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Autore: Steffa    04/03/2009    7 recensioni
"Ancora quel dannato brivido che gli percorse la schiena.
Da che cosa fosse prodotto non lo sapeva, o meglio, non lo aveva saputo sino a pochi attimi prima.
In quel momento la consapevolezza di ciò che era accaduto e di ciò che sarebbe stato costretto a fare, gli fecero sbarrare prima gli occhi e poi le labbra, lasciandolo senza parole.
Era in pericolo e non soltanto perchè era completamente nelle alquanto discutibilmente sicure mani di Uchiha, ma anche per il fatto che presto o tardi il suo segreto sarebbe salito a galla ed allora non avrebbe più potuto celarsi dietro le spoglie d'uno studente liceale, la sua vita sarebbe cambiata quasi sicuramente in peggio."
Naruto Uzumaki, con il suo solito caratteraccio per attirare l'attenzione, Sasuke Uchiha, disciplinare insensibile e con la sua aria da superiore, un unico filo conduttore, o meglio perla conduttrice.
Quando Sasuke si vedrà costretto dal preside a richiedere l'aiuto di Naruto per risolvere un problema con il peggior elemento della scuola ed il biondino sarà a sua volta costretto da qualcosa di ben più grande ad obbedire ad ogni suo ordine....
Beh, si vedrà che succederà!! ^^
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Kitsune's Pearl


C'è chi cerca, c'è chi trova

Il sole splendeva alto nel cielo quasi completamente sgombro dalle nubi, che si componevano di qualche cumulo sfilacciato lungo l'orizzonte lontano.
L'atmosfera al Liceo Inari di Konoha, una tranquilla cittadina del Giappone, era quella tipica di una fine mattinata di lezioni, ancora pochi minuti e la campana avrebbe segnato la libertà per l'ora di pranzo dei giovani che lo frequentavano.
Una sola figura solitaria si avventurava nel cortile della scuola in un atteggiamento agitato mentre frugava con lo sguardo in ogni angolo possibile, sbuffando più volte e borbottando a mezza voce contro un certo fato avverso.
Il giovane ragazzo si scostò una ciocca di biondi capelli dalla fronte sudata, spostando velocemente le turchine iridi da un cespuglio all'altro, inginocchiandosi di fronte ad essi per scostarne i rami.
“Dannazione!” imprecò ad alta voce, alzandosi in piedi per l'ennesima volta senza nulla di fatto e tirando un calcio al povero arbusto innocente.
“Ehi, tu.”
Una voce pacata e profonda lo colse di sorpresa, facendolo sussultare sul posto, prima di voltarsi per vedere chi fosse stato, anche se il sospetto gli aveva già proposto una possibile soluzione.
Girò lentamente il capo, facendo seguire il movimento a tutto il corpo, ritrovandosi dinnanzi un ragazzo intorno ai diciotto anni, scuri capelli, quasi quanto la pece, lisci, dello stesso colore erano anche gli occhi, socchiusi mentre lo osservava con sguardo severo, la pelle in contrasto, pallida come se fosse marmo.
Indossava la divisa della scuola, impeccabile nel portamento, la camicia bianca abbottonata completamente nonostante la calura dei primi giorni di maggio, la cravatta rossa perfettamente annodata, le mani affondate nelle tasche dei pantaloni scuri.
Certo nulla a che fare con ciò che indossava il biondino, con la sua cravatta allentata attorno al collo e la camicia stropicciata e sbottonata per i primi tre bottoni per permettersi di respirare, i pantaloni non si presentavano meglio di tutto il resto ed aggiungendo qualche macchia d'erba qua e là, l'opera era completa.
“Uchiha.” sibilò il biondo, incassando il capo tra le spalle e piegando le labbra in un broncio, sapendo bene ciò che sarebbe accaduto di li a breve.
“Chi ti saresti aspettato, Uzumaki, la fata turchina?” lo ribeccò insolente il moro, inclinando un poco il capo verso una spalla, senza accennare di provare alcun sentimento data l'espressione atona.
“Ci avevo sperato per un momento e ritrovarsi di fronte il grugno di un teme come te ha smontato ogni mia possibile fantasia.” rispose prontamente l'altro, incrociando le braccia al petto.
L'offesa parve scorrere addosso al ragazzo senza neppure sfiorarlo mentre osservava il comportamento del biondo.
“Che cosa ci fai fuori dall'aula? Non è ancora suonata la campana di fine lezione.”
Colto in flagrante, il biondo non poté far altro che accentuare la sua smorfia, sbuffando sonoramente.
“Non credo che siano fatti tuoi.” si intestardì ulteriormente fissando truce l'altro.
“Oh, invece credo proprio che lo siano e spero che tu abbia anche una buona scusa, perchè sinceramente non ho voglia di portarti fin dal preside per l'ennesima volta.”
Le parole del ragazzo fecero scatenare la reazione del compagno, che strinse i pugni come nel tentativo di trattenere la rabbia, digrignando i denti e facendo saettare gli occhi verso la fascia che il moro portava al braccio sinistro, ossia il suo riconoscimento come membro della sicurezza scolastica.
Sasuke Uchiha, più precisamente il presidente del club fondato dallo stesso preside in persona, perchè sorvegliasse gli scalmanati studenti del liceo e mantenesse quindi la disciplina degna di una società civilizzata, rampollo di una ricca famiglia e futuro imprenditore di tutti i beni in loro possesso.
Suo acerrimo nemico, Naruto Uzumaki, tipico teppistello da quattro soldi, orfano da sempre, cresciuto in balia della sua sbandataggine, senza che nessuno potesse insegnarli le buone maniere, comparso un bel giorno a Konoha, nessuno conosceva le sue vere origini e fu quindi preso in custodia dal preside della scuola.
In realtà Naruto avrebbe potuto narrare molto della sua storia, ma più per la propria sicurezza, che per altro, aveva sempre taciuto; certo, altrimenti chissà che cosa sarebbe potuto accadere...
Nella migliore delle ipotesi, gli avrebbero riso in faccia, oppure lo avrebbero rinchiuso in una di quelle stanze dalle pareti imbottite; la peggiore preferiva non doverla prendere in considerazione.
“Beh, che vuoi? Ho perso... Una cosa e la stavo cercando.” sbottò indispettito il biondo.
Sasuke inarcò elegantemente un sopracciglio, tentando di comprendere se ciò che aveva detto il ragazzo fosse vero oppure no, ma in fondo poco importava.
“Se anche fosse e potrei dubitarne, non è questo il momento di cercare quella cosa, dovresti essere in classe.”
Fece appena in tempo a terminare il suo dire, che il suono della campana della scuola annunciava il termine delle lezioni mattutine e faceva di conseguenza nascere un ghigno sul volto del biondo.
“Dicevi, Uchiha?” domandò con fare da sbruffone.
“Che sinceramente non ho voglia di perdere tempo con te, anche se dovrei portarti comunque dal preside. Ma considerando il fatto che più ti sto lontano, più sono sereno, fa quello che ti pare, ma se durante le lezioni pomeridiane, ti ritrovo a gironzolare, non la scamperai.” detto ciò, senza attendere una risposta, gli voltò le spalle allontanandosi a passi svelti e silenziosi per dirigersi verso l'edificio e quindi in mensa.
Inutili furono gli insulti che Naruto gli rivolse a gran voce per costringerlo ad affrontarlo “da vero uomo”, come si era definito ed il biondo si ritrovò nuovamente solo nel cortile a dover sbollire la rabbia che quell'insulso Uchiha gli provocava ogni volta.
Nei tanti anni della sua lunga esistenza, non aveva mai incontrato nessuno di così terribilmente insopportabile, non gli andava affatto a pelo.
Scosse il capo per eliminare il pensiero fastidioso di quel ragazzo dalla mente, dedicandosi nuovamente alla ricerca di quel prezioso oggetto che aveva perso chissà come, chissà quando.
Si era accorto della sua mancanza solamente una mezzora prima, non sentendo il familiare peso nella tasca dei pantaloni della divisa ed il panico era divenuto padrone dei suoi pensieri.
Non poteva averla persa veramente, senza quella non sarebbe più potuto...
No, meglio non pensarci, altrimenti sarebbe stato peggio.
Doveva solamente ripercorrere mentalmente i suoi movimenti durante la mattinata e sicuramente l'avrebbe potuta ritrovare, o almeno era quello che sperava fermamente.
Stava ancora cercando di ricordare, quando d'un tratto un brivido gelido gli percorse la schiena, come se una folata di vento invernale gli avesse fatto accapponare la pelle.
Eppure non v'era nemmeno un soffio d'aria che si muoveva ed il sole riscaldava tutto ciò che sfiorava, testimoni le gocce di sudore che ancora gli imperlavano la fronte.
Tentò di scuotersi di dosso quella sensazione di disagio scuotendo il capo con convinzione, ma era come se avesse avuto la certezza che qualche cosa fosse accaduto, qualcosa di importante.
Chissà, forse si era dimenticato di un appuntamento o di un impegno.
Nel frattempo, a pochi metri di distanza, all'interno dell'atrio della scuola, Sasuke si stava infilando nella tasca dei pantaloni della divisa una piccola sfera d'un bianco perlaceo.
L'aveva trovata incastrata tra le fessure della porta d'ingresso e dopo averla rigirata un paio di volte tra le dita, con una scrollata di spalle, aveva deciso che sarebbe potuta essere un bel portachiavi.
Lo attendeva in quel momento l'assistenza in mensa, dove una marea di ragazzi agitati ed urlanti gli avrebbero dato del bel filo da torcere.




Angolino dell'autrice
Oddei, giuro che non ho la minima idea di dove abbia potuto trovare l'idea per questa storia... XD
Mi sono svegliata questa mattina e avevo già buona parte della storia in testa, tutt'altro campo di patate è metterla per scritto, ma ci proverò! **
Perdonate i possibili errori, ma ho veramente fretta, quindi non ho avuto tempo per rileggere decentemente, quindi abbiate pazienza! XD
Bene bene, dunque...
Chi sarà mai in realtà Naruto Uzumaki? Che cosa avrà perso di così importante?
Ok, odio queste domande retoriche, quindi la smetto...! XD
Spero di avervi incuriositi e quindi vi saluto, ringraziandovi anticipatamente per aver avuto il coraggio di leggere questo primo capitolo! XD
Alla prossima!!
Kiss
  
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