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Autore: Soccer Geek    18/01/2016    1 recensioni
Sono passati due anni dalla sconfitta di Deep Blue. I fratelli Ikisatashi hanno fatto ritorno al loro pianeta con la Mew Aqua e l’intenzione di renderlo bello e abitabile come la Terra. Nel frattempo i membri della squadra Mew Mew sono andati avanti con le loro vite sulla Terra, nonostante non siano ancora sicure del perché possano ancora trasformarsi in Mew Mew. Nessuno dei due gruppi ha più visto l’altro dal loro addio. Improvvisamente Kisshu appare di fronte a Ichigo e Retasu, sanguinando e dicendo di essere stato tradito. Ora le TMM si trovano nel mezzo di un’altra guerra intergalattic, dato che il fratellastro di Kisshu, Mylo, è venuto non solo per ucciderlo, ma per conquistare la Terra insieme al pianeta natale degli alieni appena rinnovato. Fortunatamente questa volta non sono soli in questa battaglia. (Presentazione tradotta)
**
[Long-fiction TRADUZIONE – tutti i dettagli all’interno ^^]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 14


"Li vedi? Quei ragazzi con le orecchie grandi?"

"Sì, chi sono?"

"Quel ragazzo è così bello..."

"Anche la ragazza è molto carina."

"Perché sono con Momomiya-san?"

"Suoi amici, forse?"

"Magari lei e il ragazzo escono insieme. Magari lui si è trasferito qui per stare più vicino al suo amore!"

"Accidenti, vanno in fretta!"

"E allora, l'altra ragazza?"

Kisshu e Rirī sorrisero modestamente ai sussurri tutto intorno a loro, mentre Ichigo mise il broncio.

"Siamo entrati da neanche dieci minuti e la gente sta già spettegolando," mormorò. Come gli alieni, anche lei aveva l'udito sensibile grazie ai geni del gatto, così poteva sentire ciò che quei ragazzi stavano dicendo.

Provò anche una cera soddisfazione all'idea che quelle ragazze sarebbero rimaste male sapendo che Kisshu poteva sentire ogni parola che dicevano su di lui.

"Ce ne vuole per integrarsi," disse Rirī con una risatina.

"Siete i nuovi compagni che segretamente sono alieni. Non abbiamo mai pensato che vi sareste semplicemente integrati," disse Ichigo. Con un sorriso canzonatorio aggiunse: "Non con quelle mostruosità attaccate alla testa."

"Andiamo, ti piacciono, ammettilo," disse Kisshu avvolgendo un braccio intorno alla vita di Ichigo e stringendola al suo fianco, sfregando il proprio orecchio sulla sua guancia, e and muovendolo in modo da farle il solletico. Ichigo arrossì, ma sorrise e Rirī scoppiò a ridere.

"Sì, sono le orecchie," disse Ichigo secca. "Esco con te solo per le orecchie. Sono la tua unica caratteristica buona."

"Ouch, gattina, tu sai di certo come sgonfiare l'ego di un uomo," disse Kisshu mentre le sue orecchie si abbassavano piano.

"Si da il caso che sgonfiare il tuo ego sia la cosa che mi riesce meglio," rispose Ichigo. Rirī rise di nuovo.

"Voi due siete così carini," disse Rirī. "Cosa vi ha impedito di stare insieme prima?"

"Oh, l'orgoglio e il fatto che lui cercava regolarmente di conquistare il mio pianeta," disse Ichigo.

"Ma più che altro l'orgoglio," disse Kisshu con un ghigno zannuto mentre entravano nella loro classe.

Il trio trovò dei posti nella fila centrale e si sedette. L'insegnante fece l'appello e si fermò a 'Ikisatashi, Kisshu' and 'Ikisatashi, Rirī'.

"Ah, le nostre nuove aggiunte," disse l'insegnante. Studiò i due, che sedevano ai due lati di Ichigo. "Scusate se ve lo chiedo, ma siete gemelli?"

"No," disse Rirī. "Io sono più grande di sei mesi."

"E io sono adottato," aggiunse Kisshu.

Ichigo sentì un colpetto sul retro della spalla. Si girò e vide le sue amiche Moe e Miwa che la fissavano.

"Li conosci?" articolò Miwa usando il labiale, accennando a Rirī e Kisshu.

"Sì, lunga storia," sillabò Ichigo. "Parliamo dopo."

A pranzo, Moe e Miwa fecero la conoscenza di Kisshu e Rirī, che Ichigo presentò come i figli di un amico di Ryo e spiegò che i due e i loro fratelli sarebbero stati da Ryo per un po'. Le amiche di Ichigo accettarono la storia senza sospetto. Chiacchierarono fino a che i ragazzi di Moe e Miwa le chiamarono a sedersi con loro.

"Ehi, sei riuscita a chiedere a Purin qualcosa sul sogno che ha avuto l'altra sera?" chiese Rirī mentre dava un ultimo morso alla sua polpetta di riso.

"Sì, gliel'ho chiesto prima che aprissimo ieri," disse Ichigo prendendo un sorso di succo.

"Si ricordava nulla?" chiese Kisshu.

"Non ricordava nemmeno di essersi addormentata con la testa in grembo a Taruto," disse Ichigo. Si spazzò le briciole dalla gonna. "Sembrava un po' fuori di sé riguardo a quello che diceva."

"Non incolparla," disse Kisshu. Si mise ad acccartocciare il tovagliolo del suo panino. "Povera ragazza."

"Già," disse Ichigo."Sono contenta che abbia Taruto con lei. Per essere una persona così estroversa, Purin fa fatica a fare amicizia a scuola. Pensando tutti che sia strana."

"Lei è strana," disse Rirī alzandosi. "Ma strana in senso buono."

I tre tornarono alle loro lezioni. Durante l'ultima ora il cellulare di Ichigo vibrò, annunciando un nuovo messaggio da parte di Retasu. Aprì il telefono con discrezione e i suoi occhi si dilatarono. Rapidamente scrisse due bigliettini identici e li passò a Kisshu e Rirī.

Anche i dui giovani alieni strabuzzarono gli occhi quando lessero la calligrafia tremante di Ichigo.

Retasu mi ha appena scritto. Purin è all'ospedale.



I tre liceali si gettarono nel l'ingresso del pronto soccorso, sollevati di vedere Ryo, Keiichiro, Rin, Pai e Rozū nella sala d'attesa.

"Purin sta bene? Cosa è successo?" chiese Ichigo, guardando tra i suoi amici.
"Ha avuto un attacco a scuola," rispose Keiichiro. "Hanno chiamato i paramedici. Suo padre sta arrivando, ma era a due ore dalla città quando lo hanno chiamato circa un'ora fa, Taruto, Minto, Retasu e Zakuro, sono con lei adesso, cercando di tenerla calma.

"E i suoi fratellini? Non c'è bisogno di andarli a prendere a scuola?" chiese Kisshu.

"Dopo scuola vanno dritti al daycare," disse Ryo. "Purin ci ha detto così. Ichigo, probabilmente c'è bisogno che tu vada là dentro. L'attacco è finito quando sono arrivati i paramedici, ma lei è sveglia ed è nel panico per qualche motivo. Abbiamo bisogno di tenerla calma e non so quanto successo abbiano avuto gli altri finora."

Ichigo annuì e seguì le indicazioni di Keiichiro lungo il corridoio. Bussò alla porta e sentì la voce di Minto invitarla dentro. Ichigo capì subito cosa intendeva Ryo.

"Ichigo Onee-Chan!" esclamò Purin da dove giaceva sul letto, lottando contro le prese di Zakuro e Taruto. "Dì loro di lasciare andare Purin!"

"Purin, devi calmarti," disse Ichigo, accarezzando i suoi capelli biondi.

"Purin non può calmarsi!" disse Purin con le lacrime che si formavano negli occhi.

"Purin, per favore, dicci perché!" implorò Taruto. "Stai cercando di scappare da quando sei arrivata qui. Cosa c'è che non va?"

Purin strinse gli occhi e gridò: "Non posso permettermelo! Non abbiamo l'assicurazione! Papà e io non guadagniamo abbastanza per pagarla e dare da mangiare a tutti!" Purin aveva grosse lacrime che le correvano giù per il viso. Taruto e le ragazze la abbracciarono.

Zakuro prese il mento di Purin nella mano e guardò negli occhi pieni di lacrime della ragazzina.

"Purin, non preoccuparti per i soldi. Tutto quello che devi fare è rilassarti. Renderà più facile per tuo corpo riprendersi e per i dottori." Purin aprì la bocca, ma Zakuro parlò prima che la più giovane potesse farlo. "Purin, ti sto chiedendo di fare questo non solo per te stessa, ma per i tuoi fratellini, tuo padre e la tua squadra, la tua 'famiglia estesa'. Noi ti vogliamo bene e non permetteremo che tu o chiunque altro moriate di fame perché tu sei in ospedale. Mi capisci?

Purin annuì. Zakuro sorrise e la baciò sulla testa.

"Bene, adesso sdraiati e riposa. Io vado a vedere quando arriverà il dottore. Torno tra poco," promise Zakuro.

Le tre restanti Mew e Taruto riuscirono a tenere calma Purin, che aveva finalmente ceduto al desiderio del suo corpo di dormire. Si addormentò con Taruto sdraiato accanto a lei che le braccia protettivamente le braccia attorno.

Pochi minuti dopo che ebbero la certezza che Purin fosse profondamente addormentata, udirono o bussare alla porta. Retasu la aprì per fare entrare Keiichiro, Pai, Rin, Rirī, Kisshu e Rozū.

"Come sta?" chiese Rin.

"È esausta," disse Minto accarezzando gentilmente i capelli di Purin. Scosse la testa. "Era preoccupata di quanto le verrà a costare la permanenza qui."

"Purin ha più maturità di quanta gliene si accrediti," disse Ichigo, guardò alternativamente Pai e Keiichiro. "So che state entrambi pensando quello che penso io," disse.

"Non è solo una coincidenza che due membri della nostra squadra abbiano avuto incubi che predicevano morte e non ricordino di averli avuti, con violenti attacchi subito dopo, tutto nel giro di una settimana," disse Pai, il volto indecifrabile. "C'è qualcosa di sbagliato e la nostra tecnologia non è stata capace di determinare cosa. Spero che le vostre attrezzature mediche umane saranno in grado di fare po' di luce sulla situazione."

"Spero davvero di sì," concordò Retasu. "Dove sono Ryo e Zakuro?"

"Zakuro voleva parlare con Ryo in privato, ma non ha detto riguardo a cosa," disse Keiichiro. "Ci ha detto di venire qui a trovarla prima che arrivassero i dottori."

Il dottore entrò pochi minuti dopo. Guardò la cartella di Purin, quindi diede un'occhiata nella stanza.

"Per favore, non offendetevi, ma chi siete tutti voi?" chiese.

"La 'famiglia onoraria' di Purin," rispose Retasu con un sorriso timido. "Lavoriamo tutti insieme in un Café. Siamo una specie di gruppo molto unito.

Il dottore chiese se loro sapessero di una condizione preesistente o di sintomi che Purin poteva aver avuto. Le Mew Mew risposero facendo del loro meglio, con Keiichiro che occasionalmente aggiungeva un commento. Taruto rispose ad ogni domanda riguardo all'attacco, essendo stato con lei l'intera giornata.

Dopo aver preso degli appunti, il dottore chiuse la cartella di Purin.

"Tra pochi minuti la portiamo giù in radiologia e facciamo qualche lastra," disse. Notando che Taruto non si era ancora mosso da accanto Purin, aggiunse: "Se qualcuno vuole venire insieme, può farlo."

Zakuro e Ryo entrarono subito dopo che il dottore uscì.

"Scusate se ci abbiamo messo tanto," si scusò Zakuro. "Quello era il dottore?"

"Sì," rispose Rirī. "Voleva vedere se potevamo dargli degli indizi su cosa non va in Purin."

"Hanno detto che la porteranno a fare delle lastre tra qualche minuto," aggiunse Keiichiro.

Zakuro annuì. Ichigo sedette e fissò la porta, dondolando la testa da un lato all'altro.

"Cosa c'è che ti fa drizzare la coda?" chiese Minto. Ichigo si girò improvvisamente per vede la sua coda agitarsi dietro di lei. Prese un profondo respiro e la coda si ritirò.

"Qualcosa non quadra," disse. Tirò fuori il telefono e guardò Masha che pendeva da un angolo. "Masha, i tuoi sensori non rilevano niente?"

"Nessun chimero. Nessun altro Cyniclon," cinguettò Masha.

"Lo stesso qualcosa non va," mormorò Ichigo, facendo scivolare il telefonino di nuovo nella borsa.

"I tuoi sensi da gatto vibrano?" disse Ryo sarcastico. Ichigo gli fece una linguaccia.

"Ehi, io non ho detto nulla sulla tua coda che ti pende dai pantaloni," sbottò.

Ryo istintivamente si girò per vedere se lei avesse ragione, prima di ricordarsi che la sua coda e le orecchie da gatto non spuntavano fuori all'occasione come quelle di Ichigo.

"Molto divertente," disse Ryo arrossndo sulle guance. Ichigo sorrise orgogliosa per un secondo, poi fece cadere il sorriso.

"Come ho detto, qualcosa sembra fuori posto. È quasi un senso di pericolo," disse.

Un'infermiera bussò alla porta e Keiichiro la fece entrare. Spiegò che stava per portare Purin giù per fare le radiografie.

Ichigo agganciò gli occhi con Kisshu, che stava seduto su una sedia dalla parte opposta a lei. Lui capì perfettamente il significato del suo sguardo. Con un sospiro si alzò in piedi. Taruto guardò i due confuso.

"Cosa c'è?" disse Kisshu scompigliando la chiama bruna di Taruto e camminando oltre il ragazzino. "Vogliamo venire anche noi, qual è il problema?"

Taruto guardò i due con sospetto, ma non disse nulla. Quindi camminò accanto a Purin tenendole la mano, con Kisshu e Ichigo a pochi passi dietro di loro.

"Lo senti?" disse Kisshu a bassa voce a Ichigo.

"Come quando ci stavano seguendo?" rispose Ichigo.

"Esattamente," disse Kisshu. La sua bocca si contorse in una smorfia cupa, mentre si guardava intorno nei corridoi pieni di personale dell'ospedale e pazienti. "Se stiamo per essere attaccati lui o lei sa che non possiamo trasformarci, non con tutte queste persone intorno."

"Prova a prenderci senza poteri, al nostro massimo della debolezza," aggiunse Ichigo rabbuiandosi anche lei.

Continuarono a camminare in silenzio, ascoltando con attenzione e tenendo gli occhi attenti a qualunque cosa fuori dall'ordinario. Furono portati ad un corridoio con una serie di porte e sedie. L'infermiera portò Purin ancor addormentata in una stanza e chiese che gli altri tre stessero fuori. I tre furono lasciati soli nel corridoio vuoto.

Taruto si lasciò cadere in una della serie di plastica e corrugò la fronte quando vide che invece Ichigo e Kisshu stavano ancora in piedi.

"Cosa c'è che non va?" chiese.

"Niente, per ora," mormorò Ichigo.

Fece un passo lungo il corridoio...

E si fermò improvvisamente quando una figura in nero, simile ad un ninja, saltò fuori da dietro le sue spalle e la afferrò.





NdT
Ciao a tutti ^^
Cerco di dare un turbo a questa storia, perché mi rendo conto che di questo passo, chissà quando finisco...
Vi lascio il link per un lavoretto che ho finalmente completato - più o meno, si può sempre migliorare :) Mylo
Alla prossima
Endorphin <3
   
 
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