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Autore: stardust94    11/01/2016    2 recensioni
Un semi-dio e una vampira
Può esserci luce oltre le tenebre?
Lui: occhi blu carattere: forte e determinato, figlio di Zeus e fedele alla donna che ama.
Lei: occhi di cremisi carattere: impulsiva e elegante, figlia di Dracula sempre fedele al suo cuore.
Lei: vampira dai nobili natali.
Lui: ragazzo semi-dio figlio di Zeus.
Il loro incontro, darà il via a una serie di disavventure a New York, che condurranno ad una guerra tra dei e immortali.
Riusciranno ad uscirne indenni e sopratutto, quale sarà la scelta di Jason...
Resterà un semi-dio o diverrà qualcosa di più oscuro per amore?
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Jason Grace, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Capitolo 5
La profezia e la nuova impresa!


Jason


Ero da poco tornato a casa.
Piper avrebbe voluto restare, ma le avevo detto che avevo sonno e che ci saremmo visti più tardi.

Buttai a lavare la maglia poi mi sdraia sul letto, sentivo ancora l'odore del sangue misto al profumo di Piper.
E poi di nuovo il suo di profumo.

Mi passai svelto la mano tra i capelli mentre a lato della stanza vidi Nico.
Per Zeus! quanto odiavo quando faceva così!

-Cosa ci fai qui?- domandai quasi spaventato.
Lui non rispose si limitò a uscire dal cono d'ombra dal quale mi stava osservando.

- Jason Grace l'oracolo di Delfi ha una profezia per te - disse un altra voce.

Era quella di una ragazza che riconobbi subito Rachel Dare.
Si avvicinò sorridendo mentre si illuminava con una sorta di bagliore verdognolo.

Una profezia? Per me?
A questo punto ero curioso di sapere cosa avesse da dirmi l'oracolo.

Avevo un po' di timore a dire la verità anche perché le parole di un oracolo non vanno mai prese alla leggera e poi le profezie portano sempre male.
O almento tutte le profezie che avevo sentito ci avevano solo cacciato nei guai.

Non mi accorsi del fatto che non eravamo soli oltre a noi c'era qualcun altro, ma in quel momento ero concentrato sulle parole dell'oracolo.

"All'ultima sfida siam giunti dove giusto e sbagliato son congiunti, un giovane guerriero che sfatare le illusioni dovrà o al calare della sera il mondo andrà
Luce e tenebre si affiancheranno, bene e male lotteranno.
Sarà l'unione di due esseri opposti a riportare l'antico pugnale"


Restai zitto cercavo di capire a cosa si riferisse la profezia.

Ma ero troppo preso ad osservare l'espressione da funerale di Nico.
Sembrava più sorpreso di me ma sopratutto sembrava sapere il perchè di quella profezia.

- Niente fulmini? niente legioni da guidare? - tentai per come mi fosse possibile, di ironizzare.
-Attento a quello che dici Jason-

Nico mi guardò freddo e io smisi all'istante di ridere, sapevo bene cosa significava.
Avevo una bella gatta da pelare adesso, anche perché non avevo la benché minima idea di cosa volesse dire quella stra maledetta profezia.

Quando i due sene furono andati mi voltai con le braccia incrociate al petto.

- Andiamo esci - dissi freddo voltando lo sguardo verso la finestra.

Leia uscì o meglio entrò nella stanza guardandomi.

-Ho sentito la profezia - Si limitò a dire la vampira, mentre io la guardavo abbastanza contrariato.

Cosa ci faceva lei qui?
Non lo sapevo, ma ero certo che lo avrei scoperto presto.

Lei mi guardò per poi capitolare letteralmente a terra. Se non fosse stato per la mia prontezza di riflessi sarebbe svenuta.

La guardai e per un attimo arrossì.
Sembrava debole e stanca perchè non oppose resistenza e si lasciò accompagnare verso il mio letto per poi lasciarsi sdraiare su di esso.

-Cos'hai?- le chiesi preoccupato, ma lei non rispose era svenuta.

Tentai di svegliarla, ma fu inutile, si riprese solo dopo un ora emmezza, la guardai sorridendo calmo.

- Stai bene? hai bisogno di qualcosa? - sapevo cosa avrebbe risposto.

Solo pensavo non lo avrebbe detto veramente.
Increspò delicatamente le labbra secche e sussurro quella parola che mi faceva salire i brividi lungo la spina dorsale.

- S-sangue -

Lo immaginavo ma non mi andava molto l'idea, visto che avevo intuito che la sua preda ero io.

Lei si mise seduta o almeno ci provò perchè mi finì con il volto contro il petto.
Cavolo se avessero creato un profumo con il suo nome sarebbe di certo stato "bellissimo" e avrei aggiunto anche "decisamente pericoloso".

Non sapevo che fare, se avesse bevuto il mio sangue si sarebbe ristabilita, ma la sola idea mi spaventava a morte.

Ricordavo molto bene il dolore, che avevo provato in quel momento e non ci tenevo a riprovarlo.
La guardai ansimante e debole.
Strinsi i pugni e annuì ormai avevo deciso.

Le feci alzare il viso poi piegai il collo senza parlare. Lei mi morse e io sentii un dolore lancinante che dal collo, si diramava in tutto il corpo.

Affondò i canini lacerando la pelle e urlai dal dolore.
Stringevo il tessuto del materasso respirando affannosamente, mentre sentivo il sangue scivolare dalla ferita e finirle in gola.

Continuò a bere per un po poi staccandosi fece qualcosa, che non mi sarei mai aspettato.
Scoppiò a piangere nascondendo il volto con le mani.

La guardai stupito, non mi aspettavo che scoppiasse a piangere. Non osava guardarmi in faccia.
-Ehi calmati -

Cercai di calmarla ma fu inutile continuava a piangere alla fine le feci alzare il viso e le sorrisi.
Lei mi guardò mentre una lacrima scendeva rigandole la guancia.

- Non avevo mai visto un vampiro piagnucolone - dissi, ridendo appena.

Arrossì sulle guance abbassando la testa
-Non sono una piagnucolona- disse senza alzare lo sguardo da terra.

Io continuai a sorriderle guardandola. Le feci alzare il viso e sorrisi di nuovo, non riuscivo ad odiarla.
Era troppo dolce troppo stravagante anche per gli standar che avevo.

Lei fece un piccolo sorriso che mi mandò le orecchie in fiamme.

Piper non mi faceva quell'effetto, non bastava un suo sorriso per farmi arrossire, ma per Leia era diverso.
Sentivo una sorta di magnetismo provenire da lei, che mi attirava, ma al quale sapevo di dover resistere.
Dovevo? ma lo volevo davvero?

Ero confuso e sapevo che la causa di tutti quei dubbi era il mio cuore insicuro.

Per gli altri ero un comandante di legioni, un semidio figlio di Giove. L'incarnazione del condottiero modello, del guerriero perfetto.
Ma questo era quello che vedevano gli altri e io come mi vedevo?

Beh come un ragazzo dal cuore insicuro, che doveva mantenere la maschera del condottiero perfetto.
Lei parve capire che non ero esattamente quello che mostravo.

Perchè mi spiazzò con un gesto

- Non mentire a te stesso - disse.

Sentivo le sue dita piccole e delicate passarmi tra i capelli dolcemente.
Il suo tocco sembrò rilassarmi Forse aveva ragione.
Prima di mentire agli altri stavo mentendo a me stesso

Avevo indossato una maschera che ormai non toglievo più nemmeno con i miei compagni.
Nessuno doveva vedere, che non ero quello che sembravo nessuno poteva immaginare.

Che sotto sotto ero un ragazzo normale.
Non il mitico Jason Grace potente e coraggioso!
Solo Jason Grace.
Un semidio che avrebbe dato qualsiasi cosa per essere normale.

E forse quella vampira era riuscita a tirare fuori il vero me stesso
La guardai annuendo

- Come lo hai capito? - le domandai.

- Lo si nota da come ti atteggi a eroe - disse scrollando le spalle
- Quando non lo sembri poi così molto - aggiunse poi abbassando la testa.

Cosa? Avevo sconfitto Gea ero un eroe.

La guardai appena tra poco sarebbe stata l'alba e io non avevo dormito.
Lei alzò la testa sussurrando piano un calmo "però sei forte" e fece un sorriso che mi spiazzò.

Come se il gesto successivo, non mi avesse spiazzato ancora di più, si chinò e mi baciò appena le labbra.
Il tempo sufficente perchè una mia saetta si levasse dalla mano ferendole la guancia con un taglio.
Ero a dir poco sorpreso.

Non avevo mai baciato nessuno a parte Piper ovviamente, mi sembrava sbagliato però non potevo negare che mi fosse piaciuto.
Anche se non avrei definito quel tocco un vero bacio.

Lei si mise sulle ginocchia poi fece scivolare una mano al altezza del collo del maglione che indossavo per nascondere i segni del morso.

- Hai paura di me Jason Grace? -

Mi guardò con quei suoi occhi tornati del loro solito colore e per un attimo mi sentì in trappola.

Avevo paura? Forse, ma non ne ero davvero sicuro io lo avrei definito attrazione fatale.

Rise ma era una risata tanto cristallina che non potei non sorriderle.
Fece scivolare la mano tra i miei capelli e il suo toccò sembrò farmi rinascere di nuovo.

Non la fermai nemmeno quando scendendo, mi accarezzò dietro la nuca ero stregato da lei.

Per un attimo pensai "perchè Piper non mi dava lo stesso effetto?" mi maledissi ricordando una cosa importante sui vampiri.

- Ti domandi...- Cominciò a dire mentre passava la mano sulla mia guancia
- Perchè la tua ragazza non ti fa questo effetto? - sorrise
 
Come aveva fatto a capirlo? Leggeva nella mente forse? una cosa era certa se Leia leggeva davvero il pensiero...Ero fregato!

Lei rise come se avesse letto anche questo.
Poi senza darmi il tempo di parlare mi abbracciò portando la guancia contro la mia e il mento sulla mia spalla.
- Jason...Lasciati andare. Non fai nulla di sbagliato - disse

- La profezia...La tua nuova impresa... -
Aveva una voce calma e seria come se soppesasse ogni parola prima di dirla cosa che solitamente facevo io.

Aveva parlato di impresa i semidei erano abituati ad andare in contro alla morte.
Almeno succedeva così per le imprese che compivano in nome degli dei.

Ricordai la mia prima missione il recupero dell' aquila imperiale sul monte Otri.
Era stata la prima missione mia di Leo e Piper.
Ed era stata difficile ma alla fine ci eravamo riusciti, in quella impresa scopri di essere figlio di Giove.
Avevo perduto la memoria ed ero stato spedito al Campo mezzosangue il campo Greco.

Avevo incontrato Leo figlio di Efesto che era diventato il mio migliore amico e poi Piper figlia di Afrodite.
Sospirai pensando a cosa dirle come avrei spiegato la presenza di Leia nella mia vita?

Qualcosa mi diceva che saremmo stati scoperti prima o poi.

E così fu, in una frazione di secondi la vidi correre fuori dalla casa. La mia sensazione era esatta scattai come una molla correndole dietro.

Dovevo spiegarle che non era successo nulla.
Che Leia non era niente per me e che amavo solo lei!

Ma ovviamente mi ci volle un po per raggiungerla era in piedi a poca distanza da me.

- Pip dai.. - Cercai di parlarle di dire qualcosa e mi ritrovai uno schiaffo diretto sulla guancia.
-Non immaginavo avessi un'altra! Io mi fidavo di te!- affermò lei rossa in viso e visibilmente furiosa.
-Ascoltami...-
-Non voglio sentire una sola parola da te! - disse in lacrime le presi una mano guardandola
- Pip. Lei non significa nulla per me - la guardai serio
-Da come eravate vicini non mi sembra proprio!- 

Mi guardava ancora furente e non potevo certo darle torto, sbuffai.
Perchè la mia vita era così complicata?

- Santi numi Piper! Lei mi a abbracciato! - dissi prendendole il viso con le mani per poi baciarla
- La sola che potrei baciare così... - Cominciai baciandola con più forza e passione
- Sei tu. -
Lei ricambiò il bacio, ma sapevo che non era ancora convinta di quello che avevo detto, nutriva ancora dei dubbi le accarezzai i capelli e le sorrisi

- Che ne dici se cene torniamo al campo mezzosangue? - dissi baciandola dolcemente
- Una bella cenetta solo io e te eh? - domandai baciandole il collo e asciugandole una lacrima speravo di calmarla.
Piper annuì appena, la abbracciai stringendola forte e sorrisi

- Ti faccio fare un giro su Tempesta - dissi ridendo
- è da un po che non lo facciamo - risi più forte mentre sentivo che anche lei stava meglio
- Andiamo...Un giro su un cavallo fatto di vento gelido...Quale ragazza non lo vorebbe? -
La guardai ridendo. 
Lei rise e questo mi fece tirare un sospiro di sollievo. Alla fine era andato tutto bene.


Leia


Non erano molto lontani da me, potevo vederli. Sembravano felici, ma la ragazza era ancora dubbiosa, lo sapevo.

Ci aveva visti insieme e ora sapeva di me. Mi mordicchiai il labbro inferiore quando vidi che si stavano baciando.
Improvvisamente mi sentì abbracciare da dietro, una testa bionda era appoggiata alla mia spalla e le sue braccia mi stringevano protettive.

-Ehi cosa ci fai qui?- domandò una voce maschile quella di mio fratello Diego.

Mi volta abbracciandolo. Ero sul punto di mettermi a piangere forse per questo si teletrasportò nel giardino del palazzo

- Non d-dovrebbe fare così male - sussurrai piangendo contro il suo petto
- Non è giusto! - ringhiai mentre le lacrime non cessavano di uscire.

-Probabilmente ci tieni molto per questo fa male- disse lui tenendomi stretta
- Odio essere diversa - dissi guardandolo

Io ero una vampira "speciale" o almeno era così che mi avevano sempre definito tutti.
Con me crocefissi, acqua santa e paletti di legno non funzionavano.

Potevo stare al sole e anche dormire. Se solo gli incubi non mi perseguitassero. Eppure anche io avevo una debolezza.

Potevo nutrirmi solo del sangue di Jason altrimenti il mio corpo ne risentiva.

Mio fratello non parlò si limitò ad accarezzarmi i capelli.
Sapeva come mi sentivo e di sicuro non voleva turbarmi ancora, ma qualcun altro non era della stessa opinione.

Alzai lo sguardo incontrando le sue iridi scure
- Diego lord Dracula chiede di voi - 
Alexander era impecabile come sempre. Capelli perfettamente ordinati come gli abiti. E canini scintillanti

Diego si separò da me e se ne andò lasciandomi in balia di Alexander mi portai una mano tra i capelli. Sapevo cosa stava per dire e stavolta mi sarei difesa bene.

Non gli avrei permesso di comandarmi ero io la principessa di questo castello.

- Allora...Chi è lui? - disse ringhiando - Chi è un Licantropo?! un demone?! - 
Mi sbraitò contro facendomi scivolare a terra su l'erba per poi mettersi a carponi e tenermi i polsi fulminandomi.

-Non sono affari Tuoi!- risposi.

Lui strinse la presa sui miei polsi ma io resistetti ringhiai e gli tirai un calcio dritto nei...Avete capito.
Lui ringhiò a sua volta e mi diede uno schiaffo facendomi volare contro una parete
Il dolore fu grande ma forzai un sorriso sicuro.

-Non sono la tua sgualdrina Alexander! Lasciami in pace!- ringhiai
Lui rise segno che mi considerava tale.

Improvvisamente il colpo di un preciso fendente di spada lo bloccò a pochi passi da me.
Sentì una risata sprezzante
Non riuscivo a vedere chi fosse so solo che la sua risata aveva fatto innervosire Alexander

Era lì di fronte ad un Alexander furioso.

-Tu maledetto moscerino! Come osi?- Ruggì 
-Come osate voi trattare così la principessa - rispose Alec con tono sprezzante quasi a sfidarlo.

Alexander fece per avvicinarsi a me ma un ennesimo colpo di Alec lo tenne lontano sembrava un po' spaccone, capelli corti castani, occhi rossi, pelle chiara, quasi cadaverica, vestiva un farsetto militare nero con lunghi pantaloni dello stesso colore.

Portava un'altra spada oltre a quella che stava usando contro Alexander.
I suoi occhi erano quasi divertiti dalla situazione che si era creata e devo ammettere che mi stava abbastanza antipatico.
Certo meno antipatico di quanto mi stava Alexander.

Risi quando lo fece finire a gambe al aria e mi avvicinai

- Sei in ritardo guardia del corpo - dissi ridendo
-Scusate -rise lui guardandomi senza malizia.

Alexander non gradi molto il fatto che lo stavamo ignorando perché subito si rialzò e puntò minaccioso un dito contro Alec affermando

-Lord Dracula ti punirà pesantemente per quello che hai fatto! -era furibondo non che mi importasse.
-Perché cosa ho fatto? - domandò Alec con finta Innocenza

Alexander era fuori di sé dalla rabbia ma non rispose

Io appoggiai la mano sulla spalla di Alec e guardai Alexander con la più gelida delle espressioni poi risi
- Sparisci. Alec ha fatto il suo dovere - dissi gelida.

Alec chinò la testa
-Scusate ancora per il ritardo vostro padre mi ha trattenuto- io lo guardai
- Per via di qualcosa che non puoi dirmi...Vero? - domandai
Alec annuì sapevo che voleva parlare, ma non poteva andare contro gli ordini di mio padre

- Avevi...Avevi ragione su il semidio - dissi abbasando la testa
- Ha ricevuto una profezia - aggiunsi poi sospirando
-Di che genere?- mi chiese serio e preoccupato

Gli recitai la poesia poi lo guardai anche io visibilmente preoccupata

- Sai che vorebbe dire? - domandai passandomi una mano tra i capelli

-No, ma non è niente di buono. Il pugnale di cui parla deve essere un arma molto potente - 
Dichiarò Alec torturando l'elsa della Spada serio

- Vieni con me! - gli presi la mano apparendo a Roma. La città era desolata e faceva anche piuttosto freddo.

- Dai dimmi cosa voleva mio padre! - dissi - Quì non ha potere non può punirti! - aggiunsi poi
-Mi ha detto che ha deciso chi dovrete sposare e quindi io sono sollevato dall'incarico -

Lo guardai scuotendo la testa mi mancava il respiro e non riuscivo a crederci strinsi i pugni e lo guardai.
- C-chi devo sposare? - domandai terrorizzata dalla risposta
-Alexander - dichiarò Alec abbassando lo sguardo
-Però proverò a far cambiare idea a vostro padre - Alec mi guardò convinto sapevo che ci avrebbe provato.
Sospirai appoggiando la testa contro il muro di un edificio

- è ufficiale...Odio la mia vita! - sbuffai

-Però ha detto un'altra cosa, che se rifiuterete dovrete scegliere un altro giovane che sia meritevole di prendere il posto di Alexander come vostro sposo, ma avete dieci giorni per decidere - affermò ancora 
 -Alec...Quel semidio...Sai Jason - a dire quel nome mi si colorarono le guance di rosso.

Ero terribilmente atratta da lui.
Sospirai rassegnata sapevo che non avrei mai potuto ambire al suo cuore. Eppure credevo vi fosse ancora speranza.

-Lo amate vero? -Mi guardò sorridendo come se avesse già intuito tutto.
- Più che amore credo sia attrazione - mentì sospirando.
- Ma lui ha già la sua amata - ripensai a quella ragazza che baciava Jason e per un attimo mi si spezzò il cuore.
Alec mi guardò e sembrò non credermi molto.

-Mia signora perdonate, a me non sembra che siate solo attratta da lui, se no non soffrireste così - sospirai stringendo i denti.

Aveva ragione quello che provavo per Jason non era semplice attrazione era amore.
Ma lui non mi amava o almeno era questo che pensavo

- Cosa dovrei fare? perchè lottare? - domandai - Ho perso in partenza - abbassai la testa trattenendo le lacrime

Alec mi fece alzare il viso e mi sorrise
-Lottate e conquistatelo, non gli siete indifferente credetemi - affermò con una sincerità strana negli occhi
- Potresti essere processato per aver osato toccarmi-
 Dissi ridendo poi decisa annui passandomi la mano e alzando il capuccio della mantella

- Sarò di ritorno prima del alba. Puoi tenere occupato Alexander? - domandai guardandolo
-Certo contate su di me - sorrise lui inchinandosi.

Lo lasciai correndo.
Avevo trovato la traccia del sangue di Jason.

Dovevo vederlo e scoprire cosa provasse per me ma sopratutto dovevo dirgli che ero innamorata di lui.

***
Lui non era solo, c'era anche la ragazza
Erano occupati a parlare di qualcosa forse della profezia.

Quando lei fu abbastanza lontana mi avvicinai.
Jason stava accarezzando il vento.
E quando parlo del vento mi riferisco ad un bellissimo cavallo fatto di gelidi venti.

Ero affascinata e mi brillavano gli occhi.

- Wow! t-tu cavalchi davvero il vento! - dissi.

Jason si girò verso di me e mi guardò freddo

-Cosa ci fai qui?- il tono della sua voce mi fece quasi sobbalzare
- V-voglio parlare con te. Della profezia-

Feci qualche passo. Ma mi fermai quando il cavallo di vento nitrì scalciando, Jason gli accarezò la criniera con la mano
- Buono Tempesta - disse mentre coccolava la creatura.
Mi avvicinai ancora

- So che cosa devi cercare - dissi.
Era vero sapevo cosa doveva trovare
- Si tratta di...Un pugnale speciale - aggiunsi poi

Lui mi guardò serio
-Davvero? - domandò senza staccarmi gli occhi di dosso.

Annui avvicinandomi ancora di più.
Muorivo dalla voglia di salire sul cavallo di vento così guardando il semidio sorrisi

- Facciamo un patto - dissi decisa - Fammi fare un giro sul tuo cavallo...E ti dico del pugnale -

Mi sforzai di non arrossire sentendo il fiato caldo di Jason sfiorarmi il collo e le sue labbra accostarsi al mio orecchio.
Mi guardò poi annuendo mi prese la mano e la appoggiò sul muso del cavallo

- Tempesta è un vento gelido - disse
- Dimostragli che vuoi sul serio essergli amica - aggiunse poi ridendo
- Altrimenti dubito voglia farsi montare da un estraneo - 

Il suo sorrisetto di sfida mi seccava parecchio
Guardai il cavallo che stava ricamanbiando lo sguardo ma pareva un pò agitato

- Va bene - dissi per poi cacciare un sorriso di sfida a Jason
- Fatti da parte - aggiusi montando in sella.

Appena fui sopra il cavallo questo cominciò ad agitarsi come un pazzo. Sembrava di essere nel occhio di un ciclone vero.

Feci del mio meglio era davvero forte sbuffai afferrando saldamente il collo del cavallo.
Ma questo mi disarcionò e mi sbatte a terra mentre Jason sela rideva.

-Smettila Jason non è divertente! - sbuffai offesa
- In realtà lo è - disse lui soffocando l'ennesima risata.

Mi avvicinai tanto da poter sentire il suo cuore battere e lo inchiodai con la schiena contro il muro

- No. Non è divertente - dissi seria.


Jason


Mi aveva bloccato al muro, però non ero proprio riuscito a trattenere le risate visto che non era riuscita a domare Tempesta era seria ma io non la smettevo di ridere.
-Dai smettila!- cercò di rimproverarmi lei, ma ovviamente non ci riuscì.

Io non la smettevo di ridere, non ci riuscivo. Appoggiò la testa al altezza del mio cuore facendomi sussultare

- Lo sento battere...Sento che il tuo cuore batte al impazzata - disse alzando appena la testa.
Teneva le mani sul mio petto Io non capivo era ovvio che il mio cuore battesse io non ero un vampiro.

La vita era ancora ben presente in me. Quasi di riflesso le spostai i capelli dal viso aveva le orecchie leggermente a punta ma su di lei donavano. Così come le donava il pallore chiaro e gli occhi rossi.

Un momento occhi rossi?! ad un tratto sentì i brividi lungo la spina dorsale.
Aveva sete, gli occhi erano cambiati.

Tentai di liberarmi ma lei mi teneva bloccato. Notai che non aveva tanta presa su di me e che non si era avvicinata.
- Il pugnale cremisi - disse - Era un regalo di mio padre alla dea Ecate - aggiunse poi.

Ricordavo di aver incontrato Ecate nel impresa per distruggere Gea e chiudere le porte della morte.
Era la dea degli incroci e della magia inoltre controllava la foschia.

Restai basito nello scoprire che, sempre secondo il racconto di Leia, Ecate era stata una delle mogli di Dracula.
Cercai di riprendermi dalla sorpresa e le domandai calmo
- E perchè dobbiamo trovarlo? - 
Avevo detto "dobbiamo" senza accorgermene.

Lei sorrise e si appoggiò accanto a me
- Perchè in mani sbagliate - disse - Potrebbe segnare la "fine" sia per noi Immortali...Che per i Semidei -
Aggiunse poi mentre mi guardava 

- Secondo la leggenda il pugnale può riportare in vita qualsiasi cosa -
-Davvero? -
Se aveva un potere così grande dovevamo trovarlo prima che cadesse nelle mani sbagliate.
Lei annuì. Probabilmente mi aveva letto nel pensiero
- Inclusi Giganti e...Titani - aggiunse poi.
La guardai un po titubante
- Perchè un Immortale vorebbe aiutare un Semidio?-  domandai decisamente cauto.

 -Ecco... - Abbassò lo sguardo arrossendo io la guardai Incrociando le braccia al petto
-Non importa ora dobbiamo trovare il pugnale - disse.

Lasciai cadere l'argomento guardandola per un attimo poi sospirai
- Forse dovrei dirlo a Percy e gli altri... -
 Lei mi bloccò per il polso scquotendo la testa

-No loro non possono venire - affermò

-Cosa?! - Ero irritato dal fatto che avesse già deciso chi doveva comporre la missione. Quando tentò di giustificare quella scelta immprovvisa
- Pensa ai versi della profezia - disse - Vengno nominati luce e ombra. Non acqua o altre cose - aggiunse
- Dobbiamo cavarcela da soli! -
Lo sguardo era calmo e molto serio Forse aveva ragione forse avremmo dovuto cavarcela da soli.

Annuì cercando di calmarmi mentre lei si riavvicinava al cavallo di vento accarezzandolo. Tempesta sembrava tranquillo ma io non lo ero per niente
- Jason...Non ti morderò più - disse mentre tentava di nuovo di salire

Stavolta il mio amico la lasciò fare. Cosa assurda visto che ero l'unico in grado di montarlo

-Non credo - le dissi salendo dietro di lei.
-Lo prometto - si voltò abbracciandomi - Non ti morderò mai più. Lo prometto Jason - stava tremando
- Non voglio mai più ferirti - disse
Ricambiai l'abbraccio sorridendo appena, mi sentivo stupido per le cose che le avevo detto o meglio che avevo pensato

- Va bene mi fido - dissi alzandole il viso.

Per un attimo ebbi l'impulso di baciarla ma qualcosa mi tratteneva ancora e quel qualcosa era...Piper. Ero molto legato a lei la amavo allora perchè non riuscivo a dimenticare Leia?

Le sfiorai appena il viso con una carezza ma mene penti subito perchè lei arrossì. Leia mi prese la mano e sorrise poi guardò Tempesta. Sembrava a suo agio. Gli accarezzò la criniera sorridendo

- Direi che ora - disse guardandomi - Un giro me lo sono meritata no? - rise.
Aveva un bel suono la sua risata era contagiosa e cristallina.

-Direi di si - sorrisi annuendo mentre Tempesta nitriva come a darle ragione La feci spostare dietro di me. Poi afferrai le redini anchesse fatte di fumo e aria
- Sei pronta? - le domandai girando appena la testa
-Certo andiamo - Annuì lei.
-Ok coraggio Tempesta - in un attimo ci librammo in aria.

Sentì le braccia di Leia circondarmi la vita e la sua testa appoggiarsi alla mia schiena Avrei voluto, o meglio dovuto, allontanarla ma mi resi conto che non volevo allontanarla che stavo bene con lei.

Mentre sorvolavamo Roma con ampie virate sorrisi

- Hei vampira piagnucolona - dissi attirando la sua attenzione - Guarda che panorama - aggiunsi poi. Mentre gli occhi di Leia scintillavano
- Wow! che bello! - non era più spaventata ora sorrideva.

Roma era davvero bella non per niente la chiamavano città eterna, ma adesso avevo solo in mente la missione che mi attendeva o meglio ci attendeva.

Leia mi guardo spostandosi i capelli dal volto e sorrise. In quello scintillio di luci lei era la più luminosa la più bella.
Ricambiai il sorriso arrossendo appena.
Forse provavo davvero qualcosa per lei, Leia mi guardò confusa poi si appoggiò alla mia spalla stringendomi il braccio

- Una cosa così bella non avrei mai potutto farla - disse - Mio padre non vuole che esca dal castello - aggiunse poi.
Sembrava triste
-Per quale motivo? -Domandai
Lei fece un sorriso amaro
- Perchè sono una principessa - disse - Non mi è permesso fare cose pericolose ne tanto meno divertenti -
Un lungo sospiro poi terminò di parlare
- Il mio destino è già scritto. -
-Santi numi! Invece dovresti scriverlo tu il tuo destino. Nessuno dovrebbe decidere per te-
Dissi contrariato, detestavo sentire parole simili

- Sei gentile - sorrise e con quel sorriso arrivò l' ennesima espressione imbarazzata da parte mia.
Cavolo Leia era bellissima!

Lei rise poi guardò la città dal alto
- La nostra prima meta sarà la Romania -
Disse facendo pensolare i piedi da Tempesta, che continuava a volare sorvolando il Colosseo.

Io annui serio dando la direzione a Tempesta. Mi sentì abbracciare da dietro era Leia

- Non vuoi salutarli? non vuoi dir loro che parti? - più che domandare sembrava chiedermi " non vuoi rivedere Piper?"
-No non è il caso- risposi abbassando lo sguardo

 Non me la sentivo di rivedere Piper e lei sembrò comprendere il perchè di quella risposta.
Perchè invece di assilarmi si strinse a me

- Va bene. Sei tu che devi decidere - disse - Potresti atterrare? voglio andare a salutare almeno mio fratello - aggiunse poi
-Certo - in un attimo atterrammo e a terra

C'erano due ragazzi uno doveva essere suo fratello ma l'altro non so chi fosse

-Diego! Alec! - cinguettò Leia correndo tra le braccia dei due. - State bene? - domandò poi sorridendo
Il ragazzino, Diego, ricambiò l'abbraccio sorridendo e rispose

-Per ora tutto bene a parte che Alec ha ricevuto un po' di frustate -
-Non è niente principessa sto bene - Si sforzò di sorridere.

Leia gli accarezzò il volto sospirando
- Mio padre è un idiota - disse fredda mentre prendeva un fazzoletto pulendo il sangue del ragazzo moro.

Alec almeno era questo il nome che usavano mi guardò freddo.
-State attenta mi raccomando e non preoccupatevi per vostro fratello lo proteggerò io- affermò
Lei annuì appena poi abbassando il capo andò da Diego

- Ti prego...Spiega tu la situazione a Lys e Aaron- disse
-Certo sorellina fidati- sorrise Diego mentre Alec non staccava lo sguardo da me serio.

Penso che fosse la guardia del corpo di Leia
Lei mi si avvicinò

- Possiamo a-andare - faceva fatica a trattenere le lacrime ma salì in sella a Tempesta dietro di me.

Io annuii e feci segno a Tempesta di andare. Ora avevamo una meta la Romania.
Mi voltai a guardare Leia si era addormentata stretta a me.
Mentre il sole sorgeva e noi lasciavamo Roma.

***
Il cielo si stava tingendo di rosso mentre atterravamo non molto lontano da Bucarest la capitale.

Non avevo la benché minima idea di dove dovessimo cominciare decisi che avrei prima di tutto raggiunto un Hotel.
Leia stava già dormendo forse era meglio riprendere le forze l'indomani avrei cominciato le ricerche

Arrivammo ad un albergo e dovemmo dividere la stanza.
Appoggiai Leia sul letto poi mi sedetti accanto a lei finendo col non dormire.
La guardai per un istante.
Era molto bella. Talmente bella che non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso alla fine il sonno ebbe il sopravvento e mi addormentai al suo fianco.

  
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