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Autore: bennata998    22/01/2016    1 recensioni
Benny, dopo dodici anni di silenzio, affronterà il suo incubo peggiore; tuttavia non sarà sola in questa battaglia, che deciderà le sorti del suo futuro. [Continuo di "A day in the rain"]
Dal Prologo: "Non ti preoccupare, il tempo di ammirare l'infinito blu e torno"
Senza dire nulla, Yami si allontanò dal gruppo.
Genere: Comico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dark/Yami Yuugi, Nuovo personaggio, Seto Kaiba, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Storm of Feelings'
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Franci: Ben ritrovati in questo casino!
Seto: La tua migliore amica?
Lettore: Mi sa che era troppo impegnata con Yami.
Seto: La solita: che aspettiamo, facciamo partire il flashback...
Lettore: Preparo o no i fazzoletti?
Franci: Feels are coming: see you next time!



Dodici anni fa, Benny aveva appena perso la sua famiglia.
Aveva solo quattro anni a quei tempi: le dissero che erano morti in un incidente..
Da bambina gioiosa e solare, pian piano la piccola cominciò a perdere le sue emozioni, chiudendosi in se stessa.
Nessuno dei suoi parenti la voleva, tutti odiavano la sua famiglia.
Alla fine si decise di affidarla ad un orfanotrofio in Italia, lontana dal suo paese natale.
Rimase sola, completamente sola, per di più in terra straniera: infatti arrivata lì, non riusciva a parlare con gli altri bambini, il che la portò ad una condizione di isolamento.
A poco a poco il suo sguardo perse espressività, il mondo le cominciò ad apparire come un grigio scenario della sua esistenza.
"Perché non mi vogliono bene?" si domandava sempre.
"Colpa mia, è solo colpa mia se nessuno mi vuole con me.
Porto solo sciagure, disgrazie, eventi poco piacevoli.
Vorrei solo sparire..."
Pur avendo imparato la lingua locale, la piccola non parlava con nessuno, ma se ne stava sempre sola in un angolino, e passava tutto il tempo a stringere nelle piccole manine una foto: era un ricordo dei suoi genitori.
La mamma le raccontava sempre le circostanza in ci era stata scattata quella foto.
Dietro al London Eye, la giovane madre con i suoi capelli fluenti, mossi e castani e occhi blu abbracciava un bel giovane biondo che guardava con i suoi occhi nocciola l'obiettivo della fotocamera.
Un giorno, però, quel silenzio fu interrotto da una flebile voce di un bambino.
«Vuoi giocare con me?»
«Io? Stai parlando con me?» rispose Benny.
«Non mi sembra che ci siano altre bambine: comunque io mi chiamo Vale, tu?»
«Benedetta. Piacere Vale. A cosa vorresti giocare?»
«Vediamo, che ne dici di dama? Se non ci sai giocare te lo spiegherò io.»
«Va bene.»
Così, dopo che Vale le ebbe spiegato il gioco, già alla prima partita, la bambina mostrò una grande abilità e il compagno ne rimase sorpreso.
Dopo che i due ebbero stretto amicizia ed ebbero imparato a conoscersi meglio, Vale si dichiarò suo rivale e le promise che un giorno l'avrebbe battuta: infatti Benny non perse mai una partita contro Vale.
Fosse scacchi, giochi da tavola o qualsiasi altro gioco, la piccola mostrava un grande talento.
Quei giorni tuttavia non durarono molto: un po' di tempo dopo venne una famiglia che diceva di voler adottare Benedetta, ormai diventata una bambina solare e piena di vita.
Al colloquio si presentò una coppia di neo-sposini che però non poteva avere figli.
La loro attenzione si concentrò su quella bimba per i suoi particolari tratti del volto stranieri e dai riccioli biondi che raccoglieva in due codini.
Dopo essere stata portata via dall'orfanotrofio, perse i contatti con il suo compagno di giochi fino a quel fatidico giorno: Vale perse la vita investito da una macchina.
Sul luogo dell'incidente trovarono anche una damiera.
Allora Benny capì che era stata colpa sua, non aveva mantenuto la promessa fatta a Vale.


"Da quel momento Benny decise di nascondere il suo talento e di giocare senza mettere in palio una posta troppo alta.
Non voleva più perdere qualcuno a causa sua, non voleva più uccidere nessuno."
Dopo che Franci finì di raccontare la storia, Seto ci mise un po' a rispondere.
Disse che non aveva mai sentito una storia così triste prima d'ora.
Era rimasto sorpreso, non si immaginava un passato del genere per una ragazza così gioiosa.
"Ci ha messo tanto tempo prima di rimettersi completamente.
L'incidente l'ha portata in uno stato di depressione totale: fino a qualche anno fa, Benny era una ragazza solitaria e taciturna.
Anche quando ci siamo conosciute Benny era così; però grazie a questo Benny ha coltivato la sua passione per il Giappone e i giochi, avendo tanto tempo per se stessa.
Ecco che pian piano si è aperta al mondo e ha addirittura vinto una borsa di studio.
Era davvero cambiata: solo in quel momento è riuscita a confidarsi con me e mi ha raccontato tutto."
"Benny è davvero fortunata ad averti come amica!" esclamò Seto.
Franci al complimento si fece tutta rossa e cercò di controbattere con una battuta sarcastica, ma neanche il tempo di pensarci che Seto stava avvicinando il suo viso a quello della ragazza.
Stava per succedere qualcosa...
continuavano a guardarsi negli occhi...
li chiusero...
le loro labbra stavano quasi per toccarsi...
ecco che squillò il cellulare di Seto.
Di scatto, i due si allontanano e Seto rispose al telefono: era Yami.
«Pronto Seto!»
«Yami? E' successo qualcosa?»
«Aiutatemi! Benny è stata rapita!»
«Cosa? Ti trovi ancora al planetario?»
«Sì, ti spiego i dettagli appena arrivate.»
«Va bene, a tra poco.»
Dopo aver riattaccato e spiegato a Franci le circostanze, si diressero subito lì.

Intanto, in una stanza buia, giaceva a terra Benny legata con una corda.
Non poteva gridare e chiedere aiuto a causa dello scotch.
Nella stanza c'erano dei ragazzi e una donna davvero bella: aveva i capelli mossi e biondi, gli occhi verdi e uno sgargiante rossetto rosso sulle labbra.
Con un frustino in mano, la donna si presentò con un accento russo:
"Benvenuta biscottino: io mi chiamo Martha e loro sono i miei scagnozzi.
Preparati che domani rivedrai una faccia conosciuta, ma prima vediamo se mi saprai intrattenere..."
Benny, impaurita, pregava solo che venisse il suo principe azzurro a salvarla.
  
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