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Autore: morgana85    16/03/2009    6 recensioni
Questa sarà una piccola raccolta dove ho cercato di unire due delle cose che amo di più al mondo: la storia dell'arte e la scrittura. Per ogni dipinto scelto, tra i più diversi autori,sarà scritta una storia dai pairing differenti. Spero di avervi incuriosito almeno un pò! Bacio a tutti Morgana
- Primo capitolo partecipante al Kisses Contest indetto da itachi love -
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Buongiorno a tutti! ^^
Prima cosa: perdono *me in ginocchio sui ceci* per il ritardo…ma tra il tempo che mancava e l’ispirazione che tornava a singhiozzi, questo capitolo proprio non voleva saperne di essere concluso.
Ed eccoci arrivate all’ultimo…. ç_ç a dire il vero, mi sento un po’ triste. Mi ero davvero immersa completamente in questa raccolta, tra la ricerca dei quadri e la giusta associazione con i vari personaggi. È un insieme di tante cose che mi appartengono, quindi doppiamente speciale, almeno per me.
Giusto due paroline sul capitolo…E’ una coppia di cui non scrivo praticamente MAI, è stata forse la più dura da affrontare. Ma lo dovevo ad una persona, e non potevo non accontentarla. Spero che ne sia uscito qualcosa di almeno lontanamente decente.
Un’altra cosa…un GRAZIE stratosferico a tutti coloro che hanno recensito. Siete state/i il mio conforto e il mio incoraggiamento per la scrittura di ogni singolo capitolo. Ma anche a coloro che hanno semplicemente letto o aggiunto la storia tra i preferiti…vuol dire che sono almeno riuscita a rubare qualche minuto del vostro tempo e credo sia un buon traguardo =)
Ora, come sempre… BUONA LETTURA! =)
Ci vediamo più giù
Baci a tutti
Morgana =)
 
Il link per il decimo dipinto è:
http://www.cercaturismo.it/public/absolutenm/articlefiles/245-PinaBo_MadonnaDelPassero_Guercino.jpg
 
 
 
 
Guercino – “Madonna del Passero”
 
Lontana dalla mia casa troppo affollata, ma ancora sufficientemente vicina da riuscire a distinguere gli abitanti al suo interno, sento di poter finalmente respirare.
Accolgo con piacere il vento fresco che mi scompiglia i capelli e fa danzare il mio vestito, chiudendo gli occhi e alzando il viso verso il dolce tepore del sole del tardo mattino.
Sono fuggita. Per la prima volta in vita mia, non ho avuto il coraggio di rimanere ad affrontare una realtà molto diversa da quella che i miei sogni di bambina immaginavano.
Ma il volto preoccupato di mia madre, l’ansia nervosa di Ron, lo sguardo malinconico e intriso di dolore di Hermione sono improvvisamente diventati insopportabili.
Soprattutto, sono fuggita da Harry. Dal suo silenzio, dai suoi abbracci, dalla mia incapacità di cogliere i suoi pensieri.
A volte credo di non essere la persona che vorrebbe avere al suo fianco. C’è qualcosa di… sfuggente in lui, nei suoi occhi verdi che sono per me un impossibile mistero. Come se continuassi a rincorrere una parte di lui che in realtà non vuole rivelarmi, arrivando a sfiorarla con le dita per poi immancabilmente sentirla scivolare via.
Sono stanca di sentirmi ripetere “E’ troppo pericoloso” “Non possiamo stare insieme” “Cerca di capire”, quando l’unico posto in cui vorrei trovarmi è tra le sue braccia. Avere la possibilità di svegliarmi accanto a lui, riscaldata dal suo corpo vicino al mio e coccolata dalle sue carezze. Non so più in che modo fargli capire che sono più forte di quanto crede, pronta ad affrontare qualunque cosa pur di ottenere l’amore che dice di provare per me.
Con un profondo respiro, lasciando che il profumo dell’estate imminente invada i polmoni, mi incammino verso la bassa collina dietro casa, dove giocavo sempre da piccola. Salgo senza nessuna fretta il dolce pendio, l’erba sempre più alta che mi sfiora la vita, dondolando come un placido mare verde ad ogni soffio di vento. Giunta in cima, lascio vagare lo sguardo sul grande prato disseminato di fiori, che risaltano come macchie di colore sulla tavolozza di un pittore.
Ascolto solo il silenzio, e per una volta non mi sembra così spaventoso. Abituata al continuo tramestio di sottofondo di una famiglia numerosa come la mia e allo scricchiolare incessante della casa, poter sentire nient’altro che il battere ritmico del mio cuore è un sollievo.
Una nuvola solca velocemente il cielo, e mentre seguo la sua ombra scivolare sulla terra scorgo una figura scura in lontananza. Socchiudo gli occhi, riparandoli dalla luce del sole con una mano, cercando di riconoscerla. Con un movimento repentino dettato dall’istinto, ormai sensibile e sempre all’erta, impugno la bacchetta. Scivolo silenziosa verso la piccola macchia di alberi alla mia destra, nascondendomi tra le ombre fitte e i bassi cespugli, le orecchie tese a cogliere anche il lieve fruscio delle foglie, i muscoli contratti e pronti a scattare.
Bastano pochi istanti ed un’occhiata più attenta per sentire la tensione abbandonare le spalle e il respiro tornare regolare. Un’espressione sorpresa si dipinge sul mio viso alla vista di una ragazza che stringe a sé un bambino. Ha lunghi capelli scuri a cui è intrecciato un velo leggero, dalla consistenza dell’aria e del sole. È di una bellezza esotica e lontana, con un fascino discreto e disarmante. Sembra molto giovane, i lineamenti del viso dolci ed eleganti, ma c’è qualcosa nel suo sguardo che parla della vita di una donna ben più matura degli anni che dimostra. Il bambino che tiene in grembo osserva curioso il piccolo uccellino che le si è posato sul dito.
È un’immagine struggente, di una bellezza senza fine. Come se in quell’istante fosse racchiusa la perfezione dell’universo, di un’intimità così profonda da farmi sentire una spettatrice indegna. E nonostante tutto non riesco a fare altro che continuare a guardare, vedendo in lei quello che vorrei fosse il mio futuro.
Solo quando avverto gi occhi bruciare per lacrime mai versate mi costringo ad indietreggiare lentamente. Ma il rumore secco di un piccolo ramo che si spezza sotto i miei piedi rovina la mia fuga silenziosa. La seconda.
Ormai rassegnata ad essere stata scoperta, esco dal riparo sicuro degli alberi. La ragazza è in piedi, il bambino stretto contro il petto. Gi occhi, che ora mi accorgo essere neri come le ali di un corvo, non mi abbandonano per un solo momento. Ad ogni passo che faccio per avvicinarmi, corrisponde il suo che indietreggia.
«Non volevo spaventarti», le sorrido, fermandomi a qualche metro da lei. «Stavo solo facendo una passeggiata. Abito dietro quella collina», le indico il modesto pendio oltre il quale sorge la mia casa.
«Questo è il tuo giardino?», la sua voce è calda e vellutata, con un marcato accento straniero.
Scuoto la testa, ridendo divertita, «No, certo che no. Stai tranquilla, nessuno ti caccerà via». Sposto lo sguardo sul bambino, aggrappato al morbido vestito della madre forse per sentirsi più sicuro, che ora mi fissa con aria incuriosita. Avverto i suoi occhi, così chiari e limpidi, studiare con attenzione i tratti del mio viso. Non so cosa lo spinga, forse l’ingenua innocenza che hanno tutto i bambini, ma improvvisamente allunga le braccia nella mia direzione, agitandole nel vuoto come se cercasse di afferrarmi.
«Posso?», chiedo alla ragazza, che con un sorriso enigmatico e dolce annuisce. Provo una strana sensazione mentre stringo a me questo piccolo frugoletto, che subito inizia a giocare con i miei capelli. Il cuore inizia a battere più forte e una profonda gioia mi solletica la pelle. Sento le lacrime offuscare la vista quando le sue manine piccole e paffute sfiorano le mie guance, la bocca, il naso. Ed è un calore languido quello che mi travolge quando posa la testolina sulla mia spalla, lasciandosi cullare dai miei movimenti lenti e dalla mia voce bassa e incrinata dall’emozione.
«Devi avere qualcosa di speciale, bella fanciulla. Gawain non fa così con nessuno».
Sentendo il suo nome, il piccolo Gawain si agita tra le mie braccia, insistendo finché finalmente lo poso a terra. L’erba è così alta che quasi lo nasconde, mentre con passo insicuro si avvicina ad un grande fiore lilla su cui è posata una farfalla dai colori sgargianti.
«Hai davvero un bambino bellissimo», sorrido alla giovane donna al mio fianco, incontrando i suoi occhi scuri e misteriosi, ridotti a due fessure nere come le ombre della notte. Mi sento stranamente a disagio, come se quelle iridi insondabili come nebbia stessero cercando il più remoto segreto del mio cuore.
«Sembri molto triste, bella fanciulla».
«No», un tremore improvviso mi percorre da capo a piedi. «Ti sbagli. Perché dovrei esserlo?».
«Non puoi mentire a una gitana. Ogni cosa in te parla di tristezza. E di amore». Senza che abbia il tempo di opporre resistenza, prende la mia mano sinistra tra le sue, il palmo rivolto verso l’alto.
«Gawain aveva ragione. Hai un animo nobile e un cuore puro», sorride, mentre continua a fissare la mia mano, tracciando con il dito linee che per me sono senza senso. «Ama tutto quello che sei e tutto ciò che rappresenti. Libertà, passione, coraggio, amore», nonostante non abbia pronunciato alcun nome, non a chi siano riferite le sue parole. Soffia sul mio palmo aperto, come se cercasse di togliere la polvere da un vecchio libro, «Non permettere a nubi di tempesta di oscurare il sole dei tuoi giorni», la sua voce è diventata profonda e vibrante, senza età.
«Se solo riuscisse a capire…».
«Oh, ma lui comprende più di quanto pensi. Non commettere l’errore di giudicarlo semplicemente per ciò che mostra di sé», lentamente mi chiude le dita, trattenendole nella sua stretta calda e delicata. I suoi occhi tornano nei miei, calmi come acque di un lago, «Ti ha scelta come unica certezza quando ogni cosa intorno a lui è un dubbio, ripone in te la sola cosa che gli è rimasta, la speranza. Ma ci sarà sempre una parte di lui riservata a qualcun altro, e non sarà mai tua».
«Chi è, una donna?», una strana rabbia inasprisce le mie parole.
Scuote il capo, lasciando che il vento scompigli i suoi lunghi capelli, l’espressione seria, «Forse, o forse no. Non spetta a me dirtelo. Se hai fiducia in quello che prova per te, non perderai tempo cercando qualcosa che non troverai mai». Il suo viso torna a risplendere di quel sorriso dolce che la fa sembrare una bambina cresciuta troppo in fretta, mentre si inchina leggermente prendendo nuovamente Gawain tra le braccia. Con un cenno della mano mi saluta, allontanandosi con passo leggero tra l’erba folta e il sole.
Totalmente assorta nei miei pensieri mentre percorro la strada verso casa, le parole della giovane senza nome che vorticano nella mente, non mi accorgo che qualcuno mi sta aspettando ai margini del nostro piccolo giardino, «Bentornata». Sussulto, indietreggiando di un passo. Devo avere un’espressione strana sul volto, perché mi fissa con un misto di preoccupazione e curiosità, «Ginny, stai bene? È successo qualcosa?».
Mi concedo qualche istante per assaporare l’incanto dei suoi occhi inquieti, verdi come edera rigogliosa, poi scuoto leggermente il capo prima di buttargli le braccia al collo e baciarlo. Travolto dalla mia irruenza, rimane immobile e disorientato. Poi la sua bocca si modella sulla mia, le mani scendono ad avvolgermi i fianchi per potermi attirare più vicina e il suo sapore mi invade. Dischiudo le labbra, avida e smaniosa del suo tocco sensuale e inebriante. Non mi capacito di come finiamo nuovamente oltre la collina, in quel piccolo bosco fatto solo di ombre e profumo intenso. Il sangue brucia nelle vene e la passione stordisce la ragione, così violentemente da rendermi incosciente di quello che mi circonda, se non delle sue dita che scorrono sulla mia pelle ora nuda. È solo il suo corpo che sento, un peso piacevole da sopportare, e la mia voglia di lui. Per questo faccio l‘amore con lui, per la prima volta, e in realtà come se fosse l’ultima.
Non so cosa speravo di trovare in tutto questo, ma sicuramente non quello che stavo cercando. E all’improvviso mi accorgo che non è più così importante. Ho sempre saputo, fin dall’inizio, che non sarebbe mai stato completamente mio. Ma forse è anche per questo che lo amo. E forse è per la mia capacità di stargli vicina senza capire che lui ama me.
 
 
 
Ed eccoci arrivati ai ringraziamenti finali…siete stati tutti MERAVIGLIOSI! *_*
ranyare: oooooh, addirittura divina?? *me in imbarazzo, ma felice come una pasqua!*…Davvero, mi hai lasciato senza parole! Sono davvero felicissima che ti sia piaciuta. Luna è un personaggio che apprezzo particolarmente, speravo che alla fine fosse venuto fuori qualcosa di leggibile. Davvero grazie per avermi seguita fino a qui, fai parte delle fedelissime che mi ha seguita fin dall’inizio =). Le tue parole sono state un continuo incoraggiamento…e la cosa che m ha fatto immensamente piacere, è che in qualche modo sono riuscita a trasmetterti quello che provavo mentre scrivevo. E tu me ne hai resa sempre partecipe! =) Allora alla prossima! Un bacione Morgana
 
Pan_Tere94: ho sempre cercato di immaginare la malinconia che prova Luna per aver perso la madre quando era ancora piccola, senza in realtà mai mostrarla…Per questo ho cercato di ritagliarle quel piccolo angolo dove custodisce con tenerezza il suo segreto. Sono contenta di averti trasmesso tutto quello che avevo immaginato! Grazie mille per la recensione! =) un bacio e alla prossima! Morgana
 
Thiliol: ed ecco un’altra fedelissima =) …Concordo con te che Luna si assolutamente uno dei personaggi più belli creati dalla Row. Con quella sua aria svagata e immensamente intelligente, e la sua incredibile capacità di trovare il lato buono in ogni cosa, ha decisamente riscosso la mia simpatia! =) Sono particolarmente affezionata all’autore che ha dipinto il quadro a cui l’ho associata…perché rispecchia profondamente come l’ho immaginata. E cosa ne pensi di questo ultimo capitolo? ^^ Grazie grazie grazie per avermi seguita fino a qui! Un bacione e alla prossima! Morgana
 
altovoltaggio: grazie (due volte XD) per la recensione! Non ti preoccupare…il rischio di non specificare mai, molte volte fino alla fine, chi è il protagonista della storia può indurre a pensare a qualcuno di diverso. Ma non la vedo come una cosa spiacevole…è bello lasciare al lettore la possibilità di spaziare con la fantasia! ^^ Sono davvero contentissima che la storia ti sia piaciuta, così come la raccolta. Mi hai fatto davvero arrossire con le tue parole! ^//^ Spero che anche questo ultimo capitolo ti abbia soddisfatta…cosa ne pensi? Alla prossima! E grazie mille ancora…Morgana
 
vavva: un’altra fedelissima ^^ …Beh, non poteva che essere dedicato a te lo scorso capitolo! Non è uno dei tuoi pittori preferiti? =) Anche a me “Ofelia” piace moltissimo, anzi direi che è uno dei miei preferiti. Infatti all’inizio avevo pensato di scegliere quello, ma non sono proprio riuscita a trovare qualcuno che potesse incastrarsi con il dipinto. E poi ho avuto l’illuminazione vedendo “Psyche”…e non poteva che essere Luna. Non so, me la ricorda tantissimo! XD Anche a te dico mille volte grazie per avermi seguita dall’inizio fino alla fine…una costante presenza che ha saputo riscaldarmi il cuore con le sue parole. Avere l’appoggio dei lettori è una cosa meravigliosa, ti sprona ad andare avanti e migliorare. Grazie grazie grazie!!! ^^ E di questo ultimo capitolo cosa dici? Un bacione e alla prossima! Morgana

 
  
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