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Autore: Elsira    20/01/2016    4 recensioni
STORIA PROSSIMA A NUOVA STESURA
Ciao a tutto il popolo di EFP! È un piacere essere tornata, quanto tempo eh? Ma non indugiamo oltre e partiamo con questa nuova storia di Kin!
Trascorso qualche anno dalla sfida contro Vegeta, la vita della nostra sayan trascorre tranquilla: allenamenti con il padre, lavoretti di casa e commissioni con la madre, tempo ricavato da passare con Trunks. Finché una notizia dalla nipotina Pan farà scattare a Gohan quella che all'inizio pare a tutti quanti un’ottima idea, ma che presto si rivelerà più complicata del previsto e creerà tempesta tra le due giovani sayan, le quali dovranno mettere da parte risentimenti e conflitti per affrontare una nuova, incombente, minaccia.
Per scoprire questo e altro, non vi resta che entrare e leggere!
P. S. : Nel primo capitolo si trova un mini-riassunto di ciò che è accaduto nelle long precedenti, che, giunti alla terza parte della storia, è indispensabile per fare un poco il punto della situazione, rinfrescando le idee a chi mi ha sempre seguita e ‘istruendo’ chi invece sarà incuriosito e inizierà a leggere da adesso.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Goten, Nuovo personaggio, Pan, Trunks | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl , Pan/Trunks
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue del padre e occhi della madre'
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Fine estate, Anno 793

«Ma sono matti? Come diamine dovremmo fare a raccogliere tutte le sfere nell'unico giorno rimasto? Ci sono sempre voluti dei mesi!» Sbraitò Goten, guadagnandosi le occhiatacce delle due sayan.

«Sul serio?» Iniziò Pan, per lasciar proseguire Bra: «Sono le sfere a preoccuparti? Non pensi a tua sorella?»

«Mia sorella è in grado di cavarsela. Sono certo che si sia lasciata catturare di proposito, deve avere qualcosa in mente. Oltretutto, se si trovasse in difficoltà, potrebbe sempre usare il teletrasporto per uscire dai guai.» Rispose Goten, con un espressione terribilmente seria che stupì molto le due sayan. Erano certe di non aver mai sentito quel tono e quella sicurezza nel giovane.

«Ad ogni modo...» La voce di Trunks le riportò al presente, facendo posare gli occhi di tutti su di lui. «Le sfere del drago non sono un problema, sono tutte e sette chiuse al sicuro alla Capsule Corporation già da qualche anno ormai.»

«Dici davvero?» Chiese Goten, sorpreso che non ne sapesse nulla. In fondo, praticamente quell’abitazione e quell'azienda erano una seconda casa per lui; credeva di conoscerle alla perfezione e che non ci fossero segreti di cui fosse all’oscuro.

Trunks annuì, sempre con la mano al mento in evidente posa riflessiva, mentre sua sorella si rivolse al sayan: «La mamma le ha raccolte perché non voleva che finissero in mani sbagliate. Si trovano in un caveau sotterraneo segreto, protette dai migliori sistemi di sicurezza esistenti. Praticamente, solo noi della famiglia Brief possiamo accedervi.»

«Ci sono!» Esclamò Pan. «Tutto ciò che dobbiamo fare è chiamare il nonno e Vegeta, così daranno una lezione in puro stile sayan a quei brutti musi!» Continuò la più piccola, piena d'energia ed entusiasta di aver trovato la soluzione.

«Ehm... Sì... E... Anche no...» Rispose Goten, in volto un'espressione perplessa che rispecchiava perfettamente quella confusa della nipote.

«Sono via ad allenarsi, per il resto del mese... Non abbiamo modo di contattarli e non abbiamo Kin che può andarli a chiamare con il teletrasporto.» Spiegò con un sorriso tirato Bra, smontando l'entusiasmo della più giovane, che accasciò le spalle.

«Non importa.» Il tono spaventosamente serio di Trunks fece sobbalzare le due ragazze. «Andremo noi da Kin.» Continuò altrettanto serio Goten.

«Vengo anch'io.» Una mano sulle spalle, fece voltare i due giovani.

«Papà...» Sussurrò Pan, vedendo il genitore dietro ai sayan.

«Quando sei arrivato, fratellone? Perché non ti abbiamo sentito?» Gli chiese perplesso Goten. Suo fratello gli sorrise furbo: «Ti dimentichi forse chi è che ti ha insegnato ad azzerare l'aura, fratellino?»

Le labbra di Goten si distesero, così come quelle di Trunks, dopodiché Gohan tornò serio e chiese: «Quando andiamo?»

Fu Bra a rispondere: «Da quanto ci ha riferito Pan, l'incontro dovrebbe essere entro l'alba di domani, perciò se andate stanotte credo li troverete ad aspettarvi.»

«Allora andremo in serata, così saremo noi ad aspettare loro.» Propose Gohan, ricevendo un segno di consenso dagli altri due. L’adulto aggiunse poi, meditabondo: «Come facciamo però con le sfere? Se non ci vedono arrivare con quelle, potrebbero uccidere Kin all’istante senza che nemmeno ce ne accorgiamo.»

Bra sorrise all’uomo. «Anche questo non è un problema. Abbiamo una copia delle sfere del drago davvero ben riuscita, qui a casa. Basterà che vi presentiate con quella e il problema è risolto. Potr…»

«Voglio venire anch'io!» Esclamò d'improvviso Pan, la quale si era sentita messa da parte e non ne comprendeva nemmeno il motivo.

Suo padre le si rivolse arcigno: «Scordatelo! Sei solo una bambina e questo non è un gioco o uno degli allenamenti che facevi con Kin, Goten e Trunks! Rischiamo la pelle, te ne rendi conto?»

Pan si ritrasse un poco, spaventata da quello sbotto d'ira. Suo padre le faceva davvero paura quando arrabbiato, quasi più di sua nonna.

Abbassò lo sguardo e lo posò sul dorso delle proprie mani, situate tra le gambe e rivolti verso il basso, le quali vennero pian piano bagnate dalle lacrime che le scesero dagli occhi. «Io...» Sussurrò con voce strozzata. «È colpa mia se zia Kin è in questa situazione... Non posso lasciarl...»

«Non dire sciocchezze, Pan. Tu non hai alcuna colpa.» Le disse Bra. La turchina le sfiorò delicatamente una mano, per poi rivolgerlesi con tono dolce: «Nessuno di noi ti ha mai accusata di ciò che è successo a Kin e nemmeno lei lo farebbe mai; ciò che è accaduto poteva succedere a chiunque. Tu sei la più piccola delle nostre famiglie e come tale avremo sempre tutti quanti un occhio di riguardo per te. È naturale che tu non comprenda appieno ciò che sta succedendo, sei troppo giovane, ma tuo padre ha ragione: questo non è uno scherzo. Quei sayan sono pericolosi e se tu andassi con tuo padre, tuo zio e Trunks, saresti solamente loro d'intralcio, perché dovrebbero pensare a proteggere te e non potrebbero concentrarsi su Kin e sull'eliminazione della nuova minaccia.»

Pan strinse i pugni e annuì, restando a capo chino.

«Bene, io direi di andare a prepararci. È tanto che non mi alleno... Ragazzi, fatemi un po' sgranchire. Come siamo messi a senzu?» Disse Gohan, rivolto ai due giovani.

Trunks annuì sorridendo: «Ce n’è una buona scorta nella G.R.»

«Vi porto le sfere nella Gravity Room prima del tramonto.» Disse Bra.

Trunks la guardò per qualche istante sorpreso da quella disponibilità, poi tirò un sospiro di sollievo e le disse sincero: «Grazie sorellina.»

«Figurati.» Sorrise di rimando la turchina.

I tre sayan si avviarono fuori, ma sulla soglia Goten fece cenno a Bra di avvicinarsi. «Dopo andremo direttamente al lago, tieni d'occhio Pan. Non deve seguirci.» La ragazza annuì e andò a mettersi nuovamente al fianco del letto, tentando di distrarre l'amica con qualche chiacchiera da ragazze.

Quando calò la sera, Bra vide dalla finestra i tre sayan uscire dalla G.R. e alzarsi in volo, suo fratello con a spalle lo zainetto contenente le finte sfere.

Attese un po’, dopodiché si spogliò e indossò la battle suite, per dirigersi poi nella stanza dove si trovava Pan, ancora sdraiata sul letto con aria afflitta. Sorrise furba, le si avvicinò, si mise al lato del materasso, si portò i pugni ai fianchi e le disse: «Allora, ti alzi e andiamo a salvare Kin, oppure vuoi restare a martoriarti la testa per tutta la sera?»

Pan si voltò verso di lei con occhi spalancati dall'incredulità, mentre la turchina le lanciò la capsula contenente la sua battle suite. La mora alzò gli occhi, osservò il sorriso furbo che ricordava terribilmente quello del Principe sul volto dai lineamenti delicati della ragazza e sorrise a sua volta, vedendo per la prima volta in Bra la discendenza sayan.

Le due correvano veloci nel corridoio, quando la più giovane si rivolse alla più grande: «Senti un po', ma allora quel discorso così maturo su "questo non è un gioco" e "sii matura, Pan" di prima, che cos'era?»

«Maddai, pensavi davvero che mio fratello mi avrebbe lasciata andare con lui? Ovvio che dovevo far finta di essere dalla sua parte, altrimenti sarei rimasta chiusa un'altra volta tra queste mura, mentre fuori si consuma l'azione.» Le disse Bra, mentre erano già uscite di casa e si dirigevano verso il lago. La voce della turchina si velò un poco di tristezza: «Tutti si dimenticano sempre che pure io sono una sayan... Non sono inutile, mi sono allenata con mio padre e non sono un'inetta. Sono stufa di non mettermi mai nei guai e fare la principessina sotto la campana di vetro. È arrivato il momento di dimostrare a tutti che anch'io posso essere utile a qualcosa.»

Pan la osservò attentamente mentre erano in volo, sentendo un incredibile affinità con quella persona. Bra puntò lo sguardo avanti a sé, per dire poi decisa: «Oltretutto, Kin è la mia migliore amica e quei tre se lo possono scordare che la lasci nelle grinfie di tre scimmie arroganti!»

«Allora aumentiamo la velocità, altrimenti arriveremo a scontro concluso.» Disse Pan, ricevendo un segno di consenso dalla compagna.

 

I tre sayan arrivarono sulle sponde del lago, si guardarono un po' attorno e vedendo che non c'era nessuno si misero in attesa.

Dopo quella che gli era sembrata un'eternità, Goten iniziò a lamentarsi: «Maledizione, ma dove sono finiti?»

«Calmati fratellino, siamo arrivati solo da pochi minuti.» Tentò di dire Gohan, ma l'altro non lo ascoltò, perché la sua mente aveva ormai iniziato a navigare nell'Oceano sconfinato che erano i suoi pensieri, per farne a un certo punto emergere uno: «E se anziché aspettarli qui andassimo direttamente da Kin?»

Gli altri due si guardarono egualmente sorpresi da quell'uscita, che poteva in effetti avere senso, per poi puntare gli occhi seri in quelli del più piccolo e dire all'unisono: «Spiegati.»

Goten propose la sua idea in fretta e con molto entusiasmo.

«In poche parole, li potremo prendere di sorpresa e boom! Liberiamo Kin e li facciamo fuori in un attimo!» Concluse euforico, con tanto di schiocco di dita.

L'espressione sicura di Goten si contrapponeva perfettamente a quelle riflessive e profonde del fratello e dell'amico.

Dopo qualche secondo di silenzio, Trunks si rivolse al maggiore: «Che ne dici, Gohan? Pur venendo da Goten, non mi sembra un'idea pessima.»

«Ehi... Guarda che io sono proprio qui…» Lo fulminò con lo sguardo l’indiretto interessato, ma entrambi lo ignorarono.

«In effetti, potrebbe davvero funzionare. Grazie all'effetto sorpresa potremo riuscire a vincere in un minor lasso di tempo e così evitare anche che Kin rischi di farsi del male. Testarda com'è, non è improbabile che appena l'avremo liberata si fiondi su uno dei nemici per vendetta.» Rifletté a voce alta l'uomo. Alzò lo sguardo su Trunks e gli sorrise sicuro: «Anche se sembra una delle sue stupidaggini, stavolta ha fatto centro.»

Trunks sorrise di rimando, mentre gli occhi del minore passavano interdetti dal fratello all'amico. «Guardate che io sono qui!» Esclamò muovendo disperatamente le braccia per cercare di farsi notare.

«Trunks, tu sei il più bravo con le auree, riesci a rintracciare quella di Kin?» Chiese Gohan al giovane, ignorando completamente il fratello. Il sayan dai capelli chiari chiuse gli occhi per poi riaprirli dopo pochi istanti: «Trovata. Ma è molto debole ed è assieme ad altre tre auree impressionanti, stiamo attenti.»

«Finitela di ignorarmi e parlare tra voi!» Gridò il più piccolo, sbattendo i piedi per terra dal nervoso.

«Sì, sì come vuoi Goten. Ma ora muoviti e andiamo, abbiamo del lavoro da fare.» Gli disse saccente Trunks, già in volo, guardandolo appena.

Goten sbuffò, dopodiché si alzò in volo e seguì il figlio del principe, tirandogli maledizioni a denti stretti.

 

«Non dovremo andare al lago? La notte è calata già da un po’.» Disse Araik, nel silenzio che dominava ormai da ore tra loro.

«No, non importa. Tre sayan stanno venendo fin qui di loro spontanea volontà.» Gli rispose sua sorella, guadagnandosi un'espressione sorpresa del colosso e un sorriso da parte dell’altro sayan.

«Allora dovremmo accoglierli come si deve.» Sorrise il capo, provocando un lieve riso maligno nei due compagni, i cui volti venivano illuminati a sprazzi dal fuoco acceso.

 

Pan e Bra atterrarono sulle sponde del lago e si guardarono interrogative intorno, confuse dal fatto che non ci fosse nessuno.

«Non è certo quello che mi aspettavo... Non avrebbe dovuto, tipo, esserci uno scontro all'ultimo sangue per la salvezza della Terra?» Chiese tra il serio e lo scherzoso Pan. Bra si mise a riflettere, dopodiché chiuse gli occhi e si alzò il guanto destro dell'uniforme: «Non mi sfuggirai fratellone...»

Pan guardò interrogativa la ragazza al suo fianco, la quale armeggiava a un orologio che teneva al polso. La corvina le si avvicinò con espressione curiosa, vedendo uno schermo verde scuro con una triangolo rosso al centro e dei piccoli cerchi gialli che lampeggiavano fermi, sul lato dello monitor quadrettato.

«Di' un po', Bra... Ma quello non è forse...» Iniziò a chiedere Pan, indicando con l'indice il polso dell'amica. La turchina le mostrò il proprio sorriso furbo e le disse: «Già, è il radar cercasfere. In versione da polso, molto più comodo dell'originale.»

«E come pensi di rintracciare i ragazzi? Le sfere che si sono portati dietro sono false e... Aspetta un attimo...» Si fermò Pan, capendo d’improvviso perché Bra si fosse offerta di sua spontanea volontà nel portare le sfere ai tre. «Hai dato loro quelle vere?» Gridò incredula Pan, impressionata da tanta astuzia o stupidità, non avrebbe saputo dire, puntando il proprio indice contro una Bra con le sopracciglia alzate, gli occhi semi chiusi e un sorrisetto talmente furbo da far quasi paura.

«Ti rendi conto di cosa potrebbe succedere se i sayan riuscissero a impadronirsi delle sfere vere?» Continuò la mora, facendo reagire l'altra con un piccolo riso: «Ma per favore, Pan... Mi credi davvero così sciocca? Non sono mica Goten.» I suoi occhi blu andarono a incatenare quelli scuri della più giovane e le disse: «Le sfere vere che portano con loro sono solo sei, quella da quattro stelle è ancora nel caveau di famiglia. In questo modo, anche se i nemici riuscissero a impossessarsene, non riuscirebbero comunque a evocare il drago.»

La mora la guardò di sottecchi, stringendo appena gli occhi. «E non potevi metterne una sola vera, allora?»

«Sì così se magari le portava Goten, la perdeva per strada e la nostra possibilità di trovarli sarebbe andata a farsi benedire, dato che nessuna di noi è capace di percepire le auree...» Rispose l'altra alzando un sopracciglio, non riuscendo a comprendere perché Pan non ci fosse arrivata da sé.

«Credi davvero che mio zio sia così cret...» Pan stavolta si interruppe da sola, notando l'espressione dell'amica e riflettendo un istante su ciò che stava per chiedere, così abbassò la testa, fece un lungo sospiro e disse arresa: «Fai strada.»

 

«È qui sotto. E anche gli altri tre.» Disse Trunks, arrivati al limitare del bosco dove si trovavano i sayan.

«Non ricordo questo precipizio... Da ragazzo venivo spesso da queste parti, ma non mi pare di averlo mai visto...» Rifletté Gohan.

«Chissene frega del precipizio, ora dobbiamo salvare Kin!» Esclamò Goten.

«No, aspetta!» Provò a fermarlo il fratello, ma l'altro era già sceso a terra, perciò i due lo seguirono.

«Sei un'idiota! E dire che l'idea dell'effetto sorpresa era pure tua!» Gli disse Trunks, appena mise piedi per terra, avvicinandoglisi e sferrandogli un pugno sulla testa.

«Magari se tu la smettessi di urlare, potremo evitare di farci scoprire!» Rispose l'altro, mentre si massaggiava il capo, guadagnandosi solo un'occhiata di fuoco da parte del figlio del principe.

«Finalmente, siete arrivati...» Disse con tono annoiato la figura di fronte a loro, facendo tornare i tre sayan terrestri seri. Trunks fece un passo avanti e disse: «Dateci Kin.»

L'altro chiuse gli occhi, alzò l'indice verso di loro e lo mosse in segno negativo, accompagnato dallo schioccare della lingua, poi disse: «Prima le sfere del drago.»

«Non erano questi gli accordi.» Disse Gohan, accigliandosi.

Il sayan aprì le braccia all'altezza della vita e sogghignò: «Accordi? Come fate a parlare di accordi se non eravate nemmeno presenti quando sono stati presi?» Tese il braccio verso di loro e, tornato serio, disse: «Prima le sfere, poi la mezzosangue.»

«Mezzo... Sangue?» Sussurrò Trunks, il quale a sentir chiamare così l'amata iniziò a perdere lucidità. «È più sayan lei di quanto voi sarete mai!» Gridò, trasformandosi e colpendo l'avversario con un pugno, che venne però schivato all'ultimo momento.

«Capo... È... È un super sayan...» Disse incredulo Araik, uscendo dalla vegetazione e parandosi di fonte al sayan che aveva parlato fin a quel momento, per proteggerlo.

«Eh eh... Già.» Sogghignò Trunks, per poi tornare serissimo e dire: «Quindi vedete di collaborare e ridateci Kin, lo sappiamo che è qui.»

Gli occhi del capo degli avversari s'illuminarono, così come il suo volto. «Non posso crederci... Sakiara!» Gridò, voltandosi verso la foresta. «Di chi è figlio questo super sayan?»

«Di Vegeta, capo.» Si sentì dire da un punto non ben definito della vegetazione. La rivelazione fece immergere il sayan in quella che più che una risata di gioia sembrava da pazzo maniaco. «Fantastico!» Gridò a un certo punto, scostando bruscamente Araik e camminando verso un Trunks sempre più confuso. Arrivatogli di fronte, gli disse in un ghigno: «Tu sei mio. Insieme daremo vita ai figli più forti che si siano mai visti, con il mio purosangue di sayan e il tuo sangue reale nonché di super sayan, creeremo un esercito inarrestabile!»

Gli occhi dei tre sayan si fecero increduli, tutto d'un tratto.

«F-figli?» Ripeté perplesso Trunks.

«Sì, mio principe. Io sono Kihan ed esisto per servirla.» Disse il capo, inginocchiandosi.

«K-Kihan? Ma è un nome da donna...» Sussurrò incredulo Gohan. Trunks lo guardò con gli occhi fuori delle orbite, dopodiché Goten osservò meglio quelli che credeva fin a quel momento essere pettorali e, perso totalmente il controllo, urlò fuori di sé: «Quella sarebbe una femmina?»

«Ma certo che sono una femmina, cosa credevi?» Gli si rivolse Kihan, per poi alzarsi e posare nuovamente lo sguardo su Trunks, il quale le disse: «Senti, mi spiace, ma sono già impegnato. Con la sayan che tenete prigioniera, quindi...»

«Con quella là? Mi deludi mio principe, ma non ci sono problemi.» Disse Kihan, sorprendendo il sayan, il quale la fissò incredulo che la situazione avesse potuto risolversi in modo così privo di ostacoli. «D-davvero?» Chiese titubante.

«Ma certo.» Rispose lei con un sorriso, dopodiché chiamò la compagna, la quale uscì allo scoperto con la figlia di Goku ancora intrappolata nella prigione d’aura.

«Kin!» Gridarono all'unisono i tre, sollevati di vederla viva, anche se in pessime condizioni.

Il sorriso di Kihan si trasformò in un ghigno soddisfatto, mentre ordinò alla compagna: «Falla fuori.»

In quel momento i cuori dei tre mancarono un battito.

«Volentieri, capo.» Disse Sakiara. Strinse il pugno del braccio teso e la barriera iniziò a restringersi velocemente, rischiando di stritolare il corpo della prigioniera, la quale però raccolse le ultime energie e riuscì a teletrasportarsi fuori.

Disabilitata dalla stanchezza dovuta al digiuno degli ultimi tre giorni però, anziché riapparire di fronte ai due fratelli come avrebbe voluto, si ritrovò davanti ad Araik.

Il sayan non perse tempo e, desideroso di sfogarsi un po' e porre fine alla pagliacciata degli ultimi minuti, colpì Kin con un pugno in pieno volto, spendendola contro un albero che si ruppe e cadde a terra sotto il suo corpo, privo di ogni energia.

Araik fece appena in tempo a fare un ghigno, che si ritrovò a doversi parare dai colpi di Gohan, trasformatosi in super sayan, il quale non gli dava respiro.

«Non...» Un pugno a segno nello stomaco da parte dell'uomo dai capelli dorati. «...toccare...» Una gomitata al collo, che spinse il sayan verso terra. «...mai più...» Lo prese per la caviglia e lo lanciò senza difficoltà in cielo.

Araik si arrestò a mezz'aria, con in volto visibile tutta la propria ira e frustrazione. «Dove sei? Dove ti sei nascosto, sporco mezzosangue?» Gridò, guardandosi perso tutt'intorno.

D'improvviso, si arrestò per un brutto presentimento. Iniziò a tremare di paura, come se avesse sentito l'ombra della Morte apparirgli alle spalle. Ma era Gohan.

«...la mia sorellina.» Sussurrò con fare cupo il super sayan.

«Maledetto!» Fu il grido del colosso, mentre provava a riprendere il controllo del proprio corpo e si rigirava su se stesso, tentando di colpire l'avversario con un pugno. L'attacco venne bloccato senza alcuna difficoltà e Araik provò puro terrore, di fronte allo sguardo privo di pietà di quegli occhi azzurri. Cercò di scappare, ma la presa del super sayan sul suo pugno glielo impediva.

A terra, le altre due avversarie osservavano la scena con un'espressione priva di sentimento.

La voce di Kihan spezzò il silenzio tra loro: «Sakiara.»

La sayan scostò lo sguardo verso il capo, prendendo al volo i due piccoli oggetti che le lanciò. Aprì il palmo e spalancò gli occhi sorpresa. Stava per ribattere, quando Kihan la precedette: «È un ordine. Non vorrai disubbidire a un ordine del tuo superiore, vero?» Posò i propri buchi neri negli occhi della compagna, la quale strinse il pugno e chinò la testa con espressione di sottomissione, ripensando a episodi del proprio passato che non voleva in alcun modo si ripetessero.

«Agli ordini...» Sussurrò, prima di togliersi il ricevitore, consegnarlo al capo e alzarsi in volo verso il fratello.

Kihan indossò lo scouter e lo accese. Subito, il rilevatore le fece spostare lo sguardo e l’attenzione verso il corpo della figlia di Goku.

«Per te è finita.» Gohan stava raccogliendo l'energia nel proprio palmo libero, quando d'improvviso si ritrovò avvolto da una sfera d'energia. Si udì un grido di puro dolore e il biondo si accorse di avere ancora nella propria stretta la mano dell'avversario, tagliata all'altezza del polso dalla barriera.

«Piantala di urlare, bestione e indossa questo.» Gli disse in modo gelido la sorella, lanciandogli uno dei due piccoli oggetti consegnatole poco prima dal capo.

Araik lo prese al volo e non appena vide il contenuto del proprio palmo, si rivolse verso Gohan e gli rise con espressione pazza: «No, è la tua di fine!»

L’uomo gli mostrò soddisfatto l'orecchino e Gohan sbiancò, riconoscendolo. Il super sayan iniziò a colpire la prigione d'energia, tentando di uscire, nel mentre che gridava: «Ragazzi! Fermateli!»

Goten e Trunks guardarono interrogativi la scena, la quale mostrava loro Araik e Sakiara portarsi la mano all'orecchio. Non appena essi scostarono il palmo, i due riconobbero i Potara e si alzarono in volo, entrambi trasformati in super sayan, nel tentativo di fermare la fusione dei corpi che stavano venendo attirati l'uno all'altro; nel momento dell'unione, la barriera in cui era intrappolato Gohan svanì nel nulla.

Dalla luce che sprigionò la fusione, riecheggiò una risata malefica e vittoriosa, avente il timbro di Araik.

Un sayan con una corporatura maggiore del colosso, privo di cicatrici e l'armatura di Sakiara, uscì fuori dalla luce, con una risata maniacale e le poderose braccia incrociate al petto. Con un ghigno a dipingergli il volto, guardò uno a uno i tre super sayan che aveva davanti e disse: «Ora si inizia a giocare.»

 

Elsira #18

Ooookay, eccoci di nuovo qua. Ho pubblicato prima perché voglio finire la storia 'alla svelta', perché è andata troppo per le lunghe quindi... Beh, sapete com'è... E anche se non lo sapete, fate finta di esserne a conoscenza.
Sto smattando... Comunque!
Il prossimo aggiornamento è domenica mattina e, a rigor di logica, dovrebbe essere l'ultimo.
Ora, so che volevo dire una cosa 'importante' ma non mi viene in mente...
Ah sì: per chi non lo sapesse, la fusione di due creature di diverso sesso tramite gli orecchini Potara è possibilissima, non me la sono inventata di sana pianta. Un esempio (e credo anche l'unico, a essere sincera) è Kaioshin il Sommo, il quale altri non è che una fusione tra un Kaioshin e una strega. Davvero, non me la sono inventata io... Andate a controllare se non mi credete! xD Mi rendo conto che quest'ultima potrebbe essere o un colpo di genio, o la finale rovina della long... Ma a voi la scelta, io sono pronta a tutto, anche/sopratutto alle bandierine denominate "cattive"... Fate voi u.u

Poi: i Potara... Se ci pensate, all'inizio ce n'erano tre paia: quelli di Kaioshin dell'Est, quelli di Kibito e quelli di Kaioshin il sommo. Due paia vanno distrutti, ma ne rimane comunque uno (uno azzurro di Kibito e uno giallo di Kaioshin dell'Est). Questi non si sa che fine abbiano fatto (o almeno, io non me lo ricordo, mi sembra solo siano spariti nel nulla quando loro se li levano e si uniscono) quindi nel mio immaginario se li sono presi questi sayan.
Non ho ancora la più pallida idea di come abbiano fatto (forse ci scriverò un giorno un missing moments, non lo so) ma tanto non è importante ai fini di questa storia. :P
Sì, è un po' una scusa del piffero, quindi... Facciamo così: negli avvertimenti c'è il "what if?", perciò se non vi ho convinta, immaginatevi che sia avanzato un paio d'orecchini e che magicamente siano finiti nelle mani dei sayan!

Fatto sta che questo è principalmente un capitolo scritto per far sorridere, visto la evidente demenzialità che ho dato a Goten. Per quest'ultima, vorrei scusarmi ma sarebbe una bugia, in quanto sono attualmente affetta da una malattia mentale passatami che (praticamente) mi costringe a far vestire a Goten i panni del cretino. Non posso farci nulla, per questa long è andata così... Magari poi mi riprenderò, chissà... Lo spero...
Ora, sono abbastanza sicura che di cosa importante da dire ce ne fosse un'altra, ma al momento non mi sovviene... Quindi semmai ve la dirò la prossima volta :P
Bacione e buon metà-settimana a tutti!


P. S.: Ah, ecco cos'era! Il nome Kihan è **** ** ********! (Chi vuole, riempia i puntini, a me è stato chiesto di non farlo u.u) Ciao ciao carissimi ;* 


 


Se lasciate una recensione con i vostri pensieri non potete che farmi piacere :) Se notate degli errori o avete dei consigli, non esitate a farmelo sapere; voglio davvero migliorare il mio modo di scrivere e ve ne sarei davvero grata se mi aiutaste ^^
   
 
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