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Autore: James Gold    22/01/2016    0 recensioni
Un'edizione che si rivela unica nel suo genere, candidata ad essere una delle più memorabili, raccontata attraverso gli occhi di un giovane ragazzo che non omette di sottolineare il cinismo e l'ipocrisia che così spesso caratterizzano la razza umana.
In un mondo dove vige una completa devastazione morale e i valori hanno un prezzo fin troppo alto, Riley Bright si fa spazio e coraggio cercando di affrontare al meglio delle sue capacità la sfida davanti a cui ha voluto porlo la sorte, la quale non sembra essere affatto dalla sua parte.
Genere: Azione, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri tributi, Cashmere, Gloss, Vincitori Edizioni Passate
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il commento del mio mentore a riguardo della mia vittoria me lo porterò nel cuore a vita. Gloss si complimenta con i miei genitori che si emozionano tanto ascoltando le sue parole. Il mio mentore è una figura di riferimento nel nostro distretto e ricevere dei commenti così positivi a lui è davvero un onore.
Non dimenticherò mai quello che ha fatto per me.
Il tempo mi regala grandi soddisfazioni, ho il rispetto del mio distretto e il favore del 4. Tara e mio zio possono venire a trovarmi quando vogliono adesso e lo stesso posso fare io.
I miei genitori continuano con le loro occupazioni nonostante adesso non ci sia più necessità di lavorare.
Viviamo in una delle sontuose ville del Villaggio dei Vincitori del Distretto 1, dove tutti i sopravvissuti dei Giochi vivono assieme alle proprie famiglie.
Gloss e Cashmere mi hanno detto che preferiscono restare i mentori fino a che non ci sarà una vincitrice femminile e perciò non frequento spesso le edizioni successive dei Giochi. Accompagno Finnick e Mags qualche volta e incontro alcuni vincitori degli altri distretti come la trasgressiva Jhoanna Mason che si complimenta con me dicendomi che la mia tecnica per arrivare alla vittoria è stata molto simile alla sua: timidi e piagnucoloni all’inizio per poi mostrarsi letali nell’arena. La cosa curiosa è che io non avevo architettato alcuno stratagemma.
Non posso lamentarmi, credo di aver trovato il modo migliore per andare avanti con la mia vita, cercando di apprezzarne ogni sfumatura, ogni aspetto, ogni meraviglia nel modo più profondo possibile.
  
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