Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: EmmaSnix    10/01/2016    2 recensioni
La storia di un'amicizia che sa ascoltare, accettare e farti sentire a casa.
Dalla storia:
"Erano passati due giorni dall’ultima volta che Fedez aveva visto Mika e gli mancava. Gli mancava come non avrebbe mai creduto possibile, aveva bisogno di qualcuno che lo ascoltasse come faceva lui, guardandolo negli occhi con lo stesso fuoco.
Si sentiva un po’ stupido lì steso sul divano con l’ennesima sigaretta che bruciava tra le dita della mano destra e il cellulare nell’altra, mentre aspettava un messaggio, una chiamata, qualsiasi cosa.
Aspettò."
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fedez, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Tredicesimo Capitolo 

 

“While there's light left

I sing this song for you

Don't know if you can

But every day I do

 

Here I stand, staring at the sun

Distant lands, staring at the sun

You're not there but we share

The same ones”

 

 

Michael sentiva freddo, il silenzio tra lui e Federico aveva portato il gelo nel suo cuore. 

Gli mancava, tanto. L’assenza gli stritolava il cuore in una morsa di ghiaccio. Aveva bisogno di sapere come stava, aveva bisogno del suo perdono e più di ogni altra cosa aveva bisogno di sentire le sue braccia attorno a sé. Si sentiva stretto in una morsa di ghiaccio che gli toglieva il respiro, aveva sbagliato tutto. Aveva abbandonato l’unica fonte di calore che era riuscita a riscaldargli il cuore dopo tanti anni. 

L’unico rimedio che Mika conosceva alla sofferenza era la musica, fin da piccolo l’aveva aiutato a stare meglio. Ogni volta che doveva lottare con la dislessia o con i bulli che lo chiamavano diverso si rifugiava in un mondo tutto suo. Gli bastava un pianoforte e la sua voce per sfogare tutto quello che aveva dentro. Anche quel pomeriggio sentiva l’esigenza di dare vita, attraverso l’arte, a quello che stava provando per non essere soffocato dai suoi stessi sentimenti. Sapeva che la tristezza e la malinconia avevano sempre generato la musica migliore, così prese carta e penna, si sedette al pianoforte e si lasciò guidare.

 

Is this how it is

After just one kiss?

Did you really think

That I invented this?

 

Was it you or me?

All the mess we made

Did we crash too hard?

That's the risk we take

 

Did I run to you?

Did you run to me?

If we wait too long

Then we'll never see

 

We could walk away

And just like others would

Or we live our life

Like we know we should*

 

 

A novembre doveva uscire la versione “special edition” del suo quarto album “no place in heaven”, che avrebbe dovuto contenere tre nuovi brani e un remix. 

Appena finì di scrivere la musica e il testo della canzone si sentì subito meglio, esprimere quello che provava mettendolo nero su bianco era sempre la cura migliore. Decise che quel pezzo sarebbe diventato uno dei tre nuovi brani che gli servivano per completare il suo album. Del resto No Place in Heaven era nato come un disco sincero, che parlava in modo aperto della sua vita, di quello che aveva provato e che provava e quel pezzo ne era una parte essenziale. 

Con la penna scrisse il titolo in alto a sinistra: Feels Like Love

 

Due mesi dopo 

Per la prima volta nella sua vita Federico era felice che l’estate stesse finendo. Aveva passato una bella vacanza con alcuni amici, tra cui Alessandro, in Grecia. Si era riposato, aveva ripreso le redini della sua vita in mano e adesso si sentiva un po’ più forte: aveva mangiato, fatto tardi la notte, bevuto, ballato fino all’alba e si era goduto il sole. Si sentiva carico. La prima conferenza stampa per XFactor sarebbe stata quella settimana, ciò significava che dopo tanto tempo avrebbe rivisto Mika. 

Il pensiero lo rendeva nervoso ma aveva bisogno che quel momento arrivasse il prima possibile, aveva atteso abbastanza. Sentiva di essere pronto per chiarire con se stesso e con Michael quello che era successo quasi tre mesi prima.

 

Mika aveva trascorso l’estate in tour. Dopo l’uscita del suo album i concerti avevano fatto sold-out. Le date in giro per il mondo lo avevano aiutato a svuotare la mente, a non pensare. Ogni sera dava tutto quello che poteva al suo pubblico. Sul palco ci lasciava il cuore ripagato dall’amore dei suoi fan. La notte non aveva nemmeno il tempo di sentire la mancanza di Federico, crollava distrutto in un sonno profondo.

Il tempo passò velocemente, come ogni volta che andava in tournée, e ora era arrivato il momento di tornare in Italia, alcuni concerti li aveva fatti anche lì ma non era la stessa cosa, adesso stava tornando per restare. Gli mancava l’Italia, il suo piccolo appartamento Milanese, la palestra sotto casa, i piatti di pasta, il clima più clemente e sì, gli mancava anche lui... Ormai quell’assenza era diventata abitudine ma non per questo meno dolorosa.

Si vergognava all’idea di rivederlo, dentro di sé si era sempre sentito un vigliacco egoista. Sapeva che la scelta di scappare l’avrebbe fatto soffrire di meno però sapeva anche che avrebbe ferito Fedez e nonostante questo l’aveva fatto comunque.

Poche ore di viaggio e Milano lo accolse con una bellissima giornata di sole, che gli scaldò il cuore.

 

Era arrivato il grande giorno. La conferenza sarebbe stata quel pomeriggio alle quattro. Le mani di Federico erano sudate e aveva perso il conto delle sigarette che aveva aspirato. Era arrivato in anticipo e adesso aspettava nel retro della saletta già piena di giornalisti.

Mika aveva il cuore che batteva a ritmo di un tamburo, cercò di calmarsi pensando a quanto sarebbe stato bello poterlo rivedere ma l’ansia aveva la meglio sulla felicità.

Michael arrivò nel luogo prestabilito e vide Fedez in lontananza, seduto sul bordo di un corrimano mentre fumava una sigaretta. Quanto sei bello pensò sorridendo.

Pochi passi e anche Fede si sarebbe accorto della sua presenza e finalmente avrebbe incrociato il suo sguardo. 

 

Appena sentì dei passi vicino a lui Fedez alzò la testa di scatto e lo vide. Era lì. Dopo tutto quel tempo Mika era difronte a lui, bello come sempre. Pantaloni blu che gli fasciavano le gambe, una maglietta bianca e le sue solite collane etniche al collo.

“ciao Fede”  disse con un filo di voce.

“Mic...” si sentiva in imbarazzo non sapeva che fare, cosa dire.

“ascolta io vole-...”

“no aspetta, ascoltami tu adesso. Hai preso fin troppe decisioni da solo”

“sì, perdoname”

“ti ho odiato, giuro” il volto di Mika divenne bianco come un foglio di carta “non solo ero spaventato per quello che era successo tra di noi, che non mi era mai capitato prima, in più ho dovuto affrontare tutto da solo, perché tu hai deciso tutto per entrambi”

Mika abbassò lo sguardo, cosa poteva rispondere? Federico aveva ragione.

“ho passato giornate difficili, avevo bisogno di chiarire così tante cose ma tu non c’eri...”

“perchè tu non hai preso un volo per Londra? tu non ha lottato”

“ero incazzato con te cazzo e ho sperato così tanto che tutto questo risentimento nei tuoi confronti durasse per sempre ma...” Michael tenne gli occhi fissi a terra finché non disse quel ma che rappresentava una luce infondo al tunnel.

“ma?” 

“ma quando ti ho visto ho capito che non riesco. Non posso. Sotto tutto l’odio che provavo per te c’era tanta nostalgia”  gli occhi di Mika si riempirono di lacrime, quanto dolore gli aveva provocato? “e adesso ho capito: non posso rinunciare a te... Ti va di ricominciare?” 

“con tutto il cuore, sì” Federico vide spuntare sul viso di Mika un sorriso di speranza.

“piacere Federico” allungò la mano scherzando 

“piacere Michael” la strinse. Il cuore leggero.

“ciao Michael nemmeno ti conosco eppure posso dire che mi sei mancato”

“capisco cosa vuoi dire, anche tu mi sei mancato” sorrisero ed entrarono. Avevano una conferenza stampa che li aspettava.



 

*E' così che è

Dopo solamente un bacio?

Pensi veramente

Che me lo sia inventato?

 

Sei stato tu o io?

Tutto questo casino che abbiamo fatto

Abbiamo sbattuto troppo forte?

Questo è il rischio che corriamo

 

Ti sono corso incontro?

Mi sei corso incontro?

Se aspettiamo troppo

Non vedremo mai

 

Potremmo andare via

E proprio come gli altri farebbero

O vivere le nostre vite

Come sappiamo che dovremmo

  
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