Ciao!
Sono
reduce da un pomeriggio passato a studiare diritto, quindi già vi avviso del
fatto che non sono responsabile di quello che vi dirò! xD
Questo
capitolo apre qualche discorsetto più… Ehm… “Hot” se così vogliamo chiamarlo,
ihih, ma tranquille, non c’è scritto niente di che =D.
E
oltre a ciò, ci sarà una notizia bomba ed un brutto ritorno di una personaggio
moooolto amato, quindi preparatevi ad un capitolo movimentato!
Grazie
mille a:
vero15star:
Eheh, tesoro, io lo sapevo! Anche io lo avrei ucciso se avesse letto qualcosa
di personale, ma dopotutto è il nostro Andreuccio, questa gliela possiamo far
passare, dai… xD Un bacione, ti voglio bene!
95_angy_95:
Grazie mille, è sempre un piacere sapere che un capitolo è piaciuto! E su
Andrea, beh, avevi dei dubbi?! xD xD
giunigiu95:
Mi dispiace dirtelo ma il cognome di Andrea è Romani, non Tenero, ma comunque
potrebbe diventare il suo secondo nome. Glielo proporrò, ok? =D Grazie mille, bacioni!
Giulls:
Giuliaaaa! Tesoro! Io lo sapevo che saresti stata curiosa circa le
anticipazioni, proprio perché in questo cap scopriremo uno degli spoiler che ti
dissi un mesetto fa circa… Qual è te lo lascio scoprire leggendo, ihih! !!!! *cavolo, è SPETTACOLARE questo capitolo!! *
Addirittura?! *me arrossisce e abbraccia Giulia* Grazie mille tesoro, ti voglio
bene!
Angel
Texas Ranger: Siii, non hai visto che a breve uscirà un film intitolato proprio
“Spider- Andrea”? Solo che la protagonista femminile sarà sempre Mary Jane, Deb
l’hanno fatta fuori… xD xD Comunque tranquilla riguardo quella ragazza perché darà
fastidio solo alla povera Deb, sigh!
Purtroppo
non aggiornerò lunedì ma martedì perché ho molto da studiare e dopo devo anche
andare ad una festa di diciotto anni… Ce la farò?! =(
La
vostra milly92.
Capitolo 50
Tutta Colpa Degli Incidenti
Avere
l’abito sporco di sabbia, i capelli arruffati, il trucco sciolto, le scarpe
piene di sabbia e il mal di schiena per aver dormito sulla spiaggia non fu niente rispetto a scendere dall’auto
di Andrea sotto lo sguardo indagatore di Eliana, Rossella, Dante, Giuseppe e Francesco
che ci squadravano dal balcone. Le ragazze sembravano sollevate, mentre i
ragazzi erano sorpresi.
“Spero
che questo ritardo di almeno sette ore sia valso a qualcosa” sghignazzò Francesco.
“Forse
si, forse che no” risposi dubbiosa, facendo segno ad Andrea di zittirsi.
Uscimmo
dal cortile rapidamente e ci intrufolammo furtivamente nell’ascensore. “Certo
che sei cattiva, tenerli così sulle spine!” mi rimproverò affettuosamente Andrea.
“Capirai,
tanto alla fine ci sei sempre tu che spiattelli tutto!” esclamai, gettandogli
le braccia al collo e baciandolo come se fosse la prima volta. Aprii gli occhi
e notai che anche lui mi stava guardando mentre mi baciava, così ridemmo e
continuammo a scambiarci quell’ennesimo bacio.
“Ehm,
ehm, e meno male che avevi detto: “Forse si, forse che no”, cara” disse la voce
di Francesco.
Ci
separammo di botto: non ci eravamo resi conto che l’ascensore era arrivata a
destinazione ed aveva aperto le porte automaticamente, rivelando tutta la banda
davanti a noi.
“Va
bene, gente, stiamo insieme, contenti?” affermò Andrea prendendomi per mano
mentre uscivamo dall’ascensore.
“E
certo che lo siamo!” urlò Eliana, accompagnata a ruota da Rossella. Entrambe mi
guardarono radiose e mi abbracciarono.
Invece
i ragazzi guardarono Andrea tra lo sconvolto e l’ammirato; solo Dante gli diede
una pacca sulla spalla.
Rientrammo
nel nostro appartamento, mentre le ragazze mi chiedevano i dettagli, e trovammo
Niko che ci veniva incontro con indosso solo dei pantaloncini. “Cavoli, mi
avete svegliato con le vostre urla…”.
“No,
è che io e Andrea ci siamo appena messi insieme e allora le ragazze stavano
festeggiando…” spiegai.
Allargò
gli occhi per la sorpresa. “Davvero? Wow, auguri allora!”.
Ci
sorrise, prima di aggiungere: “Allora se ti fermerai a dormire qui, Andrea,
ricorda che la precedenza nel bagno la mattina va prima a me, poi a Pierre e
infine a te, che sei l’ultimo arrivato…” ridendo.
“No,
io e Deb siamo stati insieme già tre anni fa, quindi si potrebbe dire che
l’ultimo arrivato è Pierre!”.
“E
che c’entra…”.
“Ragazzi,
tranquilli, il problema non si pone visto che Andrea dormirà a casa sua per
ancora molto tempo” li fermai, ponendo fine a quella subdola affermazione. Le
ragazze mi guardarono senza capire, e subito mi fecero il terzo grado quando ci
riunimmo nella mia stanza un’ora dopo, quando Andrea andò con gli altri tre ad
un’intervista e Niko andò ad un incontro con il produttore.
“Cosa
vorresti dire con il fatto che Andrea dormirà a casa sua per ancora un po’ di
tempo?” attaccò subito Rossella, stringendo un cuscino.
“Voglio
dire che preferirei aspettare un po’ prima di…” iniziai, ma Eliana mi
interruppe.
“Cioè,
stai cercando di dirci che siete stati tutta la notte fuori e non avete fatto
niente?” domandò sconvolta.
“Si,
cosa c’è di male? Insomma, abbiamo guardato le stelle, abbiamo parlato…” dissi
senza capire. “E poi io non l’ho mai fatto” aggiunsi a mò di spiegazione.
Inutile
dire che mi guardarono sbalordite, come se avessero davanti un fantasma.
“Cioè,
hai diciannove anni e non hai mai… Oddio” fece Rossella.
“Ehi,
non ci vedo nulla di male” mi difesi. “Per certe cose bisogna aspettare il
momento giusto, no?”.
“Oh,
ma certo, si” si affrettò a rispondere Eliana. “Solo che sei la prima persona
che conosco che è ancora vergine a diciannove anni, a parte mia nonna” aggiunse
pensierosa, scatenando le risate di Rossella.
Le
guardai con il sopracciglio levato, un po’ offesa. “Scusate se non l’ho data in
giro al primo che capitava, eh, ma io ci tengo a certi valori, proprio come tua
nonna” ribattei.
Rossella
si zittì all’istante ed Eliana fece una faccia seria.
“Hai
ragione, anzi, io ti invidio un po’ ad essere onesta, la mia prima volta è
stata una schifo” disse Eliana, mettendomi una mano sulla spalla. “Avevo
diciassette anni e stavo con questo tipo da sei mesi, ero convinta che fosse
vero amore… Ma il giorno dopo lui mi mollò”.
“Beh,
vale lo stesso per me, solo che avevo quindici anni e stavo con questo ragazzo
da quattro giorni” rivelò Rossella, abbassando lo sguardo, imbarazzata.
Sentire
le loro storie mi rilassò, mi dissi che avevo fatto bene ad aspettare. “Mi
dispiace, ragazze…” dissi, senza sapere cosa dire.
“Invece
scommetto che la tua prima volta sarà fantastica, Andrea ci sa davvero fare…”
disse Rossella, prima di tapparsi la bocca.
“Rossella!”
la rimproverai, arrossendo, mentre questa a ridere fu Eliana.
“Scusami,
scusami… Ma è vero!” aggiunse.
“Farò
finta di non aver sentito” dichiarai. Immaginare Rossella e Andrea insieme mi
faceva ancora un po’ male, per questo mi imposi di non pensarci la settimana
dopo, mentre ero da sola in casa con
lui, dato che le ragazze erano andate a provare i nuovi brani. Andrea era
venuto con l’intenzione di aiutarmi a ripetere spagnolo per i test di
ammissione all’Università, ma dopo dieci minuti ci eravamo ritrovati a
pomiciare senza ritegno.
Inizialmente
avevamo iniziato a baciarci innocentemente, ma tre secondi dopo mi ero ritrovata
a cavalcioni su di lui sul divano del soggiorno.
Improvvisamente
sentii tutte le mie paure scemare, abbandonarmi. Ci lanciammo uno sguardo,
senza dirci nulla, e presi ad accarezzargli il torace come compromesso, mentre
lui faceva vagare le sue mani sotto la mia camicetta e mi slacciava il
reggiseno.
“Io…
Non l’ho mai fatto” rivelai a bassa voce, mentre mi baciava freneticamente il
collo.
Si
fermò di botto, alzandosi sui gomiti. “Lo immaginavo” rivelò, sussurrando
anch’egli con il fiato corto. “Sei sicura di volerlo fare con me?”.
“Certo
che lo voglio, so che non me ne pentirò” decisi, ritornando a baciarlo e
slacciandogli la camicia.
“Sicurissima?
Perché altrimenti non riuscirei a tornare indietro…” mi avvisò.
“Si”
riconfermai. Ci guardammo, e mi persi nel suo sguardo sexy mentre stava per
sfilarmi anch’egli la camicetta. Lo assecondai, sentendomi beatamente obliata,
quando il rumore insistente del campanello ci costrinse a dividerci.
“Cavoli,
chi è?” domandai, mentre Andrea per un pelo non mi buttava giù dal divano.
“Non
lo so, ma farai meglio a darti una sistemata” disse lui. “Io vado in bagno”
aggiunse.
Scocciata,
urlai un: “Vengo subito!”, mi aggiustai la camicia, infilandomi rapidamente il
reggiseno, e aggiustai i capelli, anche se ero ancora rossa in viso.
Aprii
la porta e mi ritrovai davanti Niko, che aveva una faccia sconvolta. “C’è
Eliana?” domandò subito.
“No,
è andata allo studio di registrazione, perché?” domandai, quando in realtà non
me ne fregava nulla, dato che i miei pensieri vagavano ancora su Andrea.
“Perchè?!
Ma non hai letto l’articolo su “Donne&VIP?” chiese, come se fosse la cosa
più logica del mondo, mostrandomi un giornale.
“No,
comunque entra” lo invitai, prendendo la rivista e restando scioccata appena
vidi la foto sulla copertina: c’era Eliana in una farmacia che teneva tra le
mani un test di gravidanza e sotto c’era scritto: “Eliana mamma? Probabilmente è un arrivo un piccolo D’Aiello!”.
Niko
prese posto in cucina, con aria affranta, mentre io lo guardavo sconcertata.
“Ma…
non ne sapevi nulla?” domandai.
“No!
Perché tu ne sapevi qualcosa?” chiese precipitosamente, sgranando gli occhi.
“No,
no” dissi, sedendomi a mia volta. Il fatto che Eliana pensasse di essere incinta
quasi mi fece dimenticare di Andrea, che entrò in cucina. Sembrava ancora un
po’ stordito, per cui non incrociai il suo sguardo.
“Ciao
Niko” disse. “E’ successo qualcosa?” aggiunse, notando che era parecchio
sconvolto.
Per
tutta risposta gli passò il giornale; Andrea indugiò un secondo prima di
cacciare gli occhi fuori dalle orbite ed esibire un’espressione sconvolta.
“Ma
lei te ne ha parlato?” domandò subito, sedendosi al mio fianco.
“No!”
rispose con uno scatto. “Io non ne sapevo nulla, me lo ha detto mia madre, era
furiosa, preoccupata… Mi ha chiamato stamattina, e quando sono andato dal
giornalaio quello mi ha guardato con un’espressione beffarda che lo avrei preso
a pugni, nervoso com’ero!” spiegò, mettendosi il capo tra le mani.
“Dai,
Niko, calmati, nessuno può dire che sia una cosa certa, forse lei lo ha preso
per precauzione…”.
“Anche
se le precauzioni le avresti dovute prenderle tu, amico” borbottò Andrea. Gli
diedi una gomitata tra le costole per farlo zittire, certo che i ragazzi erano molto
solidali tra loro in certe situazioni!
“Guarda
che le uso sempre, è stato un incidente!” dichiarò lui. “Io non ho nulla in contrario, solo che un
diventare genitori così, senza averlo premeditato! Siamo maggiorenni e
vaccinati, certo, abbiamo ventidue anni, ma una gravidanza intralcerebbe le
nostre carriere…”.
“Ma
nel remoto caso che fosse incinta, non dirmi che la faresti abortire!” gli
dissi, incredula.
“E’
facile parlare così, per te!” mi attaccò subito. “Non puoi capire…”.
“No,
non posso capire, ma ho un cervello per pensare! Insomma, come hai detto tu
siete maggiorenni e vaccinati, avete un lavoro, potreste tirar su un eventuale
figlio nel migliore dei modi!” ribattei.
Niko
fece un verso scettico, mentre Andrea accorse in mio aiuto dicendo: “Calma,
amico. E poi dovresti prima parlare con Eli, non credi?”.
L’altro
annuì, sconsolato. “Ma ci pensate? Se così fosse, tra nove mesi a quest’ora
sarò in ospedale ad aspettare…”.
Sorrisi
a quell’idea. “Vedi? Fai tutto il duro ma inconsciamente già sai di voler bene
a quella creatura…” dissi, in stile psicologa.
Udendo
ciò Niko alzò il capo, preoccupato e allarmato, e Andrea subito si parò le mani
avanti precisando: “Quella creatura che non si sa ancora se è nella pancia
della tua fidanzata” .
Stavo
aprendo bocca per dire altro quando bussarono alla porta. Scattai su,
preoccupata. “Se è lei noi usciamo e vi lasciamo da soli, ok?”.
“No,
vi prego” mi implorò, scuotendo il capo.
“Va
bene” acconsenti Andrea.
Mi
diressi alla porta d’ingresso ed aprii, trovandomi Rossella ed Eliana davanti.
Sembravano silenziose ed Eliana aveva gli occhi rossi.
Chissà perché all’improvviso sono
contenta di non essere andata oltre con Andrea, almeno tra un mese non avrò
questa preoccupazione! Pensai subito,
sentendomi totalmente egoista.
“Ehi,
venite, c’è Niko di là” dissi. Nell’istante in cui pronunciai quelle parole
Eliana divenne scarlatta mentre entrava in casa.
Ci
dirigemmo tutte e tre in cucina; nessuno aveva accennato niente circa ciò che
stava per succedere ma era come se si captasse già nell’aria.
“Ciao,
amo…” iniziò Eliana, ma si bloccò vedendo la rivista poggiata sul tavolo,
mentre io scuotevo il capo con aria di disapprovazione dietro le spalle,
facendo segno a Niko di essere un idiota, visto che avrebbe dovuta nasconderla.
Inspirò
violentemente, mentre Rossella le prese un braccio e prese ad accarezzarglielo.
L’aria
era tesa più che mai; io, Andrea e Rossella ci appiattimmo contro il mobiletto
dove c’era la tv mentre la coppia si guardava.
“Allora
hai saputo” disse infine Eliana, abbassando lo sguardo.
“Si,
ho saputo. Anche se avrei preferito saperlo da te!” ribattè Niko alzandosi.
Al
suono di quelle parole lei scoppiò a piangere, aggrappandosi al tavolo. Mi
faceva male il cuore nel vedere quella scena, tanto che non feci nemmeno caso a
Rossella che si affrettava a prendere un fazzoletto e porgerglielo.
“Guarda
c-che è successo i-ieri, v-volevo a-aspettare di esserne c-certa p-prima di
a-allarmarti…” singhiozzò.
Niko
parve sciogliersi, perché la abbracciò e le accarezzò la schiena.
“E…
allora?” domandò, cercando di essere cauto.
“Allora…
C’è che sono incinta, incinta!” strillò istericamente, aumentando la stretta
attorno al suo collo.
Io
ed Andrea trattenemmo il respiro, e si sentì tale e quale visto che era
piombato il silenzio.
Niko
si staccò violentemente dalla ragazza e si sedette, senza battere ciglio.
Subito mi affrettai a prendergli un bicchiere di acqua e glielo passai, ma lui
non mosse nemmeno un muscolo.
“E-ecco,
e-ecco, cosa t-ti avevo d-detto, R-Ross? C-cosa?! L-lui non lo v-vuole, m-mi
mollerà, mi lascerà d-da s-sola con il b-bambino…” continuò a piangere Eliana,
mentre io mi avvicinavo e la stringevo.
“Questo
mai, Eli, ma sei impazzita? Come potrei?” esclamò Niko, rialzandosi. “Sarà
difficile, certo, ma io ti amo e amerò questo bambino allo stesso modo, non
potrei mai…” aggiunse con la faccia più seria che gli avessi mai visto stampata
in faccia.
“Ma
è sicuro? Voglio dire, non sarebbe meglio andare da un dottore…” proposi,
cercando di suonare speranzosa.
“Già
fatto, siamo appena tornate dal ginecologo che ha confermato, è già incinta di
40 giorni” rispose per lei Rossella.
“Ah”.
Annuii,
senza sapere cosa dire o fare, e mi strinsi ad Andrea, che mi circondò le
braccia con le spalle.
Il
fatto che Niko ed Eliana stessero per diventare genitori sconvolse un po’ la
nostra vita; io e Rossella passavamo le giornate a servirla, ad impedirle di
sforzarsi, mentre i ragazzi cercavano di tirar su Niko ed impedirgli di leggeri
libri come “Il manuale del papà perfetto”.
I
loro genitori non l’avevano presa nel migliore dei modi, ma fatto sta che
all’inizio di settembre ci trovammo entrambe le famiglie a casa.
Fu
quindi in quest’atmosfera un po’ tesa che affrontai i test di ingresso
all’Università il dieci settembre.
“Allora,
com’è andata?” mi domandò Andrea ansioso mentre salivo in auto al termine del
test.
“Credo
bene” risposi, scoccandogli un rapido bacio e salutando una ragazza che avevo
conosciuto quella mattina, che quando vide che ero in auto con Andrea sgranò
gli occhi.
“Come
sarebbe credi?” domandò, ancora più ansioso, mettendo in moto.
“Sono
solo un po’ incerta su due domande di letteratura” dissi.
“Ah,
meno male” decretò. “Comunque lunedì ti aspetta il tuo primo giorno di
lavoro” mi informò. “Ho parlato con la
casa discografica ed è tutto ok”.
“Davvero?”
chiesi entusiasta.
“Si,
ma ora sei quasi una mia collega, quindi dovremmo mantenere un rapporto un po’
più professionale…” scherzò.
“Ah-ah,
scemo!” lo rimproverai, gettandomi addosso a lui nel vero senso della parola,
facendogli sbagliare a fare una curva…
Bum.
“Oddio!”
urlai.
“Cazzo!
E’ tutto ok?” domandò Andrea, affacciandosi dal finestrino, rivolto alla
conducente dell’auto contro cui avevamo urtato lievemente.
Dalla
macchina uscì una ragazza dalla chioma bionda e luminosa, tutta arrabbiata. “Ma
dico io, chi gliel’ha data la patente?” urlò, avvicinandosi.
Vedendola
restai di sasso, trattenendo il respiro: davanti a me non c’era nient’altro che
Paris, più cresciuta e arrabbiata che mai.
Anche
lei mi vide, perché il suo ghigno si trasformò subito in un sorriso sdolcinato.
“Oh,
Debora!” esclamò. Fece una risata cristallina, scuotendo la chioma come era suo
solito fare. “Lei è fortunato, mi accontenterò di un caffè con la sua compagna
invece che mettere in mezzo l’assicurazione per l'incidente” dichiarò, sorridendo ad Andrea che
mi guardava senza capire, mentre io sentivo il colorito abbandonarmi insieme
alla mia fortuna.
Qualche Anticipazione:
“Eccomi.
Comunque ho deciso di andare da Paris, non voglio che pensi che ho paura di
lei” lo informai, mentre il cameriere mi serviva il cappuccino.
__________
“Sei
più sexy quando cucini” disse, a bassa voce.
__________
Andrea
restò immobile, confuso. “Tu… Mi ami?” domandò, incredulo.
__________
“L’articolo
che io ti farò fare…?” domandai, sarcastica.
__________
“Ah,
a proposito! Ti saluta tanto Daniele, siamo colleghi, sai?” mi informò, con
falso tono mieloso.