Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
Segui la storia  |       
Autore: Egg_boy_    12/01/2016    1 recensioni
Andy Biersack, trasferitosi da poco a Santa Monica cerca di integrarsi nella città Californiana dopo essere stato in ospedale per più di un mese. Incontrerà nuove persone, ma una lo incuriosirà più delle altre.
Ashley Purdy, il tipico playboy, il sogno di ogni ragazza della scuola. Tuttavia ognuno ha i propri segreti e Ashley ne custodisce uno gelosamente.
I nostri due protagonisti diventeranno amici o qualcosa di più?
**
Dal primo capitolo:
"Correvo, correvo da troppo tempo, i polmoni sembravano stessero per esplodere così come il cuore il cui battito era al massimo. Non dovevo farmi prendere, la vista si oscurava e poi tornava nitida, sentivo la testa pulsare dolorosamente.
Il mio cervello continuava ad urlare di fermarmi, di farmi prendere, i pugni sarebbero comunque arrivati, ma quella volta era diversa"
(Andley)
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Andy Biersack, Ashley Purdy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quella giornata era davvero degna di un’ estate torrida. Peccato fosse autunno e c’erano trenta gradi all’ombra, non ero andato a scuola quella mattina, non ero riuscito ad alzarmi dal letto tutto sudato e addormentato com’ero, quindi passai la mattina a guardare programmi idioti alla Tv e a sistemare la camera al ritmo delle canzoni dei Green Day. 

Quando la mia compagna di banco mi aveva scritto che sarebbe venuta da me dopo scuola, io le dissi che mi aveva salvato la giornata che senza il suo intervento si sarebbe rivelata un bellissimo modo per pensare a Miles che mi malmenava, come succedeva spesso ultimamente. Tuttavia questo non gliel’avevo detto.

Pensavo a quella notte ininterrottamente e continuai a farlo finché Molly suonò al campanello. Mi trovavo sulla veranda di casa mia con la ragazza a bere limonata ghiacciata con un ventilatore sul tavolo a massima velocità che ci scompigliava leggermente i capelli, asciugando le goccioline di sudore sui nostri visi.

Erano passate due settimane dall’inizio della scuola e avevo fatto nuove conoscenze: Jake e CC, si chiamava Christian Coma, ma tutti ovvero io ,Molly e Jake lo chiamavamo così. Li avevo conosciuti una sera a casa di Molly quando si erano presentati da lei a sorpresa.

Coma era il più grande, infatti avrebbe finito la scuola quell’anno invece Jake aveva la stessa età mia e della ragazza.

-Andy…ehy!- mi sentii chiamare e mi riscossi dai miei pensieri.

–Ci sono, ci sono!-  dissi battendo le mani sul tavolo. 

-Sei strano in questo periodo…-  Non avevo raccontato a Molly dell’incidente, ma pensavo che lei avesse intuito la situazione. A Educazione fisica quando mi asciugavo la fronte sulla maglietta notavo che tutti mi fissavano il petto coperto dalle garze e avevo beccato anche Purdy a guardarle pensando che non lo vedessi.

In quel periodo i litigi con i suoi erano più violenti, lui usciva spesso e nessuno lo rincorreva. L’avevo visto diverse volte arrampicarsi sul tetto, ma non avevo mai tentato di parlargli.

-Scusa Molly solo che ho un po’ di roba per la testa…- la ragazza sorrise e si passò una mano fra i capelli.

 –Non preoccuparti penso di aver capito..-  Lanciò un’occhiata alla casa affianco, pensai lo stesse facendo apposta perché nell’ ora di storia mi aveva visto guardare il mio vicino, più di una volta.

-Ashley! No! Stai scherzando vero?- lei scosse la testa.

– Intendevo il ballo! Hai già ricevuto richieste per il Sadie’s?-  

Alzai un sopracciglio confuso –Il che?- lei si mise a ridere cadendo quasi dalla sedia. –Il Sadie’s Oak! Il ballo di inizio scuola, più o meno. Le ragazze invitano i ragazzi.-

Io sbuffai divertito dalla spiegazione della ragazza. Non pensavo che anche in quella scuola si facessero balli, ma chi prendevo in giro? Tutte le scuole facevano balli.

-Se ti riferisci alla catasta di bigliettini multicolori nel mio armadietto penso che le ragazze della nostra scuola siano impazzite e comunque penso di non andarci.-

Molly si alzò e prese lo zainetto nero a texture. –Vieni con me?- Feci finta di pensarci e annuii e lei si avvicinò ad abbracciarmi, ricambiai e lei se ne andò poco dopo lasciandomi solo con i miei pensieri di nuovo concentrati su una notte in particolare.

 

 

Le grida del compagno di mia madre mi raggiunsero distinte da dietro la porta, non sarei uscito per nessun motivo, anche se avesse minacciato di ammazzarmi. Abbracciai le gambe al petto e mi misi seduto sul letto. Mi aveva spaccato il labbro la scorsa sera, la scusa era stata che uscivo troppo spesso. Alzai il viso e me lo trovai davanti, non lo avevo sentito entrare.

Non ero un ragazzo debole ero rispettato da tutta la scuola, ma non avevo mai avuto il coraggio di ribellarmi a quell’uomo che apparentemente era solo duro e cinico. Una volta chiusa la porta di casa si rivelava uno sfruttatore senza scrupoli. Se doveva alzare le mani le alzava e ogni occasione era buona per mettermi alle strette e di conseguenza ricevevo ogni giorno una buona dose di botte.

-Pensavi di scappare di nuovo?-  mi si congelò il sangue nelle vene, alzai la testa e lo guardai negli  occhi. Non l’avevo sentito entrare e per l’ennesima volta dei lividi si stavano formando sulla mia schiena e sulle mie braccia. Quando la tortura finì uscii dal tetto e corsi via con il telefono alla mano. Composi il numero di Jinxx.

-Hey amico!- dissi nel tono più allegro che potevo fare.

 –Ehy Ash..hai bisogno di qualcosa?- mi fermai davanti alla casa del mio amico.

–Senti..- Non riuscii a continuare la frase che la serratura della porta scattò e mi avvicinai. Il viso del mio amico fece capolino dalla porta con il cellulare in mano-

-Entra..i miei sono via per lavoro.- sorrisi impercettibilmente e entrai. –è successo di nuovo vero?- annuii, non volevo spiegare cosa era successo nei minimi particolari, lui mi lasciò usare il bagno per darmi una ripulita, ma stetti in silenzio per tutta la serata.

Le nostre litigate erano così violente che anche i vicini le avevano sentite, avevo visto infatti Andy uscire di casa per controllare da dove venissero le urla, mi vedeva spesso correre via.

Per quanto sarebbe andata avanti?

Quella notte dormii dal mio amico o almeno, cercai di addormentarmi. Mi svegliavo continuamente credendo di essere a casa mia, riuscii a prendere sonno solo verso le tre di mattina. Mi svegliai con un pungente mal di testa e una nausea costante che non voleva andarsene.

Naturalmente dovevo andare a scuola. Che avrebbe pensato Ronnie se io, il suo amico più fidato, lo avessi abbandonato? Avrei potuto avere tutto quello che volevo, ma mi ero abbassato a stare in un gruppo di bulli che non avevano nulla da invidiare al mio patrigno, con i miei voti sarei potuto passare alla classe avanzata di Chimica e Matematica, ma non dovevo sembrare intelligente, dovevo sfruttare i Freshman per i compiti, come Ronnie mi ordinava. Tutti avrebbero saputo che in realtà Ashley Purdy odiava far del male alla gente.

Entrare a scuola non era mai stato più difficile di quel giorno, mi guardai in giro ed entrai venendo subito raggiunto da Jade, Ronnie e Lizzie. La prima si attaccò al mio braccio e per un attimo mi convinsi che avrebbe fatto le fusa.

-Ehy Ash...vero che vieni al Sadie’s con me?- disse con un tono di voce stridulo e acuto, lo disse in modo teatrale, pronta a gettarsi ai tuoi piedi .

-Certo piccola! Con chi pensavi che andassi, con la Parkinson?- le risposi dando una spallata alla ragazza che tutti reputavano una sfigata, JAde mi fece un sorrisino e guardò male la ragazza dai capelli rosa.

Poco dopo vidi Andy, Ronnie lo spintonò in avanti facendolo sbattere contro gli armadietti. Trattenetti il respiro per un momento, ma il moro ci ignorò e raggiunse Molly salutandola con un abbraccio. Lo guardai meglio e poi mi girai scuotendo la testa. No, non era decisamente degno di nota, quei capelli rasati, quel piercing. Solo un emo-goth.

-Chi si crede di essere quel Biersack!- disse il mio amico, non risposi, mi limitai ad abbassare la testa.

Alla prima ora avevo Storia, era la lezione in comune con Andy, presi il libro dall’armadietto ma non feci in tempo a girarmi che il mio amico mi si avvicinò di nuovo.

-Vieni con me sul campo da baseball abbandonato?- scossi la testa e mi passai una mano fra i capelli. Lui non sapeva del mio patrigno, se l’avesse saputo l’avrebbe sfruttato per togliermi dalla mia posizione accanto a lui e catalogarmi come viscido sfigato.

Fino al suono della campanella del pranzo mi concentrai sulle lezioni di scienze e fisica poi scesi nella mensa, ma presto venni attaccato da una decina di ragazze che mi chiesero se ero già occupato per il Sadie’s. Non ne potevo più di tutte quelle oche che mi tiravano da una parte all’altra del tavolo. Ero nervoso per quello che era successo ieri, per quello che sarebbe successo non appena sarei tornato a casa, celai tutto dietro un sorriso di circostanza.

Mi alzai e liquidai tutti dicendo che dovevo andare in bagno. Arrivato alla toilette mi sciacquai il viso e poco dopo sentii il rumore dello sciacquone, poco dopo Andy aprì la porta e si avvicinò ai lavandini.

-Ehy!- mi disse. Io avevo la testa ancora china e le mani appoggiate al lavabo, non risposi. –Ashley?-  Mi appoggiò una mano sulla spalla io sobbalzai. Anche se quel contato non era nulla per un momento avevo avuto paura. Sentii poco a poco la rabbia crescere nel mio petto.

–Vattene!- gli urlai contro e mi pentii di averlo fatto quando lui uscì dalla porta lanciandomi un’occhiata compassionevole.

Mi ero seduto sugli spalti del campo da basket con Jake e guardavo i giocatori correre dietro al pallone arancio saltando con tutte le loro forze, il rumore stridente delle suole riempiva l’aria della palestra e dava fastidio agli spettatori di quell’amichevole. Solo dopo aver osservato per un po’ i giocatori delle squadre il moro parlò.

-Beh, dovevi parlarmi Jake?- il ragazzo in questione sorrise e si passò una mano fra i capelli. Jake Pitts seguiva molti dei miei stessi corsi ed era un ragazzo estremamente dolce e simpatico.

-Io..insomma c’è un mio amico..- iniziò, ma sapevo che l’amico non era nient’ altro che Jake stesso. -A questo mio amico non piacciono le ragazze..non so se mi spiego e ha una cotta per Jeremy Ferguson, lui si chiede che cosa può fare per farsi notare..-

Ridacchiai, bene a quanto pare non ero l’unico a cui non piacevano le forme rotondeggianti e morbide di una ragazza. Pensai a una risposta da dargli, ma prima gli feci una domanda. Gli chiesi di descrivermi Jeremy.

-Oh..sta con Purdy e Radke, ma non è un cattivo ragazzo, suona la chitarra e sorride a tutti in corridoio, è del nostro anno.- Bene, il mio amico aveva una cotta spaventosa per un seguace dei due principi della scuola.

 –Secondo me potrebbe parlarci, il tuo amico..- feci ammiccando al ragazzo accanto a me, lui arrossì leggermente e si girò a fissare Jeremy che era appena entrato in campo. -Davvero, parlaci, non sembra come Ronnie non penso ti tirerebbe un pugno.- poi il mio sguardo venne catturato da un paio di spalle ampie e un sorriso smagliante. Ashley. Lo guardai per un po’ e notai che a differenza dei suoi compagni di squadra aveva una t-shirt a maniche lunghe, invece della canottiera gialla della scuola.

-Andy..ehy!-

 -S-sì! Dimmi.- Jake si mise a ridere rumorosamente, poco dopo fece la sua comparsa sugli spalti Radke. Cercai di non guardarlo, ma entrambi ci prendemmo uno spintone che ci fece traballare. Feci per ribattere, ma mi dissi che non ne valeva la pena e insieme a Jake uscimmo dalla palestra.  Cc si fece vedere appena mettemmo piede fuori dalla palestra con il suo sorriso strafottente sul viso e in mano delle bacchette della batteria.

-Dov’eri?- Chiese Jake battendo il pugno contro quello del ragazzo.

 -In aula di musica.- sorrise e ci portò nella stanza appena citata. Era piccola, ma abbastanza larga da farci stare : una batteria, tre chitarre elettriche e due classiche, due microfoni con le rispettive aste e un basso. Mormorai un “Wow” a mezza voce e vidi Jake imbracciare la chitarra classica in meno di un secondo. Ci mise un po’ ad accordarla, ma alla fine il suono era abbastanza pulito, io non accesi il microfono ma iniziai a canticchiare una melodia del tutto inventata. La porta si spalancò e vedemmo entrare il professor Smith.

-Cosa ci fate qui? Uscite subito!- disse facendosi diventare la faccia bordeaux. Non chiudevano mai le porte delle aule e questo era il risultato. Ci ritrovammo seduti alla caffetteria della scuola a chiederci cosa avremmo fatto quel pomeriggio. E Cc come al solito propose. Noi non riuscivamo mai a pensare a qualcosa, la mia conoscenza della città era ancora elementare e l’unica volta che Jake aveva fatto una proposta era scoppiato un temporale di conseguenza ci eravamo rifugiati in casa Pitts per un torneo di Final Fantasy.

Sotto la guida di Christian ci spostammo al centro commerciale dove lui voleva prendersi qualcosa per il ballo del fine settimana.

Alla fine tornammo a casa con due borse per ciascuno. Avevo comprato degli skinny jeans neri e una camicia bianca, mi ero lasciato tentare da una maglia oversize totalmente nera e anche quella era finita nel mio armadio.

Sabato si avvicinava velocemente e io stavo iniziando a dire di non volerci andare, sia a Molly che ai miei, ma la mia amica mi aveva minacciato dicendo che mi avrebbe trascinato nella palestra della scuola se non fossi andato.

E quel fatidico giorno era arrivato. Ero incredibilmente nervoso, gironzolavo per casa, ignorando mia madre che mi diceva di non fare scenate. Era solo un ballo. Sarei andato a prendere Molly alle sette e saremmo andati al ballo. Uscii di casa dopo essermi controllato allo specchio, avevo scelto i soliti skinny e la camicia bianca che avevo comprato qualche giorno prima per quella sera e avevo paura di non essere abbastanza elegante.

La casa di Molly era vicina alla spiaggia e quindi ci misi una ventina di minuti ad arrivarci. La trovai davanti alla porta, sorridente come al solito. Era avvolta da un abito lungo fino al ginocchio color pesca e i suoi capelli rosa erano sciolti, impreziositi da un cerchietto bianco.

-Sei bellissima.-  dissi appena arrivai davanti a lei che arrossì alle mie parole.

-Grazie..anche tu non sei male, mio principe.- ci mettemmo a ridere e poi ci incamminammo verso scuola.

La facciata della palestra era stata decorata con foglie finte e uno striscione che diceva “Sadie’s Oak” sorrisi alla ragazza e una volta dentro cercammo i nostri amici. Li trovammo seduti ad un tavolo, i bicchieri pieni di una bevanda rossastra già tra le loro mani. Erano accompagnati da due ragazze che mi si presentarono. Sammi e Cara.

-Ehi Andy, Molly!- disse CC alzandosi.

-Christian, Jake!- rispose Molly andando incontro ai due. Io mi guardavo in giro, li studenti si accalcavano sulla pista da ballo, spintonandosi per ballare.

Presi del punch per me e Molly poi tornai da lei che ballava all’angolo della pista.

-Grazie Andy!- a malapena riuscivo a sentire la sua voce, la musica era assordante ed era la tipica musica da discoteca. Rimasi fermo a bere il mio drink, sicuramente il punch era stato corretto dai ragazzi più grandi, non so quanti ne bevvi, ma improvvisamente tutto si fece opaco e i colori diventarono soffusi avevo un gran mal di testa. Decisi di andare a darmi una rinfrescata negli spogliatoi, barcollante arrivai a destinazione. Sentii subito dei rumori, ma non ci feci caso. Mi avvicinai al lavandino e mi sciacquai il viso, i rumori si fecero più forti e capii di che cosa si trattava quando vidi un ragazzo uscire dallo spogliatoio mentre si tirava su la zip dei jeans. Il tipo alzò lo sguardo e io sgranai gli occhi, Ashley. Qualche minuto dopo una ragazza uscì dalla stessa porta, i capelli rossi erano scompigliati e aveva il rossetto sbavato. Mi guardarono entrambi poi lei uscì dando prima un bacio al ragazzo.

-Che hai da guardare?- disse il castano mentre si avvicinava al lavandino.

-N-niente!-  aggrottai le sopracciglia e lo guardai infilarsi la giacca poi mi girai e uscii.

Cercai la mia amica, ma in mezzo a quella massa di gente non la trovai, cercai di tornare al tavolo. Jake era da solo, ancora con un bicchiere tra le mani.

-Ho appena visto Purdy in una versione insolita!- dissi gridando per farmi sentire.

-Ovvero!?-  feci un mezzo sorriso e mi alzai mimando con la bocca un “te lo dirò”. Tornai a cercare la mia amica che non era nientemeno che al centro della pista.

-Molly, andiamo!- lei annuì e si mosse verso di me barcollando, sospirai per l’ennesima volta. Accompagnare Molly a casa mentre era ubriaca si rivelò spassoso.

Per tutto il tragitto la ragazza parlò di cose senza alcun senso e rideva m    fermandosi a volte contro dei pali. La lasciai a casa e mi incamminai verso il mio quartiere. Santa Monica era illuminata dalle più svariate insegne che nella notte illuminavano la strada e il cielo creando una specie di giorno continuo , ma dalla spiaggia, dove abitava Molly, a casa mia era tutto buio se non per le luci dei lampioni che costeggiavano la strada.

Dopo una ventina di minuti dove avevo camminato velocemente guardandomi sospettosamente in giro, arrivai a casa.

 Le luci erano spente ed il silenzio avvolgeva ogni cosa, cercai di fare piano per non svegliare nessuno. Andai in camera mia e una volta girata la chiave nella toppa mi lasciai andare con un profondo sospiro, mi spogliai e misi una maglia a righe che avevo trovato sulla sedia poi presi le sigarette e uscii sul tetto. Il fumo riempì la mia gola e i nervi si rilassarono, sentii un rumore e mi guardai in giro. Niente. Mi girai verso la casa di Ashley e lo vidi uscire. Mi sporsi un po’ e lo vidi camminare avnti e indietro nel piccolo vicolo tra le nostre case. Tenne la sigaretta in bilico tra le labbra e rientrai in casa, misi le scarpe e uscii. Dovevo parlare con quel ragazzo.

Appena sbucai nel vicolo Ashley sgranò gli occhi.

-Che ci fai qui!?- disse quasi urlando.

- è anche casa mia, fino a prova contraria.- risposi prima di gettare fuori il fumo della cicca che era ormai alla fine. Mi sedetti appoggiato al muro lui venne vicino a me, puzzava di alcool, ma aveva anche un profumo dolce che si mischiava all’odore pungente dell’alcool.

-Mi hai visto con Becky…- disse trascinando un poco le parole come solo gli ubriachi fanno. Io feci un cenno con la testa e lui appoggiò la testa sulle ginocchia. –Tu sei strano, te ne freghi di quello che dice la gente tipo me e Ronnie. Come fai?- gli ubriachi erano sinceri no?

-L’hai detto tu, me ne frego.- sorrisi e guardai la chioma castana muoversi leggermente.

-L’ha fatto di nuovo.- non capivo a cosa si stesse riferendo ma lo lasciai parlare. –Mi ha di nuovo fatto quelle cose e io non mi sono difeso, non ce la faccio più...- disse a bassa voce prendendosi la testa tra le mani.

-Di cosa stai parlando Ash..- lui tirò su il viso e solo in quel momento notai l’occhio cerchiato di nero. –Chi ti ha fatto..- allungai la mano come per toccare quel livido scuro.

-Non sono affari tuoi!- non mi lasciò finire la frase e alzò la voce. Sembrava essere tornato lucido d’un tratto.

-Posso aiutarti se me lo dici..- lui scosse la testa e io ritentai. –Dai Ashley, chi è stato?- sorrisi e lui mi lanciò uno sguardo, disse un flebile “No” che io sentii a malapena poi parlò ancora.

-Io vado. Ho sonno.- si mise in piedi e barcollò poi si appoggiò al muro.

-Ti accompagno.- sorrisi leggermente, lui andò fino alla porta di casa seguito da me. Sgranò gli occhi appena vide la luce accesa.

-Vattene Andy.- mi disse, poi entrò senza lasciarmi parlare.

Tornai nella mia stanza e cercai di capire che cosa aveva Ashley. L’avrei scoperto in un modo o nell’altro. Rimasi ancora a pensare a quell’occhio nero poi sgranai gli occhi, avevo appena raggiunto la soluzione. Erano i suoi genitori: la luce accesa, i litigi e quando scappava via. Ora avevo capito, l’avrei aiutato ad ogni costo non mi importavano le conseguenze.

Con questi pensieri nella testa mi addormentai, avrei visto Ashley domani e gliene avrei parlato.

           
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides / Vai alla pagina dell'autore: Egg_boy_