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Autore: ineedofthem    11/01/2016    6 recensioni
Anita, un metro e sessanta di dolcezza e allegria, è una specializzanda in pediatria. Adora il suo lavoro, sa che è quello che deve fare perché ci crede da sempre e, spinta dalla passione per questo lavoro, comincia a passare le sue giornate in ospedale.
Qui conosce Lucia: una bambina rimasta orfana, con una grave disfunzione cardiaca, ricoverata nel reparto di pediatria.
Anita sente di provare per lei un affetto profondo e il loro diventa un rapporto viscerale.
Tutto procede bene, finché non arriva lui: Luca Franzese, il nuovo cardiochirurgo dell'ospedale, e Anita capisce che la sua vita non sarà più la stessa. Riconoscerebbe quella zazzera di capelli castani e quei lucenti occhi verdi tra mille. Sa che il ritorno in città del ragazzo porterà solo guai per lei. Il rapporto con Lucia li accomuna entrambi e la piccola sembra l'unica in grado di sciogliere il suo sguardo da duro e quel carattere burbero che lui si porta dietro.
Anita crede di averci messo una parola fine su quel capitolo, ci ha avuto a che fare in passato e non intende ripetere lo stesso errore. Ma se Lucia ci mettesse il suo zampino, cosa potrebbe succedere?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Ricominciare'
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Capitolo 16
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Capitolo 16





Al di fuori del tepore della mia casa capisco che non sia stata propria una buona idea uscire così nel buio della notte. Indosso solo una felpa leggera e sento il freddo insinuarsi sotto gli abiti e raggelarmi le ossa.
Non sono arrabbiata con le mie amiche anzi sono sicura che domani mi sarà già passato tutto nei loro confronti. Penso che se mi fossi messa nei loro panni avrei capito quanto per loro fosse stato difficile nascondermi una cosa del genere però i miei panni già mi stavano stretti e ho reagito d'istinto.
Resta il fatto che sia io che Nicola siamo loro amici e che in quanto loro tengono a noi in equo modo o almeno credo. Penso che la cosa che mi abbia fatto più male sia stato proprio che io non mi sia sentita tutelata in alcun modo dalle mie migliori amiche. Non erano d'accordo con lui e Nicola aveva già deciso tutto e ma loro hanno fatto il possibile per fargli cambiare idea?.
Ecco, se me lo avessero detto le cose sarebbero potute andare diversamente, magari l'avrei fermato da fare tutto ciò. Io e Nicola abbiamo avuto sempre un rapporto speciale, ero io la persona che ascoltava sempre e a cui confidava le cose più intime e solo da poco ho capito che avessimo modi di vederla completamente diversi su ciò che ci univa.
E ora ha davvero lasciato che la nostra amicizia finisse così? C'è un detto che dice "lontano dagli occhi, lontano dal cuore" ma quando si è innamorati di una persona lei continuerà costantemente a far parte della tua vita nonostante sia distante chilometri da te e lo dico per esperienza. Quando io e Luca ci siamo persi di vista io pensavo davvero che potessi riuscire a farmene una ragione, credevo che sarei riuscita a dimenticarlo. Però io a differenza sua ero rimasta nella nostra città dove i ricordi arrivavano a tartassarmi ovunque e non mi facevano vivere a pieno la mia vita. Mi ci è voluto tanto per seppellire tutto ciò infondo alla mia mente e al mio cuore e proprio quando dopo anni ero riuscita a farmene una ragione Luca è ricomparso e con lui tutto il resto.
Quello che penso su Nicola è che abbia avuto davvero un coraggio a lasciarsi così tutto alle spalle, non metto in dubbio che il pensiero l'abbia tormentato a lungo ma così facendo lui è riuscito ad andare avanti a cambiare la sua vita da un giorno all'altro. Io non so se ci riuscirei e per quanto io voglia far credere a me stessa che lo odi non posso. Nicola c'è stato per me in un periodo in cui mi sembrava tutto buio, è stata una delle prime persone estranea di sesso maschile con cui riuscivo a relazionarmi senza imbarazzo. Eravamo complici. Come potrei odiare una persona che ha rappresentato qualcosa di bello per me?.

Appoggio la testa sulle ginocchia portate al petto. La città è ancora così...viva con lo sfrecciare delle auto per le vie, le luci delle case che si riflettono sulle strade, gli schiamazzi dei bambini che non sono ancora pronti per andare a dormire e che scorazzano per i corridoi delle loro abitazioni. Mi sembra di vederli davanti ai miei occhi così felici e spensierati.
Quando ero piccola nella mia casa così accogliente e con il costante profumo dei dolci di mamma non riuscivo a dormire senza che uno dei miei genitori mi leggesse la favola della buonanotte. Facevo storie qualche volta e trovavo un nascondiglio per non farmi trovare o insistevo affinchè mi facessero vedere la televisione ancora per un pò ma alla fine filavo sempre a letto. Marco invece era più teppistello, avendo 3 anni in più  diceva di essere grande abbastanza per rimanere ancora sveglio. Una volta ricordo di avergli tirato un cuscino per farlo star zitto e da quel momento eravamo finiti per litigare. Alla fine mamma e papà arrivati a dividerci non solo ci avevano mandato a letto ma anche proibito di vedere la televisione. Mi scappa un sorriso triste e malinconico al pensiero, da piccoli sembra tutto più semplice.
Mi distolgo dai miei pensieri vedendo una figura stanziarsi davanti a me. Sono così spaventata da poterla guardare in faccia ma la voce che avverto poco dopo mi fa sospirare di sollievo, so benissimo a chi appartiene. Luca.
"Anita m-ma che ci fai qui?" il suo tono è confuso e concitato.
Mi ritrovo inconsapevolmente a puntare il mio sguardo nel suo ma lui è sfuggente e sorpreso di vedermi. Lo noto dal suo torturarsi il labbro, dalle sopracciglie aggrottate e quella postura troppo rigida.
Ribalto la stessa domanda a lui, ritenendomi subito dopo una stupida. La mia risulta più banale e senza senso anche perchè quella seduta su una panchina da sola di notte sono io. Mi mordo il labbro con vemenza.
"Non si risponde ad una domanda con un'altra"mi avverte lui alzando un dito e riesco a scorgere un sorriso nella sua espressione.
"Comunque io abito qui vicino, proprio lì"mi indica un punto poco distante da noi con il capo e io annuisco lievemente stringendomi nelle spalle.
Sento un brivido attraversarmi la spina dorsale e non so se sia per la sua vicinanza o per il freddo. Alla fine mi impongo di credere che sia per la seconda, non sarei dovuta uscire di casa ma l'ho fatto. Al solo pensiero mi sale un magone in gola e tiro su con il naso.
Non so cosa sia stato, forse lui ha recepito una richiesta d'aiuto nel mio gesto?.
"Stai bene?" la dolcezza con cui mi parla mi sconvolge più del suo profumo che mi avvolge non appena si siede al mio fianco.
Mi accorgo di quanto lui sia vicino solo quando sporgendosi verso di me il suo ginocchio urta il mio e io tremo, questa volta non per il freddo. Non gli rispondo.
"Hei..."mi sorride ed è uno di quelli caldi e veri che ti fanno battere il cuore.
Perchè si comporta così con me? Prova pena nel vedermi così triste e infreddolita o è davvero interessato a me?.
"S-si sto bene" il tremolio nella mia voce contrasta con le mie parole e lo noto scuotere la testa.
"Vieni su. Ti offro qualcosa di caldo, ok?".
Mi ritrovo a sbarrare gli occhi e la bocca per la sorpresa e prendo a torturarmi le mani. Cosa devo fare?.
Sento il suo sguardo posarsi su di me con insistenza e percepisco il suo respiro così vicino com'è. Mi sento fragile come non mai.
Perchè lo stai facendo, Luca?.
"N-no"nego. "Tu stavi per uscire e i-io devo...tornare a casa, sì"non lo guardo nemmeno negli occhi mentre lo dico perchè so che se lo facessi vacillerei all'istante.
"
Dai insisto e posso benissimo disdire con i miei amici" scrolla tutto con il gesto della mano rendendomi le cose ancora più difficili.
Faccio per alzarmi ma la sua mano mi ferma il braccio costringendomi a rimanere seduta. Nella sorpresa del gesto mi volto a guardarlo incrociando i suoi occhi. Mi rivolge un sorriso accentuando la fossetta al mento e io mi sento avvampare per l'imbarazzo.
Lui però non sembra preoccuparsene affatto con l'insistenza con la quale continua a guardarmi. Piega la testa e noto i suoi tratti tesi. Sta aspettando una mia risposta.
Guardarlo negli occhi è stato l'errore più grande che potessi commettere, mi stavo convincendo di non volerlo il suo aiuto ma alla fine lo accetto.

Luca abita in un palazzo residenziale di nuova costruzione nel centro della città. L'androne è elegante e raffinato con i muri in cartongesso e il pavimento in marmo. Una rosa dei venti in mosaico incastonata in esso. Questo posto sprizza lusso da ogni parte, non oso immaginare come sia l'appartamento.
Prendiamo l'ascensore che ci porta al terzo piano e io seguo Luca in silenzio che mi guida fino in casa. La prima cosa che mi investe non appena entriamo in è il suo profumo. Come se fosse impregnato nell'aria, mi entra nelle narici provocandomi un lieve capogiro e un tremolio lungo la schiena.
Anche qui nell'appartamento è ripreso il cartongesso e l'ambiente è pulito e ben distribuito. Luca mi si avvicina cauto rivolgendomi un piccolo sorriso."Hei, i termosifoni sono spenti, nel frattempo che si riscalda casa ti prendo qualcosa, mh?"mi spiega tranquillo.
Porto lo sguardo velocemente su di lui facendogli segno di no con la testa. "Sto bene, grazie"sorrido lievemente.
Lui sbuffa pesantemente ma non sembra davvero infastidito dal mio comportamento. "Smettila di rifiutare ogni cosa!". Poi sparisce nell'ultima stanza infondo il corridoio.
Tiro un lungo sospiro e cerco di darmi una calmata invano. Stare qui in casa sua mi rende agitata.
Luca torna dopo poco e mi lascia una sua felpa tra le mani, che tremano leggermente.
"Ti va una cioccolata calda?"mi domanda.
Accarezzo con le dita la stoffa cercando di reprimere un sorriso.
"Non vorrai attentare alla mia vita, vero?"indago seria in volto.
Lui scoppia a ridere allegramente e non posso fare a meno di notare quanto sia bello, con i capelli che gli ricadono sulla fronte e le guance leggermente arrossate. Instantaneamente mi sento molto più rilassata.
Fa finta di asciugarsi delle lacrime e porta le mani in avanti. "Sofi dice che sono un ottimo cuoco, ceh almeno la cioccolata la so fare".
"Ma Sofia è solo una bambina"gli faccio presente prendendolo in giro e mi rendo conto che star qui a scherzare con lui, mi piace.
Luca trattiene un risolino guardandomi superiore. "Donna di poca fede! Ora avrai la conferma che la mia cioccolata è la migliore".
Mi fa un occhiolino facendomi segno di sedermi. "Fai come se fossi a casa tua, io sarò qui tra poco".
Annuisco lievemente e alzo i pollici all'insù dicendogli di star tranquillo.
Ora lontana dal suo sguardo non posso evitare di portarmi la sua felpa al viso, inspirandone il profumo. Indossare qualcosa di suo mi sembra una cosa così intima da fare e ciò mi fa battere incessantemente forte il cuore.
La indosso rendendomi conto di quanto sia più grande per me eppure non posso fare a meno di sorridere, stringendomi le braccia al petto come se potessi sentirlo più vicino.
Prendo poi posto sul divano in pelle appoggiandomi allo schienale. Nel farlo un suono stridulo simile ad un qua qua mi fa sobbalzare. Tasto il cuscino spostandolo successivamente e rido sommessamente notando una paperella sotto di esso sicuramente lasciata da Sofia.
Subito dopo decido di alzarmi per fare un giro della stanza notando altri dettagli. Ci sono due finestre con balconi e l'ambiente sembra molto arioso, sono sicura che di giorno ci sia molta luce.
La casa è moderna e arredata con gusto. I colori che prevalgono sono il bianco e il nero. Il salotto è ampio con il pavimento in parquet, ci sono poi due divani in pelle bianca con cuscini neri disposti uno difronte l'altro e tra di loro un tavolino rettangolare in vetro.
Alla mia destra un televisore al plasma disposto nel centro di una parete attrezzata che funge da libreria.
Non so se l'abbia arredata tutto da solo questa casa ma ne riconosco il suo tocco nei piccoli dettagli soprattutto nei quadri appesi alle pareti. Ho sempre saputo che gli piacesse l'arte in generale e al liceo era molto bravo nel disegno. Mi era capitato di vedere alcuni suoi disegni quando il suo professore decise di organizzare una mostra nell'atrio del nostro liceo e anche i suoi furono esposti.
Dò un'occhiata ai libri, la maggior parte di medicina ma ne scovo anche altri di narrativa moderna.
Proprio mentre lascio vagare lo sguardo delineando con il dito il contorno di una mensola, una cornice posta nell'angolo salta ai miei occhi. La prendo tra le mani corrucciando la fronte. Sono raffigurati Luca e una ragazza che riconosco essere la sua ex. E' molto bella con i capelli biondi raccolti, il viso sfilato con gli zigomi alti e un paio di lucenti occhi azzurri. Il suo fisico slanciato è fasciato in un lungo abito rosso che le lascia scoperto le spalle.
Luca è dietro di lei vestito con uno smoking nero che lo fascia alla perfezione. Le sue braccia le cingono la vita e il capo è rivolto verso di lei, un sorriso gli increspa le labbra.
Sembrano entrambi così felici che non posso fare a meno di pensare che anch'io avrei voluto essere guardata o stretta così da lui. E lei è così perfettamente bella e composta da farmi sentire meno all'altezza e a disagio con il mio corpo, ed è una cosa che non mi succedeva da tempo.
"Che fai?!"la voce di Luca alle mie spalle mi fa sobbalzare e mi affretto a mettere al suo posto la cornice, come se avessi paura di aver invaso i suoi spazi.
Lui però non dice nulla, anzi mi scruta a lungo soffermandosi sulla sua felpa che indosso e mi sembra quasi di vedere un'ombra di sorriso sul suo viso, ma lui distoglie subito lo sguardo puntandolo davanti a sè.
Mi sfiora il braccio con il suo e questa volta i brividi che percorrono la mia schiena non sono più per il freddo e riprende la cornice tra le mani.
Lo scruto incuriosita per questo suo gesto ma anche visibilmente rilassata.
Ne accarezza piano il contorno. "Questa foto ci è stata scattata l'estate scorsa. Eravamo al matrimonio di una coppia di amici che ci avevano chiesto di far loro da testimoni. Lei era più bella del solito quel giorno, con il suo sorriso radioso, l'espressione serena e anche noi eravamo felici sai? Lo eravamo molto"incomincia a raccontare e il suo sguardo è assorto, quasi come se stesse rivivendo nella sua mente quel momento.
Quando una persona scompare ci si aggrappa ai ricordi, come se attraverso quelli noi riuscissimo a sentire quel qualcuno più vicino a noi. Proprio adesso mi sembra di percepire la presenza di questa ragazza qui e ciò mi destabilizza e mi fa sentire quasi di troppo.
Si rabbuia improvvisamente incrinando la voce. "E'...incredibile come le cose possano cambiare da un anno all'altro. Io sono un medico, avrei dovuto capire che ci fosse qualcosa di strano in lei. Mi ha tenuto nascosto tutto e io ho creduto davvero che stesse bene".
L'argomento è ancora molto dolente e la questione lo attanaglia più di quanto dovrebbe. Non voglio che si riapri una ferita perchè mi si stringerebbe il cuore a vederlo triste però mi impongo di dire qualcosa.
"Hei, tu non devi sentirti in colpa, le hai dato tutto l'amore di cui aveva bisogno e non te ne rendi conto. Sono sicura che lei ti abbia nascosto questa cosa perchè non voleva soffrissi"mi risulta difficile dire queste cose ma le penso davvero.
Lui riposa bruscamente la cornice sulla mensola in chiaro segno di volere archiviare la questione e si volta a guardarmi. E' teso ma non vuole farlo notare e io a quel punto non dico più nulla perchè so che altrimenti peggiorerei solo le cose.
"Allora la beviamo questa cioccolata?"mi domanda indicando le tazze  fumanti sul tavolino e alla fine lo seguo in silenzio fino al divano. Adesso stargli così vicina mi rende terribilmente agitata ma allo stesso tempo è un bisogno.
Abbasso lo sguardo puntandolo sulla tazza che ho tra le mani. Ci soffio sopra per raffredarla prima di berne un pò. Sento subito un'ondata di calore pervadermi e socchiudo gli occhi assaporandone il gusto. Personalmente adoro la cioccolata calda ma questa è così buona che istintivamente mi scappa una risatina.
Quando però riapro gli occhi mi accorgo dello sguardo di Luca su di me e ammutolisco di colpo. C'è qualcosa di diverso nel suo sguardo, così intenso da farmi arrossire.
"Cos'è che ti fa ridere eh?"mi domanda curioso e divertito.
"Oh...sai che questa cioccolata è proprio buona?"rispondo nascondendomi con la tazza per berne un altro sorso e questa volta è il suo turno di scoppiare a ridere.
"Beh allora sono riusciuto a conquistare un'altra fan" si pavoneggia prendendosi gioco di me. "Ah e per l'appunto sei buffa!".
"Hei!"protesto mettendo il broncio.
Lui a quel punto sorride sghembo. "Non vorrei offenderti ma hai della cioccolata proprio qui"mi indica gli angoli della bocca divertito.
Sbarro gli occhi coprendomi la faccia e afferro velocemente un tovagliolo per pulirmi. So che sta facendo di tutto per prendermi in giro ma non riesco a non notare quanta complicità ci sia al momento tra noi. Probabilmente domani torneremo ad essere quelli di sempre, però adesso quello che c'è tra noi mi piace.
"Sembri una bambina"parla lui a quel punto e mi accorgo di quanto sia vicino solo quando alzando lo sguardo scorgo il suo viso vicino al mio.
"Smettila!"mi allontano mettendo delle distanze tra noi eppure non riesco a non trattenere un sorriso.
Luca allora sorride furbo. "Solo se mi dici che ti è successo. Che ci facevi seduta su quella panchina tutta sola e triste?"domanda.
Il sorriso svanisce dalle mie labbra lasciando spazio ad un'espressione mistra tra la sorpresa e lo smarrimento.
"Perchè dovrei dirlo proprio a te?!"scatto sulla difensiva.
Lui si gratta la nuca a disagio sorpreso dalla mia reazione e temporeggia un pò prima di parlare.
"Forse perchè ti ho dato ospitalità e offerto una buonissima cioccolata?!" risponde a quel punto con ovvietà ma non è pungente nel farlo anzi c'è addirittura una punta di divertimento nella sua voce che mi lascia più scombussolata di prima.
Eppure per quanto io cerca di reprimere le parole, esse escono libere e non è la prima volta che mi trovo a confidare qualcosa di personale a lui.
"Ti è mai capitato di sentirti deluso da delle persone a cui tenevi di più?"gli domando con un filo di voce.
Lui ci pensa un attimo su."Uhm...sì. Ma cosa è successo?".
"Ti ricordi di Nicola? Ma certo come potresti dimenticartene...dopo come ti ha trattato! Oh non voglio nemmeno pensarci!!" finisco per cominciare a parlare a macchinetta ma è lui ad interrompermi con un sorriso.
"Anita...sta calma".
Scuoto la testa prendendo un lungo respiro."Sì scusa, hai ragione. Ma vedi è che da quando tu sei ritornato che lui ha cominciato ad avere una sorta di possessività nei miei confronti...e io non volevo credere alle mie amiche quando mi dicevano che io per lui fossi più di un'amica. E poi è stato proprio lui a confessarmelo quella sera al bar dopo che tu te ne sei andato e non...non ci siamo più parlati" ammetto tristemente.
"Prevedibile. Insomma mi ricordo bene come ti faceva da cane da guardia al liceo" sogghigna divertito lui a quel punto.
Ci metto pochi secondi a metabolizzare la cosa. "Aspetta...COSA?"domando e la mia voce diventa improvvisamente più acuta.
"Cosa?"replica lui angelicamente.
"Ti ricordavi di lui?!"esclamo sorpresa e puntandogli un dito contro.
"Mai detto!"si difende lui portando le braccia in alto ma non mi sfugge il risolino che tenta di trattenere.
"Ricordo bene come ti faceva da cane da guardia al liceo" lo canzono citando le sue stesse parole.
"Ok...l'ho fatto solo per provocarlo"si arrende lui. "Ma stavamo parlando di te non di me"sorride furbo prima che io possa dire qualcosa.
"Ok...non ci siamo sentiti per giorni fin quando oggi di ritorno da lavoro non ho trovato una sua stupida lettera dove mi diceva che partiva. CHE PARTIVA, CAPISCI?!"gesticolo nervosa e noto di sottecchi Luca guardarmi impaurito.
"E la cosa più brutta è che le mie amiche sapevano della sua decisione e me l'hanno tenuto nascosto, e io..."la mia voce si incrina.
"Anita ascolta..."
"No ascoltami tu! Hai idea di come mi senta? E' che io...io voglio fare tanto la forte, voglio far finta che vada tutto bene ma sono...fragile"prima che me ne renda conto sento le lacrime scendere calde sulle mie guance e mi appresto a coprirmi la faccia ma non riesco a nascondere le mie debolezze.
Luca non dice ma avverto il suo fiato vicino al collo e prima che possa renderme conto lui mi abbraccia. E proprio lì tra le sue braccia mi sento piccola piccola. E' strano pensare come si possa trovare conforto nell'ultima persona che avevamo immaginato. Ma io lì stretta nel suo abbraccio con lui che mi carezza la schiena sussurrandomi parole dolci capisco che non ci sia alcun posto dove io adesso voglia stare.
Quando lui avvicina il suo viso al mio e il suo sguardo passa incessantemente dai miei occhi alle mie labbra mi chiedo se stia per succedere quello che sto pensando ma non ho il momento di rendermene conto che le sue labbra lambiscono le mie e mi sembra quasi di vivere un sogno.
Ho sempre immaginato come potesse essere un nostro primo bacio, sì ci ho pensato a lungo finendo per sorridere ogni volta, ma questo, beh questo va oltre ogni aspettativa.
E' dolce il modo in cui le nostre labbra si toccano assaporandosi per la prima volta, per l'appunto le sue sanno di cioccolata, come una mano prenda ad accarezzarmi i capelli e l'altra stringa il mio fianco sinistro quasi avesse paura che io possa scappare.
Rimango immobile facendo i conti con il cuore che mi batte così forte nel petto che temo possa uscire fuori dal petto e quando lui tenta di approfondire il bacio io lo lascio fare.
Non chiudo gli occhi perchè voglio leggere attraverso i suoi le emozioni che sta provando ma sono socchiusi. Gli allaccio le braccia attorno al collo rendendolo più vicino di quanto sia e lascio che le nostre lingue si trovino e si aggroviglino.
Quando però lui indugia accarezzandomi brevemente la guancia per poi allontanare la mano quasi come se si fosse scottato  mi accorgo che c'è qualcosa che non va.
Interrompe il bacio appoggiandosi con la fronte alla mia, siamo entrambi con il respiro corto. Nonostante io però cerca di incrociare il suo sguardo lui non mi guarda nemmeno e lì lo capisco che l'incantesimo è finito.
"E' meglio che ti riaccompagni a casa" mi dice, l'agitazione che traspare dalla sua voce, poi si alza e fa finta di essere occupato per non dovermi prestare attenzione.
Ci sono tante cose che vorrei dire in questo momento eppure nonostante io ci provi dalle mie labbra non esce nessun suono.
Il viaggio fino a casa procede nel più assoluto silenzio, lo noto guardarmi di striscio ma non dice nulla e quando ferma la sua auto fuori casa mia mi premuro di scendere il più velocemente possibile.
Lui indugia a lungo prima di partire e io sul portone d'ingresso lo osservo con il cuore che batte e mi sembra quasi di vedere dipingersi una smorfia sul suo viso.
Ma poi lui va via e io lontana da ogni suo sguardo mi porto un dito alle labbra lì dove le sue si sono posate regalandomi l'emozione di un bacio tanto bramato. Sento le lacrime salirmi agli occhi ma questa volta le ricaccio indietro.
Non credo ci sia molto da dire anzi penso che quello che sia successo lì a casa sua mi abbia sconvolta più di tutto il resto.
E' un crack quello che ho appena sentito all'altezza del cuore?.

Angolo autrice:
Ciaaooo! Credevate fossi sparita eh? Beh in effetti sono stata assente per un bel pò ma a tutto c'è una spiegazione, no?.
Come avevo accennato nell'ultimo angolo autrice mi sono trasferita a Rimini. Quindi con una partenza di mezzo, le ultime cose da finire, i borsoni da preparare il tempo di scrivere non c'è stato. Poi devo dire che è stato difficile dover abbandonare il mio posto natale ho attraversato un periodo di alti e bassi. Qui non mi posso lamentare, le persone sono disponibili e cordiali e pensate che dalla mia casa vedo il mare😍😍 però casa è casa e devo ancora fare abitudine al posto nuovo.
Devo ammettere che poi è mancata anche un bel pò la voglia di scrivere, avevo iniziato il capitolo tempo fa e l'ho ultimato solo ieri. Non vi sto a dire quanto sia stato difficile scriverlo ahaha non vorrei annoiarmi ma nonostante io non sia molto soddisfatta del risultato spero che a voi piaccia lo stesso😊😊
A proposito spero abbiate passato buone feste, e ne approfitto per augurare a tutti un buon 2016!!🎊🎊
Ma passiamo al capitolo ne succedono di cose, eh? EEh povera Anita è così tormentata, la partenza di Nicola è stato un duro colpo per lei e la vediamo così triste e sola...ma Luca arriva a salvarla!
Cosa ne pensate di questi due? Riusciranno mai a trovare una stabilità??
Ah avete visto abbiamo anche un banner adesso! E' un self- made e nel mio piccolo spero di aver fatto qualcosa di decente ahah! All'inizio ero molto scettica nell'inserirlo anche perchè per i personaggi di questa storia soprattutto per Anita e Luca ho un'immagine ben definita  che si ispira a persone che mi sono molto vicine. Poi una mia amica dopo aver visto il banner mi ha detto che secondo loro i prestavolto scelti erano perfetti e mi ha convinta ahah! Ma ditemi non è troppo carina Luciaa?😍😍
Dopo aver detto questo, sperando di non avervi annoiato vi saluto, mandando un abbraccio virtuale a chiunque segue la storia.
A presto, si spera!😜




  
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