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Autore: Lila_88    14/01/2016    2 recensioni
Christina lascia Seattle per dare un taglio al passato e ricominciare da capo. Ma, certe volte, il passato non da pace e ti gioca degli strani scherzi. Ed è così che nella vita di Christina si riaffaccia una vecchia conoscenza, mai dimenticata. (inizio nona stagione)
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cristina Yang, Izzie Stevens, Owen Hunt, Preston Burke
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nona stagione
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CAPITOLO IV



Il giorno dopo, Burke era partito e Izzie e Christina erano ancora a lavoro sul caso che dovevano seguire insieme. Non avevano ancora trovato un cuore nuovo, però il tempo a loro disposizione per salvare il piccolo diventava sempre meno. Christina pensò che il nervosismo perenne ostentato da Izzie dipendesse solo da quello. In fondo, l'attaccarsi troppo ai suoi pazienti era sempre stata una prerogativa della sua collega. Per fortuna, Izzie non aveva ancora fatto domande su Seattle e sul motivo che l'aveva spinta ad andarsene, ma Christina sapeva che si trattava solo di tempo, prima che la bionda iniziasse a chiedere.
Christina passò i primi minuti della sua pausa pranzo a fissare il cellulare, sapendo che era arrivato il momento di fare quella telefonata. Sospirando, si fece coraggio e premette il tasto di chiamata. Pochi squilli ed ebbe subito una risposta.
 

"Christina! Finalmente!"

"Ciao Owen. Come stai?"
 

Perché trovava così difficile affrontare una conversazione con suo marito?

 

"Io… Io sto bene, anche se mi manchi."

 

Christina sentì le parole bloccate in gola, non sapeva cosa dire. Si pentì di averlo chiamato. Lui percepì il suo disagio, evidentemente, perché non attese oltre una sua risposta.

 

"Com'è il Minnesota?"
 
"Freddo, molto più di Seattle."

"Oh, beh, immagino! E l'ospedale com'è? Ti trovi bene con i tuoi nuovi colleghi?"


"Si, certo."


 

Forse sarebbe meglio iniziare con dei messaggi, piuttosto che con una telefonata. Si sentiva proprio a corto di parole, anche se si sforzò di parlare di più. Non trovando altri argomenti, tentò la domanda più rischiosa.
 

"E lì come vanno le cose?"


 

Poté sentire il sospiro di Owen e si preparò mentalmente a sentire qualche brutta notizia.

 

"Come al solito. Arizona è ancora fuori di sé, Derek non ha ancora ripreso la piena funzionalità della sua mano e Mark… E' ancora nelle stesse condizioni. Anche se, sai, il tempo passa… e il mese sta per scadere, perciò…"
 

Sgomento. Si era avvicinata a Mark per gridargli che anche se era sconvolto per la perdita di Lexie doveva fare la sua parte, perché loro erano ancora vivi e dovevano fare il possibile per salvarsi, invece aveva scoperto che aveva un trauma toracico ed era incosciente. Una volta fatto il possibile per lui, Christina rimase a guardarlo, pensando che se non si fosse alzata per inveirgli contro sarebbe morto senza che nessuno di loro se ne fosse reso conto.


Christina non poteva sentire un'altra parola. Sentiva già l'aria mancarle, così lo interruppe. Non si accorse neanche che Izzie si stava avvicinando al suo tavolo.
 

"Owen! Scusami tanto, ma devo andare. Un'emergenza. Ti richiamo quando posso."

 
"Oh… Va bene, allora a presto."

"Già, a presto"


 

Christina cercò di rilassarsi, sobbalzando quando sentì la voce di Izzie e se la trovò davanti.

 

"Ciao, posso sedermi?"
 
"Certo."
 

Un silenzio imbarazzante scese tra le due, entrambe con dei motivi per alimentarlo. Christina aveva paura di dover parlare di Seattle, mentre Izzie aveva che la sua relazione con Burke venisse allo scoperto. Alla fine, stufa di quel silenzio, Izzie si schiarì la voce.

 

"Allora, stavi parlando con Owen, eh?"


"Ehm, si."


"Tu e lui… State ancora insieme?"


 

Christina avrebbe preferito non rispondere. Sapeva che la sua risposta avrebbe innescato una serie di domande effetto domino che l'avrebbe portata esattamente a parlare di quello di cui non voleva e non poteva.
 

"Si, siamo sposati."

 
“Sposati? Perché allora ti sei trasferita in Minnesota?”


Ecco, appunto. Cosa poteva rispondere senza arrivare a parlare dei suoi ultimi mesi di vita e del disastro aereo? Pensando velocemente, decise che aveva una sola via d’uscita, anche se meschina.



“Anche tu hai lasciato Seattle quando eri ancora sposata con Alex, Izzie. Non puoi giudicarmi.”



Izzie abbassò lo sguardo, incassando il colpo. Christina si pentì e cercò di rimediare.



“Senti, non mi va di parlare di me e di Owen. Non ci siamo lasciati, ma… è complicato, ecco.”


"Capisco."

 
"E tu?"
 

Izzie scattò a quella semplice domanda.
 
"Io? Io cosa?"
 

Christina la guardò, perplessa.

 

"Tu hai qualcuno?"

 

Sentendosi sul punto di cedere, non era mai stata brava con i segreti, Izzie fece una risatina imbarazzata.


 

 "Si, ho una relazione. Si, con un uomo. Un dottore, che lavora in questo ospedale."
 
"Bene."
 

Izzie si comportava davvero in modo strano, ma Christina non aveva voglia di indagare. Fu solo contenta di aver deviato la discussione lontano da Owen e Seattle. A salvarle da quei tentativi penosi di mettere su una conversazione normale, arrivò la dottoressa Lewis, una specializzanda al secondo anno, molto amica di Izzie, che fu contenta di vederla, salvo poi pentirsene qualche attimo dopo.



“Izzie, come va? Ti senti sola senza il tuo Preston?”


L’espressione sorridente di Izzie sembrava essersi congelata sulla sua faccia, mentre Christina stava rielaborando le parole appena sentite come se fossero state dette in una lingua incomprensibile. Dopo qualche interminabile secondo, durante il quale la dottoressa Lewis guardava entrambe non capendo cosa non andasse, Christina si voltò a guardare Izzie, che adesso aveva una mano in fronte e l’aria decisamente desolata.


“Oddio, Christina, non avresti mai dovuto venirlo a sapere in questo modo! Il fatto è che non sapevo proprio come dirtelo! Però voglio che tu sappia che…”

“Devo andare.”


Christina si alzò, lasciando la caffetteria il più velocemente possibile.


“Ho detto qualcosa di male?”



Izzie guardò brevemente la povera dottoressa Lewis, totalmente ignara di aver sganciato una bomba di dimensioni cosmiche di cui era imprevedibile sapere gli effetti, poi tornò con lo sguardo alla porta dalla quale era uscita Christina.





  
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