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Autore: MysteriousSx    19/01/2016    1 recensioni
"Mi ricordo ancora quel giorno.
Era il 26 giugno ed erano appena le dieci. Faceva un caldo tremendo, che diventava peggiore sotto la tunica che indossavamo noi diplomati. D’altronde, quest’ultima era nera, e si sa, il nero attira il sole. Era il giorno che mi avrebbe cambiato la vita.
Ma non per il fatto che mi stavo appena diplomando e che quindi sarei andato al college e tutto il resto … no, quel giorno lo ricorderò per sempre per un altro motivo.
Era il 26 giugno ed erano appena le dieci, quando mi dissero che Thomas Edison era scomparso."
Un'indagine in corso. Un ragazzo scomparso. Numerosi sospettati. Ognuno ha qualcosa da nascondere. Ma chi sarà il colpevole?
Genere: Introspettivo, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Brenda, Minho, Newt, Teresa, Thomas
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Nuovi indizi


Julie entra nella stanza.
-Scusa Joe, ma questo ragazzo dice che sa qualcosa a riguardo alla scomparsa di Thomas Edison-
-Fallo entrare- dico io, accomodante.
Julie si sposta per far passare il ragazzo.
E’ alto circa un metro e ottanta, i capelli sono castano chiaro, gli occhi sono color nocciola. Indossa  un giubbetto di pelle marrone e un paio di jeans scuri.
Entra nella stanza timidamente, quasi come stesse attraversando un campo minato.
Julie esce, chiudendo la porta alle sue spalle.
-Ehm … buongiorno, lei … - il ragazzo si porta una mano dietro la nuca –lei è il commissario Miller?-
Faccio segno di si con la testa.
-Si, esatto- rispondo –E tu sei …?-
-Scott, Scott McCall, signore! Sono il capitano della squadra di Lacrosse dove gioca Thomas.-
-E sei suo amico?-
-Si, lui è … è uno dei miei migliori amici.-
Newt e Minho si voltano a guardarlo.
Newt sembra rimasto imbambolato, mentre Minho lo guarda con una sorta di disprezzo. Forse non è del tutto convinto di lui.
-Prego, siediti pure … - gli indico con la mano la sedia vuota all’angolo del tavolo.
Lui si siede e guarda gli indagati.
Sorride a tutti e viene ricambiato (tranne da Minho).
-Allora, Scott- dice Carrie –Cosa sai sulla scomparsa di Thomas, di preciso?-
-Beh, lo conosco abbastanza da dire che non può essersene andato a di sua spontanea volontà.-
-Ah, lo conosci abbastanza, dici, eh?- lo schernisce Minho voltandosi a guardarlo.
-Minho, per favore … - comincio io. Ma lui mi interrompe.
-Per favore un cavolo, commissario. Conoscerlo bene, andiamo. Non sei certo il suo migliore amico!- continua alzandosi in piedi.
Newt si alza a sua volta, mettendo una mano sulla spalla dell’amico.
-Minho, smettila, siediti!- gli dice.
Il ragazzo fa come gli è stato detto. Dopo di che, sbuffa rumorosamente.
-Come hai saputo della sua scomparsa?- gli chiedo subito dopo.
-Ero alla consegna dei diplomi … - risponde Scott in modo evasivo.
-Ah, capisco … quindi anche tu frequentavi l’ultimo anno … -
-Sissignore … -
-Eri in classe con Thomas?- domanda Carrie.
Sento Minho borbottare un < < Pff e chi l’ha mai visto questo!> >, prima che Scott risponda.
-No, ci siamo conosciuti  il primo anno alle selezioni della squadra!-
-Dici che siete molto amici … - continuo io, lasciando appeso il discorso.
-Si, per me è come un fratello. Per questo, voglio aiutarvi a trovarlo. –
-Bene, allora … - dice Carrie – Cosa sai, riguardo alla scomparsa?-
Scott tira un lungo sospiro e si passa una mano tra i capelli (comincio a pensare sia un tick nervoso).
-So che, teoricamente, è scomparso due giorni prima della consegna e non il giorno stesso. Sbaglio?-
-E’ esatto, invece, Scott!- confermo io.
-Beh, la prima sera è venuto da me verso sera. Ricordo che era abbastanza nervoso. –
-E ti disse che cosa era successo?- domanda la mia collega.
-Si, mi disse di … - guarda verso Newt – Di aver litigato con te. –
Newt abbassa lo sguardo sul pavimento.
-Puoi dirci qualcosa di più, Scott?- lo incito io.
-Si, l’ho fatto entrare e ho cercato di farlo rilassare un po’. Quando ho visto che si era calmato, gli ho chiesto di raccontarmi cos’era successo. Mi ha detto che avevano litigato perché lui non voleva far sapere ai genitori che era gay. –
-Quindi tu ne eri a conoscenza, del fatto che fosse omosessuale … -
-Si, Tom me lo aveva detto un mese dopo che si era messo con Newt. –
Il ragazzo in questione diventa all’improvviso rosso fino alla punta dai capelli, per l’imbarazzo.
Marcus continua a guardarlo con disgusto, scuotendo la testa da sinistra a destra, come se ancora pensasse che non era vero niente di ciò che Newt aveva detto.
-Molto bene … - Carrie traccia un appunto –Continua, per favore … -
-Mi ha detto che si era sentito tanto stupido ad aver dato la colpa a Newt, a prendersela con lui, e ha capito che era il momento di confessare la verità a tutti. Il giorno dopo, mi disse che sarebbe andato a lasciare Teresa … -
-Mph, che assurdità – commenta la ragazza.
- … E che avrebbe anche detto la verità ai suoi. L’ho fatto dormire da me, ma il giorno dopo se ne è andato e da allora non l’ho più visto-
Noto che il padre di Thomas non ha più parlato durante l’interrogatorio. Meglio così, la sua voce cominciava a starmi antipatica.
Io e Carrie congediamo finalmente tutti gli indagati dopo aver preso gli ultimi appunti.
Teresa, prima di andarsene, mi rivela che è disposta a fare i test, così le fisso un appuntamento per il giorno dopo da un nostro specialista.
Chiudo la porta dopo che tutti se ne sono andati.
Nuovi indizi sono emersi. Ed io sono sempre più convinto di aver capito chi è il colpevole.
Io e Carrie adesso dobbiamo riordinare le idee, e trovare un modo per farlo crollare.
 
Pov – Newt
 
Non appena usciamo dalla sala, sento una mano stringermi il polso.
-Senti piccolo stronzo … potrai anche aver imbambolato mio figlio, quello stupido, con le tue idee perverse e contro natura, ma sta pur certo che quando tutto sarà finito, Thomas non ti vedrà mai più- mi sussurra, gelido, Marcus. Io non distolgo mai lo sguardo da lui, gliela darei vinta.
Sento che il polso sta bruciando terribilmente per la forte stretta.
Marcus mi lascia andare e prende sottobraccio la moglie e Teresa.
-LEI NON PUO’ DECIDERE IL SUO FUTURO. IO E TOMMY CI AMIAMO, NESSUNO PUO’ SEPARARCI. LEI NON CI DIVIDERA’, HA CAPITO?- urlo nella sua direzione.
Lui è già sparito, ma sono certo mi abbia sentito.
Mi volto verso Minho e Scott.
-Scusate, ho perso la testa … -
-Non preoccuparti, amico … - Minho mi passa un braccio attorno alle spalle – Quello lì è un coglione omofobo. Lascialo perdere. –
Scott sembra leggermente a disagio, così dopo qualche secondo mi stacco da Minho e tendo la mano verso di lui.
-Newt!- gli dico.
Lui mi stringe la mano calorosamente e mi sorride storto.
-Scott, piacere di conoscerti. Thomas mi ha parlato molto di te … -
-Senti, coso, come ti chiami … - Minho interviene, con i suoi soliti modi schietti –Non ti conosco, ma tu non mi piaci per niente. Thomas, invece a me non ha mai parlato di te e questo mi fa ancora di più sospettare della tua onestà … -
-Ascolta … Minho, giusto? Non so come mai Thomas non ti abbia mai parlato di me. So che tu sei il suo migliore amico ma anche per me lui lo è. E’ stata l’unica persona con la quale mi sono aperto durante gli anni di scuola. Quindi, per favore, potresti smetterla di darmi contro?-
Minho rimane in silenzio per un po’, ma poi incrocia le braccia al petto e guarda di me.
-Tu ti fidi?- mi domanda.
-Per quanto ne so, è l’unica persona normale che abbia visto Tommy prima che sparisse. Voglio credergli … -
-Fa come vuoi, ma io non mi fido. Vado all’auto, tu vieni?-
Minho si era fatto finalmente riparare la macchina ed oggi è venuto con la sua. Io ho preferito non fargli fare 8 km inutili da casa sua a casa mia, ed ho preso la mia, di auto.
-Tu vai, ci sentiamo dopo … -
-Ciao … -
Minho si avvia, lasciando soli me e Scott.
Gli sorrido, tirando fuori dalle tasche un mazzo di chiavi.
-Vuoi un passaggio?-
 
La casa di Scott dista pochi chilometri da casa di Tommy e so come arrivarci. Saliamo in macchina, io accendo la radio ma la tengo a volume basso, in modo tale da favorire una chiacchierata.
All’inizio non parliamo molto, ma poi mi faccio coraggio e gli chiedo una cosa che mi ronzava per la testa fin da quando ha detto che Tommy era stato da lui …
-Era tanto arrabbiato con me?-
-Cosa? No … no, no per niente. Era arrabbiato con sé stesso, più che con te. Diciamo che tu in quel momento sei stato il mezzo su cui poteva sfogarsi, ma ti assicuro che non voleva ferirti in nessun modo. Non lo farebbe mai-
Deglutisco, incapace di trattenere una lacrima che sfugge al mio controllo.
-Sai che cosa penso? – continua –Che la sua scomparsa effettiva sia avvenuta il giorno dopo che è stato da me … -
-Intendi quando è andato da Teresa? Minho mi aveva detto che gli aveva telefonato per dirgli che l’avrebbe lasciata, pochi minuti prima di andare a casa sua … -
-E’ la stessa cosa che ha detto a me … non so se poi sia avvenuta o meno … -
Mi volto per un attimo verso di lui.
-Stai dicendo che forse Teresa sa qualcosa in più?-
-E’ l’ultima persona che ha visto Tom. Per quanto ne so, non la escluderei dalla lista dei colpevoli … -
Continuo a guidare senza più emettere fiato.
Dove sei, Tommy?

Ehiiii.... scusate l'assenza prolungata ragazzi, ma davvero non ho avuto il tempo di aggiornare. Scusate anche se il capitolo è un po' più corto rispetto agli altri ma è "di passaggio". Cercherò di aggiornare il più presto possibile. Vi voglio bene.

P.S. Scusate (ancora?! sei stressante, Nice) anche se non rispondo alle vostre recensioni, ma grazie comunque per il sostegno. Dedicherò a voi un capitolo a parte, dopo la fine della storia per ringraziarvi tutti. Sono contenta che la storia vi piaccia, il mio intento è questo.

P.S.S. Ma quanto è bello McCall?? <3
  
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