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Autore: Drown    20/01/2016    0 recensioni
Una raccolta di testi introspettivi sul mio disturbo alimentare, dove mi apro e lascio uscire ciò che ho dentro, quello che provo e che sono sempre costretta a reprimere.
Se voleste dare un'occhiata mi farebbe piacere.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ana's Song (Open Fire) 

Please die Ana
For as long as you're here, we're not
You make the sound of laughter
And sharpened nails seem softer
And I need you now, somehow
And I need you now, somehow

 
Rubami la vita, sii la mia luce di buio.
Tutto è lontano, appannato.
Chiusa nella mia bolla, nella mia campana di vetro.
Così nulla può più toccarmi e ferirmi.
Senza di te sono solo troppo fragile.

Open fire
On my needs designed
On my knees for you
Open fire
On my knees desires
What I need from you

 
E a volte voglio che tu vada via, che mi lasci essere  completamente .
Allora dentro urlo, ma sono in gabbia, imprigionata da me stessa, dalla mia mente.
E non un suono esce.
Se vorrei  liberarmi di te?
Sì, forse lo desidero più di ogni altra cosa, anche più di quello stupido numero.
Quindi qual è il problema? Non posso farlo. Perché non è vero che se ne esce,
non è vero che si torna a vivere. Non si guarisce mai, ci si può solo illudere di esserci riusciti.
Che senso ha combattere una battaglia che non si può vincere? Tanto vale stringere i denti e resistere, tentare, almeno.
Adeguarsi.  Sopravvivere e nulla più perché si è già stati sconfitti.

Imagine pageant
In my head
The flesh seems thicker
Sandpaper tears corrode the film
And I need you now, somehow
And I need you now, somehow



È un meccanismo diabolico il tuo.
Mi inglobi.
E distorci tutto.
La realtà diventa il sogno e il sogno diventa la realtà.
Così non riesco più a vivere senza di te. Ti rendi indispensabile.
Credo che tu sia esattamente come una droga. Anzi, tu sei una droga, la mia.
È spaventoso il modo in cui il tuo, mio, torturarmi mi faccia star bene, giusta.
Maledetto masochismo.

Open fire
On my needs designed
On my knees for you
Open fire
On my knees desires
What I need from you

And you're my obsession
I love you to the bones
And Ana wrecks your life
Like an anorexia life



Anestetizzi la vita, la rendi ovattata e distante.
Ne diventi il fulcro, l’unico motivo d’esistenza.
Sei la sola a darmi la forza per andare avanti, distruggendomi.
Dov’è la soluzione? Non esiste, e lo accetto.
Ne prendo atto. Va bene così.

Open fire
On my needs designed
On my knees for you
Open fire
On my knees desires
What I need from you

Open fire
On my knees desire

Open fire
On my needs designed
On my knees for you

 
È come avere un cancro, con la differenza che ho scelto io di ammalarmi e che la sfortuna non c’entra proprio nulla.
È solo colpa mia.
 
 Scritto il 3/09/13
 
(La canzone è la meravigliosa "Ana’s Song (Open Fire)" dei Silverchair. Vi consiglio vivamente di ascoltarla e di leggere con attenzione il testo, perché trovo sia perfetto e incredibilmente reale. Non penso sia possibile esprimere meglio alcuni concetti di come sono stati trattati da questo gruppo. Ah, Ana sta per anoressia, malattia della quale  il cantante ha sofferto, ed è il modo in cui a volte viene chiamato questo problema da chi lo vive. Il link della canzone è questo: http://www.youtube.com/watch?v=zNK_r2QAXAo)

 
   
 
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