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Autore: sad_eyes    12/01/2016    8 recensioni
Arizona Robbins segna la storia degli Stati Uniti d' America diventando il primo Presidente donna del paese. Con il peso del mondo libero sulle spalle, dovrà adattarsi alla sua nuova vita alla Casa Bianca, dove conoscerà il suo staff. E in particolare il nuovo Capo dei Servizi Segreti, Callie Torres che, sin dall' inizio, non la lascerà indifferente...
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Un po' tutti
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Due lunghi mesi sono trascorsi, il nuovo anno è arrivato ed era davvero l'ora che mi sbrigassi a pubblicare! :)

Perdonate l'attesa.
Avete fatto una lista smisurata delle cose improbabilissime che vorreste che accadessero quest'anno? Beh, no, io no, quest'anno ho deciso di camminare con i piedi per terra quindi la mia bella lista- più smilza del solito- di buoni propositi, raggiungibili ( il volo dell'angelo in Basilicata sta in lista da 5 anni. Quest'anno l'ho depennato, se soffri di vertigini è il caso che voli basso- con la mente e col corpo) per il nuovo anno sta già nel cassetto in attesa che li porti a termine.
Fate lo stesso, è una spinta in più, ma piazzatevi degli obiettivi realizzabili.




                                                                            Buon anno a tutti quanti.




Vi lascio a questo tredicesimo capitolo e ci si rilegge prossimamente!

Buona lettura







Capitolo 13
 


 
 



- Altre domande circa la procedura per il trasferimento dalla Casa Bianca all'aeroporto? Chiese Callie durante la riunione.
 
Gettò uno sguardo intorno notando solo cenni negativi.
 
In piena preparazione per il prossimo viaggio ufficiale a Chicago, Callie si trovava nella sala più grande della Casa Bianca con tutta l’equipe di sicurezza, nonché quella presidenziale. E, naturalmente, dato che era il Capo della Sicurezza, doveva essere lei a dirigere la riunione. Lei, la persona che più di tutte odiava parlare in pubblico.
 
Dopo un ultimo sguardo verso Arizona che le rivolse un sorriso incoraggiante, tirò un respiro profondo e continuò.
 
- Bene, disse, sforzandosi di adottare un tono fiducioso e sicuro. Ora, per quanto riguarda il tragitto dall’aeroporto all'hotel  ­
 
- A questo proposito, la interruppe Arizona. Non andrò in albergo ...
 
- Come, scusa? Si stupì Callie guardandola incuriosita.
 
Arizona abbozzò un largo sorriso, immaginando già cosa sarebbe accaduto.
 
- I miei genitori vivono a Chicago, quindi ho pensato che avrei potuto passare la notte da loro...
 
Callie la osservò in silenzio per qualche secondo prima di sorridere a sua volta; ciò fece entusiasmare Arizona che non si aspettava di ottenere una vittoria così facilmente.
 
- E’ fuori discussione, sentenziò Callie, facendo così sparire l’espressione felice della bionda. Dunque, stavo dicendo –
 
- Cal -  Agente Torres! S’infuriò Arizona.
 
Callie la fissò, mordendosi il labbro inferiore per evitare di sorridere davanti al lapsus della bionda.
 
Tutte le persone nella stanza guardarono incuriosite lo scambio tra le due donne, chiedendosi da quando il Capo della Sicurezza e il loro Presidente si parlassero in una maniera così familiare.
 
Notando tutti quegli sguardi addosso, Arizona si alzò dalla sedia.
 
- Posso parlarle qualche secondo in privato? chiese senza distogliere lo sguardo dalla donna.
 
Quest'ultima sospirò, sapendo che se Arizona voleva un faccia a faccia, era perché non aveva alcuna intenzione di desistere.
 
- Certo, rispose stringendo denti.
 
Si scusarono con i presenti, poi Callie seguì Arizona fuori dalla sala, nel corridoio.
 
- Non riuscirai a farmi cambiare idea, disse prima che Arizona avesse il tempo di aprire bocca. Sai bene che è impossibile ...
 
- Ti prego Calliope, la supplicò Arizona. Non li vedo da tanto tempo!
 
- Chiedi loro di venire a trovarti in hotel ...
 
- E trascorrere la serata in un posto così impersonale? No, grazie, rispose Arizona. Voglio tornare a
casa! Voglio cenare con i miei genitori nel soggiorno e dormire nel mio vecchio letto ...
 
- Ti rendi conto che tutto questo non segue i protocolli che sono in vigore da decenni? Le fece notare Callie.
 
- Lo so, confermò la bionda. Ma le regole sono fatte per essere infrante ...
 
Callie sospirò esasperata, passandosi una mano sul volto stanco.  
 
- Seguirò tutti i protocolli, continuò Arizona. Farò tutto quello che vuoi ma fammi ritornare nella mia vecchia casa per UNA notte.
 
Fece un passo avanti e posò una mano sull'avambraccio della Latina.
 
- Ti prego Calliope, sussurrò dolcemente. Ti prego ...
 
Quest'ultima sussultò a quel contatto e d’istinto spostò lo sguardo verso la mano che l’aveva toccata.
 
Da quando aveva trascorso quella notte "a vegliare" su Arizona, c’erano stati dei giorni come quello, in cui la sua mente non smetteva di essere torturata dai ricordi della bionda sdraiata su di lei e dalle sensazioni che la loro vicinanza le aveva procurato. Lei rimase sveglia per gran parte della notte, osservando l'altra donna dormire. Si  era lasciata cullare dal ritmo del suo respiro e non si era mossa di un solo centimetro, per paura di svegliarla.
 
Ma Arizona continuò a dormire e non si mosse per tutta la notte, come una roccia. E quando fu giorno, la bruna si era rapidamente defilata per paura di essere scoperta lasciando il Presidente ancora in un sonno profondo.
 
Quello che non sapeva era che, da quando aveva spezzato quel contatto, Arizona si era svegliata. E si era svegliata con due sensazioni completamente opposte: completezza e solitudine.
 
Per la prima volta dopo tanto tempo, si era svegliata con quel sentore di pienezza, ma le braccia di Callie, le mani tra i suoi capelli e il suo respiro sulla sua pelle le avevano lasciato una senso di vuoto.
 
Si erano riviste un paio d'ore più tardi e le cose avevano ripreso il loro corso ed erano tornate alla normalità.
Ma, cosa significava normalità fra loro due...
 
Callie alzò di nuovo lo sguardo verso Arizona e si immerse in quegli occhi azzurri imploranti; sapeva che in quel momento avrebbe ceduto...
 
- Sei un incubo , disse con tono esasperato.
 
Tuttavia, la sua osservazione non fece che accrescere il sorriso della bionda.
 
- Sono un-incubo-ed-è-fuori-questione oppure sono-un-incubo-e-siamo-d’accordo? domandò Arizona.
 
Callie non riuscì a mantenere a lungo quell’espressione seria, così rise.
 
- Sei-un-incubo-ma-vedrò-che-posso-fare…
 
- Yay! esclamò Arizona
 
Senza pensare, le mise le braccia intorno al collo e la strinse a sé. Callie fu presa alla sprovvista ma non se ne lamentò. Portò le braccia intorno alla vita della bionda e socchiuse gli occhi per un breve momento.
 
Arizona attese qualche secondo prima di sciogliere dolcemente quell’abbraccio. Anche se voleva rimanere tra le braccia di Callie ­ per un tempo indefinito ­ sapeva che non avrebbe portato a nulla di  buono. E quindi si accontentò di accennare un altro sorriso per poi comportarsi come se quel contatto non l’avesse sconvolta.
 
- Grazie! Sei grande!
 
Callie deglutì prima di tornare a sorridere.
 
- Non ho detto che va bene, le fece notare.
 
- Hai ragione. Ma so che farai tutto il possibile e questo è già più che sufficiente ...
 
- Frena l’entusiasmo, scherzò Callie.
 
- Ma quale entusiasmo, rispose falsamente arrabbiata Arizona.
 
Le due si guardarono negli occhi per alcuni secondi fino a che Callie non scoppiò a ridere.
 
- Dai, andiamo, le disse indicando la porta. Devo informare la squadra di sicurezza che raddoppierò il loro lavoro perché ho appena ricevuto  un sorriso ...
 
- Mai sottovalutare il potere delle fossette cara Calliope, rispose Arizona, sorridendo ancor di più.
 
Callie scosse la testa ed entrò nella stanza, seguita a ruota dalla Presidente.
 


 
*
 
 


- Non riesco a credere di essermi lasciata convincere a farlo, brontolò Callie ad Arizona.
 
Quest'ultima distolse lo sguardo dal finestrino posteriore dell’auto presidenziale che la conduceva dall'aeroporto di Chicago alla casa dei suoi genitori, per posarlo sulla latina.
 
- In effetti non ci sto credendo neppure io, ammise a sua volta.
 
Perché sapeva che la bruna aveva compiuto un lavoro mostruoso per mettere in atto con successo un sistema di sicurezza approvato dai Servizi Segreti che potesse permetterle di passare la notte nella sua casa di famiglia.
 
E soprattutto sapeva che poche persone avrebbero fatto tutto ciò che Callie aveva fatto per lei.
 
- Mi devi promettere che non farai nulla di irresponsabile, le disse Callie con tono serio. Non devi infrangere
le regole che abbiamo stabilito ...
 
- Calliope rilassati, Arizona sospirò riportando l’attenzione al finestrino.
 
Le strade di Chicago le erano mancate molto e mentre si avvicinavano alla zona residenziale nella quale vivevano i suoi genitori, un senso di nostalgia la colpì.
 
- Le misure di sicurezza che hai messo in atto sono molto più sicure qui che se fossimo state in albergo, continuò distrattamente. Ci saranno una trentina di persone appostate in giardino durante la notte e in più tu sarai con me tutto il tempo.
 
- A proposito, disse Callie, metterò Lexie al mio posto...
 
Arizona si voltò di scatto, non sicura di aver ben capito.
 
- Cosaaa?! esclamò.
 
- Sarò più utile all’esterno occupandomi di controllare che tutto fili liscio, disse Callie, distogliendo lo sguardo. Non posso permettere che Mark gestisca tutto da solo ...
 
- E’ fuori discussione, sentenziò Arizona.
 
Scosse la testa prima di rivolgersi nuovamente alla bruna.
 
- Pensavo fosse più giusto che quando metto piede fuori dalla casa bianca sia tu personalmente a tenermi d’occhio, ribatté lei con un cipiglio.
 
Callie sospirò e infilò una mano tra i suoi lunghi capelli con fare imbarazzato. Naturalmente questo era ciò
che era stato concordato, lei era colei che avrebbe dovuto essere l'ombra del Presidente, che non l’avrebbe lasciata sola e che in situazioni normali non l’avrebbe disturbata.
 
Ma quel giorno, sperava di poterla evitare ...
 
- Lexie se la caverà benissimo, la rassicurò con un mezzo sorriso.
 
- Adoro Lexie e sono sicura che è molto capace nel suo lavoro, rispose Arizona, ma non voglio nessun altro a parte te Calliope.
 
Anche se Callie sapeva che le parole pronunciate non erano riferite che a quel contesto lavorativo, le fecero comunque accelerare il ritmo del suo cuore.
 
- Se mi dicessi qual’è il vero problema? Chiese Arizona con voce molto più dolce. Ti sei già stancata di vedermi tutto il giorno ?
 
- Non dire più qualcosa del genere, Callie rispose con un sottile sorriso.
 
- Allora che succede? Che cosa ti impedisce di vegliare su di me?
 
Callie sostenne il suo sguardo per qualche istante prima di portarlo verso il sedile di fronte a lei. Rifletté su quale risposta le avrebbe potuto dare, infine, decise di essere onesta.
 
- Incontrerò i tuoi genitori ...
 
Arizona la fissò per un attimo prima di ridere.
 
- Tu, Callie Torres, la tosta del NSA, hai paura d’incontrare i miei genitori?
 
- Smettila di scherzare, rispose infastidita Callie.
 
- Ti prego, mica siamo fidanzate! La prese in giro Arizona.
 
Si pentì in quello stesso istante delle parole che aveva appena pronunciato. Il suo sorriso si spense lentamente nel vedere il volto di Callie incupirsi, ma anche se non voleva che fosse così, era vero ... non stavano insieme.
 
- Lo so bene, rispose un po’ troppo seccamente Callie. Ma resta il fatto che sto per incontrare i genitori del Presidente degli Stati Uniti ...
 
- Allora ripeti a te stessa che incontrerai i miei genitori, disse Arizona. Semplicemente i miei ...
 
Come se fosse meglio, pensò Callie. Non rispose subito, domandandosi se fosse una buona idea. Ma alla
fine, come spesso accadeva con Arizona, cedette ed annuì.
 
- Bene, sospirò. Non mi farò sostituire da Lexie ...
 
- Perfetto! Disse entusiasta Arizona. Vedrai, ti adoreranno!
 


*
 


Arrivate a destinazione, Callie uscì dall’auto e fece il giro per andare ad aprile lo sportello ad Arizona. Era già buio ma questo non impedì a un’orda di giornalisti di invadere il giardino di casa Robbins, aspettandosi solo una cosa: degli scatti e qualche parola del Presidente.
 
Callie strinse i denti e attese che i suoi agenti fossero pronti, prima di far uscire Arizona. Quando fu sicura che si trovassero in posizione, aprì la portiera e le tese una mano. Quest'ultima la afferrò indirizzandole uno sguardo divertito.
 
- Sempre così galante, scherzò.
 
- Tanto meglio se lo vedi come un gesto di galanteria, rispose con un sorrisetto.
 
Attese qualche attimo poi si affrettò a condurla, con l’aiuto di Ted e Al’, altri due agenti, verso la porta d'ingresso, ignorando volutamente i giornalisti completamente scatenati
 
Giunte all’interno, Arizona non perse tempo a buttarsi fra le braccia dei suoi genitori. Callie la osservava sorridendo dolcemente, domandandosi come sarebbe stato tornare nella casa in cui era cresciuta e ritrovare i due pilastri della sua vita.
 
- Papà, mamma, vi presento Al’ e Ted, disse Arizona, indicando i due gorilla. Loro sono le mie
guardie del corpo ...
 
I due uomini fecero un lieve cenno di rispetto col capo ai Robbins, sotto gli occhi meravigliati di Callie.
 
Di solito, le persone che si occupavano della sicurezza venivano completamente e volutamente ignorate, ma ciò non accadeva con Arizona Robbins. Callie rimaneva sempre piacevolmente sorpresa quando vedeva la bionda presentare gli agenti in tutte le sue riunioni, come se fossero meritevoli di presentazione ...
 
- E la bruna qui presente, continuò Arizona indicandola, è Calliope Torres, il capo della sicurezza, senza
la quale non sarei mai potuta venire ...
 
- Basta Callie, la corresse la Latina sorridendo imbarazzata.
 
Un sorriso apparve sul volto di Arizona. Amava il fatto che Callie non permettesse a nessuno di chiamarla con il suo nome completo. La faceva sentire speciale.
 
- Piacere di conoscervi Signore e Signora Robbins, proseguì.
 
- Il piacere è nostro, affermò la signora Robbins stringendole le mani calorosamente.
 
Callie si voltò verso il colonnello che si limitò a rivolgerle un semplice cenno del capo. Un metro e ottanta d’altezza, Callie lo trovò estremamente imponente e quell’espressione impassibile non faceva che accentuare quell’aspetto.
 
Le sembrò di aver perso il suo status di Capo della Sicurezza Presidenziale per ritornare ad essere un’adolescente in preda al panico che incontra per la prima volta i genitori della sua ragazza.
 
Solo che Arizona non era la tua fidanzata, le ricordò bruscamente la voce nella sua testa.
 
- Che ne dite di  spostarci tutti in salotto? Propose la Signora Robbins. Ho fatto il tè ...
 
Prima di seguire il marito nell’altra sala, la donna sorrise a Callie che non poté non notare la somiglianza con la figlia. Arizona si incamminò a sua volta fino a che non si accorse che Callie era rimasta immobile. Si voltò verso di lei guardandola incuriosita.
 
- Non vieni?               
 
- No. Ho ancora alcuni dettagli di cui occuparmi, le spiegò. Va’ e goditi la tua famiglia, ci rivediamo dopo.
 
Arizona mantenne lo sguardo accigliato su di lei per alcuni secondi prima di voltarsi e seguire i passi dei suoi genitori.
 
Callie la guardò allontanarsi, poi si girò verso gli altri due uomini.
 
- Potete andare ragazzi, disse loro. Ci penserò io qui.
 
- D’accordo, rispose Al’.
 
- Un'ultima cosa, li fermò Callie prima che oltrepassassero la porta.
 
Fece qualche passo e si chinò leggermente verso Al’ di modo che fosse l'unico a sentire cosa avrebbe detto.
 
- Potresti andare a dare un'occhiata al furgone assicurandoti che Mark e Lexie non facciano nulla che vada al di fuori del loro lavoro ...
 
Il giovane abbozzò un sorriso malizioso prima di annuire e congedarsi.
 
Callie sospirò, pensando che in effetti c'era un’alta probabilità che il suo migliore amico e la sua amichetta approfittassero del turno di notte per occuparsi di molto di più della semplice sorveglianza.
Si voltò di scatto e si diresse passo dopo passo verso il soggiorno.
 
Si fermò sul ciglio della porta, con discrezione, per osservare Arizona immersa nella conversazione con i suoi genitori. Non poté non sorridere alla vista del volto illuminato della bionda, così realizzò che aveva fatto bene a cedere alle richieste della donna. Certamente questa scappatella le aveva procurato molte più grane ma era disposta a fare qualsiasi cosa per vedere apparire quel sorriso su quel volto. Qualsiasi cosa...
 
Dopo averla osservata per qualche attimo, decise di lasciare loro un po’ di tempo per stare insieme, così andò ad ispezionare l’abitazione.

 
 
*
 

 
- Penso che sia ora di cenare, esclamò la signora Robbins, alzandosi dal divano sul quale stava seduta in compagnia della figlia e del marito.
 
- Vado a cercare Callie, la informò Arizona alzandosi a sua volta.
 
- Lascia stare, me ne occupo io, disse il colonnello Robbins intimandole di rimanere dov'era, con un gesto della mano.
 
L’uomo lasciò la stanza prima che la figlia potesse ribattere. Arizona lo vide allontanarsi. Si imbronciò e ciò non passò inosservato alla madre che le si sedette accanto.
 
- Questa Callie, cominciò la signora Robbins, è speciale, non è vero?
 
Arizona perse immediatamente quell’espressione imbronciata lasciando il posto ad una stupita.
 
- Cosa intendi per speciale? chiese con esitazione.
 
- Da quando  l’hai incontrata non la smetti di parlare di lei, precisò Barbara. E quando qualcuno la nomina, il tuo volto s’illumina e quel sorriso idiota appare.
 
Arizona si lasciò scappare una risatina prima di scuotere la testa.
 
- Siamo amiche ...
 
- E’ così che si definiscono le amanti della vostra generazione? La stuzzicò Ms. Robbins.
 
- Ti assicuro che non c'è nulla fra di noi, sospirò Arizona.
 
Questa conversazione cominciava ad infastidirla seriamente.
 
- Ti prego Arizona ...
 
- Cosa vuoi che ti dica mamma? Si esasperò alzandosi improvvisamente. Che mi piace moltissimo ma non può esserci nulla fra di noi perché non ho nulla da offrirle a parte un rapporto basato sulla segretezza e la menzogna?
 
Diede le spalle alla madre poi prese un respiro profondo.
 
Questi pensieri non avevano smesso di tormentarla ogni qual volta le passava per la testa che poteva esserci qualcosa  con Callie. E tutte le volte era giunta alla stessa conclusione: Callie meritava di meglio che essere lo scandaloso segreto del Presidente. Molto meglio ...
 
- Sapevo molto bene quello che avrei perso diventando Presidente, continuò con più calma. E Callie me lo ricorda costantemente, solo che ...
 
Sentì sua madre sospirare e alzarsi per poi metterle una mano sulla spalla per confortarla.
 
- Hai sacrificato molto per la felicità degli altri, disse. Hai il diritto di essere felice a tua volta ...
 
 
Le accarezzò dolcemente il braccio, poi si allontanò verso la cucina prima voltarsi un’ultima volta verso la figlia che non si era mossa di un centimetro e sembrava assorta nei suoi pensieri.
 
- Mi aiuti ad apparecchiare? Le chiese.
 
 

*
 

 
Il Colonnello Robbins non ebbe molta difficoltà a trovare Callie. Era nel giardino sul retro ad ispezionare i vari recinti che circondavano la casa.
 
- Sa, disse, apparendole alle spalle, io sono un ex Marine, so come proteggere la mia casa dagli intrusi ... soprattutto quando mia figlia, che è il Presidente degli Stati Uniti, decide di correre il rischio per venire farci visita.
 
Callie sobbalzò leggermente quando sentì la voce grave del Colonnello. Era così concentrata al fine di garantire che non vi fosse alcuna falla nel suo piano di sicurezza che non l’aveva sentito arrivare.  
 
- Mi dispiace, si scusò nervosamente, non volevo in alcun modo mettere in discussione le vostre abilità. E’ solo che ­
 
- E’ il suo lavoro, concluse il signor Robbins.
 
Callie lo vide abbozzare un sorriso che le fece capire che aveva inteso male le parole dell’uomo.  
 
- Proprio così, rispose lei.
 
- Non scusarti mai di proteggere mia figlia ...
 
L’uomo continuò ad avanzare lentamente fino a raggiungerla. Le si mise accanto, incrociò le braccia dietro la schiena e fissò la grande siepe davanti a loro.
 
Callie lo guardò qualche istante prima di seguirlo a ruota.
 
- Te ne fa vedere di tutti i colori, non è vero? chiese con un lieve sorriso.
 
Callie si lasciò sfuggire una risata nervosa prima di scuotere la testa divertita.
 
- Non ho mai visto nessuno con così poco istinto di sopravvivenza, rispose divertita.
 
Smise di ridere ma mantenne quell’espressione gioiosa ripensando alle tante volte che Arizona l’aveva fatta impazzire.
 
- E’ successo soprattutto all'inizio, quando era davvero difficile farle rispettare le regole, continuò. Ora va molto meglio ... anche se capita ancora che si fermi nel bel mezzo di una folla per raccogliere il disegno di una bambina e parlare con lei.   
 
A sua volta, il Colonnello rise; ciò portò Callie a rivolgergli uno sguardo sorpreso.
 
Era riuscita a far ridere l’uomo più impassibile che avesse mai conosciuto. Lei aveva fatto ridere il Colonnello Robbins, il padre del Presidente degli Stati Uniti. Il padre di Arizona ...
 
Ma l’orgoglio riportò nell’uomo quell’espressione seriosa che gli si addiceva.
 
- Io sono un marine, precisò con voce pacata. Mio padre era un marine ... Anche mio figlio Timothy era un marine ...
 
Callie tacque e attese che continuasse a parlare.
 
- Più generazioni dei Robbins hanno servito il paese, Agente Torres... Molti pensano mia figlia prenda il suo
nome dallo Stato, ma in realtà ricorda il sacrificio che mio padre ha fatto durante la battaglia di Pearl
Harbor ...             
 
- La USS Arizona, bisbigliò Callie, comprendendo dove volesse andare a parare.
 
Lei sorrise pensando a quanto il nome calzasse perfettamente alla persona che lo portava.
 
- , rispose il Colonnello Robbins. È morto salvando 19 persone dall'annegamento ... Si sacrificò per il suo paese, come mio figlio, morto alcuni anni fa in Iraq ...
 
- Mi dispiace, disse con sincerità Callie.
 
Si sentì un groppo in gola. Arizona le aveva raccontato un paio di settimane prima che suo fratello era morto, ma non le aveva mai raccontato quello che era successo. Era venuto fuori in una conversazione ma la bionda aveva rapidamente cambiato argomento. Callie aveva notato questo atteggiamento e non aveva osato chiedere di più per timore di riaprire vecchie ferite.
 
Ma ora che si trovava faccia a faccia con il colonnello, non poteva fare a meno di maledirsi nel non aver  cercato di saperne di più. Perché se c'era una persona che poteva comprendere ciò che si provava nel perdere ingiustamente qualcuno di caro, quella era lei...
 
- Quello che voglio dire, proseguì il Signor Robbins, è che la mia famiglia ha sempre messo la nazione
prima di tutto il resto ... E mia figlia è diventata Presidente del paese … non potrei essere più orgoglioso ...
 
L’uomo si fece scappare un sospiro insoddisfatto che era in totale contraddizione con le sue parole.
 
- Tuttavia lo ammetto, Agente Torres, avrei preferito che scegliesse una carriera completamente diversa perché avrei volito che almeno uno dei miei figli avesse una vita tranquilla in completa sicurezza.
.
Callie si voltò di scatto verso di lui per guardarlo in faccia e notò che aveva perduto quel suo fare pretenzioso, quella corazza che lo faceva sembrare un uomo d’acciaio senza cuore.
 
- Voleva diventare medico, le disse. Era pronta per entrare alla facoltà di medicina quando un giorno, ci fece sapere che i suoi piani erano cambiati completamente ...
 
Callie rimase in silenzio per qualche secondo, assorbendo gradualmente tutte le informazioni che aveva appena appreso su Arizona.
 
Si rese conto in quel momento che l'altra donna era un totale mistero per lei e che dietro quel magnifico sorriso vi erano sicuramente nascoste molte sfide.
 
- Due settimane fa, disse dopo un momento di silenzio, un uomo ha fatto irruzione in un ospedale di Seattle, ha ucciso due medici ed ha ferito una trentina di persone ...
 
Fece un respiro profondo poi continuò:
 
- Ha ragione quando dice che sua figlia ha scelto una professione in cui la sua vita si trova spesso in pericolo, ma quali erano le probabilità ­ i rischi per quei medici che sono morti sul posto di lavoro? Chi entra in un ospedale per sparare a persone che salvano vite umane?
 
Lasciò trascorrere alcuni secondi durante i quali il colonnello Robbins sembrava riflettere su quelle parole.
 
Proseguì:
 
- E’ vero che i rischi a cui è esposta sono molto più alti, ma è per questo che sono qui ... sono qui per garantire che tali rischi restino tali: rischi ... Non ho mai fatto il militare e forse non conosco cos’è il vero sacrificio ma, quello che so, Colonnello, è che farei qualsiasi cosa per proteggere vostra figlia. Darei la mia vita per lei ...
 
Callie non aveva idea di come fossero arrivati ad affrontare una conversazione così profonda, ma sapeva che sentiva il bisogno di mostrare al padre di Arizona che era pronta a tutto per lei. Lei aveva bisogno che lui sapesse che sua figlia sarebbe sempre stata la sua prima priorità. Sempre. Non importava ciò che sarebbe potuto accadere ...
 
Il colonnello Robbins si voltò verso Callie. Quest'ultima sentì l’agitazione crescere ancor di più quando notò il modo in cui la fissava. I suoi occhi blu oceano, identici a quelli di sua figlia, la fecero sentire come sottoposta alla macchina della verità.
 
- Avrebbe avuto una straordinaria carriera nella marina, Agente Torres, dichiarò alla fine il Signor Robbins.
Ha l'animo di un leader ...
 
Un sorriso apparve sul suo volto quando si accorse dello shock che provocarono le sue parole al viso di Callie.
 
 
 
- Dovremmo andare, disse. La cena non dovrebbe tardare ad arrivare e mia moglie tende ad essere molto più severa di me quando si tratta di cenare ..
 
Fece un passo indietro e cominciò a muoversi verso la vetrata che portava verso l'interno della casa, quando notò l'esitazione di Callie.
 
- Vado a riunire la mia squadra che si trova in giardino, disse. In questo modo potrete avere del tempo per voi...
 
- Non è molto educato rifiutare un invito a cena Agente Torres, rispose il signor Robbins. E poi credo che la sua presenza sia necessaria per la sicurezza di mia figlia. Non mi ha appena detto che avrebbe fatto tutto il possibile per proteggerla?
 
Callie si morse il labbro inferiore facendo scorrere una mano sulla sua nuca mostrando un certo imbarazzo.
 
- Non vorrei intromettermi ...
 
- La prego, rise il Signor Robbins, lei ha permesso che questa cena si potesse svolgere. Il minimo è
che vi partecipi...
 
Callie finì per lasciarsi convincere così annuì lentamente prima di seguirlo dentro al salotto dove Arizona era intenta ad apparecchiare la tavola. Il Signor Robbins andò in cucina per raggiungere la moglie mentre l’Agente rimase nella stanza in cui si trovava la bionda.
 
- Se qualcuno mi avesse detto che un giorno avrei visto il nostro Presidente apparecchiare la tavola ... la prese in giro, avvicinandosi un po’ di più.
 
Arizona si voltò verso di lei e sorrise immediatamente. Era un gesto oramai divenuto sistematico quando Callie si trovava nella sua stessa stanza. Le bastava vedere la bruna per farle apparire quel sorrisino idiota.
 
- E se venissi ad aiutarmi invece di prendermi in giro? Ribatté porgendole una pila di coperchi.
 
- Ai suoi ordini, Signora Presidente, rispose Callie prendendoli fra le mani.
 
La bionda la sfiorò senza volerlo; ciò portò il suo cuore a perdere inaspettatamente un battito.
 
Arizona non restò indifferente a quel tocco, mantenne infatti il suo sguardo su di lei ancora qualche secondo più del necessario prima di rifocalizzarsi sul compito che sua madre le aveva dato.
 
 

*
 

 
Callie si rigirava per l'ennesima volta nel letto che occupava, finendo nuovamente sdraiata sulla schiena a guardare il soffitto.
 
Continuava a ripensare alla serata che aveva appena passato con la famiglia Robbins e più ci pensava, meno riusciva a prendere sonno.
 
Aveva trascorso una piacevole serata in loro compagnia. L’essere calorosi e gentili erano caratteristiche non solo di Arizona, ma di tutta la famiglia.
 
La cena si era svolta in un clima conviviale. Lei aveva raccontato degli aneddoti su Webber al colonnello Robbins che, da ciò che aveva capito, aveva fatto il servizio militare con lui, e poi aveva condiviso alcune ricette culinarie con la signora Robbins.
 
Abbozzò un sorriso ripensando al modo in cui si era inalberata Arizona quando le aveva chiesto, con un tono stupito, se sapesse cucinare.
 
Per Callie la serata era stata perfetta.
 
Semplicemente troppo perfetta ...
 
Perché era quasi arrivata a dimenticare il motivo della sua presenza lì. Aveva dimenticato che lei era lì per lavoro, che aveva cenato con i Robbins perché doveva proteggere la loro figlia. La loro figlia che altri non era che il Presidente degli Stati Uniti d'America.
 
Invece, aveva la sensazione di aver cenato con i genitori di un’ amica, o anche ­ e si detestava per averlo pensato ­ della sua ragazza.
 
Arizona e lei avevano passato la serata flirtando. Avevano scherzato insieme, si erano prese in giro e si erano scambiate molti sguardi. E tutto ciò  aveva il dono di rendere Callie ancora più confusa di quanto già non fosse.
 
Perché a lei non sarebbe dovuto piacere passare del tempo con la famiglia del Presidente degli Stati Uniti. Non avrebbe dovuto sentire una fitta di cuore parlando con la madre della stessa pensando a quanto le sarebbe potuta mancare la figlia.
 
Non le sarebbe dovuta interessare l'approvazione del padre, chiedendosi se gli sarebbe potuta piacere, se sarebbe potuta essere giusta per Arizona secondo lui.
 
E soprattutto, lei non avrebbe dovuto immaginare some sarebbe stata la sua presenza in quella casa, non come un’agente della sicurezza che dorme in una delle camere da letto, ma come una persona che condivide la vita e la stanza con la figlia ...
 
Tirò un sospiro. Callie non sentì i colpi contro la porta della stanza e non la vide aprirsi mostrando un’Arizona con in dosso il pigiama.
 
- Calliope? sussurrò quest'ultima.
 
La bruna notando una presenza si alzò subito, quando vide la sua sagoma emergere dal buio.
 
- Arizona? Esclamò preoccupata. Tutto bene?
 
La luce naturale che filtrava attraverso la finestra permise ad Arizona di vedere l’agente afferrare la pistola poggiata sul comodino.
 
- Tutto bene, la rassicurò sollevando entrambe le braccia. Mi dispiace, non volevo metterti paura ...
 
A Callie sfuggì un sospiro di sollievo e si lasciò cadere sul letto
 
-  Che cosa succede?
 
- Niente, affermò Arizona. E’ solo che ­ non dormo ...
 
Si guardarono in silenzio per qualche secondo prima che la bionda non fece un passo indietro verso la porta.
 
- Non volevo disturbarti, mi dispiace ...
 
- Aspetta! Esclamò Callie mentre l’altra si accingeva a voltarle le spalle. Nessun disturbo, non dormivo ...
 
La bruna le fece cenno con la testa invitandola a sedersi sul letto.
 
Arizona la fissò qualche istante prima di ripercorrere i suoi passi, raggiungere il letto e sdraiarsi lentamente accanto a lei. Callie la vide poggiarsi di schiena adottando la stessa posizione che aveva lei prima che la donna entrasse.
 
Dopo un attimo di esitazione, si lasciò andare contro la testiera del letto per poi voltarsi verso la bionda prima di raddrizzarsi sul gomito, in modo da poterla guardare. Questa vicinanza era una tortura per entrambe. Una tortura che non riuscivano ad impedire nonostante tutto.
 
Avevano fatto un grande sforzo per mantenere la loro relazione puramente platonica, era semplicemente impossibile per loro non avvicinarsi l’una all’altra.
 
Callie fece un respiro profondo e si costrinse ad ignorare le farfalle che prendevano vita nel suo stomaco. Lottò con tutte le sue forze per non far scivolare la sua mano libera tra i capelli biondi sparpagliati sul cuscino accanto a lei, accontentandosi solo di contemplare la donna sublime sdraiata al suo fianco.
 
- Questa era la stanza di mio fratello, la informò Arizona continuando ad osservare il soffitto.
 
Callie rimase in silenzio in attesa che la ragazza continuasse. Nelle ultime settimane aveva compreso che Arizona aveva una grossa difficoltà ad esternare i suoi sentimenti e che non bisognava affrettare le cose costringendola a parlare.
 
Così rimase zitta, accontentandosi di osservarla mentre la bionda voltò la testa verso di lei per incrociare il suo sguardo.
 
- Mi fa sempre strano ritornare qui senza di lui, le confidò. Fra poco saranno ben 7 anni che se n'è andato eppure sento ancora forte la sua mancanza ...
 
- Non si possono mai dimenticare le persone che abbiamo amato, Arizona, rispose Callie.
 
Riportò la sua attenzione al soffitto e sentì un tuffo al cuore quando vide la tristezza che si fece spazio sul suo volto.
 
- E' per questo motivo che mi sono buttata in politica, affermò Arizona dopo un momento di silenzio.
 
Non sapeva perché stava confessando quel segreto a Callie. Neppure i suoi genitori ne erano al corrente. Non capiva cosa accadeva quando si trovava in compagnia della bruna, ma ciò di cui era pienamente consapevole era che Callie era riuscita a conquistare la sua fiducia senza alcuno sforzo.
 
Si sentiva bene in sua compagnia.
 
Era se stessa…
 
- Volevo diventare un chirurgo. Ero pronta ad iniziare la facoltà di medicina, proseguì, poi mio fratello è morto e ho deciso di lanciarmi in politica ... volevo cambiare il mondo, renderlo più sicuro, renderlo migliore ... Volevo onorare mio fratello rendendo migliore il paese che ha difeso per anni.
 
Ancora una volta, la bionda roteò la testa di lato in modo da poter  guardare Callie che non aveva smesso un attimo di osservarla.
 
- E’ sciocco, non è vero? le chiese con un amaro sorriso
 
- No, rispose Callie. Al contrario, trovo sia ammirevole ...
 
- Ti prego Calliope, ridacchiò Arizona.
 
- Non sto scherzando, te lo assicuro. Non  lo dico per farti piacere. Lo penso davvero... Se pensi di essere sciocca per aver scelto la tua professione per onorare qualcuno che ami, allora lo sono anche io
 
Arizona perse il sorriso mostrando un’espressione cupa; restò in silenzio a riflettere sul significato della frase appena udita.
 
- Calliope ... sussurrò dolcemente, invitandola a confidarsi.
 
Callie sospirò distogliendo lo sguardo da quegli occhi blu. Proprio come l’altra donna, si distese fissando il soffitto.
 
- Quando ero al liceo, i miei genitori e mia sorella sono stati uccisi, raccontò con la voce spezzata.
Erano tutti e tre in banca per aprire un nuovo conto di risparmio per i diciotto anni di Aria quando la rapina ha avuto luogo. La situazione si è messa male e loro non ce l’hanno fatta ...
 
Sentì un groppo in gola per l’emozione; le si formava sempre quando pensava alla sua famiglia.
 
Deglutì prima di continuare.
 
- Dopo la laurea, mi sono iscritta all'accademia di polizia per entrare successivamente in tempi brevi  al FBI ... Non ero forse in grado di salvare i miei familiari o di rendere loro giustizia da sola, ma potevo fare in modo che quello che era successo a loro non accadesse di nuovo. O almeno provarci ...
 
Lasciò passare qualche secondo prima di raddrizzarsi di nuovo sui gomiti e perdersi negli occhi azzurri di Arizona.
 
- Quello che voglio dire è che quando si perde qualcuno, è più facile lasciarsi sopraffare dal dolore piuttosto che cercare di alzarsi e rendere loro omaggio con le nostre azioni... Quindi sì, Arizona, penso che sia ammirevole quello che hai fatto ... Certo, può apparire sciocco, ma resta il fatto che questo è ammirevole e coraggioso ...
 
Arizona non lasciò per un attimo il suo sguardo mentre lentamente assimilava quelle parole.
 
- Sei incredibile, sussurrò.
 
La vide distogliere sguardo, imbarazzata; ciò rafforzò quello che aveva appena finito di dire. 
 
Quella donna era semplicemente straordinaria e quello che era davvero incredibile era che lei non se ne rendesse neppure conto.
 
Tuttavia, come accadeva quasi sempre quando si trattava di Callie, Arizona tenne quei pensieri per sé.
 
- Hanno trovato gli assassini?
 
- No, affermò Callie. Non sono mai stati identificati ...
 
- Mi dispiace Calliope, rispose Arizona con voce triste. Nessuno dovrebbe vivere una perdita così terribile ... soprattutto non una persona come te ...
 
- Grazie, rispose semplicemente la bruna.
 
Si immersero nuovamente l’una negli occhi dell’altra  e così rimasero in silenzio per un lungo momento.
 
Dopo pochi minuti, gli occhi di Arizona si posarono sull’avambraccio di Callie sul quale la bruna poggiava la testa e poté notare la lunga cicatrice che aveva già intravisto prima. Senza pensare a ciò che stava per fare, dolcemente alzò una mano e gliela accarezzò delicatamente.
 
Callie sentì un brivido percorrerle il braccio e abbassò lo sguardo  verso la mano di Arizona.
 
- La prima pallottola che ho preso, precisò con un lieve sorriso.
 
Vide Arizona sollevare di nuovo lo sguardo senza però togliere la mano dal suo braccio.
 
- Cosa è successo? chiese incuriosita.
 
Più aspetti conosceva di Callie Torres più ne rimaneva affascinata. Voleva sapere tutto di lei, dettagliatamente.
 
Voleva migliaia di conversazione come quella che stavano avendo. Trascorrere ore a parlare, a ridere o semplicemente a godere della compagnia dell'altra donna. Voleva ricostruire quella bolla dove solo loro due erano importati, dove il fatto che era la Presidente degli Stati Uniti non contasse nulla. Voleva condividere tutto con la bellissima donna sdraiata al suo fianco. La sua risata, le sue lacrime, le sue speranze. Voleva avere l'opportunità di godere per ore di quel sorriso smagliante, della sua risata accattivante, della sua voce melodiosa e del suo sguardo seducente.
 
Voleva Callie. Semplicemente ...
 
- In quel momento ero ancora una semplice recluta del FBI, raccontò sorridendo. Il mio collega ed io eravamo stati assegnati al caso di un serial killer dell’Idaho (stato degli USA) che smembrava le sue vittime...
 
- John lo Squartatore, dedusse Arizona amareggiata ricordando perfettamente il caso che aveva traumatizzato il nord­ovest del paese.
 
- Esatto, confermò Callie. Mi fecero lavorare con questo ragazzo, George. Adorabile e affascinante ma super maldestro ... Insomma, il nostro capo unità ci aveva mandato a perlustrare alcuni sentieri dove lo Squartatore era stato visto per l'ultima volta e quando siamo arrivati sul luogo, George udì un rumore che lo mandò in preda al panico e accidentalmente premette il grilletto della sua pistola, che era puntata su di me ...
 
Arizona la osservò in silenzio prima di scoppiare in una sonora risata.
 
- Spero tu stia scherzando? ansimò tra le risa.
 
- Magari, rispose Callie divertita.
 
La risata di Arizona era semplicemente meravigliosa ed era impossibile non unirsi a lei ogni volta che la si sentiva ridere.
 
- Speravo che la storia del mio primo infortunio sarebbe stata più tosta, ma purtroppo non si può avere sempre ciò che si vuole ...
 
- Se fossi in te mi inventerei una bugia in futuro, scherzò Arizona. Per non sfatare il mito della tosta Agente Torres…
 
- La tua compassione va dritta al mio cuore, rispose sarcasticamente Callie lasciando scivolare la testa sul cuscino.
 
Solo pochi centimetri separavano ora il suo volto da quello di Arizona ed il suo cuore cominciava a perdere il controllo. Tuttavia, lei non si mosse, completamente catturata dallo sguardo luminoso della bionda.
 
- Tu mi dai l'impressione di non aver paura di nulla, mormorò Arizona la cui voce non era diventata che un sussurro.
 
- Ti sbagli, bisbigliò Callie. Mi capita di avere paura ...
 
- Di cosa potrebbe aver paura qualcuno come te? Chiese la bionda lentamente.
 
A questa domanda seguì un nuovo momento di silenzio durante il quale rimasero ad osservarsi.
Callie ripensò alla domanda perdendosi negli occhi azzurri dell’altra donna. Arizona sembrava aspettarsi una risposta da lei, risposta della quale fu realmente a conoscenza in quel preciso momento.
 
- Ho paura per te, ammise alla fine.
 
Arizona sentì un'ondata di emozioni scuoterla al cospetto della bellezza e della sincerità delle parole di Callie. La sua gola si strinse e si ritrovò incapace di dire anche una semplice parola.
 
Callie la vide sollevarsi lentamente e avvicinare delicatamente il viso al suo. Si irrigidì immediatamente chiedendosi se la stesse per baciare, ma la bionda deviò il percorso delle sue labbra per poi posarle contro la sua guancia. Quel contatto fu elettrizzante e delizioso e quando percepì la bocca della bionda allontanarsi, ebbe un mancamento.
 
Arizona si allontanò lentamente dal viso di Callie. Poggiò la testa sul suo stesso cuscino portando le loro fronti a sfiorarsi lievemente e il loro respiro a mescolarsi.
 
- Grazie, sussurrò dolcemente.
 
- Perché? Chiese Callie, leggermente stordita da ciò che era appena successo.
 
- Per esserci, rispose Arizona. Per essere ... tu...
 
Callie, silenziosa, annuì delicatamente contro la sua fronte. Arizona chiuse dolcemente gli occhi godendo della sensazione di pienezza che l’aveva invasa.
 
Un'altra caratteristica unica di Callie.
 
- Posso dormire con te? Le chiese con voce appena udibile.
 
Aprì gli occhi quando si rese conto di quello che aveva appena detto. Quelle parole le erano venute fuori dal nulla eppure lei le pensava sinceramente.
 
- Arizona .. cominciò Callie.
 
- E’ solo che ­
 
Tirò un sospiro prima di continuare:
 
- L'unica volta che sono effettivamente riuscita a dormire era quando ero con te ...
 
Quella confessione aveva toccato il cuore di Callie che non poteva non mostrare un sorriso fiero.
 
- Davvero?
 
­ Si ...
 
Il sorriso di Callie si allargò e le sue ultime reticenze scomparvero.
 
- I tuoi genitori non si preoccuperanno nel trovarti qui?
 
- Farò in modo di tornare in camera mia prima che si sveglino, le assicurò Arizona.
 
 
 
 
- Va bene ...
 
 
Callie la vide chiudere gli occhi poco a poco e sentì la stessa sensazione che aveva avuto la settimana prima, quando la bionda si era addormentata tra le sue braccia.
 
Un senso di felicità inestimabile la fece sorridere senza motivo.
 
Rimase così per alcuni minuti, il suo viso a pochi centimetri da quello di Arizona, il suo corpo quasi a toccare l’altro; la guardò addormentarsi.
 
Poi si lasciò sprofondare in un sonno profondo, pensando che sarebbe stato davvero bello addormentarsi con  Arizona al suo fianco tutte le notti ...















**Nel precedente capitolo Arizona raccontava a Calllie la scena più romantica che aveva visto in tv/cinema. Sono andata a vedere il film (no, non avevo mai visto spiderman) per comprendere meglio la scena descritta prima di buttarmi nella traduzione di questa.
Spesso la mia visione delle cose si discosta da quella della massa perciò ... perchè non mi fate sapere qui/in pvt/su twitter o tramite il mezzo che vi è più congeniale, un film che pensate contenga la scena "più romantica di sempre", come la definiva Arizona...
Personalmente guardo altri generi di film ma ... perchè non immergersi nel mondo di qualcun altro e vedere cosa risulta romantico per ognuno di voi.
Persone diverse, pareri diversi. C'è sempre da apprendere.
Ci avrò guadagnato in cultura cinematografica al massimo.
Li guarderò tutti prima o poi.

Buon proseguimento di serata.



-S.E.-
   
 
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