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Autore: _UriNameJungKook_    22/01/2016    7 recensioni
BTS x Te
Ciao a tutti! Questa è una raccolta di oneshots che avranno come protagonisti i BTS, ovviamente e voi. Per la trama prenderò ispirazione dai testi delle canzoni dei ragazzi.
C1, Jungkook: Dove lui è un bullo e tu hai una cotta per lui. > War of Hormone inspired
C2, Jimin: Dove hai una cotta per lui ma lui non ricambia. > I Need U inspired
C3,Taehyung: Dove tu e Taehyung siete due nerd ma lui diventa un ribelle. > Boy in Luv inspired
C4, Namjoon: Dove state insieme ma per ogni problema la colpa è sempre tua. > Danger inspired
C5, Hoseok: Dove siete nemici fin da piccoli ma una rappresentazione teatrale cambia le cose. > Save Me inspired
C6, Yoongi: ///// > guardare ultimo capitolo per scoprire
C7, Jin: ///// > /////
[ FINE DEL BLOCCO HIGHSCHOOL!AU * ]
*Ci saranno diversi blocchi in futuro, ognuno con AU diversa e una oneshot per ogni membro.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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ANGOLO AUTRICE
Quiindi, eccomi qui con questa raccolta di one shot. Come avrete capito ogni capitolo sarà una storia tra voi e un membro dei BTS, e non vi preoccupate ne scriverò almeno uno per membro (ma penso che ne scriverò di più, dipende dall’ispirazione). Comunque, l’idea è questa: prenderò ispirazione dal testo delle canzoni dei ragazzi (con protagonista chi essenzialmente canta/reppa quel pezzo); e siccome come si è visto sono poco ossessionata da War of Hormone e Jungkook, iniziamo proprio da qui.
E visto che sono una persona normale a cui piace differenziarsi anzi che il solito “y/n” userò “t/n” che non è altro che “tuo nome”, in italiano quindi. Perché siamo in Italia, quindi sì.
Ignoratemi, oddio.
A questo punto, vi lascio alla storia sperando che possa piacervi…
Bacioni
 
 
 
 
 
 
 
 
Dark&Wild – War of Hormone
 
 
 

 
“Jakkuman nuni doragane yeojadeurui bae (Yup)
Yeojadeureun bangjeongsik uri namjadeureun hae (Yup)
Ttam ppilppil gwaenhi bilbildaege dwae
Deo manhi jom sineojwo haihilhil
Nado yeollyeodeorp al geon da areo
Yeojaga segye choegoran geot mariyeo
Yes I’m a bad boy so I like bad girls
Illu wabwa baby urin jal doel geol”

 
 
“I miei occhi continuano a puntare le ragazze
Le ragazze sono come le equazioni, noi uomini le risolviamo e basta
Forme dolci, mi atteggio da debole senza ragione
Indossa più spesso i tuoi tacchi alti
Ho diciotto anni, so ciò che devo sapere
So che le ragazze sono la cosa migliore al mondo
Si, sono un ragazzo cattivo quindi mi piacciono le ragazze cattive
Vieni qui piccola, andremo d’accordo”
 
 
 
 
Jungkook x Te
 
Yes I’m a bad boy, so I like bad girls
 
 
 
Mai avuto il bullo personale?
Mai pensato di potersene innamorare, nonostante tutto?
 
Eppure, questo era tutto quello che avevi.
 
 
Eri una ragazza normale e semplice. Non di quelle snob che se la tiravano, non di quelle che si concedevano al primo che passava, non di quelle secchione o sfigate, così come venivano chiamate.
Eri una ragazza tranquilla, amichevole, socievole e allegra con tutti.
Beh, quasi con tutti.
Per quanto buona potessi essere questo non significava che ti facessi mettere i piedi in testa.
E nonostante ciò, Jeon Jungkook, il bullo più arrogante della scuola, non si era ancora arreso nell’infastidirti.
Ogni giorno sempre la stessa storia, una rottura continua.
Era davvero seccante, subire le sue provocazioni. O ti prendeva in giro per qualcosa di insensato oppure ti faceva qualche scherzo, come tirare i capelli, pizzicarti o cose del genere.
Non che ti importasse più di tanto, perché ti difendevi: gli rispondevi a tono o gli tiravi qualche scappellotto dietro la nuca. Tutto questo era solo…molto fastidioso.
Non ti lasciava l’anima in pace un secondo.
Ma stranamente, e soprattutto per quanto potesse darti fastidio una cosa simile, non potevi negare a te stessa di avere una grande cotta per lui.
Neanche tu lo sapevi spiegare, la sua voce, il suo tocco, se pure prepotente, facevano accelerare come non mai il tuo battito cardiaco.
Ti piaceva ma non ti piaceva che ti piacesse.
Insomma, c’erano così tante ragazze a scuola, perché proprio tu dovevi essere la sfortunata di turno a beccarsi le più stressanti situazioni?
Ovviamente, non gli davi a vedere i tuoi sentimenti, di certo sarebbe stato peggio.
Nascondevi tutto sotto la tua freddezza, la tua spavalderia e noncuranza nei confronti suoi e di quello che faceva.
 
Quel giorno a scuola, non sembrava essere tanto diverso dagli altri.
Come al solito, stavi attenta alla lezione e, come al  solito, Jungkook ti tirava palline di carta dal banco dietro al tuo.
Ma si divertiva proprio a farti impazzire allora?!
“Vedi di piantarla, demente” dicesti seccata, ma venisti solo ricambiata da una risata alquanto divertita.
Questo ti faceva ancora più irritare, ma decidesti di sorvolare e calmarti.
Così, con le ciocche dei tuoi capelli che venivano tirate con forza, i calci alla sedia e le continue distrazioni, la lezione si concluse con una te con le palle girate.
Non parlando del resto della giornata, opprimente come al solito per colpa sua.
Non appena l’ultima campanella suonò, ti precipitasti di fretta fuori dalla classe verso l’uscita.
“Ehi, dove pensi di andare?” una voce ti fermò.
Fantastico, era proprio l’unica persona che volevi evitare.
Proseguisti facendo finta di niente fino a quando non si piazzò davanti a te, scocciato.
Questo formò un ghigno soddisfatto sul tuo volto, se per una volta eri tu a fare arrabbiare lui, allora ne eri più che contenta.
“Sto parlando con te” ti disse freddo.
“Qualche problema Jungkook?” rispondesti contenta per averlo fatto infastidire.
“Mi devi ascoltare quando ti parlo” disse freddo.
“Se no…?”
Ti fulminò con lo sguardo ma tu ridesti e basta.
Vendetta per prima, compiuta.
“Io vorrei andarmene il più lontano da te adesso, quindi, se mi facessi il piacere di sbrigarti a dirmi quello che dovevi sarebbe davvero fantastico.” Dicesti
“Hai piani per stasera?”
Perdesti un battito a quella domanda, quasi speravi ti chiedesse di usci-no, non era il caso, ti sgridasti mentalmente.
“Adesso fai pure il ficcanaso oltre che il rompipalle? Mi spieghi perché ti dovrebbe interessare?”
“Divertente, e tu mi spieghi perché dovrei rispondere alla tua domanda?”
Ti stavano saltando i nervi, era incredibile come quel ragazzo potesse farti perdere le staffe così facilmente.
Addirittura continuava a piacerti, ancora più incredibile.
Facesti per andartene, sbottando, ma ancora una volta, lui ti bloccò.
“Devi ancora rispondermi” disse mentre ti teneva per il polso.
A quel punto pensasti che se quello era l’unico modo per farti lasciare in pace, allora gli avresti risposto.
Tanto cosa mai sarebbe potuto succedere?
“No, perché?” dandoti della cretina, continuavi sotto sotto a sperare che ti invitasse ad uscire.
“Ah! Sfigata! Io si!” rise di te, tutto soddisfatto.
Era prevedibile come cosa, avevi ragione a darti della cretina.
Per quanto ti avesse ferito, facesti finta che quelle parole ti fossero scivolate addosso come l’acqua. Anche se non era vero.
Lo sapevi che lo faceva apposta, solo per farti ingelosire.
Era come se sapesse della tua cotta ma allo stesso tempo non lo sapesse.
“Bravo! Adesso me ne vado!”
“No dai, adesso ti racconto i miei piani per stasera” disse con voce da bambino.
Deglutisti e rimanesti immobile al tuo posto, nemmeno un muscolo si muoveva.
“Ti farai qualche altra gallina, molto bello, davvero. Ma siccome personalmente non trovo interessante come hai intenzione di mettere in azione il tuo socio dentro di lei…lasciami andare.” Dicesti, un po’ di sarcasmo nelle tue parole.
“Oh, ma non solo lei…i miei occhi continuano a puntare alle ragazze, sempre.”
Potevi sentire il sangue ribollire dentro di te, e soprattutto, avevi improvvisamente caldo.
“Ma per favore…” dicesti infastidita
“Ehi, ho diciotto anni, so ciò che devo sapere
Sgranasti gli occhi, incredula.
“CO-COME?!”
“Ma porca miseria non posso spiegarti tutto! Hai capito cosa intendo no?”
“Certo che sì idiota, ma sei solo un pervertito, ti interessa solo quello!”
Senza accorgertene, avevi alzato il tono della voce.
“No, non sono così porco come credi, so che le ragazze sono la cosa migliore al mondo
Quasi ti stupisti nel sentirlo, sembrava come se volesse toglierti dalla testa l’idea che ti eri fatta di lui del ‘ragazzo-tutto-sesso-niente amore’.
“Ma che bel leccaculo che sei” dicesti seccata.
“Sei gelosa eh?” il velo di preoccupazione nella sua voce completamente andato a farsi fottere, per lasciare spazio alla sua sfrontaggine.
Se eri gelosa? Oh, eccome se lo eri.
“No” rispondesti secca.
“Per me sì invece” ridacchiò avvicinandosi di più a te.
“Ti ho detto no.” Scandisti lentamente quelle parole, cercando disperatamente di nascondere il tuo imbarazzo.
Il che sembrò funzionare, visto che per provare a smuovere la situazione se ne uscì con un’altra delle sue perle di saggezza.
“Ma lo sai che siete proprio strane? Un momento mi insulti e quello subito dopo sei gelosa…sai cosa penso? Io sono dell’idea che le ragazze sono come le equazioni, e noi uomini le risolviamo e basta.
Stavi davvero per impiccarlo all’istante fino a che non realizzasti cosa aveva appena detto.
Fatto ciò, scoppiasti a ridere.
“Uh?” ti chiese lui non capendo.
“Primo punto: TU, un uomo. AHAHAHAH. Secondo punto: tu fai pena in matematica, non farmi ridere” facesti una mezza risata, che fermasti subito dopo che ti sbattè contro l’armadietto, il suo viso a un centimetro dal tuo.
“Ora ti dimostro che sono un uomo, e che la mia teoria è esatta. Ci scommetti che questa equazione riesco a risolverla? Ti va se provo a farti?
Ti va se provo a farti…ma era impazzito?!
Prima ancora che tu potessi rispondere aggiunse "Vieni qui piccola, andremo d'accordo"
E in men che non si dica si fiondò sulle tue labbra, baciandole avidamente, quasi come se avesse voluto strappartele. Ti toccava dappertutto, il seno, i fianchi, le coscie…
Sapevi dove voleva arrivare, e per quanto lui ti piacesse, questo non ti stava piacendo affatto.
Sembrava ti volesse divorare, sia con gli occhi, che con le mani, che con le labbra.
Lo scostasti via bruscamente da te dicendo “No! Fermati! Non è questo quello che voglio!”
Prima di correre via, potesti notare nel suo viso un’espressione confusa.
Ma non ti interessava.
L’unica cosa che sentivi erano le tue lacrime scendere e solo uno strano dolore al petto.
 
 
 
Passarono così un paio di giorni, e lui non ti aveva ancora infastidita.
Il che era strano,e da una parte, eri contenta, ma dall’altra, sentivi che ti mancava qualcosa.
Ti mancava Jungkook.
 
Suonò la campanella e in classe per ultimi rimaneste solo tu, Jungkook e un vostro compagno.
Mentre sistemavi le tue cose, il ragazzo si avvicinò e chiese “Emh…senti t/n…ti va di uscire con me più tardi?”
Stavi per rispondergli quando la voce roca di Jungkook parlò per te.
No, non le va”
Il ragazzo non esitò ad abbandonare l’aula intimorito, lasciandovi solo te e il ragazzo dai capelli nero pece dentro.
“Perché l’hai fatto?!” chiedesti arrabbiata, rivolgendogli la parola dopo giorni.
Non che ti interessasse uscire con il ragazzo, gli avresti comunque detto no…ma ti dava fastidio che rispondesse per te prendendo le decisioni al posto tuo.
“Volevi uscirci?” chiese, evidentemente alterato anche lui.
“No! Ma non hai il diritto di intrometterti nelle mie faccende! Cosa ti da il permesso di fare una cosa del genere?! Eh?!?!”
Il fatto che tu sia mia e soltanto mia. Ti basta?”
Non potevi credere alle tue orecchie.
“COSA?”
Non sapevi se essere triste e arrabbiata oppure felice per quello che ti aveva appena detto.
“Non l’avevi capito? Se ti sto sempre così vicino è perché non voglio che altri si avvicinino a te o ti tocchino, t/n… Se non ti lascio mai in pace è per stare sempre con te, per ammirarti, per osservarti. Se ti prendo in giro, o ti stuzzico, è solo per attirare la tua attenzione. Anche se quando mi rivolgi la parola lo fai per difenderti o controbattermi in questi giorni mi è mancata da morire la tua voce, quindi ti prego, non ignorarmi più” concluse abbassando la testa.
Probabilmente era imbarazzato, era la prima volta che lo vedevi così.
si era dichiarato?
Eri completamente esterrefatta, non ti saresti mai aspettata un discorso del genere da uno come lui, soprattutto se rivolto a te.
Non che questo ti dispiacesse, anzi. Eri davvero contenta, ma realizzasti una cosa: quello era Jeon Jungkook. Poteva tranquillamente essere una trappola per deriderti e sfotterti davanti a tutti, così decidesti di non mostrarti vulnerabile davanti a lui, anche se lui stranamente lo stava già facendo.
“Tzs, bel tentativo” dicesti, con un nodo in gola. Avresti davvero voluto che le sue parole fossero vere, ma conoscendolo, sapevi che non era così.
“Non sto scherzando, t/n.” disse alzando lo sguardo, le guance rigate dalle lacrime.
Ok, si può affermare che definitivamente non lo avevi mai visto in quello stato.
Era troppo pure per uno come lui fingere su una cosa così.
Eri sicura che era sincero.
Sentisti il tuo cuore più leggero, come se gli avessero tolto una pietra da sopra.
Eri felice, ma anche triste di vederlo così.
In quel momento non contava più cosa fosse successo, volevi solo che sapesse quanto ti piacesse.
“Jungkook…perché piangi?” chiedesti dolcemente mentre ti avvicinavi a lui, ancora seduto sulla sua sedia.
“P-Perché mi dispiace per l’altro giorno, i-io non volevo sembrare così bastardo a pensare solo al sesso…e che sono abituato così ma con te, t/n, sento che è diverso. Non voglio quello, voglio solo averti accanto. Ho notato che con gli altri sei dolce, se io…se io ecco cambiassi, solo con te, magari…”
Come ti avvicinasti a lui ti sedesti sulle sue gambe, asciugando le lacrime e abbracciandolo.
Nel mentre gli accarezzavi quelle ciocche scure dicendo “Shh, stupido, è tutto a posto…mi basta questo”
A quelle parole ti strinse ancora più forte a sé, facendo battere all’impazzata il tuo cuore.
Davvero non potevi sentirti più felice di così.
“Adesso però smettila di piangere, altrimenti finirò col farlo anche io…fa tornare ‘Jungkook spaccone’, quello di cui mi sono innamorata…
L’avevi fatto apposta a dirglielo in quel modo, ormai tanto era evidente che eravate due pere cadute dall’albero l’una per l’altro.
Continuando ad abbracciarti spostò la testa dall’incavo del tuo collo davanti alla tua faccia sussurrandoti sulle labbra “T/n, ti amo…dici che possiamo stare insieme?” ti chiese speranzoso.
Tu per poco non scoppiavi a piangere dalla gioia.
“Si, penso che dovremmo” rispondesti sorridente, ricambiata da lui.
Quel sorriso, i suoi adorabili denti da coniglietto che davano l’idea di perfetto a tutta quella bellezza. L’avevi sempre amato, tutte le poche volte che ti aveva fatto vedere il suo vero sorriso e non il ghigno maligno di sempre.
Ti riavvolse in un caldo abbraccio, per poi tornare a guardarti il viso, solcato da una piccola lacrimuccia, che provvedette subito a levare con il pollice della mano destra; dopo aver guardato le tue labbra per qualche istante, chiese “T/n, mi dai un’altra possibilità?”
Capendo che si riferiva al bacio, con il cuore che per poco non ti usciva dal petto annuisti con un sorriso.
E avevi così già visto per la seconda volta il suo favoloso sorriso.
Lentamente, si avvicinò al tuo viso, ancora attaccato al tuo corpo e tu seduta sulle sue gambe, mise la sua mano destra attorno al tuo collo, portandoti ancora più vicina alle sue labbra.
E poi, le sentisti. Le sentisti quelle famose farfalle nello stomaco, quelle che aspettavi senza speranza che lui ti regalasse.
Come le sue labbra dolcemente accarezzavano le tue, era mozzafiato.
Sembrava davvero una carezza, premurosa e gentile, come a chiederti scusa per tutto quello che ti aveva fatto fino a quel momento.
Tutto quello che, come si era promesso, non ti avrebbe mai e poi mai rifatto in vita sua.
Era incredibile come questo suo lato che non avevi mai visto ti facesse sciogliere…ma eri sicurissima di amarlo ancora di più.
Staccandosi piano dal tuo volto ti sorrise, sussurrando un “Ti amo” ricambiato da un “Pure io” da parte tua.
“Ti accompagno a casa?” chiese dolcemente.
“Ne sarei davvero felice” gli sorridesti ancora.
Al che avvolse il suo braccio attorno al tuo collo e alla tua spalla, ti diede un leggero bacio sulla guancia e insieme vi incamminaste verso casa tua.
 
 
 
 
La mattina seguente, Jungkook sarebbe dovuto venire a casa tua di mattina prima di andare a scuola.
E così fu infatti.
Quando andasti ad aprire la porta ti ritrovasti il tuo ragazzo con in mano tre buste diverse, una media, una piccola e una piccolissima.
Ti mostrò ancora il suo meraviglioso sorriso e tu ti sentisti in paradiso per un attimo.
Era anche incredibile come riuscisse a renderti così felice con così poco.
Entrando ti diede un veloce bacio sulle labbra accarezzandoti i capelli, facendoti arrossire e sorridere.
“Ti ho comprato delle cosette piccola…”
Piccola…in poco tempo ti si sarebbe dovuta raccogliere con secchiello e paletta.
“Che cosa?” chiedesti curiosa mentre entravate in camera tua.
“Guarda” disse sorridendo contento svuotando le buste dal loro contenuto sul letto.
“Mettili, per favore” ti supplicò con occhi dolci.
Ma da quando era così cucciolo?
“Ma…la divisa…io…”
“Dai t/n…questi ti stanno meglio…”
Decidesti così di ascoltarlo, mettendoti in fine anche un po’ di trucco sempre sotto suo consiglio.
A dirla tutta…Jungkook aveva stile, indossavi un paio di pantaloncini neri, una maglione in lana a strisce nere e rosse identico al suo, e per finire degli stivaletti neri con il tacco.
Grazie al tacco, arrivavi più o meno alla sua altezza.
“Sei bellissima t/n…” disse mentre camminavate verso scuola.
“G-grazie” arrossisti tu.
“Ah, le tue forme dolci, mi atteggio da debole senza motivo… guarda cosa mi stai facendo…” rise teneramente.
Non ti sembrava nemmeno lo stesso Jungkook che conoscevi.
“Beh, puoi continuare a fare l’arrogante con gli altri se vuoi…” continuasti ridendo anche tu.
Sapevi che ormai con te sarebbe stata la persona più dolce di questo mondo.
“T/n?”
“Sì?”
“Posso dirti una cosa?” ti chiese
“Certo”
Indossa più spesso i tuoi tacchi alti, ti stanno d’incanto”
Arrossisti ancora “G-grazie” sorridesti
Anche lui ricambiò.
“Jungkook?”
“Sì?”
“Ora posso fartela io una domanda?”
“Ovvio piccola”
“Perché proprio me?”
“Vedi, ecco…sì, sono un cattivo ragazzo, quindi mi piacciono le cattive ragazze…
“Ma io non sono una cattiva ragazza.”
“Ai miei occhi, in confronto alle altre sì. E poi, ti sei vista?” disse ridacchiando puntando a come eri vestita.
Ridesti anche tu, per poi renderti conto di essere arrivati a scuola.
Entrando, gli studenti bisbigliavano qualcosa al vostro passaggio, stupiti da come foste perfettamente abbinati in stile, con il maglione e i colori.
Solo una parola vi poteva descrivere: perfetti.
“Ma allora t/n, ti piace il tuo nuovo look?” ti chiese Jungkook.
“Lo amo!” urlasti prima di buttarti tra le sue braccia.
 
 
 
Se solo una settimana prima ti avessero detto una cosa del genere, non ci avresti mai creduto.
Te, e Jeon Jungkook.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
FINE
 
 
 
 
 
 
 
Piccola anticipazione del prossimo capitolo:
I Need U – Jimin x Te
 
 
 
 
   
 
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