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Autore: Aconitum    10/01/2016    3 recensioni
Ambientata dopo la 7x09 Klaroline
Indifferenza, infatuazione, amore, frustrazione, odio, disprezzo, vergogna, indifferenza.
L'amore è un ciclo, un ciclo senza fine. A Klaus piaceva stare con Caroline, piaceva vederla ridere, piaceva sentirla accanto. L'aveva amata, l'aveva ammirata come se fosse una dea. Le era mancata terribilmente quando se n'era andato, l'aveva aspettata, ma lei no. Aveva cominciato ad odiarla, fino a disprezzarla e provare vergogna per essersi illuso di un amore che non era possibile e infine l'aveva dimenticata. Ma adesso lei era tornata da lui, cos'altro avrebbe potuto fare se non riprenderla tra le sue braccia e amarla oltre i limiti consentiti? Ma l'amore si sa, è un ciclo. Tutto è fatto per finire e poi ricomonciare, chissá se loro sarebbe stati l'eccezzione alla regola.
Genere: Azione, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bonnie, Bennett, Damon, Salvatore, Klaus, Stefan, Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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CHAPTER TWO

 
"Caroline ho visto adesso il tuo messaggio" disse Alaric entrando in casa Salvatore. Si guardò intorno ma non c'era nessuno ad accoglierlo e guardando più attentamente c'era un aria strana in quella casa quella sera.
"Caroline" la richiamò ma nessuna risposta arrivò alle orecchie di Alaric.

Non appena mise piede nel salotto e vide i due vampiri adagiati sul divano con un buco nella maglietta pregna di sangue e solo dopo che vide Valerie capì che c'era qualcosa che non andava.
La poveretta aveva delle strane manette dall'aspetto medioevali ai polsi che le limitavano i movimenti, un pezzo di stoffa intriso di verbena intorno alla bocca in modo che non riuscisse ad urlare ne a parlare e come se non fosse abbastanza era legata a una sedia con i polsi e le gambe scoperte legate con delle corde anch'esse intrise di verbena.
Valerie piangeva come non le aveva mai visto fare e in più lo guardava con uno sguardo implorante, cosa aveva mai potuto fare per subire un tale trattamento.

Le fece segno di fare silenzio con un dito appoggiato alla bocca e appena sentì dei passi al piano di sopra le fece segno di aspettare.
Fece qualche passo in avanti verso la ragazza ma vide una cosa che lo terrorizzò, il telefono di Caroline distrutto in mille pezzi che giaceva a terra.
C'era qualcuno che stava scendendo le scale, così corse a slegare almeno una gamba ma era tardi doveva nascondersi in cucina facendo meno rumore possibile mentre sentiva dei passi pesanti scendere le scale. "Qui non c'è più nessuno" urlò il tizio dal passo "felpato".
"Andiamo, in ogni caso a Tristan interessa solo la ragazza" disse l'altro, che a giudicare dalla lontananza doveva trovarsi al piano di sopra.
La ragazza? Alaric non riusciva a capire, ma chi era Tristan?
"Aspetta un secondo" la voce si avvicinò sempre più pericolosamente alla cucina e Alaric dovette trattenere il respiro qualche secondo, sentì solo un tonfo e un lamento troppo poco definito, più strozzato, doveva trattarsi di Valerie.
Dopo un paio di secondi riprese a respirare ma rimase li al buio ancora per un po' di minuti per evitare di cadere in una qualche trappola. 
Per un attimo si sentì morire, non riusciva a pensare ad altro che a Caroline e a dove fosse potuta finire, se quei vampiri l'avessero presa non sapeva se sarebbe riuscito a salvarla da solo con le sue uniche forza, non c'erano ne' Stefan ne' Damon a fargli da spalla. Da solo sarebbe stato troppo debole. 

Dopo due minuti uscì dal buio per precipitarsi a liberare Valerie che era caduta rovinosamente a terra e solo dopo averla vista per terra capi a cosa era dovuto quel tonfo.
"Grazie" sussurrò Valerie con la voce che le tremava ancora.
"Cosa è successo?" Le chiese Alaric mentre cercava di fare il più piano possibile per non lacerare ancora di più la carne mentre la liberava da quelle corde talmente strette che sembravano essere più che elaborate.
Valerie continuava ad avere un espressione dolorante e mentre cercava di liberarle i polsi, Alaric poté notare che la vampira continuava a piangere, e si chiese per quale assurdo motivo avevano trattato lei in quel e i cadaveri di Stefan e Damon li avevano lasciati sul divano intatti.
"Ho lottato, ho cercato di proteggerla ma non ci sono riuscita" riuscì a dire con tono di voce basso e tremolante.
In quel momento, per quanto stronza potesse essere stata, le sembrò infinitamente innocente e troppo stupida per essersi messa in questo pasticcio, sarebbe potuta scappare, invece ha cercato di proteggerla e nonostante ciò era li a chiedergli scusa per non essere riuscita nell' intento.
"Andrà tutto bene" la rassicurò Alaric. Valerie si era sentita di combattere fino all'ultimo, è vero, era per Caroline che stava combattendo, ma in quel momento aveva rivisto in Caroline se stessa, la stavano per uccidere, l'avevano presa di forza strattonandola e legandola come se fosse un mezzo di sfogo, esattamente quello che fece Julian con lei. Ed era per questo che si era sentita di dover combattere per far si che non riaccadesse ciò che era successo a lei.
Alaric guardò Valerie continuare a piangere dal dolore per poi prenderla in braccio e portarla di sopra, adagiandola sul letto di Stefan per coprirla  infine con una coperta.
Stava per andarsene quando la vampira lo chiamò. 
"Alaric" Ric non si voltò rimase in piedi sull'uscio della porta ad ascoltarla.
"Porteremo in vita Stefan e Damon e andremo a riprenderla" disse con un tono dispiaciuto, ancora dolorante.
L'uomo si girò e le sorrise, quella ragazza cominciava a piacerle, aveva lo stesso tono combattivo di chiunque avesse messo piede in
quella casa.

Mentre scendeva le scale, lasciando Valerie sopra a riposare, ebbe il tempo di guardare i due corpi adagiato sul divano.
Ripensò alle parole di Valerie, Portare in vita, allora Stefan e Damon erano morti, ma come? Non riusciva a collegare tante cose.
Chi fosse Tristan, come fossero morti Damon e Stefan, che fine aveva fatto Bonnie, chi erano quei due uomini.
Troppe domande e nessuna risposta.


 
 
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Un odore di sangue marcio arrivò al naso della vampira che strizzò gli occhi e arricciò il naso dal disgusto.
Sentiva la testa troppo pesante per tenerla dritta e i suoi polsi continuavano a bruciarle ed erano troppo stretti alle corde.
Bastò muoverli un po' per capire che le corde erano intrise di verbena e le stavano lacerando la carne.
Aveva i capelli appiccicato alla bocca e leccandosi le labbra scoprì da dove proveniva quell'odore di sangue marcio.
Tentò di aprire gli occhi ma senza alcun risultato, anzi riuscì solo a fare danni poiché presero di nuovo a bruciare più di prima e non capiva il perché.
Come se si fosse accesa una lampadina, si era ricordata solo allora che le avevano schizzato addosso verbena e qualche goccia le era
andata a finire negli occhi.
Ma dove diavolo era finita?
"Sei sveglia finalmente" una voce femminile, dolce e sopratutto troppo da psicopatica attirò la sua attenzione.
La vampira mugugnò qualcosa di incomprensibile ma che probabilmente somigliava a un "vai al diavolo".
Il fatto che lei fosse ancora una volta quella legata a una sedia la terrorizzò, più che per lei per i suoi bambini, ma si senti sollevata dal fatto che fortunatamente Valerie le aveva fatto una di quelle cose che fanno le streghe in quella lingua strana per nascondere nuovamente la sua gravidanza in caso di "attacco nemico", e sarebbe stato molto più facile giustificare quella piccola sporgenza sulla sua pancia, fino a quando sarebbe stata giustificabile.
Se qualcuno avesse scoperto che lei, Caroline Forbes, la vampira/preda di ogni attacco era rimasta incinta, se solo quella voce si fosse espansa chissà quanti vampiri, ibridi o streghe di ogni dove l'avrebbero usata come merce di scambio per gli spiriti o per venderla agli alieni o all'area 51.. Insomma doveva smetterla di farsi quei film mentali.
"Apri gli occhi tesoro" la incoraggiò con un tono inquietante e dolce allo stesso tempo.
Caroline si ritrovò a pensare che non poteva assolutamente essere un eretica, non stava nello stile degli eretici legare le persone con
delle corde intrise di verbena. Loro avevano la magia, erano molto più originali nel torturare le persone.
"Aurora" la chiamò un'altra voce maschile alle sue spalle rivelando il nome della ragazza.
"Quindi è questa la ragazza?" Le chiese la voce maschile.
"Tristan, ti presento Caroline Forbes, un altro dei tanto errori di cui ci si deve sbarazzare" disse la ragazza esaltata dalle sue stesse
parole. Ad un certo punto senti delle urla in lontananza.
Ecco qua, sentiva che era arrivata la cavalleria a salvarla.
La cosa strana era che questa ragazza, Aurora, sapeva della sua gravidanza e l'aveva definita un errore di cui ci si doveva sbarazzare, ciò la fece tremare, ma non era lei che doveva salvarsi, ma i gemelli, erano la cosa più rara che le era rimasta, doveva salvarli, almeno per Alaric.
Sperò solamente che quelle urla fossero causate da Stefan, il suo Salvatore, in tutti i sensi. Le venne da gioire anche se non riuscì a causa del dolore, era tornato il suo vampiro, erano riusciti a salvarlo dal suo inferno personale.
Fu una questione di secondi prima di sentire la porta scardinarsi e rompersi e Caroline, quella volta, fu la volta che si costrinse ad aprire gli occhi.
Non vedeva bene, vedeva ombre sfocate e le venne da piangere, le bruciavano gli occhi dal dolore e dallo sforzo così li richiuse abbandonando ogni speranza.
Niente, la vittoria doveva godersela da cieca.
"Aurora" ringhiò una voce contro la ragazza.
Quella voce, quella voce roca, quel modo di ringhiare. Quella non era la voce di Stefan, quella voce l'aveva già sentita.. Ma cosa stava succedendo intorno a lei, chi erano quelle persone e cosa volevano da lei.
Avevano cominciato a parlare sottovoce o stava per svenire, pensò Caroline nella sua testa.
Sentiva formicolare tutto il corpo, sentiva che stava per svenire, si costrinse a resistere, ma non ci fu verso.
Klaus ringhiò il nome della vampira e prima che potesse avventarsi contro di lei al fianco della sua preda notò una testolina bionda, che cercava in tutti modi di tenere la testa dritta.
All'improvviso è come se l'avessero preso e fatto a pezzetti. Come avevano fatto a sapere di Caroline, come poteva quella megera avvicinarsi a quel piccolo angelo biondo.
Klaus sapeva di provare ancora emozioni profonde per la vampira ma non sapeva che quella "fiamma" bruciasse ancora così intensamente da
provocargli dolore vedendola in quello stato ma qualcos'altro lo riportò alla realtà, il dolore di un'altra donna. Camille. Lui era venuto per Camille. Avrebbe salvato anche Caroline, ma lui era venuto per Camille.
Elijah guardò il fratello pietrificato e fermò Freya prima che potesse attaccare.
"Amore, non dici nulla?" lo risvegliò dai suoi pensieri Aurora che spalleggiava vittoriosa di aver scoperto un altro punto debole dell'ibrido.
"Non avrai mica visto un fantasma del tuo passato" e portò le sue mani ad accarezzare i capelli della bionda tirando e strattonando di
proposito qualche ciocca per svegliarla per renderla partecipe della sua morte e di guardare in faccia la sua carnefice.
L'ibrido senti Caroline lamentarsi e dopo qualche lamento la vampira riuscì finalmente ad aprire gli occhi ma dovette sbattere le palpebre
qualche volta prima di mettere a fuoco le ombre che vedeva intorno a lei e un espressione terrorizzata apparì sul suo volto non appena
riconobbe il viso di Klaus e quello di Elijah e non ebbe tempo di formulare una spiegazione al perché quei due erano li e come aveva fatto a trovarla.
Cominciò a strattonare le corde lacerando ancora di più la sua pelle candida.
"Cosa ci faccio qui?" tentò di dire mentre continuava a tirare quelle corde.
"Buongiorno dolcezza" si parò davanti Aurora coprendo la visuale di Caroline a Klaus.
"Beh - cominciò inarcando teatralmente le braccia e sorridendole malefica - innanzitutto sarebbe cortese presentarsi, io sono Aurora de
Martel, l'amore perduto di Klaus
"
Caroline smise di tirare le corde e la guardò sbalordita, mentre la sua bocca assumeva la forma di una piccola "o".
"Fai sul serio?" le chiese la vampira mentre la rossa la guardò stranita non capendo il senso di quella domanda.
Ad un certo punto tutti rimasero sbalorditi dalla reazione di Caroline mentre la vampira si faceva una grossa risata dopo aver sentito quella
presentazione.
"E io - disse cominciando a prendere aria mentre rideva a crepapelle - e io che pensavo che ero qui per questioni più serie" sputò la bionda
per continuare a ridere.
Dopo essersi calmata un attimo riprese la parola: "Si tesoro, fermati un attimo - la bloccò Caroline prima che Aurora prendeva il
sopravvento della situazione facendo una sfuriata da ragazzina viziata
e offesa dalla tracotanza della vampira - saltiamo i convenevoli a me cosa me ne dovrebbe importare chi tu sia o cosa abbia perso Klaus?" sbraitò Caroline perdendo il controllo di se stessa.
"Se proprio devi torturarmi fallo per questioni serie" la ammonì infine mentre sentiva ridacchiare un po' tutti alle spalle della rossa, ma riuscì a vedere solo Elijah sorridere sornione della figura che le stava facendo fare quella ragazza alla più "anziana" e dall'espressione offesa di Aurora.
Caroline vide che la ragazza si girò verso quello che doveva essere il Tristan  di prima chiedendo aiuto in modo silenzioso sentendosi a disagio.
Klaus sorrise dell'insolenza di Caroline che si ergeva vittoriosa con un sopracciglio alzato orgogliosa di aver sminuito la figura di Aurora.
"Brutta impertinente, come osi?" la insultò Aurora alzando una mano pronta a farla capitolare per terra ma una mano la bloccò prima che potesse farlo, la rossa si voltò per insultare l'ibrido che cominciava a stringere talmente forte il polso, mentre la ragazza cominciò a lamentarsi sentendo poco dopo l'osso del polso rompersi in piccoli pezzetti.
Tristan sentendo la sorella lamentarsi si fiondò sull'ibrido che tirò con se la rossa a sua volta.
"Adesso basta" Sbraitò Freya puntando una mano contro Aurora e un Elijah piuttosto impreparato all'attacco di Tristan si fiondò al fianco del fratello che era intento ad attaccare Tristan e altri vampiri. 
Bastò un momento che Caroline cominciò a sentirsi a disagio, doveva fare qualcosa, doveva uscire da quella trappola.
Cercò di tirare fuori almeno una mano da sotto il controllo della corda che lesionò talmente a fondo la carne da vedere quasi l'osso mentre il sangue fumava a contatto con la verbena.
Caroline gridò dal dolore e un ibrido alquanto preoccupato si fiondò su di lei per aiutarla a liberarsi da quella tortura.
Caroline fissò le mani dell'ibrido muoversi velocemente e poi lo vide fiondarsi nuovamente sulla vampira che tentava in tutti i modi di gridare e liberarsi dalla presa ferrea dell'ibrido che in un secondo si fiondò pronto a toglierle il cuore dal petto.
"Non puoi" gli gridò contro Aurora "tu mi ami" lo supplicò nuovamente, ma l'ibrido sembrava deciso, doveva ucciderla, aveva recato fin troppo
dolore, aveva aspettato troppo tempo prima di uccidere quella stupida ragazzina viziata.
Caroline che intanto si era liberata pensò di dover scappare da quell'inferno ma dei vampiri si capitolarono contro e lei con tutte le sue forze dovette lottare, per quanto poteva.
Non capì come, non capi chi fosse stato ma i due vampiri davanti a lei la guardarono pietrificati per poi cadere rovinosamente a terra. Alzò
lo sguardo per vedere il suo salvatore e vide il suo cavaliere, Stefan e non poté non sorridere.
"Stefan" gli saltò addosso in un abbraccio disperato che richiedeva amore, gli diede un bacio di pura passione per poi essere riportata con i piedi per terra, accorgendosi di un Klaus al quanto irritato da quella scena.
"Mi dispiace da morire" le disse il vampiro che ricambiò il bacio e Caroline si sentì sporca, anche se Stefan era il suo ragazzo, sentiva come se stesse ferendo Klaus che in gesto alquanto brusco strappò il cuore dal petto di un vampiro che stava per lanciarsi contro Elijah cadendo cosi per terra.
Fu un attimo e il vampiro scomparve da davanti ai suoi occhi per vederlo comparire di fianco a suo fratello Damon che combatteva contro altri tre vampiri che lo circondavano.
Si voltò e vide una Bonnie e una Valerie che affiancavano la ragazza alta che un attimo prima era vicino Elijah. Freya, credeva si chiamasse, aveva una certa somiglianza con Rebekah ma non sapeva nulla di più su di lei.
Le cominciò a girare vorticosamente, fu un attimo e la sua vista cominciò a scurirsi e le ginocchia cederle e con poca grazia cadde rovinosamente a terra.
Senti solamente che qualcuno aveva gridato il suo nome ma la voce era troppo poco chiara per capire chi fosse e poi il nulla.

 
 
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12 ore dopo...  

 
Caroline prese una boccata d'aria che le riempì i polmoni, sentiva che non era a casa, sentiva la differenza del letto, non era il suo ne quello di Stefan.
Si girò mettendosi in posizione fetale e senti voci indistinte, lontane. Aveva uno strano senso di nausea che le saliva su per la gola ma lo ignorò.
Aprí piano piano gli occhi e li strizzò come per mettere a fuoco la stanza.
dove diavolo si trovava?
Si alzò a sedere sul letto sentendo girare pericolosamente la testa e dopo essersi maledetta per quel gesto repentino decise di alzarsi per poi mettere su i suoi tacchi alti e uscì da quella stanza mettendosi sulle il cappotto rosso della sera prima facendo attenzione a nascondere bene quella piccola sporgenza sotto i suoi seni.
Sentì in lontananza delle voci familiari.

Si indirizzò verso la porta della stanza, a giudicare della grandezza, si trovava in una reggia, si trovava su un balcone che dava su un cortile e non solo portava a svariate stanze ma nonostante ciò diede freno alla sua curiosità di entrare in ogni stanza e segui le voci per poi sentirle farsi sempre più chiare.
Si guardò intorno come una bambina e notò con piacere che tutto era decorato con toni natalizi, festoni a non finire e un piccolo falò che emanava ancora fuliggine si ergeva maestoso nel cortile.
Apri quella porta grande che doveva dare a un salotto non proprio moderno.
La stanza andava sui toni caldi ed era piena di quadri.
"Che natale" si disse tra se e se ricordando le scene di qualche ora prima continuando a guardarsi intorno in quella stanza enorme.
"So esattamente che non c'entrate nulla. - puntualizzò con disprezzo Damon - ma vi ricordo che sono dovuto tornare da una prigione per vampiri che hanno fatto i cattivi nemmeno un giorno fa per venire a salvare subito la nostra biondina che adesso dorme beatamente in una delle tue maledette stanze" sbraitò Damon alquanto innervosito.
Il vampiro spostò il suo sguardo sul fratello come per avere conferma nelle sue parole ma vide apparire al fianco di suo fratello proprio la biondina di cui stava parlando e a giudicare dalla sua espressione era parecchio infastidita.
"Ed eccola qui la nostra piccola tempesta di guai" disse indicandola teatralmente e si beccò automaticamente un occhiata di disappunto da parte della ragazza.
"Klaus, non voglio essere ripetitivo" parlò finalmente Stefan, attirando l'attenzione di tutti su di se, fatta eccezione per l'ibrido che sembrava non avesse la minima intenzione di ascoltare le sue parole poiché fu catturato dalla vista di quell'angelo biondo che in quel momento sembrava avere qualcosa di strano che la rendeva diversa da come l'aveva lasciata l'ultima volta.
Stefan si schiarì la voce come per attirare l'attenzione di Klaus che sembrava stesse inquadrando per bene col suo sguardo la sua ragazza e solo allora si trovò costretto a posare un bracciò intorno alla vita di Caroline che si voltò imbarazzata verso Stefan.
"Vogliamo solo essere sicuri che Caroline non sia più messa nel mirino delle tue vittime" mise in chiaro Stefan.
L'ibrido cambiò tono di voce non appena piantò il suo sguardo sul braccio di Stefan "ho un funerale da organizzare" rispose di sbrigativo e acido togliendosi di mezzo quella spina nel fianco.
Ma l'ibrido stava vedendo qualcosa di strano nel ventre della vampira e Caroline si accorse che lo sguardo dell'ibrido era puntato proprio dove non doveva essere puntato.
Cercò di coprirsi come meglio poteva ma il cappotto non era d'aiuto in quel momento.
Fu un attimo e in una folata di vento si trovò l'ibrido a 10 cm di distanza mentre la studiava con lo sguardo con un espressione confusa stampata in faccia.
"È impossibile" disse sottovoce l'ibrido prendendo delicatamente le mani di Caroline, che tentavano di coprirsi come meglio potevano, ma fu fermato da uno Stefan parecchio innervosito da tutta quella confidenza che Klaus stava cominciando a prendersi.
Valerie comincio a guardare l'ibrido in malo modo e Bonnie idem con la differenza che non capiva dove volesse andare a parare, mentre Valerie lo sapeva eccome.
Tutti, perfino Elijah, erano rimasti in silenzio ad osservare quella scena e furono riportati alla realtà solo dopo che Stefan strattono le mani dell'ibrido che curiosavano un po' troppo sul corpo della ragazza.
L'ibrido guardò pietrificato Stefan, che aveva cambiato espressione sul suo viso, ma era troppo incredulo e ferito da poter aggredire il vampiro al fianco della non ancora sua vampira.
"Ho bisogno di parlarti" e riportò il suo sguardo sulla vampira che teneva legato il suo sguardo negli occhi di Klaus, con la differenza che Caroline sembrasse essere parecchio intimorita dall'espressione dura sul viso di Klaus.
 
 
Lo so, lo so.. sono una stronza, dovevo perlomeno fare un incontro migliore di questo
per Caroline e Klaus, ma cosa ci posso fare se ho avuto la magnifica idea di continuare
la storia della serie tv.
volevo premettere una cosa, quelle manette 'medioevali' che avevo messo ai polsi
di Valerie mentre erano ancora MF, non so se tutti seguono TO ma sono delle manette
per le streghe, per impedire di compiere dei Salagadula Magicabula Bibidi bobidi bù 
insomma quella roba là.
Ritornando a noi, perdonate eventuali errori ma sono troppo pigra per rileggere, 
vivibi alla prossima.
Ah mi sono dimenticata.. Grazie a chi ha recensito e a chi ha messo la storia nelle seguite
vivibi anche a voi.
adesso alla prossima davvero. ciaone 
   
 
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