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Autore: GinnyW    21/01/2016    1 recensioni
La morte di una persona a loro cara.
Strani messaggi e strani avvenimenti.
Il ritorno dei Mangiamorte.
Un mistero da svelare.
Sarebbe dovuto andare tutto per il meglio, ma si sa, non sempre le cose vanno come vorremmo.
Seguito della storia: Molti dicono va' avanti, io invece sono tornata indietro.
Genere: Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Lily Evans, Nuovo personaggio, Regulus Black | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black, James/Lily
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dorcas Meadowes, capo Auror, sapeva bene cosa l’aspettava quel giorno.
Quella mattina si era svegliata con una strana sensazione che non la voleva sapere di abbandonarla, e questo voleva dire solo una cosa.

Notizie.

 Entrò nel quartier generale e, come ogni mattina, si fece dare le schede del giorno dalla sua segretaria.
Le sfogliò distrattamente e non notando nulla di anomalo le posò sulla sua scrivania, dove le avrebbe trovate durante la pausa, pronte per essere lette con attenzione.
Uscì dal suo ufficiò e si fiondò davanti al tabellone delle missioni.
Tra le undici e le dodici e mezza c’era un buco, ed erano le dieci e quarantacinque.
-Voglio il maggiore Potter a rapporto nel mio ufficio, subito.- Disse la Meadowes ad alta voce, sapendo già che qualcuno avrebbe accontentato la sua richiesta.

Tornò nel su ufficio e dopo qualche minuto sentì bussare alla porta.
-Avanti.-
La porta si aprì, rivelando il generale James Potter.
-Avete chiesto di vedermi?- James sapeva bene che quando era in servizio doveva dare del voi, o del lei, a  Dorcas, poiché nonostante fossero amici da tanto tempo, lì erano a lavoro, e Dorcas era il suo superiore.
-Generale Potter, avevo chiesto del maggiore Potter, vorrà dire che da ora in poi la chiamerò col nome da nubile, visto che in ufficio non sanno più distinguere un maggiore da un generale.
Ad ogni modo, visto che è qui, che ne dice di illustrarmi gli ultimi avvenimenti?  Come mai ad esempio il mio generale di corpo d’armata non è sceso in campo nemmeno una volta negli ultimi tempi? Sapete benissimo che dovete avere un numero di ore prestabilito in servizio fuori.- Lo sguardo di Dorcas non ammetteva repliche, e sembrava non attendere alcuna risposta, cosa che invece avvenne.
-Il generale Black ha perso da poco la moglie..- Provò Potter, ma un gesto della mano di Dorcas lo zittì quasi subito.
-Siete Auror, Generale, e in quanto tali il bene del vostro paese viene prima del vostro. Abbiamo perso tutti qualcuno, ma non sono tempi buoni questi, c’è qualcosa  di strano nell’aria  e abbiamo bisogno di vigilanza costante. Se il generale Black non riesce a reggere dovrà essere declassato. Ha un mese per tornare alla pari con le ore. Adesso per favore chiama a rapporto il maggiore Evans, ho bisogno di parlarle. E inerisci il nome tuo e di Black nel tabellone tra le undici e le dodici e mezza.-
James annuì e, per come era arrivato, uscì.

Dorcas sospirò, abbassando lo sguardo.
Poteva ben immaginare come si sentisse Sirius per la perdita di Hermione, visto che era stata una delle sue migliori amiche, ma dovevano fermare sul nascere quella nuova minaccia che stava arrivando, altrimenti i sacrifici di Hermione sarebbero stati vani.

Doveva comportarsi in modo freddo con i suoi Auror, perché una figura di riferimento serviva, e sarebbe stata lei se necessario.
Lesse i fogli che aveva lasciato sulla scrivania e quando il maggiore Lily Evans Potter entrò nella stanza li fece leggere anche a lei.
-Torneo Tre Maghi ad Hogwarts, con quello che succede qui.- Disse Lily scandalizzata.
-Ma loro non sanno cosa accade qui, non possiamo divulgare quasi nulla, e quel poco viene rifiutato  dalla gazzetta. Mettono la testa sotto la sabbia, come se non volessero ammettere che potrebbe capitare qualcosa di brutto. Pensano che morto Voldemort nessuno proverà più a portar via la pace, ma si sbagliano.
Ma non è per questo che ti ho fatto chiamare.
Ci sono stati degli avvistamenti dalle parti di Nocturn Alley, ma nessuno all’infuori di me e te saprà questa notizia. Gli abitanti di lì sono troppo omertosi per parlare e io non ho intenzione di divulgare queste informazioni. Quindi in qualità di tuo superiore ti ordino di non fare parola con nessuno di quello che sto per dirti, se non con la diretta interessata. Sai benissimo che il tuo grado non è più alto non perché non lo meriteresti, ma perché altrimenti non gireresti indisturbata, come invece ci serve.
Come dicevo, ci sono stati degli avvistamenti, dobbiamo cambiare leggermente le pozioni e gli incantesimi, ed essere più prudenti, non possiamo rischiare di essere scoperte. Infine vorrei avere un colloqui privato con Regulus Black.-
 
*
 
Nel frattempo ad Hogwarts erano arrivati gli studenti di Durmstrang e Beauxbonts, che avevano ammaliato tutti.
A partire da Viktor Krum *, cercatore bulgaro di fama mondiale, a finire con le graziose ragazze della scuola francese.
Andromeda e Molly purtroppo erano in ritardo come al solito.
Nonostante fossero due Corvonero, erano spesso in ritardo, cosa che faceva perdere punti alla loro casa, che riacquistavano poco dopo con la loro intelligenza.
Correndo però, finirono contro un ragazzo più grande che andava nella parte opposta.
Dai colori sulla divisa si vedeva che era un Serpeverde.
-Attenta a dove vai, piccola Black, la prossima volta potresti pestare i pedi alla persona sbagliata, sei fortunata ad aver trovato me nel tuo cammino.- Detto questo, Blaise Zabini andò via.
Quanto fossero veritiere quelle parole, Andromeda lo capì soltanto dopo anni.
-No badare a ciò che dice Zabini, andiamo Meda.- Ma Andromeda scosse la testa.
-Vai, ti raggiungo subito.- Molly la guardò stranita, ma si vide costretta ad andare.
Andromeda si toccò nuovamente la tasca e ne estrasse un biglietto.

Raggiungi, sola.

Corse nella direzione verso la quale Zabini era sparito e lo trovò poggiato ad una colonna.
-Zabini.-
-Piccola Black, ci si rivede.- Blaise mise su un sorrisetto enigmatico.
-Non mostrarti troppo sorpreso, mi hai lasciato un biglietto.- Meda lo fissava con la testa inclinata.
Non aveva nessuna vergogna a guardalo dritto negli occhi, vista la curiosità che l’aveva spinta a recarsi da lui.
-Avresti potuto benissimo ignorarlo.- Blaise si staccò dalla colonna e le andò incontro con le mani in tasca e il sorriso ancora sulle labbra.
-Ti svelerò un segreto, pecco di curiosità.- Confessò Andromeda.
-Mai svelare a qualcuno i propri segreti o le proprie debolezze, potrebbero essere usate contro di noi.-
-Perché mi hai fatta venire?.- Chiese Meda, ormai la curiosità la stava mangiando viva.
Fin da piccola aveva avuto questo piccolo difetto e nonostante sua madre le avesse più volte raccontato della fine fatta dalle mogli di barbablu, lei non poteva sopprimere la sua curiosità.
-Ho sentito dire che hai qualche problemino in pozioni, ecco qui davanti a te la risoluzione ai tuoi problemi.- Blaise allargò le braccia, facendo scendere le mani verso il basso, indicandosi.
-Perché?- Chiese semplicemente Meda.
-Perché non posso chiederti ciò che in realtà vorrei. Io sono chi sono, tu sei chi sei, quindi l’unica cosa che posso fare è aiutarti dove ti serve. Ti aspetto tutti i Mercoledì nell’aula di pozioni, alle sette. Puntuale-  Detto questo si voltò e, senza aspettare risposta, se ne andò.
In sala grande in quel momento gli aspiranti campioni stavano infilando dei biglietti con i loro nomi all’intero del calice di fuoco.
Un grido d’incoraggiamento precedette Elena Bushwick  nell’inserire il suo nome.
Subito dopo, la Tassorosso del sesto anno andò verso i suoi amici con un piccolo sorrisino sulle labbra.
Era coraggiosa Elena, la più coraggiosa tra i Tassi.
Un boato ancora più forte si sentì quando Krum fece la sua apparizione.
 
*

Altair Black aveva sempre considerato Charlotte Potter la pulce.
Nonostante i loro genitori fossero migliori amici fin dai tempi di Hogwarts, loro proprio non riuscivano a sopportarsi, o meglio, lei non sopportava lui.
Altair aveva sempre considerato i Potter alla stregua di fratelli, e lei non era da meno.
Quando da piccoli lui faceva di tutto per farle andare le cose per il verso sbagliata, lo faceva in buona fede.
Voleva farle capire che non poteva ottenere tutto nella vita con una lacrimuccia o un sorrisino.
Lei però aveva preso tutto come una sfida, che non poteva assolutamente perdere, così Altair si era trovato dentro l’occhio del ciclone senza nemmeno accorgersene, non riuscendo più ad uscire da quella situazione.
Arrivati ad Hogwarts le cose erano peggiorate, ma adesso Altair frequentava il quinto anno, ed era lei a fargli andare tutto sottosopra, non il contrario.
Lui però si divertiva parecchio a vedere fino a che punto potesse arrivare, e come ogni volta vedeva il suo arrivare al limite, senza mai superarlo.
Tutti in famiglia non facevano che paragonarla a Lily alla sua età, ma lui proprio non riusciva a credere che la sua madrina potesse esser stata così.
Si sistemò meglio a letto, continuando a scrutare la mappa del malandrino, quando un nome attirò la sua attenzione.

Charlotte Potter

La cosa strana era che il coprifuoco era già scattato da un pezzo e la ragazza era terribilmente vicina alla foresta proibita.
Scese dal letto quasi saltando e si vestì in fretta e furia, poi prese la sua scopa e frugò nel baule di Harry, che era bellamente addormentato.
Prese il mantello dell’invisibilità quasi con rabbia, rendendosi conto che la pulce non si era nemmeno premurata di portarlo con lei, poi aprì la finestra del dormitorio e, a cavalcioni sulla sua scopa, si precipitò fuori.
La avvistò quasi subito e una volta che arrivò abbastanza vicino scese dalla scopa come un furia.

-Potter- Provò a chiamarla, ma lei parve non sentirlo.
Si avvicinò ancora di più e una volta che l’ebbe raggiunta le sussurrò ad un orecchio.
-Passeggiatina al chiaro di luna?- Dalla  sua bocca uscivano nuvolette d’aria ghiacciata, visto il freddo, ma riuscì lo stesso a provocare dei brividi alla ragazza.
Lei si voltò di scatto, allontanando il giusto necessario per poterlo guardare negli occhi.
-Black? Cosa ci fai qui?- Sembrava molto sorpresa di trovarlo lì, tanto che non si premurò nemmeno di nascondergli cosa stesse facendo.
 -Potrei farti la stessa domanda, Potter.- Lui sorrise in modo arrogante, sapendo di averla ormai in pugno.
Charlotte aveva uno strano libricino in una mano e la bacchetta con la punta illuminata nell’altra.

-Eri così impegnata a raggiungere i tuoi scopi che hai dimenticato di portare con te il mantello.- La canzonò lui, porgendole il tessuto.
-Non lo dirai a nessuno, vero?- Chiese lei preoccupata, rendendosi conto soltanto in quel momento dei rischi che stava correndo.
Il diario che teneva in mano si illuminò debolmente, attirando gli sguardi dei due su di se.
-Solo se mi spiegherai che sta succedendo.-


Charlotte Potter.




Molly Paciock


Angolo Autrice:
Salve a tutti! Spero che il capitolo, come anche i prestavolti di Charlotte e Molly, vi piacciano.
Ci tengo a ringraziare tutti coloro che seguono la storia, e un grazie particolare a 
TomMalfoyandEmmaGranger che ha recensito lo scorso capitolo.
X GinnyW.

*Non potevo non inserire Krum nella storia, così visto che non ho notato aluna specifica sul suo anno di appartenenza, ho pensato di fargli frequentare il settimo anno soltanto adesso. Fleur invece essendo specificato che frequentasse il settimo ho dovuto metterla da parte, anche se la incontreremo comunque.  

 
  
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