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Autore: verox    13/03/2009    14 recensioni
storia di veve_tonks (vecchio account)
"Tentativo di ff che spero vada a buon fine.
-Aprì il biglietto e lesse le poche righe scarabocchiate:
“Ora libera e tu?
Ci facciamo un giro? Biblioteca off limits, amici che copiano. ”
Sorrise ed estrasse dall’astuccio una biro blu, molto più pratica di piume e inchiostro per dei messaggi del genere.
Scrisse nella sua solita bella calligrafia tondeggiante:
“Fratello e cugina ad Erbologia, niente parco. Cugino dorme.
Stanza delle Necessità?”
Con un colpo di bacchetta rispedì il biglietto al mittente.
Dopo poco quello tornò indietro.
“Tra dieci minuti lì.”-
Leggete e recensite^^"
revisone del 20-09-2010
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Together'
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CAPITOLO QUARTO-

Questo chappy è un po’ così…
M’è venuto di getto… anche se è ben pensato.
Nathan è il mio mito e si capisce anche il perché...
Spero che vi piaccia.
ADORO LE RECENSIONI^^


RACCONTI, BRINDISI E CONSOLAZIONI

Rientrò in sala comune che non capiva assolutamente nulla.
Era successo tutto troppo in fretta.
E lei, Rose, era l’unica cosa a cui tenesse davvero.
Lei, Rose: l’aveva persa per sempre.
“Ehi, vecchio” lo salutò Ephias tirandogli una pacca sulla schiena
“Guarda un po’ cosa abbiamo trovato di sopra?” esclamò Nathan sventolandogli davanti al naso una pergamena ingiallita “Il tuo tema di Antiche Rune”
“Ah, l’avete trovato…” mormorò Scorpius afferrando la pergamena
“Scommetto che in biblioteca non c’era” sorrise Ephias
“Beh, se era qui…” disse il biondo con sguardo vago
“Non poteva neanche lontanamente essere in biblioteca” ribadì l’altro con un ghigno “Perché l’hai finito due settimane fa ed è anche stato corretto”
“Ci devi spiegare un po’ di cosucce, caro mio” sorrise Nathan passandogli un braccio attorno alle spalle
“Andiamo di sopra che qui c’è troppo casino” annuì Scorpius dirigendosi verso le scale che portavano al dormitorio maschile.
I suoi due migliori amici si guardarono straniti e lo seguirono.
Scorpius si stese sul suo letto, quello più vicino alla finestra, e si mise a contemplare il velluto verde del baldacchino.
“Scorp, che succede?” esordì Nathan sedendosi sul letto di fianco
“E’ una cosa grave?” chiese in fretta Ephias appoggiandosi al baldacchino “Parla pure di quello che vuoi”
“Anche se volessi, non potrei” sorrise amareggiato Scorpius
“Perché? Cos’è che…” iniziò Nathan
“Eph, puoi venire un attimo?” la ragazza di Ephias, Ondine, stava sulla porta ancora in divisa e con i lunghi capelli scuri legati in una coda.
Il ragazzo guardò dispiaciuto Scorpius, che gli fece cenno di andare.
Quando Ephias si richiuse la porta alle spalle calò il silenzio.
“Non potevo dirlo con lui dentro” mormorò Scorpius triste
“Perché no?” chiese Nathan cauto
“Perché la verità è che io non voglio sua sorella” rispose l’altro con un nodo in gola “Anzi, se potessi la mollerei ora”
“E perché non puoi?” domandò stranito Nathan “L’hai già fatto con tante altre”
Scorpius si mise a sedere su letto, aprì il primo cassetto del comodino e ne estrasse una lettera e una scatoletta di mogano.
“Mi addolora il fatto che tutta la responsabilità debba cadere su di te, figlio mio,che non c’entri nulla; ma la realtà è questa… La realtà è che tu sei promesso alla figlia dei Nott, Cordelia, da quando sei nato… ci serve questo matrimonio, Scorpius; serve alla nostra famiglia, per risollevarsi, per trovare il grande onore perduto…so che sei un bravo ragazzo e che capirai…” il biondo lesse alcuni pezzi della lettera con voce potente e seria, che non ammetteva repliche, poi lanciò la scatoletta a Nathan che l’aprì.
“Cazzo…” mormorò il ragazzo dopo aver visto l’anello d’oro bianco con cinque bellissimi smeraldi incastonati sulla parte superiore “Scorpius, io… non so davvero come accettare…”
“Scemo!” rise Scorpius dopo avergli tirato un cuscino “E’ una cosa seria!”
“Giusto” si ricompose Nathan dopo aver riso della sua battuta “Così tuo padre vuole che chiedi a Cordelia di sposarti?”
“Già” mormorò afflitto Scorpius
“Ma tu non vuoi…” disse l’altro richiudendo la scatola e lanciandola all’amico “Qual è il motivo?”
“Vedi, mi ha mandato il tutto sotto Natale scorso, quando io ero più che convinto che lei fosse quella giusta ma…” iniziò Scorpius
“Lei non è quella giusta” concluse Nathan stendendosi sul letto
“Già” annuì il biondo appoggiandosi ai cuscini di velluto
“Lo sapevamo” disse l’altro con un ghigno
“Cosa?” esclamò Scorpius stupito
“Sapevamo che c’era qualcosa che non quadrava tra te e Cordelia, Ephias ne ha parlato anche con lei, ma era nelle stesse nostre condizioni” si girò e guardò il suo migliore amico “Non andate a letto insieme dall’inizo dell’estate!”
“Davvero?” disse Scorpius “Non ci ho nemmeno fatto caso… davvero sono più di… cinque mesi?”
“Adesso la domanda è o se te la sei fatta a mano tutte le sere o chi hai incontrato…” borbottò Nathan pensieroso “Opto per la prima…”
“Bah, non sono mica così disperato!” ribatté l’altro facendo spallucce
“Hai un’altra?” chiese tranquillo Nathan fissando il soffitto
“Avevo…” lo corresse Scorpius
“Da quando a quando?” domandò l’amico guardandolo
“Da… dicembre dell’anno scorso… fino a… circa… mezz’ora fa” sussurrò il ragazzo girandosi per ricambiare lo sguardo dell’amico
“Triste?” Nathan analizzò il suo sguardo di ghiaccio
“Potrei morire” rispose Scorpius curvando le labbra
“Cattivo segno…” il moro schioccò la lingua mettendosi a sedere “Chi è?”
“Chi era?” lo corresse di nuovo l’altro “Rose Weasley”
Un silenzio attonito cadde nella stanza.
“La Weasley?” domandò Nathan sperando di aver capito male
“Già” precisò Scorpius
“Tu… per quasi un anno… con la Weasley?” il ragazzo si alzò e si sedette sul letto del suo migliore amico “E’ uno scherzo? Tu odi Rose Weasley! Dal primo momento in cui l’hai vista… me lo ricordo ancora, il primo settembre del primo anno… sul treno… la detestavi già senza averle mai parlato e…”
“E invece sono sempre stato solo un idiota pieno di pregiudizi” lo interruppe Scorpius “Lei è intelligente, bellissima, simpatica…”
“Cristo santo, Scorp, è una Weasley!” Nathan imprecò ad alta voce “E’ una mezzosangue, una sotuttoio, una Weasley! Ma ti rendi conto…?”
“Che mi sono innamorato di lei?” concluse Scorpius con un sorriso “Si, me ne rendo perfettamente conto”
“Merlino, la cosa è davvero grave…” deglutì Nathan scrutando l’amico con gli occhi dorati “Sei innamorato di lei?”
“Si…” annuì Scorpius
“Davvero o così per dire?” chiese l’altro speranzoso
“Se lo dico a te ti pare che sia ‘così per dire’?” rispose il biondo scocciato
“Tuo padre ti ammazzerà” dichiarò Nathan con una smorfia “Lasciami i tuoi jeans neri e il tuo spioscopio, saprò farne buon uso”
“Mio padre non lo saprà” rise Scorpius amareggiato “E’ finito tutto”
“Che peccato” disse Nathan sconsolato “Mi piace così tanto quello spioscopio… Beh, in fondo meglio così… ora potrai dare l’anello a Cordelia, vi sposerete e sarete felici…”
“E’ proprio qui il problema” lo interruppe Scorpius con un ghigno “Vedi quell’anello è l’anello di fidanzamento dei Malfoy da quando un mio antico antenato, se chiedi a mio nonno si ricorda pure il nome e la data di nascita, se lo fece forgiare dai folletti in modo che i suoi figli non avrebbero mai sposato donne che li avrebbero potuti tradire o abbandonare come era successo a lui… mi capisci?”
“Continua” consigliò l’amico
“Beh, in pratica chi mette questo anello è la donna che tu puoi sposare, l’unica, quella vera. All’inizio si pensava che andasse bene solo alla donna che ti amava davvero ma poi il mio bisbisbisnonno, Hyperion Malfoy, scoprì che anche l’uomo doveva essere innamorato davvero di quella donna… insomma… un amore perfetto e corrisposto”
“Che utopia” commentò Nathan guardando con apprensione la scatoletta di mogano “E tutti i tuoi avi ci sono riusciti?”
“Mio padre ha sbagliato tre volte” sorrise Scorpius “Che figura”
“Ma che succede se lei non è quella giusta?” domandò Nathan
“Non entra l’anello” rispose il biondo
“Ma non si può allargare?” propose l’altro, poi si rispose da solo “No, ovvio. Beh… sei meno nei casini di quanto pensassi. Dì a tuo padre che a Cordelia non va l’anello”
“La fai facile” si rabbuiò Scorpius “Dovrei provarglielo e lei sa di tutta questa storia, ci rimarrà malissimo”
“Ma che ti frega? Ne troverai un’altra…” Nathan sogghignò serafico
“Io non ne voglio un’altra” spiegò Scorpius “Io voglio l’unica a cui potrebbe andare bene quel dannato anello…”
“Ehmbeh?” l’altro lo guardò “Hai tempo, no?”
“Tu non hai capito” Scorpius scosse la testa “Io sto parlando di Rose Weasley”


Rose camminava nervosamente avanti e indietro stringendosi la sciarpa di lana a righe alla gola.
Fissò l’orologio dell’alto campanile in pietra di Hogsmeade.
Sbuffò.
Aveva detto che sarebbe arrivata il più presto possibile e invece, anche dopo l’usuale ritardo di Rose, Dominique ancora non si era fatta vedere.
“Rosie!” una voce cristallina poco dietro di lei la fece voltare.
Dominique Weasley era la fotocopia simpatica della madre.
Alta, capelli biondi come il grano, occhi verdi e fisico flessuoso anche se odiava gli sport, soprattutto il Quidditch.
“Dom!” sillabò Rose abbracciandola “Ci hai messo un’eternità!”
“Scusa ma ho avuto una discussione con Victoire sui miei cartamodelli, che sorella antipatica che ho…” Dominique la strinse, poi l’allontanò e la squadrò da capo a piedi “Oddio… che hai fatto?”
Rose guardò il suo riflesso nella vetrina di Mielandia leggermente sconcertata.
“Nulla perché?” aveva paura che le facesse notare la sua perdita di peso
“Sei intonata!” esclamò sua cugina felice “Davvero, credevo fossi una causa persa e invece mi sorprendi sempre di più”
Rose scoppiò a ridere come non faceva da tanto tempo.
“Beh, allora, vogliamo parlare? Mi hai fatto prendere un colpo con quella lettera angosciante…” disse Dominique sistemandosi il cappello sulla testa.
Rose annuì e la prese per mano e si diressero insieme verso la loro panchina preferita, quella dove, fino all’anno prima, amavano sedersi per studiare e chiacchierare del più e del meno.
Una volta sedute si guardarono.
“Dimmi tutto, Rosie” la incoraggiò Dominique visto che Rose non voleva aprire bocca “Ti ascolto”
“Dom, tu sei mia cugina e anche la mia migliore amica” iniziò Rose incrociando le gambe sulla panchina “Ti ho sempre detto tutto, o meglio, ti ho sempre detto tutto quello che potevo dirti. Bene… io…”
“Hai parlato di un Lui, Rosie” la interruppe Dominique incuriosita “Io ci ho pensato. Lorcan non può essere assolutamente visto a come l’hai mollato” ridacchiò divertita “E per il resto…”
“Mi vuoi far parlare si o no?” esclamò Rose stizzita
“Okay…” borbottò Dominique abbassando gli occhi “Dov’ero?” si domandò Rose pensierosa “Ah, si, beh… Vedi, Dom, io ti nascondo una cosa da un po’ di tempo, da circa un anno…” ignorò la faccia allibita della cugina che aveva aperto la bocca stupita “…ed è una cosa importante, o meglio, lo era. L’ho conosciuto e sono andata fuori di testa completamente; non era mai stato così con nessuno. Mi dispiace di non averti detto tutto sin dall’inizio ma, Dom, lui non è quello che tu, mamma, papà e tutti gli altri vorreste per me…”
“Ma è un essere umano, vero?” chiese in un soffio Dominique preoccupata
“Ma certo che si!” esclamò Rose divertita
“Meno male… credevo ti fossi innamorata di qualche bestia di Hagrid…” sospirò sollevata la bionda “Continua, comunque. Voglio sapere chi è”
“Beh… lui è…” iniziò Rose titubante “Scorpius”
“No” mormorò Dominique alzando lentamente la testa “Tu non puoi… essere… no…” rivolse uno sguardo alla cugina “Malfoy?”
Lo disse lentamente e sottovoce, come se fosse una parola d’ordine segreta.
Rose rimase immobile.
“Rose… vuoi dirmi che ti sei innamorata di Scorpius Hyperion Malfoy?” richiese la bionda sconcertata sillabando le parole
“Detto così sembra una cosa orripilante” sbuffò Rose tristemente.
Silenzio.
Solo le voci in lontananza degli abitanti di Hogsmeade che facevano affari con gli studenti in uscita e il rumore delle foglie secche che si muovevano al vento.
Rose si girò verso la cugina e sia accorse che la stava guardando con i grandi occhi verde dorato, sbigottita.
“Perché non me l’hai detto?” chiese Dominique distogliendo lo sguardo
“Perché non sapevo come avresti reagito” spiegò Rose in un fil di voce
“Posso capirlo” annuì Dominique sconsolata
“Davvero, volevo dirtelo, ma per forza di cose io non ho…” cominciò la rossa
“Da qui penso che partirà il racconto come minimo super dettagliato di tutta la storia” le sorrise l’altra
“Non sei arrabbiata?” Rose la guardò stranita
“Dovrei esserlo?” sbadigliò sua cugina “Muoviti, voglio sapere tutto”
Rose prese un bel respiro ed annuì.
Non sarebbe stato facile far capire a Dominique tutto quello che aveva dentro, ma sperava che sfogarsi l’avrebbe aiutata a smaltire l’angoscia.
Finalmente sarebbe stata sincera.
“L’anno scorso, sotto Halloween, a Pozioni ci hanno diviso in gruppi. Ovviamente io sono capitata con lui, una Tassorosso imbranata e un Corvonero bellissimo, Michael Reeves, hai presente?” sua cugina annuì “Bene. Abbiamo lavorato un po’ assieme e mi sono accorta che non era così male come pensavo; la volta dopo Barry ha assegnato ai vari gruppi un progetto, per fare le cose all’Americana come piacciono a lui, e, per farla breve, all’appuntamento per studiare insieme ci siamo presentati solo io e Scorpius”
“Puoi chiamarlo Malfoy, per favore?” la pregò Dominique “Faccio fatica a seguirti…”
“Okay. Beh, ci siamo trovati io e Malfoy in biblioteca soli alle sette di sera e cosa abbiamo fatto?”
“Cosa avete fatto?” chiese allusiva Dominique
“Abbiamo studiato, ovviamente” sorrise Rose “Abbiamo finito circa all’una di notte; era proprio un bel lavoro, sai, abbiamo preso Eccezionale, infatti…”
“Non dilungarti sui particolari scolastici, grazie”
“Scusa… Così all’una ci siamo salutati e buonanotte. Ci sembrava così strano il fatto che non avessimo litigato, o meglio, a me sembrava strano. Come ti ho già detto, avevamo fatto un buon lavoro e così Barry ha affidato il progetto seguente solo a noi due, visto che Michael e l’altra non avevano fatto nulla. E’ diventata più o meno un’abitudine. Poi, oltre a studiare, abbiamo cominciato a parlare tra noi e… io non so come sia successo, Dom, so solo che un pomeriggio ci siamo baciati”
“Figo, continua” ordinò sua cugina tutta presa “Voglio i particolari”
“Essendoci stato quel bacio, non sapevamo come comportarci e quindi ci evitavamo” Rose alzò gli occhi al cielo “Ma Barry ormai si era fissato col fatto che noi due lavorassimo bene insieme e così ci faceva sempre stare in coppia. Ci siamo trovati a parlare di quel bacio, poi ne abbiamo riso, ci siamo ribaciati e…”
“Aspetta” la bloccò Dominique “Tutto questo senza che io non mi sia mai accorta di nulla? Anche se dormivamo nella stessa camera? Anche se stavo con te l’ottanta per cento del tuo tempo?”
Rose annuì.
“Potreste fare gli agenti segreti” dichiarò l’altra incrociando le braccia “Sono sicura che la CIA pagherebbe una bella somma per avervi… E poi?”
“Sai com’è… un bacio tira l’altro…” Rose alzò le spalle “Ci trovavamo nei corridoi deserti, così, per divertimento, perché ci piaceva stare insieme. Facevamo tutto nella massima segretezza, nessuno si è mai accorto di nulla. E poi una sera…”
“Ci sei andata a letto” concluse Dominique eccitata “Quindi?”
“Quindi cosa?”
“Quindi come è stato?”
“Ma che domanda è?!” la rossa scosse la testa rassegnata
“Tu rispondi!” insistette sua cugina
“E’ stato…” Rose sospirò “Stupendo”
Dominique sorrise.
“E così abbiamo iniziato a vederci regolarmente, sempre di nascosto; ogni tanto facevamo qualche litigata nei corridoi pieni di gente per alimentare le voci sull’odio che ci univa, ma in realtà era ben altro che odio” Rose annuì sconsolata “Era divertente, sai? Gli urlavo dietro quello che mi passava per la mente e dopo due ore eravamo a ridere nella stanza delle necessità… Mi piaceva…”
“Ma… i conti non tornano…” Dominique aggrottò la fronte “Malfoy non stava con quella puttana della Nott?”
“Sta tuttora” la corresse Rose “Per cosa credi che ci nascondessimo?”
Dominique la guardò sbalordita.
“Fammi capire” la bionda si raddrizzò sulla panchina “Lui stava con te mentre stava anche con l’altra?”
Rose annuì.
“Che bastardo!” esclamò Dominique scandalizzata “Ci credo che stai male… ma ti pare?”
“Non è per quello…” sospirò Rose “C’è un motivo per cui non l’ha mai mollata”
“Ah davvero?” Dominique era molto irritata “E sarebbe?”
“Lui è promesso alla Nott”
Silenzio.
“Ah” commentò Dominique impietrita
“Già” annuì Rose rassegnata
“E quando te l’ha detto?” sua cugina la fissò col suo sguardo smeraldino
“Ho trovato la lettera di suo padre una settimana fa, ma lui lo sapeva da dicembre scorso” Rose sospirò
“Ah”
“Già”
“Che bastardo” Dominique era scandalizzata “Ma davvero il più grande bastardo della terra… Dio!” si alzò “Io lo ammazzo”
Cominciò a camminare avanti e indietro sul vialetto in ciottolato del parco.
“Che fai?” le chiese Rose incuriosita
“Sto pensando a un manuale che si chiama ‘cento e uno modi per ammazzare il fidanzato bastardo di tua cugina’” spiegò Dominique concitata
“Ex fidanzato” la corresse Rose
“Ex?” Dominique tornò a sedersi “Ti ha mollato?”
“No, io ho mollato lui” spiegò Rose e le raccontò a grandi linee cos’era successo poche sere prima.
“Hai un talento per certe cose” commentò sua cugina ammirata “Se mai dovrò mollare un ragazzo ti mando una lettera; sei spietata”
Rose sorrise del complimento.
“Ma passiamo a te, sono venuta qui per questo” disse Dominique avvicinandosi a lei “Come stai?”
“Come vuoi che stia?” Rose sorrise amareggiata “Non ho fame, faccio sempre quegli stupidi incubi e quindi non dormo, in più lui… almeno quando gli stavo vicino mi veniva la voglia di vivere”
“Ma tu sei innamorata di Malfoy?” chiese Dominique scettica
“Ascolta” chiarì la rossa “In confronto al sentimento che provo per quell’idiota bastardo ed egocentrico, ciò che provavo per Lorcan era una gelatina tutti i gusti più uno alle caccole”
“Oh Merlino” imprecò la bionda “Allora sei proprio nei guai”
Rose annuì.
“Io non ce la faccio più, Dom. E’ per questo che ti ho chiamato: sono disperata. Lui è la cosa più bella che mi sia mai capitata ma tutto questo amore mi sta rovinando l’esistenza; io non ce la faccio senza di lui. L’ho lasciato e sto da cani, ci sto insieme e ho tregua solo quando gli sono accanto. Non posso dipendere da lui, ho un orgoglio io!”
“Ti capisco… credo” convenne Dominique abbassando lo sguardo
“Io lo amo, Merlino santissimo! Non l’avevo mai detto a nessun’altro e non avrei mai pensato di poterlo dire. Io…”
“Tu devi capire che io ci sono sempre, okay?” disse Dominique abbracciandola “E non devi farti nessun problema a venirmi a dire le cose, capito?”
“Si” promise Rose stringendosi alla cugina
“Vediamo se SuperDom riesce a mettere le cose a posto come una volta”


“Me ne dia un altro” Scorpius alzò il braccio in direzione del cameriere mentre Ephias da dietro il suo Caipiroska alla fragola lo guardava sconcertato.
“Tranquillo” gli sorrise Nathan notando il suo sguardo preoccupato “Ha proprio bisogno di una bella sbronza”
“Uno shottino per tutti vero, ragazzi?” propose Scorpius e, senz’attendere risposta, ordinò tre rum puri.
Facevano così quando qualcuno di loro aveva bisogno di tirarsi su.
Prendevano il passaggio segreto che portava al villaggio babbano più vicino, si infilavano in un locale ben arredato della via principale e bevevano finché Lucas, l’anziano padrone del bar diventato ormai loro amico, li spediva fuori senza tanti complimenti.
Quella sera era Scorpius che doveva farsi passare la brutta giornata.
Ephias non sapeva il perché ed era rimasto un po’ stupito quando, quella sera, Nathan gli aveva lanciato una giacca a vento annunciandogli che sarebbero andati da Luke.
Quei due gli stavano nascondendo qualcosa ed Ephias voleva sapere cos’era.
“Ma Scorp, così ci fai ubriacare tutti quanti!” esclamò Nathan tirando una pacca sulla spalla al biondo “Non sarà divertente domani mattina”
“E chi se ne frega?” ribatté Scorpius guardando il fondo del suo bicchiere dove c’erano ancora dei residui di schiuma della birra bionda che aveva appena bevuto in pochi sorsi “Domani è domenica e possiamo dormire!”
Il cameriere arrivò con i tre bicchierini pieni di rum e una coppetta di patatine sul vassoio che poi appoggiò delicatamente ad uno ad uno davanti ai rispettivi proprietari.
“Brindiamo alla birra!” ululò Ephias con un sorriso
“Alle quaglie e alle loro uova!” Nathan alzò il bicchiere in aria
“Eh?” fece Ephias guardandolo male “Le quaglie?”
“Beh… abbiamo brindato più o meno a tutto… perché a loro no?” si offese Nathan, poi si rivolse a Scorpius “E tu, a cosa brindi?”
“Brindo alla verità” il biondo sorrise “Perché anche se fa male è sempre la soluzione più giusta”
Buttarono giù in un sorso tutto il contenuto dei loro bicchieri.
“Come mai queste perle di saggezza, Scorp?” chiese Ephias interessato
“Perché è così che va la vita” rispose Scorpius fissando il vuoto “O dici la verità o sei fottuto”
“Beh… allora diciamoci la nostra verità” consigliò Ephias “Se ci tieni tanto”
“Magari inizio io, eh?” propose Nathan guardando con apprensione il biondo pronto a rispondere “La mia verità è che… Eph russa”
“Io non russo!” protestò Ephias
“Oh, eccome se russi!” esclamò Nathan facendo l’occhiolino ad una ragazza dalla minigonna troppo corta che era appena passata “Magari tu non te ne rendi conto, ma ci rendi la vita impossibile!”
Scorpius rise forte.
“Okay, forse russo un pochino…” iniziò Ephias, ma vedendo che gli altri due lo guardarono male si corresse “Va bene, russo tanto!”
“Ecco, bravo… Dì la tua verità” gli sorrise Nathan
“La mia verità” mormorò Ephias sorseggiando la sua birra “Ci sono: la mia verità è che sono negato a volare”
“Che cosa?” esclamarono Scorpius e Nathan all’unisono
“La storia del ginocchio era tutta una balla…” spiegò l’altro alzando le spalle “Sono sempre stato impedito con la scopa; a due anni ho fatto una brutta caduta e da quella volta…” le sue parole vennero coperte dalle risate sguaiate dei suoi due amici.
“Tu non sai volare?!” ululò Scorpius in preda alle risa facendo voltare almeno tre babbani a cui pareva una cosa ovvia che quel ragazzo non lo sapesse fare.
“Merlino! Questa bisogna scriverla…” si scompisciò Nathan piegandosi sul tavolo “Davvero… fantastico…”
“Avete finito?” chiese Ephias che non sapeva se ridere anche lui o se offendersi “Comunque Nat non ha detto una verità su di sé… non va bene”
“Sempre verità era” annuì Nathan guardando il suo riflesso nel vetro nero della finestra per sistemarsi la cresta blu
“Ha ragione Eph” disse Scorpius dopo aver bevuto un sorso di birra “Spara!”
Nathan sospirò.
“Okay… la mia verità è che non mi sono mai fatto la Osburne”
“Cosa?!” quasi urlò Ephias scandalizzato “Mi hai distrutto un mito!”
“Ma non è possibile!” farfugliò Scorpius fissandolo “Lei ti stava dietro come un cagnolino…”
“Beh… quella volta non è che sia andato proprio tutto come previsto…” Nathan girò gli occhi allusivo.
Nel giro di tre secondi gli altri due si erano scaraventati a terra dalle risate.
“Tu vuoi dirmi che hai fatto cilecca con la Osburne?” strepitò il biondo tenendosi la pancia “Merlino!”
“Da te proprio non me lo sarei aspettato…” balbettò Ephias rimettendosi a sedere a fatica “Che figura!”
“Oh beh, lei non lo ha mica capito…” spiegò Nathan alzando le spalle “Le ho spiegato che volevo restare vergine fino al matrimonio…”
Si misero a ridere sguaiatamente tutti e tre.
“Okay, ricomponiamoci” ordinò Ephias diventando improvvisamente serio “Scorpius?”
“La mia verità?” chiese retoricamente il biondo ghignando, poi svuotò il boccale in una sorsata.
Nathan lo guardò preoccupato.
Scorpius prese un bel respiro e si girò verso il suo amico. “Io sono innamorato, Eph, ma non di tua sorella”


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E qui finisce questo capitolo.
Al prossimo, se vorrete.
  
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