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Autore: ombra_di_cenere    09/01/2016    3 recensioni
Anko , dopo aver detto ad Orochimaru di volersene andare da lui , viene ferita e portata dal suo maestro in uno dei suoi nascondigli. Nonostante la ragazza non voglia aver più nulla a che fare col Sennin si troverà in situazioni che la spingeranno ad avvicinarsi a lui in tutti i i sensi , e scoprirà di provare altro oltre all'ammirazione ad alla paura contrastanti per Orochimaru.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anko Mitarashi, Orochimaru
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Apro gli occhi lentamente, mi sento calma e riposata. Il soffitto della stanza è totalmente formato da roccia e lo osservo per un po'; come sempre appena sveglia mi prendo qualche minuto per gustarmi la calma di quando il mondo ancora dorme. Per le varie missioni mi alzavo sempre presto, prima dell'alba, e mi piaceva ascoltare il villaggio silenzioso.

Mi ricordo del taglio sulla mia schiena, mi tocco delicatamente sotto il braccio per vedere se fa ancora molto male. Non sento nulla, è tutto normale; come se non fosse accaduto niente.

Ha funzionato!” sorrido, questo vuol dire che posso scappare.

Mi alzo, metto i pantaloni , allaccio al cintura ed indosso i sandali. Son pronta!

Mi avvio verso la porta , mi appoggio al legno con l'orecchio... non sento nulla, via libera!

Apro la porta e provo a ripercorrere la strada che ha fatto Orochimaru per portarmi fino alla mia camera.

Dopo alcune svolte mi trovo di fronte a due corridoi, “E ora che faccio?”

Sento un rumore provenire dal corridoio di sinistra e subito inizio a correre in quello di destra.

Al diavolo i miei buoni propositi di una fuga silenziosa!” i sandali in legno fanno un chiasso assurdo!

Vedo una stanza più illuminata del corridoio lungo il quale sto correndo, arrivata scopro che ho sbagliato strada: la stanza in cui sono entrata è il suo laboratorio.

Mi blocco, ricordando ciò che vidi negli altri suoi laboratori, un brivido freddo mi percorre da capo a piedi.

Capisco di essere in trappola quando sento profumo di pioggia dietro di me.

Una sua mano pallida mi copre la bocca , l'altra mi blocca in vita , la mia schiena è contro il suo addome; mi piega la testa lateralmente e mi lecca il collo con la sua lingua da serpente. È calda e viscida; la fa scorrere dalla spalla fin sotto l'orecchio poi mi morde il collo, lasciandomi il suo sigillo.

 

Mi sveglio di soprassalto, alzandomi a sedere e toccandomi il lato del collo. Ho il respiro affannato e sono sudata; il marchio non c'è.

“Un sogno! Di nuovo...” mi calmo continuando a far scorrere le dita sul collo.

Ho avuto paura che fosse reale, mi era sembrato di sentire i suoi denti sulla mie pelle. Mi vengono i brividi. Decido di dimenticare il sogno e mi preparo per la fuga reale: mi vesto e mi avvio verso la porta. Origlio, c'è silenzio, prendo la maniglia e la porta si apre da sola. Orochimaru è davanti a me con il suo solito sorriso storto. Se non fossi ancora in pensiero per il sogno di poco fa , potrei trovarlo anche malizioso come ghigno, ma ora mi sembra solo inquietante. Porto istintivamente una mano al collo, per proteggermi.

<< Sei già pronta, bene... Andiamo. >> si volta e io, non so perché, lo seguo. Mantengo le distanze e lo osservo. Siamo vestiti uguali, solo che a lui la maglia va bene in lunghezza, le mie maniche sono lunghe due spanne di troppo. Il fiocco della sua cintura è perfetto, mentre il mio è storto e per metà sciolto. Osservo i suoi capelli, le punte arrivano oltre la vita , “Chissà quanto impiega a farli asciugare?” , subito mi ricordo di non essermi pettinata. I miei capelli di mattina sono un disastro, un leone ha la criniera più ordinata. Con le dita provo a sistemarli, abbassando il ciuffo sopra gli occhi e lisciandoli.

La schiena non fa più male, ma ho mantenuto le fasce, visto che la tunica è completamente aperta sul davanti. Non so come faccia Orochimaru a stare vestito così , insomma io devo continuare a tirare gli angoli della maglia per richiuderla davanti e lui invece è sempre perfetto! Che invidia!

Arriviamo in una stanza con un tavolo e del cibo, la colazione. In effetti ho un po' fame.

Mi siedo di fronte a lui, e incrocio le braccia.

<< Non mangi? >> mi chiede calmo, << No >> anche se il mio stomaco mi sta odiando in questo momento, non posso assecondarlo e fargli vedere che son contenta di mangiare con lui come quando eravamo insieme in missione.

<< Come vuoi... >> fa spallucce e inizia a bere del te. Dalla tazza sale il vapore della bevanda, sento l'aroma: profuma intensamente di limone.

Beve con estrema calma, gustandosi ogni sorso e socchiudendo gli occhi mentre soffia nella tazza.

I suoi occhi... quando li chiude sembrano due lampi viola e appena li apre una scintilla gialla rompe l'unità del colore. Ha anche delle belle sopracciglia, arcuate e nere come i capelli.

Mi auto-insulto quando mi scopro ad osservare così attentamente quello che ha provato a trasformarmi in una macchina da guerra mettendo a rischio la mia vita.

Finisce il te e appoggia delicatamente la tazza sul tavolo , << Mi aiuti in laboratorio? >> .

La sua domanda mi lascia spiazzata; dopo ciò che gli ho detto, mi chiede di aiutarlo?

<< No! Piuttosto portami dove posso allenarmi: voglio vedere se la schiena è sistemata completamente. >> rispondo sicura.

Fa un sospiro leggero e si alza facendomi segno di seguirlo.

 

 

 

“Uno, due, sinistra , destra, calcio... Uno, due, sinistra,destra,calcio!”

Sto tempestando di colpi un povero sacco per allenamento. La schiena è come nuova quindi ho deciso di sfogarmi un po' ,per non ripensare ai brutti sogni, allenandomi.

Addominali,flessioni,dorsali e tricipiti li ho fatti; ora lavoro sulla velocità.

All'uno una gomitata,al due cambio gomito, tre mi giro e pugno sinistro, quattro pugno destro cinque calcio.

Nonostante abbia legato i capelli son tutta sudata e sento le goccioline scendere sul collo.

“ Bleah! Che schifo!” , comunque continuo ad allenarmi.

Per essere più comoda ho strappato le maniche alla maglia, che ora è una specie di canottiera.

Ho le nocche delle mani arrossate per i vari pugni, ho perso il conto delle ripetizioni che ho fatto.

<< Era proprio necessario? >> , sobbalzo e mi giro di scatto quando sento al sua voce dietro di me.

Orochimaru si trova ad alcuni passi da me e mi guarda leggermente contrariato.

Allargo le braccia come per chiedere “che ho fatto?” .

<< Le maniche... >> scuote leggermente la testa.

<< Erano troppo lunghe e scomode per allenarsi come si deve! >> ritorno a guardare il sacco da colpire.

<< Per allenarsi come si deve dovresti avere un vero avversario, non un sacco … >> incrocia le braccia e alza il mento, sorridendo beffardo.

Durante tutti gli allenamenti non son mai riuscita a batterlo. Mi bloccava sempre con delle leve e io dovevo fermarmi. Sa che odio perdere e perciò si divertiva a farmi arrabbiare e a sfidarmi; proprio come ora.

<< E' una sfida? >> lo guardo di traverso, mette le mani ai fianchi << Direi di sì, accetti? O mi reputi troppo forte per te? >> fa il suo sorriso storto.

Ringhio leggermente e lui capisce che è riuscito a farmi arrabbiare. Quando perdo la calma mi viene automatico ringhiare come lo è per lui sibilare. È tutta colpa di quando da piccola ho assistito ad una lite tra un cane ed un gatto in un vicolo: il gatto era chiuso in un angolo e il cane ringhiava finchè il micio non ha cominciato a ringhiare a sua volta e a graffiare il cane. Povero cucciolo, era ridotto proprio male, mentre il gatto uscì illeso dalla rissa.

Si mette in posizione di partenza, con la mano pronta per i sigilli. Io decido di prendermela con calma: tolgo i sandali, mi slego i capelli e mi rifaccio al coda.

Sono pronta, mi metto in posizione e cominciamo.

Orochimaru è velocissimo e mi colpisce numerose volte, però pure io riesco a colpirlo. Formo i sigilli il più veloce che posso e riesco ad utilizzare qualche tecnica speciale, alla quale però riesce sempre a sfuggire.

Non stiamo usando armi; mi ritrovo coi pugni nelle sue mani e so che vuol dire.

Finisce sempre così :lui mi blocca e , o mi atterra, o mi fa una leva alle spalle, visto che fisicamente è più forte di me.

<< Tutto qui Anko? >> , “Sfotti?!?” penso.

Ringhio ancora e perdo il controllo. Questo è troppo! Sento la rabbia crescere e inizio a vedere leggermente offuscato ai lati; sento la forza che arriva.

Utilizzo una tecnica di arti marziali che mi ha insegnato un giorno il terzo hokage in persona.

Riesco a piegare le sue braccia, mi sposto lateralmente girandomi e tenendogli le braccia, lo tiro in avanti mentre allungo una gamba per fargli lo sgambetto e scivolo. “Idiota!” penso.

Faccio solo in tempo a capire che sta succedendo che subito mi trovo con la schiena a terra e lui su di me. A causa della rabbia non ho poggiato bene il piede, son scivolata e l'ho trascinato a terra con me. Una cosa è positiva: se son riuscita a trascinarlo a terra è perchè l'avevo in pugno e lui non si aspettava questa tecnica. Avrei vinto, se solo fossi stata più attenta.

Con l'impatto col terreno picchio la testa dietro, per poi ripicchiarla contro la sua quando la tiro su.

<< Ahi! >> mi sfugge , e pure Orochimaru sibila.

Trattengo il fiato quando vedo che è a pochi centimetri dal mio naso col suo. I suoi capelli ci circondano creando una specie di tenda.

<< Tutto bene? >> chiede, sento il suo profumo che mi invade, << Si... >> anche se la testa fa male.

Sento il suo peso su di me, non è “pesante” ma bensì comodo. “Strano...” è veramente comodo, tranne che per il suo braccio dietro la schiena. È anche piacevole...

Non posso far altro che guardarlo negli occhi; e di nuovo mi perdo in quel colore fantastico. Sono omogenei tranne che per il contorno più scuro, che fa risaltare ancor di più il colore brillante.

Le pupille sottili sono affascinanti, danno un tocco di misterioso e animalesco che rende il suo sguardo sempre intrigante.

Riprendo a respirare; i nostri nasi si toccano. Con la mano libera, lentamente, mi sposta la frangia a lato, come mio solito e fa scorrere le dita tra i miei capelli che ora son sciolti, visto che ho perso l'elastico durante il combattimento. Si ferma sulla mia spalla e appoggia la testa a fianco alla mia.

Resto spiazzata da quel gesto, spalanco gli occhi stupita. I suoi capelli profumano tantissimo e , istintivamente, metto una mano sulla spalla del suo braccio bloccato sotto di me. Si avvicina e le nostre tempie si toccano,separate solo dai capelli. Mi sento tesa come una corda di violino, non son mai stata così vicino a nessuno. Abbassa un po' la testa e sento le sue labbra fredde sul collo. Il contatto mi provoca un brivido, automaticamente chiudo gli occhi. Non so come reagire quindi resto ferma. Sento il suo petto muoversi mentre respira sopra di me e riprendo fiato adeguandomi al suo ritmo lento.

Tutto si stravolge quando mi lecca il collo. Sento il caldo della sua lingua e subito mi ricordo del mio sogno. << No! Vattene! >> mi dimeno per sfuggire alla sua presa. Sembra confuso ,<< Che c'è? >> chiede, << Non mi trasmetterai il sigillo! Mai! >>.

Sbatte le palpebre perplesso , << Non erano quelle le mie intenzioni! >> ribatte.

<< A me sembrava proprio di sì! Vuoi solo usarmi come cavia per i tuoi stupidi esperimenti! Non ti importa niente se muoio! Se non sopravvivo al tuo morso sono solo un fallimento in più sulla tua percentuale di successi! >> sono già morte 9 persone che hanno ricevuto il sigillo maledetto, non voglio essere la decima.

Orochimaru sembra ferito nell'animo, abbassa la testa e guarda di lato mettendosi una mano dietro la nuca con fare imbarazzato.

<< Io...Io non voglio più passarti il sigillo, non rischierei di perderti... Sei la migliore di tutti i seguaci che ho avuto … >> .

Mi trovo senza parole; quello che ha detto e come lo ha detto mi ha sorpreso.

So che ha parlato sinceramente perchè ha usato lo stesso tono di quando mi ha raccontato dei suoi genitori, e del fatto che gli mancassero. È stata l'unica volta in cui mi sembrò infinitamente triste e sincero.

Mi sento arrossire, nessuno mi aveva mai considerato importante. Ora che lo vedo così mi sento in colpa per averlo aggredito a parole.

<< Ti serve ancora una mano in laboratorio? >> sorrido quando vedo che mi guarda .

Mi fa cenno con la testa di seguirlo e così faccio.

 

 

Dopo circa un'ora che analizzo e archivio dei vari tipi di cellule osservate al microscopio, inizio ad annoiarmi. Mi guardo in giro e mi trovo a fissare Orochimaru che osserva nel suo microscopio con fare attento. I capelli lunghi scivolano ai lati dell'attrezzo da laboratorio fino sul tavolo. Le sue dita lunghe si muovono precise sulle rotelle ai lati del microscopio.

Mi ricordo la prima volta che me ne fece usare uno; ero affascinata da ciò che vedevo guardando in quell'aggeggio strano. È stato durante una delle prime missioni, quante cose son cambiate; arrivavo a malapena alla lente, invece ora devo chinarmi. Orochimaru invece non è cambiato per niente, è sempre lo stesso; gli stessi capelli neri, gli stessi occhi brillanti e lo stesso viso sottile.

<< Hei, disincantati! >> deve aver notato che mi sono distratta, << A cosa stavi pensando? >> mi chiede.

<< Pensavo al fatto che, al contrario di noi altri della squadra, tu nel tempo non sei minimamente cambiato... >> lo guardo rivolgendogli una domanda silenziosa: “Come fai?”.

Ignora la mia domanda e torna al suo lavoro. Incrocio le braccia contrariata, non può ignorarmi! Nessuno può!

Sbuffa.

<< Non lo so Anko, evidentemente è un fattore genetico, non posso farci niente; contenta? >> risponde senza alzare lo sguardo dal microscopio. << Invece tu sei cresciuta, non troppo in altezza devo dire, ma come carattere sei cocciuta allo stesso modo! >> mi guarda col suo sorriso storto che mette in risalto il canino appuntito.

<< Non troppo in altezza?! >> lo fulmino con lo sguardo, << Sì, hai capito bene! >> sorride e torna alla lente.

<< Non è vero! Sono crescita molto! Ci sono miei coetanei più bassi di me! Sono alta! >> , è vero ,ci son miei amici più bassi di me.

<< Mi arrivi a malapena alle spalle...Sei bassa! >>, si allontana dal tavolo, sistema le cartelle e si volta a guardarmi.

Sbuffo rumorosamente, è vero ciò che dice. Ma è lui che è troppo alto! Non io troppo bassa!

Si avvicina e si mette di fronte a me, muovendo una mano sopra la sua testa così da farmi notare quanto è alto. Il fatto che i prenda in giro mi fa arrabbiare. Subito slancio un pugno verso il suo stomaco ma riesce a fermarmi. La sua mano tiene il mio polso e non c'è modo che io possa liberarmi.

<< Ci siamo già allenati, direi che è ora di andare a farsi un bagno... >> molla la presa e si avvia verso il corridoio.

In effetti ho sudato molto prima e ora devo puzzare un bel po'...Bleah!

Lo seguo convinta che mi porterà a mostrarmi il bagno, ma sono ancora arrabbiata per il commento dell'altezza. Quindi mantengo le distanze e cammino picchiando rumorosamente i talloni a terra. Lo faccio sempre quando sono arrabbiata.

Arriviamo davanti ad una porta come tutte le altre, entro nella stanza e noto che per il primo metro e mezzo il pavimento e normale e poi comincia l'acqua. Ci sono dei gradini che immettono in questa “piscina” la cui acqua sembra violacea. Non vedo il fondo per via del colore ma sembra calda visto che un leggerissimo vapore riempie la stanza. L'illuminazione è come nelle altre stanze, le solite candele che creano ombre sulle pareti.

Mi volto verso Orochimaru, aspettando che esca per lasciarmi da sola.

<< Quanto tempo ho? >> chiedo, di solito mi dilungo perchè amo stare nell'acqua a rilassarmi.

<< Quello che vuoi... >> risponde tranquillo, << Ma come, dovrai entrare anche te dopo, se non mi dai un limite resto qua per ore! >> rispondo sincera.

<< Io entro subito! >> mi guarda calmo; << Quindi io aspetto, va bene! >> faccio un passo per uscire dalla stanza quando lui appoggia una mano alla parete di roccia e questa inghiottisce la porta , sigillandoci nella stanza.

Lo guardo confusa e lui mi dice col suo sorriso storto : << No Anko, tu entri con me! >>.

   
 
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