La nostra famiglia è la migliore
Sylvia
La domenica
pomeriggio in genere
la dedico alla nullafacenza: la trascorro in camera saltellando tra
il letto, il pc, i manga, in poche parole mi limito a cazzeggiare.
Oggi è una eccezione, papà è
arrivato alla conclusione che non facciamo mai abbastanza
attività
insieme così ora siamo al lago. Lo stiamo circumnavigando a
passo
cauto, i due piccioncini sono di fronte a me e io mantenendo una
distanza di sicurezza perché è uno di quei
momenti in cui dovrei
sparire. Eh sì, papà cinge il braccio di Levi e
nel frattempo si
sussurrano paroline nelle orecchie. Sono così sdolcinati da
fare
schifo. Lo so, dovrei essere contenta del fatto che i miei genitori
si amino e tutto il resto però potrebbero almeno nascondersi
quando
si scambiano effusioni. Credo che a nessun figlio piaccia vedere i
propri genitori fare certe cose, soprattutto sentirli fare sesso,
brrr … che brividi. Grazie ad Erwin questo problema
è stato
risolto, sto ascoltando talmente tanta musica che presto o tardi
perderò l'udito.
Che c'è? Si sono fermati e si
distaccano per rivolgersi verso l'orizzonte … è
bello! Il sole
pomeridiano che s'abbatte sul lago è spettacolare, non so mi
da un
senso di pace.
<< Sylvia mettiti qua così
ti faccio una foto >> una pace fragile spezzata dalla
voce di
mio padre.
<< No, faccio schifo >>
è vero, ho i capelli sporchi, indosso una tuta da ginnastica
e un
piumino che mi rende grassa quanto una palla.
<< Non ha tutti i torti,
non si è nemmeno lavata i capelli …
>> vedi, lo dice anche
Levi.
<< Chissene frega, dai
voglio una bella foto con il lago >>
<< Allora fotografa solo
il lago >> se mi ci metto io in mezzo rovinerei il
paesaggio
<< poche storie, mettiti
sulla sponda! >>
Uff … ha già il cellulare in
mano, e va bene. Vado con la speranza che non la posterà su
Facebook. Una speranza vana dato che ogni cazzutissima foto la
inserisce sul computer per poi la pubblicarla sul sito scrivendo
“
quanto è bella la mia bambina?”. A quel punto dopo
poche ore
arrivano tutti i commenti di Hannibal, Mikasa, e compagnia bella.
<< Levi, vai anche tu >>
Senza obbiettare si pone al mio
fianco e la cosa non mi aggrada: Levi è pettinato, indossa
un
cappotto grigio che risalta i suoi occhi e diciamo che fa una certa
figura, in confronto a lui sembro una contadina appena uscita da una
lunga giornata faticosa. Non mi va che la foto finisca sul web, le
speranze di trovare marito un giorno potrebbero andarsi a benedire
…
ok, basta con questi pensieri del cavolo.
Papà, spicciati a scattare la
foto!
<< Sembrate due pali,
abbracciatevi >>
Ci incita a effettuare questo
contatto fisico ma non mi conosci? Lo sai che non sono molto
affettuosa, non amo abbracciare o baciare la gente, anzi lo odio.
Tutta questa intimità non mi si s'addice affatto.
<< Devo proprio? >>
va bene Levi, sarò anche sporca e puzzolente,
però sono pur sempre
tua figlia, insomma …
<< Uff … che scassa
palle che siete >> esasperato papà rotea gli
ochhi verso il
cielo
<< Vorrà dire sce mi
metterò in mezzo a voi due >> dichiara e senza
nemmeno
attendere una controbattuta rotea il capo a destra e a sinistra alla
ricerca di un passante che effettui la foto, che fortuna. Ne passa
proprio uno con la tenuta da pescatore
<< Scusi … >> e
tutto si ferma e non capisco.
Papà ha la bocca semi aperta
dalla sorpresa, i suoi occhi sono due enormi fanali ove si specchia
lo sconcerto. Chi è? Non capisco, forse è un suo
conoscente, magari
un vecchio amico, se solo lo sconosciuto si girasse mostrandomi il
volto magari potrei identificarlo.
<< Guarda chi c'è …
>>
questa voce … la voce non è sconosciuta. Oh ti
prego, non mi dire
che …
<< Papà, ho preso le
esche >> un ragazzo con le mani occupate da buste di
plastica
giunge al fianco dell'uomo ed è familiare, fin troppo. Si
voltano
verso la mia parte e diavolo! Loro ono i Kirstein, nonché i
nostri
acerrimi nemici.
Jean e papà si stanno lanciando
sguardi infuocati, anche il piccolo stronzo lo sta facendo. La
battaglia è sleale, papà non può
fulminare entrambi perciò devo
affrancarmi a lui così che debba affrontare solamente un
adulto. Un
Kirstein a testa, giusto? Mi sembra più che equo.
Mi affianco a lui e ora mi
ritrovo davanti a Jaque, è la copia di suo padre sono due
terribili
gocce, anzi due “terribili facce da cavallo”.
Quanto lo odio, è antipatico e
arrogante come … boh, forse come un cavallo pazzo? Lo trovo
così
insopportabile che mi riesce difficile paragonarlo a qualcosa
perché
lui è un VERO stronzo.
Ora mi spiego meglio, ci sono
due categorie di “stronzi”: quello che si comporta
come tale, ma
in fondo non è una persona così sgradevole
(l'esempio perfetto di
questa sottocategoria è Levi.), poi ci sono i “
veri stronzi”;
questi ultimi sono dannosi per la società in quanto il loro
essere è
stracolmo di melma. Le loro azioni bastarde rispecchiano alla
perfezione i loro pensieri e penso che Jaque sia ricollegabile a
questa categoria. Sostengo che lui sia uscito fuori dal buco del culo
di un cavallo.
<< Ciao mammoletta >>
la sua voce striscia subdola nel mio orecchio, quanto odio questo
soprannome.
<<< Ciao faccia da
cavallo >> e i nostri sguardi si allacciano,
c'è odio, sfida,
rivalità, antipatia. Sostengo lo sguardo anche se quelle
piccole
pupille color cacca sono esteticamente sgradevoli, ma ci siamo sempre
guardati così, da quella lontana vicenda accaduta alla
scuola
elementare ...
Uno
spintone e caddi a terra rimbalzando sul sedere.
<<
I tuoi padri son degli sfigati, soprattutto quello con gli occhi da
femminuccia >> lo guardai leggermente spaesata, mi aveva
colta
di sorpresa: beata mi stavo godendo il sole spaparanzata sull'erba
fresca, e poi arrivò questo scassa balle.
<<
Vuoi dire quello con gli occhi stupendi! >> infuriata mi
alzai
dal terreno per poterlo guardare dritto in faccia e proseguire il
discorso:<< sei solamente invidioso perché tu
hai degli occhi
color cacca, invece quelli di papà sono smeraldini!
>> irata
alzai un pugno all'aria
<<
Che hai detto stupida mammoletta? >> gonfiò il
petto e mi
mostrò un pugno dalle dimensioni notevoli.
<<
Perché lo difendi? Lo sai che non è nemmeno tuo
padre? Il mio papà
dice che sei nata da una puttana presa a caso dalla strada …
>>
Me
ne fregai altamente del mio corpo minuto perché la rabbia
ceca mi
diede l'energia per saltargli addosso, volevo spaccare quella
ridicola faccia, volevo cancellare dal suo volto quell'espressione
arrogante. Attorno a noi si formò un cerchio di bambini che
in coro
intonavano “rissa, rissa “.
E' sempre
stato un arrogante, si
crede il “principe del mondo” solamente
perché suo padre
esercita la professione del poliziotto. Tali volte Jean lo veniva a
prendere a scuola con la divisa e che nervi! Dovevate vederlo quanto
gonfiava il petto al suo fianco.
I miei genitori non indossano
alcuna divisa, eppure sono armati come il suo ma mai è stato
un
motivo di vanto, tra l'altro i miei vecchi sono molto più
fighi:
quando la polizia fallisce, le ali della libertà
intervengono per
rimediare alle loro incapacità.
<< Che ci fate qua? >>
La voce di papà è alta e alquanto incazzata, come
biasimarlo?!
Siamo giunti qui per rilassarci e ci tocca guardare le loro facce da
cavallo, mai una gioia nella vita.
<< Non vedi >>
teatralmente Jean allarga le braccia mostrando il retino da pesca e
la canna retta da entrambi le mani.
<< Parteciperemo alla gara
di pesca “padre e figlio”, vince chi acchiappa lo
storione più
grande. Ma voi non potete capire, questo è uno sport per
uomini veri
… >> dice il cavallo più grande
soffocando una risata
provocatoria.
Le sopracciglia di Levi si
innalzano fino all'attaccatura del capello, ma non emana alcun
commento, nessuno problema: ci penserà papà a
dirgliene quattro.
<< Che vuoi dire faccia da
cavallo? >>
<< Voglio dire che voi non
fate queste cose da uomini, scommetto che non sapete nemmeno reggere
una canna da pesca fra le mani >>
<< E invece sì, stupido
coglione >> papà si sta incavolando e sta
dicendo una bugia, o
forse no. Magari sa pescare anche se non l'ho mai visto
particolarmente interessato a questa attività.
<< Bene allora
parteciperete alla gara? Ah, giusto … >> lo
sguardo del
cavallo maggiore si posa su di me
<< La pesca in genere è
uno sport riservato ai maschi … >> nel
discorso si
intromette Jacque e la sua insinuazione è terribilmente
insopportabile, so che è uno stronzo ma non pensavo fosse un
dannato
maschilista! Non ho dei testicoli rinsecchiti tra le gambe e allora?
Pensi che non possa pescare? Beh, in effetti non ne sono capace,
però
questa presupposizione mi fa girare le balle, perciò ora
intervengo
<< Penso che nessuno se la
prederà se partecipo anche io assieme ai miei genitori
>> papà
mi rivolge uno sguardo luccicante e ce la intendiamo alla grande, ha
capito cosa ho in mente e sono certa che asseconderà il mio
desiderio.
Lo sguardo smeraldo si discosta
da me per riposarsi sul suo antagonista.
<< Stupida faccia da
cavallo, parteciperemo anche noi e ti mostreremo chi sono i veri
uomini! Andiamo Sylvia! >>
Rivolgo un'occhiataccia alla
faccia di cavallo minore ed è guerra! Non è una
mera questione di
mascolinità, qua bisogna stabilire quale è la
famiglia migliore!
Rivaille
Che
stronzata.
Se osservare un galleggiante per
ore significa essere uomini, allora vorrei avere una vagina.
Pescare rende virili?
Io sono un uomo, so di esserlo e
di certo non devo dimostrarlo a nessuno anche se da quando la
marmocchietta è nata ci siamo dovuti affacciare al mondo
femminile
ritrovandoci a comperare reggiseni, biancheria, femminile, assorbenti
ecc.
In teoria il punto di rifermino
della marmochietta dovrebbe essere Mikasa ma quella è
più maschile
di Eren. Sì, non la considero una incompetente e credo che
sarà
utile per lo sviluppo di Sylvia vedere una donna così forte,
però
non so se potrà aiutarla nel momento del bisogno.
Attualmente siamo fortunati,
Sylvia ha solamente quindici anni e non sembra avere fretta di
crescere ma lo so, fra breve tempo avremo a che fare con i ragazzi,
gli scleri ormonali, i trucchi e le ribellioni adolescenziali. Io mi
sto già preparando. Data la natura giocosa e flessibile di
Eren,
sarò quello col pugno di ferro, nonché quello che
minaccerà gli
stronzi che la mocciosetta si porterà a casa. Sì,
sono pronto e non
vedo l'ora di prendere a calci in culo quei disgraziati, ma ora siamo
qua a partecipare a questa insulsa gara.
I Kirtein hanno tirato fuori
dall'acqua ben tre storioni massicci. In teoria vince chi pesca il
pesce con la massa corporea maggiore, e dato che i due al mio fianco
non hanno pescato nemmeno un girino … direi che siamo in
svantaggio.
La mocciosetta pare determinata,
è seduta a schiena ritta fissa il placido orizzonte con una
tale
intensità, se solo utilizzasse un quarto di questo impegno
per
pulire casa quest'ultima risplenderebbe come una lastra di ghiaccio
sotto al sole. Tali volte si distrae solamente per lanciare
un'occhiata fulminante ai Kristen mentre tirano fuori dall'acqua
qualche pesce. Lancia una occhiata furiosa per poi ritornare al suo
obbiettivo, nonché il galleggiante fluorescente.
Non capisco da dove deriva tutta
questa antipatia per i Kirstein, beh per quanto riguarda Eren lo so,
quei due idioti si odiano dalle scuole medie, ma per quanto riguarda
la mocciosetta … non ne ho idea. Probabilmente hanno avuto
qualche
scaramuccia all'asilo dato che l'hanno frequentato insieme,
però mi
pare strano: lei è una tranquilla, non si fa mai trascinare
in
baggianate eppure Eren l'ha ttrasportata in questa rivalità
però
anche questo mi pare improbabile. Lei è intelligente, sa
pensare con
la propria testolina, allora perchè si cimenta in questa
inutile
perdita di tempo?
Bah, comunque sia mi sono
rifiutato di noleggiare la canna, anche se siamo una famiglia non mi
va di stare dietro ai loro capricci e non sono l'unico a pensarla in
questo modo: accanto a “faccia di cavallo” seduto
su uno sgabello
senza alcuna canna tra le mani, c'è Marco nonché
il compagno di
Jean. È lì rilassato e mi rivolge un saluto
allegro che ricambio
con un cenno del capo. Sembra divertirsi e chiacchiera allegramente
con il suo compagno anche se è troppo impegnato a fissare
l'orizzonte come questi due.
Eren e la mocciosa non si
divertono, il fatto è dimostrato dal sonoro sbadiglio
fuoriuscito
dalla bocca di Eren, tali volte ho visto il suo capo scivolare verso
il basso. Si risveglia solamente quando i Kirsten tirano su un siluro
e a quel punto il suo sguardo si infiamma e torna vigile concentrando
tutta l'attenzione sul galleggiante. È proprio un moccioso,
senza
riflettere sul da farsi, si è gettato a capofitto in questa
competizione.
<< Accidenti! Dobbiamo
fare qualcosa, non possiamo ridurci in questo modo ... dobbiamo fare
qualcosa Levi! Guarda su internet cosa mangiano gli storioni
>>
Eren, davveo? Me lo stai
domandando seriamente? È assurdo ...
<< Non so se te lo ricordi
ma abbiamo chiesto alla reception e ci hanno venduto il
“pastone
per storioni” >>
<< Allora perché non
abboccano, cosa stiamo sbagliando? >>
<< L'unica cosa sbagliata
è il fatto che non hai esperienza non avendo mai pescato
nella tua
vita >> la risposta è talmente semplice che
non meriterebbe
nemmeno d'essere espressa. Guardare questi due mentre mettevano a
posto il filo e l'amo … cazzo, è stato patetico.
Parevano due
rincoglioniti tra i pescatori, così dato che quella visuale
era a
dir poco intollerabile, ho dovuto utilizzare Wikipedia per
direzionare le loro mani inesperte.
<< No, secondo me il
mangime che usiamo non va bene, guarda le facce da cavallo!
>>
seguo l'indice tremante e li vedo: Jean sta tirando su un pesce
mentre il figlio lo acchiappa con il retino.
<< Questo è il quarto
storione! Ci deve essere una spiegazione … >>
Sono esasperato, mi rassegno.
<< Forse gli danno da
mangiare il formaggio? Ho sentito dire che ai pesci piace, vai Levi!
Vallo a comprare! >>
<< Eren, se salissi sulla
macchina ti assicuro che non tornerei più indietro, tra
l'altro …
da dove cazzo viene la storia del formaggio? >>
<< Aspettate >> la
mocciosetta innalza un braccio verso l'alto attirando la nostra
attenzione
Sylvia
Aspe
… il galleggiante è
sparito, evvai! Procedo, faccio come dice wikipedia, giro la
manovella, poi tiro verso l'alto, quando il pesce strattona l'amo.
<< Grande Sylvia! >>
papà energico come mai, afferra il retino invece Levi sta
fermo a
guardare il tutto scuotendo il capo, sei sconfitto? Hai
“gufato”
tutto il tempo e ora sto tirando su un pesciolone, a giudicare dalla
potenza sembra bello grosso, anzi faccio persino fatica a tirare la
canna verso di me …
Splash!
Che
… cosa, ma dove? Sono
finita in acqua? Che schifo! Butto fuori la testa e caccio via dalla
bocca l'acqua pantanosa. Fermi tutti! Io non so nuotare, come diamine
faccio a rimanere a galla? Sento una stretta sotto le ascelle, volto
il capo e c'è Levi il suo volto è contratto dallo
sforzo.
<< Mollala >>
Guardo in avanti e non me ne ero
accorta ma le mie mani stringono il manico di plastica, è
tesa e
sento una forte corrente che vuole trascinarmi verso il centro del
lago. Il pesce c'è ancora, che faccio? Sì,
mollarlo sarebbe la
scelta più sensata, in tal modo Levi può tirarmi
su da questa acqua
gelida, però è un peccato. Questo bestione deve
pesare parecchio,
magari potremmo vincere …
Mi volto verso papà, tra le
mani detiene mollemente il retino e sembra indeciso, come se fosse
combattuto
Non ti preoccupare, non lascerò
vincere quelle facce da cavallo.
<< Lo prenderò! >>
urlo a squarciagola per rinvigorire lo spirito di papà,
funziona.
Stringe forte il manico del retino determinato come mai
<< Forza Sylvia! Lo
prendiamo! >>
<< Non incoraggiarla!
Molla quella cazzo di canna! >> la voce di Levi
è un grugnito
basso ma io me ne frego, sono di spalle perciò non posso
vedere la
sua espressione assassina, tanto meglio!
Tiro la canna verso l''alto, poi
azione il munilenno, si prospetta una lotta lunga, ma a sostenermi
qua dietro c'è il super Levi, poi papà lo
acchiapperà. Ragazzi,
che squadra!
Non so
quanto tempo è passato,
a me pare di stare troppo tempo dentro questa acqua putrida, forse
sono passati minuti o ore …
Sento le mani di Levi sollevarmi
verso l'alto, e il pesce mi segue, oh merda! è lunghissimo e
pure
ciccione! Boh, secondo me è più grande di me.
<< Papà, prendilo! >>
lo incoraggio anche se non credo ne abbia bisogno.
Lo sta già infilando nella rete
e cavolo, tutta la testa e la pinna esce fuori, nonostante tutto ce
la fae lo deposita sul terreno secco. Anche io vengo depositata sul
terreno, però anziché sentire il rimprovero di
Levi, le mie
orecchie vengono colmate da schiamazzi e battiti di mani. Volto lo
sguardo e siamo circondati da pescatori eccitati. Wow abbiamo
inscenato un intenso spettacolo, chissà se ci hanno fatto un
filmino, magari lo chiameranno “squadro Ackerman contro pesce
assassino”. Sarebbe esilarante, però se un tale
video circolasse
su internet credo che sarò presa in giro a vita.
Ora guardiamo in avanti, di
questi pescatori me ne importa ben poco, voglio guardare le facce dei
Kirstein … ahah! Vorrei tanto poterle immortalare in una
foto, dio
santo … Jacque e Jean sono lì con il sedere
incollato sulle sedie
pieghevoli e hanno delle espressioni talmente da cavallo che non so,
sono troppo soddisfacenti!
Papà acchiappa il retino e con
il pesce intrappolato nella rete a schiena ben ritta, si dirige verso
la bilancia posta accanto alla reception. I pescatori lo seguono, gli
danno pacche sulle spalle e ora vado anche io, merito di percorre la
via dei vincitori e poi sono curiosa di sapere quanto pesa quel
bestione.
<< Dove credi d'andare? >>
Ohoh … mi ero dimenticata di
Levi. Ora che posso vedere il suo volto posso dire con certezza che
è
incazzato nero. I suoi occhi sono due piccole fessure affillate
Afferra il mio braccio e mi
strattona, credo che lo seguirò. Meglio non farlo incavolare
ancora
di più.
.***.
Questo
bagno puzza, sembra che
nessuno lo pulisca da anni ma probabilmente i pescatori non si
sprecano a compiere tanti passi per dirigersi qua, con tutto il verde
che c'è in questo posto adopereranno qualche albero come
latrina. Ho
fatto una doccia frettolosa, grazie al cielo Levi teneva nel baule
dell'auto un cambio d'abiti, shampoo, sapone, pettine, asciugamani
… non mi
domando il motivo per cui gira con tutta questa roba, ma la mania del
pulito di Levi si è rivelata utile.
Ora sono sotto il piccolo phon,
quello che si usa per asciugare le mani, non è molto potente
e per
asciugare la chioma credo sarà necessaria un'intera giornata
ma
cosa ci posso fare? Meglio di niente e mal che vada mi
metterò un
asciugamano in testa. Presto dovremo andare a ritirare il premio e
nulla riuscirà a fermarmi, non vedo l'ora di vedere quelle
facce
strafottenti schiacciate dalla vergogna nonché dal nostro
successo.
Sono certa che nessuno di loro abbia pescato un pascione del genere.
Una pressione stretta si insinua
nella mia nuca, che cavolo è ...?
<< Stai ferma! >> la
voce che si sovrappone al rumore metodico del phon è quella
di Levi
e a giudicare dal tono e dalle dita che con forza scompigliano la mia
nuca … è arrabbiato. Oi oi … mi sa che
me la vedrò brutta in
questi giorni. Disobbedire a un comando di questo tappetto non mi ha
mai portato dei vantaggi, mi viene in mente quella volta …
<<
Non voglio fare i compiti >>
<<
Prego? >>
<<
Hai sentito bene, non mi va, le espressioni mi fanno schifo e non
capisco il motivo per cui devo farle, a cosa mi serviranno? A un bel
niente! >> scocciata gettai con una certa veemenza la
penna sul
foglio colmo di numeri. Ero stanca ed ero affetta da un terribile mal
di testa causato dalla matematica, ero arrivata al mio limite.
<<
Senti mocciosetta, se la tua professoressa ti ha assegnato questi
compiti li devi fare punto e basta. Smettila di fare i capricci
>>
A
quelle parole incrocia le braccia infilando la mano sotto le ascelle
strette, nel frattempo gettai uno sguardo furente contro Levi, ma fu
inutile, non si scosse minimamente .
<<
Bene, se la mettiamo in questo modo … >>
scostò la sedia per
poi sedersi di fronte a me << tu starai qua e risolverai
quelle
espressioni sotto alla mia vigilanza >>
Scossi
il capo con una certa vemenza
<<
Sei fortunata mocciosetta, oggi non devo lavorare, perciò ho
tutto
il tempo >> disse beffardo, le due pupille severe si
scontrarono contro le mie ma non mi lascia sconfortare da
quell'atteggiamento:
erano
le tre del pomeriggio e prima o poi si sarebbe stancato, Levi e di
pazienza non ne aveva così tanta. Quanto ero ingenua.
La
sera era calata e noi eravamo ancora lì, le palpebre si
serravano e
il mio capo ciondolava verso il basso, ma lo stivale del mio
secondino picchiettò contro il tavolo facendomi trasalire
<<
Allora? Hai sonno? Esegui i compiti e ti sarà concesso il
riposo >>
innalzò il mento verso l'alto mostrandosi ancora
più minaccioso ma
io non volevo dargliela vinta così non risposi, mi limitai a
non
afferrare la penna.
Ovviamente alla fine vinse lui, se volevo andare a letto dovevo terminare i compiti. La battaglia con Levi terminò alle undici di sera.
Quel giorno capii che scontrarsi
con Levi non produceva alcun beneficio.
In genere non disobbedisco mai
per il semplice fatto che raramente mi costringe a fare qualcosa
contro la mia volontà, ameno che non sia necessario come per
esempio
i compiti scolastici.
<< Abbiamo vinto! Sylvia
sei stata grandissima! >>
La voce di papà, in questa
posizione non lo riesco a vedere e vorrei rivolgergli un sorriso
splendente a trentadue denti, ma la presa di Levi è ferrea e
mi
costringe a mantenere lo sguardo chino fisse sulle mattonelle
sbiadite.
La mano continua ad agitarsi
assieme al venticello caldo
<< Siete stati degli
imbecilli, soprattutto tu >>
<< Io? >> la voce di
papà è acuta e ahia, non promette nulla di buono
<< Sì, tu! Per questa
stronzata Sylvia poteva morire, lo sai che non sa nuotare?!
>>
Devo soccorrere al più presto
papà e così tento di costruire una difesa
<< Ma io sto be … >>
<< Silenzio >> ecco,
la difesa è stata stroncata sul nascere
<< Rivaille, a Sylvia non
è successo nulla, lei è forte >>
uh, davvero? Grazie papà,
vuoi sempre coltivare il mio ego e lo apprezzo.
<< Questo lo vedremo. Lo
sai quanti batteri ci sono in quell'acqua? Lo sai che
le pantegane sguazzano allegramente nei laghi? Non solo, ci vivono
anche bisce e serpenti, sai quanti batteri trasmettono questi
animali?! >>
Pante gane? Biscie? Serpenti? Da
… davvero? Oddio santo, non avevo pensato a questi possibili
animali portatori di malattie. Non è che mi sono beccata il
tifo?
Aspetta che animale trasmette questo virus? Il topo? Probabile,
è
l'animale più zozzo del mondo, però sono
vaccinata? Sì, forse no?
<< Rivaille, Silvya ha
fatto tutte le vaccinazioni … >>
Va bene ora basta! Qua finiranno
per litigare e non va bene, abbiamo dimostrato di essere la famiglia
migliore e per tale motivo dobbiamo uscire da questo cesso con un
meraviglioso sorriso e ritirare il premio.
Mi sciolgo dalla presa di Levi
con una certa fatica, ma riesco a scappare. Sotto gli occhi muti dei
due litiganti arrotolo l'asciugamano attorno alla chioma semi bagnata
ed esco. Se vogliono seguirmi lo faranno.
. *** .
Il sole
oramai è calato e nel
cielo si desta un tramonto che dipinge il cielo di colori svariati,
fa freddo, lo sente la mia testa semi bagnata e probabilmente domani
mi sveglierò con un brutto raffreddore. Ma ne vale la pena,
davvero!
Siamo circondati da un orda di pescatori esaltati, e ai margini di
questo cerchio ci sono le facce da cavallo e la delusione rende i
loro volti ancora più scavati e allungati. Una visione
sublime.
Un vecchio si avvicina tenendo
tra le mani una coppa dorata, di dimensioni notevoli ma non
esagerate. Si avvicina e ad ogni passo compiuto dal vecchio le voci
esaltate aumentano il tono vocale. Levi è arrabbiato infatti
non è
assieme a noi due, sta ai margini a fissarci con lo sguardo scuro a
braccia conserte e questo non va bene, volente o meno ha partecipato
anche lui a questa competizione dato che mi ha tirata fuori
dall'acqua putrida assieme allo storione di venti kg. Papà
sembra
avere letto il mio pensiero perché si allontana e afferra un
suo
braccio. Levi pone resistenza e gli lancia delle occhiatacce a dir
poco assassine ma nonostante tutto papà continua
strattonarlo. Ormai
Levi ti conosciamo, tali volte ci incuti timore ma sappiamo che ci
vuoi troppo bene per ucciderci. Magari sono troppo ingenua...
Nonostante tutto il malcontento
espresso dalla sua faccia, si lascia trascinare affiancandosi a noi,
eh non puoi sottrarti alla premiazione. Anche se l'abilità
richiesta
era quella del pescatore, sappiamo tutti cosa vogliamo dimostrare
agli altri. Papà afferra il trofeo innalzandolo verso l'alto
accompagnato dal boato della vittoria, i pescatori innalzano le
braccia, sorridono e sparano complimenti burberi ma sinceri. Eh
sì,
la nostra famiglia è la migliore, perlomeno siamo migliori
dei Kirstein
Note
Carissimi lettori vi porgo le
più sincere scuse
(abbasso il capo profondamente dispiaciuta)
E' da tanto che non aggiorno questa storia e per questo
fatto sono dispiaciuta però non sono riuscita a proseguire
la
scrittura per un motivo alquanto banale ma incisivo: sono
giù di
corda >.<
Non so se riuscite a comprendermi, però scrivere
una commedia in un tale stato non è una buona cosa: se
l'autore si
lascia andare alla propria emotività, la commedia
può sfociare in
una tragedia. Non facciamo fare una brutta fine a questa famiglia
>.<
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e
ovviamente spero di sentirvi >.<
Un abbraccio
Mistiy
P.s : le informazione sugli storioni le ho prese da questo sito: http://www.pescachannel.it/acque-interne/tecniche/storione/esche-storione/