua figlia, coperta da quelle adorabili lenzuola rosa.

«Immaginavo fossi rimasta a leggere».

«Beccata!» rispose Ginevra sorridendo.

«Quando scriverai tu la nostra storia ed inizierai a raccontare quella a nostra figlia?».

«Chi ti dice che io non lo stia già facendo?».

La loro storia d'amore era stata complicata. Di solito l'amore è semplice, sono le persone a renderlo difficile, nel loro caso però era stato diverso, era stato l'amore stesso ad essere avverso e difficile. Perché purtroppo anche l'amore era fatto da convenzioni, da leggi non scritte, ma loro erano andati contro queste, contro tutto e tutti per stare insieme, e avrebbero superato anche l'impossibile per avere la possibilità di vivere la loro vita insieme.

Se per Bea e Harry era stato difficile superare tutti gli ostacoli che il destino aveva posto di fronte a loro, nel caso di Ginevra e Christian era stata una lotta contro il destino.

Avevano provato con tutte le loro forze di contrastare il loro sentimento, a lottare contro il loro stesso amore, e il destino aveva messo davanti al loro cammino le persone giuste, ma chissà per quale motivo, nella loro famiglia si sceglieva sempre l'amore sbagliato, e lo si sceglieva ogni giorno per il resto della vita.

Erano cresciuti sapendo che il giusto non è universale, si erano innamorati nel modo sbagliato, ma forse proprio perché erano due sbagli, erano giusti insieme.

E dal loro amore sbagliato era nato l'essere più giusto del mondo, la loro piccola Aria.

«Andiamo dagli altri?» chiese Christian, con il petto poggiato sulla schiena di Ginevra, mentre godeva del suo inebriante odore, tanto da non poter fare a meno di baciare una delle sue spalle nude, assaporando il dolce sapore della sua pelle.

«Si, ho finito» rispose Ginevra dopo qualche secondo troppo distratta dal contatto delle labbra di suo marito sulla sua pelle.

Sospirando all'unisono si staccarono l'uno dall'altra, non potendo fare a meno di sorridere e catturarsi a vicenda gli sguardi. Christian si era innamorato degli occhi verde marino di Ginevra fin dalla prima volta che aveva avuto la facoltà di formulare un pensiero coerente, Ginevra invece aveva rifiutato quel sentimento fino a quando l'assenza di Christian era talmente insopportabile che avrebbe preferito essere lapidata piuttosto che stare lontana da quegli stessi occhi color cielo che ora appartenevano anche a sua figlia.

Si presero per mano, quelle mani che erano fatte apposta per incastrarsi alla perfezione, quelle stesse mani che quando si univano completavano un segno indelebile che avevano deciso di imprimere per sempre sulla loro pelle, ormai molti anni prima.

Uscirono fuori e trovarono la loro famiglia, tutti e sei seduti in tre piccole poltrone a due posti, fatte apposta per loro.

Ginevra sorrise ai suoi genitori, stretti in uno dei loro abbracci speciali, uno di quelli di cui puoi sentire il calore sulla pelle, perché Bea e Harry non avevano smesso di amarsi nemmeno per un secondo in quei trent'anni, nemmeno quando il destino li aveva separati.

Christian guardò i suoi genitori, talmente belli che nemmeno il tempo avrebbe potuto scalfirli, perché Elis e Niall avevano vissuto l'amore più puro che lui avesse mai conosciuto, senza tentennamenti o ripensamenti, senza permettere a niente e nessuno di mettersi in mezzo al loro amore.

Poi Gin e Chris si girarono verso la terza coppia quella che era entrata nella loro famiglia in punta di piedi, senza alcun vincolo di sangue, quella che il destino aveva scelto di inserire in quella famiglia grande famiglia di giusti sbagli.

Sarah e Liam erano le anime che completavano la loro famiglia, erano il collante di quella anticonvezionale combriccola.

Si sedettero nella quarta poltrona, completando il cerchio, unendo finalmente quel cerchio imperfetto ed infinito. Perché si, un cerchio potrebbe sembrare una figura geometrica finita e delimitata, ma quando congiungi la punta della matita al tuo punto iniziale puoi scegliere se fermarti, o continuare a percorrerlo, all'infinito, proprio come l'amore di quelle quattro coppie che senza dubbio avevano continuato a tracciare quel cerchio, e lo avrebbero fatto fino a che non avrebbero trovato la fine di un cerchio infinito.

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Iniziamo con i ringraziamenti!

Grazie a tutte voi, che ci siete state fin dall'inizio, e grazie a quelle che si sono aggiunte pian piano. Con i vostri commenti e i vostri scleri avete riempito questo mio anno, che non dimenticherò mai.

Grazie alla mia anima gemella, alla mia compagna di vita, alla persona che mi sopporta ogni giorno, giorno e notte, da quasi sette anni sempre accanto a me. Grazie per tutto quello che hai fatto per me e per questa storia, grazie di esserci stata nel mio momento buio, dal quale è nata questa storia, grazie di avermi aiutato ad uscire da questa storia e di avermi aiutato a renderla un vero e proprio libro. Grazie delle intere giornate a leggere i capitoli, a strutturare una trama con senso. Senza di te questo libro non sarebbe così. Grazie Stellina.

Un enorme grazie va anche alla persona che è entrata appena un anno fa nella mia vita e che mi ha convinto a pubblicare questa storia che senza di lei sarebbe rimasta nel mio pc per tutta la vita. Grazie, perché anche grazie a te è rinata la mia voglia di scrivere. Grazie Panda.

Un grazie particolare va alla persona per cui originariamente è stata scritta questa storia, grazie di essere stato quello che sei stato, grazie per avermi fatto soffrire così tanto, perché senza di te questa storia non sarebbe mai nata. Mi hai dato lo spunto perfetto per questa storia.

Un grazie immenso va alla persona che invece popola i miei sogni più belli, perché grazie a lui ho deciso di ricominciare a scrivere questa storia che avevo accantonato per due anni. Grazie Harry, perché hai reso il protagonista di questa storia l'uomo che vorrei nella mia vita, ben diverso da quello che avevo descritto in precedenza. Perché tutti meriteremmo un Harry, un ragazzo che lotta per noi, che sbaglia, ma sbaglia amando, che non si arrende. Un uomo che ama veramente dal profondo del cuore, non un uomo che ti riempie di parole che si porta via il vento.

E infine un grazie va alla cosa più importante: alla scrittura.

Grazie di esserci sempre nei miei momenti bui e nei momenti felici, grazie, perché sei un dono che non tutti possono dire di avere, grazie perché sei la compagnia della mia vita, grazie perché mi fai rialzare quando penso di non potercela fare. GRAZIE!

All the love,

Sempre vostra, BARB <3

 

   
 
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