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Autore: ShinRan4862    22/01/2016    4 recensioni
Conan riesce a sconfiggere l'Organizzazione, ma non può più tornare ad essere Shinichi.
Cosa succederebbe se a distanza di 10 anni dalla scomparsa di Shinichi Kudo dalla sua vita, Ran scoprisse la sua vera identità? Come la prenderà? Cosa succederà a Ran a tre settimane dal suo matrimonio con Kaito? Cosa farà, ora che sa che Shinichi in fondo non l'ha mai abbandonata? E' davvero tutto perduto o il destino ha ancora qualcosa in serbo per loro?
Lo scoprirete solo leggendo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Sonoko Suzuki | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonanotte


Era da un po' che non parlavo così tanto con mia madre di un argomento che non fosse papà.
In quel momento esatto, quando avevo finito di raccontare tutta la storia a mia mamma avevo abbassato lo sguardo e mi ero resa conto che era la prima volta che parlavo liberamente con mia madre di me stessa e dei miei problemi con Shinichi.
Veramente. Non avevo mai detto a mia madre che stavo male per lui. 
Forse lo aveva capito o intuito, ma non me ne aveva mai chiesto conferma e non mi aveva fatto pressioni inutili...mi conosceva, sapeva che non le avrei mai addossato i miei problemi personali, solo perché non volevo addossarle anche i miei oltre ai suoi...
Mi stupii quando la sentii abbracciarmi, tenendomi stretta tra le sue braccia come quando ero piccola e piangevo per i temporali.
Mi misi a piangere, non seppi neanche io spiegare il perché. 
Non c'era un motivo preciso, dal momento che lei non aveva ancora commentato la storia, per cui non sapevo come l'avesse presa, ma diedi la colpa a tutta la tensione accumulata in una sola settimana.
"Mh...sì me lo aspettavo..." Esordì ad un certo punto mia madre, quindi mi staccai da lei sorpresa.
Cosa intendeva dire?
Che si aspettava che mi mettessi a piangere o cos'altro? Glielo chiesi.
"Cosa intendi?" Dissi, cercando di farmi chiarire le idee.
"Cosa ti aspettavi, mamma?" Le chiesi, le lacrime si erano fermate, per fortuna.
Mia madre portò lo sguardo su di me e sorrise
"Mi aspettavo che Conan ci nascondesse qualcosa, ed ora ho capito che non mi sbagliavo." Mi disse ed io non ci potevo credere.
Ma ero l'unica a non essersi accorta che qualcosa di strano si celava dietro quelle lenti e in quegli occhi blu?
Sembrava che tutti, e sottolineo TUTTI, si fossero resi conto, in un modo o nell'altro che qualcosa non andava in quel ragazzino di sette anni. 
La stessa domanda che mi girava da un po' nella testa e che ormai mi ripetevo in continuazione si affacciò ancora alla mia mente: 
Dove ero stata fino ad ora? 
Seriamente, non riuscivo a capirlo!
"Che cosa te lo ha fatto pensare?" Le chiesi per avere più informazioni, volevo capirci qualcosa.
"Beh, dalla prima volta che lo ho visto, nel bagno di quel bar, mi è sembrato un bambino un po' strano, fin troppo attento a dettagli insignificanti che poi si rivelavano decisivi ogni volta.
Poi, un ragazzino di sette anni che fa delle deduzioni fin troppo accurate e complesse, per poi sorridere e dire che non ha idea di quel che a detto, capirai che mi è sembrato davvero troppo anormale un comportamento del genere, poi all'inizio pensavo che lo facesse per divertimento, ma con il passare degli anni mi sono accorta che questa sua "passione per i gialli" non passava affatto, per cui ho iniziato a nutrire dei sospetti nei suoi confronti." Mi disse, lasciandomi basita.
Perché non me lo aveva nemmeno mai accennato? 
"Ma perché non me ne hai parlato, non mi hai detto delle tue congetture, non mi hai detto nulla di quello che pensavi nei suoi confronti?!" Dissi, forse leggermente alterata
"Forse se me lo avessi detto prima io lo avrei scoperto molto tempo fa e ora non avrei questo problema!" Le dissi, leggermente triste e alterata.

Perché non me ne hai parlato, mamma?

Mi stavo irritando.
Perché non mi aveva parlato dei suoi sospetti? 
Seriamente. 
Ora io non sarei in questo casino, forse, se lei mi avesse insinuato qualche anno fa l'idea che ci fosse qualcosa di più in Conan.
Però non l'aveva fatto, e ora io ero immersa fino al collo in un problema più grande di me. 
Era come stare in un mare in tempesta con addosso il solo salvagente.
Io rischiavo ogni volta che arrivava un'onda - il problema - di annegare, ma ogni volta, per tutti questi anni, la mano salvatrice di Conan o Shinichi mi ha sempre aiutato, facendomi rimanere a galla.
Ma ogni volta l'acqua guadagna terreno e si fa strada nella mia gola sempre più, e io ho paura che presto annegherò. 
Ho paura che questa volta nessuno riesca a salvarmi, ed io morirò schiacciata in fondo al mare dall'acqua troppo alta e troppo nera.
Rabbrividii e scappai dai miei pensieri.

Non voglio annegare. 
Io amo la mia vita, per quanto incasinata possa essere…

Vidi mia madre scuotere la testa sconsolata. Perché fa così? 
Lei mi guardò, capendo la mia espressione interrogativa mi disse
"È proprio per questo che non ti ho detto nulla, Ran..." 
È?!
"Cosa? Perché!?" Alzai la voce.
Mi si avvicinò, e mi poggiò una mano sulla spalla, dicendomi
"Ran, io avrei voluto parlartene, ma sapevo che tu non eri mai stata veramente convinta dell'identità di Conan, e qualche anno fa, quando lui ti disse che non sarebbe potuto tornare, io non ho voluto darti altre speranze che forse sarebbero state vane, perciò ho pensato di aspettare a dirti dei miei sospetti.
Però poi ti ho visto così bene con Kaito, che non me la sono sentita di rovinare la tua felicità con un altro triste ricordo, perciò ho evitato.
Scusami tesoro se non ti ho detto nulla, ma non volevo farti soffrire ancora, lo avevi già fatto abbastanza."
Le sentii la voce abbassarsi mentre parlava.

Che sciocca.
Che stupida.
Che ingrata.

Questo ero stata in quel momento.

Sciocca, perché non avevo cercato soluzioni possibili favorevoli a mia madre.

Stupida, perché non mi ero interessata a sapere la versione si mia mamma prima di giudicarla.

Ingrata, perché non avevo pensato che lei lo avesse fatto per un buon motivo.
Per me.

"Grazie, mamma." Le dissi soltanto, ancora non avevo capito come aveva preso la notizia.
Quasi come se mi leggesse nel pensiero disse 
"Tranquilla, ma ora cosa vuoi fare con Shinichi?" Mi chiese e io sospirai, scuotendo la testa. Chiusi gli occhi.
"Non lo so." Mi interruppi e li riaprii guardando il cielo fuori.
"Proprio non lo so." Conclusi.
In quel momento il silenzio calò  su di noi, ma venne spezzato dal rumore della porta di casa che si apriva.
Il mio cuore prese a battere più in fretta.
"Papà? Shinichi?" Chiesi incerta, uscendo dalla cucina e dirigendomi in anticamera, all'ingresso.
Temetti il peggio quando non vidi Shin, ma mi tranquillizzai quando lo scorsi salire le scale, un paio di gradini più indietro.
Lo vidi e sorrisi, vedendolo fare lo stesso quando mi notò.
Osservai mio padre e capii che era andata bene. Quasi saltai dalla gioia e mi buttai quasi letteralmente addosso a Shinichi, sbilanciandolo e rischiando di farci cadere entrambi, ma per fortuna non successe.
Lo baciai sorridendo di gioia e versando lacrime, di felicità anche quelle. 
"R-Ran, c'è tuo padre..." mi disse Shinichi, ma io lo ignorai volutamente. 
Non mi importava per nulla chi ci fosse lì con noi, avevo solo voglia di baciarlo e così stavo facendo.
Mi staccai lievemente da lui e sorrisi, vedendolo imbarazzato.
"Mmh-mh-mh!" Fece una voce alle mie spalle, fingendo di tossire solo per attirare la nostra attenzione.
Mio padre non gradiva certe scene, ma non mi importava particolarmente in quel momento.
Mi staccai da Shinichi e mio padre lo guardò minaccioso
"Sta' attento moccioso, un passo falso e..." mio padre lasciò la frase in sospeso facendo in segno sotto il proprio collo con il pollice della mano destra, una specie di tacita minaccia di morte.
Ero troppo felice in quel momento, davvero troppo.

E ora come faccio?

Entrai in casa con i miei genitori e Shinichi, perché mia madre voleva chiedergli ancora qualcosa, e in quel momento la mia più grande preoccupazione era: 
E ora chi lo dice a Kaito?
Accidenti...


Pov Otaki


Rientrai in casa, massaggiandomi il collo, dando uno sguardo all'orologio a muro.
Ore 21.34.
Diamine! 
Come si è fatto tardi...
Avevo passato l'intera giornata ad osservare casa Mouri, che oggi era stranamente movimentata...
Tra poco dovrò uscire allo scoperto, e il pensiero mi entusiasma non poco.
Quel giorno avevo visto fin troppa felicità sul volto di quel Edogawa, e il sangue era ribollito nelle mie vene, pensando che lui aveva felicità, fama e amore mentre io ho perso il lavoro e sono quasi sotto sfratto solo perché lui è entrato in quel dannato bar.
Diedi un pugno al tavolo, non sentendo neanche il dolore a causa della rabbia che mi invase ogni cellula del corpo.
La mia mano si era arrossata per la botta, ma poco importava. 
Avevo domandato un po' nel quartiere. 
Lì  in molti conoscevano Kogoro Mouri, e molti erano suoi compagni di bevute, e avevo facilmente scoperto una notizia molto interessante, più di quanto credessi. 
Ran Mouri si sarebbe dovuta sposare di lì a due settimane.
Pensavo che si dovesse sposare con Edogawa, ma gli amici di Kogoro hanno detto che lei è fidanzata con un certo Kaito.

Perfetto.

Avrei potuto avere modo migliore di rovinare la vita ad entrambi? No, quindi perché non cogliere al volo l'occasione? Ebbene era quel che avevo fatto.

Dimmi cara Ran, cosa succederebbe se per caso, il tuo futuro marito fossi costretta a sposarlo?

Beh, te lo farò scoprire molto presto
Pensai, un ghigno a dipingermi il volto.

È ora di dormire.

Buonanotte Conan, 
Buonanotte...Ran.


AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!
Heilà, come va? 
Spero tutto bene, altrimenti mi dispiace per voi.^.^
Ebbene, riuscite a capirci qualcosa nella mente malata di Otaki? 
Io un cavolo di niente. :)
Sembra un maniaco psicopatico, e non escludo che non lo sia.
A voi cosa sembra? 
Fatemi sapere, e ovviamente ditemi cosa me pensate del capitolo!! 
Alla prossima 
Grazie a tutti i lettori e recensori
Miao >.< 
ShinRan4862
 
   
 
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