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Autore: Crepuscolina13    10/01/2016    2 recensioni
E se Emma fosse un angelo custode con il compito di vegliare, e di rendere di nuovo buona la famosa Evil Queen ?
Ovviamente SwanQueen.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero letteralmente pietrificata.
Per tutto il tempo in cui Regina si era specchiata per rendersi presentabile io ero come rimasta in coma...shock totale.
Ma il bello è che non avevo la minima idea del perché fossi rimasta così scioccata.
Forse perché non me l'aspettavo?
Okay a Regina piacevano le donne ma non era un problema..o almeno credevo.
Il mio cervello era annebbiato da una qualche sorta di nebbia, mi era impossibile ragionare.
-Sua maestà mi ha mandato a chiamare?- chiese la voce di una donna appena entrata in camera.
-Da quando non si bussa?- chiese Regina arrabbiata, o almeno credevo fosse arrabbiata, aveva un tono di voce che non avevo mai sentito prima.
La donna si fece avanti e io potei osservarla meglio.
Era alta, magra, capelli lunghi e biondi, pelle bianca come il latte ed occhi verdi...insomma una vera bellezza, chissà perché questo non mi stupì, sua maestà aveva gusti troppo reali per accoppiarsi con gente normale, pensai con risentimento.
Aspetta..ma cosa era questo strano sentimento che mi stava invadendo?
Non l'avevo mai provato prima e non ero in grado di riconoscerlo ne di dargli un nome.
-Non credevo di dover bussare- rispose la donna ridacchiando.
-E chi ti credi di essere per permetterti di non bussare?- chiese Regina con un tono che forse riconobbi come malizia.
-Mh ..fammi pensare...la tua amante personale?- chiese la donna circondando Regina con le sue braccia.
-Malefica....sta zitta...e baciami- gli sussurrò la mia protetta.
La donna bionda non se lo fece ripetere due volte e si impossessò delle labbra di Regina, fu una cosa intensa.
Malefica cominciò a spingere Regina all'indietro per poi buttarla sopra il letto e salirle sopra.
Dopo quella vista un fuoco bruciante mi invase letteralmente, fu una cosa involontaria.
Ero arrabbiata, ma di una rabbia che non avevo mai sperimentato prima, quella era una rabbia violenta e cattiva e ciò mi scombussolò.
Io ero un angelo, io ero gentile, buona e delicata, ed ora mi ritrovavo ad essere incazzata nera e non ne sapevo neanche il motivo.
Dopo che le due donne cominciarono a togliersi vestiti reciprocamente decisi di non voler guardare quello scena così mi avvicinai al terrazzo e dando le spalle al grande letto cominciai a scrutare il panoramo oscurato dalla notte.
Per la mezz'ora successiva mi impedì di guardare cosa stessero facendo, ma ogni tanto quando Regina esprimeva ad alta voce il piacere che stava provando non resistevo e davo un'occhiata, ma poi imbarazzata ritornavo subito a contemplare la natura.
Cercai di isolarmi in me stessa per non fare caso a loro e cercare di riflettere su questa strana situazione.
Non capivo cosa mi stesse succedendo.
Insomma in passato avevo già protetto altro persone.. un bambino di nome Henry, una reale di nome Katrine, una ragazza di nome Lily...insomma avevo molta esperienza alle spalle e non riuscivo a capire come mai adesso, con Regina, tutto fosse cambiato.
Ovviamente durante la mia vita avevo già assistito a scena come quelle, ma in quei casi mi ero limitata solo a sorridere e a lasciare al mio protetto la privacy che meritava...insomma l'amore era una cosa bellissima derivato solo da sentimenti buoni e puri...eppure io oggi mi ero lasciata accecare dalla rabbia solo perché....per qualcosa che non ero ancora riuscita a capire, ma poi riflettendo un attimo elaborai una teoria.
Come avevo già capito in precedenza io volevo essere amica di Regina, avevo già provato il desiderio che lei potesse vedermi e sentirmi, quindi questa mia strana reazione doveva nascera dal fatto che....e niente, mi sbattei contro un altro muro, non riuscivo più a comprendere me stessa.
Nel frattempo Regina e Malefica avevano finito quello che stavano facendo e la donna bionda si diresse verso la porta.
-A presto Regina- e dopo aver fatto l'occhiolino se ne andò.
Regina non fece una piega, e senza neanche rivestirsi si stiracchiò sotto le coperte per poi chiudere gli occhi.
Tutta quella attività fisica l'avrà stancata molto, pensai acida.
Mi avvicinai al letto e come la notte successiva mi stesi accanto a lei, solo che questa volta non guardai il soffitto ma appoggiai una guancia sulla mia mano e stesa su un fianco cominciai a contemplare Regina...
Aveva i capelli arruffati, una ciocca era rimasta incastrata nell'angolo della bocca e in quel momento ebbi una grandissima tentazione di allungare una mano per sistemargliela ma mi trattenni, sapevo già che sarebbe stato impossibile, non potevo toccarla...
Mi soffermai ancora un po' ad osservare la sua bellezza, poi mi immersi nella sua mente e presi parte al sogno.
"Bum, bum, bum bum, bum bum..
Per caso erano tamburi quelli che sentivo?
Vidi una lunga processione di persone, molte delle quali avevano partecipato al colloquio reale, stavano conducendo una persona, che riconobbi subito essere la mia protetta,  ad una scogliera.
Regina sembrava spaventata anche se la nascondeva bene sotto la rabbia e il suo potente sguardo d'odio.
Una volta arrivati alla meta, un uomo si fece avanti e urlò:
-Regina, hai commesso ogni genere di reato, hai ucciso, hai schiavizzato, hai manipolato, hai rubato, ed hai rovinato la vita di moltissime persone, per questo il tuo popolo ti condanna a morte-
A quelle parole le persone radunate li alzarono le mani al cielo gioendo alla sentenza appena decretata.
Ma solo io mi sentivo morire?
Solo io non riuscivo più a respirare?
E dopo neanche un battito di ciglia, delle mani spinsero Regina e lei precipitò nel vuoto.
-Noooooo!-
Sapevo che questo era solo un sogno e che quindi lei non sarebbe morta davvero, ma in quel frangente non importava e automaticamente mi materializzai nel suo incubo.
Mi lanciai in picchiata e sfidando la gravità cercai di andare il più veloce possibile, fortunatamente, un secondo prima che Regina entrasse in contatto con i pericolosi scogli ai piedi della scogliera riuscì a prenderla.
Con un poderoso battito d'ali ripresi quota e atterrai su una piccola sporgenza nella parete di roccia che faceva da entrata ad una piccola grotta.
Una volta al sicuro feci scendere Regina dalle mie braccia, e quando lei guardo chi fossi il suo salvatore rimase scioccata.
Solo in quel momento feci caso al fatto che senza neanche volerlo mi ero materializzata sottoforma di...beh di me stessa.
Come al solito indossavo il mio anonimo abito bianco, i miei vaporosi capelli biondi erano sciolti sulle spalle e sulla mia schiena spiccavano le mie fedeli ed onnipresenti ali di un bianco candido.
-Ch..chi....chi sei tu?- domandò meravigliata Regina.
-Sono Emma- risposi semplicemente per poi sorridere e notare che anche se indossava un sudicio vestito di lana, Regina era comunque bellissima.
-Tu sei un angelo?- chiese a bocca aperta.
-Si- risposi felice, finalmente potevo farle conoscere la vera me stessa che purtroppo sarebbe sempre rimasta frutto di un sogno.
-Perché mi hai salvato?- chiese ancora attonita.
-Perché è quello che gli angeli fanno, salvano le persone- risposi avvicinandomi a lei.
-Io non meritavo di essere salvata- mormorò dandomi le spalle.
-Perché dici questo?- chiesi triste.
-Perché è vero, quelle persone hanno ragione, io sono cattiva e merito di morire- rispose senza lasciar trasparire alcun tipo di emozione.
-Non è vero, tu non sei cattiva, pensi solo che sia più facile dire così piuttosto che soffermarti ad analizzare le tue emozioni- dissi sicura di me.
-E tu cosa ne sai? Tu non mi conosci!- sibilò sulla difensiva.
-Se fossi cattiva non avresti dato il latte a quella donna-
-Come fai a saperlo?!!!- chiese sospettosa mentre mi resi conto del grosso errore che avevo fatto.
-Questo non ha importanza....potresti solo dire grazie invece di lamentarti?- chiesi scocciata.
-Grazie!- disse con un tono di voce che voleva dire tutt'altro e così sbuffai, stufata della sua testardaggine.
-Ma si può sapere da dove sbuchi fuori?-
-Dimmelo tu!-
-Non rigirare la domanda!-
-Come faccio a saperlo!Questo è un tuo sogno!-
-E questo cosa vorrebbe dire?- chiese alzando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto.
-Questo è un tuo sogno e se sono qui vuol dire che sono un frutto della tua immaginazione, tu volevi che io fossi qui- spiegai mentendo,  ovviamente non era grazie a lei se ero lì, ma in realtà non mi sarebbe dispiaciuto se fosse stato così....era bello sentirsi voluti.
-Cosa cosa?! Quindi adesso la colpa sarebbe mia?- chiese sul punto di guerra.
- Ma chi ha parlato di colpa! Sei tu che....- ebbi la forza di fermarmi e dopo aver preso una boccata d'aria dissi:
-Ascolta perché dobbiamo litigare? Che ne dici di...non so..potremmo guardare il tramonto insieme..aspettando che tu ti svegli e che tutto questo finisca- proposi sorridendo.
-Il tramonto?- chiese confusa lei , ed io con un dito indicai l'orizzonte dove un sole di color arancione si stava accingendo a lasciar spazio alle ombre, che piano piano avanzavano sempre di più.
Sul volto della donna comparve un sorriso e poi annuì, d'altra parte a chi non piacevano i tramonti?
Io e Regina ci sedemmo per terra con lo sguardo rivolto all'orizzonte, all'inizio eravamo molto distanti ma poi con il passare del tempo i nostri corpi si avvicinarono e tra le nostre mani si creò una distanza di pochi centrimentri.
-Per caso ci siamo già incontrate prima?- chiese Regina interrompendo un lungo silenzio.
-No- mentì.
Lei sembrò pensarci un attimo e poi chiese dubbiosa:
-Sei sicura che non ci conosciamo?-
Con un gesto della mano gli feci cenno di poggiare la sua testa sulla mia spalla, lei stupendomi lo fece, e solo allora risposi:
-Sicura, mi ricorderei di una donna come te-
I nostri corpi erano così vicini che potei sentirla sorridere.
Con gli sguardi rivolti lontano, il calore dei nostri corpi si unì e ciò mi donò un forte senso di pace interiore....fu un momento magico.
Finalmente gli ultimi raggi di sole, che ancora lottavano contro l'inesorabile avanzata delle tenebre, scomparve, e con essi anche il sogno finì."
Una volta ritornate nel castello della Foresta Incantata Regina si svegliò.
Si stiracchiò e per un po' rimase ad occhi chiusi nel letto per riposarsi ancora, poi con un tono di voce molto dolce mormorò:
-Emma- e sul suo viso spuntò un sorriso.
All'improvviso aprì gli occhi e con un balzo uscì fuori dal letto.
Io arrossendo distolsi subito gli occhi dal suo corpo nudo, reduce della notte appena passata.
Velocemente si vestì catapultandosi poi davanti al suo magico oggetto riflettente.
-Specchio!!- gridò.
-Buongiorno anche a lei sua maestà, siamo di buon'umore stamattina- rispose sarcastica la voce.
-Cerca subito in tutti i miei ricordi e trovami una donna bionda di nome Emma!- ordinò severa.
O mio dio! Pensai stra felice.
Regina si ricorda di me! Lei sa che esisto!!
Ma poi la consapevolezza mi cascò addosso come un secchio di acqua gelida.
Regina NON doveva sapere della mia esistenza.
Primo perché era una delle leggi fondamentali degli angeli, i nostri protetti non dovevano sapere di noi, secondo perché se avesse saputo di me avrebbe creduto che le opere di bene fatte fossero opera mia e non sue, come effettivamente erano.
-Mi dispiace sua maestà, nei ricordi della sua vita non c'è alcuna traccia di questa donna-
-Sicuro?-
-Sicurissimo, le risulta il contrario per caso?-
-No, no, d'altra parte era solo un sogno-
Di fronte a questa notizia avrei dovuto gioire, invece perché mi sentivo così triste e depressa?
Regina dopo aver "spento" il suo specchio si catapultò fuori dalla porta in cerca di una guardia.
Io rimasi nella stanza ma la sentì comunque ordinare:
-Fermate subito l'impiccagione del ragazzo!-
-Sua maestà ma cos...-
-Ho detto subito!- gridò, per poi ritornare in camera.
Appena la rividi non potei far altro che sorridere.
Avevo ragione, Regina non era cattiva.

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Salve a tutti quelli che leggono la mia storia, spero che continui a piacere, grazie delle recensioni e se volete darmi qualche consiglio o qualche critica non esitate a farlo. A presto.


 
  
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