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Autore: like    14/01/2016    2 recensioni
OK... questa storia parte dalla mente bacata mia e di una mia amica durante un pigiama party a base di Batman a casa sua, e parla di due ragazze che si trovano catapultate nell'universo di Nolan.
( è la prima storia che pubblico, quindi farà pena, però le recensioni sono sempre ben accette )
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman aka Bruce Wayne, Joker aka Jack Napier, Nuovo personaggio, Spaventapasseri aka Jonathan Crane
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sid riemerse dalla stanza della sua amica demoralizzata come lo era stata poche altre volte nella vita, era ovvio che non le avesse creduto, d'altro canto era difficile che si fidasse di una spiegazione ispirata da Doctor Who, ma se il passaggio dimensionale non si fosse spiegato in quel modo lei veramente non aveva la più pallida idea di cosa pensare; l'intera dannata situazione era così assurda che si chiese come aveva fatto a non dare di matto fino a quel momento, come minimo chiunque l'avrebbe presa per una psicopatica, chiuse la porta della sua stanza e vi si poggiò contro sospirando, la sua vita era già complicata, ma a quanto pare non poteva che peggiorare.

Sid Pov

Non avrei saputo dire per quanto tempo ero rimasta a fissare il vuoto in quella posizione, sarebbero potuti essere minuti esattamente come potevano essere ore e sinceramente non avevo voglia di alzarmi e uscire dalla stanza per affrontare di nuovo quell'immenso casino che stava diventando la mia vita, tutta la situazione con Bruce e quella con la mia migliore amica non mi mettevano decisamente dell'umore adatto riflettei tirando una lieve testata contro il legno massiccio della porta in un vano tentativo di far uscire tutti i pensieri dalla mia testa.
Stavo già per optare per una nuova fuga strategica, fuggire stava diventando estremamente facile nell'ultimo periodo, quando sentii bussare alla porta su cui ero appoggiata, il rumore venne seguito dalla voce della Ludo che, con il solito tono pacato che la caratterizzava mi ricordava della raccolta fondi che Wayne aveva organizzato per Harvey Dent quella sera; le aprii passandomi una mano fra i capelli, che si stavano allungando notai con disappunto, odiavo quando si allungavano, grazie al mio odio per i pettini finivano sempre per sembrare un ammasso informe, e la squadrai
<< Quindi? >> chiesi, non che avessi qualcosa contro Harvey, ma infilarmi in un vestito non era decisamente non era decisamente nelle mie prerogative per la serata, o per la settimana per quanto mi riguardasse
<< Non hai intenzione di prepararti? >> mi buttai a gambe incrociate sul letto e sospirai
<< Perchè dovrei? >> scosse la testa, probabilmente disperata dal mio comportamento, e mi rispose
<< Non dovresti essere l'accompagnatrice di Bruce? >> eh si, tutto molto carino e io stavo con Bruce, ma da qui a dover indossare un vestito perchè lui dava una festa ne passava di acqua sotto i ponti.
<< Le accompagnatrici di Bruce saranno le solite modelle Ludo, lo sai che ha una facciata da mantenere e a me non dispiace, lo sai che odio indossare vestiti eleganti. >>
<< Forse ne dovresti parlare con lui Sid, eviti quella conversazione da parecchio tempo, non ti da fastidio che abbia modelle attaccate addosso dalla mattina alla sera? Pensavo fossi più gelosa delle tue cose. >> Scossi la testa con un sospiro esasperato, alzandomi dal letto e gettando un'occhiata verso la finestra, calcolando quanto sarebbe stato rischioso ripetere la manovra utilizzata qualche giorno prima per sfuggire dalla situazione in cui mi trovavo, mi evitavo volentieri l'incontro con Joker per una volta, inclinai la testa di lato, facendo un paio di passi verso la finestra, la fuga era una prerogativa migliore rispetto al dovermi annoiare a morte a una festa
<< Bruce non è una cosa, e potrei anche discutere sul fatto che sia mio, ma al momento non ne ho voglia. >> Ghignai, passandomi una mano tra i capelli prima di afferrare la mia giacca di pelle, coprendo la distanza che mi separava dalla finestra con ampie falcate << Quindi... Credo ci vedremo domani mattina Ludo. >> Conclusi, facendole l'occhiolino prima di buttarmi, letteralmente fuori dalla finestra e atterrare sul tetto accanto con una capriola, ignorai le lamentele della mia amica, che nel frattempo si era affacciata alla finestra e presi a camminare verso le scale di emergenza, non troppo interessata a quello che sarebbe successo alla raccolta fondi di Bruce.
Non era la prima volta che mi ritrovavo a vagare per le strade di Gotham senza un obbiettivo preciso, dopotutto da quando ero arrivata in quell'universo nascondermi dalle persone che cercavano di farmi ragionare era diventato il mio sport preferito e, volente o nolente sapevo che avrei continuato a farlo, per quanto amassi l'universo DC e per quanto avessi sempre amato i fumetti di Batman, sapevo benissimo che c'era troppo dramma coinvolto per i miei gusti, troppe turbe psicologiche che mi avrebbero solo portato orribili flashback e fatto tornare in mente passati traumi, non mi sorprendeva che J fosse tornato a galla, non quando mi trovavo a combattere con mentalità disturbate quanto la mia ogni notte. Ancora mi sorprendevo di essere riuscita a silenziare J una prima volta, dopo aver capito quanto potesse essere distruttivo per me e per chi mi stava intorno ascoltare quella voce, era stata la prima a emergere, creata probabilmente dall'odio puro che avevo provato dopo la morte di mia sorella e, per quanto fosse spaventosa e mostruosa, era stata la personalità che mi aveva fatto dimenticare, più delle altre, cosa fosse successo quella notte; era diventata un rifugio sicuro e io, così disperatamente sicura di voler dimenticare, mi ero lasciata trasportare fin troppo facilmente, il fumo, l'alcol, le droghe, i fight club... Tutte cose che avevo fatto seguendo i consigli di J e che mi avevano portato a fare l'errore più grande della mia vita, uccidere qualcuno. Ora, considerare che il qualcuno che avevo ucciso era uno spacciatore e, in tutto per tutto una pessima persona, non alleviava comunque il senso di colpa e si, era stata autodifesa, ma autodifesa in un fight club illegale in cui nessuno dei due si sarebbe dovuto trovare, non ci era mai passata completamente sopra e, ovviamente, non l'aveva detto a nessuno, sapeva benissimo che il capo del club si sarebbe occupato personalmente di far scomparire il cadavere, non era la prima volta che succedeva qualcosa di simile dopotutto, in un fight club poteva succedere che qualcuno colpisse troppo forte, era un modo di sfogare la rabbia dopotutto, la maggior parte delle volte ne uscivi solo se eri abbastanza lucido da abbandonare lo scontro prima di essere ammazzato di botte, era una delle regole di cui nessuno parlava, ma tutti i membri più esperti ne erano a conoscenza.
Ero stata sbattuta fuori dai miei pensieri da degli spari, non erano mai una buona cosa, soprattutto non quando provenivano da un hotel che era di proprietà della malavita, le gioe di Gotham, tutti sapevano tutto e nessuno faceva nulla, il mondo poteva essere incredibilmente stupido di tanto in tanto.
Hai intenzione di fare qualcosa al riguardo o te ne starai qui a fare filosofia ancora a lungo?
Si, si, ho capito, mi muovo, non c'è bisogno che tu me lo dica, almeno dammi tempo di preparare un piano d'azione, invece di farmi correre li dentro come se niente fosse.
Avevo scosso la testa alla mia coscienza prima di trovare una via d'entrata che non consistesse nel passare dalla porta principale, ero stata abbastanza soddisfatta nel trovare una finestra semi aperta al primo piano da cui sarei potuta passare tranquillamente; mi ero calcata il cappuccio sul capo, compiendo la breve arrampicata fino alla finestra prima di mettere piede in un corridoio deserto e iniziare a correre verso la fonte degli spari che trovai un paio di piani più in alto in una delle suite più lussuose dell'albergo, mi coprii le mani con le maniche della felpa mentre scassinavo velocemente la porta, non avevo tempo da perdere nell'essere cauta dopotutto e scassinare una serratura non era mai stato un problema, messo piede nella stanza notai la carneficina di personaggi della malavita che mi si parava davanti agli occhi prima ancora di notare le due voci che litigavano in fondo alla stanza, mi schiarii la voce con un sorrisetto sarcastico sulle labbra.
<< E io che mi stavo facendo problemi per la mia coscienza sporca. >> Dissi, scuotendo lievemente la testa e puntando gli occhi su due figure conosciute giorni prima << Connor, Murphy, non pensavo fosse questo il motivo della vostra visita a Gotham. >> Continuai, incrociando le braccia al petto, e chi ci pensava che i due irlandesi con cui aveva passato San Patrizio fossero due giustizieri? Sembrava ridicolo il solo pensiero.
<< Possiamo spiegare tutto little one... >> Iniziò Murphy, sembrando abbastanza preoccupato dalla sua comparsa.
<< Non dovete, per quanto mi riguarda avete fatto più che bene, è per colpa di questa feccia se la città sta andando in rovina, tuttavia, se volete potete corrompermi con una birra, o due, dopotutto al momento credo serva anche a voi. >> Gli lanciai una sorrisetto, per nulla sorpresa quando i due annuirono praticamente in simultanea, io e quei due ci capivamo al volo e un po' di compagnia mi serviva con tutti i pensieri che avevo per la testa al momento.

Nota dell'autrice
Si, credeteci o meno, sono ancora viva, il che è tutto dire. Ho avuto parecchi problemi nel tempo che non ho scritto, tra cui la rottura con la mai migliore amica che non ha particolarmente aiutato il mio blocco della scrittrice, a parte quello.... Ho perso veramente il filo, in questi... Anni che sono passati, ho provato a scrivere questo capitolo diverse volte, con diversi inizi, diversi svolgimenti, diversi personaggi, peccato che non fossi mai soddisfatta di quello che scrivevo. In poche parole, questa storia è andata alla deriva per parecchio tempo, e non mi illudo che questo capitolo concluda tutte le storie secondarie che avevo iniziato, perchè so già che non succederà, ma per lo meno è un inizio ed è un proposito, da parte mia, di ricominciare a prendermi cura di questa storia che ho lasciato in un angolo per troppo tempo.

Peace, Love, Empathy,
Kate.
   
 
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