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Autore: starmoon    19/01/2016    2 recensioni
L'aeroporto è pieno di passeggeri, tra i tanti una famiglia entra velocemente dalla porta di vetro dell'ingresso. Emma Swan corre veloce verso la biglietteria, dietro di lei Killian Jones cammina con un passo più moderato, trascinando con se due grossi trolley. Emma appoggia le braccia sul bancone prendendo dalla borsa i soldi per i biglietti. La ragazza da dietro il bancone osserva la donna muoversi con velocità. Emma da i soldi dopo averli contati.
Emma: quattro biglietti per Storybook
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve, volevo fare una piccola premessa, alla fine del capitolo la scrittura è più veloce, ci sono più dialoghi, questo perchè troverete più azione. Nel prossimo ci soffermeremo sui personaggi promesso. Vi lascio alla lettura. Baci! 



Take the girl

 

 

Hanna indietreggia ancora, quella donna le fa veramente paura, non credeva che qualcuno la potesse terrorizzare tanto, sente il cuore andare veloce e le gambe tremare, anche se non lo da a vedere, è sempre stata una ragazza forte, ma quello che si trova davanti è al di fuori da ogni immaginazione, Zelena alza un braccio verso di lei e la guarda sorridendo soddisfatta - Non fare idiozie- Hanna si volta di scatto, salvata da una voce familiare, ma che non ha mai sentito, la ragazza è bionda, occhi profondi e chiari, la guardano sicuro di se, Hanna vorrebbe ringraziarla per averla salvata, ma qualcosa le dice che le due si conoscono. Zelena abbassa le mani, come se obbedisse ad un ordine. Elizabeth si avvicina ad Hanna guardandola negli occhi, per un millesimo di secondo ha un espressione dolce, pacifica, poi tranquillamente la incoraggia ad andare via - E' meglio se torni a casa- Elizabeth la guarda seria in volto, questa volta sembra un ordine. Ordine che Hanna non si fa ripetere due volte, muovendo velocemente le gambe, avanza verso la porta di casa, le luci sono spente, probabilmente i suoi dormono già. Richiude la porta dietro di se respirando a fatica, spaventata si volta verso la parte di vetro della porta, è piccola, ma si riesce a vedere cose succede. Hanna alza di poco il capo per vedere meglio, ma non c'è nessuno. Si lascia scivolare lungo il pavimento freddo, appoggiando la schiena con la rigida porta di legno. Si guarda intorno ancora sopraffatta dalla paura, ha il terrore anche di percorrere le scale. Non capisce perché quella donna le abbia detto di essere sua madre, lei una madre ce l'ha, proprio al piano di sopra, proprio a due stanze dalla sua. Gli occhi blu elettrico guardano il buio di fronte a se, porte le ginocchia al petto, sembra una bambina spaventata, infatti lei ha paura, paura che il mondo le possa crollare da un momento all'altro, che quelle parole detto con disprezzo siano vere, che quella pazza fuori nel suo giardino possa aver detto la verità. 

Elizabeth e Zelena sono nel vecchio rifugio di quest'ultima, dove teneva prigioniero Gold. Elizabeth guarda con rabbia la strega, alza il capo, facendolo voltare leggermente verso la destra, fissandola con durezza, poi dice con voce limpida, chiara, diretta - Non fare mai più una cosa del genere- Zelena la guarda in cagnesco, odia prendere ordini dalle persone, soprattutto da qualcuno più piccolo di lei - Ricordami perché mi hai trascinato fin qui?- Elizabeth sospira stanca di dare sempre spiegazioni a tutti, guarda verso la finestra, il bosco è buio, privo di qualunque luce, un po' come lei - Tu hai creato la maledizione per tornare indietro adesso devi crearne una per rendere il corpo di una persona un virus per la magia- Zelena la guarda shoccata, impaurita che un incantesimo del genere possa addirittura esistere, è come la soluzione ad ogni problema o la causa. Confusa domanda - Cosa devi fare con una cosa del genere?- Elizabeth sorride in maniera soddisfatta, compiaciuta e poi afferma - Il miglior modo per sconfiggere Tremotino è privarlo della cosa a cui ha sempre tenuto in modo permanente…diventerà umano e nelle sue vene non potrà più scorrere nessun tipo di magia…- Zelena la guarda con un terrore negli occhi che la bionda non si aspettava, ma il suo sorriso compiaciuto costringe la strega a ricomporsi, tanto che Elizabeth si volta andando verso la porta non dicendole più niente. Zelena resta sola in casa, prende dalla tasca qualcosa, una cosa che aveva tenuto con se per tutti questi anni, una fotografia di una neonata, della sua bambina da piccola. Se l'era ripromesso anni prima, l'avrebbe ripresa, sua figlia era solo sua. 

 

 

La scuola ormai è ricominciata, per Neal è una vera scocciatura, deve fare solo l'ultimo anno, ma sa che per i suoi genitori quello non è la fine, dovrebbe andare all'università, e lui questo proprio non lo vuole fare. Percorre il corridoio della scuola, sbadiglia mentre Liz cammina di fianco a lui, ultimamente è più sull'attenti, sembra quasi che si nasconda da qualcosa, Neal ha capito da un po' che le cose si sono fatte movimentate, ma fin ora non ha mai chiesto niente, in fondo ci sono cose che non vuole sapere in qualità di zio. Annoiato afferma - Adesso sai tutta la storia- Liz annuisce, non le sono ancora chiare le idee, ma almeno sa la maggior parte delle cose. 

- Ragazzi- i due si voltano vedendo arrivare Connor e Jackson, i quattro ormai sono inseparabili. Liz cerca con lo sguardo qualcosa, o meglio qualcuno, Neal la guarda intuendo di chi si trattasse, nervoso la guarda sperando che la trovi, nonostante tutto vorrebbe vederla, ma di Hanna non c'è nessuna traccia, sono due giorni che la scuola è ricominciata e lei non si è presentata, Liz sicuramente sa qualcosa, ma Neal è troppo orgoglioso per chiederlo così direttamente, anche se inizia a preoccuparsi seriamente. Vorrebbe chiedere a sua nipote se in questi giorni almeno l'avesse sentita, ma lo sguardo preoccupato di Lizzie verso i corridoio gli facevano intuire che anche lei non ha sue notizie. Si morse un labbro pronto per dire qualcosa, apre la bocca per parlare, ma la campanella lo blocca di colpo facendolo trasalire. Liz guarda suo zio un po' confuso in mezzo alla folla, non si era mosso a differenza degli altri due ragazzi, mimando un ciao agli altri ritorna da Neal, restano soli nel corridoio. Liz poggia il capo di lato e allunga una mano verso il braccio dello zio, mandandogli il suo calore e tutto il suo affetto, gli sorride chiedendo con delicatezza - Qualcosa non va?- Neal le sorride tranquillizzandola, i due prendono a camminare lentamente uno di fianco all'altro. La luce filtra attraverso le vetrate della scuola, è una luce lieve, il sole è coperto da nuvole ma ogni tanto c'è qualche piccolo raggio che filtra attraverso esse. Liz si limita ad osservare i raggi entrare dalla finestra in maniera così prepotente, naturale, un po' come è l'amore in fondo, lui non chiede il permesso, non lascia scegliere di chi innamorarsi, ne chi amare. Sospira capendo che qualcosa in Neal non andava, è troppo taciturno e il suo viso imbronciato di certo non era un segno positivo. E' da un po' che i due non restava soli, a dire che tutto è iniziato con loro, con la loro strana amicizia di zio e nipote. Neal scrolla le spalle e poi le racconta dettagliatamente tutto quello che è successo dopo che lei è andava via dal bar. Liz annuisce ascoltando ogni parola, e due cose erano chiare nella sua testa: uno che Hanna e Neal chiaramente, palesemente, si piacevano e due che Hanna doveva darsi una mossa, sarebbe potuta arrivare da un momento all'altro una ragazza che accorgendosi quanto Neal sia fantastico glielo avrebbe portato via. Scuote il capo togliendo dalla mente l'immagine di sua sorella e Liam, non le faceva bene pensare ai due di prima mattina. Ricorda ancora il profumo del ragazzo su di se, è come se la sua memoria memorizzasse ogni cosa che riguardasse il ragazzo a partire dagli occhi tristi e misteriosi. Quando Neal con un sospiro nervoso fini di raccontare la storia si fermò di colpo. 

- Ha proposito di questo argomento fin ora non ti ho chiesto niente perché non ero veramente molto sicuro di voler sapere la risposta, ma Liz cosa sta succedendo tra te, Eve e Liam? non mentirmi, non sono cieco- Neal abbozza un sorriso ironico e Liz si morde la lingua, non sa nemmeno cosa dire in realtà, non sa esattamente cosa sono lei e Liam, sono amici, ma non lo sono veramente, sa che prova dei sentimenti per lui, è sono forti, ma sa che deve dimenticarlo, suo zio la guarda sereno, senza pregiudizi, in effetti la sua è una semplice domanda più che un'accusa. Sospirando la ragazza si appoggia al muro di fianco al ragazzo, il sole che filtra dalla finestra di fronte schiarisce gli occhi di entrambi, un profondo verde smeraldo e un piccolo pezzo di oceano. Liz abbassa il capo iniziando a raccontare - Credo che io e Liam ci piacciamo, cioè io sono sicura di quello che provo per lui, ma lui sta con Eveline quindi il caso è chiuso- Neal prende aria, come se si prendesse del tempo per pensare, poi con un gesto semplice alza il volto verso i raggi del sole, cercando di non chiudere gli occhi - Ho visto il modo in cui ti guarda, non guarda Eve come guarda te- Liz lo guarda, se da un lato quella frase la rende felice, una parte di lei non può fare a meno di sentirsi in colpa per Eve, che come per destino o sfortuna, era apparsa nei corridoi e si era fermata proprio davanti a loro, dal sorriso stampato sul volto sembra non aver sentito la discussione. Si avvicina a passo svelto, muovendo la sciarpa rosa confetto, arriva davanti ai due con ancora il sorriso sul volto, Liz si sentiva una traditrice, nonostante non avesse fatto nulla, ma solo il pensiero di essere innamorata del ragazzo di sua sorella la faceva stare male. Neal noto il cambio di espressione e decise di intervenire. 

- non vi avevo mai visto insieme in effetti…- Neal tra l'imbarazzo e la tensione cerca di fare da tramite al silenzio imbarazzante che si sta creando. 

 

Durante la ricreazione Jacksonè seduto vicino Liz, i due sono nel tavolo da soli, probabilmente nelle classi di Connor e Neal la lezione si è prolungata. Eve ha deciso di sedersi con Liam lontano, Liz nota questo cambiamento e non può fare a meno di pensare che lei sapesse qualcosa o che avesse sentito tutta la discussione avuta con Neal. Sospira cercando di capire anche perché Jackson è così silenzioso, non è proprio da lui. Appoggia la mano sulla guancia tenendosi con il gomito sul tavolo, non ha proprio appetito, stanca chiede - Oggi cosa ti prende?- lui distrattamente morde il panino e poi si volta verso di lei, ha leggermente la stessa espressione della ragazza - Perché voi donne non dite mai quello che vi passa per la testa?- Liz corruccia la fronte confusa, poi si mette seduta dritta, ferita nell'orgoglio, in modo ironico - Noi donne? bellezza siete voi maschi che avete i neuroni in palla- Liz difende il genere femminile con orgoglio mentre Jackson alza le sopracciglia poco convinto - Sarà ma non si capisce mai quello che volete- riprende a mordere il panino, e solo allora Liz sorride rilassandosi e si mette nella posizione di prima, ha uno sguardo da bambina in questo momento, guarda un punto impreciso davanti a se e sospirando riprende a parlare - Sai il punto non è mai cosa vogliamo, quello lo sappiamo benissimo e ve lo diciamo pure, ma voi non state a sentire veramente, partecipate alla conversazione vero, ma quando si tratta delle cose dette sottintese sembra che il vostro cervello si azzeri- Jackson la guarda, chiaramente parla di qualcos'altro, lui voleva solo sapere perché Layla lo schifava tanto, ricordandosi della ragazza la cercò con lo sguardo, era al tavolo dei popolari, con Eve e Liam, mugugna qualcosa e poi torna dal suo panino. 

Eve guarda Liam ridere e scherzare con Tom, ha un sorriso limpido, semplice, più lo guarda più capisce che non vuole perderlo, poi un pensiero le sfiorò la mente, si volta verso il tavolo dove è seduta sua sorella, ma per fortuna non sta guardando dalla loro parte, si sente sollevata, ha come paura che basterebbe uno sguardo di Liz per far si che Liam la lasci. Si sente una stupida a pensare una cosa del genere, dovrebbe lasciarlo libero, è chiaro come il sole che al di la del piacergli lui non prova veri sentimenti nei suoi confronti, ma per la prima volta nella vita prova qualcosa di forte e non vuole lasciarlo andare. Liam si sente osservato e si volta verso Eve sorridendo, ma dentro ha un uragano, una tempesta, ogni muscolo gli diceva di correre via da li, lontano da tutti. Abbassa il capo, non è in grado di guardarla negli occhi, ogni volta che li guarda rivede quelli di sua sorella e non è giusto nei suoi confronti, Liam torna a guardare il suo piatto, avrebbe messo fine alla storia prima che si facesse seria, non vuole che Eveline soffra, non può permetterlo. Ma poi ripensa alle due ragazze, a quanto è stato bello vederle unite, vicine, a quanto è stato importante il passo che hanno fatto l'una verso l'altra, quello non può rovinarlo, e se questo vuol dire stare con Eve per il bene di entrambe l'avrebbe fatto, anche se era doloroso cercare di non provare più quel sentimento che gli rodeva l'anima ogni giorno. 

 

Hanna è sotto le coperte, sono giorni che finge di stare male, non ha detto nulla a sua madre, ha paura di quello che potrebbe dirle, paura che quella pazza furiosa fosse realmente sua madre, che la sua vita sia sempre e solo stata una menzogna. Allunga le coperte fino a coprire anche il volto. Ormai è pomeriggio inoltrato e sicuramente tutti sono usciti da scuola, ripensa alla discussione avuta con Neal, schiaccia la testa con il cuscino per scacciare via l'immagine del ragazzo dai suoi pensieri, ma ci pensa il rumore dei passi a distrarla, seguito da un lieve bussare - Hanna è venuta Lizzie a trovarti..- la voce di Regina è un eco nella sua mente, non fa altro che ricordarle quello che era successo. La porta si apre e Liz entra, Regina scende, vuole lasciarle il suo spazio. Liz gira la stanza fino ad arrivare al letto dove Hanna è affondata sotto le coperte, la ragazza cerca di capire cose abbia, ma a giudicare dalle varie schifezze intorno al letto era da escludere che fosse malata, si siede sul letta facendo mugugnare e brontolare l'amica poi sorridendo incomincia a parlare - Vuoi dirmi che succede o devo tirare ad indovinare e sai benissimo di cui ti parlerei..- con un sorriso malizioso Liz le tira via le lenzuola e Hanna si ritrova con l'aria gelata della stanza a rabbrividirla. Si mise a sedere sbuffando rumorosamente, chiaramente fatto di proposito, Liz sorridendo l'affianca sul letto appoggiando anche lei la testa sullo schienale di legno del letto, chiaramente con i cuscini sopra. Hanna prende un pacco di patatine che aveva appoggiato sopra il comodino e senza dire una parola lo passa a Liz, non le andava di parlare, non ancora, ma si sentiva già meglio con la ragazza accanto. Liz sorrise prendendo una patatina e guardando l'amica che aveva assunto un'espressione buffa e imbronciata. Liz allora volendo aumentare la dose la guarda con uno sguardo da chi la sa lunga e poi afferma convinta - Sono sicura che oggi Neal stava per chiedermi di te - annuendo con fare saggio prese un'altra patatina, sotto gli occhi imbronciati, ma comunque attenti alla discussione di Hanna. Qualcosa in lei però ha fatto scattare una lampadina, Liz le aveva detto subito dei suoi problemi, lei invece aveva ancora un po' di timore, forse perché la sua storia era quasi più assurda di scoprire di essere la figlia di Hook, okay forse no, pensò Hanna, ma aveva comunque paura di essere presa per pazza. Hanna prese il telecomando sul piumone color limone chiaro e si mise comoda sul letto, le avrebbe detto tutto, presto. 

 

 

Belle è in libreria, ormai è sua, ci sono pochi clienti, consolata dal fatto che sono tutti abituali, va verso il retro della libreria, li può avere un po' di pace e tranquillità, non che in una biblioteca ci sia confusione, ma sembra che ogni cosa le dia fastidio, forse i troppi pensieri che ha ultimamente la rendevano più suscettibile del solito. Va verso l'enorme libreria, quella contenente i libri più vecchi, solitamente nessuno li richiedeva. Con la mano prende un libro posto in alto. 

- sapevo di poterti trovare qui 

Belle perde un battito, poi un altro, era come se qualcuno le stesse pugnalando il cuore, più volte, a paura a voltarsi, spera fino alla fine che tutto si stia svolgendo nella sua mente. Ma quando si volta i suoi occhi celesti si spalancano, Tremotino è proprio di fronte a lei, senza poteri, apparentemente, se la maledizione aveva riportato tutti a Storybook aveva anche lasciato la magia dall'altro lato. Belle lascia cadere il libro che ha in mano, un impeto di rabbia la fa indietreggiare fino a sbattere con la libreria, lui invece sorride imbarazzato, sembra quasi disperato, ma Belle ha imparato con il tempo e le varie bugie, che dietro quel viso dispiaciuto e terrorizzato si nascondeva un vile codardo che non è capace di amare, se non se stesso. Lui avanza di qualche passo e Belle indurisce lo sguardo ringhiando quasi un " cosa ci fai qui?". Rumple la guarda, non l'ha mai vista così arrabbiata, sembrava sul punto di sbranarlo con lo sguardo.

- voglio vedere mio figlio 

Belle spalanco gli occhi e puoi sorridendo in modo ironico scuote la testa, in modo frenetico, nevrotico. I suoi occhi celesti si tingono di rabbia, con tono sprezzante urla - Tu non vedrai mai mio figlio. 

Lui allora la guarda con un sorriso malizioso e furbo, calcolato - è anche mio figlio se non erro- Lei allora sposta il capo di lato, in quel momento avrebbe davvero apprezzato un'apparizione di Elizabeth come faceva di solito, ma probabilmente non si sarebbe fatta mai vedere da lui. 

- E se non erro hai scelto il potere alla famiglia, quindi Rumple esci da questa stanza e sparisci dalla mia vita, per sempre…mi hai ingannata, manipolata così tante volte che ho perso il conto, ma non ti azzarderai a fare lo stesso con mio figlio, lui non è come te…non è un codardo 

Rumple sgrana gli occhi e fa dei passi indietro, quelle parole, "quella parola" detta da lei era come se gli avessero strappato il cuore dal petto, cuore nero e privo di sentimenti certo, ma Belle era comunque una costante fissa nella sua vita e vedere quanto lei sia arrivata ad odiarlo con il tempo lo distruggeva, più di quanto lui stesso credeva possibile, è come vedere una Belle completamente diversa, certo Elizabeth aveva rimarcato il male che lui rappresentava, ma Belle è più che sicura che lui l'avrebbe usata nuovamente solo per suo compiacimento, è come se lei fosse un bambola con cui giocare quando gli pare. Indurendo lo sguardo e capendo che lui non avrebbe fatto un passo per andarsene, decide di uscire lei dalla stanza. Ma quando si trovò nel piccolo corridoio che separa la libreria dal retro si ritrovò a sobbalzare dallo spavento. Elizabeth è appoggiata al muro, non indossa più quel vestito nero a strascico, forse per attirare meno l'attenzione. Ha uno sguardo serio e calcolatore, le braccia incrociate e i capelli legati in una coda morbida, fatta in modo distratto, non ha proprio l'aria di essere un'assassina, ma se le parole che aveva letto su quella lettera erano vere ora capiva quel vuoto nello sguardo della ragazza. Ancora un po' scossa domandò - Sei stata qui tutto il tempo? potevi intervenire, lo vuoi morto no?- lei la guarda senza dire una parola, poi stacca la schiena dal muro e le spiega in modo diretto e schietto - Non posso ucciderlo adesso…tu non puoi sentirlo, ma ha i suoi poteri, tutti quanti- Belle scuote il capo non capendo - Hai detto che Liam ci è riuscito- Liz cambia espressione, come se ci fosse una luce diversa, Belle lo nota ogni volta che parla del ragazzo - L'ha fatto nel momento giusto, ovvero quando stava rubando i miei poteri, è li che è vulnerabile- Belle riunisce i pezzi guardando Liz come se fosse la cosa più ovvia di sempre - Ecco cosa è venuto a fare, avvicinarsi a Jackson era solo una scusa, è venuto per rubarvi i poteri- Liz non dice nulla, ma nemmeno smentisce, si limita a sospirare in maniera nervosa e guardare la donna trattenendo la sua rabbia. 

 

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Eveline è seduta sulle scale del portico di casa. Sua madre è in giro con sua nonna chissà per quale motivo. Vorrebbe chiamare Liam, ma c'è qualcosa che la frena. Sospira guardando lo schermo del suo telefono. Sente un rumore di passi provenire dietro di lei, sicuramente è suo padre, l'unico in casa in quel momento, poi lo sente esclamare - Cosa ci fai qui da sola?- sente del calore provenire dal qualcosa al suo fianco, Hook le si è seduto vicino e il suo braccio forte strofina con quello minuto della figlia. Era raro che i due parlassero o avessero un momento solo per loro. Hook la guarda con i suoi occhi azzurri, è strano come nonostante fosse lei quella che assomigliasse di più all'uomo fosse anche quella meno legata. Eveline si è sempre sentita quasi in competizione per il suo affetto, ma Liz ha sempre avuto la precedenza, in compenso però vale l'inverso con sua madre, ha un rapporto speciale con Emma, cosa invece che Liz non ha. Abbassando il capo Eve risponde alla domanda con voce bassa - Pensavo- un suono lieve, Hook intuisce che qualcosa turba la sua bambina. 

- Puoi parlarmi se qualcosa non va?- Eve si volta, stenta a credere a quello che sente, forse non è semplicemente abituata che per una volta le attenzioni dell'uomo sono rivolte solo a lei. Sorride incerta e insicura su cosa rispondere, vedendola in difficoltà Hook riprende a parlare - Non mi dirai che avete di nuovo problemi di cuore, no per favore- Hook alza gli occhi al cielo in modo teatrale e drammatico, Eve si lascia scappare un risolino, suo padre in fondo ci aveva anche azzeccato. Eve prese coraggio è gli chiese quello che veramente le frugava per la mente prima che il padre la raggiungesse. 

- Cosa faresti se la persona che hai accanto non ti amasse veramente? se fosse innamorata di un'altra persona 

Hook allora corruccia la fronte decisamente confuso, solitamente era Liz quella con questi generi di problemi e per farla parlare ci volevano giorni e giorni, Eve è diretta, spigliata, senza peli sulla lingua. - Credo che Liam non ami me ma Liz- Le c'è voluto tutta la suo forza d'animo per dirlo, soprattutto a lui, ma in fondo sente che in questo momento deve dirlo, deve togliersi questo peso dal petto. Lui allora si irrigidisce e la guarda con disappunto - Preferirei che quel damerino stesse lontano da entrambe- poi sospira, non è il momento di fare il padre iperprotettivo, deve consigliarla, ma è difficile per lui, ex donnaiolo incallito. Eve lo guarda, è strano pensare come lui in realtà fosse un pirata, in effetti ora capisce tutte quelle immagini trovate sulla cronologia del suo portatile di navi. Sorride al pensiero di suo padre, con un paio di occhiali e una coperta di lana di sopra in piena notte a cercarsi modelli di navi di tutti i generi. Poi sente la sua voce e si riprende dai suoi pensieri, concentrandosi nuovamente su suo padre. 

- Non posso dirti cosa fare tesoro, ma posso darti un consiglio, per me siete speciali entrambe, ma l'amore funziona in modo irrazionale, non credo che lui avesse progettato di innamorarsi di tua sorella…anch'io non credevo di potermi innamorare di nuovo, ma poi ho conosciuto tua madre..- Hook fa un sorriso a trentadue denti, quella scintilla negli occhi ogni volta che parlava di loro due. Eve sente una morsa allo stomaco, sa benissimo che dovrebbe lasciare Liam, liberarlo da questo legame che evidentemente non porterà mai a qualcosa di concreto e vero. Guarda nuovamente suo padre, c'era un'altra cosa che doveva chiedergli prima che lui rientrasse in casa. 

- Solitamente non mi chiedi mai come sto o cosa mi balena per la testa

Hook allora fa un sorriso smagliante che la ragazza non comprende, lui con naturalezza passa il braccio al collo della figlia abbracciandola come meglio può. 

- Tu sei sempre stata indipendente, forte, ogni volta che ti parlavo ti chiudevi a riccio, così ho deciso che avrei vegliato su di te da lontano, se stavi male chiamavo subito tua madre, so quanto sei legata a lei…non faccio preferenze sulle mie bambine Eve 

Lui la guarda negli occhi celesti e per un secondo Eve si è sentita colpevole di avergli rivolto quella domanda, ma il secondo svanisce quando l'uomo riprende a parlare. 

- E' vero che passo più tempo con tua sorella, ma questo non vuol dire che le voglia più bene di te Eveline, scenderei all'inferno se dovessi per te 

Eve si lascia scappare delle piccole lacrime, si lascia abbracciare più forte da suo padre, non è da lei piangere come una bambina, ma quelle parole sono quelle che si è sempre voluta sentire da tutta la vita, forse Liz ci è arrivata prima, per quanto fosse chiusa e insicura, non si è mai posta il problema con i suoi genitori, nonostante con Emma parlasse poco e non avesse il loro stesso rapporto non se ne crea un complesso, sa che sua madre l'ama e le basta, invece lei ha sempre sentito sulla pelle quella mancanza. Probabilmente quel suo essere sempre un passo avanti a Liz è dovuto a questo, ha sempre ritenuto lei la preferita di papà, almeno fuori dalla porta di casa è lei quella che viene prima, forse l'incrinarsi del loro rapporto ha radice proprio li. Ma adesso c'è un nuovo problema: Liam. Cosa deve fare con il ragazzo? E' ormai diventato palese che lui non l'avrebbe mai amata, ma ha bisogno di esserne sicura, è solo una persona sapeva cosa sarebbe successo nel futuro, persona chiaramente che proveniva da esso. 

 

 

Jackson è ancora a scuola, i corsi supplementari lo costringono a stare fino alle sei se necessario. Sbuffa picchiettando il piede sotto il banco, tra poco potrà uscire da quella porta, nemmeno a dirlo sente la voce del professore che li incita a tornare a casa, ringrazia mentalmente il destino e prende lo zaino appoggiato a terra. Connor sicuramente lo starà aspettando a casa sua per una sana dose di videogiochi. Il corridoio è vuoto, fa un po' impressione in effetti vederlo così tetro. Sente una voce in fondo al corridoio, riconosce quella di Layla, parla di qualcosa tipo moda o cose del genere. Si affaccia alla porta, guardandola dare lezioni ad altre tre ragazze. Layla si sente osservata, si volta di scatto, non sa nemmeno lui perché si comporta da stalker. 

- Per oggi abbiamo finito 

Le tre ragazze si alzano uscendo dalla classe, Jackson si trova in difficoltà, lei non lo ha sgridato, non gli ha detto niente. Semplicemente ripone dei foglie in un quaderno per poi metterlo nel suo zaino. Jackson apre la bocca per dire qualcosa, ma lei si volta con i suoi occhi nocciola fissi sul ragazzo. Layla è una bella ragazza, forse il suo atteggiamento da svampita lo nasconde agli occhi della gente. 

- Vuoi qualcosa?

Stranamente ha un tono gentile, calmo, non è quasi da lei comportarsi così, dov'è finita la vera Layla, si ritrova a pensare Jackson. Incerto risponde - Niente ho sentito parlare e mi sono incuriosito- lei semplicemente annuisce e poi gli sorride - aspetta mi hai sorriso?- Jackson non crede ai suoi occhi, apre e chiude le palpebre più volte, quella decisamente non è Layla. La ragazza fa spallucce e poi si allontana da lui, uscendo dalla classe e lasciandolo solo. Jackson si porta la mano ai capelli lisci e castani, qualcosa non quadrava, lei non è mai così gentile, dov'è finita la ragazza che lo rimprovera di ogni cosa che fa. Quando si ritrovò davanti allo schermo piatto di Connor, con la signora Lewis che lo riempiva con leccornie di tutti i tipi, viziandolo in maniera esponenziale, si ritrovò costantemente con la testa tra le nuvole, tanto che Connor spense la TV e una volta che sua madre oltrepassa la porta della sua stanza richiudendola dietro di se, guarda il migliore amico con rimprovero. 

- mi dici che ti succede, non hai nemmeno mangiato gli orsetti gommosi e so che tu ne vai matto, ogni volta non me ne lascia manco mezza zampetta

- niente niente torniamo a giocare 

- ti ho ucciso dieci volte 

Connor lo guarda scettico, poi sospira, chiaramente quando un ragazzo si comporta così come un imbecille c'è di mezzo una donna. 

- Cosa è successo con Layla…ti comporti come se fossi innamorato di lei

Jackson spalanca gli occhi scuotendo velocemente il capo - no no no no io no tu piuttosto hai voluto ballare con Liz- Connor allora sospira, veramente il suo amico non ne capiva niente d'amore, è proprio ceco nel non vedere che Liz è pazza per un altro. Rassegnato che con il suo amico non avrebbe possibilità di spuntarla si mette comodo sul divano posto davanti al suo enorme letto. 

- Jackson o negli occhi hai due enormi prosciutti o molto più probabilmente non fai proprio caso alle cose…comunque non per riprende di nuovo l'argomento, ma se ti turba tanto il comportamento di Layla chiedile cose le sta succedendo e falla finita…così almeno mi ridarai indietro il mio migliore amico e non questa sfaticato…tra poco ti metti a scrivere canzoni depresse…- Connor si sporta un po' verso il tavolino prendendo un pacco di patatine, di certo non si preoccupata della dieta, magro per com'è, mentre Jackson nonostante fosse tentato ha leggermente perso l'appetito, è questo che aveva fatto scattare in allarme l'amico. La signora Lewis ritorna, non fa parte dei reali, orami sapevano tutti a quale mondo appartengono. Ma la donna è gentile, buona, sempre premurosa con tutti, anche il marito che sta molto spesso via per lavoro ha un buon rapporto con Jackson. Non ha mai conosciuto suo padre, ma Belle lo ha dipinto come il male assoluto e a chiunque lui domandasse otteneva sempre la medesima risposta. La donna entra in camera guardandolo preoccupata - Non hai mangiato niente, sicuro di star bene?- Jackson le fa un sorriso, quella donna lo vizierà sempre, pensa Connor mentre si abbuffa di patatine attendendo che la madre riesca dalla sua camera. 

- Non preoccupati Camille sto benone anzi mi è venuta fame- Jackson prende il pacco di patatine che Connor mangia tranquillamente, il ragazzo lo guarda male, ma si arrende, nonostante non fosse suo fratello, sembrava che fosse il cocco della famiglia. Amareggiato si alza andando verso il computer, almeno li qualcuno online con cui giocare lo avrebbe trovato. 

 

 

Liam, quello del futuro, esce in giardino, Eve non è voluta entrare, ha paura di entrare, forse perché sa già la risposta alla sua domanda e sicuramente non vuole farsi vedere debole da lui, lei non riesce a nascondere le emozioni come Elizabeth. Liam la guarda, è strano trovarsela così giovane di fronte a se, le sorride prima di chiederle il motivo della sua visita. 

- Vorrai chiedermi qualcosa?

Eveline lo guarda, è bello, più bello di quando lo aveva visto la prima volta in fin di vita, si morde un labbro, le parole sembrano non volere uscire dalla sua bocca, come bloccate. Ma poi il pensiero che quel dolore che prova adesso diventi più forte le da coraggio, se qualcosa ti ferisce la cosa migliore è estirparla via il più presto possibile. 

- Non sono io vero? 

Liam fa finta di non capire, non vuole rivelare troppo, ma Eveline è sempre stata un passo avanti a tutti

 - Non sarà io al tuo fianco, giusto?

Lui non risponde, quasi incapace di proferir parola, in effetti non sa nemmeno cosa deve dire, è così surreale la situazione, lei riprende a parlare - Va bene così, puoi dirmelo - Liam la vede sul punto di piangere, si sente uno stronzo, nonostante questa discussione l'abbia avuta anni fa, ma riviverla non è una cosa così facile. 

- Non perdere tempo dietro me…tu sarai felice, nonostante tutto tu sarai quella più felice…lo troverai prima di quanto credi 

Eveline corruccia la fronte non capendo di cosa sta parlando - Cosa dici?- lui le sorride, ha un sorriso bellissimo, Eve si da della stupida solo per pensare a questo in un momento del genere - L'amore…non sono io il tuo amore 

Liam sorride in modo sereno, quasi consapevole di quello che attende la ragazza, in un certo senso questo la rassicura e le da coraggio per fare quello che deve. 

 

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Eve si trova vicino a Granny's, Liam, quello di questo tempo avanza verso di lei, lui non sorride, non lo fa più molto spesso. I due sono uno di fronte all'altra, lui sente che qualcosa non va, Eve non ha il suo bel sorriso sul volto, la ragazza non sa come dirlo, non sa nemmeno se è sicura di dirlo, ma poi guarda il suo sguardo, così diverso, i suoi occhi non brillano quando la vede, non come brillano per Liz. Abbassa il capo cercando di non piangere, cercando di trovare le parole giuste, quelle più adatte, ma non ci sono parola adatte per lasciare un uomo che si ama. Alza lo sguardo, non nasconde gli occhi lucidi, Liam sente una morsa alla gola, vorrebbe fuggire da li, si aspetta cosa sta per dirgli, ma rimane li, merita di sentirsi così male. 

- Forse siamo andati troppo veloci…io non so…non riesco a capire cosa provi…Liam io credo che…- Liam la guarda e Eve capisce che se lo aspettava, non è affatto sorpreso a giudicare dalla sua espressione seria. Sospira prendendo più fiato possibile, quanto vale ormai dire tutto. 

- Tu non provi nulla per me e anche se continuiamo ad uscire insieme non mi guaderai mai come guardi lei, io merito qualcuno che mi guarda come tu fai con Lizzie…lo stavo per fare di nuovo che stupida…- Eve non riesce a trattenere le lacrime - Eve…- lui cerca di consolarla, ma lei riprende a parlare - E' successo pure a New York, mi sono messa con un ragazzo che lei voleva, lo faccio sempre, prendere tutto ciò che è suo, per cosa poi, per la mia stupida fissazione che mio padre preferisce lei a me…me lo merito, non sentirti in colpa, solo che questa volta è diverso, provo davvero dei sentimenti per te…e devo smettere perché è chiaro come il sole che per te lei è tutto…è il tuo sole Liam e io te lo stavo spegnendo…questa volta non farò l'egoista- Eve sorride asciugando le ultime lacrime che versa. Il telefono le squilla, guarda di chi è il messaggio, è Liz. Sorride in modo ironico. 

- Devo andare, Liz vuole vedermi…prenditi la ragazza Liam 

Eve si volta allontanandosi. Scosso e confuso si avvia verso il locale, tutti i suoi pensieri spariscono quando vede Lizzie insieme e Neal da Granny. Cosa ci faceva li se ha mandato il messaggio ha Eveline. Va verso i due preoccupato, sente che qualcosa non va, sta succedendo qualcosa.

- Lizzie? cosa ci fai qui?

Lei lo guarda confusa, poi con fare ovvio risponde - Mangio un panino?- dice indicando infatti il cibo posto sul tavolo, Liam allora scuote il capo - Non intendevo questo, hai mandato un messaggio a Eveline proprio un paio di minuti fa- Lizzie lo guarda come se stesse dicendo cose insensate - Liam sul serio che cosa hai bevuto? sono stata da Hanna e poi con Neal tutto il tempo, ho pure il telefono scarico…è impossibile…oh mio Dio- Lizzie che cercava il telefono nella borsa per farlo vedere a Liam non lo trova, spaventata guarda il ragazzo e poi Neal che si alza di scatto - Vado a chiamare i tuoi genitori, voi andate a cercarla- Neal esce dal locale, i due si guardano in faccia, ci sono tante cose che Liam le vorrebbe dire in questo momento, soprattutto della rottura con Eveline, ma non è il momento, adesso Eve ha la priorità. 

Eve cammina lungo gli alberi, più ci pensa più è strano che sua sorella le abbia chiesto di incontrarsi li, Lizzie è più una persona da mare che da montagna e poi con tanti posti in città dove poter parlare proprio un luogo così nascosto. Si guarda intorno, tra poco il sole tramonterà, anzi sta già calando, si porta le mani alle braccia per via del freddo, le ha mandato una dozzina di messaggi ma non ha mai avuto nessuna risposta. Stanca si appoggia a quello che sembra un pozzo, sembra vecchio, antico, ci sono delle rampicanti intorno ad esso. 

Quando Neal è entrato nell'ufficio, Emma non si immaginava che gli avrebbe detto una cosa del genere, perché qualcuno dovrebbe ingannare sua figlia, perché prendersela con Eve, forse la Elizabeth del futuro ha piani ben peggiori di quello che pensava, la prima persona che le viene in mente è lei. Ancora stenta a credere che sia sua figlia il cattivo di turno. Chiude gli occhi mentre giuda velocemente. Accosta proprio di fronte all'entrata del bosco. Hook scende, a differenza della moglie non crede che sia stata Elizabeth, nonostante tutto crede in lei, anche se non è più la stessa. I due coniugi scendono seguiti dal resto della famiglia. Liz e corre veloce, è più avanti rispetta al ragazzo, hanno deciso di dividersi per avere maggior campo. Eve sente dei passi, si volta sobbalzando nel buio. Una faccia che non conosce, quella non è sua sorella, quell'uomo non lo ha mai visto, indietreggia spaventata. Non ha mai pensato che le potesse succede una cosa del genere, è stata ingannata, manipolata. Fa dei passi indietro, trattenendo le lacrime. 

- Chi sei?

Tremotino mostra il suo volto, Eve terrorizzata cerco di scappare, si volta per correre, ma lui le appare davanti, come per magia. Si ferma di colpo spaventata, ha paura, non credeva di poterne avere così tanta, vorrebbe solo che suo padre arrivasse e la salvasse, che sua madre la rassicurasse, vorrebbe Liz al suo fianco, per darle quel coraggio che lei non aveva. Deglutisce spaventata mentre lui avanza. Sente qualcosa dietro di lei, un rumore strano. 

- EVE!!

Quella voce, troppo familiare per non riconoscerla, Tremotino si volta soddisfatto, ha entrambe le sorelle li, ma non può sconfiggerle insieme. Liz spalanca gli occhi, quel vortice nel terreno non è normale, è un vuoto dallo strano colore violaceo. E' un portale. Eve si volta guardandolo, terrorizzata fa dei passi indietro, ma Tremotino la spinge via. 

Emma sente delle voci, sa che le sue bambine sono li. Gli eroi si incamminano, ma davanti a loro si mostra Elizabeth, con il suo vestito nero, i suoi occhi chiari e induriti dall'esperienza e da cose sconosciute ai suoi genitori. Ad Emma e Hook basta un niente per capire che è lei, ha gli stessi occhi, anche se uno sguardo più oscuro. Emma la guarda, quella è davvero sua figlia? è la sua bambina? Hook sorride quasi, non riesce a smettere di pensare a quanto sia bella la sua piccola. Elizabeth sofferma lo sguardo su di lui, l'unico che ha creduto in lei, glielo legge negli occhi, mentre in Emma lo vede chiaro, non si fida, non si fida di sua figlia, forse sarebbe stato al contrario se ci fosse stata Eveline al suo posto, ma non se ne crea poi tanto un problema, anzi sposta il capo di lato. 

- Non potete proseguire 

Una voce lenta, pacata, ma è un ordine, non una richiesta. Emma spalanca gli occhi. 

- Sapevo che c'eri tu dietro a tutto questo, perché fare questo a tua sorella?

Elizabeth sente un conato allo stomaco, un senso di vuoto, forse il sapere una cosa e sentirla sono due cose ben distinte. Hook la guarda con uno sguardo deluso, Elizabeth allora risponde, con la stessa calma di prima - Non puoi cambiare le cose, Eve deve accettare il suo destino, ma non è qui, è tutto già stato scritto…

Hook la guarda cambiando espressione, sapeva che non era stata lei, sorride sollevato. 

- Non sei stata tu 

Emma lo guarda, per un attimo prende la fiducia persino di suo marito - Hai bevuto il cervello Hook? sta succedendo qualcosa alla nostra bambina? non faresti così se al suo posto ci fosse lei…- Emma indica Elizabeth, che a quel punto perde le staffe, si avvicina con una velocità innaturale, l'oscurità le scorre nelle vene, parla a denti stretti, parole piene di rabbia. 

- Se ci fosse Eveline qui le avresti creduto senza batter ciglio…lei starà bene, è qualcosa che deve fare 

Elizabeth parla con tono più pacato, in fondo è pur sempre una mamma che teme per la sua piccola, ma non vuole che incolpi Hook. Non per qualcosa di cui nemmeno lei è l'artefice. 

Eveline resta immobile, mentre Rumple le gira intorno soddisfatto. 

- Lasciala andare

 

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Lizzie parla a denti stretti, è buffo come i ruoli siano inversi in queste situazioni, Eve è quella spaventata e Liz quella coraggiosa. Eve guarda la gemella, teme di tutto, ma almeno, se dovesse succederle qualcosa sa di aver fatto pace con lei e con se stessa, le va bene così, sorride a Lizzie prima di sentire una mano pensante sulla spalla. Senza rendersene conto si sente trascinare verso il terreno. Una mano stringe la sua, non si era nemmeno resa conto che Liz si era lanciata per tenerla, anche se la forza del vortice era troppa, se non lasciava la presa sarebbe finita pure lei nel vortice, non poteva farlo, per quanto avere in quel momento sua sorella vicino fosse rassicurante, lei doveva vivere. 

- Lasciami andare Lizzie…va tutto bene

Eveline piange, non vuole lasciare la presa, ma deve. Liz però non cede, il vortice inizia a trascinare via entrambe. L'ultima cosa che Eveline vede è la mano di Lizzie staccarsi dalla sua con forza, sorride finendo dentro la bocca del vortice. Lizzie sente un peso su di lei, quando un secondo dopo è libera si guarda intorno disorientata, con lei c'è solo Liam, il ragazzo è affannato, ha corso pur di arrivante in tempo. Liz lo guarda, uno sguardo arrabbiato e spaesato. 

- Perché hai salvato me, dovevi salavate lei…perché me? PERCHE' ME E NON LEI 

Liam la guarda, anche lui piuttosto confuso, poi lo dice, in modo naturale - Perché credo di essere innamorato di te. 

Non si rende nemmeno conto di averlo detto, ansi si stupisce lui stesso, spalanca gli occhi, non aveva mai sentito come suonano quelle parole, era la prima volta che lo diceva e sicuramente che le provava. I due si guardando rendendosi conto dell'immensità del loro sentimento, ma con la consapevolezza che quello che era appena successo avrebbe cambiato tutto. 

 

Emma chiude la porta della camera di Lizzie e Eve, la figlia finalmente dorme, le hanno dato qualcosa per calmarla, non riesce a capacitarsi di quello che è successo, sua figlia è finita chissà in quale mondo e lei ha perso la fiducia dell'altra, si vergogna di questo, scende le scale raggiungendo tutti in soggiorno, persino Regina la raggiunta, Liam è rimasto, vuole rimanere, ormai lui c'è dentro fino al collo, Neal è seduto vicino a lui, vorrebbe salire e vedere come sta sua nipote, ma Emma lo tranquillizza. 

- Si è addormentata

- Tutto questo è incredibile- interviene MaryMargaret, suo marito l'abbraccia, non riescono a credere che stia succedendo di nuovo. 

- Quindi dietro tutto c'era Tremotino?- Chiede con fare ovvio Regina, non per nulla sorpresa. 

- Non posso credere di non essermi fidata di mia figlia- Emma guarda Hook, l'uomo è rimasto a fissare per tutto il tempo la finestra. La porta di casa si apre, tutti si voltano verso essa, pronti ad un eventuale attacco, ma con grande stupore di tutti entra una ragazza, mai vista prima. Ha dei capelli corti e castani, mossi, due occhi celesti che spiccano, due piccole gocce d'acqua. Emma avanza pronta a difendere la sua famiglia. 

- Non un passo avanti…chi diavolo sei tu?

Lei sorride, un sorriso familiare a tutti, Emma che aveva alzato la mano la lascia cadere lungo i fianchi, non crede ai suoi occhi. 

- Non saluti tua figlia…- Eveline alza le sopracciglia in modo ironico, tutti la guardano shoccati. Non si aspettavano di vederla - Allora suppongo avete già un piano per salvare Elizabeth?- Emma la guarda non capendo, in tutto questo cosa c'entra Elizabeth? con Tremotino poi. 

- Non avete ancora capito vero? è tornata indietro per una missione suicida…si lascerà uccidere al posto di Jackson 

Dalle facce sconvolte e sbianchite di tutti Eveline capisce che Elizabeth ha fatto un ottimo lavoro, ha nascosto a tutti le sue reali intenzioni, spalanca gli occhi lei stessa, questo voleva dire che nemmeno Liam sapeva nulla. 

 

 

Eve apre più volte gli occhi, il sole è forte, i raggi le danno fastidio agli occhi celesti. Poggia la mano sul terreno, toccando l'umida erba fresca. Facendosi forza con le ginocchia cerca di alzarsi, ma è priva di forze. Davanti a lei appare una figura, un ragazzo. Bellissimo, capelli biondi e ondulati, due occhi celesti, fieri, sicuri di se. La guardano con sospetto e curiosità. 

- Siete una forestiera?

Eve sbatte più volte le palpebre, solo ora nota gli strani indumenti medievali che indossa. Cerca di alzarsi e lui le porge la mano, una mano calda al tocco. Eveline si alza, sgrana gli occhi appena vede il paesaggio. Questa non è Storybook. Un castello, villaggi, alberi secolari, questa non è casa sua. Si volta verso il ragazzo, lui ha ancora l'espressione sospetta. 

- dove mi trovo?

Lui la guarda ancora più curioso, si avvicina osservandola bene, guarda i suoi vestiti, poi un lampo, sorride a trentadue denti. 

- Vieni dall'alto lato, mia madre me ne parla spesso 

- L'altro lato? tua madre? ma di cosa parli?

Eve si strofina la testa confusa. 

- Aurora "la bella addormentata" la chiamate voi, mia madre conosce persone come te 

Eveline si blocca di colpo, lentamente si volta verso di lui - Sei il fratello di Liam. 

Eveline è chiaramente confusa, perché tra tante persone proprio lui, incredibile quanto fosse strano il destino. Lo guarda cercando somiglianze che così apparentemente non c'erano. Ma lo sapeva, era lui, Liam non le aveva mai detto nulla, in effetti della sua famiglia non le aveva mai detto niente.

 

  
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