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Autore: Steffa    16/03/2009    4 recensioni
"Ancora quel dannato brivido che gli percorse la schiena.
Da che cosa fosse prodotto non lo sapeva, o meglio, non lo aveva saputo sino a pochi attimi prima.
In quel momento la consapevolezza di ciò che era accaduto e di ciò che sarebbe stato costretto a fare, gli fecero sbarrare prima gli occhi e poi le labbra, lasciandolo senza parole.
Era in pericolo e non soltanto perchè era completamente nelle alquanto discutibilmente sicure mani di Uchiha, ma anche per il fatto che presto o tardi il suo segreto sarebbe salito a galla ed allora non avrebbe più potuto celarsi dietro le spoglie d'uno studente liceale, la sua vita sarebbe cambiata quasi sicuramente in peggio."
Naruto Uzumaki, con il suo solito caratteraccio per attirare l'attenzione, Sasuke Uchiha, disciplinare insensibile e con la sua aria da superiore, un unico filo conduttore, o meglio perla conduttrice.
Quando Sasuke si vedrà costretto dal preside a richiedere l'aiuto di Naruto per risolvere un problema con il peggior elemento della scuola ed il biondino sarà a sua volta costretto da qualcosa di ben più grande ad obbedire ad ogni suo ordine....
Beh, si vedrà che succederà!! ^^
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Kitsune's Pearl


Richiesta od obbligo

Finalmente l'ora libera per il pranzo era terminata e Sasuke doveva solamente incontrarsi con il preside per chissà che idea stramba gli fosse saltata in mente, prima di potersi rilassare in fondo alla sua classe, nel suo solito posto isolato e tranquillo.
Quando entrò nell'ufficio della presidenza, trovò l'uomo seduto alla sua scrivania, era un uomo eccentrico di mezza età con una gran zazzera di capelli bianchi e la risata facile, nonché la brutta abitudine di nascondere giornaletti poco consoni alla sua posizione dignitosa, nei posti più disparati.
Strano, ma vero, in quel momento pareva più serio che mai e lo salutò con un rigido cenno del capo.
“Non possiamo continuare così, sono quasi certo che Akasuna sia invischiato in un qualche losco affare tra le mura scolastiche, ma senza nessuna prova, non possiamo fare nulla.” parlò subito, senza dare il tempo al giovane di aprir bocca o di avanzare nella stanza.
Sasuke stava già vagando con lo sguardo fuori dalla finestra alle spalle del preside e seguiva con le scure iridi i contorni dell'edificio scolastico, dal terreno sino al tetto piatto con le balaustre in ferro.
“L'unica cosa sicura è che non posso andare da lui e chiedergli di che cosa si tratti.” rispose tranquillamente, abituato a certe situazioni assieme a quell'uomo imprevedibile, ma senza degnarlo d'uno sguardo diretto.
“Ah, ovvio, ovvio. E' per questo che abbiamo bisogno di una spia!” esclamò in risposta il preside balzando in piedi dalla posizione seduta che aveva sino a pochi attimi prima.
Lo sguardo che Sasuke si decise a donare al preside era completamente scettico riguardo a ciò che aveva udito.
“Jiraya-sama, crede veramente che riusciremo a convincere uno studente del gruppo di Sasori perchè ci faccia da spia?” domandò sospirando afflitto.
Ma l'uomo non pareva preoccupato.
“Ho già un piano. Il mio Nacchan saprà farsi accettare, in fondo tra teppisti ci si capisce ed una volta che sarà nel giro, potrà informarci di ogni singola parola fuoriesca dalle labbra di Akasuna.”
“Lei crede veramente che Naruto possa aiutarci in questo caso?” domandò allarmato.
“Ma certo! Basta che tu glielo chieda.” pareva del tutto convinto della buona riuscita del suo piano.
“Io... Non credo che quello là voglia prestarmi attenzione e non credo nemmeno che voglia aiutarci, conoscendolo.” tentò ancora di ribattere Sasuke, l'idea di dover collaborare con Naruto non lo elettrizzava affatto.
“Vorrà dire che scenderemo a patti.” l'espressione del preside parlava per lui, era disposto ad ogni cosa, pur di riuscire a dare la giusta punizione ad Akasuna, anche allearsi con il suo figlioccio, con il quale aveva una sorta di rapporto di amore-odio, più odio da parte del biondo, nonostante gli fosse riconoscente per ciò che aveva fatto per lui.
Naruto aveva un carattere difficile in fondo, sospettoso di ogni singolo gesto da parte di chiunque, probabilmente ciò era dovuto al suo personalissimo metodo di crescita.
Tutti quanti in città e nel liceo si domandavano come avesse fatto a sopravvivere solo sino ai diciotto anni, la sua vita passata era totalmente avvolta nel mistero e nessuno era divenuto a tal punto suo amico da far si che il giovane avesse potuto confidarsi.
Nonostante la sua solarità, celava un certo lato distaccato che faceva in modo di lasciargli in ogni caso una specie di via di fuga da chiunque, era un vero spirito libero.
O almeno lo era stato sino a quel giorno.


Fu così che Naruto si ritrovò quello stesso pomeriggio, quando il sole stava cominciando a calare oltre i tetti dei palazzi, rinchiuso in un'aula della scuola, seduto ad uno dei banchi, di fronte a lui se ne restavano immobili Jiraya e Sasuke con le espressioni da cospiratori.
“Si può sapere che cosa volete da me? Se è per il fatto che ho saltato le lezioni, non me ne importa nulla, datemi la punizione e finiamola qua.” sbottò d'un tratto il biondo, indispettito da tale situazione.
Non riusciva a capire le intenzioni dei due e, se si erano riuniti in quel modo, aveva ben poco da stare tranquillo.
Inoltre, s'aggiungeva il fatto che non era riuscito a ritrovare la sua sfera e la depressione stava cominciando a farsi spazio nel suo animo, nonché una notevole agitazione.
“Non è per quello, Naruto, puoi stare tranquillo. Diciamo che possiamo fare un patto.” iniziò a parlare il preside, ammiccando nella sua direzione.
Il ragazzo sbuffò rumorosamente, lanciando un'occhiata sbieca al più grande.
“Ehi, maniaco, non credere che cederò ai tuoi ricatti, solamente perchè mi hai accolto a casa tua, avrei anche potuto farne a meno.” rispose astioso.
“Dobe, dovresti solamente essergli grato, saresti sotto ad un ponte non fosse stato per lui.” lo ribeccò Sasuke, prendendo parola per la prima volta.
“Fatti gli affari tuoi, Uchiha.” sibilò il biondo.
Certo tra i tre non correva buon sangue e quella sera l'Uzumaki aveva un carattere più intrattabile del solito.
Sasuke sbuffò annoiato, infilando le mani nelle tasche dei pantaloni della divisa, giocherellando con la piccola sfera che aveva trovato quella mattina, lasciando che sia il preside a spiegare la situazione al suo figlioccio.
“Vedi, Nacchan...”
“Quante volte ho detto che non voglio essere chiamato così?” scattò Naruto, balzando in piedi e battendo le mani sul ripiano del banco, mentre un brivido gli percorreva la schiena, gelato ed improvviso.
Che diavolo gli stava prendendo?
Non ebbe modo di prestare molta attenzione alle sue sensazioni, dovendo ascoltare le parole del compagno di scuola che prendeva parte alla conversazione.
“Mettiamola in termini semplici. Noi faremo dei favori a te, lasciando correre qualche tuo comportamento non appropriato, qualche assenza e qualche voto basso, se tu fai un favore a noi.”
“Dove sta' l'inghippo?” domandò sospettoso il ragazzo.
“Nessun inghippo, ma abbiamo bisogno di qualcuno che entri nelle grazie di Akasuna no Sasori e raccolga informazioni su ciò che sta controllando qua a scuola. Sono sicuro che ce la potrai fare.” spiegò Jiraya con un largo sorriso in volto.
Il biondo sgranò gli occhi, conosceva quel tipo, Akasuna, ma non si era mai ritrovato né in buoni, né in cattivi rapporti con lui, semplicemente si ignoravano a vicenda ed ora veniva a sapere che avrebbe dovuto farselo amico per fare la spia per quei due?
Ma per favore, non c'era mica da scherzare con certe cose.
“Non ci penso nemmeno!” esclamò infatti scandalizzato, da quando in qua si metteva in mezzo a beghe del genere?
Meglio decisamente prendersi l'insufficienza in condotta ed in tutte le materie.
“Ma dai, che ti costa?” piagnucolò Jiraya con un'espressione ben poco consona alla sua posizione di caposcuola.
“Che mi costa?” ringhiò Naruto stringendo le palpebre sulle iridi azzurre. “Mi costa che se mai Akasuna mi scopre, non so che fine potrò fare e poi non mi va per nulla di stare al vostro stupido gioco.” concluse incrociando le braccia al petto, alzando poi il mento con espressione di superiorità come per dar più peso alle sue parole.
Fu la volta di Sasuke di fare la sua mossa; si avvicinò al biondo, squadrandolo da capo a piedi, assottigliando lo sguardo scuro.
“Hai paura.” non era una domanda, né pareva una provocazione, il tono era atono e sicuro di sé, proprio ciò che fece esplodere Naruto.
“Non ho paura!” ribattè all'istante con un urlo.
“Allora fallo.” completò la sua opera l'Uchiha, mantenendo la sua comoda posizione rilassata con le mani nelle tasche dei pantaloni della divisa.
Naruto sbarrò leggermente gli occhi, mentre un altro brivido gelato gli pervadeva le membra a partire dalla spina dorsale, per poi percorrere tutto il corpo.
Deglutì un paio di volte, nel tentativo di eliminare un groppo alla gola che gli impediva di rispondere.
Ciò che gli stava capitando non era per nulla normale, non gli era mai accaduto prima, non di fronte ad un misero essere umano.
L'unica cosa che riuscì a fare, fu annuire debolmente, quasi come se a fare quel movimento non fosse stato realmente lui.
Un momento dopo sentì la sua flebile voce rispondere.
“Va bene, lo farò.”
Quando qualche minuto più tardi, si ritrovò a camminare lungo le vie della città per ritornare a casa di Jiraya, aveva ancora la mente impegnata nel tentativo di comprendere il perchè del suo comportamento: aveva accettato quell'incarico folle, non era riuscito a rifiutare ulteriormente, nonostante fosse quello il suo volere.
Davanti a quell'odioso Uchiha, non era riuscito a dire ciò che desiderava ed il suo corpo aveva agito a suo piacimento.
Ma perché?
“In duecento anni, mai. Mai!” esclamò con rabbia, tirando un calcio ad una lattina vuota, abbandonata sul marciapiede.
L'unica cosa che gli restava da fare, era eseguire ciò che desiderava quello sconsiderato d'un preside, non sia mai che si dica in giro che Naruto Uzumaki non mantenga la parola data.
In fondo non sarebbe dovuto essere troppo difficile quel compito.
Se solo avesse con sé la sua sfera...
E nel frattempo avrebbe dovuto anche tentare di ritrovarla, oltre ovviamente a capire ciò che era accaduto, perchè era certo che centrava tutto con la sua perdita.




Angolino dell'autrice
Wow, ragazzi, non avrei mai pensato ad un tale successo, che bello, mi commuovo!! ç_ç
Dunque, prima di tutto, scusate se avete dovuto aspettare un pochino per il nuovo capitolo, ma sono tornata solamente ieri da una gita scolastica in Spagna!! *_*
Ma eccomi qui ora, purtroppo un po' di corsa, ma essendo ritornata dopo una settimana di nullafacenza, i prof pretendono un bel po' da noi, poveri studenti di quinta, quindi mi dispiace non potervi ringraziare decentemente uno per uno, ma sappiate che vi adoro e vi dico un GRAZIE di cuore per le bellissime recensioni!!! *_*
Dunque, ringrazio: Elie91, Irimi, Azzusam, YUKO CHAN, miiky, MatyXV, EWILAN

Un sentito grazie anche a chi ha inserito la fic tra le preferite!!
abusiva, alexiell, ANOKIRA86, avalon44, elie84, figth, giaggia, igniflia, Irimi, MatyXV, miiky, naru_sasu_fan, shinku66, strega, YUKO CHAN, _Zexion_

Vi rimando quindi al prossimo capitolo, sperando che questo vi sia piaciuto! ^^
So che le cose sono ancora un po' confusionarie, ma con l'andare della storia, si scopriranno sempre nuovi particolari!
Alla prossima dunque!!! *_*
Kiss
  
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