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Autore: Lyneea    10/01/2016    10 recensioni
Questa sarà una breve fan fiction a tema natalizio. L'ho scritta per augurarvi a mio modo uno splendido Natale. La coppia è la mia preferita (e l'unica di cui per ora ho scritto) la coppia Draco & Hermione.
Dal primo capitolo:
Draco Malfoy, in compagnia di sua cognata Daphne, attendeva con impazienza l'arrivo del dottor Johnson nello studio del medico babbano.
«Signor Malfoy, signora Greengrass, prego accomodatevi. Abbiamo i risultati dei vostri esami e mi spiace informarvi che non ci sono buone notizie. Purtroppo nessuno dei due è compatibile come donatore di midollo, quindi ho inserito il piccolo Altair in lista d'attesa per cercare un donatore esterno.» Disse il medico senza preamboli.
«Ma come è possibile? Io sono il padre e Daphne è la sorella della madre. Almeno uno dei due dovrebbe essere compatibile.» Sbottò Draco frustrato.
«Capita molto più spesso di quanto immaginiate signor Malfoy.» Rispose il dottor Johnson dispiaciuto.
«Quante possibilità ci sono di trovare un donatore di midollo in tempi brevi? Mi sembra di aver capito che la situazione per mio figlio è molto seria e necessita di un trapianto il prima possibile.»
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Buonasera,
Eccoci arrivati al terzo capitolo di questa storia natalizia.
Buona lettura
Lyn




 
Unexpected Christmas Gift
 
Capitolo 3
Ritrovarsi?



Hermione era appena giunta insieme a Vega davanti a Malfoy Manor. La donna si era svegliata molto presto quella domenica, e non riuscendo ad aspettare oltre per togliersi il peso di quel segreto dal cuore, aveva trascinato la figlia davanti alla residenza di Draco di prima mattina.
Quando suonò il campanello l'indole timida della bambina prese il sopravvento e Vega si nascose dietro le gambe della madre.
Inaspettatamente fu Draco ad aprire la porta. «Draco, come mai apri tu la porta?» Chiese la donna imbarazzata quando se lo trovò davanti.
«Oggi è il giorno libero di Kart e la babysitter ha chiamato per dire che ha l'influenza.» Disse il biondo. «Vieni, entra pure. Scusa per l'abbigliamento sportivo ma mi sono svegliato da poco.»  Aggiunse scostandosi per farla entrare.
«Tranquillo, non mi formalizzo e poi la tuta ti dona. Scusami invece tu per essere piombata qui a quest'ora. Non sono venuta da sola comunque... Ti presento mia figlia Vega.» Sussurrò la donna incerta, mostrando la bambina che si era nascosta dietro le sue gambe.
Draco rimase immobile alcuni istanti, shoccato dalla notizia appena appresa. Guardò prima Hermione, che con il suo sguardo sembrava volesse chiedergli scusa per quella bugia, poi la piccola che aveva di fronte. La bambina aveva i capelli biondo chiari, della stessa tonalità di quelli di Draco e di Altair e due occhi di un colore simile al mare del nord in tempesta. Se anche Hermione non gli avesse detto che portava il nome di una stella, il biondo avrebbe capito all'istante che quella bambina era sua figlia.
Lentamente Draco si inginocchiò davanti alla piccola, in modo da poterla guardare negli occhi. «Piacere di conoscerti Vega, io sono...» Disse bloccandosi prima di terminare la frase. L'unica cosa che avrebbe voluto dire in quel momento era proprio quella di cui non poteva parlare. «Io sono Draco.»
La bambina si illuminò quando sentì il suo nome. «Porti anche tu il nome di una stella!»
«Veramente di una costellazione.» La corresse la madre.
«Quanto sei puntigliosa mamma!» Esclamò la bambina, girandosi verso Hermione e facendole un'adorabile linguaccia. 
«Ti piacciono i nomi legati all'astronomia?» Chiese l'uomo incantato da quel gesto spontaneo.
«Molto.» Rispose Vega, tornando a concentrarsi sul padrone di casa.
«Anche ad Altair. Sono sicuro che andrete d'accordo. Vorresti conoscerlo?»
«Tuo figlio si chiama Altair?» Domandò la bambina, piena di ammirazione. «Mamma hai sentito? Suo figlio si chiama Altair.» Ripeté la bimba saltellando e prendendo la manica di Hermione.
Draco le guardò perplesso, senza però chiedere spiegazioni.
«È ossessionata dalla leggenda legata ai nomi delle due stelle. Tutte le sere vuole che le racconti la storia e penso che segretamente veda l'Altair della leggenda come una sorta di principe azzurro.» Sussurrò Hermione all'orecchio di Draco.
«Vieni Vega, ti presento mio figlio.» Disse il biondo prendendo per mano la bambina e conducendola fino alla camera del bimbo.
La riccia, pochi passi dietro, osservava quei gesti con nostalgia. Quella sarebbe potuta essere la loro vita se il destino non avesse deciso diversamente.
Altair si emozionò tanto quanto Vega quando il padre le presentò la loro piccola ospite. «Lo sapevi che la tua mamma aiuta Babbo Natale a decidere chi mettere nella lista dei buoni?» Mormorò il bambino alla nuova amica.
«No, non lo sapevo ma se è lei a decidere chi merita il carbone penso che quest'anno riceverò solo quello.» Rispose Vega sconfortata. «Sai sono un po' disordinata e lei mi rimprovera spesso per questo.»
Draco, che stava ascoltando il dialogo tra i figli, decise di intervenire: «Tua madre non è l'unica che ha contatti "nelle alte sfere del Polo Nord". Metterò una buona parola per te.»
«Papà, ma se conosci anche tu Babbo Natale la buona parola la potresti mettere anche per me.» Esclamò il bambino mettendo il broncio.
Draco ed Hermione, vedendo quell'adorabile visetto contrito, non riuscirono a trattenere le risa.
Vedendo che i due bambini avevano una buona intesa decisero di lasciarli soli e scendere in salotto per poter parlare da soli.

«Ti chiedo scusa per non averti detto subito dell'esistenza di Vega.»  Disse la donna, imbarazzata.
«Immagino che tu abbia voluto assicurarti di chi fossi diventato... Se l'hai portata qui significa che ho passato l'esame?» Chiese l'uomo facendosi serio.
«No Draco. Non era un esame. Solo che era tutto così surreale ieri quando sono venuta qui. Ho sbagliato a non dirti subito di lei.» Sussurrò lei abbassando lo sguardo.
L'uomo si avvicinò, e con la mano la costrinse a guardarlo negli occhi. «Hermione, non essere a disagio. Capisco cosa ti ha spinto a non rivelarmi subito di non avere abortito. Il benessere di tua... di nostra figlia è la tua prima priorità. Ti ringrazio invece di avermela presentata oggi.» Esclamò lui incatenando il suo sguardo a quello di Hermione. «È una splendida bambina. Voglio che tu sappia quanto sia stato importante incontrarla.»
«Grazie per aver capito.» Rispose lei sorridendogli. «Domani andremo insieme all'ospedale per fare il test di compatibilità. Anche se ci sono poche possibilità, farò anch'io il test, visto che Vega ha paura degli aghi forse sarà più tranquilla avendomi accanto.»
«Hermione ne hai già parlato alla bambina? Non voglio obbligare te o lei a fare qualcosa che non volete. Anche se Altair è più importante della mia stessa vita, non voglio che tu pensi che l'unica cosa a cui sono interessato è cercare "pezzi di ricambio " per mio figlio.»
«Stai tranquillo Draco. Ieri sera ho parlato a Vega della malattia di Altair ed è stata proprio lei a volersi offrire come donatore. Nonostante non sappia che lui è il suo fratellastro Vega ha insistito per far testare la sua compatibilità.» Esclamò la donna con una punta d'orgoglio nella voce.
«Nonostante nell'aspetto esteriore Vega assomigli molto a me, il coraggio e la bontà li ha ereditati tutti da te. Ti ringrazio Hermione, oggi mi hai fatto un regalo inaspettato. Non solo mi hai fatto conoscere la nostra splendida figlia, mi hai anche ridato una piccola speranza di riuscire a salvare Altair.» Sussurrò l'uomo prendendole le mani nelle sue.

Avevano passato una splendida giornata a Malfoy Manor. Altair e Vega avevano fatto subito amicizia ed Hermione non si era resa conto di quanto in fretta fosse passata la giornata. Sua figlia si era appisolata sul divano, distrutta dopo le tante ore passate insieme al fratellastro.
«Sicura di non volerti fermare stanotte? Mi dispiace svegliare la piccola e vi darei una camera per conto vostro in modo che se Vega dovesse svegliarsi non si spaventerebbe del nuovo ambiente.»
«Ti ringrazio per l'offerta ma è meglio che torniamo a casa. Domattina dobbiamo andare in ospedale presto e qui non ho nemmeno un cambio di vestiti. Sai domani devo anche discutere un caso molto importante in tribunale, per questo motivo avevo pensato di andare in ospedale di prima mattina.» Rispose la donna accarezzando il capo della piccola.
 «Vorrei potervi accompagnare domani, ma con la babysitter malata non so a chi lasciare Altair. Avrei voluto chiedere ad Andromeda ma mi è arrivato un gufo prima in cui mi ha scritto che domani porterà il piccolo Teddy a fare il test. Quindi anche loro verranno in ospedale.» Disse l'uomo sconfortato, poco prima di congedarsi.
«Potresti chiederlo a Daphne.» Si azzardò a proporre Hermione. Nei pochi istanti in cui aveva parlato con la donna aveva capito quanto l'ex Serpeverde fosse legata al nipote e le aveva fatto pena.
«Non se ne parla. Quella donna non entrerà mai più in contatto con mio figlio. Se fosse stato per lei Vega non sarebbe mai nata. Non posso perdonarla.» Sussurrò l'uomo irrigidendosi.
«Lo capisco e nemmeno io la perdonerò mai. Ma quando l'ho incontrata ho percepito quanto sia legata ad Altair.»
«Si, è vero. Daphne è sempre stata molto affezionata al piccolo. Sono tanti anni che lei e Blaise cercano di concepire un figlio ma non ci sono mai riusciti. Penso che consideri il nipote un po' anche suo.» Confessò il biondo. «Ma questo non cambia che quello che ha fatto è imperdonabile.» Si affrettò ad aggiungere.
«Va bene, niente Daphne. Se davvero vuoi accompagnarci in ospedale potrei chiedere a Ginny di venire a badare al piccolo Altair.» Propose la riccia incerta. Draco ed i Weasley non erano mai andati d'accordo. «Sai ha due bambini anche lei e per un periodo ha fatto la volontaria nel reparto di pediatria del San Mungo.»
«Mi sembra una fantastica idea, ma pensi che la Weasley accetterà di venire a far la balia ad un Malfoy?» Chiese lui perplesso.
«Penso che chiedere non costi nulla. Ormai sia lei che Harry hanno superato tutti i vecchi rancori scolastici.»
«Beh se dovesse accettare Vega potrebbe venire qui con me dopo il prelievo. Mi piacerebbe molto farle da babysitter e tu potresti venire a riprenderla una volta terminato in tribunale.»
La donna ci rifletté qualche istante prima di accettare. Per fortuna i coniugi Potter erano soliti andare a letto tardi e non si stupirono di sentire l'amica via camino.
Ginny accettò senza problemi di badare al piccolo Altair e si presentò la mattina dopo di buon'ora al Manor. 

Nella sala prelievi dell'ospedale Vega era in agitazione per l'imminente prelievo. La bambina aveva provato solo una volta quel tipo di esperienza e ricordava quanto le avesse fatto male e quante lacrime avesse versato. Draco, vedendo quei due occhioni pieni di paura, aveva capito lo stato d'animo della figlia, e stava cercando di distrarla in modo che l'infermiera potesse procedere al prelievo.
«Ma che bambina coraggiosa! Sicuramente verrai smistata a Grifondoro quando frequenterai Hogwarts.» Disse l'uomo facendo voltare la piccola dalla parte opposta rispetto all'ago.
Vega, con i lacrimoni agli occhi si distrasse dall'imminente puntura. «Veramente la mamma pensa che potrei essere anche smistata a Serpeverde...»
«Sarebbe una cosa tanto brutta?» Domandò lui, accarezzandole il viso.
«No, non penso. Mamma dice che non è certo la Casa di appartenenza che decide se una persona è buona o no.»
«Tua madre ha ragione.»
«Tu in che Casa eri stato smistato? Eri forse un Grifondoro anche tu?» Chiese la bimba interessata.
Draco represse un brivido sentendo quell'affermazione. Se qualche anno prima qualcuno avesse osato insinuare che lui fosse un Grifone l'avrebbe certamente affatturato. «No, io ero un Serpeverde...»
«Oh! Allora non può essere così male.» Disse la bambina con ammirazione. «Ma quanto ci mettono a fare il prelievo?» Aggiunse girandosi verso l'infermiera. 
«Già fatto.» Esclamò Draco sfoderando un ghigno malandrino. «Visto che non è stato così terribile?»
«Mi hai imbrogliato! Con le tue chiacchiere mi hai distratto.» Sussurrò Vega aggrottando la fronte.
«È il risultato che conta. Ho solo giocato d'astuzia per distarti dalla puntura.» Disse lui arruffandole i boccoli dorati.

«Siamo tornati!» Disse Draco quando furono giunti nell'atrio del Manor. 
Ginny scese le scale andandogli incontro. «Ben arrivati!» Esclamò sorridendo.
«Zia Ginny. Lo sai che non ho versato nemmeno una lacrima quando mi facevano il prelievo.» Raccontò la bambina mostrando con fierezza il cerotto che le avevano messo sul braccio.
«Ho sempre saputo che sei una bambina coraggiosa. Hai preso tutto da tua madre.»  Sogghignò la rossa, mandando un messaggio al padrone di casa.
«Veramente è tutto merito di Draco. Lui mi ha distratto chiacchierando intanto che l'infermiera mi faceva il prelievo.» Rispose la bambina non lasciando la mano del biondo.
«James e Albus stanno facendo compagnia ad Altair. Perché non sali a salutarli, potrei portarvi qualcosa da mangiare. Sono sicura che per fare il prelievo sei dovuta rimanere a stomaco vuoto.»
«D'accordo, grazie zia.» Disse la bambina precipitandosi nella camera di Altair.
L'uomo sentiva una certa tensione nella voce di Ginny così decise di rompere il ghiaccio e cercare di fare conversazione con la rossa: «Spero che mio figlio si sia comportato bene in mia assenza.» 
«Oh sì. Altair è un bambino adorabile... Non riesco a capire da chi abbia preso.» Mormorò lei con una punta di sarcasmo nella voce.
Il biondo si irrigidì davanti a una così eloquente ostilità nei suoi confronti ma cercò comunque di mantenersi calmo. Dopotutto la grifona gli aveva appena fatto un grosso favore. «Ginevra, ti ringrazio di esserti occupata di mio figlio permettendomi così di andare in ospedale. Ho colto però del risentimento verso di me e ti vorrei pregare di essere sincera e di dirmi apertamente il motivo di questo atteggiamento.»
La donna parve pensarci su qualche istante prima di rispondere. «Beh "Malfoy" io ti ho conosciuto quando avevi undici anni e da quello che ricordo eri tutt'altro che affabile nei miei riguardi o in quelli della mia famiglia. Detto ciò mi scuso perché ho fatto dei commenti inopportuni. È lampante quatto tu sia cambiato con la fine della guerra ed è ingiusto e infantile cercare di mortificarti per degli atteggiamenti che non descrivono più chi sei in realtà.» Sussurrò la donna imbarazzata. «Una cosa però te la devo chiedere. Non prendere in giro Hermione o la bimba. Io capisco la tua preoccupazione per la sorte di Altair, ma ti prego di non dare loro false speranze se non provi più dei sentimenti sinceri verso la mia amica. Hermione e la piccola Vega non si meritano di soffrire ancora e ho visto come la bambina si è già affezionata a te.»
«Io non le sto prendendo in giro "Weasley". Scoprire di avere una figlia è stata una bellissima sorpresa e, come ho detto chiaramente a Hermione, non ho intenzione di obbligare lei o la bimba a donare il midollo a mio figlio. Sebbene consideri Altair la cosa più bella che la vita mi abbia regalato non voglio usare la mia primogenita come fabbrica di pezzi di ricambio. Sono state loro a voler fare il test di compatibilità. Certo in cuor mio non posso fare a meno che sperare che ci sia un risultato positivo, ma non voglio che si sentano sfruttate. So che vuoi solo proteggere la tua amica e sua figlia e che io sono sempre stato un cattivo soggetto ma ti prego di credere che non farei mai del male a nessuna delle due.» Rispose l'uomo sinceramente.
La rossa sorrise, soddisfatta della risposta. «Scusa per averti aggredito. Che dici? Possiamo dichiarare una tregua Draco?» Domandò porgendogli una mano.
«Con piacere Ginny.» Esclamò il biondo stringendo la mano che gli veniva offerta.

Due giorni più tardi Draco, Hermione e Andromeda vennero convocati nello studio del dottor Johnson per conoscere i risultati dei test di compatibilità. 
«I test effettuati hanno dato un risultato positivo. Sebbene non ci sia nessuna compatibilità con lei signora Granger e ci sia una scarsa compatibilità tra Altair e Teddy Lupin, abbiamo avuto buonissimi risultati con il campione di Vega Granger. Il midollo della bambina è compatibile al 98% con quello del piccolo Altair, quindi se lei darà il consenso suggerisco di organizzare l'intervento nel giro di pochi giorni. Vorrei però illustrarle i disagi in cui andrà incontro la piccola dopo l'intervento.» Disse il dottore rivolto ad Hermione. «L'operazione di estrazione del midollo viene fatta in anestesia totale, e nonostante si vada a toccare un punto delicato del corpo non ci sono pericoli per il donatore. Quando l'anestesia avrà finito il suo effetto però la bambina dovrà rimanere per qualche ora a pancia in giù e per alleviare il dolore del prelievo le verrà applicato del ghiaccio sulla schiena. Potrà uscire un paio di giorni dopo l'intervento, ma non dovrà correre e scatenarsi per almeno dieci giorni. Se ha qualche domanda me la faccia pure, sono qui per fugare qualsiasi vostro dubbio.»
«La procedura mi è chiara. Quando si è palesata la possibilità di donare il midollo al piccolo Altair mi sono documentata sull'intervento ed ho informato mia figlia di tutti i disagi che dovrà affrontare. Vega avrebbe però una richiesta da fare.»
«Mi dica. Che richiesta ha la bambina?» Chiese il medico un po' infastidito da quella insolita uscita.
«Lei vorrebbe essere messa in camera con Altair dopo l'operazione e vorrebbe restare ricoverata fino a quando non permetterete anche a lui di tornare a casa. Sarebbe possibile accontentarla?»
«Mi scusi ma queste richieste sono assurde signora Granger. Questo è un ospedale non un albergo in cui si può scegliere la camera e il periodo di soggiorno.» 
«Capisco...» Sussurrò Hermione mortificata.
«Mi scusi dottor Johnson ma non mi sembra che la signora Granger abbia avanzato delle richieste assurde.» Intervenì Draco seccato. «Se non sbaglio l'operazione, come l'intera degenza di mio figlio sono a carico mio. Se invece che una camera singola voglio che venga aggiunto un altro letto non vedo quale problema ci sia. Vega non ruberà il posto a nessun paziente visto che in ogni caso nessuno avrebbe condiviso la camera con Altair.»
«In linea di principio lei ha ragione signor Malfoy ma vede la politica dell'ospedale impone di attenersi a determinate regole e se la bambina non ha un problema clinico non è giusto che occupi un letto.» Cercò di giustificarsi il dottore.
«Queste sono sciocchezze. Lei per primo mi ha detto che dopo l'intervento è molto importante anche la condizione psicologica del paziente. La presenza di Vega sono sicuro che porterebbe un grosso beneficio al morale di mio figlio. Per questo motivo insisto che la richiesta della signora Granger non venga ignorata. Dovreste vergognarvi. Siete tutti presi dalle vostre stupide regole, pensate solo al lato chirurgico della faccenda ma ignorate quello psicologico. Io non permetterò che i vostri dettami possano nuocere al pieno recupero di Altair.» Esclamò il biondo mettendo una mano in tasca per prendere la bacchetta. Avrebbe messo sotto Imperio quello stupido medico se non avesse accolto la richiesta di Hermione.
La riccia si accorse delle sue intenzioni e gli mise una mano su un braccio nel tentativo di placare la sua collera. «Draco...ti prego.»
Il biondo la guardò e tutta la sua rabbia scemò in un istante. Quello sguardo, quelle parole, quel gesto erano bastate a farlo tornare in sé.
«Ha ragione Signor Malfoy. Non voglio compromettere la guarigione di suo figlio per quello che è in fondo solo un puntiglio. La piccola Vega potrà fermarsi tutto il tempo che vorrà.» Disse il medico teso. «Per quello che riguarda i tempi di guarigione di Altair purtroppo non posso darvi delle tempistiche certe. Tutto dipenderà da come reagisce il suo corpo al nuovo midollo. Vorrei potervi promettere che lo farò uscire per Natale, ma al momento non ve lo posso assicurare.»  


L'operazione venne effettuata due giorni dopo. Draco ed Hermione, insieme ad Andromeda, aspettarono pazientemente che l'intervento fosse finito, anche se più di una volta il biondo minacciò di irrompere nella sala operatoria perché l'equipe chirurgica ci stava mettendo troppo.
Finalmente i bambini furono riportati in camera. Il dottor Johnson gli disse che non c'erano state complicazioni durante l'intervento. Ci sarebbe voluto del tempo per essere sicuri che il corpo di Altair non rigettasse il nuovo midollo ma in quel momento non c'era molto che potessero fare. Il dottore permise però loro di rimanere a vegliare il sonno dei bambini quella notte. I postumi dell'anestesia erano pesanti e per il personale medico era un aiuto non dover passare ogni cinque minuti per controllare che i bambini restassero stesi sulla pancia o che non si sentissero male.
I bambini si erano svegliati solo per pochi minuti. Nonostante l'effetto dell'anestesia fosse finito e cominciassero a sentire dolore ne Altair ne Vega riuscirono a tenere gli occhi aperti che per pochi istanti.
Draco ed Hermione osservarono rapiti il sonno dei loro figli. I due bambini avevano assunto una posa speculare. Si erano assopiti a pancia in giù e con i visi che guardavano l'uno verso l'altro.
«Anche se hanno un anno di differenza potrebbero passare tranquillamente per gemelli.» Mormorò il biondo incantato.
In quel momento Vega si mosse nel dormiveglia, lamentandosi. Hermione si avvicinò alla figlia per controllare che stesse bene e le accarezzò dolcemente la nuca. 
Hermione era appena andata a controllare Vega che si era lamentata nel dormiveglia.
«Sta bene?» Chiese Draco preoccupato quando la donna tornò a sedersi accanto a lui sul piccolo divano presente nella stanza.
«Si, penso che il punto dove hanno estratto il midollo le dia fastidio.»
«Avrei voluto essere io quello compatibile. Non sai quanto mi dispiaccia che Vega abbia dovuto subire tutto questo.»
La riccia lo guardò negli occhi, riconoscendo il tormento che quella situazione gli stava dando. Anche quell'ultimo anno passato  a Hogwarts insieme, lei aveva scorto diverse volte quell'espressione angosciata sul suo volto. Strinse le sue mani, cercando di dargli conforto. «Draco, Vega sta bene. Fra due giorni non ricorderà neppure il fastidio che sente in questo momento.»
Il biondo la guardò negli occhi sorridendole. «Hai ragione... Solo che ho appena scoperto della sua esistenza. Vorrei poterla proteggere da qualsiasi sofferenza.»
«È normale quando si è genitori voler proteggere i propri figli dalle sofferenze. Vega con il suo gesto ha salvato la vita di suo fratello, e presto staranno bene entrambi.» Disse la riccia con ancora le mani strette tra le sue.
«Mi permetterai di fare parte delle vostre vite quando tutto questo sarà finito?» 
Hermione rimase in silenzio qualche istante. «Non escluderò ne te ne Altair dalla vita di Vega.» Sussurrò lei abbassando gli occhi.
«E dalla tua? Mi permetterai di fare parte della tua vita?» Domandò Draco abbassando il capo fino a riuscire a guardarla di nuovo negli occhi. 
«È complicato... Lasciamo passare questo periodo. Tu sei troppo vulnerabile in questo momento. Non vorrei che potessi pentirti di quello che dici adesso.»
«Io sarei vulnerabile? Lo sai che potrei considerare questa tua affermazione come un insulto?» Esclamò il biondo stizzito. «Hermione io so cosa provo e non c'entra niente la preoccupazione per la sorte di Altair.» 
«D'accordo. Nessuno ci corre dietro comunque. Facciamo passare questo periodo e vediamo come si evolvono le cose.» Propose lei con tono incerto. Sebbene anche Hermione provasse ancora gli stessi sentimenti per lui, aveva anche una tremenda paura di farsi del male. Con tutto quello che Draco stava passando, quello non era il momento giusto per fare dichiarazioni.
L'uomo sembrò deluso da quella affermazione ma non disse nulla. Entrambi si limitarono ad osservare silenziosamente il riposo dei figli per molti minuti.
«Perché non provi a dormire un po'. È perfettamente inutile rimanere svegli entrambi. Potremmo vegliare a turno su di loro. Comincia a dormire tu, ti sveglio fra un paio d'ore.» Esclamò Draco tranquillo.
Hermione era molto stanca e trovava quell'idea davvero allettante. «Sei sicuro? Non vuoi riposarti tu per primo?»
«Si, non ho sonno. Vieni, appoggiati a me. Non sarò comodo come un cuscino ma almeno potrai distendere un po' le gambe.» 
«Non mi sembra il caso...» Rispose lei arrossendo.
«Ti assicuro che non mordo. Non ti farò niente e questo non cambierà il nostro "rapporto". Permettimi di fare qualcosa per te.» Disse Draco serio in volto.
La donna non aveva le forze per protestare ulteriormente quindi depose le armi e si avvicinò al suo petto, appoggiandosi a lui. Senza dire nulla l'uomo l'avvolse in un abbraccio cominciando ad accarezzarle i capelli con un moto rotatorio. Dopo pochi minuti Hermione si addormentò profondamente e non si svegliò fino al mattino successivo.



 
23 dicembre Londra Babbana
Erano passati una decina di giorni da quella notte. Il recupero di Altair stava procedendo molto bene, anche grazie alla presenza costante di Vega in ospedale. Lei non gli permetteva di deprimersi e trovava sempre giochi che potessero fare anche se lui era costretto a letto.
Draco ed Hermione invece non si erano visti molto in quel periodo. La donna passava per pochi minuti ogni sera in ospedale, molto spesso in orari in cui il biondo era già tornato a casa.
Le scuse che adduceva con la figlia erano sempre legate al suo lavoro ma la realtà era che lei stava cercando di prendere le distanze da Draco. La coraggiosa eroina di guerra Hermione Granger aveva troppa paura di soffrire ancora e aveva deciso di defilarsi.
Quando la donna entrò nella camera dei bambini quella sera li trovò ancora svegli. «Come mai non siete ancora a letto bambini?» Chiese lei avvicinandosi alla figlia.
«Mamma, finalmente sei arrivata! Stasera hai fatto molto tardi e noi ti stavamo aspettando per darti una bella notizia.» Rispose la bambina abbracciandola.
«Oh sentiamo, raccontatemi la bella notizia.»
«Domani dimetteranno Altair. » Disse Draco comparendo dietro di lei sulla soglia d'ingresso. 
Hermione sobbalzò quando sentì la sua voce alle spalle. «Ciao... Non sapevo che fossi ancora qui.»
«Si, ti aspettavo.» Esclamò l'uomo con un sorrisetto stampato in faccia.
«Non è meraviglioso che dimettano Altair la vigilia di Natale!» Disse Vega felice.
«In realtà per il dottor Johnson sarebbe dovuto rimanere in ospedale ancora un paio di giorni ma visto che è Natale ci ha concesso di tornare a casa a patto che Altair stia tranquillo e che torni a fare un controllo il ventisette dicembre.» Spiegò Draco avvicinandosi al figlio.
«Bene, sono contenta per te piccolino. Anche se Santa Claus ti avrebbe trovato comunque anche qui, per lui sarà più facile consegnarti i regali visto che sarai a casa.» Esclamò la riccia, facendogli l'occhiolino.
«Mamma, Draco ci ha invitato a passare il Natale con loro. Possiamo andare vero mammina?» Domandò euforica la bambina.
«Ma... Tesoro siamo stati invitati dai Weasley per Natale. Non sarebbe carino rifiutare il loro invito il giorno prima.» Sussurrò la donna imbarazzata.
«Ma mamma i Weasley sono tantissimi, non sentiranno la nostra mancanza!» Protestò flebilmente la piccola.
«Posso parlarti un minuto in privato Draco?» Chiese la donna infastidita. Era chiaro che lui stesse usando la figlia per farle pressione, e questo per lei era inaccettabile.
«Come hai potuto proporre a Vega di passare il Natale insieme senza prima avermi interpellato?» Aggiunse quando i due furono usciti dalla stanza.
«Ti chiedo scusa ma i bambini erano molto tristi di doversi separare proprio il giorno di Natale e mi è venuto spontaneo invitarvi a passare il Natale al Manor.» Cercò di spiegarle l'uomo.
«Quindi è solo per non scontentare i bambini che hai fatto questa proposta.» Concluse la donna risentita.
«No Hermione. Sai bene che non è solo per far felici loro che vi ho invitato! Ho sbagliato a non fare la proposta a te prima di coinvolgere Vega ma sai bene che sarei veramente felice di averti al mio fianco... » Sussurrò Draco guardandola intensamente.«A Natale.» aggiunse al suo orecchio.
Il cuore di Hermione cominciò a battere furiosamente nel petto e la donna dovette allontanarsi di qualche passo per riuscire a riprendere il controllo. «Mi dispiace, ma io e Vega siamo ospiti a casa dei Weasley. Ormai ho già confermato la nostra presenza...» Rispose lei ad occhi bassi.
«Per favore Hermione. In fondo Vega ha ragione. I Weasley sono tanti mentre io e Altair siamo soli.» 
«Potrei chiedere a Molly. Sono sicura che le farebbe piacere avervi come ospiti. Ci saranno anche Andromeda e Teddy.» Disse lei per cercare di trovare una soluzione.
«Purtroppo Altair non può stancarsi. Mi hanno permesso di portarlo a casa solo a patto che resti tranquillo per due giorni.»
«Mi dispiace Draco ma i Weasley sono la mia famiglia. Loro mi sono stati vicino per tutti questi anni e non me la sento di abbandonarli.»
«Certo, loro non ti hanno abbandonato come invece ho fatto io!» Esclamò Draco risentito tornando nella stanza dei bambini senza darle la possibilità di replicare.





La razionalità di Hermione prende il sopravvento. La donna ha molta paura di soffrire nuovamente per questo motivo cerca di prendere le distanza da Draco. Lei pensa che tutto il carico emotivo dovuto alla malattia del figlio possa aver in qualche modo influenzato i sentimenti  di Draco e che quando Altair sarà guarito lui possa pentirsi di essersi riavvicinato ad Hermione.
Ho cercato di condensare tutta la storia in questo terzo capitolo ma succedono davvero troppe cose per riuscirci. Quindi dovrete attendere il prossimo capitolo per conoscere la fine di questa storia. Non vi preoccupate però, d'ora in poi mi concentrerò solo per finire questa storia in tempi brevi.

Prima di salutarvi vi ricordo che se volete potete seguire la mia pagina di Facebook Lyneea's Dream per avere qualche anticipazione e spoiler sulle storie che sto scrivendo.
A presto
Lyn
  
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