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Autore: kuwari    13/01/2016    1 recensioni
Sai, sono gli errori e gli sbagli che ci fanno crescere… Ci temprano e ci fortificano. E’ dai nostri errori che capiamo il vero valore della nostra esistenza e capiamo gli insegnamenti. La vita è fatta anche di questo, da errori ed imperfezioni. C’è chi evita di sbagliare ma è solo da questi nostri errori che possiamo migliorarci e crescere…
...Le persone davvero forti e coraggiose sono quelle che non scappano davanti ad un problema, ma con coraggio l’aspettano e l’affrontano. Il vero coraggio non è non cadere mai, ma rialzarsi dopo ogni caduta. Il coraggio è saper scorgere la luce laddove c’è il buio… Solo chi ha sofferto davvero è davvero forte perché ha conosciuto il dolore e sa come affrontarlo...
...La paura è parte di ciò che siamo, l’unica cosa che posso dirti è di non farti sopraffare da lei. A tutti capita di avere paura, di dover affrontare qualcosa che ci terrorizza o che temiamo. La cosa più sbagliata sarebbe quella di scappare, questo però non risolve nulla. Tutto quello che ci troviamo davanti va affrontato e combattuto se necessario, anche se pensiamo di non averne la forza. Se scappiamo abbiamo già perso in partenza…
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 10

 

Quella notte Davide non riuscì praticamente a chiudere occhio, troppi pensieri affollavano la sua mente, troppe le cose su cui doveva riflettere. Le parole del dottor Alfredi continuavano a rimbalzargli in testa. Sapeva che il medico aveva ragione e che avrebbe dovuto affrontare ciò che lo attendeva con forza e con coraggio e doveva farlo non tanto per se, ma sopratutto per suo padre, per Lilia e per i suoi amici... Ma aveva comunque paura, una dannatissima paura di non farcela e di non uscire più da quel ospedale! Non era di per se l’idea di morire che lo spaventava, ma l’idea che non avrebbe potuto fare quello che voleva, di non realizzare i suoi sogni e, soprattutto, di lasciare suo padre, Lilia e tutti i suoi amici. Sapeva che avrebbero sofferto e questa cosa proprio non gli andava!

Verso l’alba, quando ancora la notte non è passata ma non è ancora giorno, Davide decise di alzarsi. Si sentiva debole, stanco e la testa gli girava ma aveva bisogno di uscire da quella stanza, voleva respirare un po’ d’aria fresca. Con non poca fatica si tirò su dal letto, si mise a sedere sulla carrozzina ma, prima di uscire, si voltò verso il suo compagno di stanza e lo guardò... Rocco sembrava dormire tranquillamente, il suo respiro era regolare e profondo. Lo guardò con nostalgia.. Infine uscì.

A quell’ora c’era un silenzio ed una calma quasi irreali, i pazienti dormivano ed il personale dell’ospedale non girava, se non per una qualche emergenza, tra i corridoi. Davide passò davanti alla stanza di Toni e lo vide dormire beatamente come un bambino, farfugliava qualcosa di incomprensibile ma riuscì a capire qualche parola, inerente a motori e moto. Poi il Bello si diresse verso la stanza di Vale e di Leo, anche loro stavano dormendo come ghiri. Infine andò da Cris. Era girata ma vide comunque che abbracciava il pupazzo che le aveva regalato. Quelli erano i suoi amici, gli unici veri amici che mai aveva avuto. Erano ragazzi speciali e fantastici che lo avevano accettato nonostante il suo pessimo carattere ed il suo atteggiamento da spaccone!

Si avviò infine sul tetto… Dopo quello che era successo lì non era saggio e prudente tornarci, ma in quel momento voleva starsene da solo, lontano da tutto e da tutti e il campetto da basket gli sembrava il miglior posto.

 

Davide non era stato l’unico a non dormire quella notte… Anche i suoi genitori non avevano chiuso occhio. Il papà di Davide addirittura non era riuscito neanche a sdraiarsi, aveva passato quelle ore girovagando per la casa, passando da una stanza all’altra. Gli sembrava assurda tutta quella situazione, non riusciva a credere davvero che il figlio rischiava seriamente di morire! Aveva già perso qualche anno prima la moglie e ora la possibilità di perdere anche Davide lo faceva diventare matto! Non avrebbe sopportato ancora una morte… Anche Lilia non aveva dormito. Era preoccupata per Davide, lo considerava come un figlio e l’idea di perderlo la terrorizzava! Ma non era solo questo che la tenne sveglia quella notte… Da qualche giorno aveva scoperto di essere incinta e la felicità per quella notizia ovviamente si mischiava alla tanta preoccupazione e timore per le sorti di Davide. Per il momento la donna aveva deciso di non dire a nessuno della sua gravidanza, ora lei ed il compagno dovevano pensare solo al ragazzo…

I suoi pensieri vennero interrotti dall’uomo che, verso il mattino, le si sdraiò accanto. Sapeva che non aveva chiuso occhio.

Papà di Davide: -Sei sveglia?-

Lilia: -Si… Non ho chiuso occhio-

Papà di Davide: -Neppure io…-

Lilia: -Andrà tutto bene vedrai… Davide è un ragazzino forte-

Papà di Davide: -Lo so…-

Passò circa un’oretta quando decisero di alzarsi per andare in ospedale, entrambi infatti avevano preso dei giorni di ferie perché volevano stare con Davide.

Arrivarono in ospedale ma, quando si accorsero che il letto di Davide era vuoto, si allarmarono! Lo cercarono in bagno e tra i corridoi. Chiesero anche agli infermieri ma nessuno sapeva dov’era! Lilia fece un salto dai Braccialetti perché sperava, anche se i medici gli avevano vietato di alzarsi, che il Bello fosse lì. Purtroppo constatò che Davide non era né in camera dei ragazzi né da Cris.

Papà di Davide: -Ma si può sapere come avete fatto a non accorgervi che Davide non era in stanza? E meno male che dovreste controllare!-

Lisandri: -Ingegnere Di Salvo si calmi-

Papà di Davide: -Calmarmi?? Mio figlio è sparito e lei mi dice di calmarmi??-

Alfredi: -Non serve a nulla agitarsi. Sicuramente Davide è qui intorno, non credo sia uscito…-

E mentre gli adulti continuavano ad urlare, Leo, Vale, Toni e Cris, richiamati da quel frastuono di prima mattina, decisero di dividersi per cercare l’amico.

Leo: -Allora tu Vale cerca in sala mensa e nelle aule scolastiche, tu Toni “chiedi a Rocco” se sa qualcosa, tu Cris cerca in giardino, sei l’unica senza carrozzina e quindi sei la più comoda a cercare lì… Io guarderò negli altri reparti. Ci troviamo tra un’ora da Rocco!-

Vale: -Va bene!-

Toni: -Ok Leader!-

Cris: -A dopo allora!-

E così i Braccialetti partirono. Neanche loro ebbero maggior fortuna. Davide era come sparito nel nulla, non era da nessuna parte…

Cris: -Niente…-

Vale: -Davide non è neanche in mensa o nelle aule vicine…-

Toni: -Neanche Rocco ha idea di dove possa essere… Mi ha detto solo che sta notte lo ha sentito girarsi più volte nel letto e che si è alzato molto presto e che è uscito…-

Vale: -Speriamo che Leo abbia avuto maggior fortuna-

Cris: -Ma dov’è? Non dovrebbe essere già qui?-

Neanche Leo aveva trovato Davide, aveva cercato su tutti i piani ma niente… Stava per tornare dagli altri quando un pensiero attraversò la sua mente… Era solo un’ipotesi ma decise comunque di vedere anche sul tetto. Una volta arrivato con immensa gioia constatò che Davide era lì.

Leo: -Davide!-

Il ragazzo si voltò e con un lieve accenno del capo salutò l’amico. Aveva un'aria stanca ed affaticata. I suoi occhi erano spenti e lontani... Persi in chissà quali pensieri.

Leo: -Ma Davide che fai qui? Ti stiamo cercando da sta mattina!-

Davide: -Volevo starmene un po’ da solo…-

Leo: -Cattivi pensieri?-

Davide: -Mh…-

Leo: -Ti capisco… Anche a me capita a volte di voler star da solo, senza nessuno intorno…-

Davide: -Ti invidio Leo-

Leo: -E perché?-

Davide: -Perché nonostante il tumore e che non hai una gamba sei così! Dai l’impressione che non te ne freghi niente…-

Leo guardava ed ascoltava l’amico. Ammirava ed odiava la sua schiettezza!

Leo: -Non è così… In realtà non voglio che gli altri soffrano ulteriormente… Già è difficile per loro accettare la malattia che non voglio dargli altre preoccupazioni. Ma infondo lo sai anche tu-

Davide: -Io?-

Leo: -Si tu! Fai tanto il gradasso e lo stronzo ma sotto, sotto sei un ragazzo sensibile che non vuole far preoccupare chi gli sta intorno… Ho forse torto?-

Davide: -Credo di no… Ho paura Leo…-

Leo: -Lo so… Ma anche se è un’ intervento difficile e ti opereranno in una altro ospedale noi saremo comunque con te! Sappi che qualsiasi cosa accada, dovunque tu andrai noi Braccialetti saremo sempre al tuo fianco! Perché come dice il grande Watanka così sia detto, così sia fatto, così sia scritto!-

Davide: -Grazie…-

I due ragazzi rimasero in silenzio per un po’, non servivano parole in quel momento. L’unico rumore che si sentiva erano le onde del mare in lontananza. L’odore di salsedine arrivava fin lì.

Leo: -Vedrai Davide… Un giorno saremo “liberi”, liberi di fare e di andare dove vogliamo, e non ci sarà nessuno che ci fermerà!-

Davide ascoltava l’amico e sperava davvero di essere “libero” un giorno! Voleva credere che sarebbe andato tutto bene, che sarebbe guarito ed uscito da quell’inferno!

Leo: -Dai ora torniamo giù però!-

Davide: -Non dire nulla agli altri per favore-

Leo: -Tranquillo!-

Leo sapeva che Davide in quel momento gli aveva mostrato quella parte più nascosta che forse neanche ai suoi genitori aveva mai mostrato. In quel momento non era più il ragazzo arrogante che aveva incontrato quel giorno nei corridoi.. Davanti a lui ora c'era invece un ragazzo pieno di insicurezze che cercava di nasconderle.

E così i due ragazzi si avviarono. Per fortuna avevano aggiustato la porta, sarebbe stato abbastanza comico se si fosse bloccata ancora!

 

 

Angolo mio:

Scusateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee il ritardooooooooo

Spero vi piaccia :) :)

 

  
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