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Autore: Cronos22    11/01/2016    1 recensioni
Che cosa può succedere se uno strano essere si mostrasse a Beach city per la prima volta?
Quali segreti avvolgono il suo animo nascosto?
Ma in tutto questo egli non sarà mai da solo,sarà accompagnato nel suo viaggio da una fidata compagna,la quale presto capirà che il suo destino è molto più di essere una semplice pedina dell’universo.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pearl/Perla
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di una gemma'
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Le insidie dell’asilo terrestre
 
Il sole del mattino si ergeva soavemente nel cieli,rendendo visibile il sottile confine tra cielo e terra,che trasformava il paesaggio albeggiante in una sorta di ambientazione illusoria,dove la malvagità e la sofferenza fossero solo un mero ricordo lontano del passato,facendo defluire i caldi e luminosi raggi provenienti dalla stella in tutto il quartiere abitato,diffondendo uno strano alone di speranza che inondava tutti gli esseri viventi dalle piante agli animali fino agli umani.
In tale ambientazione surreale si svegliò lentamente dal suo sonno innaturale un bambino dai capelli neri con dei folti riccioli,che si alzava lentamente strofinandosi gli occhi per il risveglio appena avvenuto,mentre osservava con occhio assonnato la dolce fanciulla posta al suo fianco,la quale dormiva pesantemente e con la testa poggiata sopra la gamba del bambino.
Steven accarezzò dolcemente con la mano la chioma nera della sua amica dormiente,sorridendo e sperando nell’esistenza di ulteriori momenti di pace e tranquillità con lei.
-Connie-sussurrò dolcemente Steven,ricevendo un lieve sussulto dalla ragazza,che ancora non si apprestava a svegliarsi –Connie svegliati-dandogli dei leggeri grattini sul collo,che fecero svegliare l’amica,la quale senza alzarsi,voltò lo sguardo assonnato verso la giovane gemma,donandogli un caldo sorriso.
-Buongiorno Connie-
-Buongiorno a te Steven-portandosi una mano sopra la bocca a causa di uno sbadiglio –sai dove siamo in questo momento?-
-Connie non fare la smemorata-scherzò Steven –siamo all’interno del salone di casa tua-
In quel momento Connie si alzò di scatto dalle gambe del bambino,guardandosi intorno ed assumendo sul volto uno sguardo preoccupato ed agitato con le mani che le tremavano inspiegabilmente,animata da una strana preoccupazione che velocemente stava prendendo possesso del suo corpo.
-Vuoi dire che abbiamo dormito insieme in casa mia?-domandò nervosamente la ragazzina
-Si-rispose il ragazzino grattandosi la testa –che cosa c’è di male?-domandò sentendo improvvisamente uno strano rumore di passi provenire da lontano,voltandosi verso la fonte del rumore e trovando dinanzi all’uscio del salone la madre di Connie,la quale lì guardava con occhio perplesso ma stranamente calmo e sereno
-Salve signora Maheswaran-esclamò Steven
-Mamma ti posso spiegare-aggiunse la ragazza voltandosi con preoccupazione verso la madre
-Non c’è niente da spiegare-esclamò Priyanka avvicinandosi ai due –Io e tuo padre vi abbiamo trovati addormentati sopra il divano,mentre stavate guardando la televisione ed abbiamo deciso di comune accordo di lasciarvi dormire invece di svegliarvi-
-Ma…ma…-venendo interrotta dalla madre
-Non c’è niente di cui preoccuparti Connie-esclamò sua madre con tono affettuoso –io e tuo padre sappiamo benissimo quanto tu voglia bene a Steven e perciò abbiamo deciso di non ostacolare più il vostro rapporto-esclamò sorridendo –e poi dopo questi mesi abbiamo imparato ad accettare lui ed il bizzarro modo di vivere delle sue custodi,quindi non c’hai nulla di cui preoccuparti-
Il volto di Connie si illuminò completamente sentendo le parole di sua madre,la quale finalmente accettava Steven e le gemme di cristallo,abbracciando repentinamente il bambino per la felicità,venendo ricambiata anche se con un po’ d’imbarazzo anche da lui,separandosi rapidamente e guardandosi negli occhi con una nota di rossore che avvolgeva le loro guance.
-Steven che ne pensi di rimanere a fare colazione con noi?-domandò la madre di Connie mentre si dirigeva verso la cucina
-Ovv…-interrompendosi di colpo vedendo Leone fuori dalla finestra,che gli faceva cenno con la testa che era ora di tornare indietro –mi dispiace dover rifiutare,ma sarà per un’altra volta-alzandosi dal divano
-Sei sicuro Steven?-domandò Connie afferrando la mano del bambino –non vorresti rimanere?-
-Mi piacerebbe…ma Leone mi sta facendo segnale che dobbiamo andare-indicando la finestra dov’era riflessa l’immagine del leone rosa che lo fissava
-Prima di andare però promettimi una cosa-esclamò con tono deciso la ragazza –promettimi che tornerai sano e salvo da Homeworld-
-Te lo prometto-separando lentamente la sua mano da quella di Connie –tornerò intero da quest’avventura-girando il pomello della la porta d’ingresso uscendo,avvicinandosi con calma verso il suo leone,salendo sopra la sua schiena e sparendo attraverso uno dei portali creati dal ruggito sonico del leone rosa,ritrovandosi nuovamente dinanzi all’enorme castello sulla brughiera,venendo atterrato pesantemente dal suo animale,che lo fece cadere dalla sua schiena di colpo
-E dai Leone smettila di fare così ogni volta-toccandosi la schiena con la mano,venendo colto da unimprovviso mal di testa che gli fece perdere facilmente l’equilibrio,venendo tenuto rapidamente con il muso dal suo compagno animale,che aveva assunto una strana espressione preoccupata
-Leone tranquillo sto bene-riassestandosi velocemente,toccandosi la fronte –e come se avessi la forte sensazione di aver combattuto la notte scorsa,ma non ricordo niente di quello che è successo-camminando verso l’ingresso del castello con al fianco il suo animale guardiano –forse l’avrò solo sognato-mettendosi a ridere ed entrando all’interno dell’imponente struttura,dove trovò una perla isterica,che girava per la sala del trono mentre parlava ad alta voce da sola
Il bambino cercando di evitare la gemma bianca,provò a sgattaiolare via lentamente dalla sala dirigendosi verso uno dei tanti corridoi laterali,venendo però sorpreso dal gioiello bianco che voltandosi di scatto lo sorprese immeditamente,avvicinandosi velocemente verso di lui con aria nervosa e preoccupata allo stesso tempo.
-Steven-esclamò furiosamente perla sbracciandosi –dove sei stato stanotte?-domandò nervosamente
-Mi sono addormentato senza volerlo da Connie-rispose cercando di esporre un falso sorriso sul volto
-Avvisami la prossima volta-esclamò abbracciandolo di colpo –mi hai fatto stare in pensiero tutta la notte-
-Mi dispiace Perla…io non volevo farti stare male-ricambiando l’abbraccio
-Non è colpa tua…sono io che sono troppo iperprotettiva nei tuoi confronti-abbracciandolo ancora più strettamente –non so cosa farei se ti dovesse succedere qualcosa-
Improvvisamente il momento tra le due gemme venne interrotto da Peridot,che entrò all’interno della sala eseguendo un finto colpo di tosse,che attirò l’attenzione delle due gemme.
-Mi dispiace dover interrompere questo momento toccante tra voi due-cominciò la gemma verde avvicinandosi verso di loro –ma Perla…noi due abbiamo un progetto da concludere con urgenza e mi sono resa conto che mi serve un pezzo fondamentale per concludere la costruzione della nave spaziale-
-Cosa ti serve di preciso?-domando la gemma bianca separandosi dall’abbraccio
-Un resistore di gravità-
-Tecnologia troppo avanzata che gli umani non possiedono-cominciò Perla avvicinandosi verso il tecnico
-Questo è vero,ma se abbiamo fortuna potremmo trovarne qualcuno nell’asilo terrestre-esclamò la gemma verde portandosi la mano sul mento –ovviamente non posso andarci da sola senza una scorta,quindi gentilmente mi dovresti accompagnare tu-
-D’accordo-esclamò la ragazza voltandosi successivamente verso Steven –Steven io sarò presto di ritorno,aspettami qui insieme alle altre-
Il bambino senza proferir parola fece cenno affermativo con la testa,dirigendosi insieme al suo amico verso uno dei tanti corridoi che componeva il sistema strutturale del castello,lasciando sole le due gemme le quali si diressero verso la piattaforma per il teletrasporto,salendo sopra di esso e teletrasportandosi verso quella landa desolata dove venivano coltivate senza ritegno gemme,che venivano utilizzate senza alcuno scrupolo durante la guerra.
Arrivati all’asilo Peridot e Perla si incamminarono lentamente verso l’enorme distesa sabbiosa priva di vita,fino a raggiungere un enorme portone di ferro tagliato orizzontalmente a metà e con numerosi graffi ed abrasioni,che lo rendevano instabile e pericoloso.
-L’ultima volta questo enorme taglio non c’era…sai chi è stato a fare questo?-domandò la gemma bianca incuriosita
-Lance-esclamò seccamente la gemma verde –non riuscivo ad aprire la porta la seconda volta che siamo venuti in questo posto,così lui la tagliò in due parti con la sua spada-
-Me lo dovevo aspettare-esclamò Perla sorridendo,mentre osservava imbambolata i resti del portone
-Meglio che entriamo,è inutile rimanere fermi qui ad osservare un ingresso-esclamò la gemma verde facendo cenno alla ragazza di entrare all’interno di quello che sembrava un angusto corridoio in rovina,dove pezzi di ferro,travi spezzate penzolavano pericolosamente per il tetto e con il pavimento che presentava numerose crepe,segno di una grande instabilità strutturale che con il tempo avrebbe portato al collasso e al successivo isolamento del centro di controllo dell’asilo.
Le due gemme camminavano senza sosta per quelle che sembravano delle ore,fino a quando non raggiunsero una porta chiusa arrugginita,che confinava vicina all’ex laboratorio di Peridot e con una chiave antica che penzolava sopra un piccolo gancetto alla destra dello stipite.
Peridot afferrò velocemente la chiave,inserendola dentro la serratura,sbloccando la porta con cautela, cercando di non danneggiare l’ormai fragile meccanismo corroso dalla ruggine,spingendo lentamente la porta con la mano sinistra ed entrando all’interno di una piccola stanza con all’interno vari attrezzi generici e vari materiali posti in ordine sparso all’interno della stanza,piena di scaffali e di mensole.
-Perla dirigiti verso il lato destro della stanza,io andrò a sinistra-ordinò la gemma verde –speriamo di trovarlo in fretta,non mi sento a mio agio in questo posto-allontanandosi da Perla dirigendosi verso alcuni scaffali posti alla sinistra della stanza
La ragazza seguendo gli ordini di Peridot cominciò a cercare l’oggetto in questione,mettendo a soqquadro ogni centimetro della sezione che il tecnico gemma le aveva chiesto di controllare,senza riuscire a trovare l’artefatto desiderato,quando improvvisamente il suo sguardo cadde su uno strano luccichio provenire da dietro una libreria in ferro,avvicinandosi ad essa e cercando di spingerla per vedere di cosa si trattasse,non riuscendo però a spostare di un millimetro l’enorme mobile ferroso.
-PERIDOT-urlò la gemma cercando di attirare l’attenzione della gemma verde –VIENI AD AIUTARMI PENSO DI AVER TROVATO QUALCOSA-
Il tecnico gemma si affrettò a raggiungere la ragazza,che non appena arrivata le fece cenno di aiutarla a spostare il gigantesco mobile,per recuperare lo strano oggetto posto dietro di esso.
Allora le due ragazze presero su entrambi i lati la libreria,tirando con tutte le loro forze il mobile,il quale si rovesciò improvvisamente a terra distruggendo tutti i libri che erano riposti sopra le sue mensole,rivelando dietro di se uno strano oggetto di forma cilindrica con due cristalli posti ai lati,che brillavano di una luce bianca intensa
-L’abbiamo trovato-esclamò Peridot in preda alla felicità –Il resistore di gravità-raccogliendolo lentamente da terra e depositandolo delicatamente all’interno del suo gioiello
-Quindi possiamo definire conclusa questa missione-esclamò Perla sollevata
-Penso che finalmente possiamo andarcene da qui-esclamò la gemma verde dirigendosi verso l’uscita della stanza seguita a ruota da Perla,che non vedeva l’ora di tornare a casa per riposarsi e passare un po’ di tempo con Steven.
Lentamente le ragazze uscirono da quell’angusto luogo arido ed in rovina,avvicinandosi sempre di più verso la piattaforma del teletrasporto,quando improvvisamente delle gemme corrotte nemiche presentavano particolari colorazioni e forme distorte,uscirono dal sottosuolo circondando le due gemme,le quali evocarono repentinamente le loro armi,pronte ad affrontare la minaccia che si presenta pericolosamente davanti a loro.
-Non si può finire mai una missione senza qualche corrotto che ti attacca-esclamò Peridot generando due doppiette dal suo gioiello
-Prima li rinchiudiamo in una bolla meglio è per loro-concluse Perla sfoderando la sua lancia,lanciandosi all’assalto verso i corrotti,eseguendo numerosi fendenti che fecero rientrare all’interno delle loro gemme molte creature
La ragazza sembrava riuscire a tenere testa al manipolo di creature che si scagliavano ferocemente contro di lei,quando repentinamente una delle tante creature multi-forma la attaccò alle spalle,venendo fermato prontamente da un colpo di fucile provenire dal tecnico gemma,che sembrava in notevole difficoltà nel fronteggiare un numero sempre crescente di nemici e che non fornivano neanche il minimo spazio per pensare e per rifiatare.
-Sei diventata troppo irruenta-esclamò la gemma mentre atterrava un nemico con un pugno,sparandogli successivamente su quella che sembrava una testa informe con numerose appendici brulicanti –Lance ti sta influenzando troppo in negativo e poi tocca a me tirarti fuori dai guai-appoggiando la sua schiena contro quella della gemma bianca
-Non c’è bisogno che mi copri le spalle-lanciando un proiettile etereo dalla punta della lancia verso il terreno,facendo saltare in aria numerosi nemici,osservando con sguardo soddisfatto e sicuro di se il campo di battaglia
Le numerose creature sembravano però non arrendersi alla tenacia delle due gemme combattenti,scagliandosi con forza e ferocia contro le due ragazze che ormai respingevano quasi affatica i continui e rapidi assalti dei corrotti,che sembravano apparentemente moltiplicarsi tra di loro,sbucando fuori dal sottosuolo come numerose formiche,circondando completamente le gemme,le quali non avevano più alcuna via di fuga.
-Peridot visto che tu sei il tattico…-respingendo un corrotto con un fendente della sua lancia –DIMMI COSA DOBBIAMO FARE PER SALVARCI!-
-Di questo passo…-eliminando un altro nemico con un colpo di doppietta –penso che possiamo tranquillamente lottare fino a raggiungere morte certa-osservando i mostri che si avvicinavano con passo lento verso di loro,consapevoli che avevano ormai la vittoria in pugno,quando improvvisamente uno strano essere incappucciato atterrato di colpo dal cielo si mise al tra le due gemme,le quali guardavano stupefatte l’arrivo dell’entità incappucciata,che scoprì da sotto il mantello quattro enormi braccia con i palmi aperti rivolti verso le creature corrotte,che sembravano stranamente impaurite dalla sua presenza
-Fortunatamente sono arrivata in tempo-afferrando le due gemme con due delle sue braccia e lanciandole sopra la piattaforma del teletrasporto con forza inaudita –meglio che ve ne andiate via da qui-esclamò l’entità voltandogli le spalle –a loro ci penso io-
Le due ragazze non se lo fecero ripetere due volte ascoltando il consiglio del misterioso essere,teletrasportandosi immediatamente tramite il flusso generato dalla piattaforma all’esterno del campo di battaglia,lasciando da sola l’entità che si tolse il cappuccio affrontando a viso aperto le creature che le si paravano di fronte.
-Penso che questa volta potrò finalmente divertirmi un po’-esclamò Jhoira aprendo il terzo occhio posto sulla fronte –Zona del Chaos-generando tramite il potere del suo occhio un enorme semisfera di colore viola che delimitò al suo interno tutte le creature corrotte,le quali cercavano di uscire da quella barriera senza riuscire però a scalfirla
In quell’istante Jhoira materializzo i guanti di sfida di Garnet e la katana di Lance,unendole ed avvolgendole dentro un grande bozzolo viola luminesce,plasmandole con le sue mani in due enormi guantoni chiodati di colore nero e rosso cremisi,che ricoprivano tutte e quattro le mani e con delle fiamme nere che fuoriuscivano come un aura dall’interno dei guantoni avvolgendo le braccia della fusione di un innaturale colore nero come l’oscurità.
-Io controllo il fato dei viventi,io sono colei che gestisce le vie dell’universo-cominciò la gemma facendosi ricoprire completamente dall’alone nero,che lasciò unicamente visibile il suo terzo occhio,il quale si illuminava sempre di più,entrando in sinergia con la barriera che aveva creato innumerevoli catene di energia che avvolsero tutte le creature presenti impedendogli di muoversi –sono colei che sorveglia le vita di coloro che vogliono la pace-librandosi in aria fino a raggiungere il tetto della barriera –preparatevi a lasciare in fretta questo mondo-scagliando con violenza verso il centro dell’area con un pugno –DEVASTAZIONE UNIVERSALE-causando all’impatto con il terreno una violenta esplosione di fiamme nere e rosse che uscirono dal terreno avvolgendo con violenza i corrotti,i quali a causa della violenta esplosione si ritirarono all’interno delle loro gemme,che venivano consumate lentamente dal fuoco infernale generato dal potente colpo scagliato dalla fusione,lasciando dopo poco tempo unicamente polvere e detriti sopra il terreno arido dell’asilo terrestre.
La fusione nel constatare la rapida fine della battaglia,rilasciò velocemente la sua aura,chiudendo il suo terzo occhio annullando istantaneamente la barriera creata in precedenza,lasciando che il vento arido del posto portasse via con se la polvere delle gemme appena distrutte.
-Spero che almeno ora possiate riposare in pace-esclamò la fusione guardando il vento trascinare via i resti di coloro che in passato erano valenti guerrieri durante la guerra di ribellione
I pensieri di Jhoira vennero però interrotti da un improvviso battito di mani,che sembrava avvicinarsi lentamente a lei alle sue spalle,voltandosi di scatto verso la fonte del suono,trovando dietro di se la falsa copia di Lance,che la osservava con sguardo divertito e compiaciuto.
-Vedo che sei riuscita a battere i miei piccoli servitori-esclamò con tono stranamente calmo e derisorio
-Perché stai facendo tutto questo falso-Sapher?-esclamò la fusione guardandolo negli occhi con sguardo impassibile
-Falso-Sapher-esclamò l’essere mettendosi a ridere – ti prego chiamami Zero-
-Non hai risposto ancora alla mia domanda-esclamò spazientita Jhoira
-Solo per dare a Homeworld ciò che gli spetta-esclamò Zero sbattendo con la mano destra il falcione bilama sul terreno –e per ottenere ovviamente qualche beneficio vista la mia attuale condizione-
-Che tipo di vantaggi?-esclamò sogghignando –cosa pensi di ottenere da quella vile di Diamante Giallo?-
-La domande in un altro posto ed in un altro luogo,ora sono venuto solamente per tenderti il guanto di sfida-
-Perché dovresti seguire le antiche regole dei cavalieri invece di attaccarmi alle spalle?-
-Penso sia a causa dei geni del Generale Sapher o come lo chiamate voi…Lance-rispose gesticolando con la mano sinistra –perché se solo avessi voluto ti avrei eliminato in questo preciso istante-
-Allora cosa mi vorresti proporre?-
-Un duello all’ultimo sangue tra me e te,nell’arena delle anime maledette domani a mezzodì-
-Accetto-esclamò incrociando le braccia
-Questo mi fa molto piacere-manifestando la sua unica ala bianca –non vedo l’ora di liberarmi di te,in modo tale da avere finalmente campo libero per i miei progetti personali-librandosi in volo ed allontanandosi velocemente dall’asilo terrestre,lasciando sola Jhoira che lentamente alzò la testa guardando il cielo,chiudendo gli occhi e con il vento che si alzava prepotentemente scompigliandole la folta chioma
-Non importa quando e come-esclamò ad alta voce la fusione,aprendo di scatto gli occhi –io ti sconfiggerò Zero,per portare finalmente la pace su questo pianeta-concluse con il sole che lentamente stava lasciando il posto alla luna e con il tramonto che avvolgeva la fusione con una strana aura arancione irta di speranza.
 
Note dell’autore
Perla:Dovevi per forza farci attaccare da dei corrotti
Peridot:Già non era abbastanza che dovevo sopportare una perla
Perla:Ehi!!!
Io:Ragazze non litigate
Jhoira:Almeno per una volta cercate di andare d’accordo
Io:Appunto
Perla:Mi sembra difficile,ma ci proveremo
Perdiot:Ma invece di parlare Jhoira,perché non chiudi il capitolo che se l’unica a non averne ancora chiuso uno
Jhoira:Basta che la smettete di parlare a casaccio
Bene cari lettori e care lettrici ci vediamo al prossimo capitolo ricco di emozioni
  
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