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Autore: GinnyW    16/01/2016    1 recensioni
La morte di una persona a loro cara.
Strani messaggi e strani avvenimenti.
Il ritorno dei Mangiamorte.
Un mistero da svelare.
Sarebbe dovuto andare tutto per il meglio, ma si sa, non sempre le cose vanno come vorremmo.
Seguito della storia: Molti dicono va' avanti, io invece sono tornata indietro.
Genere: Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Lily Evans, Nuovo personaggio, Regulus Black | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black, James/Lily
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ministero della magia, ufficio misteri.

Una donna coperta da un cappotto rosso si aggirava furtiva tra le piccole sfere presenti  all’interno della stanza.
Camminava molto lentamente, come se non avesse alcuna fretta, leggendo distrattamente le etichette sugli scaffali.
Finalmente si fermò, prendendo tra le mani una delle tante sfere.
Quella però era particolare.
Ad ogni nome era ne era associata solo una, tranne che in quel caso.
Il nome scritto sull’etichetta era ben visibile ai suoi occhi e qualche secondo dopo si svegliò di soprassalto.

*
 
Ufficio Auror.

Sirius Black era seduto sulla sua poltrona mentre esaminava diversi fogli che occupavano la sua scrivania, quando qualcuno bussò alla porta.
Aveva un leggero strato di barba che gli incorniciava il volto, diventando un tutt’uno con i capelli, gli occhi grigi spenti, con due enormi occhiaie, il volto pallido, le guance magre, sembrava molto più vecchio di quanto in realtà non fosse.
-Avanti.- Disse in tono piatto, senza alzare gli occhi da ciò che stava leggendo.
James Potter entrò e si chiuse la porta alle spalle, avanzando poi verso l’amico.
Gli indomabili capelli sempre sull’attenti, gli occhiali leggermente calati sul naso, gli occhi che un tempo erano stati sprizzanti di entusiasmo adesso non erano che due pozzi stanchi.
-Trovato nulla?-  Chiese. Ormai era una routine, accadeva ogni giorno.
L’altro per tutta risposta scosse la testa.
-Se ci fosse stata Hermione  avrebbe saputo cosa fare- Disse James e si tolse gli occhiali, massaggiandosi poi gli occhi.
-Ma lei non c’è- Disse spazientito Sirius.
Ogni qual volta  qualcuno provava ad aprire l’argomento lui lo stroncava sul nascere.
James sospirò stanco, non riusciva più a reggere quella situazione, non ne aveva le forze.
Hermione era stata importante per tutti loro, e da quando avevano saputo la notizia Lily non gli parlava più come una volta, Sirius era sempre scorbutico e di Regulus si erano perse le tracce.
Il fatto che c’erano stati nuovi attacchi non aiutava di certo a rallegrare il loro umore.
-Continuiamo a cercare, qualcuno prima o poi dovrà venire fuori-

*

Erano nel loro dormitorio, vuoto vista l’ora, e stavano sfogliando quel diario alla ricerca di qualche risposta.
Andromeda e Molly continuavano a sfogliare quelle pagine bianche, non riuscendo a smettere nonostante non vi fosse scritto nulla.
L’unica cosa che impediva alle giovani di buttare quel diario nel caminetto era il fatto che ci fosse scritto il nome di Hermione sopra.
Quando finalmente si decisero a chiuderlo era ora di cena, così dopo averlo nascosto sotto il materasso di Meda scesero a cenare.
Avrebbe tanto voluto parlare con i suoi fratelli della sua scoperta ma le sembrava una cosa sbagliata al momento.
Arrivarono davanti il portone della sala grande leggermente in ritardo rispetto al solito e, prima che potessero entrare, una sfera di luce azzurrina attirò la loro attenzione.
La seguirono quasi correndo e questa si fermò in un corridoio poco distante, ove la preside McGranitt stava discutendo amabilmente con una donna che non conoscevano.
 Nascoste a quella distanza non riuscivano a capire molto, eccetto alcune delle parole provenienti dalla sfera.
-Tenetela d’occhio.- Non sapevano a chi appartenesse quella voce, poiché non l’avevano mai sentita prima di allora.
Prima che venissero scoperte, decisero di tornare in sala grande.
Ci volle più del previsto, dato che non si erano accorte minimamente di quanta strada avessero percorso correndo.
Entrarono in sala poco prima che la McGranitt facesse la sua apparizione.
Fecero finta di nulla e iniziarono a servirsi la cena, ma dovettero quasi subito alzare lo sguardo, incuriosite dall’improvviso zittirsi della sala.
 
Al tavolo dei professori qualcosa non quadrava, il professor Lumacorno non era presente e al suo posto era seduto un uomo con lunghi capelli neri, dall’aspetto unticcio, naso adunco e occhi neri penetranti.
Ad Andromeda vennero i brividi a guardarlo,  ma lui era intento a guardare il tavolo dei Grifoni con astio.
 
Nel frattempo al tavolo dei Grifondoro Altair Black aveva spalancato gli occhi e aveva dato un calcio ad Harry Potter, che si trovava proprio davanti a lui.
-Ahi! Ma sei matto? Mi ha fatto male.- Protestò il moro, ma Altair non gli diede retta.
Si girò verso Ron Weasley, che si trovava alla sua destra  e poté notare che almeno lui aveva capito lo sgomento che provava.
-Sai chi è quello, Harry?- Chiese Ron con voce stridula, mentre indicava qualcuno al tavolo dei professori, cosa che il diretto interessate notò.
 -Un nuovo professore?- Chiese innocentemente Harry, sbuffando subito dopo, non gli andava che i suoi amici conoscessero qualcosa che lui non sapeva.
-Quello lì è Severus Piton.- Disse Altair.
Harry si voltò di nuovo a guardarlo, ma questi lo stava già fissando facendo incontrare i loro sguardi.
-Cari ragazzi, sono lieta di annunciarvi che da domani e per tutto il resto dell’anno, il docente di pozioni sarà il qui presente Severus Piton, che prenderà il posto di Horace Lumacorno.
Le notizie però non finiscono qui.
Hogwarts è stata scelta come scuola nella quale si terranno le tre prove TORNEO  TRE MAGHI. Coloro che vorranno partecipare dovranno scrivere il loro nome su un bigliettino e gettarlo nel calice di fuoco.
E’ un impegno serio quello che si prende con il calice, un contratto magico vincolante.
Non ci si può ritirare se si viene scelti e soltanto i maggiorenni potranno provare a partecipare.
Non prendetelo con leggerezza, il torneo non si tiene da decenni, se non secoli, ed è molto pericoloso.
Tra  un paio di giorni arriveranno gli studenti delle altre due scuole partecipanti al torneo, Beauxbatons e Durmstrang.
Detto questo, vi auguro una buona cena.-
 
I tre ragazzi avevano già accantonato nella loro mente il ‘problema’ Piton, e al momento si guardavano con gli occhi fuori dalle orbite.
Il Torneo Tre Maghi.
Ad Hogwarts.
E loro non avrebbero potuto partecipare.
-E’ inutile che fai quella faccia delusa Black, il calice non avrebbe estratto il tuo nome nemmeno se avessi avuto la possibilità di essere l’unico partecipante.-  Disse Charlotte Potter, per poi beccarsi un’occhiataccia da parte del fratello.
Lei e Altair non avevano mai avuto un buon rapporto nemmeno da bambini, cosa che con gli anni era diventata sempre più evidente.
Questo perché fin dalla giovane età Charlotte riusciva ad ottenere tutto ciò che  voleva, facendo finire i desideri di Harry in secondo piano.
Quest’ultimo però non si lamentava mai, poiché gli faceva piacere vedere la sorellina felice, ma ad Altair non andava tanto a genio, così organizzava sempre qualcosa per farle capire che non poteva ottenere tutto solo con uno schiocco di dita.
Eppure nonostante Charlotte con gli anni avesse imparato la lezione, Altair continuava a farle andare le cose per il verso sbagliato.
Questo aveva fatto crescere in Charlotte un sentimento d’astio contro il maggiore dei Black, credendolo un immaturo che non capiva quando smetterla.
-Avrei comunque più possibilità io da minorenne che quel Stone di Corvonero.- Detto questo Charlotte si voltò con gli occhi che lanciavano saette.
David Stone era stato il suo primo ragazzo e, nonostante fosse finita già da più di un anno e loro fossero rimasti in ottimi rapporti, Altair non perdeva occasione per farle capire quanto fosse idiota David.
Poco distanti da loro vi erano Maia Black e Neville Paciock.
Il loro rapporto era l’opposto di quello di Charlotte e Altair.
Li si vedeva girare sempre insieme,  se cercavi uno, trovavi l’altro e viceversa.
Sembrava essere lui il gemello di Maia e non Altair.
Si scambiarono un’occhiata e ridacchiarono, senza aver bisogno delle parole per capirsi.
 
Finita la cena, tutti si diressero al proprio dormitorio.
Molly si addormentò quasi subito, mentre Andromeda sfogliava distrattamente il diario di sua madre.
Visto che le pagine di quel diario risultavano bianche, decise di prendere piuma e calamaio.
 
Caro diario,
il mio nome è Andromeda Black e da oggi in poi sarò il tuo possessore.
Ultimamente succedono cose strane a scuola ma ti aggiornerò col tempo, perché adesso sono molto stanca.
Buonanotte diario,
A.V.B.
 
Non appena Andromeda si addormentò, le parole scritte sul diario svanirono nel nulla, lasciando la pagina nuovamente bianca.

*

Una figura coperta da mantello camminava per le vie di Nocturn Alley a passo spedito.
La vide fermarsi davanti ad un negozio alquanto inquietante, Magie Sinister.
Entrò e si chiuse la porta velocemente alle spalle, per poi avanzare verso il bancone.
Poteva intravedere una ciocca bionda uscire fuori dal cappuccio, e vista la lunghezza doveva appartenere una donna.
-Sai già cosa mi serve.-




Andromeda Black.



Maia Black





Altair Black






Angolo Autrice:
Salve gente!! Ecco a voi il capitolo, spero vivamente che vi piaccia :D
In questo capitolo ho anche voluto inserire i volti dei giovani Black, nel prossimo chissà a chi toccherà, magari alla piccola Potter.
Ringrazio tutti voi che continuate a leggere e seguire la storia dopo anni, e un grazie particolare va a TomMalfoyandEmmaGranger che si è fatta sentire nello scorso capitolo.
X GinnyW.
  
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