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Autore: nellad    16/01/2016    1 recensioni
Pochi giorni al Natale, per Jane e Maura un caso dagli insospettabili risvolti
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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~~Di quanti omicidi stiamo parlando? Chiese Cavanaugh all'agente Gibbs.
G: almeno cinque oltre al tentato omicidio.
C: e cosa vi fa supporre che sia uno dei vostri a commetterli?
G: in realtà è solo un sospetto, ma se si dimostrasse vero, vorremmo essere i primi a scoprirlo.
C: se pensa che le permetterei di insabbiare il caso..
G: non è quello che vogliamo, anzi, partecipare alla sua cattura metterebbe la Marina in una posizione meno scomoda.
C: nessuno pare abbia voglia di rispondere alle mie domande oggi; cosa vi fa supporre che sia uno dei vostri?
Gibbs girò la testa un po' di lato e sorrise al tenente.
G: sei mesi fà una prostituta a Newport denunciò di aver subito un'aggressione con un'arma da taglio da un marinaio, mai identificato. I media non hanno dato molta importanza al caso, i vertici della Marina sì, da allora abbiamo monitorato ogni sosta delle nostre navi nei porti del nord atlantico e in concomitanza con gli sbarchi si sono verificati cinque omicidi simili tra loro.
C: quindi è un marinaio l'omicida?
Intervenne l'agente Di Nozzo
D: omicidi simili, ci sono stati anche senza le nostre navi in porto.
G: quello che unisce questi, al VOSTRO CASO...
C: è la lesione alla cervicale.
G: esatto tenente.
C: avete un sospettato? Ovviamente no, o non sareste qui.
G: se lei è d'accordo potremmo mostrale quanto abbiamo raccolto fino ad ora sugli altri casi, tenga conto che  riguardando prostitute, in nessun caso precedente sono state svolte indagini accurate e nessun medico legale ha fatto ricerche come la vostra dottoressa Isles.
C: e in nessun altro dipartimento lavora il figlio dell'Ammiraglio Frost.
G: touche.

Jane poteva sentire la tensione degli ultimi giorni scorrerle via dal collo, attraverso le braccia, fino alle punta delle dita e cadere a terra come il ghiaccio si scioglie al sole, ma quando i suoi muscoli si rilassarono del tutto, iniziò a percepire dell'altro. Sentiva un calore salirle dal petto, farsi largo attraverso la scollatura della camicia, giungerle fino al volto. Sentiva il suo profumo e quello di Maura, che seppur distinti creavano una fragranza nuova. Sentiva il sangue gonfiarle le arterie, i battiti che gradualmente accelleravano, il viso arrossarsi. Sentiva più di ogni altra cosa le dita di Maura che abbandonavano il colletto della camicia per posarsi sulla pelle.
Che le stava succedendo? Conosceva quella sensazione ma...erano di Maura quelle dita. Quel pensiero invece di calmarla, accese di più i suoi sensi. Avrebbe dovuto interrompere quel contatto, avrebbe ma, non voleva. Tra un attimo Maura si sarebbe accorta dai battiti ciò che le stava accadendo, tra un attimo Maura sarebbe stata confusa e in imbarazzo come lo era lei, tra un attimo la loro amicizia si sarebbe spezzata. Tra pensieri e sensazioni contrastanti a Jane usci un flebile
J: Maura.. A cui la dottoressa rispose con un altro flebile
M: Ssssssshhhh
Jane restò senza fiato, il cuore mancò qualche battito e quando aprì gli occhi vide quelli di Maura come mai li aveva veduti, vide il suo viso arrossato, vide tutta la tenerezza e qualcosa di più.
Maura restò immobile, le dita ai lati del collo di Jane si fermarono quando questa aveva aperto gli occhi. Dai polpastrelli giungevano battiti sempre più accellerati che Maura non distingueva se suoi o del suo detective. Quello di cui era certa, era che il calore che sentiva sulle mani proveniva dal corpo di Jane, quello che la confondeva era ciò che provava nel guardare Jane così..abbandonata...nel vedere il suo petto alzarsi ed abbassarsi con un ritmo nuovo, nel sentirla pronunciare il suo nome come mai aveva fatto, nel leggere nei suoi occhi il desiderio, nel volerlo soddisfare.
Il tempo si piegò fino a fermarsi dalla gravità che i loro occhi, nel guardarsi, producevano. I suoni esterni scomparvero, coperti dal pulsare del sangue. La realtà iniziò a vacillare come aria calda d'estate.

La porta interna che collegava la sala autopsie agli uffici di medicina legale si aprì col rumore dell'aria pressurizzata, Susie con lo sguardo fisso su alcuni fogli entrò.
S: dottoressa Isles ho gli esami che mi ha chiesto. Ho anche il calco delle ferite prodotte dall'arma, presentano profondità diverse,  come se avesse usato arnesi simili ma di diverse lunghezze, o forse non è stata una sola persona a colpire il corpo.
Quando Susie alzò lo sguardo dai fogli, trovò la dottoressa Isles che stava consultando un libro dallo scaffale dietro la sua scrivania e la detective Rizzoli che seduta stava digitando qualcosa sul portatile della dottoressa.

 

   
 
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