Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Segui la storia  |       
Autore: Mistiy_Ronny    22/01/2016    4 recensioni
“ Mia mamma fa la casalinga, invece il mio papà è un idraulico “
“ La mia mamma è una avvocatessa, mio padre fa il giudice “
“ Il mio papà e l'altro sono investigatori “
La maestra sbatte gli occhi leggermente spaesata
“ Con l'altro cosa intendi? La tua mamma? “
“ No, l'altro è Rivaille ma tutti lo chiamiamo Levi ” non capivo l'espressione confusa della mia maestra, all'inizio pensai che fosse così azzittita per il mio modo di parlare. All'epoca avevo solamente otto anni, eppure a differenza degli altri bambini la mia pronuncia era certa, non masticavo le parole.
Il silenzio strano creatosi in classe mi suggerì che dovevo approfondire la questione del secondo padre
“ Non è una mamma, perché non ha le bocce, però è basso e pulisce sempre casa e rompe le scatole perciò sì, la possiamo chiamare mamma ”
Mi sembrava d'aver fornito una spiegazione perfetta, o perlomeno soddisfacente, eppure in classe tutti erano muti e persino i bambini più scemi con le dita infornaciate nel naso, erano rimasti sconvolti dalla mia affermazione.
All'epoca avevo otto anni e fu allora che capii che i miei genitori non erano tanto normali.
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Nuovo personaggio, Rivaille, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



La nostra famiglia è la migliore


Sylvia


La domenica pomeriggio in genere la dedico alla nullafacenza: la trascorro in camera saltellando tra il letto, il pc, i manga, in poche parole mi limito a cazzeggiare.
Oggi è una eccezione, papà è arrivato alla conclusione che non facciamo mai abbastanza attività insieme così ora siamo al lago. Lo stiamo circumnavigando a passo cauto, i due piccioncini sono di fronte a me e io mantenendo una distanza di sicurezza perché è uno di quei momenti in cui dovrei sparire. Eh sì, papà cinge il braccio di Levi e nel frattempo si sussurrano paroline nelle orecchie. Sono così sdolcinati da fare schifo. Lo so, dovrei essere contenta del fatto che i miei genitori si amino e tutto il resto però potrebbero almeno nascondersi quando si scambiano effusioni. Credo che a nessun figlio piaccia vedere i propri genitori fare certe cose, soprattutto sentirli fare sesso, brrr … che brividi. Grazie ad Erwin questo problema è stato risolto, sto ascoltando talmente tanta musica che presto o tardi perderò l'udito.
Che c'è? Si sono fermati e si distaccano per rivolgersi verso l'orizzonte … è bello! Il sole pomeridiano che s'abbatte sul lago è spettacolare, non so mi da un senso di pace.
<< Sylvia mettiti qua così ti faccio una foto >> una pace fragile spezzata dalla voce di mio padre.
<< No, faccio schifo >> è vero, ho i capelli sporchi, indosso una tuta da ginnastica e un piumino che mi rende grassa quanto una palla.
<< Non ha tutti i torti, non si è nemmeno lavata i capelli … >> vedi, lo dice anche Levi.
<< Chissene frega, dai voglio una bella foto con il lago >>
<< Allora fotografa solo il lago >> se mi ci metto io in mezzo rovinerei il paesaggio
<< poche storie, mettiti sulla sponda! >>
Uff … ha già il cellulare in mano, e va bene. Vado con la speranza che non la posterà su Facebook. Una speranza vana dato che ogni cazzutissima foto la inserisce sul computer per poi la pubblicarla sul sito scrivendo “ quanto è bella la mia bambina?”. A quel punto dopo poche ore arrivano tutti i commenti di Hannibal, Mikasa, e compagnia bella.
<< Levi, vai anche tu >>
Senza obbiettare si pone al mio fianco e la cosa non mi aggrada: Levi è pettinato, indossa un cappotto grigio che risalta i suoi occhi e diciamo che fa una certa figura, in confronto a lui sembro una contadina appena uscita da una lunga giornata faticosa. Non mi va che la foto finisca sul web, le speranze di trovare marito un giorno potrebbero andarsi a benedire … ok, basta con questi pensieri del cavolo.
Papà, spicciati a scattare la foto!
<< Sembrate due pali, abbracciatevi >>
Ci incita a effettuare questo contatto fisico ma non mi conosci? Lo sai che non sono molto affettuosa, non amo abbracciare o baciare la gente, anzi lo odio. Tutta questa intimità non mi si s'addice affatto.
<< Devo proprio? >> va bene Levi, sarò anche sporca e puzzolente, però sono pur sempre tua figlia, insomma …
<< Uff … che scassa palle che siete >> esasperato papà rotea gli ochhi verso il cielo
<< Vorrà dire sce mi metterò in mezzo a voi due >> dichiara e senza nemmeno attendere una controbattuta rotea il capo a destra e a sinistra alla ricerca di un passante che effettui la foto, che fortuna. Ne passa proprio uno con la tenuta da pescatore
<< Scusi … >> e tutto si ferma e non capisco.
Papà ha la bocca semi aperta dalla sorpresa, i suoi occhi sono due enormi fanali ove si specchia lo sconcerto. Chi è? Non capisco, forse è un suo conoscente, magari un vecchio amico, se solo lo sconosciuto si girasse mostrandomi il volto magari potrei identificarlo.
<< Guarda chi c'è … >> questa voce … la voce non è sconosciuta. Oh ti prego, non mi dire che …
<< Papà, ho preso le esche >> un ragazzo con le mani occupate da buste di plastica giunge al fianco dell'uomo ed è familiare, fin troppo. Si voltano verso la mia parte e diavolo! Loro ono i Kirstein, nonché i nostri acerrimi nemici.
Jean e papà si stanno lanciando sguardi infuocati, anche il piccolo stronzo lo sta facendo. La battaglia è sleale, papà non può fulminare entrambi perciò devo affrancarmi a lui così che debba affrontare solamente un adulto. Un Kirstein a testa, giusto? Mi sembra più che equo.
Mi affianco a lui e ora mi ritrovo davanti a Jaque, è la copia di suo padre sono due terribili gocce, anzi due “terribili facce da cavallo”.
Quanto lo odio, è antipatico e arrogante come … boh, forse come un cavallo pazzo? Lo trovo così insopportabile che mi riesce difficile paragonarlo a qualcosa perché lui è un VERO stronzo.
Ora mi spiego meglio, ci sono due categorie di “stronzi”: quello che si comporta come tale, ma in fondo non è una persona così sgradevole (l'esempio perfetto di questa sottocategoria è Levi.), poi ci sono i “ veri stronzi”; questi ultimi sono dannosi per la società in quanto il loro essere è stracolmo di melma. Le loro azioni bastarde rispecchiano alla perfezione i loro pensieri e penso che Jaque sia ricollegabile a questa categoria. Sostengo che lui sia uscito fuori dal buco del culo di un cavallo.
<< Ciao mammoletta >> la sua voce striscia subdola nel mio orecchio, quanto odio questo soprannome.
<<< Ciao faccia da cavallo >> e i nostri sguardi si allacciano, c'è odio, sfida, rivalità, antipatia. Sostengo lo sguardo anche se quelle piccole pupille color cacca sono esteticamente sgradevoli, ma ci siamo sempre guardati così, da quella lontana vicenda accaduta alla scuola elementare ...


Uno spintone e caddi a terra rimbalzando sul sedere.
<< I tuoi padri son degli sfigati, soprattutto quello con gli occhi da femminuccia >> lo guardai leggermente spaesata, mi aveva colta di sorpresa: beata mi stavo godendo il sole spaparanzata sull'erba fresca, e poi arrivò questo scassa balle.
<< Vuoi dire quello con gli occhi stupendi! >> infuriata mi alzai dal terreno per poterlo guardare dritto in faccia e proseguire il discorso:<< sei solamente invidioso perché tu hai degli occhi color cacca, invece quelli di papà sono smeraldini! >> irata alzai un pugno all'aria
<< Che hai detto stupida mammoletta? >> gonfiò il petto e mi mostrò un pugno dalle dimensioni notevoli.
<< Perché lo difendi? Lo sai che non è nemmeno tuo padre? Il mio papà dice che sei nata da una puttana presa a caso dalla strada … >>
Me ne fregai altamente del mio corpo minuto perché la rabbia ceca mi diede l'energia per saltargli addosso, volevo spaccare quella ridicola faccia, volevo cancellare dal suo volto quell'espressione arrogante. Attorno a noi si formò un cerchio di bambini che in coro intonavano “rissa, rissa “.


E' sempre stato un arrogante, si crede il “principe del mondo” solamente perché suo padre esercita la professione del poliziotto. Tali volte Jean lo veniva a prendere a scuola con la divisa e che nervi! Dovevate vederlo quanto gonfiava il petto al suo fianco.
I miei genitori non indossano alcuna divisa, eppure sono armati come il suo ma mai è stato un motivo di vanto, tra l'altro i miei vecchi sono molto più fighi: quando la polizia fallisce, le ali della libertà intervengono per rimediare alle loro incapacità.
<< Che ci fate qua? >> La voce di papà è alta e alquanto incazzata, come biasimarlo?! Siamo giunti qui per rilassarci e ci tocca guardare le loro facce da cavallo, mai una gioia nella vita.
<< Non vedi >> teatralmente Jean allarga le braccia mostrando il retino da pesca e la canna retta da entrambi le mani.
<< Parteciperemo alla gara di pesca “padre e figlio”, vince chi acchiappa lo storione più grande. Ma voi non potete capire, questo è uno sport per uomini veri … >> dice il cavallo più grande soffocando una risata provocatoria.
Le sopracciglia di Levi si innalzano fino all'attaccatura del capello, ma non emana alcun commento, nessuno problema: ci penserà papà a dirgliene quattro.
<< Che vuoi dire faccia da cavallo? >>
<< Voglio dire che voi non fate queste cose da uomini, scommetto che non sapete nemmeno reggere una canna da pesca fra le mani >>
<< E invece sì, stupido coglione >> papà si sta incavolando e sta dicendo una bugia, o forse no. Magari sa pescare anche se non l'ho mai visto particolarmente interessato a questa attività.
<< Bene allora parteciperete alla gara? Ah, giusto … >> lo sguardo del cavallo maggiore si posa su di me
<< La pesca in genere è uno sport riservato ai maschi … >> nel discorso si intromette Jacque e la sua insinuazione è terribilmente insopportabile, so che è uno stronzo ma non pensavo fosse un dannato maschilista! Non ho dei testicoli rinsecchiti tra le gambe e allora? Pensi che non possa pescare? Beh, in effetti non ne sono capace, però questa presupposizione mi fa girare le balle, perciò ora intervengo
<< Penso che nessuno se la prederà se partecipo anche io assieme ai miei genitori >> papà mi rivolge uno sguardo luccicante e ce la intendiamo alla grande, ha capito cosa ho in mente e sono certa che asseconderà il mio desiderio.
Lo sguardo smeraldo si discosta da me per riposarsi sul suo antagonista.
<< Stupida faccia da cavallo, parteciperemo anche noi e ti mostreremo chi sono i veri uomini! Andiamo Sylvia! >>
Rivolgo un'occhiataccia alla faccia di cavallo minore ed è guerra! Non è una mera questione di mascolinità, qua bisogna stabilire quale è la famiglia migliore!


Rivaille


Che stronzata.
Se osservare un galleggiante per ore significa essere uomini, allora vorrei avere una vagina.
Pescare rende virili?
Io sono un uomo, so di esserlo e di certo non devo dimostrarlo a nessuno anche se da quando la marmocchietta è nata ci siamo dovuti affacciare al mondo femminile ritrovandoci a comperare reggiseni, biancheria, femminile, assorbenti ecc.
In teoria il punto di rifermino della marmochietta dovrebbe essere Mikasa ma quella è più maschile di Eren. Sì, non la considero una incompetente e credo che sarà utile per lo sviluppo di Sylvia vedere una donna così forte, però non so se potrà aiutarla nel momento del bisogno.
Attualmente siamo fortunati, Sylvia ha solamente quindici anni e non sembra avere fretta di crescere ma lo so, fra breve tempo avremo a che fare con i ragazzi, gli scleri ormonali, i trucchi e le ribellioni adolescenziali. Io mi sto già preparando. Data la natura giocosa e flessibile di Eren, sarò quello col pugno di ferro, nonché quello che minaccerà gli stronzi che la mocciosetta si porterà a casa. Sì, sono pronto e non vedo l'ora di prendere a calci in culo quei disgraziati, ma ora siamo qua a partecipare a questa insulsa gara.
I Kirtein hanno tirato fuori dall'acqua ben tre storioni massicci. In teoria vince chi pesca il pesce con la massa corporea maggiore, e dato che i due al mio fianco non hanno pescato nemmeno un girino … direi che siamo in svantaggio.
La mocciosetta pare determinata, è seduta a schiena ritta fissa il placido orizzonte con una tale intensità, se solo utilizzasse un quarto di questo impegno per pulire casa quest'ultima risplenderebbe come una lastra di ghiaccio sotto al sole. Tali volte si distrae solamente per lanciare un'occhiata fulminante ai Kristen mentre tirano fuori dall'acqua qualche pesce. Lancia una occhiata furiosa per poi ritornare al suo obbiettivo, nonché il galleggiante fluorescente.
Non capisco da dove deriva tutta questa antipatia per i Kirstein, beh per quanto riguarda Eren lo so, quei due idioti si odiano dalle scuole medie, ma per quanto riguarda la mocciosetta … non ne ho idea. Probabilmente hanno avuto qualche scaramuccia all'asilo dato che l'hanno frequentato insieme, però mi pare strano: lei è una tranquilla, non si fa mai trascinare in baggianate eppure Eren l'ha ttrasportata in questa rivalità però anche questo mi pare improbabile. Lei è intelligente, sa pensare con la propria testolina, allora perchè si cimenta in questa inutile perdita di tempo?
Bah, comunque sia mi sono rifiutato di noleggiare la canna, anche se siamo una famiglia non mi va di stare dietro ai loro capricci e non sono l'unico a pensarla in questo modo: accanto a “faccia di cavallo” seduto su uno sgabello senza alcuna canna tra le mani, c'è Marco nonché il compagno di Jean. È lì rilassato e mi rivolge un saluto allegro che ricambio con un cenno del capo. Sembra divertirsi e chiacchiera allegramente con il suo compagno anche se è troppo impegnato a fissare l'orizzonte come questi due.
Eren e la mocciosa non si divertono, il fatto è dimostrato dal sonoro sbadiglio fuoriuscito dalla bocca di Eren, tali volte ho visto il suo capo scivolare verso il basso. Si risveglia solamente quando i Kirsten tirano su un siluro e a quel punto il suo sguardo si infiamma e torna vigile concentrando tutta l'attenzione sul galleggiante. È proprio un moccioso, senza riflettere sul da farsi, si è gettato a capofitto in questa competizione.
<< Accidenti! Dobbiamo fare qualcosa, non possiamo ridurci in questo modo ... dobbiamo fare qualcosa Levi! Guarda su internet cosa mangiano gli storioni >>
Eren, davveo? Me lo stai domandando seriamente? È assurdo ...
<< Non so se te lo ricordi ma abbiamo chiesto alla reception e ci hanno venduto il “pastone per storioni” >>
<< Allora perché non abboccano, cosa stiamo sbagliando? >>
<< L'unica cosa sbagliata è il fatto che non hai esperienza non avendo mai pescato nella tua vita >> la risposta è talmente semplice che non meriterebbe nemmeno d'essere espressa. Guardare questi due mentre mettevano a posto il filo e l'amo … cazzo, è stato patetico. Parevano due rincoglioniti tra i pescatori, così dato che quella visuale era a dir poco intollerabile, ho dovuto utilizzare Wikipedia per direzionare le loro mani inesperte.
<< No, secondo me il mangime che usiamo non va bene, guarda le facce da cavallo! >> seguo l'indice tremante e li vedo: Jean sta tirando su un pesce mentre il figlio lo acchiappa con il retino.
<< Questo è il quarto storione! Ci deve essere una spiegazione … >>
Sono esasperato, mi rassegno.
<< Forse gli danno da mangiare il formaggio? Ho sentito dire che ai pesci piace, vai Levi! Vallo a comprare! >>
<< Eren, se salissi sulla macchina ti assicuro che non tornerei più indietro, tra l'altro … da dove cazzo viene la storia del formaggio? >>
<< Aspettate >> la mocciosetta innalza un braccio verso l'alto attirando la nostra attenzione


Sylvia


Aspe … il galleggiante è sparito, evvai! Procedo, faccio come dice wikipedia, giro la manovella, poi tiro verso l'alto, quando il pesce strattona l'amo.
<< Grande Sylvia! >> papà energico come mai, afferra il retino invece Levi sta fermo a guardare il tutto scuotendo il capo, sei sconfitto? Hai “gufato” tutto il tempo e ora sto tirando su un pesciolone, a giudicare dalla potenza sembra bello grosso, anzi faccio persino fatica a tirare la canna verso di me …

Splash!

Che … cosa, ma dove? Sono finita in acqua? Che schifo! Butto fuori la testa e caccio via dalla bocca l'acqua pantanosa. Fermi tutti! Io non so nuotare, come diamine faccio a rimanere a galla? Sento una stretta sotto le ascelle, volto il capo e c'è Levi il suo volto è contratto dallo sforzo.
<< Mollala >>
Guardo in avanti e non me ne ero accorta ma le mie mani stringono il manico di plastica, è tesa e sento una forte corrente che vuole trascinarmi verso il centro del lago. Il pesce c'è ancora, che faccio? Sì, mollarlo sarebbe la scelta più sensata, in tal modo Levi può tirarmi su da questa acqua gelida, però è un peccato. Questo bestione deve pesare parecchio, magari potremmo vincere …
Mi volto verso papà, tra le mani detiene mollemente il retino e sembra indeciso, come se fosse combattuto
Non ti preoccupare, non lascerò vincere quelle facce da cavallo.
<< Lo prenderò! >> urlo a squarciagola per rinvigorire lo spirito di papà, funziona. Stringe forte il manico del retino determinato come mai
<< Forza Sylvia! Lo prendiamo! >>
<< Non incoraggiarla! Molla quella cazzo di canna! >> la voce di Levi è un grugnito basso ma io me ne frego, sono di spalle perciò non posso vedere la sua espressione assassina, tanto meglio!
Tiro la canna verso l''alto, poi azione il munilenno, si prospetta una lotta lunga, ma a sostenermi qua dietro c'è il super Levi, poi papà lo acchiapperà. Ragazzi, che squadra!


Non so quanto tempo è passato, a me pare di stare troppo tempo dentro questa acqua putrida, forse sono passati minuti o ore …
Sento le mani di Levi sollevarmi verso l'alto, e il pesce mi segue, oh merda! è lunghissimo e pure ciccione! Boh, secondo me è più grande di me.
<< Papà, prendilo! >> lo incoraggio anche se non credo ne abbia bisogno.
Lo sta già infilando nella rete e cavolo, tutta la testa e la pinna esce fuori, nonostante tutto ce la fae lo deposita sul terreno secco. Anche io vengo depositata sul terreno, però anziché sentire il rimprovero di Levi, le mie orecchie vengono colmate da schiamazzi e battiti di mani. Volto lo sguardo e siamo circondati da pescatori eccitati. Wow abbiamo inscenato un intenso spettacolo, chissà se ci hanno fatto un filmino, magari lo chiameranno “squadro Ackerman contro pesce assassino”. Sarebbe esilarante, però se un tale video circolasse su internet credo che sarò presa in giro a vita.
Ora guardiamo in avanti, di questi pescatori me ne importa ben poco, voglio guardare le facce dei Kirstein … ahah! Vorrei tanto poterle immortalare in una foto, dio santo … Jacque e Jean sono lì con il sedere incollato sulle sedie pieghevoli e hanno delle espressioni talmente da cavallo che non so, sono troppo soddisfacenti!
Papà acchiappa il retino e con il pesce intrappolato nella rete a schiena ben ritta, si dirige verso la bilancia posta accanto alla reception. I pescatori lo seguono, gli danno pacche sulle spalle e ora vado anche io, merito di percorre la via dei vincitori e poi sono curiosa di sapere quanto pesa quel bestione.
<< Dove credi d'andare? >>
Ohoh … mi ero dimenticata di Levi. Ora che posso vedere il suo volto posso dire con certezza che è incazzato nero. I suoi occhi sono due piccole fessure affillate
Afferra il mio braccio e mi strattona, credo che lo seguirò. Meglio non farlo incavolare ancora di più.


.***.



Questo bagno puzza, sembra che nessuno lo pulisca da anni ma probabilmente i pescatori non si sprecano a compiere tanti passi per dirigersi qua, con tutto il verde che c'è in questo posto adopereranno qualche albero come latrina. Ho fatto una doccia frettolosa, grazie al cielo Levi teneva nel baule dell'auto un cambio d'abiti, shampoo, sapone, pettine, asciugamani … non mi domando il motivo per cui gira con tutta questa roba, ma la mania del pulito di Levi si è rivelata utile.
Ora sono sotto il piccolo phon, quello che si usa per asciugare le mani, non è molto potente e per asciugare la chioma credo sarà necessaria un'intera giornata ma cosa ci posso fare? Meglio di niente e mal che vada mi metterò un asciugamano in testa. Presto dovremo andare a ritirare il premio e nulla riuscirà a fermarmi, non vedo l'ora di vedere quelle facce strafottenti schiacciate dalla vergogna nonché dal nostro successo. Sono certa che nessuno di loro abbia pescato un pascione del genere.
Una pressione stretta si insinua nella mia nuca, che cavolo è ...?
<< Stai ferma! >> la voce che si sovrappone al rumore metodico del phon è quella di Levi e a giudicare dal tono e dalle dita che con forza scompigliano la mia nuca … è arrabbiato. Oi oi … mi sa che me la vedrò brutta in questi giorni. Disobbedire a un comando di questo tappetto non mi ha mai portato dei vantaggi, mi viene in mente quella volta …


<< Non voglio fare i compiti >>
<< Prego? >>
<< Hai sentito bene, non mi va, le espressioni mi fanno schifo e non capisco il motivo per cui devo farle, a cosa mi serviranno? A un bel niente! >> scocciata gettai con una certa veemenza la penna sul foglio colmo di numeri. Ero stanca ed ero affetta da un terribile mal di testa causato dalla matematica, ero arrivata al mio limite.
<< Senti mocciosetta, se la tua professoressa ti ha assegnato questi compiti li devi fare punto e basta. Smettila di fare i capricci >>
A quelle parole incrocia le braccia infilando la mano sotto le ascelle strette, nel frattempo gettai uno sguardo furente contro Levi, ma fu inutile, non si scosse minimamente .
<< Bene, se la mettiamo in questo modo … >> scostò la sedia per poi sedersi di fronte a me << tu starai qua e risolverai quelle espressioni sotto alla mia vigilanza >>
Scossi il capo con una certa vemenza
<< Sei fortunata mocciosetta, oggi non devo lavorare, perciò ho tutto il tempo >> disse beffardo, le due pupille severe si scontrarono contro le mie ma non mi lascia sconfortare da quell'atteggiamento:
erano le tre del pomeriggio e prima o poi si sarebbe stancato, Levi e di pazienza non ne aveva così tanta. Quanto ero ingenua.


La sera era calata e noi eravamo ancora lì, le palpebre si serravano e il mio capo ciondolava verso il basso, ma lo stivale del mio secondino picchiettò contro il tavolo facendomi trasalire
<< Allora? Hai sonno? Esegui i compiti e ti sarà concesso il riposo >> innalzò il mento verso l'alto mostrandosi ancora più minaccioso ma io non volevo dargliela vinta così non risposi, mi limitai a non afferrare la penna.

Ovviamente alla fine vinse lui, se volevo andare a letto dovevo terminare i compiti. La battaglia con Levi terminò alle undici di sera.


Quel giorno capii che scontrarsi con Levi non produceva alcun beneficio.
In genere non disobbedisco mai per il semplice fatto che raramente mi costringe a fare qualcosa contro la mia volontà, ameno che non sia necessario come per esempio i compiti scolastici.
<< Abbiamo vinto! Sylvia sei stata grandissima! >>
La voce di papà, in questa posizione non lo riesco a vedere e vorrei rivolgergli un sorriso splendente a trentadue denti, ma la presa di Levi è ferrea e mi costringe a mantenere lo sguardo chino fisse sulle mattonelle sbiadite.
La mano continua ad agitarsi assieme al venticello caldo
<< Siete stati degli imbecilli, soprattutto tu >>
<< Io? >> la voce di papà è acuta e ahia, non promette nulla di buono
<< Sì, tu! Per questa stronzata Sylvia poteva morire, lo sai che non sa nuotare?! >>
Devo soccorrere al più presto papà e così tento di costruire una difesa
<< Ma io sto be … >>
<< Silenzio >> ecco, la difesa è stata stroncata sul nascere
<< Rivaille, a Sylvia non è successo nulla, lei è forte >> uh, davvero? Grazie papà, vuoi sempre coltivare il mio ego e lo apprezzo.
<< Questo lo vedremo. Lo sai quanti batteri ci sono in quell'acqua? Lo sai che le pantegane sguazzano allegramente nei laghi? Non solo, ci vivono anche bisce e serpenti, sai quanti batteri trasmettono questi animali?! >>
Pante gane? Biscie? Serpenti? Da … davvero? Oddio santo, non avevo pensato a questi possibili animali portatori di malattie. Non è che mi sono beccata il tifo? Aspetta che animale trasmette questo virus? Il topo? Probabile, è l'animale più zozzo del mondo, però sono vaccinata? Sì, forse no?
<< Rivaille, Silvya ha fatto tutte le vaccinazioni … >>
Va bene ora basta! Qua finiranno per litigare e non va bene, abbiamo dimostrato di essere la famiglia migliore e per tale motivo dobbiamo uscire da questo cesso con un meraviglioso sorriso e ritirare il premio.
Mi sciolgo dalla presa di Levi con una certa fatica, ma riesco a scappare. Sotto gli occhi muti dei due litiganti arrotolo l'asciugamano attorno alla chioma semi bagnata ed esco. Se vogliono seguirmi lo faranno.



. *** .


Il sole oramai è calato e nel cielo si desta un tramonto che dipinge il cielo di colori svariati, fa freddo, lo sente la mia testa semi bagnata e probabilmente domani mi sveglierò con un brutto raffreddore. Ma ne vale la pena, davvero! Siamo circondati da un orda di pescatori esaltati, e ai margini di questo cerchio ci sono le facce da cavallo e la delusione rende i loro volti ancora più scavati e allungati. Una visione sublime.
Un vecchio si avvicina tenendo tra le mani una coppa dorata, di dimensioni notevoli ma non esagerate. Si avvicina e ad ogni passo compiuto dal vecchio le voci esaltate aumentano il tono vocale. Levi è arrabbiato infatti non è assieme a noi due, sta ai margini a fissarci con lo sguardo scuro a braccia conserte e questo non va bene, volente o meno ha partecipato anche lui a questa competizione dato che mi ha tirata fuori dall'acqua putrida assieme allo storione di venti kg. Papà sembra avere letto il mio pensiero perché si allontana e afferra un suo braccio. Levi pone resistenza e gli lancia delle occhiatacce a dir poco assassine ma nonostante tutto papà continua strattonarlo. Ormai Levi ti conosciamo, tali volte ci incuti timore ma sappiamo che ci vuoi troppo bene per ucciderci. Magari sono troppo ingenua...
Nonostante tutto il malcontento espresso dalla sua faccia, si lascia trascinare affiancandosi a noi, eh non puoi sottrarti alla premiazione. Anche se l'abilità richiesta era quella del pescatore, sappiamo tutti cosa vogliamo dimostrare agli altri. Papà afferra il trofeo innalzandolo verso l'alto accompagnato dal boato della vittoria, i pescatori innalzano le braccia, sorridono e sparano complimenti burberi ma sinceri. Eh sì, la nostra famiglia è la migliore, perlomeno siamo migliori dei Kirstein




Note

Carissimi lettori vi porgo le più sincere scuse (abbasso il capo profondamente dispiaciuta)
E' da tanto che non aggiorno questa storia e per questo fatto sono dispiaciuta però non sono riuscita a proseguire la scrittura per un motivo alquanto banale ma incisivo: sono giù di corda >.<  
Non so se riuscite a comprendermi, però scrivere una commedia in un tale stato non è una buona cosa: se l'autore si lascia andare alla propria emotività, la commedia può sfociare in una tragedia. Non facciamo fare una brutta fine a questa famiglia >.<
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e ovviamente spero di sentirvi >.<

Un abbraccio

Mistiy

P.s : le informazione sugli storioni le ho prese da questo sito: http://www.pescachannel.it/acque-interne/tecniche/storione/esche-storione/

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: Mistiy_Ronny